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Tamarro Rosso

Jacques Villeneuve & Co.

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Inizio questa discussione dopo aver visto che su Jacques ci sono diverse discussioni ma mai biografiche e mai che abbiano tentato di affrontare il problema da questo punto di vista. Sono un tifoso del Jacques Villeneuve che non vinceva, quello dal 98 in poi, e lo ammetto senza problemi, ma mai ho discusso di questi argomenti, e ne discuto in questa sede solo per un motivo, vale a dire quel thread su Bruno Senna dove tanti commoventi (aggettivo usato non a caso) tifosi ne seguono le gesta.

Bene, tra Villeneuve e Senna ? ovviamente impossibile fare paragoni a livello di abilit? di guida, carriera e risultati ma hanno un punto in comune, vale a dire un (poco) nutrito gruppo di sostenitori che affrontano un (variegato e variopinto) gruppo di detrattori pronti ad approfittare di ogni errore o debolezza manifesta per l'inevitabile ed ovvio paragone.

 

Voi vi chiederete perch? un ragazzino di undici anni, appassionatissimo di automobili e motori anche perch? influenzato dai familiari, dopo anni di infanzia dedicata al tifo ferrarista improvvisamente si innamora della macchina rossa sbagliata, coperta di un rosso atipico ed incomprensibile? Cosa mi ha spinto ad amare quel pilota che pochi mesi prima mi aveva dato quel gran dispiacere avendomi privato della gioia di vedere quel tedesco invincibile vincere su quella Ferrari brillante e meravigliosa, l'ultima con gomme lisce.. e non ? un caso, che consideri ancor oggi la 310b la pi? bella tra le Ferrari. Quel pilota che odiavo, con quell'odio imbecille che provano i ragazzini pronti a vanificare tutto nel nome di un beniamino.

 

Furono un articolo di giornale e il mio primo gran premio dal vivo i responsabili. Imola, ponte della liberazione 1998, e poco prima, credo gennaio, uno Sport Week o equivalente.

Un qualunque ragazzino cresciuto negli anni 90 veniva istruito ad amare, dai parenti appassionati di motori, il 27 rosso di Villeneuve. Il ricordo di Senna era troppo fresco e non ancora agiografato e i pi? grandi, almeno nel mio caso, Gilles lo avevano visto davvero correre abbarbicati in improbabili tribune di tralicci, con camper e tende al seguito e tifosi tedeschi con birre e discutibili panini ai quali venivano offerti pasti caldi da organizzatissime cucine da campo, nelle prime edizioni ufficiali del Gp di Imola, Gp d'Italia o di San Marino. Erano incazzati in quel giorno di primavera del 1982 e avevano versato una lacrima due settimane dopo. Ma il figlio, no, non l'avevano mai riconosciuto. E forse, pi? che la Ferrari a farli innamorare di Villeneuve, fu il contrario. E ci? che li spingeva, quindici anni dopo, in autodromo era una continua passione che si esercitava per molti nell'usuale compito di tifare Ferrari. Ma non il nuovo Villeneuve.

 

A 11 anni ero un ragazzino decisamente maturo per l'et? che avevo e iniziate le medie, con i genitori che lavoravano entrambi, mi venne concesso di passare da solo le prime ore del pomeriggio di alcune giornate. Cucinavo qualcosina di semplice, poca tv, compiti e poi, in attesa che tornassero i miei e mi portassero a giocare a calcio, leggevo. Libri riviste memorabilia varie. Era bello sentirsi grandi ma ero anche attanagliato da paure irrazionali se solo i miei tardavano di qualche minuto e spesso ero afflitto da una strana inquietudine e solitudine. E incappai in quell'intervista del figlio di Gilles, per la prima volta lo interpretai come tale. C'erano delle foto di quel bambino in montagna col padre e la madre, poi quelle delle Alfa con cui inizi? a correre, le macchine della Indy americana. E poi quelle auto bianche e blu, le nemiche, e gli strani incroci culminati in quel, poi decisivo, Gp di Ungheria con un altro figlio di grandissimo pilota defunto, Hill. E il ragazzo che correva con un capello biondo tra le rocce della costa di Monaco e parlava del rapporto con la madre e la sorella che non voleva dare in pasto ai media. L'idea che ha dato quel ragazzo era che fosse un p? stronzo. A me sembrava anche timido, sensibile, un p? solo. Mi ci identificai, me ne innamorai.

 

Imola 98, i cambi che non cambiano, scoppiano, il rumore ancora all'epoca assordante, il casino e le gare di contorno, gli stand che vendevano ogni cosa, per un piccolo appassionato di modellismo il paradiso. E stranamente, invece del cappellino rosso Dekra numero 3, chiesi che mi venisse regalato il cappellino Winfield, numero 1.

Le stranezze si assopirono quando vidi il colore rosso, quello vero, e il casco ancora blu con la tribuna delle Acque che si alzava in un grido collettivo. Tutti si alzavano, tranne un signore poco distante da me. Lui applaud? e url? quando pass? un'altra rossa, quella col numero 1, ignorata dagli altri perch? i nemici erano argento e sembravano attaccati sui binari quando affrontavano l'impegnativa salita facendo il pelo al cordolo.

Il social time dopo il primo step di prove (era sabato) svel? il mistero. Il signore che tifava il numero 1 era troppo legato al sua pap?, il numero 27. Not? il mio cappellino, mi prese in simpatia e incominci? a raccontare aneddoti mitici. Li conoscevo gi?, si parlava di 3 ruote, piste spagnole con trenini infiniti, turbine che vincevano su catini, tradimenti in quella stessa pista consumati appena due curve prima... E il figlio era il degno erede. Aveva le palle, aveva vinto dappertutto, il tedesco sulla Ferrari era antipatico e non sapeva l'Italiano. Per di pi?, scorretto. Quel signore non l'avrebbe tifato, aspettava e sperava l'arrivo di quel canadese in Ferrari.

I tanti ricordi di quella giornata rivivono ancora nella mia mente, la nuova torre di controllo, Hill (scherzo del destino) che con la sua Jordan esce di pista proprio davanti a me e io riesco a fotografare quel casco nero mentre potevo toccare il rumore del motore mentre si toglieva dall'erba. E le tante foto scattate alle Ferrari, alle Sauber (simpatia personale) e alla rossa Winfield che anche se era Frentzen andava bene lo stesso.

 

Ci tornai tante altre volte in autodromo, e tante altre in quell'autodromo sempre nella stessa curva. Il 98, non so se ero piccolo o effettivamente cambi? qualcosa, lo ricordo come l'ultimo anno puro, dove gli spettatori amavano le corse. Gi? nel 2000 ricordo i fischi a dei ragazzi che avevano sventolato una bandiera finlandese, e la dovettero riponere. Una vergogna, uno schifo. Il cappellino di Villeneuve gi? da allora non lo misi pi?.

Poi mi appassionai alle altre corse e alle moto, e gi? pensavo alla mia di auto e patente e ai miei girelli in pista. Non me ne preoccupai pi? e dal 2003 abbandonai definitivamente la f1 da pista, dopo aver visto le prove del 98, prove e gara del 2000-2001 e la gara del 2002. E nel 2003 andai all'ultimo gp di Zeltweg.

 

Ma ormai avevo fatto il mio battesimo del fuoco, la mia passione per le auto e le corse da bambinesca ammirazione per la Ferrari era diventata qualcosa di diverso. Era merito di quel canadese che mi aveva insegnato a non odiare i nemici ma ad amare quel magnifico spettacolo.

Quel signore sulle tribune sar? rimasto credo deluso da ci? che successe negli anni seguenti. Villeneuve in un periodo nel quale al massimo due vetture scavavano un abisso tecnico sulle altre spos? la causa della Bar, rimanendone fregato proprio quando il team incominci? ad ingranare parzialmente (Button 2004) per poi perdersi nella parte conclusiva della sua carriera. Ma quel '98 ci lasci? dei momenti geniali che credo quel signore ricorder?, mi piace immaginarlo in piedi ad urlare nelle tribune monzesche, ovviamente nel momento sbagliato, pochi mesi dopo guardando le prove del Gp d'Italia.

 

Spero di non avervi annoiato con questo racconto, che non parla di dati ed imprese ma di sogni e passione, sensazioni irrazionali non corrisposte dai fatti.

E spero anche serva per affrontare due temi, la carriera di Villeneuve raccontata magari da chi lo ha conosciuto prima del suo approdo in F1, e il ruolo dei figli d'arte.

I quali sembrano sempre figli del medesimo destino, ignorati se non raggiungono i risultati del parente illustre (vedasi gli attuali Senna e Rosberg che l'anno scorso ha asfaltato il mascellone) e criticati ugualmente se si dimostrano piloti vincenti e seguono il solco del padre (vedasi Damon Hill) o addirittura lo superano nei risultati (vedasi Jacques). In ogni caso, questo non vuole essere una discussione con improbabili comparazioni dei risultati di piloti figli di epoche e situazioni diverse.

E credo che solo chi prova un'inutile ed irrazionale emozione, se vede il viso di Bruno Senna chiuso in un casco dentro ad un'improbabile vettura spagnola grigio topo, possa capire il senso ultimo di questo mio stupido amore.

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Grazie per aver condiviso con noi questo racconto sulla tua passione, che pu? fare a meno del tifo e degli insulti.

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in effetti anch'io consideravo un p? str... Jacques quando non voleva saperne di parlare di suo pap? e pensavo "sei un ingrato visto che sei li sopratutto per il cognome che porti" ho capito solo in seguito che se non avesse agito in quel modo sarebbe stato martoriato tutta la carriera con domande, comparazioni con Gilles perci? ha fatto bene

 

nel 98 chi ha vinto ad imola?

 

non ricordo se l'ultimo gp dal vivo in quel circuito l'ho visto nel 98 o nel 99 (ricordo che ha vinto Hakkinen tallonato da Schumacher per tutta la gara)

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Prima di tutto ti ringrazio per questo bellissimo intervento che trasuda passione sano tifo per un pilota!

 

Per quanto riguarda Jacques su cui potrai trovare nelle pagine precedenti altri pareri e thread ripeto che secondo me ? stato un po' sottovalutato ma era un pilota migliore di come viene dipinto.

Cognome: molto probabilmente lo ha aiutato ad arrivare l? a parit? di risultati ma non credo che si possa diventare campioni del mondo lottando ruota a ruota con Schumacher per sbaglio. A meno di non concludere che fossero normali entrambi...

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Nel '98 vinse coulthard dopo essere partito dalla pole. Hakkinen ruppe il cambio mi pare e quindi ms arriv? 2?

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Grazie per aver condiviso con noi questo racconto sulla tua passione, che pu? fare a meno del tifo e degli insulti.

 

Ma grazie a te per la mole di dati racconti ed informazioni che metti a disposizione di noi miseri osservatori, altroch? questo piccolo amarcord.

 

in effetti anch'io consideravo un p? str... Jacques quando non voleva saperne di parlare di suo pap? e pensavo "sei un ingrato visto che sei li sopratutto per il cognome che porti" ho capito solo in seguito che se non avesse agito in quel modo sarebbe stato martoriato tutta la carriera con domande, comparazioni con Gilles perci? ha fatto bene

 

nel 98 chi ha vinto ad imola?

 

non ricordo se l'ultimo gp dal vivo in quel circuito l'ho visto nel 98 o nel 99 (ricordo che ha vinto Hakkinen tallonato da Schumacher per tutta la gara)

 

Pi? che altro aveva un carattere abbastanza chiuso, cos? quando montavano delle polemiche (ne ricordo una sul ristorante aperto col nome Newtown, una traduzione inglese del suo nome, mal accettata dai canadesi francofoni) le subiva un p? passivamente. Non so se, nel caso in cui avesse continuato ad essere un top driver, sarebbe divenuto pi? personaggio in grado di lasciare un'eredit? anche di aneddoti e massime come ? stato per il padre.

Io nel 98 ho visto solo le prove del sabato, e le Mclaren erano irraggiungibili. Prima fila tutta argento, Schumacher terzo a distanza ragionevole e l? fu palese che ci metteva del suo (in quegli anni crebbe anche la mia simpatia per Irvine, non ero Schumacheriano da Jerez ma bisogna dire le cose come stanno) poi da Irvine in poi distacchi abissali sopra il secondo. Hakkinen si ritir? in gara per problemi al cambio ed effettivamente Schumacher tallon? Coulthard poi vincitore per tutta la gara segnando il giro pi? veloce. Comunque niente da fare, Coulthard primo e poi i due Ferraristi, Schumacher molto vicino a meno di cinque secondi mi sembra di ricordare e Irvine terzo.

 

C'era un'attesa spasmodica per una vittoria Ferrari in quel circuito, quasi come quella per il titolo dato che mancava dall'83 quando vinse Tambay. Erano 15 anni che una Ferrari non vinceva a Imola, e la vittoria nella gara precedente in Argentina prometteva bene. Per? le Mclaren erano visibilmente, dal vivo, superiori, infatti due gare dopo a Monaco il mondiale sembrava gi? finito. Schumacher quell'anno era incredibilmente forte.

 

Nel 99 non sono andato a Imola e fu l'anno decisivo per il ritorno alla vittoria.

 

Nel 2000 assistetti a tutto il weekend e assaporai anch'io il bagno rosso, davvero coinvolgente non fosse per degli spiacevoli episodi, come quello che ho raccontato della bandiera finlandese. Ricordo con piacere soprattutto in quel caso le prove del sabato. Schumacher usc? all'ultimo e vi lascio immaginare l'entusiasmo dei prati e tribune. Pass? davanti alle acque ed erano tutti in piedi per una ol? condivisa, per poi seguire dal maxischermo la fine del giro con pole finale! Un boato che non scorder? pi? :rotfl:

 

...peccato che proprio in quel momento Hakkinen tagliava il traguardo poco prima della scadenza del tempo e si lanciava nel suo ultimo giro veloce.. primo intermedio dietro... boato... piratella e acque minerali, tutti in piedi a maledirgli i morti.. variante alta secondo intermedio... dietro! boato

Peccato che nella seconda variante della Rivazza Schumacher avesse sbagliato il rientro allargando troppo.. Hakkinen no prende tutto il cordolo nella variante bassa, guadagna decimi ed ? pole!

 

...

 

Silenzio :rotfl:

 

 

Il giorno dopo per? la grande Ferrari di quell'inizio stagione centr? la terza vittoria consecutiva. Spettacolo fantastico. Ma quel sabato fu davvero emozionante e bellissimo, ho capito l? quanto era veloce Hakkinen. Grandissimo davvero.

 

Ecco il video.. all'inizio, Schumacher sta proprio affrontando le acque dove ero appostato io.

 

Incredibile che quell'attualit? sia diventata oggi storia.

 

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Prima di tutto ti ringrazio per questo bellissimo intervento che trasuda passione sano tifo per un pilota!

 

Per quanto riguarda Jacques su cui potrai trovare nelle pagine precedenti altri pareri e thread ripeto che secondo me ? stato un po' sottovalutato ma era un pilota migliore di come viene dipinto.

Cognome: molto probabilmente lo ha aiutato ad arrivare l? a parit? di risultati ma non credo che si possa diventare campioni del mondo lottando ruota a ruota con Schumacher per sbaglio. A meno di non concludere che fossero normali entrambi...

 

Decisamente, non credo che il Schumacher di quegli anni fosse normale, e probabilmente andava oltre le reali potenzialit? dell'auto, Williams e poi Mclaren erano superiori. Nel 97 per? lo stesso Villeneuve surclass? il compagno di squadra Frentzen, che non avr? avuto una carriera sfavillante ma era una grossa promessa ed ? comunque stato un validissimo e concreto pilota, non di certo un fermone. Probabilmente nel 97 stavano molto bene entrambi, con un plauso a Schumacher perch? guidava una vettura leggermente inferiore.

Il problema ? che negli anni successivi Schumacher ha passato infortuni e sconfitte mantenendo un livello di forma altissimo, Villeneuve dopo un buon 98 si ? perso con la Bar. Di certo con quell'auto non avrebbe potuto combinare niente, ma successivamente quando ha avuto modo di riutilizzare auto competitive era palese che non ci fosse pi?. Il perch? ? oggetto di interessante discussione. E qua sta comunque la differenza tra un valido pilota e un grandissimo campione, quella che ha permesso a Schumacher di sopravvivere anche ad Hakkinen, pilota che in quanto a velocit? pura e talento, come ho fatto capire con il mio intervento sopra su Imola 2000, non aveva molto da invidiare al tedesco.

Ci? che non credo sia in dubbio ? che, nel periodo che va dal 95 al 98, Villeneuve fosse un top driver. Non un campionissimo e non un fenomeno, ma di sicuro uno dei migliori piloti nelle formule scoperte.

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Jacques secondo me era un ottimo pilota, ma di quelli veramente buoni e del resto la sua carriera parla per lui.

Purtroppo non aveva l'applicazione e la costanza dei grandi cosa che assieme a un carattere molto spigoloso l'ha un po' penalizzato però per me uno che fa un sorpasso su Schummy come quello che ha fatto lui all'Estoril merita solo elogi.

So che adesso salteranno fuori quelli che dicono che nelle formule minori le prendeva da Tizio e da Caio e che era tutt'altro che un fenomeno (dove sei mammamia? :asd: ), io comunque resto della mia opinione: grosso pilota, grosso talento, testa un po' così ma del resto i piloti perfettini non mi sono mai piaciuti.

Modificato da 76LENO

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Villeneuve aveva piede, ma non la forza mentale dei grandi campioni. Dopo un grande inizio di carriera e raggiunto il traguardo del mondiale si è perso, probabilmente appagato o forse trovandosi nella situazione di dover guidare una carretta bar ha perso ogni motivazione. Anche l'avvento dell'elettronica deve averlo penalizzato, era un pilota vecchia maniera.

Non è riuscito ad adeguarsi al cambiamento della F1.

Modificato da Aviatore_Gilles

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Io non penso che altri piloti avrebbero fatto tanto meglio di Jacques, con le macchine che ha guidato...

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Infatti, ho parlato di motivazioni. Ha dato fiducia al progetto, ma i risultati scarsi gli hanno tolto ogni voglia di lottare, pur mostrando sprazzi di classe, specialmente con quel bidone della BAR001, specialmente in qualifica (in gara poi veniva vanificato tutto).

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Infatti, ho parlato di motivazioni. Ha dato fiducia al progetto, ma i risultati scarsi gli hanno tolto ogni voglia di lottare, pur mostrando sprazzi di classe, specialmente con quel bidone della BAR001, specialmente in qualifica (in gara poi veniva vanificato tutto).

 

Ok, ma ammettiamo pure che non avesse voglia di lottare. Se l'avesse avuta, avrebbe potuto vincere Gran Premi e titoli? Io credo di no. Il suo pap?, supermotivatissimo nell'80, fece miracoli con la T5, ma di podi (non dico vittorie), nemmeno l'ombra...

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Prima di tutto ti ringrazio per questo bellissimo intervento che trasuda passione sano tifo per un pilota!

 

Per quanto riguarda Jacques su cui potrai trovare nelle pagine precedenti altri pareri e thread ripeto che secondo me è stato un po' sottovalutato ma era un pilota migliore di come viene dipinto.

Cognome: molto probabilmente lo ha aiutato ad arrivare lì a parità di risultati ma non credo che si possa diventare campioni del mondo lottando ruota a ruota con Schumacher per sbaglio. A meno di non concludere che fossero normali entrambi...

:up:

 

l'ho sempre considerato un grande pilota... l'unico limite (forse) è stato quello di fidarsi ciecamente in una fase della sua carriera del proprio manager, ma si fa presto a dirlo, oggi. Il coraggio incoscente con cui è andato a ficcarsi nell'avventura BAR dice molto dello spirito di Jacques e del suo amore per le sfide.

 

Si è sempre discusso troppo dell'aspetto venale della scelta BAR ma avrei voluto vedere un altro campione del mondo comportarsi allo stesso modo... in realtà l'ingaggio di Jacques era pagato direttamente da BAT e non incideva, a differenza di quanto falsamente e pervicacemente inculcato nei media da Richards - assolutamente nel budget della scuderia... per lo meno incise tanto quanto lo stipendio di Michael ( pagato da Philip Morris, si dice, :rolleyes: ) poteva farlo in Ferrari.

 

Contro Jacques, come ho più volte scritto, ha sicuramente pesato il "combinato disposto" di essere figlio dell'eroe eponimo, di aver vinto al suo posto ( "come si permette di usurpare cotanto nome?" ), dell'essere arrivato non a Maranello e di essere stato protagonista di una stagione di contrapposizione al fulmicotone finita come tutti sappiamo a Jerez...

Ma molto nella rivalità tra Michael e Jacques, personalità diversissima a prescindere, era pre costituito ad uso mediatico, stile Beatles Vs Rolling... sicuramente.

Modificato da Lotus

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Ok, ma ammettiamo pure che non avesse voglia di lottare. Se l'avesse avuta, avrebbe potuto vincere Gran Premi e titoli? Io credo di no. Il suo pap?, supermotivatissimo nell'80, fece miracoli con la T5, ma di podi (non dico vittorie), nemmeno l'ombra...

 

Nel senso che se tu hai fame di vincere mandi a quel paese la tua squadra e ti cerchi un altro posto, come hanno fatto i grandi. E' una questione di stimoli e motivazioni. In Villeneuve probabilmente pesa il mondiale vinto, che gli ha probabilmente tolto la fame di vincere.

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In questi interventi sono stati toccati due elementi interessanti secondo me per comprendere il perch? dei risultati calanti di Jacques negli anni 2000.

Uno ? l'aspetto mentale al quale avevo gi? accennato, e qua vedo un filo che lo lega ad Hakkinen.

Io credo che, a ben vedere, gli unici due piloti capaci di contrastare seriamente Schumacher negli anni migliori della carriera siano stati proprio quei due. Raikkonen ci ha provato ma non ha ottenuto gli stessi risultati ed Alonso ha lottato con Schumacher e l'ha battuto nell'ultimo anno di carriera prima del ritorno. In ogni caso entrambi ad un certo punto hanno tirato i remi in barca, Hakkinen nonostante avesse ancora una vettura competitiva e Villeneuve forse depresso dagli anni in Bar dato che poi quando ha avuto nuove occasioni in Renault e Bmw, team che otterranno entrambi risultati positivi negli anni seguenti, non ci ha creduto e non ha ottenuto i risultati dei piloti pi? giovani.

La f1 evidentemente in quella generazione di piloti che avevano visto e vissuto una F1 diversa e avevano conosciuto e visto, direttamente o indirettamente, la morte in pista, logorava ad un certo punto della carriera l'approccio mentale. Insomma, non ce la facevano pi?. Tutti tranne Schumacher che approfitt? (nel senso buono) dell'interregno del passaggio tra generazioni per portare una carriera vincente a diventare la carriera dei record. Un altro non logorato ? stato COulthard, che ha per? inteso le corse e la carriera in modo molto diverso da questi piloti.

 

L'altro aspetto interessante riguarda l'elettronica. Se guardiamo alla lista partenti del campionato 2001 vediamo solo tre campioni del mondo, e li abbiamo elencati su. Schumacher a parte, gli altri due sono in una fase calante e di crisi. Che pi? o meno inizier? proprio in quella stagione, quella della liberalizzazione totale dell'elettronica, mi pare ma non vorrei sbagliare, a partire dal Gp di Catalunya. Quanto ha inciso per questi due piloti la differenza di guida intervenuta a partire da quell'anno? Per Villeneuve significava non poter fare pi? alcuna differenza, con anche la beffa della Williams che proprio nel 2001 tornava a vincere e proprio ad Imola, come invece poteva parzialmente fare in una stagione difficile quale il 98, mentre Hakkinen si perse nonostante la macchina fosse non al livello della Ferrari ma comunque capace di vincere gare.

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Jaques e' stato vincitore di Indy,del titolo relativo e Campione del mondo di F.1 al secondo anno dopo essere stato vice all'esordio.Nessun pilota ottiene questi risultati se non e' un vero Campione(C maiuscola).Poi e' sparito perche' ha sentito che il compito era esaurito.Il compito era quello di uno sforzo giovanile,per lui ragazzino-orfano,che lo aveva consumato tutto:ottenere per il suo papa' quel titolo che non era mai arrivato nell'unica stagione possibile(il tragico '82).

Penso che siano queste le motivazioni che gli hanno consentito di spremersi in quel modo,da giovane.

Poi tutto e' finito e siccome non era Gilles e non erano le corse a scorrere nelle sue vene le cose sono andate come dovevano andare.Ma fino a che ''il compito'' non fosse stato portato a termine era cosi' forte il fuoco che gli bruciava dentro che anche il grande Michael si sarebbe dovuto inchinare. E chi e' un po' obiettivo nei giudizi, a prescindere dalle simpatie per Schumacher,deve riconoscere che battere quel Campione in quegli anni e soprattutto in quel modo,con quel sorpasso, era un impresa sovrumana.

Cosi' e' spiegabile perche' fino ad un certo momento non ha mai voluto parlare di Gilles.

Gilles era il vero motivo inconscio di tutto quel correre e vincere a perdifiato,nell'intento di farlo rivivere dentro di lui su quel podio di Jerez nello stesso Paese di Jarama....................

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Vedete questo video!!!!!!!!!!!!!!!!

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io spero che possa partecipare e vincere a Le Mans (anche se ? dura) in modo che possa completare il Triple Crown...

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deve riconoscere che battere quel Campione in quegli anni e soprattutto in quel modo,con quel sorpasso, era un impresa sovrumana.

si ma qua stiamo dimenticando qualcosa, cio? non ? che villeneuve ha fatto un'impresa a battere schumacher, semmai il contrario, schumacher con una vettura chiaramente inferiore ? quasi riuscito ad aggiudicarsi il titolo! non a caso quella ? ricordata come una delle migliori performance della f1!

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Gilles era il vero motivo inconscio di tutto quel correre e vincere a perdifiato,nell'intento di farlo rivivere dentro di lui su quel podio di Jerez nello stesso Paese di Jarama....................

Ma ? un tuo pensiero oppure l'hai letto da qualche parte?

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