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Coronavirus

Vaccino  

78 utenti hanno votato

  1. 1. Sei vaccinato?

    • 72
    • No e non mi vaccinerò
      1
    • No, ma potrei vaccinarmi se assolutamente necessario
      5
  2. 2. Se sei vaccinato, quale hai fatto?

    • Astrazeneca
      3
    • Moderna
      10
    • Pfizer
      53
    • Johnson
      3
    • Misto
      2
    • Non sono vaccinato
      7
  3. 3. Farai la terza dose?

    • Sì, il prima possibile
      8
    • Sì, ma con calma più avanti
      1
    • No, non la farò
      1


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1 ora fa, crucco ha scritto:

 

Io ho semplicemente corretto l‘affermazione (all‘incirca)  „nel mondo occidentale siamo messi tutti male uguale".

 

Non voglio fare paragoni, ma credo che a volte si possano cercare delle idee valide, forse applicabili nella penisola, al di fuori dei confini.

 

Tutto qui. Non credo sia necessario agitarsi così.

 

Credo che la circolazione delle persone sia il problema principale e teoricamente più semplice da risolvere, con l‘impegno di tutti.

Mi agito perché vivo come un lebbroso in ospedale da un anno, non ho potuto lavorare per buona parte degli ultimi 10 mesi, ho guadagnato meno che col reddito di cittadinanza ed ho speso 135 euro ogni volta che abbiamo avuto bisogno di una visita, dovendole fare in privato, ed è successo, per motivi nostri, quasi una decina di volte. Non faccio vacanze dal luglio del 2019, il sistema sanitario mi ha ammazzato di covid la persona più cara che avevo al mondo, e come effetto collaterale impestato 3/4 del resto della famiglia, per tornare al discorso che facevamo.

Ridurre il discorso alla civiltà delle persone, quando pur avendo tutti i mezzi per isolare le persone in modo sensato te li mettono in casa, quando il posto più pericoloso è quello che dovrebbe essere il più sicuro, il più controllato, gli ospedali, mi fa agitare. Si.

Citare l'Australia poi, dove non entri neanche col passaporto, e paragonarli a noi che facciamo sbarcare i barconi, non ha proprio senso. Sono due mondi diversi.

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Ripeto (se può servire): non ho fatto paragoni, ma è uguale.

 

Qui in Germania la quarantena in casa si dovrebbe fare (il condizionale è d‘obbligo) separati dai famigliari. Immagino sia uguale (seppur non garanzia sufficiente di non contagio) anche in Italia.

 

Noi abbiamo fatto 2 settimane da separati (letteralmente) in casa e le zone comuni venivano regolarmente disinfettate ed aereate. Nessuno era positivo, ma possibilmente "a contatto con". Io tornavo a casa il più tardi possibile e vedevo mia moglie via whatsapp.

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Se non hai una casa con una parte completamente indipendente dal resto della casa, e direi che 9 su 10 non ce l'hanno, è impossibile. Serve almeno una stanza isolata con un bagno suo. Ma se gli dici di vivere in 60 mq non è che ti mandano in albergo, segnalano i conviventi per fargli fare tampone e quarantena. Della serie, lo prenderanno di sicuro, quindi dobbiamo segnalarli. Non fanno nulla per evitare il contagio, lo innaffiano perché cresca rigoglioso.

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31 minuti fa, effe ha scritto:

L'ho vissuta personalmente, se hai un positivo  te lo chiudono in casa con tutta la famiglia. E questo ha fatto danni infinitamente più grandi degli "aperitivi al bar".

Il tutto con due grandi ospedali dismessi ma ancora perfettamente usabili nel raggio di 10 km da dove abito.

Non ha molto senso ammazzare migliaia di attività commerciali e poi rinchiudere un positivo con tutta la famiglia facendone di uno...cinque garantiti.

Il tutto senza entrare nella pericolosità di uno spritz quando, una volta che ti hanno ammazzato un parente infettandolo in ospedale, quando devi andare a recuperare la fede che aveva ancora al dito ti fanno salire in reparto covid a recuperarla, a mezzo metro da due inservienti firmando il documento con la loro penna e la porta del reparto, generalmente chiusa, ovviamente aperta. E tu li con i tuoi vestiti e la mascherina da carnevale. 

Ma poi il problema sono gli spritz e gli italiani incivili.

Temo che il sistema abbia ben più colpe del popolo.

 

Sulle carenze ligistiche e sanitarie, penso di essermi pronunciato abbastanza. Ora indipendentemente dal nostro atteggiamento, ciò che ci ha ammazzato (in particolare in Italia) è stata l'assenza totale di una distribuzione sul territorio del tracciamento e dell'assistenza. In Germania i medici di famiglia hanno avuto il duro compito di gestire i tamponi e l'assistenza domestica a chi ne aveva bisogno. In Italia meglio che non ne parliamo, che ai miei il medico di famiglia si è persino rifiutato di fargli il vaccino per l'influenza...

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Ho letto che si teme che il vaccino non sia efficace sulla variante sudafricana, qui non se ne esce più 

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13 ore fa, Ferrarista ha scritto:

Infatti non mi riferivo alla Cina, ma al resto del mondo orientale. La Cina è una m***a per diversi motivi, in primis l'assenza di ogni libertà. Ma dall'altro lato, Giappone e Corea del Sud sono paesi liberali e democratici come noi, eppure hanno avuto una reazione ben diversa. Del mondo occidentale si è salvata forse solo l'Australia che ha dato un grande esempio di determinazione. Per il resto l'intero mondo occidentale ha mostrato il peggio di sé.

 

Lì è anche una questione culturale, ho letto che in Giappone per rallentare la diffusione del virus sui mezzi pubblici è stato chiesto a chi ci saliva di non parlare (e la cosa ha funzionato). Poi Corea del Sud è stato uno dei paesi che meglio ha gestito l'emergenza, certo. Modello temo però non replicabile in Occidente, appunto per questioni culturali.

 

Meglio ancora ha fatto Taiwan, che però, per le ben note vicende (grazie Cina, e grazie agli infami collusi dell'OMS, che della Cina sono schiavetti), non può far parte dell'OMS né condividere i dati con gli altri Paesi partecipanti.

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tutte le feste a litigare sulla riapertura delle superiori e poi la spostano di 4 giorni, come se 4 giorni facessero la differenza

 

domenica saranno ancora lì a discutere se riaprire o meno (discussioni ovviamente inutili visto che le regioni faranno come ca**o gli pare)

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2 ore fa, rimatt ha scritto:

 

Lì è anche una questione culturale, ho letto che in Giappone per rallentare la diffusione del virus sui mezzi pubblici è stato chiesto a chi ci saliva di non parlare (e la cosa ha funzionato). Poi Corea del Sud è stato uno dei paesi che meglio ha gestito l'emergenza, certo. Modello temo però non replicabile in Occidente, appunto per questioni culturali.

 

Meglio ancora ha fatto Taiwan, che però, per le ben note vicende (grazie Cina, e grazie agli infami collusi dell'OMS, che della Cina sono schiavetti), non può far parte dell'OMS né condividere i dati con gli altri Paesi partecipanti.

 

Proprio per questo dico che l'intero mondo occidentale ha dato una delle peggiori prove di sé dimostrando un cieco e stupido individualismo, una assenza totale di senso di comunità. La Cina non la conto per ovvi motivi, ma il resto dei paesi orientali ci ha dimostrato come si sta al mondo da popolo civile in un'epoca in cui si hanno le tecnologie e le conoscenze per combattere una pandemia.

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Non sono d'accordo con queste conclusioni, anche perché le ragioni e le basi culturali che permettono di gestire meglio situazioni emergenziali come questa sono magari le stesse che fanno vivere (i giapponesi, per esempio) come bestie nei periodi normali.

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2 ore fa, rimatt ha scritto:

Meglio ancora ha fatto Taiwan, che però, per le ben note vicende (grazie Cina, e grazie agli infami collusi dell'OMS, che della Cina sono schiavetti), non può far parte dell'OMS né condividere i dati con gli altri Paesi partecipanti.

 

Taiwan, appena sono saliti alla cronaca i primi casi in Cina, ha subito bloccato i viaggi da e verso la Cina, cosa che dovevamo fare subito anche noi. La Cina doveva essere immediatamente isolata. Anzi, doveva immediatamente autoisolarsi. Ma sono cinesi, l'intelligenza non fa parte del loro dna.

 

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16 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

Taiwan, appena sono saliti alla cronaca i primi casi in Cina, ha subito bloccato i viaggi da e verso la Cina, cosa che dovevamo fare subito anche noi. La Cina doveva essere immediatamente isolata. Anzi, doveva immediatamente autoisolarsi. Ma sono cinesi, l'intelligenza non fa parte del loro dna.

 

 

ma l'italia è stata la prima a bloccare i voli dalla cina. se ricordi il problema era che si poteva semplicemente far scalo a francoforte o parigi e arrivare da lì senza problemi

senza contare che probabilmente il virus a quel punto già circolava e la misura serviva a poco

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34 minuti fa, rimatt ha scritto:

Non sono d'accordo con queste conclusioni, anche perché le ragioni e le basi culturali che permettono di gestire meglio situazioni emergenziali come questa sono magari le stesse che fanno vivere (i giapponesi, per esempio) come bestie nei periodi normali.

 

Il problema è che quello che li ha portati ad affrontare in modo compatto la pandemia, è un senso di comunità che storicamente fa parte anche del DNA occidentale, ma di cui ci siamo dimenticati completamente soprattutto dagli anni del boom economico in cui ci siamo convinti del fatto che il profitto e l'interesse personale sia il bene supremo. Ed i risultati si vedono ad ogni livello, dal singolo co****e che spinge per fare l'aperitivo agli industriali che stanno facendo pressioni enormi sui governi per allentare le restrizioni ai governi stessi che guardano solo al tornaconto elettorale. E non parlo solo dell'Italia, visto che queste cose sono successe qui così come in Germania, USA, Brasile o Svizzera.

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6 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

 

Il problema è che quello che li ha portati ad affrontare in modo compatto la pandemia, è un senso di comunità che storicamente fa parte anche del DNA occidentale, ma di cui ci siamo dimenticati completamente soprattutto dagli anni del boom economico in cui ci siamo convinti del fatto che il profitto e l'interesse personale sia il bene supremo. Ed i risultati si vedono ad ogni livello, dal singolo co****e che spinge per fare l'aperitivo agli industriali che stanno facendo pressioni enormi sui governi per allentare le restrizioni ai governi stessi che guardano solo al tornaconto elettorale. E non parlo solo dell'Italia, visto che queste cose sono successe qui così come in Germania, USA, Brasile o Svizzera.

 

Ci sarà un motivo se, in paesi come il Giappone, il suicidio è uno dei problemi principali della società. Abbiamo tanti difetti noi, ma non possiamo equipararci a loro, stiamo su due piani diversi come mentalità ed economia. 

Comunque, piaccia o meno, non possiamo attuare le loro stesse politiche, siamo alla canna del gas come economia.

23 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

ma l'italia è stata la prima a bloccare i voli dalla cina. se ricordi il problema era che si poteva semplicemente far scalo a francoforte o parigi e arrivare da lì senza problemi

senza contare che probabilmente il virus a quel punto già circolava e la misura serviva a poco

 

Errore mio scusami, non ho specificato che mi riferivo al sistema europa, non solo italiano.

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Onestamente non capisco perché si continui a parlare di civiltà. Cosa si doveva fare, chiudersi in casa per un anno? Chiedere un piatto di minestra alla Caritas? Io non vedo persone, almeno tra gli adulti, che girano senza maschera o che si abbracciano facendo della gang bang. Vedo persone che sono andate in ufficio o hanno aperto il negozio e se lo sono preso. Vedo ragazzi ammassati sugli autobus dopo la scuola, ma o così o 10 km a piedi. Vedo anziani andati in ospedale per visite o interventi che se lo sono preso proprio lì.  Poi tutti sono stati mandati a casa a passarla ai parenti.

Dove starebbe il mancato senso di civiltà in tutto questo? Nel fatto che in Giappone non esiste il contatto per cultura (e penso sia il paese più malato al mondo se si parla di psiche) mentre da noi il contatto è sempre stato alla base dei rapporti?

Comunque tornando alla malattia stiamo pur sempre parlando di un influenza, prima o poi capiranno che conviene rafforzare il sistema sanitario e cercare cure efficaci per i sintomi. Dovremo conviverci, sapendo che se stai bene farai i soliti tre giorni di febbre, mentre se stai male farai bene a stare attento nelle stagioni invernali. 

Non si può andare avanti con queste restrizioni ancora a lungo, la gente sta uscendo di testa, non abbraccia più i bambini, non si stringe più la mano. Ne stanno uscendo migliaia di "giapponesi" sociopatici.

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Ma qui nessuno parla di cultura del contatto e altre amenità. Quello a cui faccio riferimento è il senso di responsabilità con cui la gente ha risposto agli appelli delle istituzioni. Da noi sono marce in primis le istituzioni che invece di pensare al bene comune si sono piegate agli interessi degli industriali ed a quelli elettorali. Ma dobbiamo farci un esame di coscienza anche noi: io in questo periodo natalizio non ho visto una famiglia che sia una che non abbia fatto cene e festeggiamenti come se niente fosse (i miei stessi genitori avrebbero violato il tutto se io non avessi imposto di non andare da mia nonna, che tra l'altro aveva avuto un contatto con una persona positiva).

Ma poi non si contano le situazioni come quelle riportate da @Beyond in cui la gente ha voluto prendere parte a funerali, celebrazioni religiose, feste illegali, manifestazioni di piazza (e su questo mi riferisco più che altro alla Germania). Il giorno 23 dicembre ho ricevuto foto e messaggi da amici in varie città italiane col commento "mammamia tutti a fare shopping", ed il commento che ho dispensato a tutti è stato "e tu che ca**o stavi facendo là insieme a loro?"

 

Come è stato detto, è giustissimo individuare nelle autorità amministrative e sanitarie i principali responsabili di tutto ciò che è successo, ma se proseguiamo con questa mentalità, col ca**o che ne usciremo migliori.

 

Ah giusto per chiudere: la cultura di un popolo è la sua cultura, ed i problemi vengono fuori proprio quando qualcuno cerca di cambiarla. Se in Giappone ci sono molti suicidi è proprio perché la loro cultura tradizionale è poco compatibile con quella occidentale importata abbastanza di recente. Ed in più vorrei aggiungere che tassi di suicidi (ed in generale casi di sociopatia) sono comuni anche in vari paesi europei, quindi mi pare abbastanza ingiusto bollare gli orientali come sociopatici.

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24 minuti fa, effe ha scritto:

Onestamente non capisco perché si continui a parlare di civiltà. Cosa si doveva fare, chiudersi in casa per un anno? Chiedere un piatto di minestra alla Caritas? Io non vedo persone, almeno tra gli adulti, che girano senza maschera o che si abbracciano facendo della gang bang. Vedo persone che sono andate in ufficio o hanno aperto il negozio e se lo sono preso. Vedo ragazzi ammassati sugli autobus dopo la scuola, ma o così o 10 km a piedi. Vedo anziani andati in ospedale per visite o interventi che se lo sono preso proprio lì.  Poi tutti sono stati mandati a casa a passarla ai parenti.

Dove starebbe il mancato senso di civiltà in tutto questo? Nel fatto che in Giappone non esiste il contatto per cultura (e penso sia il paese più malato al mondo se si parla di psiche) mentre da noi il contatto è sempre stato alla base dei rapporti?

Comunque tornando alla malattia stiamo pur sempre parlando di un influenza, prima o poi capiranno che conviene rafforzare il sistema sanitario e cercare cure efficaci per i sintomi. Dovremo conviverci, sapendo che se stai bene farai i soliti tre giorni di febbre, mentre se stai male farai bene a stare attento nelle stagioni invernali. 

Non si può andare avanti con queste restrizioni ancora a lungo, la gente sta uscendo di testa, non abbraccia più i bambini, non si stringe più la mano. Ne stanno uscendo migliaia di "giapponesi" sociopatici.

 

 

Ti do ragione quasi su tutto, tranne che per la parte in grassetto. Non ho mai visto così tante persone in ospedale per una banale influenza, non ho mai visto gente sana come un pesce, finire intubata. Situazioni che precipitano repentinamente nel giro di 2-3 giorni. Purtroppo non è una banale influenza. E' tanto infettiva e nella maggior parte dei casi ti fai 1-2 settimane in casa, anche se lascia parecchi strascichi. Ma hai visto in prima persona anche tu come fai presto a lasciarci le penne.

Speriamo che sto cavolo di vaccino ci liberi da queste manette. Sono d'accordo con te, dobbiamo ritornare a fare la vita di prima, perché siamo così.

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ci sono molti paesi europei con suicidi del tutto simili a quelli del giappone, però nessuno dice che in francia il suicidio è uno dei principali problemi. 

5 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

la loro cultura tradizionale è poco compatibile con quella occidentale importata abbastanza di recente.

recente non direi proprio, la cultura occidentale è entrata prepotentemente in giappone già a fine 1800, per poi consolidarsi dagli anni 50 per ovvi motivi. 

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Adesso, Beyond ha scritto:

ci sono molti paesi europei con suicidi del tutto simili a quelli del giappone, però nessuno dice che in francia il suicidio è uno dei principali problemi. 

recente non direi proprio, la cultura occidentale è entrata prepotentemente in giappone già a fine 1800, per poi consolidarsi dagli anni 50 per ovvi motivi. 

 

E non me lo chiami recente rispetto alla loro storia?

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si ma dire che la cultura giapponese oggi non è occidentalizzata mi sembra fuori luogo, ogni paese ha le tue tradizioni e approccio alla vita ma questo vale per qualunque posto, la cultura napoletana e quella scozzese che hanno da spartire pur essendo entrambe europee?

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13 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

 

Ti do ragione quasi su tutto, tranne che per la parte in grassetto. Non ho mai visto così tante persone in ospedale per una banale influenza, non ho mai visto gente sana come un pesce, finire intubata. Situazioni che precipitano repentinamente nel giro di 2-3 giorni. Purtroppo non è una banale influenza. E' tanto infettiva e nella maggior parte dei casi ti fai 1-2 settimane in casa, anche se lascia parecchi strascichi. Ma hai visto in prima persona anche tu come fai presto a lasciarci le penne.

Speriamo che sto cavolo di vaccino ci liberi da queste manette. Sono d'accordo con te, dobbiamo ritornare a fare la vita di prima, perché siamo così.

Non ho detto che sia una banale influenza, ho detto che parliamo di una influenza, una malattia che nel 98% dei casi presenta le stesse problematiche dei malanni stagionali. Poi lo sappiamo tutti come finisce se ti dice male, ma il problema è l'alta contagiosità, i numeri che riesce a fare, non la gravità della malattia in sé. Dico che molto probabilmente dovremo imparare a conviverci, e se vogliamo farlo senza essere vestiti da film dell'orrore come nell'ultimo anno bisognerà concentrarsi sul sistema sanitario e sulle terapie per curarlo meglio. Con tutte le mutazioni che continuano ad uscire dubito che risolveranno con i vaccini.

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