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Notizie varie 2011

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vedremo se il leone dar? dt anche se si sorpassano...sarebbe veramente comico.. :sisi:

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e chiaro che l'opinione degli ex-piloti non conta una ceppa

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Errato mappaggio del motore, la causa del problema agli scarichi della Renault

 

James Allison has revealed that different engine mapping, a cracked exhaust and a long pit stop were the cause of Nick Heidfeld's Hungarian fire.

 

Heidfeld was forced to retire from the Hungarian GP when his Renault R31 caught fire after his pit stop. The German parked on the side of the track at the pit lane exit and quickly jumped out.

 

Marshals arrived at the burning car with fire extinguishers, however, one appeared to be injured when the left side of the car exploded, showering the track with debris.

 

"As with most accidents, several incidents combined to cause the fire that Nick suffered in Hungary," explained Renault's technical director.

 

"First of all, we ran a slightly different engine mapping strategy in qualifying, which produced hotter than normal exhausts. We believe that this elevated temperature and caused a preliminary crack in the exhaust pipe.

 

"We presume that the crack then propagated during the laps to the pit stop - this was not evident to us as we believe that the failure occurred upstream of the place where we have a temperature sensor. We believe that Nick then came in with a partially failed exhaust.

 

"This pit stop took longer than normal, the engine was left at high rpm for 6.3 sec, waiting for the tyre change to be completed.

 

"Under these conditions, a lot of excess fuel always ends up in the exhausts and their temperature rises at around 100?C/sec. This temperature rise was enough to finish off the partially failed pipe and to start a moderate fire under the bodywork."

 

As for the explosion, Allison said that "this was caused by the air bottle which supplies the air valves in the engine. It has overheated in the fire and failed."

 

The team has already spoken with the FIA about their findings with Allison saying they are doing everything to ensure there won't be a repeat of the incident.

 

"The incident was highly undesirable, as it has caused us to write off a chassis.

 

"We will take steps prior to the next race to reduce the likelihood of a further fire and to ensure that the air bottle cannot overheat.

 

"We are in touch with the FIA both to provide them with a full report of the incident and also to explain to them the actions we are taking to prevent a re-occurrence."

 

www.planetf1.com

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Progetto ambizioso New York, sarebbe interessante vedere un gp li, anche perch? di spazio c'? in abbondanza

 

Manhattan e la F.1? Si pu? fare

 

 

 

Da ormai un ventennio si parla di un GP di F.1 per le strade di New York. Questa volta, forse, sembrerebbe la volta buona. Il mondiale potrebbe sbarcare nella metropoli dei grattacieli e dei telefilm nel 2013. Dove? In una isola situata difronte a Manhattan, questo per permettere alle riprese televisive di riprendere tutto ci? che ? New York. Ovvero, la statua della libert?, l'empire state building e via dicendo. Le trattative stanno coinvolgendo tre sindaci: di West New YOur, New Jersey, Weehawken, i tre municipi sui quali le monoposto dovrebbero solcare il territorio. Tutto ci? lo ha rivelato il Wall Street Journal che cita anche i nomi di coloro che sono interessati a finanziare l'operazione. I sindaci hanno voluto sottolineare che alla comunit? il GP di F.1 non coster? nulla, le spese sono tutte sulle spalle di imprenditori privati. Bernie Ecclestone non ha commentato l'articolo del giornale americano.

 

Italiaracing.net

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Il Grande Fratello della F1: la direzione gara

 

E? il grande fratello della Formula 1, l?occhio elettronico che monitorizza ogni movimento delle vetture in pista, cos? da controllarne anche la pi? piccola scorrettezza. In quella stanza, presente su ogni circuito, nulla passa inosservato. Il bagliore di oltre quarantacinque schermi televisivi pi? una serie di monitor collegati ai PC, inondando di dati gli uomini della direzione gara, coloro che lavorano dietro le quinte per permettere lo svolgimento regolare del Gran Premio.

 

E? qui che il personale della FIA, insieme ai funzionari locali del circuito, fanno in modo che le regole sportive della Formula Uno vengano rispettate. O almeno, ci provano. Tutto ? monitorato costantemente, grazie a sistemi sempre pi? sofisticati che facilitano il difficile compito della Federazione.

 

Servono uomini d?asperienza per poter fare questo lavoro che ? tutto, fuorch? semplice. E sulle sedie che scottano, ci sono due uomini che la Formula Uno conosce da molto tempo: Charlie Whiting e il suo vice Herbie Blash. Entrambi in direzione gara da quindici anni, conoscono la categoria davvero bene, dato che sono nell?ambiente fin da ragazzini.

 

Herbie Blash, 62 anni, frequenta i Gran Premi da quando era un adolescente. Dopo aver lavorato come meccanico per Rob Walker, a vent?anni si trasferisce nel Team Lotus, dove ha accumulato esperienza lavorando per Graham Hill e successivamente per Jochen Rindt. Dopo la morte di Rindt, nel 1970, Blash ha trovato impiego alla corte di Frank Williams, prima di trasferirsi alla Brabham, dove rapidamente divenne team manager nella squadra gestita da Bernie Ecclestone. Con Bernie fece strada e pass? al ruolo di Direttore Sportivo, fin quando nel 1988, fin? a lavorare come supervisore in Yamaha che, all?epoca, forniva Jordan e Tyrell.

 

Charlie Whiting, 58 anni, ha iniziato a lavorare appena quindicenne sulla vettura del fratello pilota, mentre a vent?anni era gi? un meccanico nelle corse di Formula 5000. In Formula 1 ? arrivato nel 1977 e pass? anche dalla Brabham, dove rimase per circa dieci anni, lavorando a stretto contatto proprio con Blash e godendosi il doppio mondiale di Nelson Piquet dell?81 e dell?83.

 

La Formula Uno dell?epoca era un mondo diverso da quello di adesso per molti aspetti, anche se le irregolarit? erano la norma e l?organo di controllo era del tutto inconsistente. Poca differenza con oggi, direbbe qualcuno, dato che nelle ultime stagioni vige il proverbio ?Fatta la legge, trovato l?inganno?. Ma ai tempi di massimo sviluppo, la categoria acquistava sempre pi? professionalit? e dunque era necessaria anche pi? organizzazione. Cos?, proprio Whiting divenne il delegato tecnico della FIA. Il bracconiere era diventato guardiacaccia.

 

Ecco, questi due personaggi rappresentano gli uomini chiave della direzione gara, ma ovviamente non sono da soli. Per tenere d?occhio tutti i dati e i monitor TV, non basterebbero certo due persone. E? anche vero che quando in pista ? tutto regolare, l?aria in direzione gara ? rilassata. Ma nelle fasi salienti, come una qualifica combattuta, una gara bagnata o un duello fra piloti finito male, la stanza si anima inesorabilmente.

 

Anche se spesso ci ritroviamo a criticare le loro scelte, la professionalit? che si respira in quel posto ? d?alto livello. Pensate che per permettere ad ognuno di fare il proprio compito al meglio, la FIA porta delle postazioni fisse ad ogni GP, in modo da adottare sempre le stesse procedure in qualsiasi parte del mondo il circus sbarchi. Ogni membro della direzione gara ha il proprio posto e il proprio compito: ?Queste sono cose essenziali per permetterci di prendere le giuste decisioni nei tempi previsti?, spiega Whiting.

 

Per ogni angolo del circuito, la direzione gara ha sempre una doppia visuale, ognuna monitorata dal personale addetto. L?unico momento di vera quiete ? alla partenza della gara: Whiting ? sulla cabina di comando sul rettilineo di partenza, quindi per un paio di giri, il lavoro ? svolto dal suo vice Blash, che siede solitamente alla destra di Whiting. Quando Charlie torna, Herbie si concentra sulla Safety Car.

 

Alla destra di Blash siede Colin Haywood, altro personaggio importante che ha il compito di segretario: controlla i sistemi elettronici, i messaggi per i media e gli schermi dei tempi, oltre ad assistere gli altri a svolgere i loro compiti. Whiting, Blash e Haywood sono gli unici che possono parlare direttamente alle squdre, alla safety e alla medical car, agli steward e anche ai produttori televisivi.

 

Alla sinistra di Whiting, siede un esperto locale che comunica con il suo gruppo di lavoro in lingua locale. Whiting ci spiega che: ?Il suo compito ? quello di coordinare tutto il personale locale del circuito, dunque con i marshall e tutti gli altri servizi che potrebbero essere necessari. Ci sono una decina di funzionari locali che siedono dietro di noi in caso di necessit?, inclusi polizia, vigili del fuoco e altri funzionari pubblici?. Pronto a dare consigli di carattere medico, nel caso ce ne fosse bisogno, c?? Jean-Charles Piette, specialista in medicina che opera al celebre H?pital Piti? Salp?tri?re di Parigi. In caso di incidente, il suo parere ? preziosissimo.

 

Durante l?evento capita di rispondere spesso alle domande dei team relativamente ad incidenti o a reclami da parte di qualche squadra. Le violazioni del regolamento vengono rapportate ai commissari delegati dalla FIA che siedono in una stanza vicina. A loro viene passato un rapporto e le relative immagini da valutare: su queste gli steward dovranno poi prendere una decisione sulle sanzioni da applicare. Le questioni pi? complicate vengono sempre rimandate nel dopo gara, per permettere ai team e ai piloti di poter raccontare la loro versione dei fatti, dando una visione d?insieme ai commissari sportivi.

 

Quando tutto fila liscio, il sistema ? talmente collaudato che passa quasi inosservato. Solo quando ci sono complicate situazioni da analizzare, i riflettori vengono puntati sui commissari. Basta ricordare la difficile gestione del GP di Valencia del 2010 per rievocare il vero caos in pista.

 

Le persone contano tantissimo, ma potrebbero far ben poco senza la tecnologia fornita dalla tedesca Riedel Comunicazioni. L?azienda ha due tecnici in direzione gara e un altro con i commissari sportivi nella stanza vicina. Riedel ha progettato e costruito le reti audiovisive per la Formula Uno. La societ? ? stata coinvolta nella massima categoria gi? nel 1993 e ha contribuito alla rapida evoluzione della gestione dei gran premi, accelerandone i processi decisionali della direzione gara.

 

Il sistema GPS interagisce con i tempi e i dati trasmessi dal trasponder e le vetture sono cos? facilmente raggiungibili dalle telecamere in ogni momento. In caso di incidente, il software crea anche degli avvisi automatici che i tecnici della Riedel sfruttano per recuperare le immagini correlate: in pochi secondi, il direttore di gara pu? gi? vedere l?incidente e agire di conseguenza, sia per motivi di sicurezza che per dare ordini agli steward. Grazie all?interazione tra i dati disponibili e il GPS, il resto diventa automatizzato.

 

Questo sistema riesce anche a rivelare con precisione se un pilota viene ostacolato in fase di qualifica o se non rallenta in regime di bandiere gialle. Specie per l?ultima situazione citata, ? difficile dire ?ad occhio? se un pilota rallenta o meno in presenza delle bandiere gialle, neanche i commissari in pista riescono a capirlo. Ma il software riesce a farlo. A Charlie Whiting poi spetta la decisione di inviare relazione ai commissari sportivi che valuteranno eventuali penalit?.

 

Tecnologia, uomini professionali e preparati sono alla base del successo in un evento di Formula 1. Che poi ultimamente il loro lavoro ha lasciato spesso a desiderare? beh, quella ? tutta un?altra storia.

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Belle queste curiosit?, e confermano quanto dissi a Sun un pomeriggio a Monaco: i commissari sono chiusi in una stanza isolata e non guardano la gara, ma solo le immagini che gli vengono segnalate dal direttore di gara.

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Progetto ambizioso New York, sarebbe interessante vedere un gp li, anche perch? di spazio c'? in abbondanza

 

Manhattan e la F.1? Si pu? fare

 

 

 

Da ormai un ventennio si parla di un GP di F.1 per le strade di New York. Questa volta, forse, sembrerebbe la volta buona. Il mondiale potrebbe sbarcare nella metropoli dei grattacieli e dei telefilm nel 2013. Dove? In una isola situata difronte a Manhattan, questo per permettere alle riprese televisive di riprendere tutto ci? che ? New York. Ovvero, la statua della libert?, l'empire state building e via dicendo. Le trattative stanno coinvolgendo tre sindaci: di West New YOur, New Jersey, Weehawken, i tre municipi sui quali le monoposto dovrebbero solcare il territorio. Tutto ci? lo ha rivelato il Wall Street Journal che cita anche i nomi di coloro che sono interessati a finanziare l'operazione. I sindaci hanno voluto sottolineare che alla comunit? il GP di F.1 non coster? nulla, le spese sono tutte sulle spalle di imprenditori privati. Bernie Ecclestone non ha commentato l'articolo del giornale americano.

 

Italiaracing.net

Sono anni che si parla di questa gara a New York e non si riesce a concludere niente. Io sarei contento, meglio un cittadino a New York che a Valencia.

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Ma ormai c'? Austin...che senso ha parlare di New York?

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Vuoi mettere Austin con New York? :asd:

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Vuoi mettere Austin con New York? :asd:

 

Austin ? una citt? decisamente atipica per il Texas, piena di gente che va in bici e con un occhio di riguardo per l'ambiente. Che ci azzecca con la F1?

Modificato da gio66

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Vuoi mettere Austin con New York? :asd:

Intendevo dire: ormai il GP degli USA si far? a Austin...che senso ha buttare dentro anche New York? Non penso proprio che si possano fare 2 GP in USA quando ci sono paesi che dovrebbero avere una gara e non ce l'hanno...

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Austin ? una citt? decisamente atipica per il Texas, piena di gente che va in bici e con un occhio di riguardo per l'ambiente. Che ci azzecca con la F1?

Eh infatti :asd: Dici Texas e pensi a quei gradassi con i suv da millemila cavalli :asd:

 

Intendevo dire: ormai il GP degli USA si far? a Austin...che senso ha buttare dentro anche New York? Non penso proprio che si possano fare 2 GP in USA quando ci sono paesi che dovrebbero avere una gara e non ce l'hanno...

E quali? La Francia?

 

La F1 a New York ? una vecchia fissa di Ecclestone. Ricordo che ne parlammo in questo forum nel 2004/2005 e ci mettemmo anche a postare eventuali tracciati tra le strade di Manhattan :asd:

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Eh infatti :asd: Dici Texas e pensi a quei gradassi con i suv da millemila cavalli :asd:

 

I temibili red necks :zizi:

 

Un mio amico che l'ha visitata l'anno scorso ha cos? descritto Austin.

La Austin di oggi, incredibilmente, sembra l'esatto contrario del mito [texano] propalato a piene mani, tanto da aver coniato il motto di "Keep Austin weird" (Manteniamo Austin strana).

Ma perch? strana? Oggi l'ho girata da un capo all'altro in bicicletta per andare a ritirare due pacchi all'ufficio postale, che pur chiamandosi centrale si trova nella periferia nord. Sono rimasto veramente colpito da questa citt?, che fin dal primo impatto mi ha fatto ripensare a San Diego.

Stessa atmosfera rilassata fra la gente, un gran fiorire di bandane, orecchini e tatuaggi che sembrano tutti Sandokan. E poi case colorate, piccoli negozi pieni di cose insolite, baretti che fanno buon caff?, posticini sfiziosi che vendono vino al bicchiere, locali in cui si suona musica dal vivo, un'universit? prestigiosa.

Addirittura un trasposto pubblico che non so se funzioni, ma gi? il fatto che ci sia ? una notizia da prima pagina e stasera voglio provare l'emozione di prendere l'autobus. E ancora, per la prima volta dall'inizio del viaggio, un numero importante di piste ciclabili con tanta gente (relativamente a questo paese, s'intende) che gironzola in bici.

 

In poche parole, la "stranezza" di Austin sta tutta nel fatto che agli occhi di un europeo sembra una citt? perfettamente normale e non uno di quei grumi insensati di hamburger, pistole e automobili che ho attraversato in abbondanza fino ad oggi.

 

Austin ? in testa, o quasi, a tutte le classifiche per quella che noi definiremmo "qualit? della vita": seconda come "miglior citt? in cui vivere", citt? pi? verde e quinta citt? pi? sicura degli Stati Uniti, capitale della musica dal vivo e strenua oppositrice delle grandi multinazionali del cibo e del commercio, a tutela dei piccoli commerci.

Austin va fiera del suo essere controcorrente e ha ampia fama di essere "liberal", che in italiano potremmo tradurre con "progressista". E' insomma un'isola felice e all'apparenza spensierata in uno stato che, come dicevo, pi? conservatore non si pu?, tanto che gli altri texani, con una punta di sarcasmo misto a invidia, la definiscono "la Repubblica Popolare di Austin", riuscendo a malapena a evitare la definizione di "socialista", o "radicale" che viene regolarmente appioppata a tutto ci? che esula dalle regole e soprattutto dal conformismo (Obama in testa).

 

Il succitato Davy Crockett, per sottolineare il suo impegno indipendentista, coni? un motto: "You may all go to hell, and I will go to Texas", ossia "potete andare tutti all'inferno, ma io andr? in Texas".

Non so che fine abbia fatto il buon Crockett e spero per lui che sia andato in paradiso, visto che ci credeva. Ma giudicando da quello che ho visto finora, io adatterei leggermente il suo motto e, rivolgendomi ai texani direi: "You may all go to hell, and I will stay in Austin".

Modificato da gio66

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Cavolo, mi fate venire voglia di andarci davvero...

Chiss?, magari quando ci sar? anche la gara [e avr? un po' di soldini da parte]...

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Intendevo dire: ormai il GP degli USA si far? a Austin...che senso ha buttare dentro anche New York? Non penso proprio che si possano fare 2 GP in USA quando ci sono paesi che dovrebbero avere una gara e non ce l'hanno...

b?,una volta c'erano 2 gp all'anno negli usa..

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b?,una volta c'erano 2 gp all'anno negli usa..

 

Gp Usa Ovest e Gp Usa Est. Altri tempi e sono d'accordo con Ferrarista.

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b?,una volta c'erano 2 gp all'anno negli usa..

una volta...

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b?,una volta c'erano 2 gp all'anno negli usa..

 

Anche 3

 

1982 - Long Beach, Detroit, Las Vegas

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se eliminano almeno uno dei tilkodromi orientali voto a favore del gp usa-east

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monaco, singapore, valencia, dubai, e adesso pure new york...tra poco salteremo gare come spa, silverstone e monza per mettere sti circuiti...

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