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chatruc

La sindrome del lamento: vero, falso, utile, patologico, italiano?

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Scusa Luca, perchè effettivamente ho parlato senza avere cognizione di causa precisa.

 

Come vedi, il mio è un discorso generale sulla questione dei lamenti. Nel tuo caso, fai una critica puntuale su una cosa. Magari c'è chi non è d'accordo con te ma in ogni caso, si tratta di una discussione su fatti reali.

 

Io parlo del lamento per il gusto di farlo. Nel caso ospedaliero, se avessi avuto problemi gravi, avrei potuto rientrare nella tua casistica. Invece la cosa più grossa (per fortuna) che io abbia avuto è un lipoma che ho voluto farmi togliere in quanto brutto (il mio dottore infatti diceva di non togliermelo perchè in fin dei conti non è da fare una chirurgia se non strettamente necessario). Ho dovuto attendere mesi per l'ecografia (infatti non avevo giustamente priorità) e alla fine di questa 11 mesi per l'asportazione, avvenuta in ambulatorio. Avrei potuto andare giù di tastiere per lamentarmi che ci vogliono 18 mesi per togliersi un lipoma e che tale operazione è stata fatta come in guerra in ambulatorio e non in sala operatoria (cosa che il chirurgo diceva durante l'operazione). Invece non mi lamento perchè sono conscio che il mio era un non problema e che sono felice che la priorità delle ecografie e della sala chirurgica vadano a chi invece ne ha bisogno.

 

per tornare al @crucco, non è che io provi malessere, forse un po' sì, ma non ne sono certo. Non capisco perchè la ggggente non possa godersi le cose così come sono.

 

Penso a un ottimo giornalista come Pino Casamassima: lui non so per quale motivo non fa altro che dare giù ai Maneskin perchè secondo lui sono quattro pirla stonati catapultati alla fama dai media. Se non li piacciono, che non li ascolti e li lasci seguire da chi li ascolta. Che senso ha dover prendere un gruppo attuale di successo e dover per forza paragonarli agli Stones, Beatles e via dicendo? Lo stesso vale per chi si lamenta del successo del Fedez, di Bello Fico, di Elettra Lamborghini, di Ultimo e tutti questi. Vivi e lascia vivere.

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Vado di esempi:

 

1) ieri in palestre trovo un tipo single, 40enne, libero professionista e gli chiedo "come va?". La sua riposta è "solita vitaccia". Si dimostra essere insoddisfatto ma senza specificare bene il perchè.

 

2) rispondo ad un tweet di una twetterina ironica dicendo che chi ha figli insiste di averne a chi non ne ha "perchè siamo invidiosi della loro vita leggera e vogliamo spingerli nel burrone". Credo sia abbastanza chiara l'ironia, a maggior ragione se conoscete la tweeterina. Poi arriva una seconda risposta seccata da parte di una a caso che dice "chi te lo dice che la vita di chi non ha figli sia leggera?". Dimostra di aver bisogno di qualcosa.

 

3) c'era un terzo esempio ma non mi viene in mente. Non so se era uno che si lamentava perchè tornava il freddo o uno che diceva che l'acqua della palestra fosse fredda.

 

Insomma, credo che esista una impellente necessità di sfogare della frustrazione nei modi più strani possibili.

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Il 5/4/2023 Alle 16:30, chatruc ha scritto:

Insomma, credo che esista una impellente necessità di sfogare della frustrazione nei modi più strani possibili.

 

I ferraristi ne sanno qualcosa, basta andare sul topic di Sainz per farsi un'idea.

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Altro esempio in questo articolo. Ci sono questi due che fanno quello che farebbe più o meno chiunque avesse i soldi per farlo. Se ne vanno un weekend lungo a Dubai e piovono critiche sul fatto se sia giusto oppure no portarsi la babysitter dietro.

 

https://www.lastampa.it/spettacoli/2023/04/09/news/come_fanno_sbagliano_i_ferragnez_vanno_in_vacanza_a_dubai_e_sui_social_si_scatenano_gli_haters-12745454/

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esempio: 1 mese fa una ragazza " delirio, caos in casa, non abbiamo neanche i soldi per una libreria ikea.. non ci sono rimasti neanche gli occhi per piangere dopo aver comprato casa".  Una settimana fa tutta sorridente con la nuova tv oled da 3000 euro.
Tra non molto si lamenterà ancora di non avere i soldi neanche per 2 libri, salvo poi annunciare la gita fuori porta in Giappone per 3 settimane.

Io mi chiedo: ma sta gente se ne rende conto di essere ridicola e di non avere credibilità? peggio dei secchioni che non sapevano mai niente e poi prendevano sempre 10.

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30 minuti fa, MagicSenna ha scritto:

esempio: 1 mese fa una ragazza " delirio, caos in casa, non abbiamo neanche i soldi per una libreria ikea.. non ci sono rimasti neanche gli occhi per piangere dopo aver comprato casa".  Una settimana fa tutta sorridente con la nuova tv oled da 3000 euro.
Tra non molto si lamenterà ancora di non avere i soldi neanche per 2 libri, salvo poi annunciare la gita fuori porta in Giappone per 3 settimane.

Io mi chiedo: ma sta gente se ne rende conto di essere ridicola e di non avere credibilità? peggio dei secchioni che non sapevano mai niente e poi prendevano sempre 10.

Di questi personaggi ne conosco parecchi anche io. Ridicoli è dire poco. 

Sembra non abbiano mai nulla e poi escono sempre a mangiare.

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38 minuti fa, MagicSenna ha scritto:

esempio: 1 mese fa una ragazza " delirio, caos in casa, non abbiamo neanche i soldi per una libreria ikea.. non ci sono rimasti neanche gli occhi per piangere dopo aver comprato casa".  Una settimana fa tutta sorridente con la nuova tv oled da 3000 euro.
Tra non molto si lamenterà ancora di non avere i soldi neanche per 2 libri, salvo poi annunciare la gita fuori porta in Giappone per 3 settimane.

Io mi chiedo: ma sta gente se ne rende conto di essere ridicola e di non avere credibilità? peggio dei secchioni che non sapevano mai niente e poi prendevano sempre 10.

 

Va be', ma qui siamo a livello casi umani.

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Il 11/4/2023 Alle 10:59, rimatt ha scritto:

 

Va be', ma qui siamo a livello casi umani.

Qui siamo a livello malattia mentale. Avevo una compagna di appartamento, la cui famiglia possedeva un'autofficina. Diceva che causa tasse, praticamente non rimaneva nulla a loro. Vacanze due volte l'anno a Las Vegas, Dubai, Maldive, Seychelles, Messico...

 

Un conto è dire che le tasse sono molto alte (il chè è vero), ma da lì a dire che non ti rimane nulla ce ne passa.

 

Altro esempio di lagna: su twitter signora minaccia uomo di 70 anni, reo di aver cliccato il pulsante "segui" sul profilo instagram della figlia di anni 18.

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4 minuti fa, chatruc ha scritto:

Qui siamo a livello malattia mentale. Avevo una compagna di appartamento, la cui famiglia possedeva un'autofficina. Diceva che causa tasse, praticamente non rimaneva nulla a loro. Vacanze due volte l'anno a Las Vegas, Dubai, Maldive, Seychelles, Messico...

 

Un conto è dire che le tasse sono molto alte (il chè è vero), ma da lì a dire che non ti rimane nulla ce ne passa.

 

Altro esempio di lagna: su twitter signora minaccia uomo di 70 anni, reo di aver cliccato il pulsante "segui" sul profilo instagram della figlia di anni 18.

 

 

Tasse che non avranno mai pagato, fidati.

Si lamentano sempre delle tasse, che poi non pagano mai. Poi quando le cose vanno male, si lamentano dello stato che non li aiuta, è un classico che ho visto e rivisto.

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Ecco. Altro esempio. Mio ex datore di lavoro ai tempi dell'università. Sempre piangeva il morto perchè c'erano troppe tasse, il costo del lavoro era alto, l'affitto del locale pure e via dicendo. Dopo circa 5 anni dopo la mia dipartita, si è comprato un appartamento alle Canarie, poi ha comprato il locale e ora gestisce altri due.

 

In sintesi, l'uomo è un grande lavoratore, un piccolo imprenditore di successo, ma si lagnava di cosa?

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una mia vicina di casa, moglie di imprenditore, è rimasta male perchè ha scoperto che un dipendente della ditta del marito ha la tv più bella della sua.
Lei che ha 2 porsche, 4 o 5 case e altro, che si fa rovinare l'umore da una cosa così fondamentale. 

Modificato da MagicSenna

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Il 17/4/2023 Alle 12:06, chatruc ha scritto:

In sintesi, l'uomo è un grande lavoratore, un piccolo imprenditore di successo, ma si lagnava di cosa?

 

in vernacolo napoletano c'è un'espressione che sintetizza perfettamente questo atteggiamento tipico degli italiani (tipico soprattutto degli imprenditori italiani): "chiagni e fotti"

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Altro esempio freschissimo:

 

mia mamma è indignata perchè dice che l'Italia sta malissimo e i danno che fa questo governo avranno effetti per anni e anni.

 

Ribatto che se si affacciasse al terrazzo, vedrebbe un quartiere in cui i più poveri siamo io e mia moglie, RAL complessiva di 70k, tre figli, cucina di 14k appena comprata con tanto di frigo a doppia anta di 1.9k. Il tutto con un mutuo casa da estinguere nel 2031 e un prestito (inizialemente per un'auto, poi per l'altra auto, poi per la cucina) da estinguere in 5 anni (intendo dire, viviamo bene e non è che ci siamo indebitati fino a vendere gli organi).

 

Lei ribatte lamentandosi dei non bene precisati "temi sociali" che a quanto pare non interessa all'attuale governo. Dice che bisogna aumentare gli stipendi.

 

Mi limito a chiedere "come?".

 

Sia chiaro, non voglio passare per un negazionista dei problemi. Gli stipendi volano basso e l'inflazione alta. Il problema è che i problemi non si risolvono a parole. Aumentare per decreto gli stipendi potrebbe significare chiudere certe attività oppure generare più inflazione. Detassare per aumentare gli stipendi comporterebbe dei tagli da qualche parte (sanità, istruzione, manutenzione infrastrutture). Ergo, non ho la sfera di cristallo.

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Gli anziani, o comunque la gente dopo una certa età, tende a lamentarsi di default, spesso con l'evergreen "ai miei tempi" o l'immortale "i giovani d'oggi", quando loro erano cazzari uguali alla loro età.

 

I giovani hanno più motivi a lamentarsi, sono la prima generazione più povera della precedente da tempo e si devono pure sentire dare dei fancazzisti o dei divanari.

 

Poi c'è gente con il lamento in loop continuo (caso tipico sono gli annunci dei datori di lavoro che a detta loro non trovano mai nessuno che voglia lavorare).

Poi ci sono casi e situazioni diverse, c'è chi si lamenta di "gamba sana" e chi ne ha invece ben donde.

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1 ora fa, chatruc ha scritto:

Altro esempio freschissimo:

 

mia mamma è indignata perchè dice che l'Italia sta malissimo e i danno che fa questo governo avranno effetti per anni e anni.

 

Ribatto che se si affacciasse al terrazzo, vedrebbe un quartiere in cui i più poveri siamo io e mia moglie, RAL complessiva di 70k, tre figli, cucina di 14k appena comprata con tanto di frigo a doppia anta di 1.9k. Il tutto con un mutuo casa da estinguere nel 2031 e un prestito (inizialemente per un'auto, poi per l'altra auto, poi per la cucina) da estinguere in 5 anni (intendo dire, viviamo bene e non è che ci siamo indebitati fino a vendere gli organi).

 

Lei ribatte lamentandosi dei non bene precisati "temi sociali" che a quanto pare non interessa all'attuale governo. Dice che bisogna aumentare gli stipendi.

 

Mi limito a chiedere "come?".

 

Sia chiaro, non voglio passare per un negazionista dei problemi. Gli stipendi volano basso e l'inflazione alta. Il problema è che i problemi non si risolvono a parole. Aumentare per decreto gli stipendi potrebbe significare chiudere certe attività oppure generare più inflazione. Detassare per aumentare gli stipendi comporterebbe dei tagli da qualche parte (sanità, istruzione, manutenzione infrastrutture). Ergo, non ho la sfera di cristallo.

 

L'Italia è un enorme vaso, con un buco sul fondo. Per quanta acqua si continui a buttare dentro (tasse), il foro sul fondo continua a buttarne fuori (evasione e corruzione). 

Più apri il rubinetto e più acqua esce dal fondo. Finché non tappi il fondo e lo fai seriamente (carcere e mutande calate), non servirà a nulla continuare a buttare nuova acqua.

Solo quando tapperanno il fondo, allora si potrà chiudere un po' il rubinetto.

Gli imprenditori devono vivere nel terrore che, se vengono beccati, vanno in galera senza se e senza ma e le loro generazioni ne pagheranno le conseguenze, tipo andare a vivere sotto ai ponti.

Ma siamo in Italia e non si farà, perché corruzione ed evasione sono a livelli troppo alti per essere toccati (parlo della grande evasione).

 

Modificato da Aviatore_Gilles

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19 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

L'Italia è un enorme vaso, con un buco sul fondo. Per quanta acqua si continui a buttare dentro (tasse), il foro sul fondo continua a buttarne fuori (evasione e corruzione). 

Più apri il rubinetto e più acqua esce dal fondo. Finché non tappi il fondo e lo fai seriamente (carcere e mutande calate), non servirà a nulla continuare a buttare nuova acqua.

Solo quando tapperanno il fondo, allora si potrà chiudere un po' il rubinetto.

Gli imprenditori devono vivere nel terrore che, se vengono beccati, vanno in galera senza se e senza ma e le loro generazioni ne pagheranno le conseguenze, tipo andare a vivere sotto ai ponti.

Ma siamo in Italia e non si farà, perché corruzione ed evasione sono a livelli troppo alti per essere toccati (parlo della grande evasione).

 

anche perchè in Italia è strapieno di poveri (sia di portafoglio che di valori) "imprenditori wannabe" che tollerano o ammirano questi personaggi.

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Il 19/4/2023 Alle 14:46, chatruc ha scritto:

Ribatto che se si affacciasse al terrazzo, vedrebbe un quartiere in cui i più poveri siamo io e mia moglie, RAL complessiva di 70k, tre figli, cucina di 14k appena comprata con tanto di frigo a doppia anta di 1.9k. Il tutto con un mutuo casa da estinguere nel 2031 e un prestito (inizialemente per un'auto, poi per l'altra auto, poi per la cucina) da estinguere in 5 anni (intendo dire, viviamo bene e non è che ci siamo indebitati fino a vendere gli organi).

 

Lei ribatte lamentandosi dei non bene precisati "temi sociali" che a quanto pare non interessa all'attuale governo. Dice che bisogna aumentare gli stipendi.

 

Condivido la visione di tua madre, discorso governativo a parte (non che questo mi piaccia, per carità, ma ritengo che si tratti di problemi che vanno avanti da almeno 30 anni).
La situazione lavorativa in Italia, o, almeno, nella maggior parte d'Italia, è a dir poco disastrosa, in particolar per giovani, per lavoratori poco formati e più maturi. In grandissima parte d'Italia, il lavoro dignitoso non c'è: anche un semplice impiegato statale, con uno stipendio tale da permettersi una semplice casa, una macchina piccola, è visto come un fortunato. 
L'Italia è sempre più spaccata in due (o in tre): esiste la "tua" Italia, che viaggia su standard di vita più europei, ed esiste un altra Italia, geograficamente più grande che inizia a passarsela davvero male. Ecco, capisco benissimo chi si lamenta di ciò e, anzi, è ammirevole chi si preoccupa di ciò pur non vivendo il disagio sulla sua pelle. 

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Il 22/4/2023 Alle 20:01, Antonio91 ha scritto:

 

Condivido la visione di tua madre, discorso governativo a parte (non che questo mi piaccia, per carità, ma ritengo che si tratti di problemi che vanno avanti da almeno 30 anni).
La situazione lavorativa in Italia, o, almeno, nella maggior parte d'Italia, è a dir poco disastrosa, in particolar per giovani, per lavoratori poco formati e più maturi. In grandissima parte d'Italia, il lavoro dignitoso non c'è: anche un semplice impiegato statale, con uno stipendio tale da permettersi una semplice casa, una macchina piccola, è visto come un fortunato. 
L'Italia è sempre più spaccata in due (o in tre): esiste la "tua" Italia, che viaggia su standard di vita più europei, ed esiste un altra Italia, geograficamente più grande che inizia a passarsela davvero male. Ecco, capisco benissimo chi si lamenta di ciò e, anzi, è ammirevole chi si preoccupa di ciò pur non vivendo il disagio sulla sua pelle. 

Non sono cieco e capisco cosa dici. Infatti il problema grossissimo che abbiamo e la manodopera non qualificata e i laureati non tecnici.

 

Ma io in questo caso, punto la lente di ingrandimento non sui problemi in sè, che esistono, ma sull'approccio lamentoso. Ora vado a caccia di altri esempi.

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Non che i laureati tecnici abbiano in media questi stipendi di rilievo.

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Guardate che la situazione italiana, se si continua così, è ben avviata verso un cataclisma totale nel giro di 20/30 anni quando non saranno schiattati solo i nostri i nonni, ma anche i nostri genitori (parlo della generazione mia) che ancora potevano garantire un sostegno economico.

 

Io devo dire che mi sento abbastanza fortunato e ho il "culo parato" fino alla vecchiaia (se ci arrivo), con un reddito nella media nazionale (quindi al Sud più alto), ma già io sono più fortunato rispetto a tanti miei coetanei e peggio ancora stanno i più giovani. E probabilmente neanche io potrò garantire ai miei eventuali figli lo stesso sostegno economico che mi hanno potuto garantire i miei genitori.

 

Quindi io non mi lamento particolarmente per la mia situazione personale, al netto delle varie rimostranze sulla "questione meridionale" di cui ho abbondantemente parlato in altri post.

 

Capisco però che ci sia un grave disagio, soprattutto nelle nuove generazioni. Gli stipendi per i giovani sono veramente bassi e soprattutto precari. 

 

Continuando così, finirà molto male.

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