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Le vetture si sviluppano al siimulatore ? Certo ma la parte finale e la MAP si fa in pista. Questo in tutto il mondo tranne in F1... ma solo perchè si sono vietati i test....

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Ragazzi comunque (e voglio dirlo per dovere di fonte) su F1Passion.it ho trovato un'intervista fatta alla cara Stella Bruno. Se mi è consentito la posto qui sotto con tanto di link. E' molto interessante :asd::asd::asd:

 

http://www.f1passion.it/2013/11/f1-stella-stella/

 

 

[L'intervista] 8 novembre 2013 – Stella Bruno, conosciuta dal grande pubblico dei telespettatori nella veste di commentatrice della Formula 1, ci offre una testimonianza della sua esperienza di giornalista vissuta nel Circus.

Stella Bruno inviata di Rai Sport sulle piste del mondiale: un lavoro che dopo tanto tempo trascorso lontano da casa, stanca?
“Da diciotto anni faccio questo lavoro alla Rai e non riesco a farne a meno, per quanto mi obblighi a stare fuori casa centocinquanta giorni all’anno per seguire “il carrozzone” della Formula 1. E’ un lavoro che impone ritmi serrati, quando siamo in trasferta per i Gran Premi, dalle sette del mattino fino a sera inoltrata. Ma questo lavoro è la mia vita…”

Che rapporto ha con i colleghi stranieri?
“I rapporti con i colleghi che provengono da tutto il mondo per me sono molto importanti perchè lavorando a stretto contatto con loro ho una continua collaborazione e uno scambio interessante di notizie, proprio perchè lavoriamo per pubblici diversi. Poi mi aiutano ad aprire gli occhi sulle diverse realtà che compongono la Formula 1 in ogni paese dove andiamo…”.

E per quanto concerne i colleghi italiani?
“Ho la fortuna di far parte di un gruppo affiatato, quello del team di Rai Sport della Formula 1. E’ un gruppo di professionisti formidabili, sono dei veri appassionati e sono felice di farne parte. Noi inviati Rai siamo veramente molto uniti, c’è una perfetta sintonia di intenti, senza le gelosie e le divisioni interne che invece noto in altre realtà che svolgono lo stesso nostro lavoro…”.

Tutti noi conosciamo dalla televisione i suoi colleghi inviati di Rai Sport: come sono i suoi rapporti con loro quanto le telecamere sono spente?
Con Ettore Giovannelli ho un rapporto come quello che si può avere con un fratello. A lui sono legata moltissimo perchè è una persona molto colta, sensibile e professionalmente molto preparato. E’ con lui che, in quei pochi momenti liberi che il lavoro ci concede, vado a visitare i luoghi in cui ci veniamo a trovare per seguire la Formula 1. Se con Ettore vivo anche i piccoli momenti “fuori” delle corse, invece con Gianfranco Mazzonicondivido la grande concentrazione nella quale si immerge nel fine settimana dei Gran Premi. Gianfranco non concede spazi allo svago o alle distrazioni; è un grande professionista, completamente assorbito dal compito che deve svolgere chiuso nella sua cabina di commento per seguire al meglio tutte le fasi della gara. Forse per questo motivo Mazzoni è il meno compagnone del gruppo e come lui, anche Ivan Capelli che è costretto, considerato il suo compito, a stare lontano da me che invece vivo da vicino il lavoro che viene svolto sulla pit lane. Il paddock invece è il regno di Franco Brtuzzo che è il più sportivo di tutti noi. Mentre Ettore ed io siamo i più intellettualini del team di Rai Sport, Franco è un cultore dell’attività fisica; arriva sul circuito in bicicletta e poi è molto attento agli aspetti culturali dei luoghi dove ci troviamo, compreso l’aspetto enologico per il quale nutre una vera passione, non tanto per degustare il vino, quanto per scoprire nuove etichette, comprese quelle delle birre che mi pare collezioni…

Il nostro gruppo ha la fortuna di avere inoltre una figura fondamentale che ci aiuta a capire i dettagli che ci posso sfuggire o dei quali non ci siamo proprio accorti: è Giancarlo Bruno, l’ingegnere spiegatore, come lo ama definire Maurizio Losa. Giancarlo, sia nel commento televisivo, sia nelle riunioni con noi, ha il dono di saper fugare con facilità i dubbi sulle soluzioni tecniche delle vetture, dando la corretta interpretazione con parole molto semplici e con un atteggiamento affettuoso, di immediata comprensione per tutti noi del team Rai Sport. Questo aiuta molto il nostro lavoro, facendoci comprendere, con grande dovizia di dettagli, che c’è sempre da imparare… Chi invece non ama svelare i propri segreti è Giorgio Piola che è gelosissimo delle scoperte fatte aggirandosi ai box o grazie alle sue conoscenze. Giorgio è un po’ la primadonna del nostro team, sebbene posso comprendere bene il suo atteggiamento, frutto di una lunga frequentazione del mondo della Formula 1; poi non cambia nulla se ha il vezzo di informaci delle sue scoperte solo un po’ dopo averle fatte… Infine c’è il grande capo, Maurizio Losa, che svolge un compito difficilissimo, quello di guidare e coordinare il lavoro, le idee e i diversi contributi dei singoli, sapendo ottenere sempre il meglio da tutti noi. Inoltre Maurizio riesce benissimo ad unire le personalità e i caratteri tanto diversi che ci contraddistinguono. Posso dire che dal nostro lavoro traspare prima di tutto la passione che abbiamo tutti per le competizioni, nessuno escluso, quindi i sacrifici non pesano proprio”.

Lei è stata testimone del passaggio dalla vecchia guardia alla nuova generazione dei commentatori della Formula 1 Rai. Chi ricorda?
“Non solo ricordo la vecchia guardia dei giornalisti che un tempo commentavano la Formula 1, bensì continuo a frequentarli, perchè sono stati e restano per me dei punti di riferimento e penso che sia così anche per il grande pubblico che da casa segue le corse. Mario Poltroinieri prima di tutti. Mario è una persona amabilissima e ho scoperto che con lui è possibile parlare veramente di tutto, dal cibo alle competizioni, dagli animali alla storia, dalle armi antiche ai record… Poltronieri ha la capacità di saper aggiungere sempre qualche cosa di curioso a qualsiasi argomento, merito della sua cultura. E’ stato un grande professionista, sensibile ed è piacevolissimo da ascoltare, sempre. Un tempo avevo l’impegno delpomeriggio Poltronieri che dedicavo per andare a scovare – quando eravamo in trasferta in Canada con la Formula 1 – dei particolarissimi mocassini prodotti artigianalmente dai discendenti di una tribù di indiani. Un vero must, irrinunciabile per Mario, al quale mandavo la foto con il telefonino prima di procedere all’acquisto e devo dire che la scelta non era mai cosa semplice, ma il mio impegno mi pare incontrasse la soddisfazione di Poltronieri…

Poi c’era Ezio Zermiani che è una persona di una simpatia unica. Da quando non c’è Ezio, manca nel nostro ambiente quel tocco, quella verve ironica e umoristica che lui sapeva dosare sapientemete e che i telespettatori apprezzavano molto. Le nostre telecronache di oggi sono un po’ paludate, lo ammetto, mentre Zermiani aveva il dono della leggerezza, raccontando la Formula 1 in un modo che la faceva veramente vivere da dentro, da molto vicino, alla maniera dei commentatori inglesi, in particolare quelli della BBC, ma da questi dobbiamo escludere Eddie Jordan che invece tende a stare un po’ troppo sopra le righe. Le interviste di Zermiani sulla pit lane sono state le prime e hanno fatto storia, sono rimaste uniche anche per l’umorismo misurato con cui venivano fatte ai piloti che poi erano tutti suoi amici e per questo motivo in molti seguivano alla televisione le fasi dello schieramento di partenza proprio per vedere cosa avrebbe combinato Zermiani… Tutto questo oggi non sarebbe impossibile, la Formula 1 è diventata tutta un’altra cosa, c’è uno spirito completamente diverso rispetto ai tempi di Ezio Zermiani, Mario Poltronieri e Gianfranco Palazzoli e quindi non sarebbe possibile, anche volendo, riproporre le irripetibili e divertenti griglie di Ezio”.

E parlando invece dei piloti di un tempo, quali sono state le sue esperienze di intervistatrice?
“Tra i piloti di un tempo, con Jean Alesi mi trovo ancora oggi molto bene perchè è un collega gradevole e simpatico che collabora con la Rai. La bestia nera invece per me è stato Gerhard Berger: un vero e proprio problema intervistarlo in quanto mai riuscivamo ad essere sulla stessa lunghezza d’onda. Invece lo scontro più forte lo ho avuto con Michael Schumacher, pilota dalla personalità molto marcata, che all’epoca era alla Benetton. Nel tempo poi sono riuscita a stabilire un buon rapporto con lui, scoprendo quanto Michael fosse in realtà una persona molto semplice e disponibile, contrariamente all’immagine che il mondo della Formula 1 ci offriva, complice l’isolamento al quale è stato costretto per riuscire a vivere un po’ tranquillo lontano dai riflettori”.

Una battuta di Schumacher su Barrichello in una sua intervista ha fatto il giro del mondo…
Si, su Rubens Barrichello suo compagno di squadra in Ferrari. Facendo notare al campione tedesco il comportamento tenuto in gara da Rubens, Michael al microfono mi dichiarò: Rubens mai mi ha aiutato. Questa battuta fece proprio il giro del mondo, senza che io venissi a conoscenza dello scalpore che aveva generato. Incontrando nuovamente Michael per la gara successiva al Nurburgring – era vestito con un completo griffato dalla testa ai piedi e i calzoni li trovavo veramente ridicoli su di lui – gli feci notare che consideravo il suo abbigliamento un po’ discutibile. La reazione di Schumacher fu violenta e improvvisa, urlandomi nel suo italiano stentato: Grante kasino, grante kasino… Tutta la gente del paddock si rivolse verso di noi incuriosita, mentre Michael mi ammoniva con il gesto della mano come se volesse darmi uno schiaffo Stella, Stella…. Oddio, mi son detta, grante kasino de che? Per i pantaloni che trovavo ridicoli? No. Michael non aveva gradito le conseguenze della sua battuta su Barrichello, riportata dai maggiori media. Da quel giorno il suo saluto è sempre uguale, accompagnato dal gesto della mano. Ancor oggi molti colleghi mi salutano allo stesso modo, Stella, Stella…”

Tra i piloti di oggi, dalla sua esperienza, chi è quello più difficile da intervistare?
“La bestia nera, tra i piloti della Formula 1 di oggi, è sicuramente Kimi Raikkonen. Con lui è veramente complicato fare un’intervista, nel senso che è molto difficile riuscire a tirargli fuori qualche cosa di diverso, di insolito… O rilascia delle dichiarazioni banalissime oppure dice delle cose irripetibili. Recentemente ho avuto modo di fissare un incontro per intervistarlo, per cui mi sono preparata con l’intento di riuscire a strappargli qualche cosa di originale. Ho esordito chiedendogli se fosse contento di ritornare a Maranello, considerato che tutti i piloti, nessuno escluso, ambirebbero guidare per la Ferrari. La sua riposta è stata: Se ho firmato il contratto significa che sono contento. Fine dell’intervista con Raikkonen”.

QUESTA INTERVISTA E' UNA PEEERLAAAA DI STEEEELLLLAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

 

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Visitatore Rhobar_III

A campionato ormai quasi finito, rimango della mia idea.

 

Il team di Sky è nettamente inferiore a quello della Rai sul piano dell'approfondimento tecnico.

Vandone non è un tecnico, è un ex-pilota di F.3 che ha deciso di rimanere nell'ambiente come "analista disegnatore".

 

Giancarlo Bruno e Giorgio Piola sono nettamente sopra per competenza, puntualità ed esperienza.

Nel team di Sky manca sicuramente un personaggio di quel calibro.

 

Per il resto, a loro resta il grosso vantaggio della diretta esclusiva e senza pubblicità.

Il mosaico interattivo lo uso raramente, è troppo lento. Lo uso solo nelle prove libere o durante la pubblicità.

 

A livello della telecronaca, tra Ivan Capelli e Marc Genè secondo me Capelli è superiore, Genè lo batte solo nella visione di gara, anche se ultimamente mi sta deludendo sulle strategie, perchè spesso non ne azzecca una: prevede tattiche a un solo pit stop, quando è evidente che la gara si farà su due.

 

Sul cronista, Vanzini è meglio di Mazzoni, ma non è che si passi dal peggiore assoluto al riferimento per eccellenza.

Se a Mazzoni davo 5, a Vanzini do un 7.

 

Sul pre-gara e post-gara, la Rai è superiore (almeno per come la ricordavo io l'anno scorso).

Sky ha in più soltanto le gare di contorno, la parata dei piloti e le interviste del giovedì e del venerdì.

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A parte sugli approfondimenti tecnici, su tutto il resto sky è avanti anni-luce... commento tecnico (io Gené lo trovo molto più sul pezzo di Capelli), telecronaca (imparagonabile), interviste (Stella Bruno vs Mara Sangiorgio, non c'è paragone), pre/post gara, trattamento di ogni GP ecc...

 

Il mio voto a sky è un 8... che può aumentare l'anno prossimo se mandano un esperto di tecnica a seguire i GP sul posto.

Modificato da marcobremb

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va bene tutto............ma Giancarlo Bruno competente :lol2:

 

 

 

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sky ha gli inviati dentro al box ferrari e lotus, con filippi che si alterna negli altri team. capelli è bravo, per carità, ma genè ha le notizie di prima mano, e dall'initerno, nella cronaca lo trovo sempre preciso e sportivo.

sui servizi trasmessi durante i 3 giorni, sky su un altro livello, anzi non si può pragonare, rai non trasmette nulla al venerdì, e pochissimo al sabato.

rimpianti rai meno di zero da parte mia

ggr

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Ragazzi comunque (e voglio dirlo per dovere di fonte) su F1Passion.it ho trovato un'intervista fatta alla cara Stella Bruno. Se mi è consentito la posto qui sotto con tanto di link. E' molto interessante :asd::asd::asd:

 

http://www.f1passion.it/2013/11/f1-stella-stella/

 

 

[L'intervista] 8 novembre 2013 – Stella Bruno, conosciuta dal grande pubblico dei telespettatori nella veste di commentatrice della Formula 1, ci offre una testimonianza della sua esperienza di giornalista vissuta nel Circus.

Stella Bruno inviata di Rai Sport sulle piste del mondiale: un lavoro che dopo tanto tempo trascorso lontano da casa, stanca?

“Da diciotto anni faccio questo lavoro alla Rai e non riesco a farne a meno, per quanto mi obblighi a stare fuori casa centocinquanta giorni all’anno per seguire “il carrozzone” della Formula 1. E’ un lavoro che impone ritmi serrati, quando siamo in trasferta per i Gran Premi, dalle sette del mattino fino a sera inoltrata. Ma questo lavoro è la mia vita…”

Che rapporto ha con i colleghi stranieri?

“I rapporti con i colleghi che provengono da tutto il mondo per me sono molto importanti perchè lavorando a stretto contatto con loro ho una continua collaborazione e uno scambio interessante di notizie, proprio perchè lavoriamo per pubblici diversi. Poi mi aiutano ad aprire gli occhi sulle diverse realtà che compongono la Formula 1 in ogni paese dove andiamo…”.

E per quanto concerne i colleghi italiani?

“Ho la fortuna di far parte di un gruppo affiatato, quello del team di Rai Sport della Formula 1. E’ un gruppo di professionisti formidabili, sono dei veri appassionati e sono felice di farne parte. Noi inviati Rai siamo veramente molto uniti, c’è una perfetta sintonia di intenti, senza le gelosie e le divisioni interne che invece noto in altre realtà che svolgono lo stesso nostro lavoro…”.

Tutti noi conosciamo dalla televisione i suoi colleghi inviati di Rai Sport: come sono i suoi rapporti con loro quanto le telecamere sono spente?

Con Ettore Giovannelli ho un rapporto come quello che si può avere con un fratello. A lui sono legata moltissimo perchè è una persona molto colta, sensibile e professionalmente molto preparato. E’ con lui che, in quei pochi momenti liberi che il lavoro ci concede, vado a visitare i luoghi in cui ci veniamo a trovare per seguire la Formula 1. Se con Ettore vivo anche i piccoli momenti “fuori” delle corse, invece con Gianfranco Mazzonicondivido la grande concentrazione nella quale si immerge nel fine settimana dei Gran Premi. Gianfranco non concede spazi allo svago o alle distrazioni; è un grande professionista, completamente assorbito dal compito che deve svolgere chiuso nella sua cabina di commento per seguire al meglio tutte le fasi della gara. Forse per questo motivo Mazzoni è il meno compagnone del gruppo e come lui, anche Ivan Capelli che è costretto, considerato il suo compito, a stare lontano da me che invece vivo da vicino il lavoro che viene svolto sulla pit lane. Il paddock invece è il regno di Franco Brtuzzo che è il più sportivo di tutti noi. Mentre Ettore ed io siamo i più intellettualini del team di Rai Sport, Franco è un cultore dell’attività fisica; arriva sul circuito in bicicletta e poi è molto attento agli aspetti culturali dei luoghi dove ci troviamo, compreso l’aspetto enologico per il quale nutre una vera passione, non tanto per degustare il vino, quanto per scoprire nuove etichette, comprese quelle delle birre che mi pare collezioni…

Il nostro gruppo ha la fortuna di avere inoltre una figura fondamentale che ci aiuta a capire i dettagli che ci posso sfuggire o dei quali non ci siamo proprio accorti: è Giancarlo Bruno, l’ingegnere spiegatore, come lo ama definire Maurizio Losa. Giancarlo, sia nel commento televisivo, sia nelle riunioni con noi, ha il dono di saper fugare con facilità i dubbi sulle soluzioni tecniche delle vetture, dando la corretta interpretazione con parole molto semplici e con un atteggiamento affettuoso, di immediata comprensione per tutti noi del team Rai Sport. Questo aiuta molto il nostro lavoro, facendoci comprendere, con grande dovizia di dettagli, che c’è sempre da imparare… Chi invece non ama svelare i propri segreti è Giorgio Piola che è gelosissimo delle scoperte fatte aggirandosi ai box o grazie alle sue conoscenze. Giorgio è un po’ la primadonna del nostro team, sebbene posso comprendere bene il suo atteggiamento, frutto di una lunga frequentazione del mondo della Formula 1; poi non cambia nulla se ha il vezzo di informaci delle sue scoperte solo un po’ dopo averle fatte… Infine c’è il grande capo, Maurizio Losa, che svolge un compito difficilissimo, quello di guidare e coordinare il lavoro, le idee e i diversi contributi dei singoli, sapendo ottenere sempre il meglio da tutti noi. Inoltre Maurizio riesce benissimo ad unire le personalità e i caratteri tanto diversi che ci contraddistinguono. Posso dire che dal nostro lavoro traspare prima di tutto la passione che abbiamo tutti per le competizioni, nessuno escluso, quindi i sacrifici non pesano proprio”.

Lei è stata testimone del passaggio dalla vecchia guardia alla nuova generazione dei commentatori della Formula 1 Rai. Chi ricorda?

“Non solo ricordo la vecchia guardia dei giornalisti che un tempo commentavano la Formula 1, bensì continuo a frequentarli, perchè sono stati e restano per me dei punti di riferimento e penso che sia così anche per il grande pubblico che da casa segue le corse. Mario Poltroinieri prima di tutti. Mario è una persona amabilissima e ho scoperto che con lui è possibile parlare veramente di tutto, dal cibo alle competizioni, dagli animali alla storia, dalle armi antiche ai record… Poltronieri ha la capacità di saper aggiungere sempre qualche cosa di curioso a qualsiasi argomento, merito della sua cultura. E’ stato un grande professionista, sensibile ed è piacevolissimo da ascoltare, sempre. Un tempo avevo l’impegno delpomeriggio Poltronieri che dedicavo per andare a scovare – quando eravamo in trasferta in Canada con la Formula 1 – dei particolarissimi mocassini prodotti artigianalmente dai discendenti di una tribù di indiani. Un vero must, irrinunciabile per Mario, al quale mandavo la foto con il telefonino prima di procedere all’acquisto e devo dire che la scelta non era mai cosa semplice, ma il mio impegno mi pare incontrasse la soddisfazione di Poltronieri…

Poi c’era Ezio Zermiani che è una persona di una simpatia unica. Da quando non c’è Ezio, manca nel nostro ambiente quel tocco, quella verve ironica e umoristica che lui sapeva dosare sapientemete e che i telespettatori apprezzavano molto. Le nostre telecronache di oggi sono un po’ paludate, lo ammetto, mentre Zermiani aveva il dono della leggerezza, raccontando la Formula 1 in un modo che la faceva veramente vivere da dentro, da molto vicino, alla maniera dei commentatori inglesi, in particolare quelli della BBC, ma da questi dobbiamo escludere Eddie Jordan che invece tende a stare un po’ troppo sopra le righe. Le interviste di Zermiani sulla pit lane sono state le prime e hanno fatto storia, sono rimaste uniche anche per l’umorismo misurato con cui venivano fatte ai piloti che poi erano tutti suoi amici e per questo motivo in molti seguivano alla televisione le fasi dello schieramento di partenza proprio per vedere cosa avrebbe combinato Zermiani… Tutto questo oggi non sarebbe impossibile, la Formula 1 è diventata tutta un’altra cosa, c’è uno spirito completamente diverso rispetto ai tempi di Ezio Zermiani, Mario Poltronieri e Gianfranco Palazzoli e quindi non sarebbe possibile, anche volendo, riproporre le irripetibili e divertenti griglie di Ezio”.

E parlando invece dei piloti di un tempo, quali sono state le sue esperienze di intervistatrice?

“Tra i piloti di un tempo, con Jean Alesi mi trovo ancora oggi molto bene perchè è un collega gradevole e simpatico che collabora con la Rai. La bestia nera invece per me è stato Gerhard Berger: un vero e proprio problema intervistarlo in quanto mai riuscivamo ad essere sulla stessa lunghezza d’onda. Invece lo scontro più forte lo ho avuto con Michael Schumacher, pilota dalla personalità molto marcata, che all’epoca era alla Benetton. Nel tempo poi sono riuscita a stabilire un buon rapporto con lui, scoprendo quanto Michael fosse in realtà una persona molto semplice e disponibile, contrariamente all’immagine che il mondo della Formula 1 ci offriva, complice l’isolamento al quale è stato costretto per riuscire a vivere un po’ tranquillo lontano dai riflettori”.

Una battuta di Schumacher su Barrichello in una sua intervista ha fatto il giro del mondo…

Si, su Rubens Barrichello suo compagno di squadra in Ferrari. Facendo notare al campione tedesco il comportamento tenuto in gara da Rubens, Michael al microfono mi dichiarò: Rubens mai mi ha aiutato. Questa battuta fece proprio il giro del mondo, senza che io venissi a conoscenza dello scalpore che aveva generato. Incontrando nuovamente Michael per la gara successiva al Nurburgring – era vestito con un completo griffato dalla testa ai piedi e i calzoni li trovavo veramente ridicoli su di lui – gli feci notare che consideravo il suo abbigliamento un po’ discutibile. La reazione di Schumacher fu violenta e improvvisa, urlandomi nel suo italiano stentato: Grante kasino, grante kasino… Tutta la gente del paddock si rivolse verso di noi incuriosita, mentre Michael mi ammoniva con il gesto della mano come se volesse darmi uno schiaffo Stella, Stella…. Oddio, mi son detta, grante kasino de che? Per i pantaloni che trovavo ridicoli? No. Michael non aveva gradito le conseguenze della sua battuta su Barrichello, riportata dai maggiori media. Da quel giorno il suo saluto è sempre uguale, accompagnato dal gesto della mano. Ancor oggi molti colleghi mi salutano allo stesso modo, Stella, Stella…”

Tra i piloti di oggi, dalla sua esperienza, chi è quello più difficile da intervistare?

“La bestia nera, tra i piloti della Formula 1 di oggi, è sicuramente Kimi Raikkonen. Con lui è veramente complicato fare un’intervista, nel senso che è molto difficile riuscire a tirargli fuori qualche cosa di diverso, di insolito… O rilascia delle dichiarazioni banalissime oppure dice delle cose irripetibili. Recentemente ho avuto modo di fissare un incontro per intervistarlo, per cui mi sono preparata con l’intento di riuscire a strappargli qualche cosa di originale. Ho esordito chiedendogli se fosse contento di ritornare a Maranello, considerato che tutti i piloti, nessuno escluso, ambirebbero guidare per la Ferrari. La sua riposta è stata: Se ho firmato il contratto significa che sono contento. Fine dell’intervista con Raikkonen”.

QUESTA INTERVISTA E' UNA PEEERLAAAA DI STEEEELLLLAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

 

 

Penosa. Una raccomandata incompetente che non sa una parola in nessuna lingua, italiano compreso. E c'è anche qualcuno che la intervista.

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Parlando di confronto Sky-Rai, ho avuto modo di vedere alcune corse sulla Rai quest'anno, ed ecco il mio giudizio.

 

A livello di telecronaca, Vanzini è tutto un'altra cosa. Come dice Chinchero, fa i miracoli in cabina. Si tratta di una telecronaca più effervescente, anche se più piatta rispetto alle altalene più latine (ma molto meno professionali) di Mazzoni. Inoltre, da inizio stagione è anche migliorato.

 

Tra Capelli e Gené in realtà ci sono poche differenze. L'italiano è certo un personaggio molto più interessante dello spagnolo-catalano, con un'esperienza in F1 maggiore, meglio abituato ai tempi televisivi e capace di fare un commento articolato ed intelligente, oltre ad avere una mentalità degna della F1. D'altro canto Gené ha una visione di gara leggermente migliore, notizie di prima mano dalla Ferrari e un buon feeling con Vanzini. In ogni caso, Capelli è superiore.

 

Tra Giovanelli e Boselli sinceramente non so chi scegliere. Per certi versi Boselli è più professionale, però comunque Ettore è migliore nella corsa sulla griglia di partenza prima della gara.

 

Indiscutibilmente Giancarlo Bruno e Giorgio Piola sono gli uomini chiave del commento tecnico della Rai, Vandone non è minimamente paragonabile, sono due categorie diverse. Vandone non è e non sarà mai un tecnico e quindi c'è bisogno di un altro tecnico a Sky che lo completi, perché Vandone si può esprimere solamente con un ingegnere.

 

Il confronto che si potrebbe fare con Vandone avrebbe senso con Boccafogli. E infatti io credo che rispetto a quest'ultimo Fabiano sia migliore. C'è da dire però che gli interventi dallo Sky Box sono imparati a memoria e messi in scena, come delle pillole di High Tech, e ciò non va affatto bene.

 

Parlando di Franco Bortuzzo, decisamente superiore a Sarah Winckaus, più sciolto e televisamente migliore, senza nulla togliere alla tedeschina che si sa comunque ben districare nei problemissimi della diretta (a differenza della Abiye che non sa condurre Race Anatomy).

 

Ovviamente la sfida Sangiorgio-S. Bruno finisce 1000-0 al 10' per manifesta superiorità. Da migliorare solo l'apnea della giornalista di Sky.

 

Poi l'ospite d'onore di Sky, il bravissimo e simpaticissimo Leo Turrini, sconfigge Pino Allievi, pezzo pregiato del Team Rai, sia per l'interesse del personaggio che per le notizie e le osservazioni.

 

Tecnologicamente, Sky mille anni avanti luce a Rai, parlando di mosaico interattivo, che secondo me non è tanto lento. Avrò perso non più di due o tre sorpassi in tutto l'anno. Utilissimo il Race Control nelle qualifiche, così si possono seguire sia le immagini che i tempi delle automobili in pista, e le posizioni.

 

Sul piano del livello tecnico e dell'approfondimento, Rai molto meglio di Sky nei postgara, assolutamente noiosi quelli della pay-tv, mentre i pregara sono interessanti, diciamo un pareggio. Sinceramente non ho avuto modo di vedere le trasmissioni di anticipazione al sabato e di commento al lunedì della Rai, ma Race Anatomy ha un format straordinario e imbattibile. Le uniche pecche sono a volte la ripetizione degli argomenti e la presenza della Abiye.

 

Anche High Tech, che io vedo comunque poco, ha un ottimo formato e si rivela un approfondimento tecnico interessante (ma sarebbe gradita la presenza di un ingegnere).

 

La Rai ovviamente batte Sky nelle rievocazioni storiche. "Storie di Gran Premio", a parte il titolo discutibile, sono stupidaggini atroci. Vandone spoilera il risultato all'inizio, descrivendo a volte addirittura nel dettaglio le azioni che avverranno nel corso della gara, e la falsa telecronaca è terrifica (e facciamo finta che il fatto che durino 30 minuti non sia un problema). Io mi dico, possibile che non abbiano pensato di farle a mo' di documentario, come "Correndo nel tempo" che facevano su Nuvolari? Una voce narrante posata e calda per descrivere quello che succede in gara, Vandone che interrompe due tre volte per mostrare le macchine, un altro giornalista che ogni tanto fa finta di fare la telecronaca, e una bella animazione per i sorpassi più interessanti. Tralasciando il fatto che si potrebbe anche organizzare perlomeno una telefonata ai superstiti di quel GP per sentirsi dare un'opinione dal vivo. Mille volte meglio Perle di Sport (non vedo l'ora che mi mettono la Sky Digital Key così le intercetto su My Sky).

 

Ma la pecca della pay tv è la programmazione settimanale. Voglio dire, possibile che non si può organizzare un talk show settimanale? Possibile che non si possano creare adeguati spazi di approfondimento anche alle altre categorie? Di commento? Che non si possa organizzare un'edizione quotidiana, non dico due, ma almeno una, di TG-F1. Cioè cavolo io abito in Basilicata e ogni giorno il TGR c'è alle 7.30, alle 14.00 e alle 19.30, e non dice nulla: possibile che non si trovano notizie per occupare un'edizione alle 20.30, o alle 14.00, di un TG che parli di F1, GP2, GP3, Porsche Supercup e compagnia bella?

 

E con questo ho concluso.

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Poi l'ospite d'onore di Sky, il bravissimo e simpaticissimo Leo Turrini, sconfigge Pino Allievi, pezzo pregiato del Team Rai, sia per l'interesse del personaggio che per le notizie e le osservazioni.

 

 

gli piace vincere facile a Turrini :asd:

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Interessante l'intervista di Stella, che mi fa riflettere un paio di cose:

 

1) se Mazzoni è così concentrato e professionale nella preparazione del lavoro, come mai è capace di ripetere idiozie e leggende metropolitane a iosa durante i GP? A me sembra uno che si prepara alle telecronache cercando stupidaggini su Google, invece che leggendo libri di F1.

 

2) Ho capito che Raikkonen sia difficile da intevistare, ma se gli chiedi se è felice per tornare in Ferrari, vuoi che ti risponda che è infelice? caso mai poteva chiedere se tornare al vecchio team è un vantaggio perchè già conosce l'ambiente oppure se ha l'incognita che l'ambiente sia cambiato in funzione di Alonso

 

3) in occasione della presentazione dell'ultima Benetton a Venezia nel 2001 ho incontrato Zermiani, che è veramente uno molto simpatico, mentre effettivamente Piola è un po antipatico.

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sul punto 1) secondo me Mazzoni si adegua al pubblico cioè lui sa che al pubblico interessa di piu il costo dell'impianto di abu dhabi o che ha il ristorante vip (che poi cosa significa? che se vado io che non sono vip non mi fanno entrare anche se ho i soldi per pagare il conto?) che passa sopra la pista piuttosto che il suo layout

Modificato da F.126ck

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E' anche pur vero che noi siamo solamente una parte degli spettatori. Una parte minoritaria, quella dei veri appassionati.

 

Purtroppo, aggiungerei.

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Da segnalare il TG di La7 che parla di F1 e motogp solo se vince la Ferrari/Rossi; non hanno fatto minimamente cenno alle vittorie nel mondiale di Vettel e Marquez. Comportamento degno di Mediaset e/o da rete privata di infimo livello.

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Cos'è La7?

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Cos'è La7?

 

Non posso rispondere, l'ultima volta che ho scritto parolacce in questo forum a momenti mi bannavano. :yes:

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Poi l'ospite d'onore di Sky, il bravissimo e simpaticissimo Leo Turrini, sconfigge Pino Allievi, pezzo pregiato del Team Rai, sia per l'interesse del personaggio che per le notizie e le osservazioni.

 

 

gli piace vincere facile a Turrini :asd:

 

 

:rotfl:

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Sarah Winckaus che si sa comunque ben districare nei problemissimi della diretta (a differenza della Abiye che

non sa condurre Race Anatomy).

ROTFL

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Post molto costruttivo, direi.

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Cos'è La7?

 

Non posso rispondere, l'ultima volta che ho scritto parolacce in questo forum a momenti mi bannavano. :yes:

 

Era una domanda retorica, so cos'è... il fatto è che la considero poco più di una tv locale, decisamente più interessante quando si chiamava TMC. Sinceramente non mi scandalizza che parlino di F1 solo quando ne hanno voglia, loro (se non ricordo male) erano quelli che pompavano alla grande la Superbike. Le notizie sulla F1 ormai vanno cercate su internet o sulle pay-tv che hanno i diritti.

C'è anche da dire che, per motivi puramente... geografici, non so se sia cambiato qualcosa dallo scorso anno ad oggi. Magari nel frattempo è diventata la rete migliore d'Italia. Nel caso, ritiro l'ironia e mi scuso.

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Pompavano la Superbike perchè la tramettevano loro, del resto ognuno porta l'acqua al proprio mulino.

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