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Astor

Pattinaggio Artistico su Ghiaccio - Stagione 2021-2022

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6 ore fa, Kamilo ha scritto:

Come promesso, eccoci alla prima puntata dei commenti televisivi sulla coppia di Danza sul ghiaccio Papadakis-Cizeron. Cominciamo dalla Rai che purtroppo, piccola parentesi sull’impostazione generale delle trasmissioni, continua a suddividere le telecronache del ghiaccio fra streaming e Tv. E non si tratta di gare complete solo in streaming o solo in Tv, ma di gare “spezzate”, un po’ in streaming, un po’ in Tv. Quindi, si deve andare sul computer e sintonizzarsi, poi passare alla Tv, ma il peggio è l’inverso: presto, fare presto, accendere il computer e cercare lo streaming Rai. E siamo proprio sicuri che tutti abbiano un computer? E siamo sicuri che gli spettatori di una certa età siano in grado di passare da una parte all’altra senza problemi? E sempre con la pecca originale: due canali che hanno la stessa programmazione! Si potrebbe risolvere tutto con due programmazioni, quindi trasmettere il ghiaccio o qualsiasi altro sport integralmente, invece stiamo qui, costretti a saltellare da una postazione all’altra. Che goduria!

 

 

 

E andiamo con i commenti ai Mondiali di Montpellier. Una anticipazione l’avevo già fatta nel precedente intervento. Adesso riproduco la quasi integrale trascrizione di quello che hanno detto Arianna Secondini, telecronista Rai, e Fabrizio Pedrazzini, ex pattinatore di Danza e commentatore, a proposito di Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron.

 

Comincio con il commento durante il riscaldamento del programma Corto, la cosiddetta Rhythm dance, che preferisco chiamare Ridondens, così come viene pronunciata in Tv.




Kamilo, alla faccia della "disamina"!
Questa è un'AUTOPSIA di una telecronaca (anzi, due)!  :D

Adesso è tardissimo e non commento, ma poi lo farò.

P.S.:
strano che ti abbia messo solo il link al video Youtube degli STRAORDIN ... no, qui c'è il copyright ... dei FAVOLOSI Tessa e Scott e non il video embedded nel testo.
E' stata una scelta tua?
Perchè per default se scrivi direttamente il link Youtube completo (tipo https://www.youtube.com/watch?v= ... ) ti dovrebbe creare subito l'embedded (a meno che tu non decida per il link sulla domanda: "Mostrare solo il link di collegamento?").
 

 

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Ed ecco l’analisi delle trasmissioni di Eurosport sui Mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio, a Montpellier, relative alle prove dei francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron nella Danza.

Intanto, va detto che Eurosport ha trasmesso tutte le gare sul canale Tv, senza quindi la necessità, al contrario della Rai, di stare a saltare da Tv a streaming o viceversa e di questo va dato merito all’emittente perché ritengo si tratti di un atto di grande rispetto per il pubblico, per tutto il pubblico, anche quello poco a suo agio con i mezzi elettronici, quindi non obbligato a saper usare un computer e a destreggiarsi fra collegamenti e app varie.

Dopodiché, le telecronache sono state condotte dal giornalista Massimiliano Ambesi, con i commenti tecnici di Marika Poli, ex pattinatrice e ora allenatrice, e Angelo Dolfini, ex pattinatore, ora allenatore, 4 volte campione italiano di artistico, che ha partecipato all’Olimpiade invernale 2002 a Salt Lake City.

 

Ecco il testo degli interventi alla fine del Corto di Papadakis-Cizeron.

 

Poli “Spettacolari”

Ambesi “Siamo vicini al punteggio tecnico massimo a disposizione. Rispetto ai Giochi olimpici ci sono quasi due punti di differenza in positivo. Hanno preso 4 ovunque tranne la midline in prima chiamata”.

Poli “Hanno potuto mostrare il loro programma al pubblico di casa senza l’ansia degli avversari, per cui probabilmente è come loro lo fanno in allenamento ogni giorno, proprio tanta, tanta qualità. E anche si sono goduti il programma insieme agli applausi del pubblico. E’ proprio bello”.

Dolfini “Una prestazione incredibile, nessuna sbavatura ma la cosa che colpisce di più è stata proprio la percezione nell’esecuzione e la connessione che avevano in un certo momento tra loro, col pubblico, con la musica, un momento di magia che è difficile da ottenere quando pattini in casa perché c’è molta pressione e loro evidentemente sono stati capaci di metterla da parte, hanno dato vita a una prestazione incredibile, una performance sublime”.

Poli “Devo dire che nella performance olimpica per un momento li avevo trovati leggermente non in sincrono, cioè alla fine della midline, … (incomprensibile, ndr), e poi un movimento, qui perfetti”.

Dolfini “Dall’inizio alla fine”.

Poli “Sì. Anche le mani. Lui è incredibile”.

Ambesi “Una padronanza, una velocità, una coordinazione che hanno pochi eguali”.

Dolfini “Sono due ballerini di straordinaria qualità, è raro vedere cose del genere. Abbiamo discusso tante volte, però quello che loro sono stati capaci di mettere in campo a un livello che secondo me si è raggiunto di rado nella storia della disciplina, ti dico la verità, se non mai”.

Poli “No, era questo il movimento a cui mi riferivo”.

Dolfini “Perché per qualità di movimento".

Ambesi “Per continuità di movimento con qualità”.

Dolfini “Sì. Forse, io credo che sono superiori anche a Davis-White e Virtue-Moir. Su quello che loro fanno, quella continuità, quella qualità, quella perfezione anche del dettaglio, la mano, cioè, io non me lo ricordo. Dopodiché Virtue-Moir e Davis-White avevano anche altre qualità, eccezionali, il dinamismo di Charlie e Meryl, la potenza, l’energia e poi l’interpretazione di Tessa. Però, su questo aspetto io penso che siano i migliori che abbiamo mai visto”.

Ambesi “Si migliorano di 2 punti rispetto ai Giochi olimpici e fanno segnare sia il punteggio tecnico più alto che quello sulle componenti del programma. Quindi ampiamente davanti. E’ chiaro che i potenziali avversari, sempre che tali possano essere definiti devono ancora pattinare, chi ha già pattinato è staccato di quanti punti, 13, 12?”

Dolfini “Un’enormità”.

 

La prima cosa che si fa notare, come anche nei commenti sulla Rai, che abbiamo già esaminato, è il riferimento a qualità “eteree”, vale a dire niente che possa essere valutato tecnicamente o sul quale si possa dare un’indicazione precisa, un fumo senza arrosto che serve solo a esaltare una prova per la quale altrimenti non ci sarebbe motivo per indicarla a esempio. Che senso ha una frase come “la percezione nell’esecuzione e la connessione che avevano in un certo momento tra loro, col pubblico, con la musica”? Adesso i giudici devono alzare il voto perché i pattinatori hanno una connessione col pubblico? E anche ammettendo che sia lecito farlo, Dolfini può spiegare in che modo si può stabilire che ci sia stata questa connessione e a quale livello sia arrivata? Lui dà come valore confermato e assoluto la sua affermazione di questa presunta connessione e la porta come elemento di giudizio. Ma siamo impazziti? Un conto è la performance, un conto l’interpretazione della musica, un altro, assolutamente fuori contesto, il cosiddetto “rapporto” con il pubblico. Nella sostanza, un altro modo di inventare qualità in mancanza delle qualità vere. E così, via col profluvio di “momenti di magia, “sublime”, “prestazione incredibile”, senza indicare un solo elemento concreto di questa bravura.

Trovo imbarazzante anche il riferimento della Poli al fatto che “senza l’ansia degli avversari”, inteso come pubblico non di casa (e quindi “nemico”? mica è chiaro ciò che vuol dire), hanno fatto l’esercizio come lo fanno ogni giorno in allenamento. E cosa vorrebbe mai dire? Che forse in allenamento lo fanno meglio perché in gara sentono la pressione? Ma se fosse questo l’intento della Poli sarebbe un punto a sfavore dei francesi, non di merito. Insomma, parole in libertà ma con una sola conclusione: ma questi due sono troppo bravi! Sulla frase relativa alle mani, poi, stendo un velo pietoso.

Ambesi, poi, fa riferimento alla velocità che, insieme a padronanza e coordinazione, “ha pochi eguali”. Davvero è convinto che Pippadakis-Cazzeron siano veloci? Già solo restando nell’ambito delle prime dieci coppie (e sono buono) i due francesi sono i più lenti di tutti, ma davvero di tutti. La lentezza è il loro marchio di fabbrica. Ognuno può fare il confronto e verificare. E anche qui siamo all’elogio senza alcun riferimento reale, ma solo alle sensazioni personali dei telecronisti e dei commentatori.

Ma non è finita, perché si passa immediatamente ai grandi confronti storici, alle classifiche “all-time” e qui si passa direttamente alla fantascienza. E Dolfini si scatena: più grandi anche di Virtue-Moir e Davis-White che però, bontà sua (di Dolfini) avevano anche qualità eccezionali, ma sulla “qualità di movimento” (che Ambesi si affretta a correggere in “continuità di movimento con qualità”, qualsiasi cosa voglia dire!), beh non c’è niente da fare, Pippadakis e Cazzeron possono garantire in meglio “continuità, qualità, perfezione anche del dettaglio” e addirittura (!!!) “la mano”. E qui torna il velo pietoso di cui già alla Poli.

In definitiva, tutto quello che fa dei francesi i più grandi di ogni epoca non è altro che il “movimento di qualità, con continuità”. E le mani! Tutto il resto è insignificante, come la velocità di esecuzione, le difficoltà, i sollevamenti, l’originalità, la fantasia e via così. Praticamente, per Pippadakis-Cazzeron sono state sospese tutte le qualità, e sono parecchie, che non siano a loro congeniali. In pratica, la distruzione di qualsiasi criterio di qualità, di tecnica e di bellezza della Danza. Complimenti!

 

 

E passiamo al commento alla fine del programma Libero.

 

Dolfini “Standing ovation. Direi più che meritata. Ti lasciano tutto d’un fiato e ti lasciano senza fiato”.

Ambesi “Dicevamo 230?” (si riferisce al punteggio totale da loro previsto, ndr)

Poli “Beh sì. Li ho preferiti addirittura rispetto alle Olimpiadi. Lei, lei…”

Dolfini “Lei è stata proprio brava”.

Ambesi “Però io resto dell’opinione che il programma forte di questa stagione sia la rhythm dance”.

Poli “Sì, me l’hanno detto anche loro, “Non credevamo che questo stile di danza fosse così azzeccato per il ghiaccio”. Per cui non lo immaginavano quanto poteva diventare forte con la rhythm dance. Se no, probabilmente avrebbero fatto una free dance su quello stile”.

Dolfini “Che performance, non lo so, è veramente arte, è l’aldilà. Poi li chiamiamo, diciamo, passaggi di transizione, ma la verità è che non c’è soluzione di continuità fra un elemento e l’altro e soprattutto non c’è soluzione di continuità tra un movimento coreografico e l’altro, è un’unica coreografia all’interno della quale capita che ci siano degli elementi tecnici della danza su ghiaccio, ma in realtà è una coreografia…”.

Ambesi “E’ un flusso, il cosiddetto flow, no?”

Dolfini “Che non si interrompe veramente mai e non… Io non ho mai visto qualcosa del genere nella danza, niente prima di loro. Sono veramente in questo unici e ti ricordi 3-4 danze libere e diverse anche rhythm dance che ti rimangono stampate nella memoria e sono dei pezzi unici, dei pezzi meravigliosi. Sì, a volte è stato detto che hanno un po’ ripetuto lo stesso stile. Io non trovo che sia così, trovo semplicemente che siano sempre così fluidi, qualunque cosa fanno. Però, dopodiché fanno cose diverse, ma restano tutte meravigliose”.

Poli “E poi non è vietato copiare lo stesso stile”.

Dolfini “No, no, no, assolutamente, ma non è neanche così a mio avviso. Anche tecnicamente poi”.

Poli “Oggi, finalmente, Guillaume ha trovato la maglia perfetta, l’ha cambiata a ogni gara, questa volta non sovrastava Gabriella e forse per questo abbiamo potuto apprezzarla anche di più”.

Dolfini “A tratti l’intensità di Gabriella è stata veramente debordante”.

Poli "Beh, hanno dimostrato di saper gareggiare anche col pubblico, con un caloroso pubblico e non solamente con una arena vuota".

Dolfini “Eccome”.

Ambesi “A questo punto non resta che aspettare il punteggio perché…”.

Dolfini “Che è anche un accessorio a questo punto, perché…”.

Ambesi “Vediamo se arrivano a quel 230 complessivo, qualcosa di incredibile, ecco. Se pensi che per la medaglia di bronzo serve in questo momento 216,83, sono in un’altra dimensione”.

Dolfini “Straordinari”.

Ambesi “Anche loro, si è visto il particolare dell’unghia di Gabriella e anche di…”.

Poli “Guillaume”.

Ambesi “Anche il kiss and cry, mandano un segnale all’Ucraina. Più che all’Ucraina lo mandano un po’ a tutti. Vediamo il punteggio. 137,09, manca un’incollatura per andare a 230, centesimi”.

 

Parafrasando Dolfini, questo è davvero “l’aldilà”, ma al di là di tutto. Si continua con i complimenti per qualcosa che non può mai essere definito in maniera tecnica e sostanziale, ma si tenta anche di mettere in evidenza particolari che giustifichino l’esaltazione e i voti alti, inoltrandosi però in un campo molto scivoloso. Scivoloso per i commentatori, ovviamente.

Dolfini, dopo aver impostato già nel commento al Corto un discorso sulla continuità e qualità del movimento, adesso aumenta la dose. Ma dire che “non c’è soluzione di continuità tra un movimento coreografico e l’altro, è un’unica coreografia all’interno della quale capita che ci siano degli elementi tecnici” non è altro che spacciare la normale evoluzione dell’esercizio di Danza come una geniale innovazione che nessun altro nella storia del pattinaggio è mai stato capace neanche di immaginare, figuriamoci di realizzare sul ghiaccio.

A dargli la carica pensa Ambesi con la sua osservazione sul “flusso, il cosiddetto flow”, che poi non è nemmeno “cosiddetto” visto che è semplicemente la traduzione inglese del termine. Ma qui davvero siamo alle altissime vette di James Joyce e del suo “Ulisse” con la tecnica letteraria del “flusso di coscienza”, è chiaro che Pippadakis-Cazzeron sono inavvicinabili nella loro “perfezione del nulla”.

E Dolfini non si ferma più, arriva così a dire che questo flusso “non si interrompe veramente mai e non… Io non ho mai visto qualcosa del genere nella danza, niente prima di loro”. Se un telespettatore ascolta questa enfasi, questa assolutezza di giudizio, si convince che davvero nella storia della Danza non ci sia mai stato alcunché di simile, soprattutto se, per età o per non aver seguito questa disciplina in passato, non conosce altre coppie di valore. Ma chi ha visto qualcosa, beh, resta sorpreso da questa perentorietà e soprattutto da questa dimenticanza di cosa è avvenuto almeno negli ultimi 30-40 anni.

Perciò, è opportuno ricordare qualcosa di importante. Partiamo dal fatto che il programma di Danza, per sua natura, “descrive” una storia, “interpreta” una musica, quindi la “continuità” che viene descritta da Dolfini come una eccezione realizzata solamente da Pippadakis-Cazzeron è invece una caratteristica “comune” dei programmi di Danza e, nella realizzazione migliore, delle Coppie più forti. Come al solito, quando si vuol pompare qualcuno oltre i suoi meriti, si descrive come “eccezionale” qualcosa che invece è assolutamente normale, contando sul fatto che la grande maggioranza degli spettatori non è esperta e “si fida” dei commentatori ufficiali.

Nella realtà, se si deve parlare di “continuità”, nel senso sia di filo logico della storia raccontata, sia di esecuzione armonica e conseguenziale di questa storia con relativa qualità per tutta la durata dell’esercizio, il primo e più grande esempio nella storia del pattinaggio di Danza è quello dei fratelli Isabelle e Paul Duchesnay, canadesi naturalizzati francesi che tra fine anni Ottanta e inizio Novanta rivoluzionarono la Danza con programmi che apparivano come vere e proprie “Opere” sviluppate drammaturgicamente e con novità coreografiche legate a movimenti e posizioni originali e innovative anche dal punto di vista tecnico. Che abbiano vinto “soltanto” un argento olimpico, un oro, un argento e un bronzo mondiali, non inficia il loro valore di “pietra miliare” del pattinaggio di Danza. Tant’è, a proposito di giurie “ignoranti”, che quando si presentarono all’Olimpiade del 1988 con un programma (meraviglioso, dico io) ispirato alla giungla con suoni di tamburi, furono scandalosamente bistrattati dai giudici (che non ci avevano capito una beata mazza) e finirono ottavi.

Senza dimenticare, pochi anni in anticipo rispetto a loro, il primo segnale di “flusso” nell’esercizio di Danza con Jayne Torvill e Christopher Dean, autori di un indimenticabile “Bolero” di Ravel, in cui forse non c’era ancora una tecnica innovativa come quella dei Duchesnay, ma che sicuramente immetteva nel programma lo “spirito” di una musica che partiva da un punto per evolversi e arrivare alla fine e “imponeva” una conseguenzialità anche nelle soluzioni coreografiche.    

E andando avanti nel tempo sono tante le coppie che, sia sulla scia dei Duchesnay, sia protagoniste di ulteriori evoluzioni, hanno realizzato programmi esemplari per “continuità” (per rimanere alla definizione tanto cara a Dolfini), a cominciare da Maya Usova-Alexander Zhulin per arrivare a Davis-White e Virtue-Moir. Quindi, dire che Pippadakis-Cazzeron sono i più grandi di sempre, che non si è mai visto prima quello che fanno loro, è una gigantesca BESTEMMIA.

Il bello è che lo stesso Dolfini fa presente che “qualcuno” ha un’idea diversa dei francesi, che giudica i loro programmi ripetitivi. Ora, il punto non è che lui la pensi differentemente, il punto è che scopriamo, sorprendentemente, che esiste qualcuno al quale questa coppia non piace o che non è pienamente convinto della sua bravura. Come dire che c’è un altro mondo al di fuori della “bolla” che i commentatori della Tv si sono creati e nella quale tutto quello che riguarda Pippadakis-Cazzeron è bello e sublime e non c’è spazio per alcuna critica. Poi, questi “alieni” che si permettono di criticare vengono immediatamente cancellati dai commentatori, ma il fatto stesso che, magari inconsciamente, si debba menzionarli è il segno che qualcosa in questo mondo meraviglioso non va esattamente come dicono loro.

Per concludere, vi faccio grazia di ulteriori osservazioni su molte altre affermazioni entusiastiche e ne cito solo alcune, cominciando dalla “intensità di Gabriella, debordante” (copyright Dolfini) mentre guarda negli occhi Guillaume (e già, adesso c’è anche la cosiddetta “intensità”, ma non siamo mica ai Mondiali delle smorfie), per passare a “Guillaume ha trovato la maglia perfetta, l’ha cambiata a ogni gara, questa volta non sovrastava Gabriella e forse per questo abbiamo potuto apprezzarla anche di più” (copyright Poli), da cui si capisce che basta una maglia indossata da lui per far sparire lei, a riprova di quanto sia brava e con forte personalità questa fuoriclasse di nome Gabriella; per finire (ancora copyright Poli) a “Beh, hanno dimostrato di saper gareggiare anche col pubblico, con un caloroso pubblico e non solamente con una arena vuota”, ulteriore e definitiva dimostrazione che per esaltare qualcuno basta dire che quella cosa assolutamente normale che sta facendo (gareggiare con la presenza del pubblico) è straordinaria ed eccezionale. Le altre coppie, invece, sono avvantaggiate dalla presenza del pubblico e quindi i francesi hanno addirittura un merito in più? Ma ci rendiamo conto di cosa ci viene raccontato?

Basta così. Davvero non credo che serva altro per capire cosa accade nella Danza e come i meriti siano ribaltati in questa folle rappresentazione. Il problema vero è che l’esaltazione di Pippadakis-Cazzeron, autori della più grande distruzione delle qualità tecniche, cancella i meriti di coppie nettamente più brave dei francesi, ma soprattutto crea una “nuova scuola” di Danza che crea pattinatori ai quali non conviene più puntare sulla bravura, sulla originalità, sulla capacità di eseguire difficoltà superiori, sulla fantasia, sulle emozioni e sulla magia vera, non quella fasulla di questi cosiddetti campioni olimpici e mondiali. E questa è la grande disgrazia del pattinaggio di Danza.

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Il 8/4/2022 Alle 14:29, Kamilo ha scritto:

Ed ecco l’analisi delle trasmissioni di Eurosport sui Mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio, a Montpellier, relative alle prove dei francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron nella Danza.

 

I

...

 

Basta così. Davvero non credo che serva altro per capire cosa accade nella Danza e come i meriti siano ribaltati in questa folle rappresentazione. Il problema vero è che l’esaltazione di Pippadakis-Cazzeron, autori della più grande distruzione delle qualità tecniche, cancella i meriti di coppie nettamente più brave dei francesi, ma soprattutto crea una “nuova scuola” di Danza che crea pattinatori ai quali non conviene più puntare sulla bravura, sulla originalità, sulla capacità di eseguire difficoltà superiori, sulla fantasia, sulle emozioni e sulla magia vera, non quella fasulla di questi cosiddetti campioni olimpici e mondiali. E questa è la grande disgrazia del pattinaggio di Danza.

 



Che dire?
Che mi rimane un dubbio.

Sono le "mani"?

E' la "magia"?
E' la "velocità"? (beh, questa no, eh?  :asd: )
E' il "flow"?
O è addirittura l'"aldilà"?

 

 

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Voglio dire: COSA ha bevuto il cervello dei commentatori televisivi, sia Rai che Eurosport?


Ma mi sa che hai ragione, è proprio l'"aldilà".
Nel senso di "al di là del bene e del male", "al di là della logica", "al di là dello sport".


Perchè è proprio un'altra cosa, non è più commento tecnico.
 

 

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Questo me lo aspetto dalla Secondini, non da Pedrazzini, uno specialista di Ice Dance.

Me lo aspetto da Ambesi.
Uno (piuttosto bravino, conoscitore della materia) che conoscevo mi disse di lui che "sulla Danza, guardacaso, non capendo nulla di pattinaggio a terra (nel senso di meccanica del pattinaggio, quella "terra-terra" determinata dall'attrito della lama sul ghiaccio) non si sbilancia mai se non leggendo in diretta i livelli assegnati".
Giudizio duretto e forse non del tutto condivisibile.
Anche perchè invece il guaio è che "si sbilancia" pure!

Mentre mi delude grandemente Dolfini, uno che di solito le spara molto meno grosse del suo compagnuccio della parrocchietta (e a volte, incredibile!, "osa" pure dissentire da lui).
 

Io non so più che dire, se non ripetere il mio auspicio che la coppia-melassa dalla Francia possa ritirarsi felice del proprio trionfo.
Ma se i russi continueranno ad essere esclusi dalle competizioni e con la migliore coppia americana appena ritiratasi, questi possono continuare per diversi anni a "trionfare" indisturbati.
E già sappiamo che anche i loro punteggi saranno degli "accessori".

 

Benvenuti nel mondo della "Magia© sul Ghiaccio", dove anche le "mezze-pippe" possono diventare dei "maghi".

 

 

 



A proposito di russi mancanti, leggere qui:

http://www.sportsenators.it/03/04/2022/i-mondiali-di-pattinaggio-artistico-su-ghiaccio-pieno-di-russi-e-russi-a-meta-che-dribbling/

 



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Elizaveta Tuktamysheva, mi manchi ...  :thumbsup:




 

Modificato da Astor

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12 ore fa, Astor ha scritto:

 

69370722.cms

 

 

ste robe devi metterle nel topic dei culi non qui.

grazie

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Astor,

aggiungiamo il "ginocchio" citato da Pedrazzini e abbiamo completato l'elenco magico!

Peccato manchi il cervello, di chiunque.

 

P.S. Per le immagini storiche di altri programmi davvero celestiali di veri campioni da me citati, vista la mia incapacità tecnica, serve l'aiuto dello stesso Astor o di chi altro ha a cuore la bellezza del pattinaggio artistico di Danza.

 

P.P.S. Astor, sempre a causa dei miei limiti tecnici, non puoi approfittartene e inserire immagini che avrei messo io, come quelle "artistiche" della Medvedeva e come quelle che possiamo immaginare della Tuktamysheva. Un minimo di correttezza, per favore! :sarcastic:

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Il 11/4/2022 Alle 07:53, TonyilVeneto ha scritto:

ste robe devi metterle nel topic dei culi non qui.

grazie


Non sapevo neppure che esistesse un "topic dei culi", ma se un amministratore mi dice di spostarli li, ok, lo farò.
Se no, quando mi pare il caso continuerò a metterli qui, se sono "culi di pattinatrici".


11635-elizaveta-tuktamysheva-russian-fig




Scusa, Kamilo!  :asd:

 

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Visto che qui ci siamo almeno in due ad apprezzare Evgenia Medvedeva (potrei anche dire: qui ci siamo in due ... :asd:), metto questo video recentissimo di una sua esibizione sulle note della "Carmen" (in ben due video, di due riproposizioni diverse dello stesso programma).
L'occasione era il " Tutberidze Show" a Mosca di pochi giorni fa.

A parte la caduta da ferma :D alla fine del primo esercizio e la "sederata"  :D  sul Salchow nel secondo video, per essere un'esibizione è gradevole è lei è piuttosto "caliente".
 

 


 



Nel frattempo a Tallinn si stanno svolgendo i Campionati Mondiali Junior, che vista la mancanza di russi e russe hanno per me interesse pari a zero, come se dalla Serie A togliessero tutte le squadre lasciando solo Empoli, Salernitana, Genoa e Venezia o come se in Formula Uno corressero solo Haas, Alphatauri, Alpine e Alfa Romeo.

 

 

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"Volete dei bei campionati o le russine salterine?"

Entrambe, Presidenti, invece di fare domande stupide datevi da fare per avere ENTRAMBE ...

 

 

 

 

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Che ne direste se qualcuno definisse le straordinarie e difficilissime performance di campioni come Virtue-Moir, Davis-White e chissà chi altri come “roba da circo”? Che siamo su “Scherzi a parte” o in un’altra galassia rovesciata rispetto alla nostra dovrebbe essere la risposta più sensata. Purtroppo, siamo nella nostra realtà, anzi, in quella dei commenti televisivi. In particolare, nel caso specifico, di Fabrizio Pedrazzini, sulla Rai, che non fa nomi ma esprime esattamente questo concetto. Magari, chissà, un giorno ci farà anche il favore di dirci a chi si riferiva, ma resta il fatto che la definizione di “circensi”, che riporto testualmente, in contrapposizione alla “semplicità” di Pippadakis-Cazzeron, a qualcuno va attribuita e non certo a coppie di seconda fascia, ma a chi lotta per le medaglie, altrimenti il paragone con i francesi non ha alcun senso.

 

Tutto questo fa parte della fantasmagorica rappresentazione delle Tv all’Olimpiade invernale di Pechino 2022 che vado a esaminare dopo aver fatto lo stesso lavoro particolareggiato su Rai ed Eurosport a proposito dei recenti Mondiali di Montpellier. In quel caso abbiamo scoperto autentiche perle. Adesso mettiamo l’attenzione su altre prodezze. Stavolta, cerco di commentare le parole di telecronisti ed esperti non alla fine della conversazione ma immediatamente, per poter mettere ancor più in risalto le contraddizioni e le cose strane.

 

Comincio dalla Rai, telecronista Arianna Secondini, commento tecnico di Fabrizio Pedrazzini. Programma Libero.

 

Secondini “Straordinari. Hanno scelto questa meravigliosa musica, Elegie di Gabriel Fauré, perché vogliono raccontare loro stessi, non vogliono interpretare nessun altro che loro stessi”.

 

Ora, vorrei sapere cosa significa mai quell’interpretare loro stessi. Sono personaggi di un romanzo, di un’opera, di una poesia, di una canzone? O sono semplicemente due pattinatori? In questo caso, due pattinatori interpretano due pattinatori, che sono sempre loro. Ma tutto questo che senso ha?

 

Pedrazzini “Guardate attentamente queste immagini perché loro sono quelli che hanno creato la danza sul ghiaccio attuale”.

 

Secondini “L’hanno cambiata, l’hanno interpretata, l’hanno innovata davvero”.

 

Quindi, paradossalmente, Pedrazzini dice una cosa vera: Pippadakis-Cazzeron hanno creato la danza sul ghiaccio attuale, quella in cui la bravura viene punita e la banalità assoluta viene assurta al rango di genialità. Beh, se questa è innovazione!

 

Pedrazzini “Hanno questa morbidezza. Loro soprattutto hanno la genialità di creare degli elementi come quello che stiamo vedendo adesso (Papadakis ferma in piedi su una coscia di Cizeron, ndr) con una estrema semplicità, senza cercare di andare a fare cose mega acrobatiche, difficilissime, che sembra quasi a volte circensi, ma hanno quella capacità di semplificare le regole, di ottenere livelli elevatissimi con GOE elevatissimi come questo sollevamento abbastanza semplice (Papadakis stesa sulle gambe di Cizeron inginocchiato, ferma senza alcun movimento o roteazione, ndr), ma la qualità, la modalità, la leggerezza con cui Gabriella si fa trasportare all’interno del programma”.

 

Eccolo qua il “circensi” il cui valore blasfemo (nella contrapposizione dispregiativa cui lo costringe Pedrazzini, perché il Circo è invece una cosa seria, nobile e bella) non è attenuato da quel “sembra quasi a volte”. Qui entra in scena un esorcista che, con la croce rivolta contro le coppie che fanno cose “mega acrobatiche, difficilissime”, rivolge una preghiera per far uscire il diavolo dal corpo di quegli sventurati pattinatori. Ma davvero è possibile dire queste cose, sulla Rai, senza che nessuno osi ribattere? Il bello è che lo stesso Pedrazzini, poi, di fronte a uno dei sollevamenti più facili e banali che si possano vedere, è costretto a definirlo “abbastanza semplice”. Cioè, lui che a ogni minimo movimento dei francesi si spertica in complimenti iperbolici, con aggettivi come “meravigliosi”, “pazzeschi”, “straordinari”, confessa che questo sollevamento è “abbastanza semplice”. Ci rendiamo conto, quindi, di quale chiavica di sollevamento sia. E non è una sorpresa, perché tutti i sollevamenti dei francesi sono fatti nel modo più facile possibile per ovviare alla scarsa qualità della Pippadakis, assolutamente incapace di movimenti aerei, in tutti i sollevamenti lei è ferma o quasi e il lavoro lo fa esclusivamente Cazzeron. E tutto questo è allucinante, raramente ho visto una pattinatrice di danza scarsa come lei. E se la mettiamo a confronto sia con geni assoluti come Maya Usova, Tessa Virtue, Elena Ilinykh, sia con tantissime altre vere campionesse, è come vedere un minuscolo asteroide che si disintegra appena si avvicina al sole.

 

Ma, restando al punto principale, Pedrazzini dovrebbe avere la bontà di dire a chi si riferisce quando parla di coppie che fanno cose “circensi” perché qui arriviamo davvero alle vette dell’incomprensibile. E’ circense il salto all’indietro, alla cieca, che fa Tessa Virtue quando va a cadere esattamente fra le braccia di Scott Moir? E’ circense lo spettacolare e impossibile inarcarsi di Elena Ilinykh sulla gamba di Katsalapov? E cito giusto un paio di cose che Astor ha messo in linea in questa discussione, perché l’elenco di cose cosiddette “circensi” sarebbe lunghissimo e mortificante per Pippadakis-Cazzeron, i quali, se fanno le cose semplici è semplicemente perché NON SONO CAPACI DI FARE QUELLE DIFFICILI! Ed è questo lo scandalo più grande perpetrato dalle giurie: premiare chi abbassa il livello tecnico della Danza. Siamo oltre il ridicolo, siamo nella tristezza assoluta.

 

E passiamo a Eurosport, cominciamo dal programma Corto. Telecronista Massimiliano Ambesi, commento tecnico di Angelo Dolfini.

 

Ambesi “La differenza rispetto alle altre coppie non è tanto sui livelli, quanto sui GOE che su tutto sono andati a +4, +5, quindi sostanzialmente è qui che guadagnano terreno”.

 

E qui si rivela il trucco fondamentale delle giurie. A volte assegnano un livello 3 anziché 4, il massimo (e già il 3 è esagerato, ma lasciamo stare), ma lì dove si sbizzarriscono è sul Grado di esecuzione, quello che davvero fa guadagnare punti: il +5 alla “perfetta esecuzione” dei movimenti più facili e banali ed ecco che coppie da terzo gruppo vanno a contendere l’oro olimpico a fuoriclasse come Virtue-Moir perdendolo solo per una penalizzazione a causa di uno strappo nel costume di Pippadakis!

 

Ambesi “La genesi delle sfide tra Papadakis-Cizeron e Stepanova-Bukin è curiosa perché a livello junior vincevano sempre Stepanova-Bukin. Queste sono coppie che hanno trascorsi che partono da lontano. In ambito senior credo abbiano vinto sempre Papadakis-Cizeron”.

 

Dolfini “Papadakis-Cizeron in senior hanno proprio cambiato marcia. Impressionante, perché erano sì una coppia competitiva in categoria junior, ma non così vincente, anzi, praticamente non vincente, diciamo”.

 

Altra rivelazione fondamentale. Anzi due. A livello junior, il giusto riconoscimento va a Stepanova-Bukin, la più forte coppia russa, retrocessa dagli stessi Capi russi a vantaggio di Sinitsina-Katsalapov, lei una delle più scarse di tutti i tempi, lui il gradasso che fa fuori un genio come la Ilinykh perché è oscurato da lei. Pippadakis-Cazzeron, come lo stesso Dolfini ammette (e qui siamo alla caduta degli Dei), da junior sono una coppia “non vincente”. Forse che sono diventati più bravi nel passaggio a senior? Molto semplicemente, quando si sono resi conto di non poter andare oltre un certo livello, hanno “creato” la Banal Danza, il resto lo hanno fatto la Federazione francese e la Federazione mondiale, con i giudici nella parte degli esecutori e i mezzi di informazione come collaborazionisti. Ed eccoci qua, a osservare lo squallore totale.

 

Ed ecco il commento di Eurosport al programma Libero.

 

Ambesi “A Pyeongchang vinsero i grandissimi Virtue-Moir, che mancano tantissimo al mondo della danza”.

 

E qui per una volta Ambesi ha un sussulto di lucidità. Beh, chissà, magari non tutto è perduto. Ma è solo un attimo, perché Dolfini riprende la solita litania.

 

Dolfini “Loro sono favolosi. Hanno questa capacità di tenere l’attenzione dall’inizio alla fine, di legare tutto con una fluidità che per gli altri è sconosciuta”.

 

Si torna al concetto etereo di “tenere l’attenzione dall’inizio alla fine”. E cosa vorrebbe mai dire? Quindi le altre coppie o si distraggono o fanno distrarre il pubblico! Ma davvero dobbiamo ascoltare queste cose?

 

Ambesi “Ecco, il concetto di flow, di continuità del movimento sempre dal primo all’ultimo secondo. E io ribadisco, quando vedo i movimenti con le braccia di Guillaume mi rendo conto di non aver mai visto niente del genere in vita mia nella danza, con tutto il rispetto per i campioni del passato, e ce ne sono stati tanti. Ma lui ha questa padronanza della parte alta del corpo che è incredibile”.

 

Se non ha mai visto niente del genere in tutta la sua vita, qualche filmato del passato, recente e no, bisognerà pur farglielo vedere.

 

Dolfini “E’ un ballerino veramente, ma sembra una Etoile”.

 

Ambesi “Una Etoile, esatto, è il termine più giusto”.

 

Dolfini “Una Etoile del Bolscioi, ecco, una cosa del genere, siamo a questi livelli di qualità del movimento. E poi guarda come pattina, il piegamento sugli incrociati, impressionante”.

 

Ambesi “Ecco, lui ha questo molleggio di ginocchio con pochi eguali nella danza”.

 

Etoile, Bolscioi, piegamento sugli incrociati e, per finire in gloria, il “molleggio di ginocchio”. Partita di calcetto fra cinquantenni, uno di loro si gratta il ginocchio. “Guardalo, nemmeno Maradona si grattava il ginocchio in quel modo”.

 

Dolfini “E lei non sfigura minimamente di fianco a lui”.

 

Ambesi “Ma lei è cresciuta nel tempo”.

 

La frase fatidica: “Lei è migliorata, lei è cresciuta”. Il trucco classico per prendere una scarsa che avrebbe dovuto praticare qualsiasi altro sport ed elevarla a musa del pattinaggio su ghiaccio. Bella lotta fra Pippadakis e Sinitsina a chi è più impedita.

 

Dolfini “Ha una qualità nei movimenti, una intensità nell’interpretazione che comunque non è comune”.

 

Ci risiamo con la cosiddetta “intensità”. Quando qualcuno non sa pattinare, ecco che rimedia con lo sguardo intenso, con la drammaticità dell’interpretazione. Insomma, i Mondiali delle smorfie. Io preferisco quelli di pattinaggio su ghiaccio, almeno fino a quando resteranno tali, ma ho la sensazione che siamo su una brutta strada.

 

E quest’altra analisi la chiudo qui, più sconsolato che mai.

 

 

 

Modificato da Kamilo

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Infandum, Kamilo, iubes renovare dolorem ...

Stavo per risponderti nel merito (più che altro con applausi di approvazione)  ma stasera leggo che nella Danza c'è una novità regolamentare e potrebbe essere addirittura "peggiorativa".

Cambieranno le regole per la Rhythm Dance, a quanto pare nel senso che la "faciliteranno"!   :stupito:

 

https://www.isu.org/inside-isu/isu-communications/communications/28234-isu-communication-2468/file?fbclid=IwAR0MvJIVDHhfJadcHrTtxESi4kfQYxCt-Cm9TL0iX54EtZzmlspfiVP1D-U

 

dance-19-04-2022-23-34-18.jpg




Non l'ho ancora ben letta, e non sono neppure un esperto del regolamento della Danza, ma questi sono alcuni commenti (sconcertati) che ho letto su Facebook:

" Senza neanche una sequenza di balli obbligatori?"
" Ma che si sono fumati all'Isu?"
" La stessa cosa che si sono fumati quando hanno tolto gli elementi di pattinaggio, o i passi, obbligatori, prima del triplo, o del quadruplo, singolo nel corto del pattinaggio in singolo."
" Marò già immagino i mappazzoni di programmi che ci dovremo subire"
" Mappazzoni perchè? Casomai ricorderanno sempre meno la danza come la conosciamo noi e sempre piu vuoto intrattenimento"
" Senza pattern anche gli “scarsi” avranno più possibilità"
"Devo dire che non trovo un senso in questa decisione.
Senza una valutazione tecnica su ciò che era rimasto delle danze obbligatorie, il giudizio nella gara della danza diventerà ancora più arbitrario e soggettivo."


Cioè ... già avevamo una Danza in cui vinceva chi "la faceva facile"  e adesso hanno deciso di farla "facile per LEGGE"?

Già era diventata una Danza che veniva giudicata "a sensazione", "ad ispirazione", e prescindendo quasi dalle difficoltà tecniche e adesso hanno deciso di "ridurre le difficoltà tecniche"?

E' questa l'eredità di coloro che (cit.) "
hanno creato la danza sul ghiaccio attuale"?  :incazzato:

Eh bè, in effetti che altra eredità potevano lasciare ...

 

 

 

2018_EC_Gabriella_Papadakis_Guillaume_Ci




A questo punto, ispirato anche da te e sfruttando la tua perizia nelle "autopsie delle telecronache" :D , su Facebook ho risposto:

"
Cose che capitano quando il "metro di misura" della Danza attuale è una coppia BANALE come Papadakis/Cizeron, che RIFUGGE DA OGNI VERA DIFFICOLTA' TECNICA.
 

Avete voluto un'Ice Dance 'soft', da 'polpi in amore' che roteano guardandosi teneramente negli occhi, che stanno su due piedi l'80% del tempo, che non hanno mai fatto in vita loro un sollevamento su una gamba sola?
 
Quel pattinaggio sempre uguale a sè stesso, fatto "con una estrema semplicità, senza cercare di andare a fare cose mega acrobatiche, difficilissime, che sembra quasi a volte circensi, ma hanno quella capacità di semplificare le regole, di ottenere livelli elevatissimi con GOE elevatissimi come questo sollevamento abbastanza semplice, ma la qualità, la modalità, la leggerezza con cui Gabriella si fa trasportare all’interno del programma ..." (tratto letteralmente da una telecronaca di Pedrazzini, ma non è che Ambesi e Dolfini vadano più in là)?
 
E adesso beccatevi la "Banal Dance"! 😈
 
Certo, molto meglio dei "movimenti circensi" come questi, vero?"

 

 

 

 
 
Per terminare sempre con il latino:

O tempora, o mores!




picard-meme-facepalm-1280x720-1.jpg

 

 

 

Modificato da Astor

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62a5c00185f540156835dd59.jpg


https://www.rt.com/sport/557031-wada-niggli-valieva-doping-case/



Come tirarla per le lunghe, cercando un qualsiasi modo per eliminare la Valieva (e possibilmente anche altre) dalle prossime stagioni (dato che anche il recente ma graduale innalzamento dell'età minima per le Senior non la toccherebbe), perfino nel caso estremamente improbabile (anzi, impossibile ...)  che la russofobia (anche) nello sport finisse all'improvviso.
 

 


maxresdefault.jpg

 

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