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lucaf2000

Imola 1 maggio 2014

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Si Youtoo il video l’avevo visto, veramente uno spettacolo, certo che i jappo sono veramente dei grandi, non oso immaginare quanto ci hanno messo per realizzarlo :asd:

 

Comunque ripeto, le mostre durano fino al 4, io consiglio a chi può di andarci, non se ne pentirà.

 

 

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Secondo me quest'intervista di Brundle aiuta molto ad identificare il mito Ayrton

GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2014

LA GAZZETTA DELLO SPORT

 

È difficile lottare contro una futura leggen­ da. Martin Brundle se ne accorse quando Ayrton Senna arrivò in F.3 con la forza selvaggia e tra­ volgente di un’onda oceanica. Era il 1983 e insie­ me diedero vita a un duello che finì sulle prime pagine dei giornali inglesi. Eddie Jordan, allora manager di Brundle, con un lavaggio del cervel­ lo lo convinse che avrebbe potuto spuntarla, seb­ bene Senna avesse vinto le prime nove gare di fila. E così il pilota britannico contese il titolo al brasiliano fino all’ultima prova a Thruxton.

Un dono «Ho visto molte cose di Senna, in quella stagione, che avrei rivisto nelle successive undici in F.1 — racconta Brundle, 53 anni —. Ovviamente la sua velocità, il suo essere comple­ to, la concentrazione su ogni aspetto delle corse.

Era bravo in partenza, nei sorpassi, nel traffico. « Ma soprattutto aveva un dono speciale. Riusciva
a intuire l’aderenza prima ancora di entrare in
una curva. Soprattutto sul bagnato. Ricordo una volta a Silverstone, mi passò all’esterno della Stowe, trovò del grip in più. La pioggia aumentò, ci fu un incidente con bandiere rosse, alla ripar­ tenza pensai: “Proverò la stessa traiettoria di Senna”. Ma trovai una chiazza d’acqua e per po­ co non andai a sbattere. Dopo, sul podio, gli dis­ si: “La tua traiettoria a Stowe non funzionava, nella seconda parte di gara”. E lui: “Non so, non ci ho provato. Era troppo bagnato”. L’aveva capi­ to prima. Pensai: “Come diavolo ha fatto?”».

Compassione «C’era qualcosa di controverso in lui. Direi paradossale. Era così aggressivo in pista, per strategia psicologica, da metterti nelle condizioni di scegliere se avresti fatto un inci­ dente o no. L’abbiamo visto con Prost a Suzuka e io stesso l’ho sperimentato un paio di volte in F.3 a Snetterton e Oulton Park. Era sempre pronto a buttarti fuori, se necessario, ma poi era anche il primo a preoccuparsi delle conseguenze per gli altri. Due cose all’apparenza inconciliabili. Quando ci sono stati gli incidenti di Donnelly, Comas, Ratzenberger, lui è stato il primo a fer­ mare la macchina per prestare soccorso o ad ac­ correre sul posto. Una volta, a Monza, nel 1993, io ero davanti e lui arrivò lungo

tentativo di regolare il sistema frenante, e mi colpì durissimo, spedendomi contro il muro. Ar­ rivò correndo verso di me, preoccupato che mi fossi fatto male, ma appena realizzò che non mi ero ferito, la sua mente tornò subito alla gara, a Prost che era in testa, alla lotta per il Mondia­ le...».

Personalità «Era un uomo emotivo, complica­ to, che rispondeva al cuore più che alla testa, influenzato dal suo istinto, cosa che talvolta lo ha distratto. In F.3 pensava che il sistema inglese fosse contro di lui, in F.1 che il mondo fosse con­ tro di lui, a cominciare da Balestre e dalla Fia. Però era brillante in auto e fuori. Sapeva maneg­ giare la politica come pochi, non a caso ha messo all’angolo un team manager come Ron Dennis, qualità che forse gli è stata trasmessa dal padre o dall’esperienza negli affari. Ho immenso rispet­ to per quello che ha conquistato. Ha trasceso la F.1, diventando un’icona dello sport mondiale, e penso che la sua leggenda continuerà a crescere. Grande velocità, grande passione, grandi emo­ zioni. Questo è ciò che ricordo di Ayrton».

 

 

speciale sul sito della gazzetta

http://www.gazzetta.it/Formula-1/senna/

 

 

“Ho visto Dio accanto a me sullo schieramento di partenza”. Ayrton Senna è stato il primo pilota della storia a far scendere in pista il Signore. Era il 1988, era il Gran premio del Giappone che gli consegnò il primo dei suoi tre titoli mondiali e Senna, dopo lo champagne e le lacrime, pensò a Dio e raccontò quanto lo aveva aiutato a raggiungere quel traguardo. Senna era fatto così. Velocissimo in pista, mistico fuori. Precisissimo in gara e in qualifica, impenetrabile quando gli passava la voglia di aprirsi al mondo. Unico. Maniacale. Magico. Affascinante. Complicato. Talentuosissimo. Il pilota del cuore, prima che dei numeri. Anche se nessuno è stato veloce come lui sul giro secco o sotto la pioggia e senza ignorare il fatto che i tre titoli mondiali si sarebbero moltiplicati se la sua corsa non si fosse fermata a Imola il primo maggio 1994.

 

 

 

 

 

Modificato da youtoo78

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Sogni d'oro

 

 

un giorno mi spiegherai il disastro di Fiorio in F1, in questo topic ricordiamo un grande campione che ci ha lasciati 20 anni fa

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l'intervista di Brundle mi sembra priva di fronzoli e elogi smielati ed inutili, la trovo molto interessante e veritiera

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l'intervista di Brundle mi sembra priva di fronzoli e elogi smielati ed inutili, la trovo molto interessante e veritiera

 

 

esatto... mi piace proprio per quello

 

questa sera a 00.15 su italia 1 c'è uno speciale su Ayrton

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Sogni d'oro

 

 

un giorno mi spiegherai il disastro di Fiorio in F1, in questo topic ricordiamo un grande campione che ci ha lasciati 20 anni fa

 

 

Quoto.

 

 

ps. : Fiorio stava per fare un autentico miracolo 24 anni fà con quella Ferrari ;)

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Solo che sfiorare un mondiale è diverso dal vincerlo, un certo Domenicali ne sa qualcosa. Ma parliamone magari altrove, giustamente.

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Solo che sfiorare un mondiale è diverso dal vincerlo, un certo Domenicali ne sa qualcosa. Ma parliamone magari altrove, giustamente.

 

Certo. Però dovrebbe valere qualcosa, nel giudizio che si esprime. E parlare di disastri è francamente ridicolo (ciò detto con tutta l'antipatia che soprattutto il Fiorio più recente sa suscitare in me). Venne immolato sull'affaire Senna o forse fu lui a gestirlo male o magari ha sempre millantato un contratto quasi firmato che non era tale, non sapremo mai.

In ogni caso, se c'è una cosa che Fiorio comprese bene fu che quello era davvero il momento giusto per un eventuale passaggio di Senna in Ferrari, detto con il senno di poi. Il baratro in cui crollò la Ferrari nel periodo 1991-1993 dimostra che una personalità come Senna, nella Formula1 di allora (così come ancora riuscì ad essere Schumacher pochi anni dopo), era ciò che serviva. Sfumata quella occasione e bruciati Fiorio e Prost andò tutto a gambe all'aria. Eppurea metà stagione 1991 fu chiaro che l'epopea McLaren era alla fine e se Senna voleva continuare a vincere avrebbe dovuto cercare un'altra vettura vincente...in questo senso, il passaggio in Ferrari sarebbe forse stata una scelta giusta.

Modificato da theartifact

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ma ieri a imola era solo per senna il ritrovo o hanno ricordato anche l'altro pilota morto?.

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ma ieri a imola era solo per senna il ritrovo o hanno ricordato anche l'altro pilota morto?.

 

anche il suo ricordo è presente, ma purtroppo a sua morte è stata offuscata da quella del giorno dopo...

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Su skyf1 uk hanno dato grande spazio a Ratzenberger nella settimana di programmazione per i 20 anni delle due tragedie, ieri ho visto un documentario in cui hanno parlato di tutta la sua carriera e di come avesse sudato le proverbiali 7 camicie per arrivare in F1 anche se avanti con l'età. Molto interessante.

Comunque leggendo in giro commenti vari ho visto anche qualcuno che ancora non accetta il fatto che Senna sia ricordato come qualcosa di più di un pilota campione. I grandissimi sono destinati a dividere, come sempre.

Ho anche visto un intervista a Hill in cui ha detto pure delle cose intelligenti e ha parlato apertamente di essersi sempre sentito a disagio per esser giunto alla "ribalta" e a un mondiale solo in seguito alla dipartita di Senna. Poi ha confermato la sua folle convinzione, a mio avviso, che non ci fosse nessuna causa tecnica all'origine dell'incidente. Evidentemente tutti gli altri piloti e personaggi della f1 saranno stupidi a credere il contrario. Uno dei motivi su cui basa questa tesi è il fatto che Ayrton il giorno stesso avesse detto a sua moglie (di Hill) che la williams era una buona macchina e che doveva essere ottimista per il futuro di suo marito, argomentazione profonda.

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Hill ha spiegato con dovizia di particolari tecnici i motivi per i quali ritiene che l'incidente sia dovuto a un errore umano. Basta fare una ricerca sul web.

Poi uno può credergli o no.

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Il primo maggio del '94 ero davanti alla tv x vedere quel gp, il primo in Europa come avveniva allora, Ayrton aveva voglia di vincere, era partito bene, poi vedo l'auto andare dritto al tamburello, allora era una delle curve più belle del mondiale; l'impatto è stato violentissimo e quello che ricordo di più è quando l'auto si è fermata mi son detto "ora slaccia le cinture ed esce", invece ho visto solo un leggero movimento della testa verso sinistra credo di ricordare e poi niente più...

Ho la registrazione di quel gran premio, l'ultima volta l'ho guardata credo nel '99 forse, non ricordo bene, è su uno scaffale insieme ad altre VHS di gran premi vari,...

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Hill ha spiegato con dovizia di particolari tecnici i motivi per i quali ritiene che l'incidente sia dovuto a un errore umano. Basta fare una ricerca sul web.

Poi uno può credergli o no.

 

 

Uno può dire quello che vuole sulle cause, ma saranno sempre e solo cavolate...la verità è una sola e anzi mi stupisco che a distanza di 20 anni si tirino fuori ancora teorie alternative. Penso sia meglio restare in silenzio, piuttosto che sparare cavolate ad intervalli regolari.

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Hill ha spiegato con dovizia di particolari tecnici i motivi per i quali ritiene che l'incidente sia dovuto a un errore umano. Basta fare una ricerca sul web.

Poi uno può credergli o no.

 

Basta vedere dal video l'angolo di uscita della macchina: è chiaramente un problema meccanico.

 

:yes:

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è sicuramente un problema tecnico, il dubbio era un difetto di progetto o un problema causato dalla guida di senna, si dice senna ha fatto modificare il piantone dello sterzo proprio prima delle prove libere della domenica. io rimango del idea senna muoriva anche senza il pezzo della sospensione l'ho ha colpito in testa.

 

comunque lauda ha detto una cosa interessante. senza la morte di senna la fia e ecclestone non rifacevano totalmente i regolamenti per non avere più morti in f1, e i 14 anni senza morti in week end di gara era solo un caso. e sono d'accordo con lui. forse se muoriva solo ratzbergher quelle modifiche non le facevano.

 

e piloti come kubica i due schumacher e altri hanno avuto grossi incidenti non ne uscivano solo con qualche frattura o completamente intatti.

 

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si però la FIA è andata fuori di cervello rovinando piste e castrando le macchine...ripeto per me hanno esagerato!

 

per non avere più morti in f1

 

Come ha detto Vettel la certezza assoluta non c'è!

Modificato da Spa_83

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Su skyf1 uk hanno dato grande spazio a Ratzenberger nella settimana di programmazione per i 20 anni delle due tragedie, ieri ho visto un documentario in cui hanno parlato di tutta la sua carriera e di come avesse sudato le proverbiali 7 camicie per arrivare in F1 anche se avanti con l'età. Molto interessante.

Comunque leggendo in giro commenti vari ho visto anche qualcuno che ancora non accetta il fatto che Senna sia ricordato come qualcosa di più di un pilota campione. I grandissimi sono destinati a dividere, come sempre.

Ho anche visto un intervista a Hill in cui ha detto pure delle cose intelligenti e ha parlato apertamente di essersi sempre sentito a disagio per esser giunto alla "ribalta" e a un mondiale solo in seguito alla dipartita di Senna. Poi ha confermato la sua folle convinzione, a mio avviso, che non ci fosse nessuna causa tecnica all'origine dell'incidente. Evidentemente tutti gli altri piloti e personaggi della f1 saranno stupidi a credere il contrario. Uno dei motivi su cui basa questa tesi è il fatto che Ayrton il giorno stesso avesse detto a sua moglie (di Hill) che la williams era una buona macchina e che doveva essere ottimista per il futuro di suo marito, argomentazione profonda.

 

ma veramente ha detto questo? O.o

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Per rendere giustizia alla memoria di Senna bisogna secondo me dimenticare i santini che talvolta (spesso) si sentono abbinati al nome del brasiliano. Senna era un pilota durissimo, affamato di vittorie al punto di arrivare a essere scorretto, nonché un uomo ombroso, complesso, difficile da capire. Unito all'enorme talento, questo lo rendeva un individuo carismatico e affascinante, personaggio anche al di fuori delle corse (a differenza di uno come Schumacher, che per l'atteggiaento in pista è paragonabile al brasiliano ma che al di fuori è sempre stato un uomo abbastanza normale).

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si però la FIA è andata fuori di cervello rovinando piste e castrando le macchine...ripeto per me hanno esagerato!

 

per non avere più morti in f1

 

Come ha detto Vettel la certezza assoluta non c'è!

 

imola era veramente pericolosa, come lo era monza, monza forse ancora di più a monza visto c'erano auto andavano molto di più, silverstone non saprei mai vista dal vivo, solo in tv.

 

le auto non sono state tanto castrate almeno fino al 2004 quando avevano 900cc e facevano i 380 km/h in scia a monza, ma secondo me è stato giusto castrandole mettete il caso a monza spaccano i freni prima della ascari la macchina entrava in tribuna, e i guasti ai freni a monza non sono rari, ci deve essere sempre un limite a tutto,

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