alexf1 fan 0 Inviato 7 Febbraio, 2010 - a Jerez veramente quando Piquet si ? ritirato Mansell era gi? davanti a lui e stava attaccando Senna, per cui non capisco proprio il + 2 punti a favore dell'inglese - a Spa Piquet si ? ritirato dopo 16 giri, per cui non darei per scontato che sarebbe finito davanti a Mansell anche se l'inglese ? andato ha perso un po' di tempo con un testacoda che gli ha fatto perdere 2 posizioni (superato da Senna e Johansson), certo un colpo di fortuna ma nulla di poi cos? eclatante - a Hockenheim Alboreto si ? ritirato dopo 6 giri, e anche Berger ha avuto problemi troppo presto per dire con certezza che Mansell anche se non in gran giornata gli sarebbe sicuramente finito dietro; il vero colpo di fortuna (e su questo ti do ragione che ? stato un bel colpo) ? stato nel ritiro simultaneo di Rosberg e Prost all'ultimo giro per mancanza di benzina di entrambi gli assetati motori Porsche delle due Mclaren - il GP d'Ungheria non ricordavo mica che Prost fosse davanti a Mansell quando si ? ritirato, ma anche qui non mi sembra fortuna fenomenale - in Messico ha avuto fortuna s? ad arrivare quinto, ma tale risultato era completamente inutile ai fini del campionato dato che per via degli scarti a quel punto del campionato per poter aumentare il suo punteggio avrebbe dovuto classificarsi dal 4? posto in su, per cui sto episodio ? parecchio irrilevante 1)Lo so che era davanti ma Mansell doveva ancora fare la sosta per cambiare i pneumatici e sarebbe finito ugualmente tornato dietro Prost,Piquet e Senna. Nelson prima di rallentare per noie al motore stava tenendo lo stesso distacco con Senna da inizio gara per risparmiare benzina e attaccarlo nel finale, facilmente intuibile che Mansell nn avrebbe potuto riacciuffarlo. 2)A Spa Piquet era davanti di 12 secondi senza problemi, e chiamalo poco eclatante il tuo avversario fa 0 e tu fai 9. Lo so che di prima acchitto episodi di 1 / 2 punti sembrano inezie ma quando ti giochi il mondiale con altri 3 piloti ogni punto ? fondamentale. Effettivamente sul Messico mi sono confuso nel senso che in quella gara fu Piquet ad avere sfortuna che nn Mansell ad averla, cmq mi sono limitato, ho elencato solo gli episodi favorevoli all'uno senza contare quelli sfavorevoli nei confronti di Piquet che sono stati una miriade ed avrebbero cambiato di parecchio la classifica, ma dato che questo nn ? un topic sulla stagione1986 nn mi sembra il caso di sconfinare cos? OT, qualora se ne vorr? discutere ci sar?. Era solo per dire che la faccenda della gomma ad Adelaide nn era il solo episodio determinante, e che Mansell nn guid? affatto meglio di Prost e Piquet. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 7 Febbraio, 2010 (modificato) Grazie a Murray Walker per aver ribattuto come meglio non si potrebbe a Alex1fan. Io però mi ricordo anche un ritiro di Mansell a Imola per noie al motore e sopratutto un ritiro un Austria mi sembra per un cuscinetto quando era primo, gara poi vinta da Prost,aggiungiamoci i problemi di gomme in Messico e quello che è successo in Australia e abbiamo un quadro abbastanza preciso della fortuna di Mansell nell'86. Ma per essere precisi potremmo dire: -2 punti a Imola -9 in Austria senza contarei 3 punti guadagnati da Prost il Messico te lo abbuono perchè in problemi di gomme afflissero un po'tutti e -4 in australia Fanno -15 punti, più di quelli che Mansell avrebbe guadagnato secondo i calcoli di Alex1fan con il suo incredibile C**lo anche senza tener conto delle correzioni di Murray Walker. Direi che ce n'è abbastanza per definire la teoria sulla fortuna di Mansell per lo meno bizzarra. Modificato 7 Febbraio, 2010 da 76LENO Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Murray Walker 3 Inviato 7 Febbraio, 2010 1)Lo so che era davanti ma Mansell doveva ancora fare la sosta per cambiare i pneumatici e sarebbe finito ugualmente tornato dietro Prost,Piquet e Senna. Nelson prima di rallentare per noie al motore stava tenendo lo stesso distacco con Senna da inizio gara per risparmiare benzina e attaccarlo nel finale, facilmente intuibile che Mansell nn avrebbe potuto riacciuffarlo. 2)A Spa Piquet era davanti di 12 secondi senza problemi, e chiamalo poco eclatante il tuo avversario fa 0 e tu fai 9. Lo so che di prima acchitto episodi di 1 / 2 punti sembrano inezie ma quando ti giochi il mondiale con altri 3 piloti ogni punto ? fondamentale. Effettivamente sul Messico mi sono confuso nel senso che in quella gara fu Piquet ad avere sfortuna che nn Mansell ad averla, cmq mi sono limitato, ho elencato solo gli episodi favorevoli all'uno senza contare quelli sfavorevoli nei confronti di Piquet che sono stati una miriade ed avrebbero cambiato di parecchio la classifica, ma dato che questo nn ? un topic sulla stagione1986 nn mi sembra il caso di sconfinare cos? OT, qualora se ne vorr? discutere ci sar?. Era solo per dire che la faccenda della gomma ad Adelaide nn era il solo episodio determinante, e che Mansell nn guid? affatto meglio di Prost e Piquet. ma neanche peggio, non si rimane in testa al mondiale da Brands Hatch sino quasi alla fine guidando peggio dei tuoi avversari, specie quando sono due campionissimi come Prost e Piquet Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 7 Febbraio, 2010 "Nigel ? quello che meritava di pi? questo titolo" (Alain Prost, 1986). Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
alexf1 fan 0 Inviato 7 Febbraio, 2010 (modificato) Edit Modificato 7 Febbraio, 2010 da alexf1 fan Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
alexf1 fan 0 Inviato 7 Febbraio, 2010 (modificato) Ma per essere precisi potremmo dire: -2 punti a Imola -9 in Austria senza contarei 3 punti guadagnati da Prost il Messico te lo abbuono perchè in problemi di gomme afflissero un po'tutti e -4 in australia Fanno -15 punti, più di quelli che Mansell avrebbe guadagnato secondo i calcoli di Alex1fan con il suo incredibile C**lo anche senza tener conto delle correzioni di Murray Walker. Direi che ce n'è abbastanza per definire la teoria sulla fortuna di Mansell per lo meno bizzarra. Errore in Austria nn era primo quando si è ritirato , era dietro a Prost ed entrambi hanno beneficiato del ritiro delle Benetton di Fabi e Berger,massimo 4 punti. Poi cmq questo è un ragionamento a senso unico l'ho già detto , se si guardano le cose in prospettiva contando le disavventure di tutti(nel caso di Piquet quasi una 30ina di punti) allora il risultato cambia di parecchio. ma neanche peggio, non si rimane in testa al mondiale da Brands Hatch sino quasi alla fine guidando peggio dei tuoi avversari, specie quando sono due campionissimi come Prost e Piquet Si ma quando si è in testa bisognerebbe anche concluderlo il discorso mondiale, nn lasciare che gli avversari racimolino punti col passare delle gare per poi farsi fregare all' ultimo, cosa che è successa. Cmq l'ho già detto se volete parlare del 1986 a sto punto fate un topic apposito mi sembra più appropriato. Modificato 7 Febbraio, 2010 da alexf1 fan Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 7 Febbraio, 2010 Alex1fan probabilmente in Austria Mansell era effettivamente secondo per? anche in questo caso i punti persi sono minimo 6 non certo 4. Se Piquet ? stato forse il pi? sfortunato quell'anno si rifece senz'altro l'anno dopo. Alla fine come hai detto tu ? un ragionamento un po' senza senso ma sei stato tu a dire che Mansell arriv? a giocarsi il mondiale grazie al c**lo. Mansell nell'86-87 era il pilota pi? veloce e pi? aggressivo, Prost e Piquet lo batterono di astuzia ma a livello di prestazioni l'inglese era comunque superiore. Questa ? la mia opinione, libero ovviamente di dissentire. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
AdrianoGalliani 0 Inviato 7 Febbraio, 2010 (modificato) Cmq io credo che nessuno possa mettere in discussione l'indubbio talento di Mansell, il concetto è che ci sono piloti che per per vari motivi (poca personalità, carattere debole, emotivamente incostanti, compagni di squadra non accomodanti, avversari più forti) non sono andati oltre un mondiale vinto e questo vale ancora oggi Tra l'altro la maggior parte di questi piloti si sente appagata dopo un successo specie se tardivo o insperato e difficilmente si ripete. Questo in tutte le competizioni. Modificato 7 Febbraio, 2010 da AdrianoGalliani Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
altafollia 21 Inviato 7 Febbraio, 2010 Cmq credo che si stia andando un po' fuori dal tema proposto da 76leno qui si parlava dell'articolo e del giornalista. Per cui, a mio parere, viene riportato solo un po' (probabilmente troppo) quella che era la considerazione, in Italia e per i giornalisti, del pilota Mansell. Io non ricordo se c'erano autori che invece lo sostenessero o difendessero Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 7 Febbraio, 2010 (modificato) Cmq credo che si stia andando un po' fuori dal tema proposto da 76leno qui si parlava dell'articolo e del giornalista. Per cui, a mio parere, viene riportato solo un po' (probabilmente troppo) quella che era la considerazione, in Italia e per i giornalisti, del pilota Mansell. Io non ricordo se c'erano autori che invece lo sostenessero o difendessero Beh, io ricordo per esempio che Schittone e la redazione di Gran Prix in generale era abbastanza sfavorevole al Leone mentre mi sembra che Cavicchi fosse un suo sostenitore (anche se bisogna dire che mansell quando perdeva la testa era a volte indifendibile)così come Ronco e Regazzoni su Crono. Ricordo che Regazzoni in particolare una volta disse che se avessimo fatto la lista dei 10 migliori sorpassi degli ultimi 10anni la metà sarebbe stata di Mansell. Più sfavorevole all'inglese era invece la stampa dei quotidiani importanti come appunto Morosini sul Corriere e Marincovich su Repubblica. Modificato 7 Febbraio, 2010 da 76LENO Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
monza1993 3 Inviato 7 Febbraio, 2010 per ridare un pò di respiro (e di senso) a questo topic, e per difendere (senza particolare amore, ma almeno con onestà) il lavoro di Carlo Marincovich, posto l'articolo copia-incolla dall'archivio de La Repubblica. Visto di cosa tratta, sono sicuro che sarà come gettare altra benzina sul fuoco. E chissenefrega.... COSI' RIVALI, COSI' DIVERSI Repubblica 14 luglio 1987 SILVERSTONE - "Il nostro Mansell", "Niegel il Magnifico" sono solo alcuni dei titoli euforici sparati ieri dai giornali inglesi davanti ad una vittoria che raramente anche per altri campioni è stata altrettanto sofferta, combattuta, dura, e nel complesso, splendida. Stare dietro a Piquet per una lunghissima corsa e superarlo proprio all' ultimo momento sul patrio suolo non è servito soltanto a far alzare in piedi centomila inglesi, ma anche a sistemare i conti tra questi due bellicosi e diversissimi piloti. Vedersi rubare la pole position dal brasiliano sabato scorso non era piaciuto a Mansell, inglese, flemmatico, educato finchè si vuole ma anche viscerale fino all' eccesso. E' da un bel po' di tempo che gli scontri tra questi due animano la formula 1, ma ormai Mansell e Piquet sono proprio arrivati ai ferri corti. Sono due separati in casa, costretti dal giudice a dividersi perfino il bagno e l' asciugamano. E convivere in queste condizioni deve essere disumano, soprattutto per Piquet che in tutta questa storia comincia ormai a recitare il ruolo del grande attore ormai in declino. Piquet apparve subito a tutti, quando dieci anni fa entrò nella formula 1, come il Talento naturale, l' uomo del futuro, il brasiliano che avrebbe riportato il suo paese ai fasti delle corse. E tutto questo era vero. Il giovane, caldo, fiammeggiante Piquet cominciò a piacere a tutti umiliando prima Lauda, vincendo poi due titoli mondiali e divertendosi ad accumulare vittorie, giri più veloci, record, donne, ricchezze e tante altre cose che danno ai piloti quella certezza di essere nati per queste imprese. Quando arrivò Mansell invece, nessuno gli prestò attenzione. Un onesto ragioniere del volante che si arrabbattava da un circuito all' altro senza mai emergere. Non umiliò nessuno e vinse molto poco. Veniva da lontano anche lui come Piquet se ne stava a Montecarlo, Mansell rintanato nella quieta isola di Man. Il brasiliano aveva lasciato moglie e figlio al suo paese per ricominciare daccapo con altre donne in Europa. Il Magnifico invece si sposava e metteva su la sua brava casetta di campagna con le tende a quadrettini, la moglie che sfaccendava sui fornelli e lui a scorrazzare sui campi di golf o a giocherellare con i bimbi e curare le piante in giardino. Piquet consumava allora e consuma oggi una sua vita splendida ma zingaresca. Una volta durante un lungo viaggio transatlantico sul suo aereo personale confessò ad un amico di essere rimasto in fondo senza nulla, senza veri affetti, senza una vera famiglia, senza punti fermi. E tutto questo gli pesava allora e gli pesa ancora oggi nonostante le goliardate, gli scherzi, l' aspetto sempre allegro e disinvolto. Piquet consuma tutto in fretta. Compra un aereo, lo vende, ne prende un altro più grande, lascia la barca a vela, passa al motoscafo, poi ordina una motonave da 34 metri, si lascia ingolosire da un veliero di 25 metri, gira sempre col pilota personale al seguito, tra poco si porterà sui circuiti tutto l' equipaggio della sua stupenda nave. A Piquet piace avere una corte, a Mansell starsene in famiglia, lontano dalla gente e dal chiasso. Di Mansell si dice che sia un campione costruito. E in parte è vero. Mansell pensa solo a vincere, vive con questo chiodo nella testa, si concentra su quello, lo batte con tenacia. "Ha soprattutto determinazione - dice di lui Frank Williams - molta volontà, una vita regolare e regolata che ruota attorno a valori ben precisi, la famiglia, gli hobbies, le amicizie". C' è naturalmente anche chi ha annotato i difetti del buon Nigel. E il primo, dicono per esempio i giornalisti inglesi, è il suo sfacciato opportunismo. Parla con gli italiani e li copre di complimenti, poi incontra un giapponese e gli fa le stesse smancerie, e per Mansell tutto ciò è talmente naturale che non si scompose neppure il giorno in cui fece lo stesso identico discorso ai microfoni della tivù tedesca e di quella brasiliana contemporaneamente. Tra i difetti c' è chi annota anche la sua mancanza di parola negli impegni e qualcuno ricorda appunto gli impegni che il pilota inglese aveva preso con la Ferrari, andandosene poi insalutato ospite. E proprio in questi giorni anche il suo manager inglese deve avere avuto a che ridire sui suoi comportamenti se è vero che lo ha citato in tribunale. Quando Mansell cominciò ad emergere e a vincere, si disse di lui, e si continuò a dirlo per molto tempo, che era matto e sconsiderato. Che non ci si butta così sui cordoli, che non si va addosso agli altri come negli arrembaggi pirateschi, che un simile pericolo pubblico era meglio punirlo per ricondurlo alla ragione. Ed anche questo è tutto vero. E Piquet benevolmente lo lasciava fare convinto di essere lui il re. Era arrivato alla Williams come indiscusso numero uno, ora con le batoste che Mansell gli sta dando, il povero Piquet è un po' alle corde come certi vecchi pugili. I giapponesi non avevano badato a spese per assumerlo alla Williams, ora Mansell scalpita perchè vuole guadagnare anche lui le stesse cifre e il portafoglio con gli yen non basta purtroppo per tutti e due. Ad arbitrare un match così difficile tra galli tanto diversi è il povero Frank Williams dalla sua sedia a rotelle. Frank è anche lui un ex vagabondo delle corse che con grande intelligenza ha saputo costruire un vero e proprio impero. Prima ha portato in formula 1 gli arabi, poi i giapponesi e lui con loro è sempre cresciuto. L' anno scorso era appena finito sulla sedia a rotelle per un incidente d' auto che i due galli furono capaci di perdere il Mondiale pur avendo le macchine migliori. Ora Frank dalla stessa sedia a rotelle ha ripreso in mano le redini e domenica durante il sorpasso cruciale del Gran Premio d' Inghilterra, ha detto ad un amico: "Se quei due si toccano è la volta buona che mi alzo da qui e vado a massacrarli di botte". MANSELL NIGEL MANSELL, inglese, 33 anni, si è guadagnato relativamente tardi le luci della ribalta di Formula 1. Precisamente il 6 ottobre 1985, quando a Brands Hatch vinse il primo Gran Premio della sua carriera. Furono in pochi, allora, a dargli credito, ma Mansell concesse immediatamente il bis. Due settimane dopo fu primo a Kyalami, in Sud Africa. Prima di queste due vittorie targate Williams, l' inglese aveva collezionato molti piazzamenti con la Lotus, che era stata la macchina del suo esordio, avvenuto nel 1980. L' anno scorso, con 5 vittorie, due secondi e due terzi posti, ha sfiorato la vittoria finale nel mondiale. Dopo la penultima prova aveva 6 punti di vantaggio su Alain Prost. In Australia, nell' ultima e decisiva gara, perse e fu secondo. Quest' anno ha vinto tre volte (San Marino, Le Castellet e Silverstone). In tutto ha corso 97 G.P. e ne ha vinti 10. PIQUET NELSON Piquet, brasiliano, 35 anni, si chiama Souto Mayor, cognome paterno che lui si rifiuta di usare dall' adolescenza, quando era una promessa del tennis e del go-kart. E' stato due volte campione del mondo: nel 1981 e nel 1983, la prima volta con la Brabham Ford, la seconda con la Brabham Bmw. Esordì in Formula 1 grazie a Bernie Ecclestone e al fianco di Niki Lauda. Nel 1980 vinse il suo primo G.P., quello degli Stati Uniti Ovest. Nel 1981 fu il padrone del campionato, grazie ad una vettura tecnicamente perfetta; nel 1983 fu autore di una grande rimonta. Nel 1986 ha sfiorato il terzo posto con la Williams. Il suo boom di quest' anno è fatto di secondi posti: ne ha collezionati cinque: a Rio de Janeiro, Montecarlo, Detroit, Le Castellet e Silverstone. In tutto ha vinto 17 Grand Prix, sui 133 corsi Riprendo io: è vero, con il senno di poi Carlo prenderà delle steccate davvero incredibili, Nelson, re finito, da qui a monza vincerà tre gare, In Ungheria con un bel sorpasso a Niegel, e si porterà a casa il titolo. Poi ci sono anche diverse cose non proprio precise, ma nel complesso, credo che sia un buon pezzo.... a voi. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 7 Febbraio, 2010 Monza, guarda che in Ungheria '87 Mansell stava stra-dominando, quando al 71? giro su 76 il bullone della ruota posteriore si sfil? lasciandolo a piedi. Piquet vinse cos?. Forse ti sei confuso con l'86, ma nell'86 Piquet sorpass? e batt? Senna... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 7 Febbraio, 2010 Ottimo l'articolo di Marincovich, divertente anche se un po' esagerato con un eccesso di colore tipico dell'inviato di Repubblica. Ricordo che Marincovich aveva effettivamente un rapporto di odio-amore con Mansell. Lo bastonava per tutta la stagione e poi se ne usciva con degli articoli estramemente elogiativi. Mi ricordo il suo articolo dopo Hungaroring 89 che si intitolava "Mansell, che lezione di guida" o quello dopo Barcellona 91 in cui disse apertamente che avrebbe meritato il mondiale. Certo scriveva comunque molto meglio di Morosini. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
carlomm73 77 Inviato 7 Febbraio, 2010 Su Mansell c'? un topic a parte in cui abbiamo analizzato a dovere pregi e difetti dell'Inglese, che sono noti a tutti. Riguardo a quell'articolo di Morosini penso che un p? abbia esagerato ma non era l'unico in quel periodo a pensare che il pilota Inglese era inconcludente. Oltre alla famosa frase di Alboreto "Sulla macchina di Mansell c'? qualcosa d'intelligente" riferendosi alle sospensioni lo stesso Patrick Head dopo aver dato alla luce la macchina del 92 disse, testualmente: "Con questa potrebbe vincere il mondiale anche una scimmia". Era in qualche modo un'attacco indiretto a Mansell dopo la stagione 91 e, soprattutto l'errore di Suzuka. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
tigre 38 Inviato 8 Febbraio, 2010 A Piquet e Mansell dfovrebbero fargli un monumento per come hanno affrontato la vita e le corse, due piloti che rimpiegeranno a lungo in molti in una Formula1 di oggi di piloti Robot Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Phoebe4Ever 1 Inviato 9 Febbraio, 2010 Quanto ? stato grande Mansell, sempre al limite, come tutti i grandi campioni, tra l'andare oltre per la classe, e l'andare oltre per l'insensatezza. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Aviatore_Gilles 3087 Inviato 10 Febbraio, 2010 Articolo forse troppo puntato sulla polemica e poco preciso. Vero che Mansell aveva dei limiti, ma se una persona senza un minimo di conoscenza leggesse una cosa cos? si fa l'idea che fosse un brocco...e questo ? assolutamente falso. Era una testa calda, un piede pesantissimo, ma psicologicamente fragile. Il mondiale 1986 se lo meritava, come meritava anche il mondiale 1992. Se era in giornata non lo fermavi, neanche se occupavi tutta la carreggiata. Per? era incostante e commetteva a volte errori stupidi. Per? era cos? e nonostante tutto buona parte dei tifosi lo stima ancora. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 10 Febbraio, 2010 Diciamo che Mansell compensava la sua insensatezza con la classe e il controllo eccezionale del mezzo. Dalle combinazione delle due cose saltavano fuori pi? di qualche volta prestazioni incredibili come quella di Messico 91. Purtroppo secondo me la stampa italiana non ha mai compreso questa sua grandezza, questo modo di correre generoso sino al masochismo che poteva portare senza soluzione di continuit? alla prestazione leggendaria come alla pi? imprevedibile delle schiocchezze. Il fatto che negli anni in Williams molti giornalisti italiani considerassero un ottimo mestierante come Patrese superiore, aldil? del campanilismo, dimostra come sia stato sempre un pilota difficile da incasellare proprio per questa sua assoluta imprevedibilit?. Forse il Leone ? stato compreso meglio dopo il suo ritiro, quando la sua assenza si ? fatta sentire quasi come quella di Senna e sicuramente pi? di quella di Prost e Piquet. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Aviatore_Gilles 3087 Inviato 10 Febbraio, 2010 (modificato) La stampa italiana ce l'aveva con lui dopo le polemiche del 1990. Nell'articolo postato infatti vengono richiamati solo i fatti negativi, o meglio quelli poco positivi, ma non vi è alcuna menzione sulle gare bellissime che fece, segno che si puntava tutto sulla polemica. Mansell non era da comprendere, era così, prendere o lasciare. Però sappiamo benissimo come la stampa sia poco obiettiva e precisa. Modificato 10 Febbraio, 2010 da Aviatore_Gilles Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2491 Inviato 10 Febbraio, 2010 (modificato) La stampa italiana ce l'aveva con lui dopo le polemiche del 1990. Nell'articolo postato infatti vengono richiamati solo i fatti negativi, o meglio quelli poco positivi, ma non vi è alcuna menzione sulle gare bellissime che fece, segno che si puntava tutto sulla polemica. Mansell non era da comprendere, era così, prendere o lasciare. Però sappiamo benissimo come la stampa sia poco obiettiva e precisa. Ci sono ,oltre a degli incredibili errori, anche delle falsità belle e buone. Dire che Mansell andava in confusione quando doveva superare Senna grida veramente vendetta. Lo stesso Ayrton disse più volte che era l'unico pilota che temeva veramente da questo punto di vista. Modificato 10 Febbraio, 2010 da 76LENO Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti