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Villeneuve

Quali sono i problemi dell'attuale F1?

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Cos'ha portato la F1 allo stato attuale delle cose? A tale mancanza di popolarità e di appeal?

 

Io penso che dobbiamo pensare all'incrocio malefico tra poste artificiali, piloti troppo giovani e inesperti, appiattimento delle loro personalità, estrema somiglianza delle vetture e scelte sbagliate nella lotta all'abbattimento dei costi.

 

Valuto invece positivamente l'introduzione delle attuali PU, di certo molto più adatte tecnologicamente alla nostra epoca. Il problema è che ci sono stati molti errori: è stato deciso in partenza il numero di cilindri e una enorme parte di pezzi del motore, si è combinato un pasticcio con i gettoni e lo sviluppo, non ci sono state regole univoche per l'ingresso dei nuovi costruttori, si è scelto di usare un'unica specifica tecnologia e non si è messo un prezzo massimo alle forniture. Questo solo per citare gli errori della rivoluzione motoristica.

 

In campo aerodinamico non sono esperto ma comprendo anch'io che l'estremizzazione delle vetture ha reso inevitabile l'adozione di un dispositivo come il DRS. Bisogna trovare un difficile compromesso tra la fantasia del tecnico e l'esigenza dello spettacolo.

 

Anche le piste hanno avuto un ruolo in tutto ciò. Se le F1 perdessero un po' di aderenza si vivacizzerebbe un po' il tutto e i tornantini alla Tilke perderebbero ragion d'essere. Bisogna avvantaggiare le sezioni guidate e le parti con curve veloci e cambi di direzione. Per far ciò dobbiamo mettere in sicurezza le piste europee, non violentarle. Sulla questione asfalto/ghiaia non sono esperto ma credo che ha tolto fascino. Se il fondo di tutto sta nel numero dei ritirati, aumentiamo le macchine.

 

E questo è un ulteriore problema. Come al solito bisogna garantire la presenza di team piccoli ma organizzati e capaci di farcela. La fase di preselezionamento dovrebbe cominciare con due anni di anticipo. Ridistribuire le quote dei diritti TV può essere un buon mezzo per ottenere i risultati che ci aspettiamo, ma credo sia oltremodo necessario capitalizzare risorse e guadagni. Visto che tutti i team arrivano il mercoledì, perché non dedicare il giovedì a ulteriori prove libere? O magari a un test fisso. Se questo aumenta i costi e non si può recuperarli coi biglietti allora magari si può pensare alla soluzione opposta, con il sabato dedicato alle prove e la domenica a qualifiche e gara.

 

C'è anche bisogno di un lavoro specifico su social e promozione del prodotto. Concerti, pubblicità via radio, lotterie, hashtag e così via. Dalla IndyCar bisogna imparare in tema di contatto coi piloti, anche con le stesse sessioni di autografi. C'è bisogno di vero contatto. Sarebbe un'ottima cosa anche, per esempio, un'asta di beneficenza post-GP. Tipo la tuta o il casco del vincitore. Un modo come un altro per dare umanità allo sport.

 

Regole assurde su caschi e auto potrebbero risolversi intervenendo sulle vernici. Massa ha lo stesso casco da anni, così come Bottas, ma chi può riconoscerlo se non come una macchiolina più o meno verde o più o meno blu se la vernice splende e luccica senza farsi capire? Anche il discorso sui numeri va ripreso: devono essere notevolmente ingranditi.

 

Quali sono le vostre idee sul dibattito "Crisi F1"?

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1) Il DRS e' cosa assai negativa, secondo me. Personalmente devo dire che mi fa senso vedere uno sambio di posizioni che non e' piu' un sorpasso vero e proprio.

 

2) Le piste sono quello che sono se si escludono Monza e SPA. Sono riusciti a rovinare pure Silverstone in nome di una vituperata sicurezza che non c'e'. Alla fine e' vero che bisogna rischiare poco con la vita dei piloti, ma un pilota viene pagato tanto perche' nel suo mestiere e' insito un rischio

 

3) Ecclestone si sta vendendo l'anima in favore dello spettacolo. Non si possono piu' vedere delle monoposto piene di appendici per le telecamere come se fossero degli alberelli di Natale.

 

4) La pay-tv sta rovinando la popolarita' di questo sport. Sempre perche' Ecclestone si sta vendendo l'anima ai $$$.

 

5) La formula consumi ha gia' ampiamente dimostrato i propri limiti negli anni passati. NOIA SENZA LIMITE. Non capisco perche' ci si sia tornati.

 

 

 

Questo e' come la vedo io.

 

 

 

Regards,

The frog

 

Modificato da The frog

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Non c'è molto da dire se non quello che viene ribadito ogni 2X3 su questo forum.

L'importanza del guadagno è l'unico cancro di questo sport.

 

Tutto il resto è una sua diretta conseguenza.

 

Per il guadagno si fa di tutto e poi si cerca di rimediare con "mezzucci osceni" ai sacrifici compiuti.

 

Non vedo un futuro roseo per la F1 se non una dissoluzione col tempo della massima categoria o una sua frammentazione in categorie minori organizzate dai singoli team.

 

Prima o poi le spese da affrontare per partecipare a questo campionato diventeranno insostenibili anche per i team più grandi.

 

E' un lento declino purtroppo. NOn vedo un modo fattibile, attualmente, per ritornare ai fasti dell'epoca passata.

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Le cose che per me hanno più inciso (negativamente):

Artificialità delle corse

Regole troppo complesse

Congelamento tecnologico

Scarsa libertà progettuale e imposizioni sulle monoposto al limite del ridicolo

Diritti televisivi concessi in esclusiva alle pay tv

 

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io penso che il problema di fondo sia nella natura stessa della f1

 

f1 è la punta del motorsport. innovazione, tecnologia, ingegneria ai massimi livelli. purtroppo non siamo più negli anni d'oro, quando si poteva partire da zero e con poco mettere su un team sufficientemente competitivo. oggi per ottenere il massimo servono tanti tanti soldi.

 

e questo, come ovvio, è alla portata di pochi. quindi la f1 moderna si è ridotta a uno sport per poche squadre ricche. Di conseguenza per non far morire la baracca, che non potrebbe sopravvivere con solo quei 2-3 team che possono permettersi di spendere cifre grosse, la f1 è costretta a inventare regole e regolette per standardizzare il più possibile e limitare le spese. di qui il parc ferme, i motori congelati, il divieto dei test e compagnia bella. questo è il nodo centrale, il problema di fondo. il resto sono cose di contorno più o meno rilevanti ma che da sole non permetterebbero di avere di nuovo una f1 genuina e vera.

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Il problema principale è che le regole per limitare i costi di fatto li hanno aumentati. Il divieto dei test sta comportando investimenti abnormi per simularli.

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Il fatto che sia diventata un evento Pay, e nient'altro.

 

Poi certo, per molti il problema è che non vince la Ferrari, perchè se con lo stesso regolamento la Ferrari dominasse si parlerebbe di F1 stupenda.

Io ad esempio non riesco a ricordarne una piu pallosa ed avara di duelli come quella dei quella dei primi anni 2000, ma per molti era il massimo.

 

Io trovo che da ormai quasi 10 anni la F1 offra mediamente un ottimo spettacolo.

I cali di ascolto derivano dal fatto di averl afatta pagare per vederla alla tv, e, a voler carcare, magari nelle nuove generazioni che non crescono con il mito dell'automobilismo.

 

Non possono guidare, non possono sgarrare, non possono avere una macchina un minimo allegra senza il 740 del babbo nel portaoggetti (in italia).

Potrebbe dipendere anche da quello.

Ma semplicemente, per me, è solo che tocca pagare, non ci possono piu essere i milioni di persone che guardano il via aspettando un incidente, per poi cambiare subito canale, ma che facevano odience.

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Non solo, ma vorrei tornare appena un attimo ancora sulla formula consumi. Qualcuno ha detto che quando in Formula Uno fu introdotta la formula consumi, se non erro sul finire degli anni "80, si sono scoperte moltissime tecnologie per ridurre i consumi che poi sono state portate nel mondo dell'automobile di tutti i giorni. Eppero' la formula consumi presuppone propulsori a combustione magrissima. Ora vorrei sapere quanti costruttori di F1 si preoccupano di avere un'emissione di inquinanti (NOx) che sia compatibile con quella di un'automobile adatta all'uso quotidiano.

 

 

 

Regards,

The frog

 

Modificato da The frog

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Il problema fondamentale è che la recente crisi economica ha limitato le disponibilità economiche in tutti i sensi, in tutti gli sport c'è meno soldi, anche in F1. Ma chi dirige il circus non lo vuole capire e continua a percorrere la direzione sbagliata. Tutte queste scelte all'insegna del risparmio quanto effettivamente ha consentito una riduzione dei costi? È quantificabile in numeri questo presunto risparmio? A quanto ammonta?

E da queste scelte i team minori hanno ottenuto un miglioramento evidente? Le piccole scuderie ottengono più vittorie grazie al fatto che i grandi non fanno più test? E le domande non finirebbero mai, è assurdo però confrontare epoche diverse, negli anni ottanta non c'era la crisi economica, non c'erano le pay tv, ecc,ecc...

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Si' questa e' un'altra cosa che hai fatto benissimo a precisare. Non si possono fare piu' i test ed ecco che per i propulsori nascono e fioriscono i banchi dinamici a piu' non posso, mentre per l'aerodinamica nascono le gallerie del vento con tappeto mobile da 40 milioni di euro. Infine per i nuovi pezzi nascono i simulatori dalla complicazione e dal costo esagerati.

 

Alla fine forse avrebbero fatto piu' presto a rimettere i test e a far pagare alle scuderie piu' ricche qualche milione di euro durante la stagione per sostenere i test delle scuderie meno abienti.

 

 

 

 

Regards,

The frog

 

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Condivido con effe sullo spettacolo medio, che secondo me è buono. Enzo Ferrari diceva però anche che la F1 è anche competizione umana e tecnologica e questo credo sia un aspetto da non sottovalutare.

 

Secondo me bisognerebbe mettersi attorno ad un tavolo e valutare cosa fare per ridare competitività all'intera griglia, visto che spesso la stagione parte con una stratificazione delle performances (io penso al Bahrain 2014, quando i duelli erano solo tra compagni di squadra).

 

Una buona idea potrebbe essere quella dell'ampliare al massimo il numero di componenti rivendibili. Tuttavia dovrebbe essere necessario un calmiere per ciascun pezzo. In tal modo il Costruttore dovrebbe riuscire a ridurre il costo per rientrare economicamente, e i piccoli team potrebbero sopravvivere. Basterebbe stabilire l'obbligo che chiunque debba preparare pezzi in più da rivendere. Poi se non vogliono rivenderli, affari loro, ci perdono. In tal modo si rivalutano anche costruttori con tecnologie all'avanguardia come Williams, che non vuole le macchine clienti.

 

La questione dei test è spinosa a causa del costo al chilometro della F1 moderna. Tuttavia senza test spingiamo sempre di più verso i simulatori e questo è economicamente insostenibile. La FIA dovrebbe perlomeno appaltare ad una ditta la costruzione di simulatori da concedere gratis a tutti i team per fornire ai più piccoli chances per il futuro.

 

La limitazione dei piloti paganti, piaga delle squadre minori, è un'ottima cosa grazie all'idea dei punteggi per la Superlicenza, ma è necessario includervi anche categorie come il DTM e rivalutare WEC e IndyCar, e le Formule Renault.

 

Le pay-TV sono un altro problema. Penso se bisogna affidarsi a loro, tanto vale concedere l'esclusiva di tutte le prove, ma non possiamo rinunciare alle gare.

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Le critiche che piombano sul Circus riguardano tutti gli aspetti e i vari lettori si sono focalizzati sulla mancanza di spettacolo, il costo esuberante delle monoposto, il divieto dei test privati, il mancato sviluppo dei motori durante la stagione, la mancata libertà tecnica, i circuiti poco selettivi, ecc. Noto che spesso si confonde la causa con l'effetto, quindi cercherò di spiegare le mie ragioni nel modo più obiettivo possibile, separando i vari aspetti della categoria e cercando di ottenere delle soluzioni possibili per i vari problemi.

Aspetti commerciali
Uno dei problemi principali dell'attuale F1 è che la stessa viene controllata dal Formula One Group, che come qualsiasi multinazionale, risponde esclusivamente alla logica del profitto. Poichè la F1 produce ogni anno centinaia di milioni di euro di guadagni, è difficile che l'attuale status quo venga modificato. La conseguenza è che le gare si spostino verso gli organizzatori che pagano un gettone più alto indipendenmente dal successo di pubblico dell'evento, a scapito dei mercati in cui la F1 è più radicata anche se offre minori guadagni. Per assurdo siamo di fronte ad un pubblico principalmente europeo che guarda in TV delle gare che si svolgono dal medio all'estremo oriente con spalti molto spesso semivuoti oppure riempiti da europei che si recano in tali posti (vedi Abu Dahbi). Inoltre nel frattempo i diritti TV diventano così alti che le gare finiscono sulla payTV anche nei paesi dove ci sono i maggiori ascolti.

Purtroppo c'è il rischio che il pubblico tradizionale si stufi della F1 (è quanto accade in Italia e non solo) ma che pure i "nuovi" ricchi si stufino di spendere tanti milioni per ospitare la categoria (vedi Turchia, India e Corea).

Le squadre sono complici di questa situazione in quanto maggiori introiti per il F1 Group implicano maggiori guadagni come premi a fine campionato, quindi non fanno nulla per modificare la situazione. Credo sia meglio che la F1 guardi con interesse i mercati magari meno megalomani di quelli asiatici ma più appassionati (vedi USA, Messico e forse Sudafrica e Argentina) in modo tale di avere un campionato sostenibile. Fare qualche gara dagli sceicchi per incassare di più va anche bene ma forse è il caso di non esagerare.

Regolamento tecnico e costi
La Formula 1 vuole contenere i costi ma essere al top della tecnologia. Questo è un ossimoro in quanto il top della tecnologia per forza di cose costerà sempre tanto. Le stesse squadre si contraddicono quando sostengono di voler abbattere i costi mentre implorano di avere maggiore libertà di sviluppo dei motori e di test in pista. Lo sviluppo costa quindi questa è una contraddizione. Inoltre si ottiene un'effetto a catena in cui una soluzione all'avanguardia (quindi costosa) rende più competitiva una vettura (ad esempio la turbina separata dal compressore), quindi la concorrenza deve per forza copiarla (quindi spendere). Nel giro qualche tempo, tutte le squadre avranno la stessa soluzione tecnica ritornando agli equilibri prestazionali iniziali ma spendendo sicuramente di più.

Poichè sono almeno 15 anni che di libertà tecnica ce n'è davvero poca (ricordiamoci i V8 che per per otto anni sono rimasti tutti uguali), forse sarebbe il caso di fare un regolamento in ogni caso restrittivo ma che ci assicuri delle vetture nervose, difficili da controllare e con ottime opportunità di sorpasso. Basterebbe studiare le monoposto del passato e capire quali erano gli aspetti che una volta consentivano di avere gare molto divertenti. In poche parole mi verrebbe da pensare ad un fondo piatto con estrattore uguale per tutti, passo molto ridotto, sezione frontale imponente, carreggiate e gomme larghe. Si tratta di due proposte buttate lì (in mente ho un mix tra le F1 di metà anni '80 e le F.Indy dei primissimi anni '90) ma il gruppo di lavoro della FIA dovrebbe studiare attentamente questi aspetti.

Un regolamento restrittivo dovrebbe garantire spettacolo (pensiamo agli anni gloriosi della CART) ed rendere inutile ogni spesa esagerata alla ricerca della prestazione. E' sotto gli occhi di tutti che una diffenza di circa un secondo al chilometro tra una monoposto di F1 e una di GP2 non è assolutamente giustificabile considerando i costi di costruzione e gestione delle due. Quindi si può avere una F1 veloce pur spendendo molto di meno.

Sono dell'idea che la F1 debba essere principalmente una competizione per piloti mentre lascerei all'endurance la competizione tra costruttori, anche perchè la libertà di sviluppo tecnico implica molto spesso lunghi periodi di dominio da parte di un costruttore.


Regolamento sportivo
Questo è l'aspetto che avrebbe meno bisogni di ritocchi. Purtroppo, quando qualcosa non funziona sotto l'aspetto tecnico (pensiamo alla difficoltà nei sorpassi o al dominio da parte di un costruttore, questioni puramente tecniche), si va a modificare l'aspetto sportivo confondendo causa con effetto (basta ricordare le assurde modifiche al sistema di punteggio). Casomai, sarebbe il caso di fare alcuni passi indietro, tornando a un sistema di punteggio che premi esclusivamente i primi sei con il classico 10-6-4-3-2-1 rendendo così fondamentale la prestazione pura e lasciando il semplice conto dei piazzamenti per le monoposto che non arrivano a punti (tanto per rinfrescare la memoria, a zero punti, un ottavo posto è meglio di tre decimi). Quando un pilota domina la stagione, significa che merita di vincere, quindi non serve a nulla ostacolare i piloti che vincono "troppo". Se lo scorso anno all'ultima gara, Rosberg fosse finito secondo all'ultima gara
con Hamilton ritirato, il tedesco avrebbe vinto il mondiale ma la F1 avrebbe perso tutta la sua credibilità.

Non vedo il motivo di accorciare le gare. Semmai si potrebbero introdurre format diversi di gara per un numero limitato di eventi. Per esempio, una gara come quella di Monza, che sfuma nel giro di 75 minuti, potrebbe essere allungata a 350 km.

I circuiti
Per quanto riguarda i circuiti, si criticano le piste di nuova generazione (i cosidetti "tilkodromi") in quanto poco spettacolari e quindi causa principale del mancato spettacolo in pista. Fermo restando che l'architetto Tilke non ha alcuna colpa, visto che fa quello che gli viene commissionato (troppo spesso ho sentito critiche personali fuori luogo), i "tilkodromi" sono nati in virtù delle difficoltà di sorpasso delle monoposto F1, che pur in presenza di lunghi rettilinei (ad esempio Barcellona) non riuscivano a prendersi la scia a causa delle curve veloci che precedevano gli allunghi. Da qui la ricetta delle piste con rettilinei aeroportuali inframezzati da tornantini. Infatti da Sepang in poi (Sakir, Shangai, Istambul, Abu Dahbi, Yeongam, Nuova Delhi, Austin, Sochi) i sorpassi sono stati resi possibili (un po' meno sui cittadini di Valencia e Singapore, ma lì non si poteva disegnare la pista dal foglio bianco). Ricordo bene quali erano le nuove
piste degli anni '90 (la rinnovata Kyalami, Aida, il ritrovato Jerez, il nuovo Nurburgring, il n°6 di Buenos Aires, l'A1-Ring) e posso affermare che erano tutti circuiti molto lenti e noiosi. Quando la F1 andò per la prima volta a Sepang, tutti quanti (piloti, giornalisti, tifosi) erano contenti nel vedere finalmente una pista larga, con lunghi rettilinei e violente frenate.

Il problema vero delle piste di nuova generazione è che sono sostanzialmente tutte uguali: rettilineo lungo, tornantino, rettilineo lungo, serie di curve lente, una sola curva medio veloce, rettilineo lungo e traguardo. Soltanto Istambul (ormai abbandonata) e Austin hanno qualcosa di particolare anche se nel secondo caso c'è qualche curva lenta di troppo. Tanti anni fa, le piste non erano per forza spettacolarissime, ma ognuna aveva la sua impronta personale. Ricordo con estrema precisione quanto disse Mika Salo già nel 2002 affermando che "ormai fai l'assetto per una pista, che poi va bene su tutte le altre". Pensiamo al calendario del 1983 con Rio, Imola, Paul Ricard, Silverstone, Hockenheim, Spa, ecc. Attualmente, solo Monaco, Monza, Spa, Interlagos e Suzuka hanno una caratteristica tutta loro. Addirittura circuiti come Montreal e Budapest, una volta ritenuti piuttosto mediocri, oggi vengono definiti "storici".

La seconda questione che riguarda le piste sono le vie di fuga in asfalto. Ricordo l'errore di Senna a Monza nel 1987 mentre doppiava Ghinzani alla Parabolica, manovra che gli costò la vittoria. Nel 2014 avrebbe perso solo qualche secondo e avrebbe vinto lo stesso. Infatti abbiamo visto come Hamilton abbia pagato l'errore a Interlagos...ha rischiato pure di vincere. Non dico che a bordo pista ci vogliano i chiodi per affondare chi sbaglia ma un po' di ghiaia non guasterebbe. Al giorno d'oggi è troppo facile trovare il limite sapendo che un lungo in frenata o una traiettoria larga in curva non comportano alcun rischio. Quante volte abbiamo visto piloti sbagliare i curvoni Pouhon e Eau Rouge - Radillion a Spa e continuare indenni come se nulla fosse, proprio in quelle due curve che una volta facevano la differenza. Inoltre, credo che in caso di avaria ai freni o di pista bagnata, le vie di fuga in asfalto possano essere molto pericolose.

Di conseguenza, credo sia il caso che nel caso di nuove piste, si utilizzino concetti di volta in volta sempre diversi in modo tale da avere un po' di varietà (ad esempio, una pista di soli curvoni veloci senza staccate oppure con un solo tornantino, un cittadino su un aeroporto come a Cleveland oppure una pista come l'AVUS con due rettilinei e due tornanti). In ogni caso, se le vetture consentiranno di avere gare divertenti, le piste passeranno in secondo luogo come avveniva negli anni '80 dove pure a Jerez e Budapest ci si divertiva un sacco.

Conclusione
A questo punto non mi resta altro che sperare che i vertici della F1 e le squadre capiscano che se si tira troppo la corda, la stessa rischia di spezzarsi. A forza di rincorrere grandi introiti in località esotiche e di ricercare la spettacolarità ad ogni costo, si rischia di tradire la fiducia dell'appassionato di lunga data senza colpire il cuore dei nuovi potenziali tifosi.

 

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Scusate ma non e' piu' semplice:

 

1) Diminuire il budget che la FIA riserva alle squadre vincenti

 

2) Conservare questo capitale per le prove SU STRADA dell'anno successivo

 

3) Devolvere questo budget per le prove su strada alle scuderie che si sono classificate agli ultimi posti del campionato.

 

 

 

Regards,

The frog

 

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Se parliamo di calo di audience, in generale i motivi sono 2:

 

1) Pay tv

2) Non c'è più l'hype che c'era sul finire degli anni '90 primi 2000 e la rincorsa al titolo della ferrari. E comunque non c'erano tutti i "diversivi" (social ecc...) che oggi allontanano molti giovanissimi dalla f1.

 

Se parliamo invece del calo di interesse per l'appassionato direi che i motivi sono:

 

1) Le piste sono stupide, spesso uguali, e anche quando sono più tecniche con tutte quelle fughe in asfalto non fanno più pagare gli errori come una volta. Con un'affidabilità ormai quasi perfetta gli errori dei piloti sono una delle poche variabili che rimarrebbero, ma che ormai sono state tolte.

2) La f1 spettacolo non ha avuto poi così tanto successo, l'uso esagerato del drs (per cui non sono contrario, ma che vorrei vedere limitato a 1 volta per giro e solo su alcune piste) ha reso molti duelli una sorta di sorpasso in autostrada.

3) La tecnica in f1 è stata fortemente limitata, adesso bisogna dire che con le nuove PU si è ripresa, dopo gli 8 anni con gli stessi V8, ma anche qui presto ci sarà un congelamento. Anche a livello aero o meccanico appena viene scoperto qualcosa di nuovo viene subito bannato l'anno successivo.

 

Aggiungo solo che la crisi dal punto di vista delle squadre è dovuta anche alla divisione dei diritti tv, che chiaramente è da rivedere, oltre alla possibilità di vendere i telai dell'anno prima alle squadre di "serie B" (lasciamo perdere la terza macchina che l'ho sempre trovata una boiata).

Modificato da M.SchumyTheBest

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Tutti gli interventi sopracitati sono meritevoli di appoggio perchè tutti diciamo più o meno le stesse cose.Questa è formula Wrestling no formula 1.

Il problema però è un altro: Bernie e soci quando lo capiranno che così non si va avanti ancora a lungo?? Anzi!!

 

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Lungi da me semplificare. Gli interventi che mi precedono sono tutti interessanti e con validi argomenti, che condivido.

Però, oggi, in virtù degli incredibili accadimenti più recenti, direi che forse c'è innanzitutto un enorme problema di fondo...MANCANZA TOTALE DI CREDIBILITA'. C'è un gravissimo deficit di autorità. Quella vera. La confusione regna sovrana, le decisioni non si sa ma troppo bene chi, come e perché le prenda. La ratio che sta dietro a tutta la baracca messa in piedi è imperscrutabile. Tutte le presunte giustificazioni sono debolissime e sembrano utili solo a coprire una drammatica mancanza di idee forti e a lunga scadenza...

Questa F1 dovrebbe chiudere i battenti, secondo me. Ci vuole una rifondazione, fondamentalmente ci vogliono nuovi gestori e nuovi organizzatori. FIA, FOA etc. andrebbero estromesse. Hanno fatto solo danni.

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non sono d'accordo con Chatruc solo su questo:

 

Fermo restando che l'architetto Tilke non ha alcuna colpa, visto che fa quello che gli viene commissionato (troppo spesso ho sentito critiche personali fuori luogo),

 

secondo me ha un buon 50% di colpa

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L'idea stessa di creare circuiti totalmente a tavolino è già di per sé discutibile. Ma l'aver ripetuto l'esperimento decine di volte e pensare di sostituire così tutti i circuiti storici, che nascono da situazioni preesistenti, orografiche o di altra natura, è a dir poco delirante. Anzi, delinquenziale.

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Scusate ma non e' piu' semplice:

 

1) Diminuire il budget che la FIA riserva alle squadre vincenti

 

2) Conservare questo capitale per le prove SU STRADA dell'anno successivo

 

3) Devolvere questo budget per le prove su strada alle scuderie che si sono classificate agli ultimi posti del campionato.

 

 

 

Regards,

The frog

 

Caro frog, devo rettificare le tue proposte perchè non sono applicabili:

 

1) la FIA non decide i premi, li decide la FOM attraverso un contratto (noto come "Patto della Concordia") tra la stessa e le squadre. Da segnalare che la FOM fa parte di una multinazionale nota come Formula One Group che è proprietà principalmente di grandi gruppi bancari.

 

2) l'idea in sè non è male, ridurre i premi per aumentare risorse per le prove in pista (immagino che tu abbia scritto strada solo per sbaglio). Ma sarebbe impraticabile dare delle risorse economiche alle squadre ed obbligarle a utilizzarle per le prove in pista. Immagino la Sauber che scenderebbe in pista con la vettura di Frentzen, benza super98 e gomme di acciaio per girare a caso e tenersi il resto. Piuttosto si potrebbero organizzare più test nei dopoGP (Barcellona, Silvertone, Zeltweg, Spa, Sochi) e così sarebbero le squadre se investire risorse in prove in pista oppure se affidarsi al simulatore. Ferma la situazione attuale, ci sarebbero quattro team che non parteciperebbero alle prove (Sauber, Manor, Lotus e Force India).

 

3) questo credo che sia improponibile sia per il punto 1 (c'è un contratto scritto, firmato e pluriannuale) e anche per il semplice fatto che è logico dare più premi a chi arriva primo, se no certe squadre si siederebbero "tanto arrivano buoni premi anche se arrivi in fondo". Casomai sarebbe il caso di trovare un regolamento tecnico che renda piuttosto inutile l'ipersofisticazione tecnologica (ma sfido chiunque a riuscirci). Tanto per fare un esempio, con il regolamento dei V8 e il successivo congelamento, sui motori si è risparmiato un sacco visto che un solo progetto è stato spalmato per otto anni, lì dove prima ci sarebero stati otto diversi progetti. Inoltre si è passati dai circa 40 motori nuovi per squadra a una dozzina, quindi risparmiando sulla produzione di pezzi. Comunque i budget si sono ridotti di non tanto, visto che l'aerodinamica è diventata ancora più importante di prima (al punto che a Monza vinceva chi era più lento in rettilineo).

 

 

 

non sono d'accordo con Chatruc solo su questo (Tilke):

 

secondo me ha un buon 50% di colpa

 

Per niente affatto. Al mio lavoro, spesso propongo delle cose ma poi la direzione fa scelte diverse e io devo fare quello che mi viene detto di fare. Se lavorassi io come disegnatore di piste, promuoverei un sacco di piste superfiche ma se poi mi dicono di farle con tre rettilinei aeroportuali, una curva di terza e tre tornantini, acceterei e incasserei il compenso come qualsiasi professionista.

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Per niente affatto. Al mio lavoro, spesso propongo delle cose ma poi la direzione fa scelte diverse e io devo fare quello che mi viene detto di fare. Se lavorassi io come disegnatore di piste, promuoverei un sacco di piste superfiche ma se poi mi dicono di farle con tre rettilinei aeroportuali, una curva di terza e tre tornantini, acceterei e incasserei il compenso come qualsiasi professionista.

 

 

 

capisco che gli venga ordinato un paio di rettilinei con rampini (per i sorpassi) ma non posso credere che gli venga imposto l'intero disegno, a questo punto potrebbero disegnarsela da soli, non servirà mica un architetto per disegnare certi aborti, imho

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