chatruc 1840 Inviato 25 Ottobre, 2019 57 minuti fa, mp4/18 ha scritto: A mio modo di vedere l’ultimo periodo decente di As vi è stato con la direzione di Schittone fino al 2001. Dopo per un paio di anni ho continuato ad acquistarlo ma il livello era davvero scabroso. Non tanto per il campanilismo, comunque davvero eccessivo, ma per i contenuti nulli. Infatti dopo pochi anni passai a SportAutoMoto fino al suo fallimento. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 25 Ottobre, 2019 1 ora fa, S. Bellof ha scritto: Hanno la mia comprensione. Non c'è nulla da dire, nulla di interessante in questa melma. Potresti fare 50 pagine di "Cuore da corsa", così il giornale lo vendi solo a Sundance76. Potresti trattare esattamente gli argomenti posti da chatruc, ma della squalifica Alfa frega niente a nessuno; di come si corra in Sudafrica men che meno, così come delle sorti della Nascar e di tutto quello che non riguardi la Ferrari. In ogni caso pesti una m***a. Cuore da Corsa è bello e secondo me una volta era una rubrica mancante. Mi ricordo quando negli anni '90 (fine) rimpiangevo le piccole squadre dimenticate e mi chiedevo delle loro sorti. Erano argomenti da approfondire e Donnini lo ha fatto egregiamente, ma piano piano gli argomenti si esauriscono e diventano ripetitivi, soprattutto la presentazione degli argomenti: "Una volta era figo, ora noioso, una volta uomini, ora bimbominkia, Charlize Theron nuda e non la tocchi, Bladrunner cose che voi umani". Sempre le solite tre cose. Sembra quasi che in redazione utilizzino dei bot dove devi aggiungere solo tre cose nuove ogni volta...anche perchè in redazione credo siano in tre (Donnini, Gargantini e LaGuidara). Un giornale di attualità, deve parlare di attualità e pur nel dominio Mercedes, i temi non mancano. 1) Regolamenti 2021: su Autosprint non hanno scritto nulla in pratica. Potrebbero spiegare ogni singolo argomento, intervistare i protagonisti. 2) Tecnica: per quanto bravo sia Filisetti, la sua rubrica è striminzita e parla sempre di Ferrari, poco di Mercedes e pochissimo di Red Bull. Nulla di tutti gli altri. 3) Lettere: pubblicano mezza pagina con al massimo due lettere. Su Motosprint pubblicano più opinioni. 4) Manca una rubrica tecnica dove si parli con i lettori che chiedono delucidazioni. 5) Gare: sapendo i calendari in anticipo, potrebbero in anticipo organizzarsi per dare i giusti spazi e il sito dovrebbe servire come completamento con classifiche complete e link ai video. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
JLP 746 Inviato 25 Ottobre, 2019 non mi è ancora chiaro come non siano ancora fallite Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 25 Ottobre, 2019 In realtà ni. La Conti Editore è stata acquistata da un gruppo più grande e la redazione è stata spostata da S.Lazzaro di Savena a Roma. Non so se Diffusione Editoriale sia il proprietario o solo il canale di vendita. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
JLP 746 Inviato 29 Ottobre, 2019 visto il calo dell'editoria degli ultimi dieci anni, complimenti a loro che restano attivi. Forse essendo di nicchia, hanno uno zoccolo duro di acquirenti, oppure hanno un reparto pubblicità che riesce a vendere molti spazi. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 29 Ottobre, 2019 3 ore fa, JLP ha scritto: visto il calo dell'editoria degli ultimi dieci anni, complimenti a loro che restano attivi. Forse essendo di nicchia, hanno uno zoccolo duro di acquirenti, oppure hanno un reparto pubblicità che riesce a vendere molti spazi. Come ben sai, gli editori pubblicano i loro bilanci consolidati e posso assicurarti che il mercato si contrae sempre di più. L'ultimo hanno, l'editore ha chiuso in attivo credo, dopo anni di passivo, ma il valore del fatturato (vendite e pubblicità) è circa un decimo di quello che era 25 anni fa e comunque un quinto di quello che era dieci anni fa quando c'era già il digitale. Lo zoccolo duro di appassionati c'è e io sono uno di loro. Il problema è comune a tutta l'editoria (sia stampata che online). A causa del fatturato basso, pure i costi devono essere abbassati, cioè, pochissimi giornalisti che fanno l'intero giornale in pochissimo tempo e con zero o quasi trasferte. Una volta, Autosprint aveva tre inviati ai GP e uno fisso in America, oltre a tre fotografi che oltre alle foto fornivano diverse informazioni. Ora commentano i GP da casa, quindi di fatto non ci sono notizie di propria produzione. Solo Filisetti va ai GP ma è comunque un freelance. Adesso credo che l'unico inviato sia Fiammetta La Guidara alle corse nazionali. Inoltre, in redazione, Donnini fa di tutto, dalla posta alla storia, ai ricordi, all'attualità...oltre agli speciali. Infatti si notano un sacco di errori di ortrografia e battitura dovuti alla fretta. Gli speciali si notano palesemente che sono scannerizzati con riconoscimento carattere, infatti ho notato diversi strafalcioni dovuti al fatto che hanno fatto tutto il montaggio in automatico senza avere il tempo materiale per controllare (vedi commenti del redattore inseriti nei virgolettati di Enzo Ferrari"). Per questo ho appena deciso di chiudere con Autosprint. E' un peccato ma la situazione è insostenibile. Oggi volevo prenderlo in edicola e mi hanno detto che esce di mercoledì (!). Cioè esce più tardi di 40 anni fa!!! 1 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 2 Dicembre, 2019 Vado sul sito di Autosprint e trovo questo: https://autosprint.corrieredellosport.it/news/sterzi-a-parte/2019/12/02-2547747/cera_una_voltail_mercato_piloti/ C’era una volta il mercato piloti La parte più effervescente della cronaca in diretta del paddock F.1 è stata ormai abolita. La girandola di campioni è stata congelata, stoppata e bloccata dai poteri forti. Ormai ci si muove solo con decisioni epocali, supercontratti e garanzie che rendono i Gp luoghi di ex leggende che svolgono il loro lavoro col malinconico beneficio della mutua. di Mario Donnini 02 dic - 13:02 La F.1 2019, la più barbosa, pallosa, insignificante, piatta, predecisa e orrenda in tutta la storia settantennale del campionato iridato, è finita, grazieadio, e, ahinoi, già e pronta a cominciare l’edizione 2020. Come? Be’, alla grande, dai. Cioè con la totale abolizione del mercato Piloti. Col Circus che, caso praticamente unico nella storia, vede sistemate tutte le tessere del mosaico fin dalla prima metà della stagione precedente, ossia quella in corso, visto che lo sapeva anche mio zio Raniero che Ocon sarebbe finito alla Renault per dar lustro a un minimo d’orgoglio patrio francese e che l’iperdollaruto Latifi avrebbe rilevato il posto di Kubica in una Williams alla frutta, grazie soprattutto ai crediti bancari del padre più che al credito agonistico di se stesso, dignitoso assai, ma mai irresistibile. Per il resto, guardate un po’ la griglia 2020: FERRARI con Sebastian Vettel e Charles Leclerc; MERCEDES con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas; RED BULL con Max Verstappen e Alexander Albon; McLAREN con Carlos Sainz e Lando Norris; TORO ROSSO con Pierre Gasly e Daniil Kvyat; ALFA ROMEO RACING con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi; WILLIAMS con George Russell e Nicholas Latifi; RACING POINT con Lance Stroll e Sergio Perez; HAAS con Kevin Magnussen e Romain Grosjean; RENAULT con Daniel Ricciardo e Esteban Ocon. A conti fatti - e si far per dire -, il più grande colpo di scena resta la conferma dell’abbastanza discontinuo ma tendenzialmente in crescita Giovinazzi e meno male, perché se i soldi italiani che affluiscono alla ex Sauber fossero serviti solo per far fuori Bon Giovi, allora sarebbe stato proprio un bel cavolo di lavoro. Per il resto, fateci caso: chi aveva iniziato a Melbourne è rimasto al suo posto. Nessun appiedamento in corso d’opera. Veruna chiosa, nulla da cambiare. A parte lo scambio Albon-Gasly in seno a Red Bull e Toro Rosso, con un giro di volanti in famiglia, non s’è mossa foglia. È una Formula Uno all’insegna della marmorea immutabilità. La verità è che ormai, di fatto, il mercato piloti non esiste più. Nessuno tende ad appiedare nessuno, perché ci sono contratti firmati che pesano come macigni, posti che tendono sempre più alla quasi inamovibilità, visto che la forza politica e economica dei soggetti in ballo riesce a sopperire alla vulnerabilità agonistica del pilota di volta in volta pericolante. In altre parole, se in F.1 sei così bravino e appoggiato da arrivarci, poi per un po’, nella maggior parte dei casi per un gran bel po’, stai pur sicuro che il sederino famoso non te lo tocca nessuno. Tanto che, altra cosa agghiacciante da rilevare, è che la F.1 da Abu Dhabi in poi fa a meno tranquillamente di due dei personaggi più tridimensionali, sofferti e stimati, vale a dire Robert Kubica e Nico Hulkenberg, dopo che Fernando Alonso è fuori dallo scorso anno. In altre parole, tre delle storie umane più toste e belle del patrimonio del paddock sono e restano out, ciascuno con un immeritato e scandaloso calcio nel sedere. Nessuna osmosi dalle formule d’ingresso, niente interesse per i migliori del Pianeta Usa, IndyCar o che. Questa F.1 si basta da sola. Nei top team si va avanti per rapportoni pluriennali, tutti sono murati. Poi se è vero che John Elkann sta aprendo a Lewis Hamilton, lo vedremo nel concreto più avanti, ma, morale della favola, nei top team i rapporti dei grandi tendono tutti a durare ere geologiche, creando il panorama più asfittico e assonnante in tutta la storia dell’automobilismo. Non troppo tempo orsono, mica mille anni fa, la F.1 era come il calcio. Ogni mesetto c’era un bel colpo a sensazione, vero o no. Qualcuno veniva silurato, qualcun altro arrivava a sorpresa, c’era il minimercato tra un Gp e l’altro degli abitacoli in affitto e poi v’era in agguato la creatività delle trattative che nascevano di sera, tra un motorhome e l’altro. Tanto che i giornalisti più contesi del paddock non erano dei patinati sparascontatezze ma dei battaglieri, ben introdotti, incendiari e coloratissimi cacciatori di primizie. Prendete Giancarlo Cevenini di Autosprint, che magari non scriveva in endecasillabi baciati, però ogni settimana, per non dire ogni giorno, se c’erano tre, quattro o duecentoquindici rumors nel Circus, lui ne sapeva duecentosedici più due cavolate, sapendo discernere quali erano le cavolate dalle duecentosedici voci plausibili. Ecco, ormai non gira più alito di voce, altro che rumors. Tutto normalizzato, come al dopolavoro dei becchini. Solo comunicatacci fantasiosi come i mutandoni di Helmut Marko. Anzi, bisogna tenerselo caro e buono il dottor Marko, perché se non fosse per il suo estro e la sua voglia di cambiar robe, la F.1 sarebbe più stabile, incistata e geologicamente immutabile del collegio della Corte Costituzionale. Già. Peggio. Il Circus come il posto fisso che non va più manco nei film di Checco Zalone. Dio, che tristezza. Pensate se nel calcio, improvvisamente, avessero spianato tutto: mercato piloti, rumors, indiscrezioni, per lasciare il posto a ingaggi simili a questa specie di cooptazioni misteriosofiche tipiche più dei meandri più reconditi del partito comunista della Corea del Nord, che non dei rutilanti paddock della un tempo cangiante, spumeggiante, flessibile e vivissima Formula Uno. Ecco, se il calcio fosse messo come il Circus, senza mercato e senza test, cioè senza bombe e annunci e vietando le partitelle estive grazie alla legalizzazione dei simulatori, a quest’ora i tifosi del pallone avrebbero preso la Bastiglia e tempestato col battipanni le chiappe di tutti i maggior enti del regno d’Eupalla. Invece il tifoso di F.1 sempre zitto e buono. Prende su tutto. Il suo è lo sport che costa di più in Tv e dal vivo? Zitto. Gli tolgono le piste toste? Muto. Lo bersagliano con un merchandising a prezzi delinquenziali? Buono. Gli tolgono le dirette dalla Tv generalista? Moscio. Lo costringono a un esborso annuale per vedere un numero crescente di dirette pari all’importo di un lieve incidente stradale? That’s okay. Vede vincere sempre gli stessi con la stessa macchina da sei anni, in nome di un non meglio specificato indice di modernismo politicizzato e semi ambientalista d’un regolamento che produce ormai dei tram di cinque metri e mezzo con tre motori addosso? Wow che bello. Infine, in F.1 non cambia mai nulla, con gli stessi che stanno sempre con gli stessi e l’unico colpo di scena è quando ci si sveglia di botto, perché il gatto fa cascare la fioriera a metà gara? Meraviglioso. Sai che c’è? Adesso dico uno sfondone, ma devo. Quasi quasi rimpiango i tempi di Ecclestone - uno che la F.1 quella vera peraltro l’ha devastata come pochi - che almeno era l’uomo in più, la clausola segreta, il grande demiurgo, il mago che con un colpo di bacchetta sapeva costruire trame nuove e sceneggiature da Oscar, obbligando piloti e squadre a svolte epocali. C’era bisogno di far rinascere la Ferrari per ridare vita al Circus? Okay, Bernie si dava da fare per non ostacolare il passaggio di Schumi a Maranello. Bisognava depotenziare la IndyCar ridando vigore al mito caldo in F.1? Ma sì, prendiamo Jacques Villeneuve e smistiamolo alla Williams. E così via. Uno, dieci, cento, mille colpi così. In un’epoca del genere, Mister E avrebbe già mandato Hamilton alla Ferrari, Hulk alla Mercedes a prendersi sto cavolo di podio che gli sfugge da una vita e Kubica, che ne so, in una squadra capace di non umiliarlo come questa Williams diventata ormai la neoMinardi ma quella di Stoddart, mica quella cazzuta di patron Gian Carlo, neh. Dai, dopo i circuiti i campioni parlanti, pensanti e arrischiati, dopo le sfide toste, ci hanno tolto pure il mercato piloti. Nel quale ormai i tecnici hanno sostituito i campioni stessi, come i soli disposti a cambiare casacca. Perché in questa F.1 sciapa, buonista, stupidina e mortalmente noiosa, il pilotino ha raggiunto il miraggio del posto fisso, incistandosi il più delle volte tra un concorso addomesticato e quattro amici degli amici nei corridoi capienti ed esclusivi del paddock, vissuto come Ministero della Velocità. In un posto pubblico globale e a rilevanza planetaria molto difficile da ottenere, ma che se te lo ciucci poi nessuno, per tanti anni, ti toglierà. Ma andate a scopare l’autostrada di notte, va. Ogni settimana leggo degli articoli fotocopia in cui si prende un argomento a caso (spettacolarità delle gare, caratteristiche del motorsport, ombrelline e ora pure il mercato piloti) e si arriva sempre alla stessa conclusione: tutto prima era meglio di addesso, ora c'è il perbenismo, prima era tutto più vero, ecc. Autosprint più che un giornale di attualità, sempra un giornale di melancolica nostalgia. Infatti di recente (il colpo di grazia me l'ha dato Lapo Elkann in copertina) ho deciso di smettere con l'abbonamento dopo oltre vent'anni senza perdere un numero e oltre trenta dal primissimo numero da me acquistato. Poi si dice che la carta stampata soffre la concorrenza del web, ma secondo me sono i contenuti della carta stampata il principale problema. Ogni settimana leggo degli articoli fotocopia in cui si prende un argomento a caso (spettacolarità delle gare, caratteristiche del motorsport, ombrelline e ora pure il mercato piloti) e si arriva sempre alla stessa conclusione: tutto prima era meglio di addesso, ora c'è il perbenismo, prima era tutto più vero, ecc. Autosprint più che un giornale di attualità, sempra un giornale di melancolica nostalgia. Infatti di recente (il colpo di grazia me l'ha dato Lapo Elkann in copertina) ho deciso di smettere con l'abbonamento dopo oltre vent'anni senza perdere un numero e oltre trenta dal primissimo numero da me acquistato. Poi si dice che la carta stampata soffre la concorrenza del web, ma secondo me sono i contenuti della carta stampata il principale problema. Ogni settimana leggo degli articoli fotocopia in cui si prende un argomento a caso (spettacolarità delle gare, caratteristiche del motorsport, ombrelline e ora pure il mercato piloti) e si arriva sempre alla stessa conclusione: tutto prima era meglio di addesso, ora c'è il perbenismo, prima era tutto più vero, ecc. Autosprint più che un giornale di attualità, sempra un giornale di melancolica nostalgia. Infatti di recente (il colpo di grazia me l'ha dato Lapo Elkann in copertina) ho deciso di smettere con l'abbonamento dopo oltre vent'anni senza perdere un numero e oltre trenta dal primissimo numero da me acquistato. Poi si dice che la carta stampata soffre la concorrenza del web, ma secondo me sono i contenuti della carta stampata il principale problema. Ecco il mio commento. Spera che Donnini lo legga perchè Autosprint chiuderà tra pochissimo: Ogni settimana leggo degli articoli fotocopia in cui si prende un argomento a caso (spettacolarità delle gare, caratteristiche del motorsport, ombrelline e ora pure il mercato piloti) e si arriva sempre alla stessa conclusione: tutto prima era meglio di addesso, ora c'è il perbenismo, prima era tutto più vero, ecc. Autosprint più che un giornale di attualità, sempra un giornale di melancolica nostalgia. Infatti di recente (il colpo di grazia me l'ha dato Lapo Elkann in copertina) ho deciso di smettere con l'abbonamento dopo oltre vent'anni senza perdere un numero e oltre trenta dal primissimo numero da me acquistato. Poi si dice che la carta stampata soffre la concorrenza del web, ma secondo me sono i contenuti della carta stampata il principale problema. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
ClaudioMuse 3603 Inviato 2 Dicembre, 2019 20 minutes ago, chatruc said: Pensate se nel calcio, improvvisamente, avessero spianato tutto: mercato piloti, rumors, indiscrezioni, Ma soprattutto il mercato piloti del calcio Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
F.126ck 2545 Inviato 2 Dicembre, 2019 Però in quello che ha scritto su quel articolo ha perfettamente ragione. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 2 Dicembre, 2019 36 minuti fa, F.126ck ha scritto: Però in quello che ha scritto su quel articolo ha perfettamente ragione. Secondo me sono cavolate. Sono i tempi che cambiano. Quando correre costava relativamente poco, i contratti venivano decisi all'ultimo. Con budget annuali di 400M nessuno può permettersi di andare a contrattare piloti a fine stagione. In ogni caso, questo andazzo è già vecchio di vent'anni. La Ferrari ha tenuto Schumacher per 11 anni, Irvine 4, Barrichello 6, Massa 8 (!), Vettel in Red Bull per sei anni, Hamilton 6 in McLaren...insomma, i contratti sono blindatissimi da un sacco di anni e avvenimenti come il licenziamento di Alonso e il contratto di Vettel è roba rarissima. Due settimane fa ha detto che la F1 fa cagher e che la Toyota merita rispetto per aver vinto Le Mans. La scorsa settimana dice che tutto il motorsport fa cagher, soprattutto il WEC perchè corre solo la Toyota. Lamentarsi di tutto e di tutti sempre e comunque è roba che vedi su fb e gazzetta.it...ormai Autosprint è a questi livelli. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Beyond 6202 Inviato 2 Dicembre, 2019 vabe ma donnini è sempre stato così, non si scopre nulla di nuovo Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Giovy_1006 857 Inviato 2 Dicembre, 2019 Magari in certe cose può anche avere ragione, ma sembra il classico vecchietto di paese che non segue la F1 da anni e se ne esce con le solite frasi "questa non è F1, questi non sono veri piloti bla bla bla.." Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Ruberekus 12202 Inviato 3 Dicembre, 2019 è un tipico "nostalgico" @S. Bellof Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 3 Dicembre, 2019 3 ore fa, Ruberekus ha scritto: è un tipico "nostalgico" @S. Bellof Esatto. Ma ci potrebbe stare pure ogni tanto. Il problema è che ormai è un taglio editoriale. Li stessi "Cuore da corsa" ormai più che parlare di qualche personaggio dimenticato del passato, parla di gente che ha tentato due o tre qualifiche in carriera. Come Geoff Lees e David Kennedy. Se ci fosse l'intervista ancora ancora avrebbe senso, ma fare un articolo su di loro è come se tra trent'anni facessimo degli articoli su Ide, Yamamoto e Chandok (ma questo sarà DS Ferrari in tale periodo). Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
S. Bellof 1345 Inviato 3 Dicembre, 2019 (modificato) 15 ore fa, Giovy_1006 ha scritto: Magari in certe cose può anche avere ragione, ma sembra il classico vecchietto di paese che non segue la F1 da anni e se ne esce con le solite frasi "questa non è F1, questi non sono veri piloti bla bla bla.." Quando conosci un minimo altre epoche, quando hai pur distrattamente ascoltato una nota di altri motori, quando cominci a immaginare gare senza Pirelli e senza DRS, come fai a dire che questa F1 non sia m***a pura? Non è questione di essere nostalgico (cosa che non sono e cerco di non essere in nessun campo), ma della intrinseca tendenza del motorsport ad andare verso il peggio (per vari motivi, in primis la sempre maggiore conoscenza dell'aerodinamica), condita poi dagli innumerevoli stimoli della FIA a beneficio dello SPETTAKOLO. Modificato 3 Dicembre, 2019 da S. Bellof 2 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 3 Dicembre, 2019 1 ora fa, S. Bellof ha scritto: Quando conosci un minimo altre epoche, quando hai pur distrattamente ascoltato una nota di altri motori, quando cominci a immaginare gare senza Pirelli e senza DRS, come fai a dire che questa F1 non sia m***a pura? Non è questione di essere nostalgico (cosa che non sono e cerco di non essere in nessun campo), ma della intrinseca tendenza del motorsport ad andare verso il peggio (per vari motivi, in primis la sempre maggiore conoscenza dell'aerodinamica), condita poi dagli innumerevoli stimoli della FIA a beneficio dello SPETTAKOLO. Se il concetto è questo (e tantissime persone lo pensano veramente), perchè non smettono di guardare e non parlano di altro? Io non guardo più il rugby da anni ma non passo le mie giornate a parlare male del sei nazioni. Per quanto questa non sia la migliore F1 di sempre, a me non sembra per niente male. Le gare sono abbastanza carine (tolte 5/6) per essere un campionato dominato dalla Mercedes (le sole quattro pole di Hamilton evidenziano questo), le tribune sono piene, i diritti TV alle stelle, le squadre e la FOM guadagnano più che mai. Non vedo punti deboli nell'attuale struttura. Guardiamo altre categorie del mondo e vedrete cos'è la crisi: il WEC è morto, ci corre solo la Toyota e hanno introdotto il bop. La FE di fatto è una lotteria. La NASCAR ha le tribune vuote, rating crollato a picco, costi alle stelle, pochi partecipanti. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
F.126ck 2545 Inviato 3 Dicembre, 2019 Le gare sono carine per cause artificiali, senza drs, gomme di m, regolamenti stupidi (Domenica abbiamo visto la rimonta di Bottas che aveva fatto il secondo tempo in qualifica) non succederebbe assolutamente niente anche grazie a piste senza la minima difficoltà, dove un bravo pilota può fare la differenza. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
S. Bellof 1345 Inviato 3 Dicembre, 2019 (modificato) 3 ore fa, chatruc ha scritto: Se il concetto è questo (e tantissime persone lo pensano veramente), perchè non smettono di guardare e non parlano di altro? Io non guardo più il rugby da anni ma non passo le mie giornate a parlare male del sei nazioni. Per quanto questa non sia la migliore F1 di sempre, a me non sembra per niente male. Le gare sono abbastanza carine (tolte 5/6) per essere un campionato dominato dalla Mercedes (le sole quattro pole di Hamilton evidenziano questo), le tribune sono piene, i diritti TV alle stelle, le squadre e la FOM guadagnano più che mai. Non vedo punti deboli nell'attuale struttura. Guardiamo altre categorie del mondo e vedrete cos'è la crisi: il WEC è morto, ci corre solo la Toyota e hanno introdotto il bop. La FE di fatto è una lotteria. La NASCAR ha le tribune vuote, rating crollato a picco, costi alle stelle, pochi partecipanti. Sulla prima domanda: sei troppo intelligente per non sapere la risposta. Personalmente sto provando a smettere. Ogni tanto ci riesco, ogni tanto mi dico: "vabè, è domenica e non ho una mazza da fare, fammi vedere che succede" e ci ricasco. Senza però smettere di provare un certo disagio e fastidio, come quando al cinema si vedono scene talmente idiote da mettere in imbarazzo lo spettatore. Sulla seconda parte: giustissimo, la F1 è in gran forma e le altre categorie o diventano persino più modaiole o muoiono. Sono contento per loro che incassano (d'altronde spendono centinaia di milioni per sapere cosa vuole la gente e assecondarla, mi stupirei se il carrozzone andasse male), ciò non cambia il mio giudizio. Sulla qualità delle gare ha risposto F126ck. Modificato 3 Dicembre, 2019 da S. Bellof 1 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
chatruc 1840 Inviato 4 Dicembre, 2019 16 ore fa, S. Bellof ha scritto: Sulla prima domanda: sei troppo intelligente per non sapere la risposta. Personalmente sto provando a smettere. Ogni tanto ci riesco, ogni tanto mi dico: "vabè, è domenica e non ho una mazza da fare, fammi vedere che succede" e ci ricasco. Senza però smettere di provare un certo disagio e fastidio, come quando al cinema si vedono scene talmente idiote da mettere in imbarazzo lo spettatore. Sulla seconda parte: giustissimo, la F1 è in gran forma e le altre categorie o diventano persino più modaiole o muoiono. Sono contento per loro che incassano (d'altronde spendono centinaia di milioni per sapere cosa vuole la gente e assecondarla, mi stupirei se il carrozzone andasse male), ciò non cambia il mio giudizio. Sulla qualità delle gare ha risposto F126ck. Anch'io ho avuto stagioni in cui dei GP me ne fregava pochino (1992, 1993, 2002, 2005, 2013) e incrociavo le dita per gare bagnate o caotiche. Attualmente le gare in generale mi tengono incollato alla TV per un semplice motivo: non so chi vincerà. Oppure, magari il vincitore è scontato, ma dietro succede di tutto. Ho visto diverse gare quest'anno che mi sembravano scontate e invece... Sul cinema, d'accordissimo. Ormai da anni vedo poco o nulla proprio perchè il cinema è ostaggio dei luoghi comuni: i film italiani sono tutti uguali, con finale felice, famiglia unita e soprattutto abuso assoluto di musica per tutta la durata. I film americani uguali: situazione iniziale interessante, qualche sviluppo e poi, dopo circa 50/60' gli sceneggiatori hanno esaurito le idee e allungano il brodo con situazioni così irreali e stupide che se guardi il film all'incontrario (dall'ultima alla prima scena) lo stesso perde di significato. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
rimatt 2552 Inviato 4 Dicembre, 2019 1 ora fa, chatruc ha scritto: Sul cinema, d'accordissimo. Ormai da anni vedo poco o nulla proprio perchè il cinema è ostaggio dei luoghi comuni Sai che è anche questo un luogo comune, vero? Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti