NicLaren 0 Inviato 13 Aprile, 2010 Ragazzi, avete avuto una discussione, vi siete sfogati... ora basta dai. ok.....hai ragione. Chiudo qui . parliamo di f1... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Mito Ferrari 1041 Inviato 13 Aprile, 2010 l'ho gia' messo tra gli ignorati....ma avrei dovuto metterlo tra gli ignoranti. :lol: ignorante sarai te che non sai neanche l'italiano... ognuno ? senza la "i" Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Beyond 6911 Inviato 13 Aprile, 2010 altreo che post dell'anno. questa è la Cazzata dell'anno. se non ti piace il forum,sei libero di andartene. ignorante sarai te che non sai neanche l'italiano... ognuno è senza la "i" con questo comportamento, che peraltro non è nuovo, non puoi andare lontano e lo dovresti sapere bene. offese e flame ripetuti. 2 settimane di riposo spero bastino. Deficente...questo te lo devo dire....adesso vediamo se i mod intervengono.... Sei nuovo e sei pregato di non continuare flame nè offendere. esiste la funzione segnala. 5 giorni. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 2047 Inviato 13 Aprile, 2010 Ci vorr? anche il fegato, ma a fare un percorso di Rally non ce ne vuole molto meno. Ed un qualsiasi circuito stradale mi pare assai pi? complesso tecnicamente di un ovale che, mettila come vuoi, ma sono solo rettilinei e curve sopraelevate. Niente staccate, niente cambi di marcia, nessuna curva atipica (ad esempio curve abbastanza strette ma veloci)... Insomma, io trovo che sia tecnicamente molto pi? complicata e completa uno stradale che un ovale. Infatti, gli ovali sono assai noiosi e per nulla tecnici , basta eccelerare..... Questa la dice lunga sul fatto che di ovali e corse americane non capite una mazza, con tutto rispetto parlando. Provate a correre a Martinsville e vedrete quanto basta accellerare per essere forti, andate a correre a Pocono e Indianapolis e capirete se non ci sono staccate e cambi marcia, andate a capire come mai negli ovali in cui basta solo accellerare come Daytona e Talladega vincono sempre gli stessi, se le curve di Darlington e Bristol non sono atipiche (cio? strette e veloci), vai a capire come mai in curva si ha pi? grip scaricando l'ala. Ci sono tecniche di cui non siete a conoscenza, basta vedere come i vari formulisti abbiano bisogno di un paio di anni per capire la NASCAR, e come altri siano miseramente scomparsi. Posso capire che non piacciano le corse su ovali, ma le critiche sugli ovali sono veramente da ignoranti totali. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
angelo SC 0 Inviato 14 Aprile, 2010 io ho seguito un p? di gare americane sia su ovali che su cittadini!!e li trovo spettacolari !!penso che gli ovali non siano semplici come si vedono!!poi bisogna capire dove mettere le ruote non solo premere!!credo che gli assetti cambino perch? ogni ovale cambia in base alla forma e all' angolo della curva!!!se c' ? qualcosa di sbagliato che quelli esperti di formule americane me lo dicano!! Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Trailblazer 199 Inviato 14 Aprile, 2010 lA REINTRODUZIONE dei freni in acciaio, sarebbe una delle chiavi per riaprire lo spettacolo. Non vorrei sbagliarmi, ma lessi da + parti che Zanardi nel 99 in Williams prov? i dischi in acciaio... gli spazi di frenata erano del tutto paragonabili a tutte le altre vetture, il solo handicap era il maggior peso. Se ? cosi, i freni in acciaio non darebber? alcun vantaggio in termini di spettacolo, anzi... sarebbe un passo indietro insensato, giustificabile solo se si vogliono ridurre i costi. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Visitatore Rhobar_III Inviato 14 Aprile, 2010 Non vorrei sbagliarmi, ma lessi da + parti che Zanardi nel 99 in Williams prov? i dischi in acciaio... gli spazi di frenata erano del tutto paragonabili a tutte le altre vetture, il solo handicap era il maggior peso. Se ? cosi, i freni in acciaio non darebber? alcun vantaggio in termini di spettacolo, anzi... sarebbe un passo indietro insensato, giustificabile solo se si vogliono ridurre i costi. Ma infatti la questione non sono gli spazi di frenata, ma le velocit? di ingresso in curva. Pi? ? alta la velocit? di ingresso in curva, pi? ? impossibile vedere un sorpasso. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sixstrings 0 Inviato 14 Aprile, 2010 Oltretutto una delle cose pi? difficili degli ovali ? la messa a punto dell'auto, ? difficile (soprattutto negli ovali fullthrottle) capire dove migliorare l'assetto, pu? capitare di prendersi un secondo al giro senza sapere neppure perch?. Basta vedere la indycar 2008, nella quale approdarono tutti i team della defunta champ car: ci ? voluto quasi un anno per questi team per colmare il gap dai team "vecchi". Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Ricky88 1 Inviato 14 Aprile, 2010 Ma infatti la questione non sono gli spazi di frenata, ma le velocit? di ingresso in curva. Pi? ? alta la velocit? di ingresso in curva, pi? ? impossibile vedere un sorpasso. Ma le velocit? in ingresso sono proprio determinate dalle precedenti frenate. Tecniche come il trail braking non so se sarebbero praticabili ottenendo gli stessi risultati del carbonio usando l'acciaio, perch? c'? poco da dire, il carbonio ha tutta un'altra efficienza. Se i piloti sono messi nelle condizioni di poter toccare la corda della curva essendo ancora in fase di frenata, ? chiaro che i sorpassi non li vedi n? ora n? mai. Con l'acciaio ? davvero dura potersi permettere di piombare a tutta velocit? in ingresso, dare un colpo secco al freno, poi rilasciarlo e nel frattempo riuscire a rimanere in traiettoria a velocit? notevoli come se niente fosse. Quindi il discorso ricade sulle distanze: in quel modo sei costretto ad essere pi? composto ed evitare certe evoluzioni, quindi si frena prima. Cos? facendo c'? modo per chi ? pi? abile di poter tirare la staccata e sorpassare. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Visitatore Rhobar_III Inviato 14 Aprile, 2010 (modificato) Ma le velocità in ingresso sono proprio determinate dalle precedenti frenate. Tecniche come il trail braking non so se sarebbero praticabili ottenendo gli stessi risultati del carbonio usando l'acciaio, perchè c'è poco da dire, il carbonio ha tutta un'altra efficienza. Se i piloti sono messi nelle condizioni di poter toccare la corda della curva essendo ancora in fase di frenata, è chiaro che i sorpassi non li vedi né ora né mai. Con l'acciaio è davvero dura potersi permettere di piombare a tutta velocità in ingresso, dare un colpo secco al freno, poi rilasciarlo e nel frattempo riuscire a rimanere in traiettoria a velocità notevoli come se niente fosse. Quindi il discorso ricade sulle distanze: in quel modo sei costretto ad essere più composto ed evitare certe evoluzioni, quindi si frena prima. Così facendo c'è modo per chi è più abile di poter tirare la staccata e sorpassare. Non è proprio così. Perchè se in una curva entri, poniamo, a 100 all'ora, è evidente che se entri a 115 per superare c'è margine per restare in pista, perchè la velocità di ingresso è relativamente bassa. Se una curva è da 230 all'ora, invece, a 245 la differenza di velocità è sempre di 15 km/h, ma in percentuale questa differenza è molto minore: è del 13,05% nel primo caso, del 6,12% nel secondo caso. In parole povere, la metà: e quindi questa differenza incide per metà sulla possibilità di sorpasso, diminuendo così le chance. In più, c'è l'aggravante che a velocità maggiori di ingresso, è più difficile percorrere una curva ad una velocità ancora superiore: e quindi diminuisce il margine per restare in pista. Se con la tecnologia di oggi, nella curva da 100 all'ora tutti entrano a 130/140, è evidente che c'è molto meno margine per un sorpasso. Soprattutto anche perchè diminuisce la differenza di velocità rispetto alla punta massima: da 300 all'ora, devo rallentare di 160, non di 200. Quindi mi serve automaticamente meno spazio di frenata. Come vedi, quindi, i sorpassi dipendono in forte correlazione alla velocità di ingresso in curva, non sullo spazio che impieghi per fermarti. Perchè se monti un impianto che ti fa frenare in x metri in più, questi x metri in più servono per tutti, non è che può cambiare la legge della fisica. Quindi non cambierebbe niente. Ciò che serve per davvero è diminuire la velocità in curva, perchè più è alta, meno sorpassi potrai vedere. Modificato 14 Aprile, 2010 da Rhobar_III Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
marcostraz 1 Inviato 6 Maggio, 2010 (modificato) I miei dubbi sulla Formula 1 a New York: Negli ultimi giorni è ritornato in auge il progetto di Bernie Ecclestone di riportare la Formula 1 negli Stati Uniti, ed in particolare su un circuito stradale a New York. Il progetto è molto spettacolare e punta a portare la Formula 1 nella città più mediatica del mondo, in modo da poter ritrovare spazio in quello che resta comunque il più grande mercato automobilistico del mondo. Ma, a personale opinione di chi scrive, il problema della Formula 1 è un po’ più complesso di andare semplicemente a correre a New York. Le Formula 1 ha da sempre cercato di metter radici negli USA, correndo nei circuiti più disparati: da Watkins Glen ai cittadini di Detroit, Long Beach e Phoenix per chiudere con Indianapolis. Tutte location suggestive, in mercati importanti (Watkins Glen è poco lontano da New York, Long Beach è sostanzialmente un sobborgo di Los Angeles). Eppure non è mai riuscita a farsi amare negli USA, soprattutto in tempi recenti. Perché? Perché gli americani attualmente non gradiscono la Formula 1? Innanzitutto, il problema fondamentale è la cattiva percezione che si ha dello sport americano. A mio avviso non si è capito una cosa fondamentale, poco considerata perché si ha una idea un po’ stereotipata dello sport americano: ovvero che dietro i lustrini e le pailette, dietro le luci stroboscopiche e il fumo di vip e starlette varie, dietro le cheerleader e la musica a palla durante time-out e pre-gara, per “vendere” al pubblico americano un prodotto accettabile e che attiri sempre più gente, ci deve essere un evento sportivo solido e valido. Spesso qui da noi si crede che gli americani vogliono solo show e fuochi di artificio: niente di più sbagliato. E’ un discorso che è valido per tutti i grandi sport americani, dalla NBA all’NFL, dall’NHL all’MLB, dalla NASCAR alla IndyCar. Se al pubblico USA proponi tanto fumo ma poi sotto non c’è un evento solido, il pubblico USA lo rifiuta. Per fare un esempio con un altro sport, l’NBA la si vede sempre con le sue musiche a palla, i suoi VIP a bordo campo, i suoi botti e le sue luci, ma dietro c’è un evento sportivo, la partita di basket, che diverte il pubblico, che è basato su regole solide, con una organizzazione capace di intervenire rapidamente per risolvere i problemi (di qualsiasi natura) che si vengono a creare nel tempo, che aldilà delle sue battute a vuoto normali in una stagione in cui vanno giocate tra le 82 e le 100 e passa partite in poco più di sei mesi, offre un evento in cui il pubblico sa quello che accade e sa cosa aspettarsi, sa cosa determina il risultato, lo può percepire tranquillamente. Per tornare ai motori, gli USA hanno respinto la Formula 1 per diversi motivi, uno di questi è che dietro il fumo degli sponsor, dei vip e tutto il resto, non hanno visto un evento sportivo solido, in cui vinceva chi dava di più in pista, chi si batteva meglio, chi sapeva giocarsi meglio le sue carte. Oggigiorno la Formula 1 è invece lo sport in cui vince chi sa fa fare due disegni al computer e ha più soldi per effettuare le simulazioni (o fino a qualche tempo fa i test), non viene valorizzato più di tanto il lavoro fatto in pista da piloti e tecnici. NASCAR e Indycar hanno un regolamento che permette ai piloti di darsi battaglia, dove a vincere è il lavoro del pilota e dei tecnici in pista per trovare l’assetto e le regolazioni giuste (avviene anche in Formula 1, ma è un aspetto ormai quasi secondario) e non il disegno di un ingegnere al computer (con tutto l'ovvio rispetto per il lavoro degli ingegneri, sia chiaro), dove le macchine sono belle da vedere, dove il pubblico può interagire (nel limite ovviamente di un evento sportivo) con i protagonisti e non vederli a chilometri di distanza, dove il pilota è uno di noi, uno che ti passa accanto per andare in bagno (mi è successo personalmente quando ero a Indy), non uno che vive sotto una cupola di cristallo, dove per vedere una corsa non devi spendere centinaia e centinaia di euro...insomma, come era la Formula 1 dei tempi d'oro, la Formula 1 “vera”. C’è anche un fattore tecnico che rende la Formula 1 poco appetibile agli occhi del pubblico medio. Al centro di una grave crisi economica, molto grave specialmente nel campo automobilistico, anche l’americano medio è diventato molto sensibile a temi quale i consumi e l’energia pulita. La IndyCar da anni adotta dei biocarburanti ecologici e si è data l’obiettivo delle emissioni 0. Nel 2012 verranno introdotti nuovi motori che dovranno andare alla stessa velocità e con consumi drasticamente ridotti, ed è almeno due anni che si sta parlando di questi nuovi motori, di come devono essere fatti. Purtroppo da questo punto di vista la Formula 1 non è che sembri fare granchè. In questo momento, la Formula 1 propone solo discorsi di politica o di tecnica inutile. Non si sente parlare di innovazioni tecnologiche, girano un pò sempre sulle stesse cose, i motori devo essere fatti così, le sospensioni cosà. Ormai la differenza la fa la "furbata" (intesa in senso positivo) del buco nel diffusore o di qualche pinna attaccata qua e là. Cose, tra l'altro, completamente inutili per le macchine di tutti i giorni. Perchè in Formula 1 si sente parlare solo di queste cose? Perchè si parla solo di quanto largo deve essere il buco del diffusore o quanto lunga può essere la pinna davanti all'alettone? L’impressione è che la Formula 1 abbia sacrificato tutto sull'altare del "come ci dividiamo i compensi tv". Tutto questo, agli occhi di una società più attenta ai consumi e all’innovazione tecnica, probabilmente risulta incomprensibile. A tutte queste considerazioni, va poi aggiunta la mancanza di rispetto che tenne la Formula 1 quando approdò ad Indianapolis, trattando Indy come se si stesse andando a colonizzare un mondo selvaggio (dal punto di vista delle corse, sia chiaro), come potrebbe essere un Dubai o un Singapore qualsiasi, e non come il tempio dell’automobilismo quale è. Errore che ad esempio non ha fatto la MotoGP quando ha cominciato a correre ad Indianapolis. Lo stesso Valentino Rossi parlò con grande rispetto verso la storia di Indy e di quello che rappresenta nella storia dello sport dei motori. Molti piloti di Formula 1 invece si sono posti con arroganza, come se andassero a correre tra quattro venditori di polli e snobbando, se non parlando esplicitamente male, della 500 Miglia. Quindi il problema è a mio avviso assai più complesso del semplice “dove andare a correre”. In fondo, se la Formula 1 non ha sfondato nel tempio dell'automobilismo quale è Indianapolis, non vedo come possa sfondare in qualsiasi altro posto se non si cambia l'atteggiamento con cui ci si pone e lo spettacolo che si offre. Modificato 6 Maggio, 2010 da Yoong E' un forum non una bacheca di link. Puoi inserire il link del tuo blog nel profilo. ;) Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
tigre 38 Inviato 6 Maggio, 2010 Infatti secondo me in america si andr? di toccata e fuga come al solito; non condivido in toto il ragionamento dell'articolo, in quanto lo sport americano e piu' in generale l'america ? da sempre stata assai riluttante a sport ed eventi che non sono di loro tradizione, vedi anche il Calcio e alcuni sport Inglesi; questo si estende anche alla Formula1 di coseguenza, poi se vogliamo andare laggiu' sarebbe meglio Road Atlanta o Laguna Seca ma questo ? secondario Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti