Vai al contenuto
chatruc

NASCAR Cup Series

Post raccomandati

01-Daytona-2012.jpg

 

01-Daytona-2016.jpg

 

02-Las-Vegas-2006.jpg

 

02-Las-Vegas-2022.jpg

 

03-Richmond-2008.jpg

 

03-Richmond-2020.jpg

 

04-Brooklyn-2011.jpg

 

04-Brooklyn-2013.jpg

 

05-Dover-2011.jpg

 

05-Dover-2022.jpg

 

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Come si vede dalle immagini sopra, nel corso degli anni, i circuiti che ospitano la NASCAR hanno demolito un sacco di tribune. Las Vegas fa davvero pena perchè si vedono delle collinette di terra dove prima c'erano tribune. A Daytona, ogni volta che vanno sul rettilineo opposto, si vede il vuoto assoluto come negli anni '80, invece del tribunone. Idem per Dover, Richmond e Michigan. A Indianapolis e Bristol le tribune non su possono demolire, quindi il colpo d'occhio sulle tribune vuote è un colpo al cuore. Da segnalare che il mondo NASCAR ha reagito nel modo corretto alla questione. A Daytona, Talladega e Phoenix hanno investito un sacco per sistemare le infrastrutture. Loro sanno che i tempi sono cambiati, quindi che le vacche grasse non torneranno, ma che bisogna tenersi quello che c'è. Per quello a Daytona hanno costruito nuove tribune pur riducendo al 40% la capacità, in modo tale da avere sedili larghi e comodi con wifi. A Phoenix hanno eliminato la tribuna del rettilineo principale e portato il traguardo a fine curva 2 in modo tale che l'unica tribuna della pista abbia sempre ombra. Dire che il confronto con Monza è impietoso.

 

Se su google e youtube inserite combinazioni varie di "nascar", "low ratings", "low attendance", "crisis", "demise", "failure", ecc. troverete decine di articoli e video che risalgono fino ad oltre dieci anni fa. Trovare le cause di questo crollo è difficile. La mia tendenza è quella di considerare tutti i fattori e analizzare uno ad uno se sono stati determinanti. Credo che il fattore scatenante/determinante sia uno, ma che ha fatto da catalizzatore a tutti gli altri. Quindi ecco le varie concause:

 

1) abbandono delle radici: fino a metà anni '90, la NASCAR correva praticamente sempre nel sudest, con qualche gara al nord e poche incursioni a ovest (soprattutto su stradali, come piace in California). Oltre a qualche normale scambio di data tra piste varie, con lo sbarco ad Indianapolis nel 1994 (86 iscritti alla gara per 43 posti disponibili in griglia!), la categoria decise di andare a caccia dell'intera America. Nel giro di dieci anni, sono stati eliminate le due gare di North Wilkesboro (presente sin dalla prima stagione), le due di Rockingham e una di Darlington, tutte concentrate nel sudest, per andare due volte a Fontana, presso Los Angeles, due a Forth Worth in Texas, Chicago, Kansas City, Las Vegas e una seconda gara a Loudon. Questo ha scontentato i vecchi fan della categoria, ma effettivamente era antieconomico continuare a correre davanti a 40/50 mila persone nel sudest quando le nuove piste offrivano un pubblico che andava da 110 a 190 mila persone presenti. In ogni caso, il boom della categoria è avvenuto quando questo passo era stato fatto, quindi non credo sia stato un fattore determinante.

 

2) piste: la progressiva migrazione a ovest ha comportato la nascita di piste fotocopia: Fontana è la copia di Brooklyn, Forth Worth quella di Charlotte e la nuova versione di Atlanta e poi Las Vegas, Kansas City e Chicago erano tutte e tre molto simili. Molti dicono (o dicevano) che la rogna era aver lasciato le piste corte come North Wilkesboro e Nashville (assente dal 1985) e che ci volevano più short track. Altri dicevano che servivano più stradali visto che le gare su stradali (al tempo 2 su 38) erano divertente. In ogni caso, la questione è che la NASCAR si è tilketizzata. Cioè, non è che la singola pista fosse brutta, ma che di fatto tutte le piste nuoev erano uguali. Anche questo fattore non è stato determinante perchè gli anni del boom sono stati quelli su queste nuove piste. Da considerare che quando le gare sono diventate noiose, queste piste sono diventate quelle peggiori.

 

3) la COT: l'incidente mortale di Dale Earnhardt nel 2001 è stato il quarto incidente mortale in 9 mesi per le tre categorie nazionali della NASCAR. Le vetture avevano una cellula di sicurezza indistruttibile ma le decelerazioni erano mortali, anche su piste relativamente lente. Quindi oltre ad applicare misure di emergenza, la NASCAR si è prodigata a sviluppare una nuova vettura altamente sicura. Nota come COT (car of tomorrow), la vettura di quinta generazione è comparsa in 16 delle 36 gare del campionato 2007 e poi dal 2008 fino a tutto il 2012. La macchina ha salvato la vita a parecchi piloti (McDowell su tutti, ma pure Jeff Gordon) ma aveva un grossissimo difetto: era brutta. Per quanto fosse sicura, quella macchina era squadrata come una berlina degli anni '70. Veramente un cesso. Il pubblico si è lamentato che fosse troppo diversa dalle vetture stradali che rappresentava. Non che le macchine di quarta generazione fossero simili a quelle di produzione, ma erano belle tondeggianti e fluide. Questa era una scatola di scarpe. Se questo sia stato un fattore determinante oppure no, non ne sono certo. Nel 2007 e 2008 la macchina c'era ma il tutto esaurito sugli spalti pure. Forse il pubblico ha resistito un paio di stagioni prima di mollare la presa?

 

4) the racing itself: questo è il fattore secondo me fondamentale ma meno discusso di tutti. Il problema principale della NASCAR è che dal 2005 al 2009, le gare sono passate da quasi tutte divertenti a quasi tutte noiose. Pure qui si potrebbe chiamare in causa la COT, ma già nel 2006 e soprattutto nel 2007, la questione era apparsa con la vettura di quarta generazione. La NASCAR era un campionato spesso monotono in quanto il sistema di punteggio premiava la costanza, quindi certi titoli erano decisi già a inizio stagione, ma il bello erano le gare che facevano una storia a sè. Tutto ad un tratto, le macchine sono diventate aerodinamicamente molto sensibili, i sorpassi più difficili e soprattutto i top team hanno iniziato a dominare. Come detto nel primo post, con premi gara moltiplicati per 5 e oltre, i team hanno investito sempre di più pur di vincere, quindi il livello si è impennato. Quindi se nel 2001 il modesto Andy Petree vinceva un paio di gare con la sua nuova squadra, nel 2007 la Red Bull falliva miseramente di qualificarsi alla gare, mentre la Toyota doveva comprarsi un team per evitare di fare brutte figure. L'accioppiata Johnson/Knaus ha trasformato le gare in lunghe sessioni di test dove affinare il setup. Miracolosamente, nell'ultima fase di gara, Johnson prendeva i comando e vinceva. Poi sono scomparse quasi le rotture meccaniche e le vetture sono diventate delle F1 che vanno su binari, quindi senza errori in gara.

 

5) la crisi economica: questo credo sia stato il fattore scatenante che ha fatto da catalizzatore ai due fattori precedenti. Con la crisi bancaria di fine 2008, l'economia è andata in depressione e gli americani sono rimasti senza un soldo. Se andare allo stadio, pur con prezzi alti, è rimasta un'opzione (mangi a casa, prendi l'autobus), andare agli autodromi (pur con biglietti bassi) è diventato proibitivo. Trasferte da tre giorni lontani da casa fa male al portafogli. Questo credo abbia svuotato gli autodromi, che raramente sono vicini alle città. Inoltre la mancata trasferta ha causa una sorta di disaffezione, di mancato senso di appartenenza, quindi non solo il pubblico ha smesso di andare alle piste, ma ha smesso pure di guardare la TV.

 

Ci sono altri fattori di minore importanza di cui parleremo, ma nella prossima puntata parleremo della reazione della NASCAR (mani sui capelli).

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

A questo punto parliamo della reazione della NASCAR.

 

Bisogna dire che alcune delle regole inventate dalla NASCAR e che sono molto discusse sono nate prima che la categoria finisse in crisi, ma gli effetti si sono visti alla lunga.

 

1) I playoff: come detto sopra, il bello della NASCAR erano le gare che erano divertenti mentre il campionato aveva un'importanza assolutamente minore. Ad esempio, ci sono state due stagioni bellissime come la 2001 e 2003 in cui le gare erano da paura, ma il campionato di una noia mortale. In entrambi i casi, ben prima di metà stagione, si sapeva chi avrebbe vinto il titolo. Il problema ea che il sistema di punteggio premiava eccessivamente i piazzamenti, quindi se uno maturava un certo margine dopo poche gare, a quel punto correva sulla base del diretto rivale. Proprio nel 2003, dopo poche gare Kenseth aveva un bel margine su Earnhardt Jr. quindi ad ogni gara gli stava poco dietro, tanto perdeva pochi punti. Se poi Earnhardt Jr.  aveva dei problemi, tutto di guadagnato (Kenseth vinse il titolo con un solo successo contro otto di Newman). Invece di giocare sull'aritmetica (che in ogni caso non garantisce campionati combattuti se un pilota domina), dal 2004 la NASCAR ha voluto ravvivare il finale di stagione per fare concorrenza alla NFL (sì, ai tempi si parlava che la NASCAR avrebbe raggiunto e superato la NFL se continuava a crescere a tale ritmo), si decise di azzerare i punti dei primi dieci (o chiunque fosse a meno di 400 punti dal leader, cosa mai successa), per fare un mini campionato a fine stagione. C'era solo un bonus di 5 punti per ogni posizione in classifica dopo le prime 26 gare. Questo sistema aveva comunque un certo grado di sportività e infatti non è da considerarsi come una ragione del crollo della NASCAR perchè il sistema era in vigore quando la categoria era al top. Il sistema è stato ritoccato nel corso degli anni. Dal 2007 hanno aumentato il numero di piloti a 12 con bonus per le vittorie conquistate nel corso della stagione regolare. Poi è stato modificato il punteggio per consentire un facile calcolo punti in corsa da parte del pubblico ma la sostanza non è cambiata fino a tutti il 2013. Il problema è che pur con questo sistema, i piloti bravi vincevano facilmente in ogni caso. Ad esempio Johnson vinse 5 titoli di fila con questa formula. Da considerare che proprio nel 2013, questa formula causo un crashgate, che non sarebbe mai successo con un campionato normale. Per fare entrare un pilota nei playoff, un compagno di squadra fece di proposito un testacoda. Uscì la gialla e nella ripartenza il trucco fu combinato. In pratica il team Waltrip chiese a Bowyer di girarsi per consentire a Vickers di fregare Gordon. Poi dai team radio venne fuori un puttanaio perchè i team si parlavano per far passare questo o quello (pure non compagni di squadra ma di team satelliti). Alla fine la NASCAR decise di ammettere Gordon nel Chase (quindi 13 invece di 12 piloti) e sanzionare il team Waltrip che perse gli sponsor e a fine stagione chiuse

 

Insomma, regole strane creano comportamenti strani e si genera un circolo vizioso enorme. A questo punto la categoria era già in piena crisi e in grandi capi  ebbero una geniale idea: dopo 26 gare, il leader del campionato e i 15 piloti con più vittorie (oppure a zero vittorie ma con più punti) si qualificano ai playoff. Dopo tre gare si eliminano quattro, dopo tre gare altri quattro e altri quattro ancora dopo ulteriori tre gare. I quattro restanti si giocano tutto nell'ultima gara. Per saltare direttamente da un turno all'altro, basta una vittoria. Di fatto abbiamo per regolamento 4 piloti a giocarsi il titolo all'ultima gara. Per assurdo, se un vince 35 gare di fila e arriva terzo nell'ultima, potrebbe perdere il titolo contro uno che è arrivato sempre decimo e secondo nell'ultima gara. Sia chiaro, tutte le regole sono ancora più complesse (bisogna presentarsi ad ogni gara tranne eccezione, essere tra i primi 30 della classifica). Insomma, qui sotto trovate un riassunto (forse non completo del regolamento)

 

https://en.wikipedia.org/wiki/NASCAR_playoffs

 

Questo sistema ha reso estremamente banale il campionato. Piloti che dominano tutte le gare hanno perso il titolo per una gara non andata benissimo. Piloti che hanno perso un terzo di stagione hanno vinto il titolo. Metti che in F1 quattro piloti si giocano il titolo all'ultima gara, e poi causa incidente (il Latifi di turno) c'è una ripartenza a fine gara, avremmo un campionato spettacolare che si define all'ultimo giro. Se invece il regolamento stesso prescrive che i primi quattro della classifica si giochino il titolo all'ultima gara, la spettacolarità è fittizia. Potrebbe piacere a uno che per caso cambia canale e vede la gara senza capire nulla. Infatti gli stessi piloti dicono che i campionati attuali non hanno il valore di quelli di una volta (cosa terribile per chi dovrebbe tenere alto il valore del prodotto).

 

Questo sistema ha avuto l'effetto contrario. La lotta per il titolo non interessa praticamente a nessuno, tutti ci auguriamo di vedere belle gare.

 

2) gare a tappe: poichè le gare NASCAR sono lunghe (circa tre ore), nonostante siano state accorciate parecchio negli ultimi 30 anni, ci si poneva il quesito su come tenere alto l'interesse del pubblico, soprattutto da quando le macchine vanno su binari e non hanno problemi di tenuta o rotture. Gli organizzatori certo non vogliono offrire meno giri al pubblico, quindi  stato deciso di inserire dei traguardi intermedi. Dopo tot giri, c'è una bandiera a scacchi verde bianca e poi ancora una volta. Ad ogni traguardo intemerdio esce la gialla e vengono assegnati dei punti (meno che non a fine gara). Risultato? A volte qualche lotta sporadica se i piloti sono vicini tra di loro ma soprattutto noia. Se per caso c'è una gialla prima del traguardo intermedio, esce la rossa per cercare di finire la tappa con bandiera verde, ma ciò genera a volte che stiamo 20 minuti praticamente di bandiera gialla, rossa, gialla, verde, gialla. Poi, in base alla lunghezza delle tappe e della gara, i piloti devono decidere se fermarsi ai box per vincere la gara o punti della seconda tappa oppure di prendere i punti della prima tappa. Di fatto a volte trovi nella seconda tappa, dei piloti davanti, ma non c'è alcuna sorpresa perchè sai che sono lì perchè non si sono fermati. Inoltre, le neutralizzazione perdono il fattore sorpresa. Se esce la gialla in un giro a caso, succede che il gruppo si raggruppa, qualcuno ci guadagna, qualcuno ci rimette. Invece così sai già quando uscitrà la gialla e tutti si regolano di conseguenza. L'unica cosa positiva delle gare a tappe è che hanno smesso di inventare bandiere gialli per detriti inesistenti che servivano solo a raggruppare il gruppo.

 

3) finale gara con bandiera verde: pure questa è nata ai tempi in cui la categoria era al top. In pratica, per evitare che le gare finissero sotto pace car, la direzione gara a volte (non sempre) faceva uscire la bandiera rossa, così si ripartiva. Ma il fatto che la decisione non fosse univoca, generava polemica. Quindi la NASCAR decise di comunicare l'ultimo giro utile per esporre la rossa (perchè dopo servono alcuni giri per la procedura di ripartenza). Ma c'è stata una gara in cui il pubblico gettò di tutto in pista causa bandiera gialla quando era troppo tardi per esporre la rossa. Quindi si decise di cominciare con l'aggiunta giri. Ogni volta si fa un tentativo per ripartire con due giri da compiere. La questione è che la regola non sempre serviva perchè all'inizio i piloti potevano battagliare fino al traguardo quando usciva la gialla (col rischio di passare sul luogo dell'incidente), mentre poi si decise di bloccare subito le posizioni per ragioni di sicurezza.  Quindi la regola fu modificata più volte (un tentativo, tre tentativi, infiniti tentativi fino al superamento di una linea, infiniti tentativi fino al compimento del primo dei due giri extra). La questione è che oggi come oggi, se sei a metà gruppo a fine gara, ti conviene speronare qualcuno, così ci sono giri extra e magari recuperi qualche posizione. Questo banalizza le gare perchè uno domina ma poi ci sono un sacco di riparteze con giri extra e tutti si speronano. Questo NON piace agli americani. Il famoso youtuber Eric Estepp era ad Austin e ha detto che il pubblico aveva le palle piene, perchè la gara era praticamente finita ma a forza di fare ripartenze ci sono voluti 40 minuti in più, perchè Reddick meritava di  vincere e ad  ogni ripartenza rischiava di perdere, perchè tutti si speronavano senza senso. Questa regola è molto criticata in questo momento.

 

4) ripartenze a due colonne: fino a metà 2009, i piloti nel giro del leader ripartivano a destra, i doppiati a sinistra. Per ravvivare le gare noiose, hanno deciso che tutti i leader partissero a destra e sinistra, quindi hanno concesso ai doppiati di sdoppiarsi. Ergo, oggi se hai tre giri di ritardo e vinci, non è un miracolo. Una volta dovevi sudarti ogni giro recuperato. Poi si riparte su due colonne ma tempo tre giri tutto torna come prima. Il problema è che a volte la traiettoria esterna o interna è migliore, quindi tu magari guadagni tre posizioni ai box ma parti dal lato svantaggiato e in ripatenza ne perdi 5. Prima hanno concesso al leader di scegliere da che lato partire. Ora c'è un puntino arancione prima del quale devi decidere dove allinearti.

 

Sia chiaro, le regole ve le sto estremamente sintetizzando. Ogni regola del cavolo, oltre a essere complicata, comporta ulteriori complicazioni. Nel prossimo post, i risultati.

 

 

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Inizio a delineare il quadro del disastro. E' un po' uno dei mali moderni nel motorsport, ovvero dare a tutti, con artifici vari, una possibilità di vincere. Per me non dovrebbe esistere una cosa di questo tipo, deve vincere il più forte o, in casi particolari, magari vince l'outsider.

Ma andare a falsare le gare in questo modo, nella vana speranza di rimescolare le carte, oltre che frustrare i piloti, rende anche le gare incomprensibili per il pubblico. Ho dovuto leggere più volte il tuo post, perché non all'inizio non c'ho capito niente. Ma solo leggere quelle cose a me passerebbe la voglia di vedere una gara dal vivo.

Inizio a capire del perché il pubblico inizi a disaffezionarsi alla categoria.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
3 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Inizio a delineare il quadro del disastro. E' un po' uno dei mali moderni nel motorsport, ovvero dare a tutti, con artifici vari, una possibilità di vincere. Per me non dovrebbe esistere una cosa di questo tipo, deve vincere il più forte o, in casi particolari, magari vince l'outsider.

Ma andare a falsare le gare in questo modo, nella vana speranza di rimescolare le carte, oltre che frustrare i piloti, rende anche le gare incomprensibili per il pubblico. Ho dovuto leggere più volte il tuo post, perché non all'inizio non c'ho capito niente. Ma solo leggere quelle cose a me passerebbe la voglia di vedere una gara dal vivo.

Inizio a capire del perché il pubblico inizi a disaffezionarsi alla categoria.

 

Forse dovresti vedere le gare delle varie epoche per capire di cosa parlo.

 

Fino al 2002, la NASCAR applicava il BOP per livellare le prestazioni dei costruttori, e anche se c'erano lamentele varie, le gare erano divertenti.

 

Il problema è che verso il 2006/2009, le gare sono diventate così monotone che hanno dovuto buttare dentro qualche stratagemma per smuovere le cose, anche se con scarsi risultati.

 

L'emblema di ciò è la vettura di sesta generazione introdotta nel 2013 e in vigore fino a tutto il 2021. In realtà sarebbe una COT corretta e abbellita, ma è fallita miseramente. Le macchine non si superavano nemmeno per sbaglio. Le hanno provate tutte: togliere aerodownforce per avere vetture ballerine e tutte vanno sulla linea ideale perchè appena esci perdi velocità. Dare un sacco di carico per consentire di poter andare facilmente su ogni traiettoria ma risultava impossibile avere più velocità dei rivali. Hanno pure dovuto gommare artificialmente la traiettoria non ideale per avere qualcosa, ma sempre risultati scarsi.

 

Quando c'erano questi finali caotici, in realtà vedevi una noia infinita di tre ore e infine tre ripartenze caotiche alla fine.

 

Nella prossima puntata, ti faccio vedere il risultato di queste scelte.

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Che spettacolo le spiegazioni di chatruc!

 

Personalmente io fino a una decina di anni fa, credo, se non ricordo male, seguivo la NASCAR come potevo (non mi ricordo neanche come sinceramente, forse c'erano dei programmi da installare con cui vedere TV estere o qualcosa del genere), se non riuscivo a vedere le gare complete ne vedevo un pezzo live e poi il giorno dopo gli highlights sul sito ufficiale. Se riuscivo guardavo anche le gare della xfinity (quando ancora si chiamava nationwide) e dei truck (quando ancora il title sponsor era craftsman); in questi siti loschi guardavo anche qualche gara del circuito nazionale (o regionale? Si chiama davvero così? Non ricordo) dove correvano piloti sconosciuti che un giorno avrebbero corso nei piani alti della NASCAR. Mi presi anche il gioco per la play 2, c'era la Ford numero 17 di Kenseth del team Roush in copertina, e ho praticamente fuso il CD a forza di giocarci. Scaricavo da eMule le gare, Cup, nationwide o truck, basta sia, ho rivisto diverse volte la Daytona 500 vinta da Harvick in volata su Martin con Bowyer che taglia il traguardo sul tettino, e praticamente ho vissuto il dominio di Jimmie Johnson nella Cup e quello di Kyle busch nelle serie minori dove correva per divertimento vincendo tantissime gare.

 

Poi, per vari impegni e voglia, la mia attenzione per la NASCAR è un po' scemata: non sempre ero in grado o volevo seguire gare di 4 ore, magari mezze di notte, in cui ogni tot giri per ravvivare la monotonia usciva una bandiera gialla inventata per detriti immaginari, con la pace car che rimaneva in pista per mezz'ora. Seguivo magari le gare più particolari, come quelle nei superspeedway dove usciva fuori un vincitore inaspettato, quelle a Bristol e martinsville, piste piccole e corte, dove si fanno spazio a colpetti di paraurti, e Sonoma e Watkins Glen dove giravano anche a destra. Il resto guardavo highlights.

 

Il colpo definitivo però me l'ha dato il nuovo regolamento che porta 4 piloti a pari a giocarsi il titolo: un'oscenità a livello sportivo, una pazzia a livello di comprensione. Non ci si capisce niente, per stilare la classifica bisogna essere ingegneri, 4895 varianti diverse per assegnare i punti, 40 a chi vince, 39 a chi fa più giri in testa, 5 per ogni giro in testa, 20 a chi vince lo stage, 1 per i giri in testa ello stage, 30 punti bonus a chi vince una gara, 20 a chi vince uno stage, 50 a chi vince più gare, 40 a chi vince più stage (ho inventato ma grosso modo...). In più col rischio di vedere uno che ha vinto 25 gare perdere il titolo già alla prima eliminatoria perché buttato fuori dal compagno di squadra di quello che è entrato alle eliminatorie per il rotto della cuffia e andrà avanti perché gli va di culo. Per fortuna finora ha sempre vinto il titolo chi, grosso modo, se lo è meritato!

Le gare poi non ne parliamo. non sono più disposto a reggere 4 ore di giri in tondo in cui succede poco o niente. Peggio ancora se sui superspeedway: 4 ore di nulla e poi, negli ultimi 3 giri, schizzano tutti quanti di testa e cominciano a buttarsi fuori, big one a ripetizione, quello vuole passare tutti e si scontra con quell'altro, tizio spinge Sempronio che viene travolto da 20 auto. Pace car, magari bandiera rossa, si riparte, altro incidente multiplo. Pace car, extra time, si riparte, altro incidente. Pace car, si riparte, altro incidente. Pace car, si riparte ma ora se c'è un incidente si congelano le posizioni. Quindi che succede? Un altro finimondo, magari il secondo sperona il primo che vola via e viene travolto dagli altri, bandiera gialla, posizioni bloccate e vince uno che fino a tre giri prima navigava in trentesima posizione.

  • Like 2

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Grosso modo, rifletto quello che dice il Mito. Io non ho mai perso una gara ma il mio livello di gradimento è quello suo.

 

In questa puntata, forse la penultima, andrò a farvi vedere il risultato delle scelte fatte per rendere spettacolari le gare. Per ogni video, guardatevi un po' di minuti finché non vi date un'idea di come siano le tribune. Soprattutto, poi andate su a vedere le stesse gare sulle stesse piste di anni prima.

 

2016 Daytona 500 (tribune principale con 100.000 spettatori, notare, tribunona rettilineo opposto)

https://youtu.be/D7ZzQyuRrRg?t=1295

 

2019 Food City 500 (lo stadio di Bristol per 160.000 persone)

https://youtu.be/S8RLYC1BxYo?t=4

 

2018 AAA 4000 Driver for Autism (Dover)

https://youtu.be/fxMoo7w8nWU?t=921

 

2019 Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube (Las Vegas)

https://youtu.be/xsrzG__6TL8?t=1060

 

2019 Toyota Owners 400 (Richmond)

https://youtu.be/YjRlDKGaHIg

 

2019 FireKeepers Casino 400 (Brooklyn, Michigan)

https://youtu.be/W6ZagyrpYjQ?t=495

 

2019 AAA Texas 500 (Forth Worth, Texas)

https://youtu.be/CQrtCOQPcnI?t=1265

 

2016 Combat Wounded Coalition 400 at the Brickyard (Indianapolis)

https://youtu.be/HohCYcHg-mg?t=797

 

 

 

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Qualche sera fa mi sono visto partenza e primi giri di Martinsville 1987, 1997,2007 e 2017 (sono andato di 10 anni). Quella del 2017 è quella con più tribune ma meno pubblico, c'erano gradinate con poche persone (ma magari era una delle due gare a Martinsville della stagione, e c'era maltempo, non so).

 

Una domanda: ma è una mia impressione o negli anni 80 la pista era più larga?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Voglio vedere 

19 ore fa, chatruc ha scritto:

Grosso modo, rifletto quello che dice il Mito. Io non ho mai perso una gara ma il mio livello di gradimento è quello suo.

 

In questa puntata, forse la penultima, andrò a farvi vedere il risultato delle scelte fatte per rendere spettacolari le gare. Per ogni video, guardatevi un po' di minuti finché non vi date un'idea di come siano le tribune. Soprattutto, poi andate su a vedere le stesse gare sulle stesse piste di anni prima.

 

2016 Daytona 500 (tribune principale con 100.000 spettatori, notare, tribunona rettilineo opposto)

https://youtu.be/D7ZzQyuRrRg?t=1295

 

2019 Food City 500 (lo stadio di Bristol per 160.000 persone)

https://youtu.be/S8RLYC1BxYo?t=4

 

2018 AAA 4000 Driver for Autism (Dover)

https://youtu.be/fxMoo7w8nWU?t=921

 

2019 Pennzoil 400 presented by Jiffy Lube (Las Vegas)

https://youtu.be/xsrzG__6TL8?t=1060

 

2019 Toyota Owners 400 (Richmond)

https://youtu.be/YjRlDKGaHIg

 

2019 FireKeepers Casino 400 (Brooklyn, Michigan)

https://youtu.be/W6ZagyrpYjQ?t=495

 

2019 AAA Texas 500 (Forth Worth, Texas)

https://youtu.be/CQrtCOQPcnI?t=1265

 

2016 Combat Wounded Coalition 400 at the Brickyard (Indianapolis)

https://youtu.be/HohCYcHg-mg?t=797

 

 

 

 

 

 

 

A parte Daytona e Las Vegas, dove sembra ci sia tantissima gente (ma solo perché hanno concentrato le persone nella tribuna principale, chiudendo le altre, cosa che si nota soprattutto a Las Vegas), nelle altre piste la situazione è sconfortante, soprattutto ad Indianapolis, dove l'autodromo è praticamente vuoto.

Ok in alcune gare il tempo era così così, magari la gente non ci andava per paura che piovesse, ma sembra davvero che la Nascar non interessi più. Se la confronti con la Indy 500, la situazione è devastante.

Quanto costa mediamente un biglietto della Nascar? Ma non credo che sia una questione di costi, quanto piuttosto ad una rottura di co****ni generale, soprattutto se le regole sono quel pastrocchio che hai scritto prima.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
3 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Voglio vedere 

 

A parte Daytona e Las Vegas, dove sembra ci sia tantissima gente (ma solo perché hanno concentrato le persone nella tribuna principale, chiudendo le altre, cosa che si nota soprattutto a Las Vegas), nelle altre piste la situazione è sconfortante, soprattutto ad Indianapolis, dove l'autodromo è praticamente vuoto.

Ok in alcune gare il tempo era così così, magari la gente non ci andava per paura che piovesse, ma sembra davvero che la Nascar non interessi più. Se la confronti con la Indy 500, la situazione è devastante.

Quanto costa mediamente un biglietto della Nascar? Ma non credo che sia una questione di costi, quanto piuttosto ad una rottura di co****ni generale, soprattutto se le regole sono quel pastrocchio che hai scritto prima.

 

Però posso dirti che a parte la Indy 500 e qualche pista cittadina, anche in Indycar negli ovali ci sono letteralmente 4 gatti in tribuna

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
Il 17/4/2023 Alle 23:03, Mito Ferrari ha scritto:

Qualche sera fa mi sono visto partenza e primi giri di Martinsville 1987, 1997,2007 e 2017 (sono andato di 10 anni). Quella del 2017 è quella con più tribune ma meno pubblico, c'erano gradinate con poche persone (ma magari era una delle due gare a Martinsville della stagione, e c'era maltempo, non so).

 

Una domanda: ma è una mia impressione o negli anni 80 la pista era più larga?

Che io sappia, la pista è stata sempre uguale. A me succede la stessa cosa guardando certe piste di F1. Credo che le inquadrature, le lenti delle telecamere e il contorno possano modificare la percezione.

19 ore fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Però posso dirti che a parte la Indy 500 e qualche pista cittadina, anche in Indycar negli ovali ci sono letteralmente 4 gatti in tribuna

Però la IRL, tranne le gare dei primi tre anni, è sempre stata un fallimento da quel punto di vista. La CART ha cominciato a precipitare in caduta libera sin dal 1998 (vedi gara a Nazareth dell'anno prima). Sul fallimento delle ruote scoperte in America sarebbe da aprire un'altra discussione.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
22 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Voglio vedere 

 

A parte Daytona e Las Vegas, dove sembra ci sia tantissima gente (ma solo perché hanno concentrato le persone nella tribuna principale, chiudendo le altre, cosa che si nota soprattutto a Las Vegas), nelle altre piste la situazione è sconfortante, soprattutto ad Indianapolis, dove l'autodromo è praticamente vuoto.

Ok in alcune gare il tempo era così così, magari la gente non ci andava per paura che piovesse, ma sembra davvero che la Nascar non interessi più. Se la confronti con la Indy 500, la situazione è devastante.

Quanto costa mediamente un biglietto della Nascar? Ma non credo che sia una questione di costi, quanto piuttosto ad una rottura di co****ni generale, soprattutto se le regole sono quel pastrocchio che hai scritto prima.

 

Las Vegas noti che al posto delle tribune, c'è solo terra. A Richmond, dove c'erano tribune, c'è asfalto. Michigan e Dover, nonostante le tribune rimosse, c'è il vuoto assoluto.

 

Daytona inganna perchè hanno costruito tribune ancora più grandi sul rettilineo principale ma ospitano tanto meno pubblico. Solo 100.000 persone. Ogni anno la menano con la questione del tutto esaurito ma nessuno dice che fino al 2008 ci andavano 250.000. Pensa che all'esibizione di 80 giri che si teneva una settimana prima della Daytona 500, ci andavano 80.000.

 

Ora vedo una gara a caso, tipo gara di Martinsville di autnno. I biglietti vanno da 40 a 95 dollari. In pratica un regalo. La Daytona 500 ovviamente parte da circa 150 credo, ma è un evento molto speciale. Già adesso non si trovano biglietti per il 24/02/2024. Sicuramente non è questo il motivo del crollo spettatori.

 

Non lo sono nemmeno le regole assurde. O meglio. La gente ha smesso di gradire il prodotto, quindi sono state applicate regole assurde per i "casual fan". Il risultato è che pure i pochi che restavano sono scappati via.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
2 minuti fa, chatruc ha scritto:

 

Non lo sono nemmeno le regole assurde. O meglio. La gente ha smesso di gradire il prodotto, quindi sono state applicate regole assurde per i "casual fan". Il risultato è che pure i pochi che restavano sono scappati via.

 

Ma appunto, può essere quella la causa dello scarso interesse. I'appassionato vero si è rotto le palle e non ci va più, il casual fan ci va una volta, non ci capisce nulla e non ci va più, alla fine il sistema perde. 

Alcune immagini sono impietose, praticamente gli autodromi sono deserti.

Ho rivisto alcune gare degli anni 90, non si trova un posto libero, gente ovunque.

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

@Aviatore_Gilles ora ti commento l'ultima gara a Martinsville e l'impatto di certe regole.

 

Circuito cortissimo, il più corto della stagione, 826 metri, con curve piatte e lente. Per superare, spesso serve una leggera spintina. Anni fa partivano in 43: poi hanno ridotto le griglie a 40 per rendere più difficile la qualificazione ai 4 piloti che non corrono con i team che possiedono le franchigie grazie alle quali la qualificazione è garantita. Ottimo risultato: partono infatti in 36, cioè le sole franchigie. Nessuno rischia di spendere soldi per competere non alla pari. Queste 7 macchine in meno contribuiscono a che ci sia meno traffico in pista e riduce parecchio sia la possibilità di incidenti che di problemi con i doppiati (nel senso che ci si mette di più a trovare doppiati).

 

La gara da qualche anno è stata ridotta da 400 a 500 giri, perchè sembra che i giovani non riescano a stare troppo sintonizzati su tempi lunghi. La gara quindi viene conclusa in due ore e cinquanta minuti. Con 100 giri e 7 macchine in più, di solito si andava sulle tre ore e mezza.

 

Al via Preece prende il comando dalla pole mentre Suarez perde terreno e blocca Almirola che sembra più veloce. Quando arrivano i doppiati, Preece perde tempo ma Suarez è attardato e non riesce mai ad approfittare. Il leader riesce sempre a piazzare un doppiato tra sè e il secondo. La prima tappa è prevista su 80 giri, cioè 27 minuti, che passano di corsa senza tanta lotta davanti (dietro invece c'è più azione). Bandiera bianco verde e neutralizzazione. Tutti si fermano a cambiare per forza le quattro gomme (sono passati diversi giri dal via) e le posizioni non cambiano più di tanto). La neutralizzazione non è servita a nulla. Anzi, magari dopo qualche giro qualcuno iniziava ad avere problemi con gomme usate, magari uno dei leader sbagliava un doppiaggio oppure iniziavano i pit stop con bandiera verde. Al massimo, la neutralizzazione pianificata spinge qualche doppiato a dare il massimo negli ultimi giri per non venire doppiato, ma per molti capita il contrario. Sanno che arriva la gialla, sono in sicurezza e non vale la pena spingere.

 

Si riparte e dopo 50 giri Burton viene spinto in testa coda. Neutralizzazione non pianificata: ecco che quasi tutti si fermano ai box ma alcuni cambiano solo due gomme. Preece, insieme a Wallace, va troppo veloce ai box e deve ripartire dal fondo. Chasstain va in testa perchè risulta l'unico a non cambiare gomme. Gilliland gli sta vicino con solo due gomme nuove ma non riesce a superarlo. Hamlin rimonta, supera tutti tranne Chasstain ma ecco che arriva Harvick che supera entrambi. Chasstain e Gilliland perdono terreno e finisce la seconda tappa di 100 giri.

 

Tutti si fermano ai box e si riparte. Briscoe è davanti grazie alle soste ma viene seguito da vicino da Hamlin che dopo un po' lo passa. Niente gialle e si va ai pit stop con bandiera verde. Quasi tutti si fermano ma Alfredo perde una gomma. Il direttore gara tentenna un attimo perchè sarebbe più sportivamente corretto attendere che tutti si fermino ma la ruota, per quanto fuori traiettoria, è in pista. Bandiera gialla e classifica stravolta. Alcuni piloti lenti come Logano non si erano fermati e si salvano dal doppiaggio. Si riparte con Briscoe nuovamente davanti, ma dopo solo 30 giri Yeley finisce a muro. Mancano circa 50 giri e questa potrebbe essere l'ultima neutralizzazione. Cosa cambiare? Logano e Larson cambiano solo due gomme, Briscoe (che prima ne aveva cambiate due e andava forte) va sul sicuro e cambia quattro perdendo la testa della gara. Logano riparte in testa (era doppiato a inizio gara) ma a 30 giri dal termine viene superato da Larson che va a vincere.

 

Ecco: questa è una classica gara NASCAR, di quelle che piacciono al pubblico. Magari non una gara memorabile. Effettivamente non era facile superare ma in fin dei conti siamo a Martinsville e la gara poteva andare a Preece, Harvick, Briscoe, Hamlin, Logano e Larson. L'andamento della gara è stato regolare, movimentato un paio di volte da neutralizzazioni inaspettate, ma bisogna essere pronti. Logano era doppiato e arriva secondo. Wallace pure (ed era anche penalizzato per eccesso di velocità) e arriva nono. Preece era in testa ma dopo la penalità fatica a rimontare e finisce 15esimo. Buona parte della rimonta la fa insieme a Elliott, che tornava da un infortunio alla gamba e a inizio gara era oltre la ventesima posizione, ma finisce decimo. Suarez fa quasi tutta la gara tra i primi dieci ma finisce 17esimo. Almirola invece è sesto dopo essere stato tutta la gara lì. Blaney era tra gli ultimi e finisce settimo. Il compango Cindric era insieme a lui in fondo e lì rimane. Scorrendo la lista dei 36 partenti, c'è qualcosa da dire su praticamente ciascuno di loro.

 

Metti che Suarez fosse stato incavolato per la posizione occupata. Avrebbe potuto mandre in testacoda uno a caso a 5 giri dal termine. A quel punto avrebbero dovuto fare la ripartenza su due colonne e tutti i piloti avrebbero provato a guadagnare posizioni a suon di botte. Avrebbero fatto circa 3/4 ripartenze e il vincitore finale sarebbe stato uno a caso, metti Steanhouse Jr. Magari Almirola, sempre tra i primi finiva la gara muro. Questo è più meno quello successo ad Austin. Gara bella con finale idiota.

 

Che poi tu ti guardi questa gara e non ti piaccia, è una questione di gusti. Così come c'è chi dice che la F1 è noiosa.

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
21 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

Ma appunto, può essere quella la causa dello scarso interesse. I'appassionato vero si è rotto le palle e non ci va più, il casual fan ci va una volta, non ci capisce nulla e non ci va più, alla fine il sistema perde. 

Alcune immagini sono impietose, praticamente gli autodromi sono deserti.

Ho rivisto alcune gare degli anni 90, non si trova un posto libero, gente ovunque.

C'è poi un fattore che ho scordato ma è fondamentale.

 

La crisi NASCAR è scoppiata proprio quando si sono diffusi gli smartphone e le connessioni dati. In generale, attualmente l'intrattenimento lo ottieni dappertutto in modo immediato. Convincere qualcuno a farsi sei ore di macchina per stare due giorni fuori casa a dormire fuori e scomodi, spendendo parecchi soldi, non ha il fascino che poteva avere una volta. Anche noi potevamo giocare ai videogiochi, ma quelli seri li avevi sul PC e dovevi dedicare del tempo. Quelli del Nintendo li avevi addosso ma erano scomodi da portare e le batterie di durata limitata. Mi ricordo che spesso accendevo la TV "per vedere cosa c'era" e scorrevo tutti i canali fino ai regionali, facendo conoscenza di cartomanti ed esperti di numeri del lotto. Questo mondo è sparito, anche per i grandi.

 

Secondo me, un calendario di 36 gare con la richiesta di biglietti attuali è assurda. La logica sarebbe correre una sola gara su ogni circuito e magari fare rotazioni su piste nelle stesse aree. Un calendario di 28 gare tenderebbe a generare maggiore interesse. Ma le TV (praticamente unica fonte di guadagno per la NASCAR) non sono disposte a sganciacare ancora così tanto. Si tratta di 440 milioni ogni anno.

 

Nella prossima puntata, racconto le soluzioni degli ultimi anni, che sembrano portare la categoria in una dimensione migliore.

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Il problema di fondo è, ha senso fare un sacco di strada e pagare per vedere QUESTO spettacolo?

Forse è arrivato il momento di cambiare mentalità. Proprio perché l'evento è fruibile anche da internet, che bisogna attirare la gente in autodromo. 

41 minuti fa, chatruc ha scritto:

@Aviatore_Gilles ora ti commento l'ultima gara a Martinsville e l'impatto di certe regole.

 

Circuito cortissimo, il più corto della stagione, 826 metri, con curve piatte e lente. Per superare, spesso serve una leggera spintina. Anni fa partivano in 43: poi hanno ridotto le griglie a 40 per rendere più difficile la qualificazione ai 4 piloti che non corrono con i team che possiedono le franchigie grazie alle quali la qualificazione è garantita. Ottimo risultato: partono infatti in 36, cioè le sole franchigie. Nessuno rischia di spendere soldi per competere non alla pari. Queste 7 macchine in meno contribuiscono a che ci sia meno traffico in pista e riduce parecchio sia la possibilità di incidenti che di problemi con i doppiati (nel senso che ci si mette di più a trovare doppiati).

 

............

 

Ma infatti, hai raccontato il classico andamento di una gara Nascar, comprensibile per chi ama e segue la categoria.

Quello che invece avevi raccontato qualche post fa, era un casino inenarrabile.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

@Aviatore_Gilles Caro aviatore, arriviamo dunque all'ultima puntata della storia di questa caduta libera della NASCAR. Cosa ha fatto il vertice della categoria per risalire?

 

Piccolo passo indietro: la categoria è stata fondata di fatto nel 1947 da Bill France Sr., che è riuscito a sopravvivere nonostante la concorrenza di miriadi di categorie rivali. Su figlio Bill France Jr. prese il comando nei primi anni '70 e traghettò la categoria nell'era moderna, con l'arrivo del title sponsor, l'eliminazione delle gare corte e su sterrato, la riduzione del calendario a "sole" 28/30 gare e l'esplosione in TV. Causa tumore, si ritirò nel 2000 lasciando la presidenza a Mike Helton ma poi arrivò il figlio Brian France dal 2003. Come si evince dalle date, tutti i disastri della NASCAR sono avvenuti durante la sua presidenza. Non che sia lui la causa di tutti i mali, ma sicuramente della maggior parte. In ogni caso era il massimo responsabile. Poi nel 2018 si è improvvisamente ritirato dalle scene. Si è scoperto l'anno dopo il motivo. Guidava ubriaco per strada, nello stesso modo in cui ha guidato la NASCAR. Quindi il comando è stato preso dallo zio Jim e poi da Steve Phelps, che hanno introdotto interessanti novità in chiave futura.

 

Dal momento che fino al 2000, ogni organizzatore vendeva i diritti TV per conto suo (le gare andavano in onda su 6/7 canali diversi con cambi ogni settimana), con il monocontratto NASCAR dal 2001 (due gruppi televisivi, due canali TV ciascuno), buona parte dei diritti TV va ai circuiti stessi che organizzano la gara. Di conseguenza, con il calo degli spettatori, gli organizzatori hanno cominciato a tagliare investimenti sulla promozione, tanto anche se c'era il vuoto sugli spalti, prendevano i soldi della TV. La NASCAR ha atteso la fine dei contratti a lungo termine (tipo F1)  per iniziare a fare contratti annuali. Chi non porta pubblico, rischia di saltare. Dal 2020 (calendario originale precovid) avevano anticipato la gara finale di Homestead e accorpato le due di Pocono sullo stesso weekend. Poi, causa covid, hanno dovuto arrangiarsi con tante doppie gare e introducendo lo stradale di Indianapolis. Pure la seconda gara di Charlotte è finita sullo stradale. Dal 2021, i cambi di calendario sono costanti con il passaggio dall'ovale allo stradale di Indianapolis, il ritorno dopo una vita di Elkhardt Lake, Austin, ecc. Ora si cambia Elkhart Lake per il cittadino di Chicago. Poi l'esibizione di Daytona è passata prima allo stradale, poi allo stadio di Los Angeles con un quarto di miglio che non si vedeva dal 1970. Poi una gara su sterrato a Bristol, la prima in 50 anni. Forth Worth prima relegato a esibizione e ora cancellato. Esibizione che ora si terrà sul rinnovato tracciato di North Wilkesboro, presente nel primo campionato del 1949 e abbandonato dal 1996. Ora è in corso il rinnovo di Nashville, assente dal 1984. Come notate, sapendo che di pubblico ce n'è poco, si cercano novità, tornando su piste storiche e cercando tracciati interessanti che aumentino l'interesse. Un po' come se il boom della F1 crollasse e si decidesse di tornare a Dijon, Buenos Aires e l'ovale di Monza.

 

Sul fronte macchine, c'era un nuovo regolamento per il 2021, poi rinviato al 2022 causa covid. Queste nuove macchine sono tutte uguali e prodotte dalla Dallara. Più che stock car, sono delle piccole GT, con sequenziale a leva (niente H 4 marce), un solo dado per ruota, condotti Venturi. L'idea era che le macchine potessero superarsi facilmente. Il risultato è stato ambiguo. La situazione è migliorata ma non si è raggiunto ancora l'obiettivo. Nelle piste medie (la maggior parte), dove la macchina precedente era noiosissima, le gare sono decisamente migliorate. Sui superspeedway un po' sì. Sui short track invece, lo scorso anno è andata molto male, mentre quest'anno, con meno carico e gomme più morbide, le gare sono state più carine. Le distanze di gara sono state leggermente accorciate. Ad Atlanta due gare di 400 miglia, a Martinsville una è una 400 giri, sullo sterrato di Bristol solo 250 giri, sul quarto di miglio di Los Angeles solo 150 giri, North Wilkesboro solo 200 giri, Madison solo 300 miglia, Pocono 400 miglia. Come gare di 500 miglia e oltre restano solo la Daytona 500, le due di Talladega, la Southern 500 e la Coca Cola 600.

 

Sugli stradali è stato deciso di non utilizzare la bandiera gialla a fine tappa e molti di noi speriamo che tale regola venga estesa a tutte le gare. Sul finale di gara con la regola dell'overtime, è da fare qualcosa perchè il pubblico non gradisce. Gli ascolti TV del 2022 erano in netta ripresa (purché bassi) mentre in questo 2023 sono calati di nuovo. Quello che serve alla categoria è trovare la sua nuova dimensione. I team chiedono il doppio dei soldi perchè i costi arrivano a 18 milioni a stagione e più di così non si riesce a tagliare. Sponsor non ci sono. Di pubblico bisogna accontentarsi di quello delle grandi gare (purchè ridotto rispetto ai tempi d'oro) e andare a cercarlo in posti storici o nuovi. Soprattutto serve migliorare il prodotto in pista. Se le gare sono divertenti (non caotiche), il pubblico arriverà da solo. Poi serve il riconoscimento delle macchine. Ogni gara che si corre, ogni macchina cambia colore. I team dicono che se prenderanno più soldi dai premi gara, riusciranno a tenere sponsor per più gare.

 

 

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Il problema è anche quello, correre costa una valanga di soldi e gli sponsor non sono più disposti a sganciare come un tempo, anche perché i tempi sono cambiati e la visibilità la si ottiene anche con altri metodi.

A mio modesto parere (che non dovrei neanche dare, visto che non seguo la categoria), andrebbero eliminati gli short track. In passato giocavo a Nascar su pc e quel tipo di tracciati li ho sempre trovati inutili e poco stimolanti.

Possono poi variare la formula di gara, due manche più brevi magari, che sommate fanno il totale di una gara singola.

Magari la formula giusta non esiste, semplicemente il mondo sta cambiando e l'attrattiva non è più la stessa.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Secondo me invece andrebbero tolti quegli ovali simili, in cui corrono 2 volte all'anno e sembra di vedere sempre la stessa pista

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
Il 21/4/2023 Alle 09:19, Aviatore_Gilles ha scritto:

Il problema è anche quello, correre costa una valanga di soldi e gli sponsor non sono più disposti a sganciare come un tempo, anche perché i tempi sono cambiati e la visibilità la si ottiene anche con altri metodi.

A mio modesto parere (che non dovrei neanche dare, visto che non seguo la categoria), andrebbero eliminati gli short track. In passato giocavo a Nascar su pc e quel tipo di tracciati li ho sempre trovati inutili e poco stimolanti.

Possono poi variare la formula di gara, due manche più brevi magari, che sommate fanno il totale di una gara singola.

Magari la formula giusta non esiste, semplicemente il mondo sta cambiando e l'attrattiva non è più la stessa.

 

Eliminare i short track sarebbe un suicidio. Sono l'essenza storica della categoria. Per i primi vent'anni, la NASCAR correva praticamente solo su short track. Fino al 1984, le gare su pista corta erano 10 su 28. Poi la percentuale è calata dal 2001 a 6 su 36. Anzi, il pubblico vorrebbe qualche short track in più e un paio di gare da 1.5 miglia in meno.

 

A proposito degli ascolti 2023, ecco un'allarmante video.

 

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×