Murray Walker 3 Inviato 8 Dicembre, 2008 (modificato) mi sono rivisto il gp di adelaide 86....beh prost gara perfetta e titolo meritato...ma rosberg e soprattutto mansell (leader del mondiale)pensavano veramente di finire la gara senza cambiare le gomme? piquet le cambi? subito dopo l'esplosione della gomma di mansell(immagino richiamato dal muretto)...gli unici che azzardarono a non cambiarle penso che furono le tyrell(raggiunte e risuperate comunque all'ultimo giro dalla ferrari di johansonn). prost le cambi? da quel pezzo (met? gara circa) facendo due stint equilibrati e perfetti(questo ? correre con la testa)...,che le tyrell rischino per poter agganciare un podio insperato ci pu? stare,ma che mansell con sei punti di vantaggio su prost commetta simili leggerezze e butti nel cesso il mondiale cos? ? un p? fantozziano...che dite? colpa del muretto williams? la goodyear dopo il flop di Mexico City aveva promesso ai suoi team gomme che sarebbero durate tutta la gara, tanto che anche lo stesso Prost aveva in programma di non cambiare le gomme ma ? stato costretto ad un pitstop verso met? gara a causa di una foratura che per? a differenza di Mansell non gli ? capitata in fondo al rettilineo Modificato 8 Dicembre, 2008 da Murray Walker Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Visitatore alexf1 fan Inviato 8 Dicembre, 2008 Paradossalmente il suo errore nel doppiaggio con Berger (mi sembra fosse questa la causa della foratura) si ? trasformata in un vantaggio , un p? come la botta di Hamilton a Monaco quest'anno al tabaccaio. Cmq non avrebbe fatto nessuna differenza dato che come ho gi? detto le Mclaren in quella gara volavanoa un ritmo insostenibile. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
pigeiarvei 85 Inviato 8 Dicembre, 2008 mah, secondo me qualche avvisaglia non possono averla non avuta,aldil? del fatto che gli avevano garantito che le gomme duravano tutta la gara ecc...non penso che la gomma di mansell sia esplosa di punto in bianco senza un calo prestazionale,e molto probabilmente anche piquet avrebbe fatto la stessa fine di rosberg e mansell se non si fosse fermato....poi magari prost ? stato solo "fortunato" per avere avuto il problema molto prima e non in pieno rettilineo.... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
luke36 6 Inviato 8 Dicembre, 2008 In quel caso specifico credo che la sorte abbia giocato un ruolo enorme. Messe da parte eventuali leggerezze della Williams, va comunque detto che quella si ? giocata solo sulla buona sorte. Prost la vinse paradossalmente per il problema che aveva avuto e inoltre .... chi lo avrebbe mai detto che Mansell poteva perderlo quel campionato quel giorno ? Proprio per questo quel GP rimane probabilmente tra i pi? emozionanti che abbia mai visto Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 8 Dicembre, 2008 Prost nelle ultime tre-quattro gare aveva fatto un grandissimo lavoro di messa a punto e la McLaren era diventata la vettura che stressava meno le gomme. Tuttavia a Adelaide, mi pare intorno al trentesimo giro, ebbe la foratura che poi divenne una delle ragioni della sua vittoria. Per Duvel: sono d'accordo, a Mansell vengono imputati diversi episodi come errori da cretino, che in realt? non sono affatto errori. E' il prodotto della superficialit? anche di certa stampa dell'epoca, che come spesso accade va avanti per luoghi comuni... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
renault 0 Inviato 8 Dicembre, 2008 ho appena scoperto che Rosberg debutt? in F1 addirittura a 29 anni...oggi nellla F1 a quest'et? nn trovi pi? posto perch? vogliono tutti i 19enni arnoux ha debuttato a 30 anni nel 1978 e a 35 ha sfiorato il titolo con la ferrari, lottando fino all'ultimo con prost e piquet, sebbene molti non lo ricordino. per quanto riguarda adelaide 86, ancora arnoux vecchiettino partiva nelle prime file accanto a prost, una ligier subito a ridosso delle blasonate williams e mclaren. avrebbe potuto ancora dire la sua se avesse avuto una vettura degna del suo nome. fastidio a tutti da doppiato? mah, .. faceva la sua gara ed essendo ren? e non un doppiato qualunque ? chiaro che era pi? difficile passarlo. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 25 Aprile, 2010 Alla met? degli anni '80, Clay Regazzoni teneva un'apprezzata rubrica sul mensile Quattroruote, dal titolo appunto "L'opinione di Clay Regazzoni". Nel numero di dicembre 1986, l'articolo di Clay si incentrava sull'emozionante conclusione del mondiale nel famoso GP d'Australia con la lotta tra Piquet, Mansell e Prost. Eccovi la trascrizione, titolo, sommario e articolo. PERCHE' MANSELL E' SCOPPIATO SUL TRAGUARDO Il campionato mondiale di "formula 1" 1986, combattuto dall'inizio alla fine, si ? concluso in Australia con un fuoco d'artificio di sorprese e di errori. Nigel Mansell si ? autoeliminato ritardando pochi secondi nel decidere di sostituire le gomme; Nelson Piquet ha sbagliato tre volte. E Alain Prost ha vinto il titolo per un colpo di sfortuna. Si ? molto discusso, confusamente, su questo finale incandescente che ha visto sul traguardo due campioni del mondo a 4 secondi l'uno dall'altro. Secondo me, i fatti sono chiari. Eccoli. Ho provato anch?io la rabbia di perdere un titolo mondiale nella gara conclusiva per una questione di gomme. Mai visto, per?, un campionato come questo del 1986, risolto dalle avventure e disavventure degli ultimi giri dell?ultimo Gran Premio. Sul circuito australiano di Adelaide partivano nelle prime due file tre candidati al titolo: piloti esperti e determinati come Nigel Mansell, Nelson Piquet e Alain Prost. Paradossalmente, Prost ? stato favorito da un colpo di sfortuna. Quando ? rientrato ai box al 32? giro imprecando alla sorte che gli aveva fatto forare una gomma, non poteva immaginare che proprio quella forzata sostituzione dei pneumatici gli avrebbe procurato la vittoria. In mattinata avevo chiesto ai direttori delle squadre come si sarebbero regolati con le gomme. Nessuno aveva programmato una sostituzione certa. I tecnici della Goodyear avevano calcolato che, considerando il clima quasi freddo, le vetture avrebbero potuto concludere gli 82 giri del Gran Premio senza cambiare i pneumatici, con una condotta di gara non esasperata. Lo spessore residuo del battistrada si sarebbe ridotto per? a mezzo millimetro. Le squadre avevano pertanto stabilito di non sostituire i pneumatici, a meno che le circostanze non lo esigessero. Quando Prost sost? ai box per la foratura, nulla faceva prevedere eventuali crisi di gommatura per Piquet e Mansell. Il francese non si lasciava deprimere tuttavia dalla penalizzazione sofferta: con le gomme fresche, senza pi? l?incubo di quel mezzo millimetro di battistrada da risparmiare, si buttava all?inseguimento e in 30 giri recuperava il distacco. Il festival degli imprevisti e degli errori ? iniziato allora. Rosberg, in testa fin dai primi giri, guidava sgommando come un matto all?uscita di ogni curva, una ventina di secondi pi? avanti di Piquet, Mansell e Prost. Secondo me si divertiva a correre da selvaggio, come piace a lui, il suo ultimo Gran Premio, prima dell?annunciato ritiro. Al 62? giro, per?, una gomma della McLaren di Rosberg ha ceduto ai maltrattamenti saltando in pezzi. Proprio davanti alla sua monoposto ferma a un angolo di strada, l?altra McLaren di Prost ha superato un docile Mansell, che si sentiva ormai il titolo mondiale in pugno: a lui bastava infatti arrivare terzo per vincerlo, fosse pure primo Piquet o Prost. Ed ora era saldamente terzo. Saldamente un accidente: il giro dopo, a 300 all?ora su un rettilineo, anche alla Williams di Mansell una gomma posteriore esplode e si frantuma: 300 metri di paura, di freddo controllo del volante finch? la velocit? si riduce, poi lo stop contro un muro. A questo punto Piquet, in testa, ? potenzialmente campione del mondo per la terza volta, ma tallonato minacciosamente da Prost, che ha solo una trentina di giri nelle gomme e non teme di dover fare la fine di Rosberg e di Mansell. E? ci? che teme invece Piquet; ? ci? che teme la Goodyear (per il danno d?immagine che riporterebbe dallo scoppio di una terza gomma); ? ci? che teme la squadra Williams (per il rischio del pilota). Il box chiama Piquet via radio: come va la macchina? Ancora bene. Senti vibrazioni? S?, ci sono vibrazioni. Allora, rientra. Piquet obbedisce. Sostituite le gomme, riparte come una freccia. Al termine mancano solo 18 giri: il titolo mondiale ? l?, 19 secondi pi? avanti, nelle mani di Prost che ? ormai impossibile raggiungere anche se deve prudenzialmente rallentare. Al traguardo, Prost ? campione del mondo per il secondo anno consecutivo, precedendo Piquet per 4 secondi appena. Questi i fatti, che ho voluto riassumere perch? resteranno memorabili nelle cronache della ?formula 1?. Quattro anni fa Frank Williams, commentando il titolo strappato dal suo pilota Keke Rosberg che aveva vinto un solo Gran Premio, ammise sportivamente: ?Questo campionato del mondo non l?abbiamo vinto noi, lo ha perso la Ferrari?. Oggi Williams potrebbe dire: ?Il titolo piloti lo abbiamo perso noi?. Chi ha sbagliato in Australia, e come? Molti hanno attribuito le colpe della disfatta alla direzione sportiva e tecnica della Williams. Io non sono d?accordo. Ragiono da pilota. Nonostante tutte le possibili radiocomunicazioni tra box e pista, l?ultima decisione in gara spetta sempre al pilota. E? lui che ha il volante tra le mani; ? lui che deve stabilire se vale la pena di correre un rischio o no. Se la decisione ? sbagliata o tardiva, la responsabilit? ? sua. Mansell, per la verit?, non ha sbagliato nulla ad Adelaide fino al 62? giro. Ha guidato risparmiando le gomme e la vettura, senza tuttavia perdere terreno. Ha sbagliato nell?attimo in cui ? passato davanti alla Williams di Rosberg che si fermava perdendo pezzi di gomma. Di colpo, in quel momento, mutava la fisionomia della gara e squillava nel contempo l?allarme pneumatici. Mansell, lasciandosi superare da Prost, era comunque terzo e campione del mondo. Dietro c?era Patrese distaccato di un giro. Dai box potevano sapere o non sapere ancora che cosa era accaduto a Rosberg. Mansell per? aveva visto la vettura ferma. In quell?attimo doveva decidere di rientrare immediatamente a sostituire le gomme, con la certezza di restare in terza posizione e vincere il titolo. Non doveva attendere l?ordine dei box, che ? venuto tardivo. Doveva prendere l?iniziativa. Un giro dopo era troppo tardi. Certo, era difficilissimo reagire con tanta rapidit?, spossati da due terzi di un Gran Premio decisivo. L?errore di Mansell ha questa attenuante. Non hanno scusa, invece, gli sbagli di Piquet. Mi dispiace dirlo, perch? l?ho sempre ritenuto uno dei pochi, grandissimi, autentici piloti, ma stavolta Piquet ha corso male. E? partito furiosamente, compiendo sorpassi a ruote bloccate, come di solito non fa, a rischio di compromettere subito le gomme; difatti, ? sembrato poco dopo in difficolt? e ha rallentato il ritmo; si ? portato davanti a Mansell senza poi riuscire a distaccarlo, sebbene il suo compagno di squadra guidasse con pi? calma; ? persino incorso in un testacoda, che l?ha costretto a un febbrile recupero. L?errore finale lo ha commesso quando si ? trovato in testa, dopo l?eliminazione di Mansell, obbedendo all?invito dei box e rientrando per sostituire i pneumatici. Doveva decidere sa s? e correre il rischio di restare in pista. Era in gioco un titolo mondiale, non un qualsiasi Gran Premio. Continuando a correre, avrebbe potuto contenere gli attacchi di Prost, o forse no. Doveva comunque tentare. In quanto al rischio di uno scoppio, non era grave come si pu? pensare, su un circuito dove si corre alla media di 160 km/h. Io avrei scelto di proseguire la corsa. Secondo un?opinione diffusa nelle cosiddette discussioni da bar, la squadra Williams avrebbe perso il titolo 1986, soprattutto per la strategia ?suicida? che ha seguito per tutta la stagione, facendo correre in condizioni di parit? due piloti vincenti come Piquet e Mansell, tra i quali era inevitabile una rivalit? rovinosa. Anche da questo giudizio dissento decisamente. La rivalit?, certo, c?? stata; pi? che accesa. Ma ? del tutto arbitrario sostenere, come tanti hanno fatto, che Mansell nel primo Gran Premio, in Brasile, sia uscito di posta, avendo urtato Senna, per l?agonismo che lo opponeva a Piquet; che per lo stesso agonismo Piquet abbia rotto il motore in Belgio quando era in testa con 12 secondi di vantaggio su Mansell; o che Piquet sia andato a sbattere sui muretti di Detroit, mentre era secondo dietro Senna, perch? voleva ?dare il giro? a Mansell attardato di un minuto e mezzo. Piloti dal carattere cos? labile e immaturo non sarebbero in grado di correre neppure in F3. Mansell e Piquet hanno commesso alcuni errori, certo: semplicemente perch? ? inevitabile commetterne, in 16 Gran Premi. Non per niente diviene campione del mondo chi sbagli meno di ogni altro. Proprio per questo ? nell?interesse di ogni Costruttore, che disponga di larghi mezzi, di motori in abbondanza e di vetture vincenti, mettere a disposizione materiale ugualmente efficiente per due piloti ugualmente competitivi. Quando uno, per motivi occasionali, per sfortuna o per errore, non ? in grado di vincere, l?altro deve trovarsi in condizione di sostituirlo. Con questa strategia la Williams ha piazzato due volte, a Brands Hatch e a Monza, le proprie vetture in prima e seconda posizione, a pochi metri una sull?altra; ha vinto 9 Gran Premi su 16 (5 con Mansell e 4 con Piquet); ed ? arrivata ad Adelaide come grande favorita, avendo gi? in tasca il titolo mondiale dei Costruttori e disponendo di due candidati a quello dei piloti, contro il solo Prost. Certo il costruttore che ingaggia due piloti di prima fila deve anche saper gestire la loro rivalit? per evitare che essa si estenda agli uomini della squadra, dividendola in due fazioni avversarie o comunque provocando squilibri e incompatibilit?. Nella Williams ci? ? purtroppo accaduto, occasionalmente. All?origine di tale situazione ? stata per? una sfortuna, non un errore strutturale: l?incidente stradale che ha immobilizzato Frank Williams, impedendogli per quasi tutta la stagione di seguire la squadra sulle piste e di ristabilirne, all?occorrenza, gli equilibri interni. Un episodio della mia esperienza alla Ferrari conferma che la strategia della parit?, tra piloti e materiali della stessa squadra, ? difficile ma ? la migliore. Nel 1974, all?ultimo Gran Premio, in ottobre a Watkins Glen, eravamo in testa al campionato io e Fittipaldi alla pari, con 52 punti. Ma la Ferrari si curava soltanto di Niki Lauda, che con 38 punti non poteva pi? lottare per il titolo. La squadra pareva in preda a una strana rassegnazione. Le nostre vetture utilizzavano male le gomme, non stavano in strada e nessuno trovava un rimedio. In prova distrussi un telaio, per questo. Dovetti correre con il muletto, e scoprii che ne avevano portato al Glen uno dell?anno prima, piuttosto ?stanco?. In gara fui costretto a fermarmi due o tre volte a sostituire le gomme che si consumavano come burro. Fittipaldi non brill? in quel Gran Premio decisivo: arriv? quarto. Io avrei potuto far meglio, e dare alla Ferrari un titolo mondiale in pi?, se avessi avuto una macchina come quella che mi aveva permesso di vincere al Nurburgring e di arrivare 4 volte secondo quell?anno. Clay Regazzoni [Da "Quattroruote" dicembre 1986] Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
tigre 38 Inviato 26 Aprile, 2010 Al di l? dell'episodio di Adelaide non riesco a capire come mai ceta stampa abbia definito sempre Nigel uno sprecone, uno che non sapeva correre con acume tattico, penso che delle sue delle trenta vittoria molte siano arrivate proprio per sapienza tattica, la capacit? di saper tirare nei momenti giusti come fece a Brands Hatch dopo essere sopravanzato da Berger e Piquet, e poi dopo in Indycar quando vinse con una macchina inferiore alla Penske di Fittipaldi, sicuramente che io ricordo uno dei piloti piu' completi di tutti i tempi Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Leno 2499 Inviato 26 Aprile, 2010 Ottima l'analisi di Regazzoni, concordo praticamente su tutto. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
ema00 859 Inviato 28 Aprile, 2010 ecco un breve film della gara Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
carlomm73 77 Inviato 30 Aprile, 2010 <!--quoteo(post=310496:date=Sep 1 2006, 06:36 PM:name=Supernova)--><div class='quotetop'>QUOTE(Supernova @ Sep 1 2006, 06:36 PM) <a href="index.php?act=findpost&pid=310496"><{POST_SNAPBACK}></a></div><div class='quotemain'><!--quotec-->ho appena scoperto che Rosberg debutt? in F1 addirittura a 29 anni...oggi nellla F1 a quest'et? nn trovi pi? posto perch? vogliono tutti i 19enni <img src="http://forum.motorionline.com/public/style_emoticons/<#EMO_DIR#>/-.-.gif" style="vertical-align:middle" emoid="" border="0" alt="-.-.gif" /><!--QuoteEnd--></div><!--QuoteEEnd--> arnoux ha debuttato a 30 anni nel 1978 e a 35 ha sfiorato il titolo con la ferrari, lottando fino all'ultimo con prost e piquet, sebbene molti non lo ricordino. per quanto riguarda adelaide 86, ancora arnoux vecchiettino partiva nelle prime file accanto a prost, una ligier subito a ridosso delle blasonate williams e mclaren. avrebbe potuto ancora dire la sua se avesse avuto una vettura degna del suo nome.fastidio a tutti da doppiato? mah, .. faceva la sua gara ed essendo ren? e non un doppiato qualunque ? chiaro che era pi? difficile passarlo. OT quell'anno la Ligier non era male, tanto che entrambi i piloti facevano quasi sempre delle belle qualiiche-OT Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti