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Astor

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  1. Segnalo due nuovi articoli di Gennaro Bozza su Sportsenators. Il primo è una davvero interessante intervista a Carolina Kostner, che tocca molti temi anche generali (e attuali) sul pattinaggio. Da leggere, per capire come "Caro" sia ancora nell'ambiente e lo segua. https://www.sportsenators.it/30/04/2025/kostner-lezioni-di-eleganza-dal-giappone-allitalia/ Il secondo è su Isabeau Levito, pattinatrice americana di ascendenze italiane, quarta ai recenti Mondiali di Boston. https://www.sportsenators.it/22/04/2025/levito-il-sogno-olimpico-cresce-nella-sua-milano/ Il suo short a Boston è stato uno degli esercizi che mi sono piaciuti di più in quella competizione, a livello interpretativo. Direi che con il suo fisico leggero e quel vestito molto elegante era impossibile non capire chi stesse impersonando, anche se la colonna sonora non fosse stata "Moon River" ... Scontato? Forse. Ma molto gradevole, almeno per me.
  2. Per diversi motivi non ho potuto seguire molto questo thread, ma nei giorni scorsi c'è stato un avvenimento molto importante: l'ISU ha finalmente annunciato quali pattinatori e pattinatrici russi e bielorussi potranno partecipare alle QUALIFICAZIONI per le Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina. Il comunicato dell'ISU è questo: https://isu-d8g8b4b7ece7aphs.a03.azurefd.net/isudamcontainer/CMS/Corporate-Site/Governance/Transparency/ISU-Communications/2708-Decisions-of-the-Council-May-13-25-1747147446-4356.pdf?dm_i=731E,25119,KEO4B,66XEY,1 e gli unici ammessi, nel pattinaggio di figura, sono: Adelia Petrosian (RUS), Alina Gorbacheva (RUS), Petr Gummenik (RUS) and Vladislav Dikidzhi (RUS), Vasil Barakhouski (BLR), Viktoriya Plaskonnaya (BLR), Yauheni Puzanau (BLR), Viktoriia Safonova (BLR), Nastassia Sidarenka (BLR) and Uladzislau Sytsik (BLR) In pratica, come si vede nell'immagine che ho messo in testata, sono ammessi solo i pattinatori di singolo, due donne e due uomini, escludendo quelli delle COPPIE e della DANZA! Già le "concessioni" che l'ISU ha fatto ai russi erano vergognosamente risicate, escludendo quasi tutti gli atleti della maggior scuola di pattinaggio artistico del mondo, appunto quella russa, e accettando solo pochissime proposte. Ma adesso anche atleti di enorme talento tra quelli proposti, come Stepanova-Bukin, Mishina-Gallyamov e Boikova-Kozlovsky, sono stati ESCLUSI dalle qualificazioni olimpiche, e quindi dalle Olimpiadi. Per quali motivi? Ovviamente sono motivi POLITICI legati al conflitto in Ucraina, ma i dettagli dei rifiuti non sono stati resi noti. Questa è la "giustificazione", così come la scrive l'ISU: "La decisione è il risultato di un'attenta analisi caso per caso condotta dalla Commissione di Revisione AIN in conformità con i criteri di ammissibilità stabiliti. Tutte le valutazioni si sono basate su criteri oggettivi, tra cui la prova del rispetto degli standard di neutralità dell'ISU e l'assenza di qualsiasi sostegno pubblico al conflitto in corso. L'attuale decisione del Consiglio ISU sulla lista di ammissibilità AIN è definitiva per tutti i candidati e non è soggetta a ricorso. Ciò riflette la natura eccezionale e delicata dell'attuale processo e mira a garantire l'integrità e la coerenza procedurale per tutti i candidati, nel rispetto del loro diritto alla privacy. Gli atleti menzionati nella presente Comunicazione ISU sono tenuti a continuare a rispettare i criteri di ammissibilità pubblicati nella Comunicazione ISU 2680. L'elenco degli atleti ammissibili pubblicato nella presente Comunicazione è pertanto soggetto a modifiche." Della serie: noi siamo noi e non dobbiamo neppure dirvi perchè abbiamo preso certe decisioni. Tanto ... non potete neppure fare ricorso! E noi siamo noi e se voi atleti "generosamente beneficiati" [di poter fare le qualificazioni, quelle poche occasioni che rimangono dopo avervi fatto perdere l'occasione dei Mondiali, NdT] dite anche solo mezza parola che non ci piaccia e rischiate di essere estromessi anche voi. E credo che gli atleti "rifiutati" non sappiano neanche il perchè, a meno che l'ISU si sia degnata di comunicarglielo in privato. In quanto ai social, si brancola nel buio e si fanno ipotesi. Un utente ipotizza che per Stepanova-Bukin "non si è trattato di un esplicito sostegno verbale alla guerra o di legami con l'intelligence. Se si è trattato di un implicito sostegno non verbale alla guerra, sembra dire l'ISU" (riferendosi probabilmente alla loro pur silenziosa e un pò imbarazzata presenza sul palco assieme a Putin, allo stadio nei primi giorni di guerra). Siamo agli "psicoreati" di Orwell ... Ora, i russi, che pure da molti mesi tenevano un profilo molto "basso" e conciliante, non polemico, non l'hanno poi presa in modo così passivo. Già da subito si sono diffuse informazioni sulla volontà da parte russa di contestare, presso il TAS (o CAS, il tribunale sportivo di Losanna), le decisioni dell'ISU: https://fs-gossips.com/13772/ E adesso è arrivata la notizia che Stepanova e Bukin hanno fatto appello presso l'ISU e presso il Comitato Olimpico: I russi, insomma, si stanno muovendo. Con quanta possibilità di essere ascoltati e di evitare quest'ennesima vergogna, non lo so. Sono pessimista. Nel frattempo, la Medvedeva (che nei giorni scorsi, faccio un pò di gossip , è stata in vacanza in Italia ...) ha cambiato pettinatura. Per me è si!
  3. Evgenia Medvedeva. https://fs-gossips.com/13706/ Alexander Zhulin, coach di tanti campioni di Danza (tra i quali Alexandra Stepanova e Ivan Bukin), rivendica di non averla mai mandata a dire su Thomas Bach, presidente (fortunatamente) uscente del Comitato Olimpico Internazionale, anche se adesso la cosa gli si ritorce contro. "Mi sono espresso contro Bach abbastanza spesso, quindi credo che sia lì che ho sbagliato. Ma non mi pento di nulla. È un mascalzone." Ad Alexander Zhulin è stato vietato di partecipare alle qualificazioni olimpiche con i pattinatori del suo gruppo." Io applaudo Zhulin. Alexandra Stepanova e Ivan Bukin.
  4. Oggi parliamo di STREGHE! Mentre Kamilo spara a zero sulla Croce Rossa ... pardon ... sulla Rai (vuoi vincere facile, eh? ), è apparso un altro articolo di Gennaro Bozza su Sportsenators, un'interessantissima intervista con la "strega cattiva" Eteri Tutberidze (che almeno nell'intervista non sembrerebbe così cattiva ...): https://www.sportsenators.it/01/05/2025/eteri-tutberidze-la-strega-cattiva-in-cerca-di-bellezza-ed-emozioni/ Credo che, almeno in tempi recenti, dopo l'estromissione dei russi dalle competizioni, non siano state fatte tante interviste ai personaggi chiave del pattinaggio di figura russo, compresa la Tutberidze. Almeno non sui media occidentali. Quindi questo articolo è molto interessante, sia dal punto di vista umano (anche la Tutberidze, FORSE , ha un cuore ...) che da quello tecnico, e forse anche nel dare un'idea di come il pattinaggio russo sta reagendo (per quanto possa "reagire" ...) all'ostracismo caparbio che sta subendo dalle autorità sportive internazionali. Sia chiaro, io penso che la Tutberidze SIA un'allenatrice "DURA". Lo penso non perchè la conosco ma perchè penso che NON SI POSSA EVITARE, in uno sport così competitivo (e che nella Russia stessa vede gran parte della concorrenza, spietata, che c'è a livello MONDIALE!), di essere "duri" e, almeno quando serve, essere severi verso gli atleti. Se uno vuol fare SPORT AGONISTICO AI MASSIMI LIVELLI, o accetti allenamenti duri o altrimenti tanto vale dedicarsi ad altro. E dato che per certi sport il picco di prestazioni si ha nell'adolescenza, ecco che in ciò vengono necessariamente coinvolti anche giovanissimi. Ovviamente non si possono accettare strategie estreme in termini di allenamento o di alimentazione, ma una strategia rigorosa deve essere necessaria. Mi viene in mente il caso (vero o presunto) delle nostre "Farfalle" della ginnastica ritmica: se hai 15 anni e la tua allenatrice ti dice "ti stai ingozzando come una porcella, smettila!" non è "abuso psicologico", è farti capire che se vuoi arrivare a certi risultati, e ne hai le possibilità di base, se continui così stai gettando al vento il tuo futuro sportivo. A volte faccio un parallelo tra queste cose e una scuola che, a quanto leggo, è diventata (per scelta o per incompetenza o per menefreghismo degli insegnanti) un ambiente dove "si perdona tutto" agli studenti svogliati e, anzi, sono i genitori a minacciare i docenti se non lo fanno. Cose impensabili 50-60 anni fa (e francamente, vista l'accertata crescente immaturità, e spesso pure ignoranza, delle più recenti generazioni, credo che la scuola stia facendo anch'essa un pessimo lavoro, pur se non è tutta colpa sua). Fine dell'inciso, torniamo all'intervista. Per l'aspetto dell'esclusione dei russi dalle gare ISU l'atteggiamento dell'allenatrice russa è tanto chiaramente espresso quanto, probabilmente, rassegnato: "Io prendo quello che viene perché so che non posso fare niente per cambiare la situazione [...] Io non discuto queste regole, quali che siano noi le rispettiamo [...] Dire che tutto questo non è giusto non cambia niente. E se dico che tutto questo non mi piace, niente cambia ugualmente. E allora, seguiamo queste regole e basta." Posso immaginare che questa sia anche la linea della federazione russa, che vedo molto "silente". Le uniche dichiarazioni a volte leggermente "pepate" che vedo sull'argomento "divieto di gareggiare", e neanche molto spesso, sono quelle della grande Tatiana Tarasova, storica allenatrice e coreografa di tanti campioni (una figura "imponente" in tutti i sensi ... ). Gli altri, dagli atleti agli allenatori, dai giudici ai "politici dello sport" russi, stanno zitti e subiscono la situazione, apparentemente aspettando tempi migliori. Un altro aspetto interessante dell'intervista è il giudizio che la Tutberidze da sulla questione "salti estremi". La Eteri NEGA (a ragione) che la sua scuola abbia puntato soprattutto sui salti, a scapito dell'interpretazione. E, in effetti, se escludiamo la Trusova, che era effettivamente "tutta salti" (tranne nell'ultima stagione dove, probabilmente anche grazie alla naturale crescita psicofisica di un'adolescente, si era un pò migliorata ed aggraziata), e sotto alcuni aspetti anche della Liptniskaia (non per la questione dei salti ma perchè non particolarmente dotata in termini interpretativi, anche se il suo "Schindler's List" era riuscito bene), TUTTE le altre sue allieve di successo erano buone, ottime, eccellenti o straordinarie atlete anche sull'aspetto "artistico". Medvedeva, Zagitova, Kostornaja (eccezionale per l'età, fino a quando la testa, molto più del fisico, non le ha ceduto), Shcherbakova e, naturalmente, Valieva. Nessuna di queste era semplicemente una "saltatrice" e tutte ci hanno fatto vivere momenti di grande pattinaggio, spesso di straordinario pattinaggio. Ed è notevole ciò che un'allenatrice di così straordinario successo dice della Valieva: "Lei è un grande dolore per tutti noi, un dolore che rimarrà nei nostri cuori per tanto tempo – dice Tutberidze -. Lei era un grandissimo talento, la ragazza con più talento che io abbia mai visto nella mia carriera di allenatrice. Era così brava che col suo modo di pattinare era capace di colpire il cuore, di aprire l’anima di tutti, che è la cosa più importante. E non sto parlando dei salti, delle figure artistiche. E’ quello che lei esprimeva sul ghiaccio e quando la vedevo ero così colpita nel profondo che ancora oggi mi viene da piangere". Della straordinarietà della Valieva credo che se ne fossero accorti quasi tutti, tranne forse qualcuno che avrebbe dovuto interessarsi di freccette o di bowling invece che di pattinaggio. Anche un commentatore che stimo piuttosto poco, Ambesi, l'ha detta giusta quando disse che la Valieva aveva "il pacchetto completo", che è ciò che dice la stessa Tutberidze quando afferma che era: " Bravissima in tutto: triplo Axel, salti quadrupli, tecnica, rotazioni, trottole, capacità di scivolare sul ghiaccio, la piena complessità". Vi lascio leggere il resto dell'intervista, alla fine della quale c'è pure un accenno a "qualcosa" detta dalla Tutberidze "a microfono spento", "qualcosa che, per correttezza, non si può ancora riferire". Ci aspetta qualche colpo di scena? E quando? Quando i russi torneranno a gareggiare? Alle prossime olimpiadi italiane? Vedremo. Kamila Valieva. Nel frattempo, questa è oggi Kamila Valieva, una gran bella ragazza di 19 anni, molto cresciuta fisicamente (direi troppo per una pattinatrice di punta, che deve fare pure i quadrupli), con la carriera stroncata prima da una storia di doping abbastanza assurda e subito dopo dalla politica (che io da sempre sospetto che c'entrasse già nel presunto "doping" e certamente nella pena spropositata che le è stata comminata). E che è costretta a fare solo esibizioni (e anche qui con molte limitazioni organizzative e logistiche, imposte dalla condanna), tra gli applausi e la vicinanza emotiva del pubblico russo. Pubblico che non ha dimenticato nè lei nè altre, come Tuktamisheva e praticamente tutte le ex campionesse della scuola della Tutberidze, tutte ragazze che oggi si dividono tra esibizioni, commento televisivo, influencing, spot pubblicitari e ... fare figli! (ultime in ordine di tempo, Trusova e Kostornaja, entrambe in "dolce attesa"). Se le cose fossero andate diversamente, se avesse continuato a gareggiare e a tenere sotto controllo il suo fisico, oggi Kamila avrebbe certamente non solo già un oro olimpico al collo, ma forse potrebbe fare pure il bis a Milano-Cortina, nonostante la straordinaria concorrenza interna (a cominciare dalla Adeliia Petrosyan, che pure sta crescendo fisicamente ma è comunque dieci centimetri più bassa e quindi ha un vantaggio in termini di "gestibilità atletica" del fisico). Ma ormai è andata così. Come sembra dire la Tutberidze (che pure non credo abbia origini napoletane), “ha da passà ‘a nuttata” . Adeliia Petrosyan.
  5. Accidenti, anche per la Witt gli anni passano! https://www.olympics.com/it/video/katarina-witt-figure-skating-music-backflips-competition-changes-interview Sebbene mi sia sempre sembrata una ragazza "sportiva", spontanea e abbastanza "fuori dalle righe" (vedi il suo famoso servizio di nudo su Playboy del 1988, che non riporto qui per non suscitare eccessive emozioni o magari rimostranze, soprattutto in "sobri giorni di lutto nazionale"! ), ma che si fosse presentata ubriaca fradicia alla conferenza olimpica (come sopra ricorda Kamilo) proprio non lo sapevo! Comunque, mi piace ricordarla così: Sull'altro tema che Kamilo tocca, molto più serio, ricordavo (avendo io letto quell'articolo di Gennaro Bozza, che credo di aver pure linkato qui a suo tempo) che c'è questa ("miracolosa" e davvero incredibile, di questi tempi!) coppia mista russo-ucraina. E concordo che sia allucinante che la cosa non venga mai citata dai commentatori sportivi, neppure da quelli, come Ambesi, che sono degli spulciatori compulsivi di tabelle e statistiche (anche magari a copertura di certe altre carenze professionali ... ). Io non credo che sia un caso, un "accidente", una "distrazione" se questa cosa clamorosa non viene fatta notare neanche dai commentatori professionisti (Gennaro Bozza è un'assoluta eccezione positiva, come lo è in generale il suo "scrivere senza peli sulla penna", se mi si consente la battuta, ed è uno dei motivi, oltre alla competenza, per cui lo linko spesso qui). Perchè qualcuno di loro avrà pure visto i dati (ISO, ufficiali!) della coppia, o qualcuno gliel'avrà pure segnalata, questa cosa strabiliante e quasi commovente, di un ucraino di nascita e una russa che dal 2021 si sono messi sportivamente assieme e che neanche la guerra ha divisi. https://www.isuresults.com/bios/isufs00111218.htm Non credo sia un caso, credo invece che chiunque tra questi cronisti delle "grandi TV" e dei "grandi quotidiani" sia venuto a conoscenza della cosa abbia scientemente deciso di stare zitto. Argomento "troppo rischioso" da citare in televisione, o da mettere nero su bianco su un quotidiano, nel clima politico che abbiamo vissuto (e stiamo ancora vivendo) in Occidente. Ce la vedete voi la Secondini, una che prima del 2022 faceva lodi sperticate ai russi (compreso il lodare "la vostra meravigliosa lingua", questa me la ricordo bene) e che dallo scoppio della guerra in poi ha fatto finta che i russi non esistessero più, condendo le poche citazioni su di loro con accenti che si riservano agli appestati? Io non ce la vedo. Ce lo vedete Ambesi, mister "Faccio-il-Criticone-Ma-in-Realtà-Non-Disturbo-il-Manovratore", quello che riserva strali feroci (e anche di più) agli appassionati che lo contestano ma che si limita a fare critiche "all'acqua di rose" allo stato attuale del pattinaggio di figura, tanto per far vedere che lui è "indipendente"? Io non ce lo vedo. Fino a quando la situazione in Ucraina non porterà ad una pace (che sarà giusta o ingiusta a seconda delle parti e chi di parteggia, resteranno comunque strascichi di astio e odio per anni, se non per decenni) e ad una certa "distensione" verso i russi (politica e solo di conseguenza anche sportiva) i cronisti sportivi occidentali si muoveranno su temi "politicamente sdrucciolevoli" come se camminassero sulle uova. Lo fanno i cronisti di politica, che dicono e scrivono entro "recinti" ben delimitati (da alcuni dette "veline" ...), e lo fanno pure quelli sportivi, che anch'essi "tengono famiglia", ma soprattutto "tengono carriera" ... Onestà intellettuale, imparzialità, pensiero critico, verità, trasparenza e rispetto del lettore e dello spettatore sono, nei giornalisti, qualità più rare della neve nel deserto.
  6. Aggiungo e preciso: ciò che ho scritto vale nell'IPOTESI che i russi possano gareggiare a Milano-Cortina anche come SQUADRA e non solo come pochi, selezionati atleti individuali. Cosa che attualmente NON è possibile, già i russi "ammessi" dovranno comunque "guadagnarsi" l'ammissione individuale alle Olimpiadi e già l'ISU ha fatto in modo che non potessero partecipare ai Mondiali, che potevano essere un'ottima e probabilmente già sufficiente occasione di ottenere il "pass olimpico". Se i russi non ci saranno come squadra, ovvero se l'ISU non toglie il suo "diktat" alla squadra russa (cosa che forse potrebbe aversi solo se entro quest'anno arrivasse una pace concordata in Ucraina, cosa che mi sembra purtroppo improbabile nonostante la "fiducia" espressa da Trump), allora il bronzo secondo me è possibile.
  7. Solo per dire: 92 minuti di applausi per Leclerc. Come scrivevo ieri, non lo ritengo un campionissimo, ma un buon pilota si. Oggi è stato molto di più che buono, direi "eccellentissimo". Ma non gli si potrà chiedere di correre sempre al limite per estrarre un coniglio da una SF-25 che è un cappello bucato. Anche se la strabiliante alternanza di prestazioni, da "suicidio" a "o'miracolo!" e viceversa, tra qualifiche e gara e pure all'interno della gara stessa, potrebbe far sperare che il progetto non sia proprio completamente da buttare e forse si possa almeno parzialmente rimediare. Non che io ci creda molto, eh? Comunque io oggi, oltre alla bellissima prova di Charles, mi sono consolato così:
  8. Se ci saranno anche i russi sarà molto più difficile. Dovremmo continuare a stare davanti alla Georgia, potremmo stare davanti alla Francia ed è da vedere se il deludente Canada farà meglio di quest'anno. Ma stare davanti anche ad una tra Russia, USA e Giappone la vedo dura. Mai dire mai, comunque ...
  9. Ha ragione Beyond a dire che siamo piuttosto off-topic, per cui dirò solo poche cosette e chiudo. Primo, sono perfettamente d'accordo nel giudizio negativo sulla dirigenza Ferrari (non solo i vertici aziendali ma comincio ad avere dubbi pure su Vasseur). E, visto che ci sono, confermo che ritengo Leclerc un buon pilota, che non avrei cambiato la coppia Leclerc-Sainz e che avrei speso ogni euro per ricostruire un settore tecnico all'altezza del blasone e delle giuste aspettative degli appassionati. Secondo, l'idea che Hamilton sia stato preso "per fare cassa", per ragioni mediatico-finanziarie e/o di sponsor, mi pare folle, perchè la Ferrari mi risulta economicamente vada alla grande anche senza vincere (e ciò da una vita). Però, terzo, una grottesca e contraddittoria ragione per una scelta del genere ci potrebbe essere. Tanto per cominciare, la Ferrari, "da sempre" (almeno da quando ha trovato una certa stabilità economica entrando nell'orbita FIAT), NON RISENTE DEI LUNGHI DIGIUNI SPORTIVI. Da "vecchio" (ahimè ...) appassionato, lo so per esperienza diretta: il digiuno tra il 1979 e il 2000 non ha mai intaccato il prestigio della casa come costruttore di auto sportive. E non mi pare che l'ormai quasi altrettanto lunga pausa dal 2007 ad oggi stia facendo danni di immagine. La Ferrari (e qui non è retorica, ma un fatto accertato) è un tale "MITO" che può anche permettersi di perdere a ripetizione, ma chi ha i soldini gli compra comunque le auto da strada. Se poi, come accade in questi anni, vinci due volte di seguito a Le Mans, beh ... che problemi di immagine dovrebbe avere? A questo punto, potrebbe anche essere che i "genii" alla Elkann abbiano pensato: "l'azienda va bene ma vogliamo ANCORA DI PIU', ci prendiamo lo stagionato pilota-social Hamilton, facciamo cassa grazie al clamore dell''accordo del secolo' e se poi non funziona in pista ... chissene, tanto comunque la Ferrari va bene anche se non vince!". Avrebbe una sua "logica" perversa, ma io spero che il fantasma del Drake venga a tormentarli ogni notte.
  10. Sarà moda passata, ma (appunto come dicevo) nell'Operazione Schumacher la Ferrari in realtà si prese un pacchetto completo, pilota e tecnici di fiducia di quel pilota. Gente che aveva già dimostrato di saper lavorare bene assieme. E in realtà se un pilota è un leader gli costruiscono attorno una squadra, se non lo è, non gliela costruiscono. Certamente non siamo più negli anni '70-'80-'90 ma certe cose, come la coesione di un team, credo non siano cambiate molto. Quello che è preoccupante nel caso di Leclerc è che si direbbe che la Ferrari (Vasseur? Elkann?) NON creda che Leclerc sia un leader, se no non si capisce la scelta di Hamilton. Ma una scelta già discutibile prima dell'inizio della stagione adesso si sta rivelando molto peggio del prevedibile e chi ci fa brutta figura non è certo Leclerc.
  11. Non ho mai detto questo. E' vero che il Leclerc dei primi anni non era particolarmente "saggio" nella condotta di gara (anche se Verstappen lo era anche meno!) e non ha certo ottimizzato il potenziale (generalmente scarso) della Ferrari. Tuttavia Mercedes prima e Red Bull poi, a maggior ragione con piloti come Hamilton e Verstappen, sarebbero state imbattibili comunque.
  12. Peterson non aveva un contratto capestro, aveva un contratto GIUSTO visto che lo sviluppo di quella macchina lo fece SOLO Andretti. Peterson è l'archetipo del pilota "velocissimo ma negato nello sviluppo", mi pare più che giusto che fosse Andretti, per quanto un pò meno veloce, e non Peterson, a raccogliere quanto "seminato" dall'americano.
  13. Vabbè, diciamo che era già un Vettel in netto declino (nel 2020, poi, in Ferrari gareggiava già con le valige in mano, una situazione in cui non è facile dare il massimo se non sei in lotta per il campionato).
  14. Sulla velocità pura sono d'accordo. Ma la storia della F1 è piena di piloti velocissimi che però hanno combinato piuttosto poco (Peterson è l'esempio storico più noto). Meglio essere un pò meno veloce e saper gestire bene tutto il resto (macchina, gomme, sviluppo, motivazione del team ...). Con questo non voglio dire che io pensi che Leclerc abbia SOLO il giro secco, come già detto lo ritengo un buon pilota in grado di vincere non solo dei GP ma anche un mondiale, con una buona macchina. Infatti io non avrei cambiato nessuno dei due piloti, avrei cambiato un pò di ingegneri. E un Newey che arrivava dicendo "accetto, ma la squadra tecnica la faccio io" era una gran fortuna, non una disdetta.
  15. Mah, non so se sto sottovalutando Leclerc. Onestamente non mi è mai sembrato della "pasta" dei Verstappen o degli Hamilton, Alonso e Vettel dei loro anni migliori, e non sto ad andare più indietro. Però non lo ritengo "scarso", anche se mi sarei aspettato che "mangiasse in testa" a Sainz, a parità di vettura, e così non è stato: mediamente un pò più veloce ma mica di tanto. PERO' ... se oggi avesse in mano una McLaren o una vettura alla pari, vincerebbe il Campionato. Unico vero pericolo sarebbe Verstappen, uno che ha una caratteristica rarissima, quella di poter vincere non solo dei GP ma potenzialmente anche un mondiale con una vettura niente affatto superiore se non addirittura inferiore alla concorrenza (una cosa che ho visto fare solo da Lauda e dallo Schumacher del 1994). Ritengo Leclerc un buon pilota, che oltretutto sbaglia sempre meno, e che con la macchina giusta potrebbe lottare per il Mondiale dalla prima all'ultima gara. Per cui, non è certo Leclerc il problema a Maranello. E se pensavano di "risolvere" un non-problema assoldando un attempato ex-campione, hanno sbagliato di brutto. Oh, per carità, a me piacerebbe vedere Hamilton che "risorge", portandosi dietro tutto il team. Ma ci credo davvero poco. E l'"operazione Hamilton" non ha nulla a che vedere con l'"operazione Schumacher", che era giovane e si è portato dietro gente di sua fiducia. Secondo me Montezemolo oggi se la sarebbe giocata meglio di Vasseur, anche se è invecchiato pure lui ...
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