Jump to content

sundance76

Banned
  • Content Count

    10,762
  • Spam

    184 
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    1

sundance76 last won the day on January 1 2015

sundance76 had the most liked content!

Community Reputation

9 Matricola

About sundance76

  • Rank
    Veterano Illustre
  • Birthday 05/16/1976

Info Profilo

  • Posizione
    Isola d'Ischia

Preferiti

  • Team Preferiti
    Ferrari 1929-1995

Contatti e Social

  • Instagram
    sundance76@hotmail.it

Recent Profile Visitors

3,828 profile views
  1. Il più delle volte, ripeto, il colore era della nazionalità del PROPRIETARIO della macchina. Se coincideva col Costruttore (Chapman/Lotus) allora erano dello stesso colore (verde). Se la macchina (esempio: Lotus inglese) veniva acquistata (e quindi apparteneva) da un maturo signore che voleva costruire un team privato (esempio lo scozzese Rob Walker), ecco che la macchina era dipinta del colore della nazionalità del maturo signore (blu Scozia e non più verde Inghilterra), che poi poteva metterci piloti di ogni nazionalità (svizzera o qualsiasi altra), ma la macchina restava blu. Poi c'è il caso in cui il Proprietario coincideva col Pilota, come spesso accadeva a Bob Anderson oppure a Jo Bonnier, pilota che nell'ultima fase della sua carriera in F1 acquistava qualche macchina usata (poteva essere di qualsia marca, inglese, francese, italiana, marziana), correndo praticamente da solo (o con un meccanico al seguito che costituiva tutta la squadra) e la dipingeva nei suoi colori nazionali (suoi intendo del pilota/proprietario).
  2. Delle quattro Ferrari a Spa '61, una, quella del belga Gendebien, era dipinta di giallo come concessione al pilota ma soprattutto al concessionario Ferrari per il Belgio. In generale, la macchina veniva dipinta nel colore di chi iscriveva la macchina, cioè del proprietario della squadra. Le Lotus e le Cooper (inglesi) comprate dal team privato di Rob Walker (scozzese) erano dipinte nel blu a fascia bianca tipico della Scozia, pur se i piloti erano di altra nazionalità. Siffert era svizzero, Bonnier era svedese, ma ecco che le loro macchine (inglesi) erano dipinte nei colori scozzesi (nazionalità di Rob Walker).
  3. Voi sapete realizzare videogiochi? Perbacco, complimenti. Siete stati programmatori in delle software house? Non si potrebbe partire da GPL come base e migliorarne i difetti?
  4. E' uscito il nuovo libro di Gianni Mura, un giallo ambientato sulla mia isola, che viene richiamata sin dal titolo. Oggi l'ho comprato, ma ho già altri libri in fila....
  5. Carlo, guarda che le interviste sul podio ci sono state per tanti decenni, fino alla metà degli anni '80... Non si ha memoria di turpiloqui da parte di Clark, Prost, Lauda, Andretti, Hunt, Hill, Ickx, Alboreto...
  6. "Todt mi ha rotto le pal.le!!" (Parole finali dell'intervento di Alesi in diretta-TV ai microfoni di Italia 1 nel dopo-gara del G.P. del Portogallo 1995) :asd: :asd:
  7. Io qualche volta (ma proprio qualche) ho provato anche le gare lunghe, ma con la Lotus e la Eagle fai poca strada, ci sono alte probabilità di rompere. A Monza feci la gara lunga di 68 giri, arrivai 7° con la Brabham-Repco. Scorbutica, ma molto affidabile.
  8. Certo, hai ragione. Ma, appunto, sono ben altre le grandi gare di Schumacher, non questa. Altrimenti non saprei come definire la rimonta in Brasile '99 da 21° a 5° (con 14 sorpassi veri in pista) di Alesi prima che il cambio Sauber cedesse. Non sto affatto sminuendo Schumacher, ho solo analizzato quella gara, che a mio parere viene esageratamente esaltata vista la reale consistenza degli avversari che effettivamente si trovò a superare. Nel mio post iniziale c'erano già tutte le considerazioni che hai fatto. Se dovessimo ricordare una gara solo per la resistenza di alcuni chilometri (non giri) con le slick di Schumi a un avversario con le rain (Hill comunque poi passò lo stesso dopo qualche curva), mi pare che allora ci sarebbero tonnellate di gare e di piloti da ricordare. Per quanto mi riguarda, vedendo la gara in diretta, e dati alla mano, ho sempre pensato sin da subito che l'esaltazione di quella gara fu eccessiva, pur riconoscendo che fu una grande prestazione di un campionissimo già all'epoca, che non scoprivamo certo con quella gara.
  9. Mi avete fatto venire la curiosità di vedere quali effettivi sorpassi compì Schumi a Spa '95, a parte la nota resistenza con le slick a Hill (che poi comunque sorpassò il tedesco). Schumacher aveva davanti 15 macchine alla partenza. Due Ferrari, due Williams, due McLaren, due Jordan, due Tyrrell, due Ligier, una Sauber, una Benetton. I tre top team quell'anno erano Williams, Benetton e Ferrari (cioè quelli che vinsero almeno una gara). Con tutto il rispetto, le Tyrrell, le Ligier e le Sauber non erano un ostacolo per la Benetton di Schumacher. E nemmeno le due Jordan, così come le due McLaren, che quell'anno erano abbastanza in crisi e poco competitive. Ora, tra i 15 avversari partiti davanti a Schumacher, vediamo che Hakkinen si ritira subito al 1° giro, poi Alesi in testa alla corsa si ritira al 4° giro, Coulthard (Williams) si ritira al 14° giro. Quindi, l'impresa di sorpassare una Sauber, due Ligier, due Tyrrell, due Jordan, una McLaren e una Ferrari (Berger) già col motore in crisi (ritiratosi definitivamente due giri dopo), a me pare non così epica come la si tramanda. Sì, pioveva, era difficile, Schumi sorpassò anche il compagno Herbert e Damon Hill con la forte Williams (e forse questo fu l'unico sorpasso memorabile). Insomma, Schumacher fece un'ottima gara, non ci piove (ehm...) ma da qui ad annoverarla tra le imprese di tutti i tempi (come fu fatto e come si continua a fare), secondo me ce ne passa.
  10. Sul 'Ring '57 ricordi bene, fu un'impresa ancor oggi stupefacente, e lo stesso Fangio ammise che per varie notti ebbe il sonno agitato e si svegliava all'improvviso, ricordando le manovre al limite compiute in quella gara. Le prove erano in condizioni ordinarie, sull'asciutto. Riguardo Ickx a Barcellona, credo che fu solo merito del pilota. Il V12 Ferrari richiedeva maggior carico iniziale di benzina (50 litri in più), quindi più peso,che faceva perdere tempo nei giri iniziali, ma poi nella seconda metà gara, con macchina più leggera, il belga diede fondo a ogni energia per riprendere la Tyrrell di Stewart (che portava al debutto un nuovo tipo di pneumatici, senza il consueto battistrada, completamente lisci, chiamati "slick"), e arrivò fino a un paio di secondi dallo scozzese, senza però sorpassarlo. Alla fine Ickx, secondo a soli 3"40, dichiarò: "E' stata una gran bella corsa, sono proprio soddisfatto di quel che ho fatto. Se ci fossero stati dieci giri in più.. Tuttavia essere battuto da Stewart e in quel modo è un onore, soprattutto perchè oggi Stewart era in gran forma e anch'io ero in gran forma..."
  11. A memoria ricordo due casi. Ricordo a Barcellona (Montjuich) nel '71, Ickx fece la pole-position in 1'25"9, mentre in gara fece il GPV in 1'25"1, otto decimi meglio. Poi c'è il famoso caso del G.P. di Germania sul vecchio Nurburgring nel '57, quando Fangio fece la pole in 9'25"6, ma in gara fece uno stupefacente 9'17"4, otto secondi in meno....
×