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Conan Edogawa

Johnny Herbert

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Mi è tornato in mente il nome di Herbert leggendo il topic sulle seconde guide e dato che non c'era ancora un topic a lui dedicato ho pensato di aprirlo.

Niente, pilota che sinceramente ho sempre seguito con grande simpatia, una storia di grande resilienza e determinazione, forse uno dei più grossi "what if" tra i piloti della sua generazione. A metà degli anni 80 Johnny era infatti tra i piloti più promettenti delle categorie minori, incanta gli addetti ai lavori britannici con tante vittorie tra Formula Ford e F3 tanto che per il 1989 ha già in tasca il contratto con Benetton al posto di Boutsen.

 

Poi arriva una gara di F3000 a Brands Hatch e viene coinvolto in un incidente terribile in cui rischia seriamente di perdere il piede. Inizialmente si crede che non possa proprio più tornare a camminare, lui invece riesce addirittura a tornare alle corse, ma non sarà più quello di prima, non rispetterà mai le forti attese che c'erano su di lui. Riesce miracolosamente ad essere al via in Brasile nel 1989, conquista un incredibile quarto posto quando gira nel paddock ancora in stampelle, ma è solo un'illusione. Le gare successive non vanno altrettanto bene e Briatore dopo pochi mesi lo scarica senza troppi complimenti.

 

Da lì inizia una lunga traversata nel deserto, si toglie una grossa soddisfazione a Le Mans vincendo la 24H con la Mazda, ma in F1 fa grossa fatica ad affermarsi e trova un posto soltanto nella malridotta Lotus di Peter Collins, un team prossimo alla bancarotta e che col glorioso passato dei tempi di Chapman aveva in comune ormai solo il nome. Il confronto interno col giovane Hakkinen va maluccio, quello con Zanardi molto meglio. A Monza nel 1994 si qualifica in una quarta posizione senza senso visto il deficit di cavalli che la Lotus paga dai top team, è un giro che per un pomeriggio lo fa sentire il Johnny dei vecchi tempi, ma alla domenica Irvine lo centra al primo giro portandosi via la speranza di conquistare quei pochi punticini che forse avrebbero tenuto la Lotus in griglia ancora per qualche anno.

 

Il 1995 è l'anno in cui romanticamente si chiude il cerchio, Briatore lo fa tornare in Benetton, questa volta al fianco di Schumacher. Ovviamente Herbert viene massacrato, ma ha una consistenza decisamente migliore rispetto ai vari Lehto e Verstappen che si erano avvicendati l'anno prima, tanto che i suoi punti saranno cruciali per la vittoria del Costruttori che nel 1994 era invece sfuggito. A Silverstone e a Monza si fa trovare al posto giusto nel momento giusto quando Hill e Schumacher finiscono fuori, la Ferrari non capitalizza, lui sì. Sono ovviamente due grosse botte di fortuna, ma che gli restituiscono parte di quello che gli era stato tolto nell'88, dopo un calvario assurdo e una carriera irrimediabilmente compromessa.

 

Nonostante l'annata tutto sommato positiva (chiude quarto, a pochi punti da Coulthard e appena davanti ad Alesi), Briatore lo scaricherà per la seconda volta. Così torna nel midfield, dove può solo sperare nelle gare pazze per provare a togliersi le ultime soddisfazioni in carriera. Lo fa alla Sauber col podio a Montecarlo del 1996, ma soprattutto al Nurburgring del 1999, con la terza e ultima vittoria in carriera al volante della Stewart.

 

Lascia il Circus nel 2000 dopo una stagione terribile in una Jaguar che tradisce tutte le sue aspettative. Alla sua ultima gara, in Malesia, c'è però ancora tempo per l'ultimo spavento. La sospensione della Jaguar si spezza ed Herbert finisce contro le barriere in un impatto violentissimo. Una carriera in F1 iniziata con le stampelle nel paddock brasiliano e terminata trasportato in barella al centro medico di quello malese. Alla fine stavolta non sarà niente di serio ma non c'era modo più iconico e triste per chiudere un'avventura sempre caratterizzata dai rimpianti per tutto quello che poteva essere e invece non è stato. E' sempre andato avanti nonostante tutto, anche quando sembrava impossibile, anche quando tutti gli dicevano che non avrebbe mai potuto più metter piede su una macchina da corsa, e alla fine la sua carriera più che dignitosa se l'è comunque fatta. Well done, Johnny!

Modificato da Conan Edogawa

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Non è un pilota semplice da inquadrare. Anche il suo livello era buono ma quanto? 

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54 minuti fa, Beyond ha scritto:

Non è un pilota semplice da inquadrare. Anche il suo livello era buono ma quanto? 

Io lo ricordo poco, credo fosse un onesto mestierante. A f197 per ps1 lo sceglievo spesso perché la sauber mi era simpatica :asd:

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1 ora fa, Beyond ha scritto:

Non è un pilota semplice da inquadrare. Anche il suo livello era buono ma quanto? 

Si, ci sta considerarlo solo un buon pilota per quello che ha fatto vedere dopo l’incidente. Io penso che nel 1995 tutto sommato abbia dimostrato che in un top team da seconda guida non era malvagio, era in grado di starci, ovvio che le vittorie sono state molto fortunate, ma in quel ruolo saper sfruttare le occasioni e capitalizzare quando al tuo capitano succede qualche guaio non è una qualità disprezzabile.

 

Purtroppo il rimpianto grosso resterà quel what if di cui parlavo nel topic, se è riuscito a costruirsi una carriera dignitosissima dopo tutto quello che ha passato (la gamba non è mai tornata al 100%) chissà cosa poteva essere senza. Per dire, lui è della stessa generazione di Damon Hill e nelle formule minori prima di Brands Hatch il confronto tra i due è impietoso a favore di Johnny

 

Il dubbio che senza quella sliding doors potesse essere Johnny la grande speranza britannica nella seconda metà degli anni 90 l’ho sempre avuto, ma come detto sono di parte, a me piaceva tanto proprio per la storia in sè, perché non si è mai arreso

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Delle 3 vittorie ottenute tutte sono state quantomeno molto fortunose 

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Inviato (modificato)

 

Posto l'incidente di cui ho parlato nel topic, probabilmente lo avrete già visto perchè si vede spesso nelle varie compilation di crash che girano su Youtube. Herbert è quello con la Reynard con livrea gialla.

Modificato da Conan Edogawa

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La partenza di Monza 1994, Irvine impiega pochi metri per rovinare la più bella qualifica di Herbert in F1 e per porre fine alla gloriosa storia della Lotus, a caccia disperata di punti vitali per evitare la bancarotta. Tra l'altro non ricordavo più che Johnny era scattato anche meglio di Damon Hill e sarebbe transitato alla Prima Variante addirittura in P3, dietro solo alle Ferrari di Alesi e Berger. 

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Comunque la Lotus era già segnata e mezza morta. Quasi rischiava di non disputare le ultime gare della stagione.

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