Vai al contenuto
Beyond

Notizie varie 2013

Post raccomandati

 

Il fatto che ci sia un migliore non vuol dire che non vadano ben valutati tutti gli altri... ;)

Non è quello che intendevo infatti. Io li guardo (e riguardo) volentieri, tutti i bei sorpassi. E se ne può anche parlare. Sono semplicemente convinto che nessuno eguaglia (eguaglierà mai?) ciò che vidi accadere a Digione nel 1979 (ma anche a Zandvoort nello stesso anno).

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Formula 1: crisi in pista

 

[ Giganti di carta ] 9 marzo 2013 – Pochi giorni fa a Jerez Martin Whitmarsh, team principal della McLaren, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha trattato argomenti esplosivi per il futuro della Formula 1, eppure ha avuto scarsa risonanza. Come mai?

 

In effetti se nell’ordine del giorno della riunione indichi il tema delle emissioni di carbonio in F.1 come argomento principale, credo proprio che non ci sia stato da sgomitare per un posto in prima fila. Non che l’analisi delle questioni ecologiche e gli sforzi fatti per ridurre le emissioni nocive in questo sport non persegua un nobile scopo, ma diciamo che l’argomento non “tira” un granché.

 

Però il geniale Martin, ai pochi presenti nella stanza dell’ospitalità del team, guardando a 360 gradi la location in questione e definendola con humor tipicamente british, “la nostra umile dimora”, ha portato il discorso proprio sul problema delle sempre più mega-galattiche “Hospitality”che negli ultimi anni hanno sviluppato la gara, un po’ infantile, ”a chi ce l’ha più grande”. Sembra che la stessa sindrome dei grattacieli sempre più grandi che ha colpito le varie metropoli mondiali, soprattutto asiatiche, abbia trovato un Paddock con le stesse manie di grandezza: torri di Babele del ventesimo secolo. Non a caso, all’inizio di questo fenomeno, sentii sussurrare al vecchio Bernie dall’interno del suo normalissimo camper ormai fagocitato dai grattacieli dei team: ”…e poi dicono che non ce la fanno più con i soldi”. Mi viene da ridere pensando che alcuni anni fa ci fu un generale moto di meraviglia per la scelta dello stesso Ecclestone di attrezzare il suo camper con un minuscolo ascensore interno per salire solamente di qualche metro. Fu giudicata da tutti un costoso capriccio del Boss (!).

 

Tornando a Whitmarsh e al “loculo” del team britannico, che per esteso si chiama Brand Centre Vodafone McLaren Mercedes (diventerebbe lungo anche l’acronimo), è lo stesso manager a ricordare che la struttura, svelata durante il G.P. d’Inghilterra del 2007, si incammina verso la sesta stagione e verrà ovviamente cambiata, ma scuramente sarà più piccola anche perché meno della metà delle gare si svolgono in Europa, con ovvie riduzioni del personale e del servizio catering.

 

Probabilmente, vista la crisi economica globale che incombe, nel paddock qualsiasi struttura non supererà certo i volumi di un’Hospitality Red Bull agganciata con un sistema modulare al manufatto della Toro Rosso in un continuum con piscina di collegamento alla sommità, tale da impiegare 34 bilici con rimorchio per il trasporto del materiale da montare e smontare in occasione di tutti i G.P. europei. Si stanno calmando tutti e la corsa al cielo dell’Hospitality, partita dalla fine degli anni ’90, quando le squadre cambiavano il motor-home ogni anno andrà man mano esaurendosi. Tornando alla conferenza, Whitmarsh, insignito del dottorato in legge ed economia all’università di Portsmouth nel 2009, si è addentrato più a fondo in questi settori esaminando la situazione del Circus di F.1.

 

Martin si dice fortemente preoccupato della salute finanziaria dei team della parte bassa della classifica che si è aggravata giorno dopo giorno facendo salire il termometro della febbre a valori allarmanti.

 

È generalmente accettato che il sestetto composto da Ferrari, McLaren, Red Bull, Mercedes, Lotus e Williams siano al caldo rispetto a Sauber, Force India, Toro Rosso, Caterham e Marussia dei quali si avvertono pericolosi scricchiolii. Whitmarsh però, forse per spirito di corpo anglosassone, non accenna ne al fiato grosso della Williams, ne a quello della Lotus. Per ora McLaren fornisce un sostanzioso supporto tecnico a Force India e Marussia. Fino a quando? Martin ammette che, pur essendo la Toro Rosso impegnata in una politica di spesa del tutto autonoma, usufruisce comunque di un valido contributo della Red Bull con l’obiettivo di scoprire giovani piloti.

 

La squadra di Faenza comunque non dorme sugli allori e sta facendo una corte serrata agli arabi posizionati fino all’anno scorso sulla Mercedes. E la stella tre punte che fa in assenza di risultati? Continua a inseguire vecchie glorie: dopo Schumacher con Niki Lauda, e nuove come Hamilton che, come diceva l’Avvocato, non costano propriamente un tozzo di pane.

 

Qui almeno parliamo di glorie, ma che dire dello schieramento dei piloti della prossima stagione, con l’appalto dei cosiddetti “pay-drivers”, giudicati più per il sostanzioso contenuto della loro valigetta che per il loro talento? Su questo argomento il manager McLaren va giù piuttosto pesante: “Penso”, dice dopo una lunga pausa di riflessione, ”che sarà sempre più difficile per parecchi team avere modelli di business attuabili con trend positivo per molti anni a venire. È triste pensare a quanti piloti pagano per correre in F.1 e purtroppo è un numero che va aumentando. Per l’ambiente che dovrebbe essere la punta di diamante della tecnologia e della ricerca, tutto questo è un controsenso”.

 

A questo punto, senza tante remore, affonda il colpo: “In Formula 1 va trovato un sistema di distribuzione di entrate finanziarie più equo. I detentori dei diritti commerciali – capitanati da Ecclestone – incamerano più di quello che le ultime cinque scuderie ricevono collettivamente e alla fine il denaro viene prosciugato dalla banche come rimborso dei prestiti ad interessi sostanziosi. Certo, Ecclestone fa egregiamente il suo mestiere per i proprietari (CVC Capital Partners), possiamo criticarlo, ma è lui che svolge il lavoro meglio di noi, Sta di fatto che un’ingente somma di denaro finisce fuori dal nostro sport e la cosa non può andare avanti per tanto tempo ancora. Se i team non riescono a stare uniti per lavorare insieme con l’obiettivo di una migliore distribuzione dei soldi, allora devono biasimare solo loro stessi”. Altro argomento interessante affrontato da Whitmarsh – nella sua veste di tecnico-ingegnere aerospaziale dell’industria britannica che costruisce gli elicotteri Hawk e gli aerei Harrier – è quello dei motori turbo di prossima generazione che dovrebbero equipaggiare le vetture già dal prossimo anno. Pensavamo fosse tutto tranquillo e approvato, invece c’è di che essere meravigliati.

 

Dice il tecnico di Woking, che ha costantemente favorito i propulsori Formula 1 del 2014 (V6 da 1600 c.c.) eco-friendly: ”È un fatto che in 100 anni di industria dell’auto, questa è di gran lunga la più grande, significativa e profondamente lunga recessione che mai si sia verificata. Non parliamo di arricchire, ma solamente guadagnare oggi in questo settore è utopia. Però in questa Formula 1 siamo bravissimi ad autodistruggerci. Un week-end sì e uno no discutiamo se adottare il V6 o rimanere sul V8, se vogliamo veramente il turbocompressore o rimaniamo con gli aspirati. Figuratevi un po’ con la mentalità di programmatori a lungo termine, tipica dei tecnici giapponesi, come facciamo ad attirare Hyundai, Toyota o Honda?” Alla conferenza era presente anche un saggio: Jean-Françoise Caubet, manager ormai in pensione, ma molto considerato nell’ambiente dei costruttori.

 

Dice il manager francese che, snobisticamente, usa l’acronimo OEM (Original Equipment Manufactures) per indicare i fornitori di motori nell’industria: ”La Formula 1 rimane un ambiente fantastico per l’esposizione dei marchi. Nell’arco dei prossimi anni saranno presenti cinque OEM nello sport dei motori fino a quando ciò li aiuterà a vendere auto, o sarà d’aiuto a distinguere le auto che possono vendere a prezzi più alti”. Interessante anche le considerazioni del manager transalpino sulla Governance della F.1: sul problema del Patto della Concordia – lo storico patto tripartito che delinea gli obblighi commerciali e regolatori dei maggiori protagonisti della Formula 1, che Ecclestone sta cercando di allontanare definendo accordi in maniera sempre più minimalista – Aubet suggerisce che bisogna muoversi, che i negoziati vanno ripresi con buona volontà da parte di tutti, creando fiducia intorno al movimento di massima espressione dell’automobilismo da competizione.

 

Whitmarsh ha capito (è presidente di turno della Fota, l’associazione dei team, oltre che membro del trio Campionato Bonus dei Costruttori) e forse non era un caso che il manager francese, amico del tecnico McLaren intervenisse su simili argomenti. Pensandoci bene, non male il risultato di un meeting organizzato dal geniale Martin con l’ordine del giorno che indicava solamente: ”Emissioni di carbonio in Formula 1”. Non male.

 

Ezio Zermiani

Modificato da The King of Spa

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Interessante articolo. Ben fatto da parte di Whitmarsh, sono d'accordo con Zermiani. Penso anch'io che vi siano dei segnali allarmanti e purtroppo - come ha riconosciuto anche Whitmarsh - devono solo fare mea culpa (tutti) all'interno del circus. I patti col diavolo si pagano.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

un’ingente somma di denaro finisce fuori dal nostro sport e la cosa non può andare avanti per tanto tempo ancora.

 

se parla ancora li declassano a A+ :asd:

 

comunque dovrebbero fare qualcosa per proteggersi e non per mettersi uno contro l'altro, comincerei a pensare cosa fare quando i Gp esotici cominceranno a dire "non ci guadagno quindi non si fa più nulla" oppure "non mi interessa adesso investiamo nella gare delle lumache"

 

a proposito di investimenti :asd:

 

Ecco tutti i bookmakers per scommettere

Modificato da The King of Spa

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

http://www.f1analisitecnica.com/2013/03/gli-scarichi-fondamentali-per-un.html

 

A quanto pare quest'anno per ottimizzare il lavoro degli scarichi si sono portati scarichi più piccoli per avere un flusso d'aria più veloce, perdendo però 10 cavalli e aumentando le temperature interne.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

se la perdita è solo di 10CV non mi sembra una gran cosa, poi se c'è più contropressione allo scarico diminuisce il rendimento volumetrico e non credo che incida tanto sull'affidabilità dei motori

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Cosa intende x roll hoop? Foto?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Cosa intende x roll hoop? Foto?

 

Uprb7a.jpg

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

peccato non abbiano fatto a cambio con massa

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Magra consolazione per Koba. Comunque questo ingaggio mi sembra una pietra tombale sulla sua carriera in F1.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

magari invece l'anno prossimo sostituirà Massa

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

non penso proprio

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

chissà, può pure essere

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Parte il toto-Massa?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

peccato non abbiano fatto a cambio con massa

 

+1

 

:zizi:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

E' il modo migliore per assicurarsi che non faccia più danni in pista.

Finalmente una stagione di F1 senza giapponesi in pista! Si metteranno il cuore in pace, o per Suzuka ci appiopperanno l'ennesimo bidone pagante?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

E' il modo migliore per assicurarsi che non faccia più danni in pista.

Finalmente una stagione di F1 senza giapponesi in pista! Si metteranno il cuore in pace, o per Suzuka ci appiopperanno l'ennesimo bidone pagante?

ognuno ha le sue opinioni, ma che kobayashi sia un bidone mi sembra molto molto campato in aria.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Red Bull chief Dietrich Mateschitz says he would not force Sebastian Vettel to stay if the Formula 1 champion was keen to try a different team.

 

Although Vettel quashed the latest round of rumours linking him to Ferrari at the end of last season, Mateschitz said he could understand how the famous Italian squad might ultimately prove attractive to Red Bull's star driver.

 

"If it would not work out with us anymore it would be senseless to try to keep him just because of a valid contract," said Mateschitz.

 

"If I were an F1 driver, my desire would certainly be to become a Ferrari driver.

 

"But right now this is no issue."

 

Mateschitz also defended Mark Webber, whose performances and mental strength were strongly criticised by Red Bull advisor Helmut Marko earlier this year.

 

Although Mateschitz agreed that the presence of Vettel in the sister car made it hard for Webber, he said Red Bull was "lucky" to have Australian.

 

"In some races he can show his full potential," said Mateschitz. "It is difficult for him to come up against Sebastian, but the team guarantees equal material and treatment for both drivers.

 

"When Mark is in his best shape, he is even hard for Sebastian to beat.

 

"We are lucky we have two real number ones."

 

http://www.autosport.com/news/report.php/id/105943

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

E' il modo migliore per assicurarsi che non faccia più danni in pista.

Finalmente una stagione di F1 senza giapponesi in pista! Si metteranno il cuore in pace, o per Suzuka ci appiopperanno l'ennesimo bidone pagante?

 

Addirittura? Secondo me, Kobayashi è di gran lunga il miglior giapponese in F1 (considerando quelli che ho visto). Su una macchina al top e qualche anno di esperienza, se la sarebbe giocata alla grande con i vari Hamilton, Vettel etc.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×