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MartinM

E' tornato Mattia BinAudi!

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Adesso, Ruberekus ha scritto:

Secondo quanto riportato dal sito del Corriere.it, John Elkhann e Louis Camilleri stanno per perdere la fiducia in Binotto. L‘ad della Ferrari starebbe pensando nel rimpiazzare Binotto con Antonello Coletta, responsabile del programma GT della casa di Maranello.

 

https://www.f1sport.it/2020/07/f1-binotto-in-bilico-pronto-antonello-coletta/amp/?__twitter_impression=true

Mah...

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Questi si credono di prendere uno che non ha mai visto da dentro la f1, e metterla fare il tp....spero sia un boiata,  ma conoscendo i polli.....

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3 minuti fa, ggr ha scritto:

Questi si credono di prendere uno che non ha mai visto da dentro la f1, e metterla fare il tp....spero sia un boiata,  ma conoscendo i polli.....

Sono della tua idea anche io, per quanto penso sia un tampone provvisorio

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16 minuti fa, Ruberekus ha scritto:

Secondo quanto riportato dal sito del Corriere.it, John Elkhann e Louis Camilleri stanno per perdere la fiducia in Binotto. L‘ad della Ferrari starebbe pensando nel rimpiazzare Binotto con Antonello Coletta, responsabile del programma GT della casa di Maranello.

 

https://www.f1sport.it/2020/07/f1-binotto-in-bilico-pronto-antonello-coletta/amp/?__twitter_impression=true

 

:shock:

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Ma sì, facciamo come quelle squadre di calcio che continuano a cambiare allenatore ma continuano a fare schifo

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1 minuto fa, Alex_Ferrari ha scritto:

Ma sì, facciamo come quelle squadre di calcio che continuano a cambiare allenatore ma continuano a fare schifo

:sebdito:

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28 minutes ago, Ruberekus said:

Secondo quanto riportato dal sito del Corriere.it, John Elkhann e Louis Camilleri stanno per perdere la fiducia in Binotto. L‘ad della Ferrari starebbe pensando nel rimpiazzare Binotto con Antonello Coletta, responsabile del programma GT della casa di Maranello.

 

https://www.f1sport.it/2020/07/f1-binotto-in-bilico-pronto-antonello-coletta/amp/?__twitter_impression=true

Intorno al 2022 ci sarà un topic dal titolo (grammaticalmente orribile): Coletta non rinnovato dalla Ferrari

  • Lewisito 1

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mi vedo già Binotto che va alla Mercedes dove rendono legale il trucco del motore :rakaa:

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  • Lewisito 1

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Non so chi sia questo Coletta, ma cercando foto sue su Google lo si vede spesso ritratto con il fu Marco Mattiacci e la cosa mi mette i brividi 

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Se escono i nomi vuol dire che è cosa fatta. Se non già quest'anno probabilmente il prossimo. 

Magari Binotto accetta di essere rimesso al suo posto, che alla fine come DT aveva fatto bene e può tornare ad essere meno esposto. 

Anche perché in F1, con il ruolo di team principal, non ha possibilità in altri team. 

Per tutti quelli che dicono che serve uno che mastica di F1.
Gli ultimi 20 anni, l'unico TP che è arrivato al mondiale con una significativa esperienza in F1 sono Brawn e Domenicali . 
Todt arrivava dai Rally
Briatore prima di entrare in Benetton faceva altro 

Horner gestiva team in categorie minori 
Wolff è nell'ambiente ma è un ex pilota e poi manager, di sicuro prima della Williams non aveva esperienze in F1 


Insomma, se arrivasse Coletta la sua esperienza in F1 è irrilevante. Per fare il team principal devi saper gestire un azienda ed un team di persone altamente competenti.  

A leggere il CV di Coletta viene da pensare che abbia le capacità per ricoprire quel ruolo, con il vantaggio di essere una soluzione interna e che quindi impiegherà meno tempo a prendere in mano la situazione. 

Onestamente Coletta mi sembra molto più adatto di Binotto per quel ruolo. Anche se comunque la dirigenza farà sempre tutta la differenza del mondo. Sono bastate 1 gara e 3 curve per delegittimare Binotto. Ormai a Maranello si staranno tutti preoccupando di defilarsi dalle fila dei sostenitori del buon Mattia. Se anche dovessero azzeccare gli sviluppi, Binotto è un morto che cammina. 
Forse potrebbe chiedere una mano a Sebastian sui programmi del prossimo anno. 

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Io comunque sono contrario a queste sostituzioni in corsa, Binotto deve restare fino a fine stagione, anche per dimostrare di avere le palle di gestire la situazione. Poi eventualmente si pensa al successore, nel caso sia totalmente fallimentare, ma intanto la stagione gliela lascerei finire.

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Cari ragazzi, vi racconto ora delle cose che ho saputo da Maranello.


La situazione è grave e non per i due passati GP e quelli che verranno. Nemmeno per quelli del 2021 che si disputeranno ancora con queste vetture. Il problema è che ora le energie soo concentrate nel progetto 2022 con i regolamenti nuovi, ma se il clima sarà questo, pure la vettura di nuova generazione sarà un flop.


La domanda da farsi è una: perchè la Ferrari va piano? Principalmente è una questione puramente tecnica. Non si tratta di una vettura buona sacrificata da scelte stupide dei box o dei piloti (OK, Leclerc ha capellato, ma era comunque a centro gruppo). Ad esempio nel 2018 c'ea una vettura buona ma vari errori di box e Vettel tagliarono le possibilità di lottare fino alla fine del campionato, quando poco prima della fine del GP di Germania Vettel aveva un GP di vantaggio su Hamilton. C'è una frase chiave di Binotto, che per quanto banale, banale non è: "ora dobbiamo lavorare tutti insieme". Perchè? Perchè evidentemente finora non si lavorava tutti insieme. Sulle scelte progettuali e i metodi di lavoro, ci sono due fazioni almeno, che Binotto non riesce a controllare perchè deve fare pure il responsabile della gestione sportiva.

Come si è arrivati a questo punto? Partiamo da quando le cose andavano bene. Nel 2018 la Ferrari era vincente, fortissima sulle piste iperveloci, buona su quelle lente, mentre le prendeva un po' dalla Mercedes in quelle da carico. Era una Ferrari che si era evoluta da quella di due anni prima, che aveva ottima trazione e andava bene nelle piste lente ma non era efficiente in quelle di carico e soffriva la resistenza all'avanzamento in quelle velocissime. Per il 2019 si è deciso di premere l'acceleratore sulla carta vincente, privilegiando la velocità massima pur senza rinunciare al carico, eventualmente cedendo un po' su quelle lente. Evidentemente non tutti a Maranello la pensavano così. Dopo i primi test, Vettel definì la vettura come la migliore da lui mai guidata. La Ferrari era convinta di andare in Australia per vincere ma lì arrivò una doccia fredda. Problemi di assetto? La gara di Monaco ma soprattutto il famoso T3 di Barcellona sancirono la bocciatura del progetto. Vettura velocissima sul dritto ma senza il carico sperato, che quindi soffre eccessivamente sul lento. Dopo la pausa estiva, le vittorie di Spa e Monza non sorpresero nessuno, anche perchè tutto sommato di misura su Hamilton, che avrebbe vinto in Belgio senza il tappo di Vettel. La Ferrari era una vettura da rettilineo e infatti aveva quasi vinto a Montreal e Zeltweg. La sorpresa arrivò con il dominio di Singapore dove ci si attendeva di soffrire come a Monaco. Cosa è successo? Il famoso "motorone" consentiva di caricare tanto e quindi la vettura aveva carico pure nelle piste lente.

 

Poi è arrivato l'inverno e il famoso chiarimento segreto con la FIA, che ha costretto alla Ferrari a rinunciare a qualcosa che aveva sul motore (la gestione delle frequenze di iniezione sfasate rispetto al flussometro). Doccia freddissima per il reparto telaio e aerodinamica, che hanno accusato i motoristi di aver barato e di averli portato sulla strada sbagliata in fase di progettazione. Soprattutto perchè l'informazione alla FIA è arrivata da uno  spione che non si sa chi è. Lotta all'arma bianca tra i "carichisti" e "bassoresistenzisti" tra gli aerodinamici. Lotte subddole, fatte di gente che per ripicca tace, ti consente di lavorare, ma poi ti deride davanti a tutti quando l'idea che hai portato avanti si rivela disastrosa. Binotto contava che dagli errori di progettazione del 2019, si avrebbe imparato la lezione per rimediare nel 2020, un po' come quando nel 2015 si fece un netto passo avanti grazie alle lezioni prese (a bastonate) nel 2014. I  test invernali hanno ghiacciato Binotto. Dall'inizio ha ammesso che la vettura era sbagliata e che probabilmente era il caso di concentrarsi sui nuovi regolamenti 2021 (poi rinviati al 2022). L'idea non era lottare per il campionato ma attendere fino a Barcellona per cercare di sistemare la macchina alla meno peggio. Il lockdown ha solo peggiorato le cose, non consentendo di correre ai ripari. Con la riapertura, la lotta interna è diventata aspra tra chi vuole capire qualcosa della vettura e chi vuole subito provare delle novità. Per alcuni, serve provare assetti senza cambiare nulla per capire dove sono i problemi (metodologisti) mentre per altri è il caso di buttare tutte le carte in tavola (velocisti). Binotto ha fatto il paciere sancendo due GP di prova uno per mettere la nuova carne alla griglia. Dopo il primo GP, il disastro assoluto ha convinto Binotto a portare subito le novità in Stiria. Questa è la dimostrazione che i pezzi nuovi c'erano già, ma che c'era una guerra su come e dove provarli.

Fermo restando questa guerra, managerialmente ci sono comunque problemi. Binotto è stato promosso a ruolo di responsabile gestione sportiva da Marchionne, che comunque nel suo doppio ruolo di presidente e AD lo avrebbe affiancato, quindi Binotto avrebbe avuto la totale gestione tecnica in fabbrica e in pista, mentre Marchionne avrebbe pensato a spese e battaglie contro FIA e Liberty Media. Marchionne contava da lì a breve di mollare la presidenza FCA e dedicarsi alla sola Ferrari, sia per vanità e immagine personale, sia per la questione dei bonus e azioni. Purtroppo Marchionne se n'è andato e Binotto si è trovato faccia a faccia con Arrivabene, che tentò di alzare la cresta dopo essere stato sempre schiacciato dal presidentone. Gli Agnelli hanno teso la destra a Binotto e mollato Arrivabene ma Binotto si è trovato come il solo direttore generale e tecnico della storia moderna della F1. Per trovare qualcuno di simile prima di lui, bisogna tornare agli anni di Chapman e Forghieri (oppure del povere Broadley nel 1997). Per queste troppe responsabilità, Binotto da una parte ha perso di mano la tenuta del reparto tecnico, mentre non ha potuto dall'altra comandare al 100% nel modo giusto la gestione sportiva, non riuscendo a tenere a bada Leclerc e facendo una figuraccia con la gestione del mancato rinnovo di Vettel.

 

Ora la figuraccia mondiale rischia di fare peggio. Se Binotto rientra nei ranghi tecnici, si rischia che i reparto tecnico remi contro il nuovo direttore generrale, che se poi risulta un poco ferrato in materia come Colella, rischia di fare disastri. Inoltre Binotto è molto vicino all'uscita, che sarebbe il colpo di grazia per il reparto tecnico. Marchionne a suo tempo fece delle scelte poco lungimiranti, puntando su bravissime seconde linee (Binotto, Resta, Sassi, Iotti) che hanno subito sfornato due belle vetture nel 2017 e 2018, ma senza preoccupari del fatto che ora a mancare sono le terze linee. Iotti è stato spostato in produzione, Resta è andato e tornato da Sauber. Sassi è stato silurato e finito alla Mercedes, dove ora vince (e fa pure perdere alla Ferrari). Il grande burattinaio di tutti questi movimenti era Marchionne che grazie al triplo ruolo di presidente FCA, Ferrari e AD Ferrari, sapeva solo lui cosa voleva, cosa avrebbe fatto con la Sauber, con LM, ecc. La Sauber è rimasta un cliente che non paga in cambio di un adesivo Alfa Romeo (che tralaltro collegato al motore Ferrari è una bestemmia pari a una Chevrolet Ford come pure il quadrifoglio sulla Ferrari, pensate al Mustang su una rossa??? e pensare che vent'anni fa la vera bestemmia era la Ferrari SP333 Judd). Il reparto corse ha il buio davanti ma non può spendere perchè la Ferrari è il bancomat della FCA. In questa guerra atomica, manca tutto, ma in Ferrari non ci vuole andare nessuno, perchè alla Ferrari arrivi che sei un genio e poi vai via che sei stupido (salvo poi andare in Mercedes e vincere). Ricordiamoci che il DAS è stato pensato da Allison, che nel 2016 aveva un progetto a lungo termine, basato non sui risultati immediati ma sul metodo. La Ferrari nel 2015 aveva vinto tre gare, di cui due grazie a delle circostanze favorevoli, mentre nel 2016 non ne vinse nessuna pur se perse una per circostanze sfavorevoli. Ecco Marchionne non era un uomo di corse e ha silurato Allison e Sassi per i mancati risultati immediati, senza pensare a lungo termine. Ora Elkann ha altre cose a cui pensare (fusione FCA, ibrido) e comunque della Ferrari non ha grande passione mentre Camilleri fa egregiamente il suo lavoro di AD (i numeri tutti in alto, vendite e ricavi record, azienda premiata). In Ferrari mancano consulenti tecnici e gestionali e si pensa ai nomi di Piccinini, Scheckter, Barnard e Murray, mentre come uomo forte al comando il solo che può non far perdere Binotto è Chris Horner, perchè Wolff è azionista Mercedes. Briatore è out ma forse il consulente potrebbe farlo. Qualcuno vorrebbe avere Ecclestone in consiglio di amministrazione. Veramente si rischia il collasso tipo 1992.

18 minuti fa, Bigmeu ha scritto:



Magari Binotto accetta di essere rimesso al suo posto, che alla fine come DT aveva fatto bene e può tornare ad essere meno esposto. 

Anche perché in F1, con il ruolo di team principal, non ha possibilità in altri team. 

Per tutti quelli che dicono che serve uno che mastica di F1.
Gli ultimi 20 anni, l'unico TP che è arrivato al mondiale con una significativa esperienza in F1 sono Brawn e Domenicali . 
Todt arrivava dai Rally
Briatore prima di entrare in Benetton faceva altro 

Horner gestiva team in categorie minori 
Wolff è nell'ambiente ma è un ex pilota e poi manager, di sicuro prima della Williams non aveva esperienze in F1 

ero azzeccare gli sviluppi, Binotto è un morto che cammina.

 

Todt aveva fatto 15 stagioni circa tra rally, raid ed endurance. Aveva un'esperienza enorme ed era molto rispettato. Prima di vincere un titolo, si fece sei stagioni senza tituli.

 

Briatore fece cinque anni prima di vincere un titolo. Prima riusciva a vincere una gara all'anno.

 

Wolff e Horner sono del mondo racing da parecchi anni.

 

Colella non sarebbe una bestemmia ma in questo momento non sarebbe il suo momento.

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1 ora fa, Ruberekus ha scritto:

mi vedo già Binotto che va alla Mercedes dove rendono legale il trucco del motore :rakaa:

 

E torna a fare (bene) il tecnico 

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bravo chatruc bel riassuntone però non mi pare il caso di far passare binotto per l'uomo solo e sfigato, l'ha voluto lui quel posto ben sapendo a cosa andava incontro. :D

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Se era stato effettivamente designato da Marchionne in quel ruolo, evidentemente aveva le sue buone ragioni. Mancava però appunto un uomo al suo fianco che gli consentisse di concentrarsi su ciò che sapeva fare meglio, invece di gestire mille cose non sempre in grado di fare tutto. 

 

Secondo me non possiamo permetterci di perdere un tecnico come Binotto che ha reso la Ferrari inizialmente molto competitiva. Se escludiamo Mercedes, Ferrari avrebbe stradominato almeno due mondiali, quando prima dell'era ibrido eravamo anni luce distanti da Red Bull e anche McLaren ci era superiori come prestazioni. È stato svolto, fin quando possibile, un ottimo lavoro. Poi piano piano stanno uscendo tutti i motivi per cui la situazione è degenerata. 

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da qualsiasi angolo la si guardi la Ferrari è allo sbando... meglio per Vettel fare i bagagli.

anni bui aspettano i tifosi Ferrari... 

chissà se qualcuno della dirigenza sta pensando di ritirarsi dalla F1?

mi piacerebbe tanto sapere chi sarebbe lo spione che ha causato l'accordo segreto!!

 

@chatruc :up: 

Modificato da JLP

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2 ore fa, chatruc ha scritto:

Cari ragazzi, vi racconto ora delle cose che ho saputo da Maranello.


La situazione è grave e non per i due passati GP e quelli che verranno. Nemmeno per quelli del 2021 che si disputeranno ancora con queste vetture. Il problema è che ora le energie soo concentrate nel progetto 2022 con i regolamenti nuovi, ma se il clima sarà questo, pure la vettura di nuova generazione sarà un flop.


La domanda da farsi è una: perchè la Ferrari va piano? Principalmente è una questione puramente tecnica. Non si tratta di una vettura buona sacrificata da scelte stupide dei box o dei piloti (OK, Leclerc ha capellato, ma era comunque a centro gruppo). Ad esempio nel 2018 c'ea una vettura buona ma vari errori di box e Vettel tagliarono le possibilità di lottare fino alla fine del campionato, quando poco prima della fine del GP di Germania Vettel aveva un GP di vantaggio su Hamilton. C'è una frase chiave di Binotto, che per quanto banale, banale non è: "ora dobbiamo lavorare tutti insieme". Perchè? Perchè evidentemente finora non si lavorava tutti insieme. Sulle scelte progettuali e i metodi di lavoro, ci sono due fazioni almeno, che Binotto non riesce a controllare perchè deve fare pure il responsabile della gestione sportiva.

Come si è arrivati a questo punto? Partiamo da quando le cose andavano bene. Nel 2018 la Ferrari era vincente, fortissima sulle piste iperveloci, buona su quelle lente, mentre le prendeva un po' dalla Mercedes in quelle da carico. Era una Ferrari che si era evoluta da quella di due anni prima, che aveva ottima trazione e andava bene nelle piste lente ma non era efficiente in quelle di carico e soffriva la resistenza all'avanzamento in quelle velocissime. Per il 2019 si è deciso di premere l'acceleratore sulla carta vincente, privilegiando la velocità massima pur senza rinunciare al carico, eventualmente cedendo un po' su quelle lente. Evidentemente non tutti a Maranello la pensavano così. Dopo i primi test, Vettel definì la vettura come la migliore da lui mai guidata. La Ferrari era convinta di andare in Australia per vincere ma lì arrivò una doccia fredda. Problemi di assetto? La gara di Monaco ma soprattutto il famoso T3 di Barcellona sancirono la bocciatura del progetto. Vettura velocissima sul dritto ma senza il carico sperato, che quindi soffre eccessivamente sul lento. Dopo la pausa estiva, le vittorie di Spa e Monza non sorpresero nessuno, anche perchè tutto sommato di misura su Hamilton, che avrebbe vinto in Belgio senza il tappo di Vettel. La Ferrari era una vettura da rettilineo e infatti aveva quasi vinto a Montreal e Zeltweg. La sorpresa arrivò con il dominio di Singapore dove ci si attendeva di soffrire come a Monaco. Cosa è successo? Il famoso "motorone" consentiva di caricare tanto e quindi la vettura aveva carico pure nelle piste lente.

 

Poi è arrivato l'inverno e il famoso chiarimento segreto con la FIA, che ha costretto alla Ferrari a rinunciare a qualcosa che aveva sul motore (la gestione delle frequenze di iniezione sfasate rispetto al flussometro). Doccia freddissima per il reparto telaio e aerodinamica, che hanno accusato i motoristi di aver barato e di averli portato sulla strada sbagliata in fase di progettazione. Soprattutto perchè l'informazione alla FIA è arrivata da uno  spione che non si sa chi è. Lotta all'arma bianca tra i "carichisti" e "bassoresistenzisti" tra gli aerodinamici. Lotte subddole, fatte di gente che per ripicca tace, ti consente di lavorare, ma poi ti deride davanti a tutti quando l'idea che hai portato avanti si rivela disastrosa. Binotto contava che dagli errori di progettazione del 2019, si avrebbe imparato la lezione per rimediare nel 2020, un po' come quando nel 2015 si fece un netto passo avanti grazie alle lezioni prese (a bastonate) nel 2014. I  test invernali hanno ghiacciato Binotto. Dall'inizio ha ammesso che la vettura era sbagliata e che probabilmente era il caso di concentrarsi sui nuovi regolamenti 2021 (poi rinviati al 2022). L'idea non era lottare per il campionato ma attendere fino a Barcellona per cercare di sistemare la macchina alla meno peggio. Il lockdown ha solo peggiorato le cose, non consentendo di correre ai ripari. Con la riapertura, la lotta interna è diventata aspra tra chi vuole capire qualcosa della vettura e chi vuole subito provare delle novità. Per alcuni, serve provare assetti senza cambiare nulla per capire dove sono i problemi (metodologisti) mentre per altri è il caso di buttare tutte le carte in tavola (velocisti). Binotto ha fatto il paciere sancendo due GP di prova uno per mettere la nuova carne alla griglia. Dopo il primo GP, il disastro assoluto ha convinto Binotto a portare subito le novità in Stiria. Questa è la dimostrazione che i pezzi nuovi c'erano già, ma che c'era una guerra su come e dove provarli.

Fermo restando questa guerra, managerialmente ci sono comunque problemi. Binotto è stato promosso a ruolo di responsabile gestione sportiva da Marchionne, che comunque nel suo doppio ruolo di presidente e AD lo avrebbe affiancato, quindi Binotto avrebbe avuto la totale gestione tecnica in fabbrica e in pista, mentre Marchionne avrebbe pensato a spese e battaglie contro FIA e Liberty Media. Marchionne contava da lì a breve di mollare la presidenza FCA e dedicarsi alla sola Ferrari, sia per vanità e immagine personale, sia per la questione dei bonus e azioni. Purtroppo Marchionne se n'è andato e Binotto si è trovato faccia a faccia con Arrivabene, che tentò di alzare la cresta dopo essere stato sempre schiacciato dal presidentone. Gli Agnelli hanno teso la destra a Binotto e mollato Arrivabene ma Binotto si è trovato come il solo direttore generale e tecnico della storia moderna della F1. Per trovare qualcuno di simile prima di lui, bisogna tornare agli anni di Chapman e Forghieri (oppure del povere Broadley nel 1997). Per queste troppe responsabilità, Binotto da una parte ha perso di mano la tenuta del reparto tecnico, mentre non ha potuto dall'altra comandare al 100% nel modo giusto la gestione sportiva, non riuscendo a tenere a bada Leclerc e facendo una figuraccia con la gestione del mancato rinnovo di Vettel.

 

Ora la figuraccia mondiale rischia di fare peggio. Se Binotto rientra nei ranghi tecnici, si rischia che i reparto tecnico remi contro il nuovo direttore generrale, che se poi risulta un poco ferrato in materia come Colella, rischia di fare disastri. Inoltre Binotto è molto vicino all'uscita, che sarebbe il colpo di grazia per il reparto tecnico. Marchionne a suo tempo fece delle scelte poco lungimiranti, puntando su bravissime seconde linee (Binotto, Resta, Sassi, Iotti) che hanno subito sfornato due belle vetture nel 2017 e 2018, ma senza preoccupari del fatto che ora a mancare sono le terze linee. Iotti è stato spostato in produzione, Resta è andato e tornato da Sauber. Sassi è stato silurato e finito alla Mercedes, dove ora vince (e fa pure perdere alla Ferrari). Il grande burattinaio di tutti questi movimenti era Marchionne che grazie al triplo ruolo di presidente FCA, Ferrari e AD Ferrari, sapeva solo lui cosa voleva, cosa avrebbe fatto con la Sauber, con LM, ecc. La Sauber è rimasta un cliente che non paga in cambio di un adesivo Alfa Romeo (che tralaltro collegato al motore Ferrari è una bestemmia pari a una Chevrolet Ford come pure il quadrifoglio sulla Ferrari, pensate al Mustang su una rossa??? e pensare che vent'anni fa la vera bestemmia era la Ferrari SP333 Judd). Il reparto corse ha il buio davanti ma non può spendere perchè la Ferrari è il bancomat della FCA. In questa guerra atomica, manca tutto, ma in Ferrari non ci vuole andare nessuno, perchè alla Ferrari arrivi che sei un genio e poi vai via che sei stupido (salvo poi andare in Mercedes e vincere). Ricordiamoci che il DAS è stato pensato da Allison, che nel 2016 aveva un progetto a lungo termine, basato non sui risultati immediati ma sul metodo. La Ferrari nel 2015 aveva vinto tre gare, di cui due grazie a delle circostanze favorevoli, mentre nel 2016 non ne vinse nessuna pur se perse una per circostanze sfavorevoli. Ecco Marchionne non era un uomo di corse e ha silurato Allison e Sassi per i mancati risultati immediati, senza pensare a lungo termine. Ora Elkann ha altre cose a cui pensare (fusione FCA, ibrido) e comunque della Ferrari non ha grande passione mentre Camilleri fa egregiamente il suo lavoro di AD (i numeri tutti in alto, vendite e ricavi record, azienda premiata). In Ferrari mancano consulenti tecnici e gestionali e si pensa ai nomi di Piccinini, Scheckter, Barnard e Murray, mentre come uomo forte al comando il solo che può non far perdere Binotto è Chris Horner, perchè Wolff è azionista Mercedes. Briatore è out ma forse il consulente potrebbe farlo. Qualcuno vorrebbe avere Ecclestone in consiglio di amministrazione. Veramente si rischia il collasso tipo 1992.

 

Todt aveva fatto 15 stagioni circa tra rally, raid ed endurance. Aveva un'esperienza enorme ed era molto rispettato. Prima di vincere un titolo, si fece sei stagioni senza tituli.

 

Briatore fece cinque anni prima di vincere un titolo. Prima riusciva a vincere una gara all'anno.

 

Wolff e Horner sono del mondo racing da parecchi anni.

 

Colella non sarebbe una bestemmia ma in questo momento non sarebbe il suo momento.

grazie per aver fatto il riassunto delle cose che hanno detto a Paddock e che scriviamo sul forum tutti i giorni :asd: 

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1 minuto fa, Ruberekus ha scritto:

grazie per aver fatto il riassunto delle cose che hanno detto a Paddock e che scriviamo sul forum tutti i giorni :asd: 

 

chatruc è più bravi di altri a raccontare, va detto

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@SuperScatto, certamente. Quello che volevo dire è che Binotto funzionava meglio come ingranaggio. I meriti delle buone cose fatte come capotecnico sono tutti suoi.

 

Comunque mandarlo via è complesso. La Ferrari ha faticato per mantenere segreti i termini dell'accordo con la FIA. Binotto se va in Mercedes vuoterà il sacco, rendendo pubblico tutto quanto. Proprio una persona fidata insomma. 

Io gli offrirei un ritorno a DT con un raddoppio di stipendio più altre opzioni. Un offerta che nonostante il declassamento lo trattenga. Come DT appunto è capace.

 

In questa situazione comunque il treno dei regolamenti 2022 è perso. C'è tempo fino a fine stagione. 

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anche secondo me ormai non si può più mandare via Binotto 

 

c'è però un problema, i reparti che gli sono contro ora gli saranno contro anche se torna solo DT, il che a livello tecnico potrebbe anche essere peggio

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