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luke36

La Williams e Frank

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Gi?, anche perch? altrimenti cosa dovremmo fare a Carlo Chiti?

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Williams ? simile a Ferrari perch? per lui conta la sua macchina e non troppo chi guida.

 

Il mio problema nel giudicare la Williams ? che si lega inevitabilmente a un ricordo e quindi non sono obbiettivo e poi... ha realizzato un sogno... bene a quale prezzo? e chi ha pagato per il suo sogno? (e non mi venite a dire lui per l'incidente)

 

Purtroppo mi associo a quello che dici, quel 1? Maggio 1994 piansi come se mi fosse morto un parente ero sotto shock, ricordo tutto come se fosse ieri.

Williams non pag? niente per l'incidente, gi? l'anno dopo mi ricordo su Autosprint all'ennesima domanda su Senna, archivi? dicendo che era l'ultima volta che parlava del "Beco".

Purtroppo quando penso alla Williams oltre alle auto stupende a tutti gli anni stupendi e meriti che ha regalato a noi, alla F1 (e a se stesso), non posso non pensare a quella criminosa modifica a quel maledetto piantone dello sterzo della Fw16.

 

 

L0unica cosa che gli si imputare ? il fatto di avere taciuto e abbuiato un po' tutto sulla vicenda per difendere i suoi soci nel team in particolare Patrick Head, la modifica non c'entra niente con lui, anche se doveva cercare di far si che la verit? venisse a galla prima possibile.

 

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Quando ho deciso di aprire questo topic sapevo benissimo che sarebbe stata questione di pochi posts e si sarebbe parlato del ruolo che Frank Williams ha avuto nella morte di Ayrton.

 

Lui sapeva. Certamente che sapeva ! Il padrone (inteso nel vero senso del termine) deve sapere tutto. Questa ? una macchia incredibile che penso lui stia ancora espiando. Ricordo il funerale e lui guardare al cielo con gli occhi lucidi. Solo lui sa e dovr? darne conto a qualcuno un giorno quando non ci sar? pi? su questa terra. I segreti rimangono tali su questo mondo ma convivere con i rimorsi e i sensi di colpa ? la peggior pena e punizione che si possa provare.

 

Luke 36

 

PS

Ci? non toglie cosa comunque di grande Frank abbia fatto !

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Visitatore Ayrton4ever
Frank e' solo l'ultimo di una serie di grandi costruttori di auto da corsa che viene accusato di non avere a cuore la vita dei propri piloti.

E' toccato a Ferrari e a Chapman prima di lui.

 

Non vedo perche' i tifosi per elaborare il proprio lutto ogni volta debbano avere bisogno di dare la colpa a qualcuno.

 

Il tuo discorso sarebbe giusto se avesse sbagliato Ayrton, in quel caso non avrei incolpato nessuno. Ma siccome in quel caso il volante non ha assolto la funzione per cui ? costruito, cio? girare le ruote di una macchina, e c'? un qualcuno che lo costruisce e lo fissa io voglio sapere chi ? e, se permetti, mi incaxzo anche!

 

Per il resto quoto Luke per la parte dei rimorsi e i sensi di colpa.

 

Ho sentito dire che ha in ufficio solo immagini di Ayrton e suo figlio si chiama Jonathan Piers in onore di COurage che mor? con una sua macchina.

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l'incidente lo ha avuto in francia mi pare anche a me si recasse li per dei test.una volta ha raccontato che guidava lui e perse il controllo a causa dell'alta velocita.la macchina si e' ribaltata.

 

per quanto riguarda i noti fatti della morte di senna,io credo che rappresentino una macchia nella carriera di frank.

 

ma non per la modifica al piantone,sbagliare e' umano e in f.1 ci sta anche di fare una modifica frettolosa,in fondo la colpa e' del meccanico che l'ha eseguita e chi doveva controllarne l'efficenza.non poteva certo frank sulla sedia a rotelle controllare la saldatura del piantone.

 

la macchia sta nel mondo in cui ha affrontato il processo,sostenendo con patrick head quella ridicola versione dell'errore umano,avvallatta anche dalle testimonianze dei suoi ex piloti hill e coulthard.

 

alla williams sanno tutti cosa e' successo alla macchina di senna,facevano meglio a stare zitti,se proprio non volevano dire la verita'.non imbastire una tesi ridicola avvalatta da testimonianze false di ex piloti williams.

 

comunque nonoostante tutto,frank williams voleva bene a senna e ha sofferto molto per la sua perdita.nel suo studio ha solo foto del brasiliano

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Visitatore Achille Varzi
Frank e' solo l'ultimo di una serie di grandi costruttori di auto da corsa che viene accusato di non avere a cuore la vita dei propri piloti.

E' toccato a Ferrari e a Chapman prima di lui.

 

Non vedo perche' i tifosi per elaborare il proprio lutto ogni volta debbano avere bisogno di dare la colpa a qualcuno.

 

Il tuo discorso sarebbe giusto se avesse sbagliato Ayrton, in quel caso non avrei incolpato nessuno. Ma siccome in quel caso il volante non ha assolto la funzione per cui ? costruito, cio? girare le ruote di una macchina, e c'? un qualcuno che lo costruisce e lo fissa io voglio sapere chi ? e, se permetti, mi incaxzo anche!

 

Per il resto quoto Luke per la parte dei rimorsi e i sensi di colpa.

 

Ho sentito dire che ha in ufficio solo immagini di Ayrton e suo figlio si chiama Jonathan Piers in onore di COurage che mor? con una sua macchina.

 

Piers e Frank erano molto amici.

Per quanto riguarda le responsabilita' di FW nella morte di Senna, le circostanze in cui questa e' avvenuta sono talmente singolari che non e' veramente possibile accusare qualcuno o la squadra di averla causata.

Molti altri piloti di F1 sono morti per motivi legati alla mancanza di sicurezza, alla negligenza, o alla follia delle corse. Il caso di Senna non e' certamente uno dei piu' eclatanti, anzi, e' uno di quelli in cui il fato ha giocato un ruolo cruciale. L'unico motivo per cui il dibattito infuria in questo modo e' dovuto a quello che Ayrton ha rappresentato per le corse e per i suoi tifosi.

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OT

 

Scusate non voglio fare un caso creare una discussione che non c'entra, perch? inanzitutto Senna da persona amante della sua vita il suo mestiere e persona estremamente intelligente sapeva che la morte era sempre dietro l'angolo, sono sicuro che da lass? non ne fa un dramma, per? ? stata omessa la verit? dette balle, volgari menzogne, Frank Williams, Patrick Head, Damon Hill e David Coulthard sono dei mentitori, senza nulla togliere alle loro capacit? e meriti sportivi (Coulthard?) non sono uomini, scusatemi.

 

Fine OT

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Visitatore Achille Varzi
OT

 

Scusate non voglio fare un caso creare una discussione che non c'entra, perch? inanzitutto Senna da persona amante della sua vita il suo mestiere e persona estremamente intelligente sapeva che la morte era sempre dietro l'angolo, sono sicuro che da lass? non ne fa un dramma, per? ? stata omessa la verit? dette balle, volgari menzogne, Frank Williams, Patrick Head, Damon Hill e David Coulthard sono dei mentitori, senza nulla togliere alle loro capacit? e meriti sportivi (Coulthard?) non sono uomini, scusatemi.

 

Fine OT

 

Ho visto Williams e Head in azione per trent'anni. Credo che questa sia un'esagerazione. Sono l'anima della F1. Il pasticcio giudiziario c'e' stato ma e' da imputare piu' a qualche giudice nostrano che voleva farsi pubblicita' che a vere responsabilita' di costoro.

L'integrita' di questi 4 e' provata da come hanno lavorato nelle loro carriere e non deve essere oscurata da un lutto.

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OT

 

Scusate non voglio fare un caso creare una discussione che non c'entra, perch? inanzitutto Senna da persona amante della sua vita il suo mestiere e persona estremamente intelligente sapeva che la morte era sempre dietro l'angolo, sono sicuro che da lass? non ne fa un dramma, per? ? stata omessa la verit? dette balle, volgari menzogne, Frank Williams, Patrick Head, Damon Hill e David Coulthard sono dei mentitori, senza nulla togliere alle loro capacit? e meriti sportivi (Coulthard?) non sono uomini, scusatemi.

 

Fine OT

 

Ho visto Williams e Head in azione per trent'anni. Credo che questa sia un'esagerazione. Sono l'anima della F1. Il pasticcio giudiziario c'e' stato ma e' da imputare piu' a qualche giudice nostrano che voleva farsi pubblicita' che a vere responsabilita' di costoro.

L'integrita' di questi 4 e' provata da come hanno lavorato nelle loro carriere e non deve essere oscurata da un lutto.

 

non condivido infatti la punizione dal punto di vista giuridico e quindi il processo, perch? nelle corse il pericolo e costante e chi ama il mestiere di pilota lo sa e lo accetta, d'altronde si guidano prototipi, ma questi individui dovevano dire la verit? punto: Ayrton ? morto perch? si ? rotto il piantone dello sterzo!

Non dire *******, volgari menzogne, come hanno fatto loro, ripeto solo dal punto di vista umano questo valgono zero, non tolgo nulla al loro valore sportivo e professionale, d'altronde chiedere a Reutemann anche...

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La Williams ? il mio team di F1 preferito, mi piange il cuore a vedere i pessimi risultati degli ultimi anni. Spero solo in una rapida ripresa... ? incredibile pensare che spesso un team come la Williams riesca a stare davanti alla ben pi? ricca Toyota, che le fornisce i motori. Grande Frank, la F1 non ti dimenticher? tanto facilmente, la tua passione per le corse, anche dopo il tuo gravissimo incidente, ? enorme.

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ragazzi bisogna fare una precisazione importante.la legge e' la legge.in italia un incidente mortale viene trattato dalla giustizia ordinaria,sia che accada in autostrada che nel vialetto di casa che nella pista di imola.

per la legge italiana non vi e' distinzione di dove accade.

pertanto non vi e' stata nessun accanimento,o cose di altro genere.ma un giudice che ha istituito un processo regolarmente per le morti di senna e ratzemberger.

 

 

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Visitatore Achille Varzi
Ayrton ? morto perch? si ? rotto il piantone dello sterzo![/b]

Non dire *******, volgari menzogne, come hanno fatto loro, ripeto solo dal punto di vista umano questo valgono zero, non tolgo nulla al loro valore sportivo e professionale, d'altronde chiedere a Reutemann anche...

 

Moedrare il tono please.

Comunque non e' vero.

Senna non e' morto per quello.

Ayrton e' uscito di strada perche' si e' rotto il piantone dello sterzo.

E' morto perche' un pezzo della macchina lo ha trafitto. Le macchine si rompono. Succede spesso, e le conseguenze variano di molto.

Inoltre gli imputati e i testimoni, nei processi, dicono quello che i loro avvocati gli indicano. Per tutelarli. Non si dovrebbero trarre conseguenze sulla personalita'.

So bene che Williams poteva essere duro, e ho sofferto del fatto che talvolta favorisse uno dei suoi piloti a discapito dell'altro, ma non gli si puo' dare colpe che non ha.

 

 

 

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Williams ? simile a Ferrari perch? per lui conta la sua macchina e non troppo chi guida.

 

Il mio problema nel giudicare la Williams ? che si lega inevitabilmente a un ricordo e quindi non sono obbiettivo e poi... ha realizzato un sogno... bene a quale prezzo? e chi ha pagato per il suo sogno? (e non mi venite a dire lui per l'incidente)

 

Purtroppo mi associo a quello che dici, quel 1? Maggio 1994 piansi come se mi fosse morto un parente ero sotto shock, ricordo tutto come se fosse ieri.

Williams non pag? niente per l'incidente, gi? l'anno dopo mi ricordo su Autosprint all'ennesima domanda su Senna, archivi? dicendo che era l'ultima volta che parlava del "Beco".

Purtroppo quando penso alla Williams oltre alle auto stupende a tutti gli anni stupendi e meriti che ha regalato a noi, alla F1 (e a se stesso), non posso non pensare a quella criminosa modifica a quel maledetto piantone dello sterzo della Fw16.

 

Frank e' solo l'ultimo di una serie di grandi costruttori di auto da corsa che viene accusato di non avere a cuore la vita dei propri piloti.

E' toccato a Ferrari e a Chapman prima di lui.

 

Non vedo perche' i tifosi per elaborare il proprio lutto ogni volta debbano avere bisogno di dare la colpa a qualcuno.

 

Perfettamente d'accordo, ci si dimentica che gli sport motoristici sono una categoria dove il rischio ? (purtroppo) ancora presente e comunque accettato da chi vi partecipa

 

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Visitatore Ayrton4ever

rischio ok, incidente sempre dietro l'angolo ok ma un incidente come quello di Gilles ? fatalit? imprevedibile, quello di Ayrton ? omicidio colposo perch? c'? sicuramente un individuo il cui errore ha portato all'incidente

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Ciao a tutti.

 

Mi permetto di apportare qualche modifica alla storia della Williams postata da *** perch? ci sono diverse inesattezze (sempre che interessi a qualcuno).

 

Francis Owen Garbett Williams nasce il 16/04/1942 a South Shields, nel nord-est dell'Inghilterra. Dopo la morte del padre, pilota di bombardieri della RAF disperso in missione di guerra, viene mandato in collegio a Dumfries, in Scozia. Al termine degli studi rientra a Nottingham dove cresce la sua passione per le auto da corsa, in particolare per le Jaguar.

 

Nel 1961 comincia a correre con un'Austin A35 senza ottenere nessun risultato degno di nota. Incontra un pilota quasi omonimo ma non parente, Jonathan Williams, che lo presenta a sua volta ad un altro pilota, Piers Courage, figlio di una grande famiglia proprietaria della birreria Courage.

 

Nel 1963 Frank si licenzia da rappresentante della famosissima azienda produttrice di salsa di pomodoro Campbell's Soup Company e divide assieme a Jonathan e Courage un appartamento a Londra. Jonathan Williams corre in F.Junior e Frank lo segue come meccanico/DS/organizzatore tuttofare.

 

La sua istruzione, la conoscenza di pi? lingue e la sua naturalezza nei rapporti con le persone gli fanno guadagnare la fiducia di molte persone nel paddock. In virt? di questo Frank riesce a guadagnarsi una Brabham per fare correre Courage in F3 nel 1964 grazie all'interessamento del miliardario Anthony "Bubbles" Horsley che poi parteciper? all'avventura della Hesketh. Contemporaneamente gestisce, sempre grazie a Horsley, la Brabham BT10 di F2 di Jochen Rindt che a Crystal Palace regala la prima vittoria al team manager Frank Williams battendo piloti come Graham Hill, Alan Rees, Denny Hulme e Jim Clark. E' il 18 maggio 1964.

 

Nel 1966 nasce a Slough la Frank Williams Racing Cars Ltd. e di l? a poco Frank smette anche di effettuare le poche gare che si concedeva di correre ogni tanto, uscendo puntualmente di pista. Intanto Tim e Reg Parnell mettono gli occhi su Courage e lo fanno esordire in F1 nel 1967.

 

Nel 1968 Frank acquista una Brabham BT23 di F2 per fare correre Jonathan che vince a Monza il GP lotteria e Courage che conquista il 3? posto ad Albi. Saltuariamente la suddetta Brabham viene affidata anche ad un giovane avvocato londinese appassionato di corse: Max Mosley. Nella tradizionale Temporada Argentina Courage conquista la vittoria a Buenos Aires e Frank fa correre anche una giovane speranza locale: Carlos Reutemann.

 

Nel 1969 (non nel 1970) Frank decide di fare il salto in F1 ed acquista una Brabham BT26 modificata da Robin Herd per essere equipaggiata con pneumatici Dunlop invece dei Goodyear per i quali la monoposto ? stata disegnata. Il pilota sar? Piers Courage.

La prima stagione in F1 ? positiva con l'8? posto finale di Courage nella classifica piloti ed il 2? posto conquistato a Montecarlo alle spalle di Sua Maest? Graham Hill. Al Glen arriva un altro 2? posto davanti alle Brabham ufficiali che fa storcere il naso ai dirigenti della Goodyear.

La scuderia di Williams comincia a far parlare di s? ed a Monza l'ing. Giampaolo Dallara presenta Frank ad Alejandro De Tomaso il quale gli propone di gestire nel 1970 una sua F1 disegnata proprio da Dallara. Frank deve procurare gli sponsor ed un DFV. Il pilota sar? ancora Courage.

 

La rossa monoposta sponsorizzata da Dunlop, Ward e Castrol ? bella ma troppo pesante. I risultati non arrivano e Courage va a sbattere parecchie volte. A Zandvoort sembra esserci un'inversione di tendenza, Courage ? sesto e sta recuperando sulla Ferrari dell'esordiente Clay Regazzoni ma all'improvviso la De Tomaso esce di pista andando a schiantarsi contro il terrapieno. Courage muore sul colpo. Pochi giorni pi? tardi, a Monza, Frank perde un altro amico, Jochen Rindt. Da quel giorno decide che non si affezioner? mai pi? ad un suo pilota. Anche per questo, a volte, pu? sembrare che Williams tratti troppo duramente i suoi piloti.

 

Terminata la collaborazione con De Tomaso, Frank acquista da Max Mosley una March 711. Nel frattempo, infatti, l'avvocato ha fondato assieme ad Alan Rees, Graham Coaker e Robin Herd la scuderia March. Lo sponsor ? la Politoys, il pilota ? Henry Pescarolo. La mancanza di soldi e, conseguentemente, di sviluppo porta ad una stagione 1971 particolarmente avara di risultati: solo 4 punti. La situazione ? talmente critica che Frank deve usare una cabina pubblica per le telefonate in quanto gli sono stati staccati i fili del telefono per morosit?.

 

A questo punto Williams cambia tattica. Non pi? acquistare monoposto ma costrursele da s?. Ingaggia Len Bailey (quello della Ford GT40) e Maurice Gomm, ottiene ancora la fiducia della Politoys. La vettura per il 1972 ? per? in clamoroso ritardo di costruzione e cos? Frank affida a Pescarolo e Carlos Pace due pessime March 721. La Politoys FX3 debutta desolatamente a Brands Hatch quando Pescarolo va a sbattere alla Dingle Dell e non apparir? mai pi?.

 

Il team si trasferisce a Reading e Frank trova l'inaspettato aiuto di un amico francese, Patrick Duffeler, membro del consiglio di amministrazione della Marlboro che decide di aiutare un piccolo team. La Iso-Rivolta accetta di portare avanti il progetto e le vetture saranno guidate da Howden Ganley e Nanni Galli (e poi da altri) che portano i soldi necessari a completare il budget. La FX3, pur modificata, non ? affatto competitiva, nel finale di stagione viene guidata anche da Jacky Ickx ma senza alcun risultato utile.

 

Ciononostante la Marlboro conferma il suo appoggio anche per il 1974. Frank ricontatta Dallara per costruire la prima vera Williams, la FW01 (non la FW04). L'unico pilota ad inizio stagione ? Arturo Merzario che a Kyalami ? clamorosamente 3? in qualifica alle spalle di Lauda e Pace e davanti a Reutemann, Fittipaldi e Regazzoni. In gara Merzario d? il massimo e, con il 6? posto finale, regala a Williams il primo punto iridato da costruttore vero. La seconda vettura intanto viene affittata a diversi altri piloti ma ? ancora Merzario a portare punti con il 4? posto di Monza.

 

La Marlboro riduce il suo apporto economico per il 1975, Merzario resta primo pilota mentre Jacques Laffite deve portare 1000 sterline a gara per poter correre. I Cosworth di Williams si rompono facilmente e le revisioni costano care cos? gli altri team manager mossi a compassione, da Tyrrell ad Ecclestone, aiutano Frank svelandogli alcuni trucchi del mestiere per evitare rotture e costi inutili. Una solidariet? che non esister? mai pi? in F1. Frank deve sfuggire agli ufficiali giudiziari che lo inseguono ovunque, viene sfrattato, subisce un'interdizione bancaria ma non si arrende e addirittura, per sposarsi, chiede in prestito le 8 sterline necessarie a celebrare la cerimonia.

La svolta avviene quando il petroliere austro-canadese Walter Wolf, che vede nella F1 un buon mezzo per farsi pubblicit?, fa visita al team all'International Trophy di Silverstone. Dopo aver rotto entrambi i motori disponibili, Merzario deve rinunciare alla corsa ma Wolf, entusiasta come un bambino, mette mano al portafogli e procura due DFV nuovi per Williams. Non solo! Seguir? la scuderia per tutta la stagione occupandosi personalmente delle spese necessarie e consentendo al team di fare un salto di qualit?. I risultati arrivano e Jacques Laffite conquista uno splendido 2? posto al Nurburgring che consente al team di usufruire dei benefici economici previsti dalla FOCA.

 

Wolf azzera tutti i debiti del team in cambio del 60% della propriet? della scuderia stessa e decide di rilevare tutto il materiale della Hesketh, ora nelle mani di Anthony "Bubbles" Horsley dopo la fuga negli USA di Lord Alexander Hesketh, nei guai col fisco inglese. Assieme al materiale, Wolf rileva anche una parte del personale tra cui c'? Harvey Postlethwaite che diventa l'ingegnere-capo della nuova scuderia Wolf-Williams. Questo mette in imbarazzo Frank che stava per affidare quel ruolo ad un giovane ingegnere, Patrick Head, che accetta umilmente di fare il secondo di Postlethwaite.

La FW05 del 1976 non ? altro che una Hesketh 308C modificata, il primo pilota ? Ickx mentre la seconda vettura sar? sempre a pagamento. La FW05 si rivela catastrofica, Ickx abbandona il team a met? stagione. A fine campionato la FW05 non ha racimolato nemmeno un punticino. Wolf acquista anche il restante 40% del team e sostituisce Frank con Peter Warr.

 

Walter Wolf degrada cos? Frank Williams a semplice? autista (lo manda a ricevere gli ospiti all?aeroporto per poi accompagnarli all?albergo o alla factory), considerandolo l?anello debole della squadra. Umiliato, Frank decide di lasciare la squadra. La nuova vettura per il 1977, progettata da Harvey Postlethwaite e Patrick Head, si chiamer? solo Wolf, il nome Williams non esiste pi?. Il pilota del Walter Wolf Racing Team ? Jody Scheckter.

 

Frank non si ? arrende e con i soldi della liquidazione di Wolf ha comprato una March 761 (che, in realt? ? una 741 ex-Brambilla, come scoprir? togliendo la vernice dalla carrozzeria), 3 motori Cosworth usati e ingaggia il pilota belga Patrick Neve che porta lo sponsor birraio Belle-Vue.

Nasce la Williams Grand Prix Engineering.

Un amico di Williams che fa l?agente pubblicitario gli propone un incontro con Mohammed Al Fawzan, rappresentante per l?Europa della compagnia aerea araba Saudia Airlines, che vede nella F1 un buon mezzo pubblicitario. L?accordo viene raggiunto e sull?alettone posteriore della March appare la decal Fly Saudia. La nuova sede della scuderia, dove Patrick Head, Ross Brawn e Neil Oatley lavorano ad una vettura completamente nuova per il 1978, si trova a Didcot.

 

Con i soldi della Saudia Airlines Frank Williams pu? finalmente far costruire una nuova monoposto in tutta tranquillit?. La nuova FW06, molto bella e ben rifinita, disegnata da Patrick Head assistito da Ross Brawn e Neil Oatley, ? gi? pronta a fine ?77 ma occorre un pilota valido per condurla: Williams e Head puntano le loro speranze su Alan Jones che accetta con entusiasmo dopo una visita alla factory di Didcot.

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Ok, andiamo avanti col racconto?

 

 

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mi permetto un'ultima considerazione...

come penso si fosse capito il mio grande idolo ? senna, ma non me la sento di scaricare tutta la colpa sulla williams, purtroppo la modifica al piantone dello sterzo l'ha richiesta senna stesso questo ? un dato di fatto.

poi che quel meccanico ha fatto la cappella della vita ? fuori discussione, ma tutto a monte parte da una richiesta di ayrton stesso.

purtroppo, un'incidente che si risolse con la morte del piu' grande pilota di tutti i tempi, perch? un pezzo di ferro perforo' la visiera, una tragica sfortuna.

 

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Beh richiedere un modifica non significa affatto che questa debba essere fatta in modo cos? grossolano!!!

 

La colpa della morte di Ayrton ? di Patrick Head, non del meccanico, il meccanico fa quello che gli viene detto, la colpa ? dei responsabili!

 

Sul braccetto della sospensione che si incune? tra la visiera e il casco e perfor? il cranio di Ayrton ? risaputo, ma ho sentito anche di fratture alla base cranica, non so se si sarebbe salvato lo stesso...

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sicuramente senna chiese di modificare l'abitacolo per stare piu' comodo.questo non vuole dire che voleva quella modifica cosi mal fatta.

 

io non ritengo frank williams e patrick head responsabili dell'omicidio di senna.purtroppo in f.1 il rischio ce',e una modifica maleseguita per quanto scandalosa non si puo' ritenere un omicidio.

 

pero' tutto il teatrino di finzione ,false testimonianze,al processo senna sono vergognosi.

 

il lunedi head ha accusato senna di aver sbagliato lui perche' ha mollato il gas,le testimoninanze di coulthard e hill al processo sono vergognose..e queste falsita' sono andate avanti per anni.quando alla williams sanno benissimo il perche' dell'incidente e invece andavano in tribunale a dire che senna aveva mollato il gas...

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Head per me ? un nano ciccione stronzo!!! Come fa a dire che Senna ha mollato il gas al tamburello??? Anche un incompetente di auto sa benissimo che quella non era nemmeno una curva, che si faceva in pieno anche sul baganto!!! Quanto a Hill e Coulthard stendiamo un velo pietoso, Hill ? stato omertoso come un mafioso, ma le ca**ate dette da Coulthard mi hanno spinto a odiare sportivamente lo scozzese, oltre alle porcate che faceva in pista.

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