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Università: pro e contro

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Cosa ne pensate dell'università? E' un percorso fondamentale per la maggior parte dei lavori professionali oppure è qualcosa la cui importanza è sopravvalutata? Oggi se prendiamo l'italia abbiamo un paese spaccato, con il sud con poco lavoro e quindi con una alta possibilità di passare tanto tempo all'università per poi trovarsi senza sbocchi. Anche al nord però ci sono tante realtà (sicuro in veneto è più comune) dove si comincia subito a lavorare.

 

Qui ci sono tanti laureati ma anche tanti che non lo sono, raccontate le vostre esperienze e pensieri a riguardo. Avreste voluto iscrivervi e laurearvi o viceversa cominciare a lavorare e far esperienza subito dopo la scuola? Qual è il problema principale dell'università e quale il maggior vantaggio per voi?

 

 

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Facendo il liceo scientifico so che per me l'università è d'obbligo altrimenti non potrei mai trovare lavoro. Comunque per dare un giudizio dovrei viverla quindi ne riparleremo tra qualche anno :asd:.

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Senza università alcuni lavori sono off limits, giusto o sbagliato che sia.

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54 minuti fa, ClaudioMuse ha scritto:

Senza università alcuni lavori sono off limits, giusto o sbagliato che sia.

verissimo ma volevo portare la discussione sul piano più generale

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Studiare non serve a niente. Io ho la quinta elementare e sono venuto su benissimo.

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Non si può generalizzare, dipende da dove vivi, dove sei disposto a trasferirti, che indirizzo scegli, che sbocchi ha, di quante raccomandazioni godi.

In molti casi sono anni ed una montagna di soldi buttati. In molti altri una strada obbligata per raggiungere un risultato.

A me non sarebbe cambiato nulla, all'amico con il quale ho bevuto 4 bicchieri stasera laureato in sociologia che taglia affettati al Tosano a 42 anni neanche. A mio fratello che si è messo ad insegnare o al figlio dell'avvocato o del farmacista col posto caldo ad aspettarlo cambia tutto.

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28 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

Studiare non serve a niente. Io ho la quinta elementare e sono venuto su benissimo.

:mick3m:

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3 hours ago, Beyond said:

verissimo ma volevo portare la discussione sul piano più generale

 

era per dire la stessa cosa che ha detto @effe bello

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la mia riflessione nasce dal fatto che c'è davvero tanta gente che fa l'università e dopo lavora come commesso.

altro difetto secondo me in italia è che c'è troppa libertà di tempo, preferisco il metodo americano che non permette di metterci 10 anni a laurearsi

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Aggiungo anche, giusto per dare una visione d'insieme, che oggi si laureano cani e porci e le università italiane, che sempre più inseguono il modello americano, vedono gli studenti come clienti e fanno a gara per accaparrarseli (perché con più studenti arrivano più fondi dal ministero). Il risultato è che 'sti ventenni odierni sono serviti, riveriti e imboccati come se avessero quindici anni, e non serve poi chissà quale sforzo per cavarsela e laurearsi: a fare la differenza, quindi, non è più la difficoltà del perscorso, ma la motivazione di chi l'affronta (gente sveglia e autonoma ce n'è anche oggi, ovviamente).

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13 ore fa, Ferrarista ha scritto:

Studiare non serve a niente. Io ho la quinta elementare e sono venuto su benissimo.

 

E' vero, anch'io mi trovo meglio con gli ignoranti piuttosto che con i saputelli.

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Sostanzialmente dipende dall'università.

E' brutto da dire ma la tendenza degli ultimi anni è quella che si devono laureare tutti, il che ha aperto la strada ad una serie di lauree prettamente inutili a fini del lavoro. La laurea è diventato l'equivalente del diploma degli anni 80.

 

Ci sono poi alcuni tipi di lauree (guarda caso le lauree "storiche", ingegneria, medicina ecc) che invece sono utili, se non necessarie per alcuni tipi di lavoro, e che richiedono un impegno di un altro tipo rispetto a lauree da "serata universitaria fuori sede".

 

A livello di ritorno economico beh, un mio professore a ingegneria diceva sempre che se volevamo fare i soldi dovevamo imparare a mettere giù piastrelle...Se si contano i soldi spesi per le tasse, eventuali affitti fuori sede, 5 anni (almeno) di mancanza di stipendio si va a break even piuttosto tardi, anche con una laurea in ingegneria.

 

Detto questo rifarei la laurea? Assolutamente si, al di là della mere conoscenze mi ha completamente cambiato il modo di vedere le cose, di approcciare i problemi di qualsiasi tipo e in qualsiasi ambito, anche quelli che non sono di mia pertinenza.

La famosa "forma mentis".

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Per determinati settori l'università è d'obbligo, da li non si scappa. In questi casi è un percorso lungo e duro, se hai amore per quello che fai e tanto spirito di sacrificio, sicuramente riesci.

Mia moglie è biologa, si è laureata circa 12 anni fa e fortunatamente ha trovato impiego, ma ad esempio il suo settore è totalmente escluso se non hai una formazione universitaria, master, iscrizioni all'albo ecc.

Io lavoro nel settore informatico, integratore di sistemi e servizi. In questo caso con passione, pazienza e voglia di imparare, riesci anche senza una laurea. Ma nel settore informatico ci sono delle specifiche aree a cui non hai accesso, se non hai una laurea specialistica (es se la tua ambizione è fare il sistemista per Amazon, non è che puoi andare la solo con la passione "Salve, a me piacciono i compiuter, posso lavorare per voi?" :asd: ).

Poi ci sono delle lauree fuffa, che sono solo carta straccia, per potersi vantare e dire "io mi sono laureato", ma che all'atto pratico non servono a nulla, magari prese pure fuori corso.

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Secondo me dipende molto da come uno vede l'università: se uno non ha voglia di lavorare e continua a studiare aspettando che un lavoro gli sia dovuto fuori casa perchè è dottore di sticazzi, non va bene e non serve a nulla. Invece per chi ha capacità e voglia di mettersi in gioco, l'università può essere l'arma in più e ovviamente per alcuni lavori una laurea è fondamentale. Che entrare nel mondo del lavoro sia difficile, specialmente in Italia, uno lo deve sapere prima di iniziare a studiare ed agire di conseguenza.

 

Io mi sono laureato in ritardo di 2 anni perchè ho iniziato a lavorare come "bocia" mentre studiavo e non mi pento di questa scelta, mi ha fatto capire cosa vuol dire lavorare. Magazziniere, elettricista, tecnico, quello che capitava pur di pagarmi l'università e le serate senza pesare sulle spalle dei miei. Credo che sia stata un'esperienza fondamentale per non farmi salire sulla nuvoletta degli studentelli mammoni che chiedono il VAR quando non gli danno il 30 e lode e poi aspettano che il lavoro piova dal cielo.

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1 ora fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

Poi ci sono delle lauree fuffa, che sono solo carta straccia, per potersi vantare e dire "io mi sono laureato", ma che all'atto pratico non servono a nulla

 

Tipo?

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37 minuti fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Tipo?

 

Scienze motorie?

oppure anche le lauree che riguardano il turismo.

Modificato da Aviatore_Gilles

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2 ore fa, SuperScatto ha scritto:

mi ha completamente cambiato il modo di vedere le cose, di approcciare i problemi di qualsiasi tipo e in qualsiasi ambito, anche quelli che non sono di mia pertinenza. La famosa "forma mentis".

 

discorso interessante, personalmente non sono molto convinto di quello che scrivi. ho impressione che la forma mentis e l'approccio ad affrontare problemi ecc sia prerogativa della scuola e dell'adolescenza, mentre all'università ti insegnano la tecnica.

sarei curioso di sentire su questo tema l'opinione dei colleghi

@Ruberekus @Ferrarista che hanno seguito un corso analogo

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46 minuti fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Tipo?

Occhio che qui scoppia la rissa eh

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41 minuti fa, Aerozack ha scritto:

Occhio che qui scoppia la rissa eh

 

No no seriamente, perché con il passare del tempo ho cominciato a pensare che più che lauree inutili siano le aspirazioni di chi le frequenta che "plasmano" la potenziale utilità.

Fra quelle proposte come esempio sinceramente non conosco quelle riguardanti il turismo, cosa fanno?

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