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Astor

Pattinaggio Artistico su Ghiaccio - Stagione 2021-2022

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2 ore fa, Alex_Ferrari ha scritto:

Ho seguito superficialmente la vicenda, l'assunzione è ritenuta volontaria?


Beh, la vicenda è ancora aperta perchè deve essere fatta anche la controanalisi sul campione B prelevato alla Valieva.
Se la controanalisi confermasse la positività e indicasse una quantità non irrilevante, direi che sarebbe ritenuta volontaria.
Anche se nel primo campione pare che le tracce di trimetazidina  siano minime (ma secondo altri commentatori, invece, non lo sarebbero, ce ne sarebbe "tanta", tuttavia ciò che si legge sui social va sempre preso con le molle da tre metri).

I russi hanno buttato lì l'ipotesi che avrebbe potuto essere un'assunzione involontaria "bevendo dallo stesso bicchiere del nonno che aveva appena preso una medicina contenente trimetazidina"  (alcuni scrivono "dallo stesso bicchiere del padre", tanto per dire il livello di confusione).
Francamente credo che i russi avrebbero potuto risparmiarsi questa cosa, dato che pare che le medicine in questione siano in capsule rivestite gastroresistenti e quindi non si sarebbero sciolte subito "contaminando" il bicchiere.
Meglio sarebbe stato stare zitti oppure buttarla sul "complotto" (non impossibile, sia se fatto da gente esterna al pattinaggio russo, sia nella Russia stessa, visto che non tutti in patria "apprezzano" il dominio della scuola Sambo della Tutberizde, da cui sono uscite quasi tutte le campionesse mondiali, europee ed olimpiche degli ultimi sei-sette anni).

Tieni comunque presente che in questa storia ci sono delle "anomalie" non trascurabili, a cominciare dal fatto che l'esito dell'esame è arrivato dopo una quarantina di giorni (ad Olimpiadi già iniziate), un tempo circa doppio di quanto ci si dovrebbe aspettare soprattutto in vista dell'inizio delle Olimpiadi, con scusanti da parte della WADA tipo "ma c'era il Covid ..." oppure "è colpa dei russi che non hanno detto che l'esame era urgente" (ridicolo: tu WADA ricevi un campione anonimo da esaminare dai Campionati Nazionali Russi, che per tre quarti delle discipline sono quasi campionati mondiali, e non pensi che possa essere di un atleta che dopo poco dopo più di un mese deve andare alle Olimpiadi, c'è bisogno che te lo dicano?).

Per cui, bisogna aspettare le controanalisi, che non so quando verranno fatte.

Non voglio mescolare sacro e profano, ma credo che con l'attuale "clima" che c'è nel mondo contro la Russia, a ragione della guerra in Ucraina, a Valieva converrebbe che le controanalisi fossero spostate più in là, a guerra auspicabilmente terminata (e speriamo che sia il più presto possibile).

Perchè comunque ai Mondiali di Montpellier, dal 21 al 27 marzo, non ci potrà andare (come nessun atleta russo o bielorusso, ovvero mondiali tecnicamente e sportivamente tarpatissimi).
E perchè vedo difficile che ad un qualsiasi russo nel mondo in questo momento verrebbe applicato il beneficio del dubbio in caso di esiti incerti.

Non l'hanno dato neppure a Dostojevskii che, come ha detto lo scrittore ed esperto di letteratura russa Paolo Nori, è pure un "russo morto", figuriamoci con una russina viva e soprattutto con il pattinaggio (e lo sport) russo in generale e con la "strega" Tutberizde in particolare nel mirino.

Il russo non va molto di moda oggi.
Stanotte, non russate.
E' meglio.

 


 

Modificato da Astor
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In aggiunta alle considerazioni già fatte da Astor e per completare il discorso introdotto da Alex Ferrari, vorrei provocatoriamente introdurre un paio di altre considerazioni.

 

Sulla modalità di assunzione, volontaria o no, la discussione per il momento è solo accademica principalmente per un motivo: può avvenire soltanto nel dibattimento di fronte al Tas, quando i protagonisti della vicenda possono dare la loro versione dei fatti e spiegare come mai la sostanza proibita si trovi nell'organismo dell'atleta. Nella fase di analisi del campione di urina e poi di controanalisi conta solo una cosa, che la sostanza sia esogena, vale a dire "esterna", non prodotta dal corpo dell'atleta ma proveniente dal di fuori. Così, non ci sono dubbi che sia stata introdotta, non interessa se volontariamente o no perché questo non lo si può stabilire dalla sua semplice presenza nel corpo umano. Nel dibattimento davanti al Tas si proverà a spiegare perché la sostanza proibita si trovasse nell'organismo e qui entrano in ballo tutte le altre questioni.

 

Quindi, i russi si sono buttati in avanti per giustificare la presenza della sostanza proibita, ma, fermo restando che per il tipo di spiegazione che hanno dato avrebbero fatto meglio a restare zitti, come ha fatto notare giustamente Astor, quello che hanno detto non ha alcun valore per il momento. Se vorranno (ma sarebbe meglio trovare altri tipi di difesa) potranno confermare questa ipotesi nel dibattimento davanti al Tas, ma potranno anche cambiare versione, senza che la storia del bicchiere del nonno infici la difesa, perché davanti al Tas questa non sarà mai esistita. Certo, la Wada farebbe comunque notare la contraddizione dei russi, che prima trovano una scusa e poi un'altra, ma legalmente questo  non avrebbe alcuna conseguenza. Poi, se i giudici del Tas, nella loro testa, la considereranno una prova della malafede dei russi e condanneranno Valieva non potranno però portarla come causa della sentenza di condanna, che dovranno giustificare con altre considerazioni legali.

 

Che poi l'assunzione sia volontaria o no è un campo estremamente vasto che ha tantissimi esempi nel passato, più che altro nelle decisioni dei Tribunali nazionali. In effetti, va chiarito anche questo. Per i casi di doping riguardanti le Olimpiadi o in eventi internazionali si può ricorrere solo al Tas di Losanna. Nei casi di controlli nazionali, prima di arrivare al Tas di Losanna, ci sono due gradi di giudizio nazionali, contro i quali si può fare ricorso al Tas internazionale, sia da parte dell'atleta se è condannato, sia da parte della Wada se la sentenza è di assoluzione o se giudicata troppo leggera. Nel caso Valieva, fra l'altro, c'è già una sentenza del Tas, convocato d'urgenza a Pechino, che però non è entrato nel merito, limitandosi a concedere alla pattinatrice russa di gareggiare per i motivi già visti, uno dei quali è l'eventuale danno irreparabile per la non partecipazione a Pechino. Ma il dibattimento nella sostanza si farà a Losanna, non si sa ancora quando.

 

E qui arriviamo alla provocazione vera. Prima del dibattimento al Tas bisognerà avere i risultati delle controanalisi. Ma queste controanalisi sono state chieste dai russi? Per regolamento, l'atleta ha 10 giorni di tempo, dopo la notifica della positività al doping, per chiedere le controanalisi. Quindi, nel caso della Valieva questo termine era già scaduto prima della fine dell'Olimpiade. Tutti i mezzi di informazione hanno detto che si è in attesa delle controanalis, ma nessuno ha mai scritto che era stata fatta apposita richiesta dai russi. Lo hanno dato per scontato o lo hanno chiesto esplicitamente ai russi? Questo nessuno lo ha specificato, quindi ho il sospetto che nessuno lo abbia chiesto, perché avrebbero dovuto quantomeno scriverlo. Se ho ragione, c'è la possibilità che i russi non abbiano chiesto le controanalisi. In questo caso, perché non lo avrebbero fatto?

 

L'unica spiegazione che riesco a darmi è che non hanno la sicurezza totale che le controanalisi diano ragione a loro. Queste hanno sempre un duplice aspetto: se non confermano la presenza di sostanza dopante sono un successo, ma se lo confermano rendono più difficile ottenere una assoluzione davanti al Tas, che non farà riferimento alle controanalisi nella sentenza ma che potrebbe sempre considerare, non esplicitamente, come la dimostrazione definitiva del doping, e si tornerebbe a quello che ho detto prima, una sentenza spiegata con altre motivazioni, ma pur sempre di condanna. I russi, se davvero non hanno chiesto le controanalisi, probabilmente puntano sul fatto che la quantità sia minima e che sia spiegabile in altri modi. Se poi hanno chiesto le controanalisi, tutto questo discorso va cancellato, ma mi resta sempre il dubbio che i mezzi di informazione non lo abbiano scritto e non lo abbiano chiesto. E, sulla scorta di tante esperienze passate, non mi sentirei di escludere una certa superficialità dei giornalisti, tutti impegnati ad accusare o a commiserare la Valieva senza provare a capire cosa sia successo veramente.

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Metto qui sopra, volutamente,  la discutibile foto pubblicata in testa ad un servizio del Corriere, dove accanto alla incriminata Trimetazidina vengono aggiunte due sostanze perfettamente legali, tanto per fare confusione, aggiungere pere a mele e ribadire il livello di "giornalismo scandalistico" che è stato sollecitato da questa vicenda.

Veniamo a ciò che ha scritto Kamilo sulle controanalisi.


Mi viene da dire:
 

A) se la Valieva si è dopata, molto probabilmente le controanalisi lo confermerebbero

B) se non si è dopata ed è stata incastrata con campioni contaminati, certamente le controanalisi lo confermerebbero (perchè immagino che avrebbero contaminato sia il campione A che quello B)

C) se non si è dopata ed è un "errore della macchina", che ha indicato tracce esigue spiegabili con altre ragioni (compresi magari errori strumentali di valori al limite del rilevabile?), allora per sapere cosa accadrebbe con una controanalisi credo che si debba tirare una moneta o un dado.

 

Quindi, effettivamente, le probabilità che una controanalisi scagioni la Valieva sono basse o comunque aleatorie.

Per cui la tua ipotesi che i russi abbiano deciso di non chiedere la controanalisi non mi sembra implausibile.
Ma in tal caso per avere qualche speranza bisognerebbe che la quantità rilevata sul campione A fosse davvero ridotta e spiegabile in altro modo.
Nella sentenza del CAS (o TAS) che ha consentito alla Valieva di gareggiare a Pechino:
https://www.tas-cas.org/fileadmin/user_upload/OG_22_08-09-10_Arbitral_Award__publication_.pdf

è scritto (punto 14, pag.3) "The concentration of Trimetazidine detected was estimated at 2.1 ng/mL".

Ma non chiedete a me se tale concentrazione è "tanto", "poco" o "abbastanza", non ne ho idea.
Dato che i russi hanno tirato fuori l'ipotesi della "contaminazione dal bicchiere", immagino che non possa essere "tanto", ma non lo so.

Gioca a favore della Valieva il fatto che l'atleta non sia mai stata precedentemente trovata positiva, pur essendo stata sottoposta a diversi esami prima e dopo quello incriminato ("the Athlete underwent multiple doping-controls from 24 August 2019 to 7 February 2022, including sample collection sessions on 30 October 2021 (before the positive doping sample), on 13 January 2021 and on 7 February 2022 (after the positive doping sample) and the Athlete’s samples were all negative", citato nel punto 23, pag.5, della sentenza).

 

Ma temo che non basterà.
Mi aspetto una condanna limitata, anche considerando la giovane età e forse la non grande quantità trovata, e dato che per motivi politici la stagione per lei è già finita (non potendo fare i Mondiali) anche sei mesi di squalifica non inciderebbero più di tanto sulla sua carriera e credo che la potremmo rivedere in autunno.
Se vanno oltre, vorrebbe dire che c'è un accanimento assurdo.
Certamente, sempre per motivi politici, è il momento peggiore di sempre per dover attendere una sentenza del genere.


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Aggiungo qui i link due articoli recenti apparsi su Sportsenators:

http://www.sportsenators.it/10/03/2022/politica-scontri-scandali-le-olimpiadi-invernali-piu-calde/

 

http://www.sportsenators.it/14/03/2022/perche-colpire-i-paralimpici-veri-innocenti-vergogna/

 

Purtroppo, in questo momento è impossibile parlare di sport senza che ci entri la politica.



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Modificato da Astor

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Ho provato ad andare più a fondo nell'aspetto prettamente scientifico della questione e, non avendo le conoscenze necessarie per spiegare cosa possa essere accaduto, ho consultato alcuni medici che hanno lavorato o lavorano nel settore dell'antidoping e, in totale anonimato, mi hanno dato queste indicazioni.

1) La quantità di Trimetazidina trovata nel campione della Valieva è bassissima.

 

2) E' così bassa che si può dedurre, fatte salve le reazioni del corpo umano diverse da persona a persona e tanto più in soggetti molto giovani, che è stata assunta un mese prima del controllo antidoping.

 

3) Per questo tipo di sostanza non esiste una soglia minima perché è vietata anche fuori competizione, quindi non è in discussione l'effetto che fa in gara ma il fatto che venga assunta senza motivo se non si è malati. Quindi è vietata in qualsiasi dosaggio.

 

4) E' una sostanza che ha un effetto stimolante e quindi avrebbe una funzione dopante in gara, ma se non è presa prima della gara non è ancora appurato con sicurezza quale sia il vantaggio che procura. La discussione su questo punto è ancora in atto nel mondo medico-sportivo.

 

5) L'ipotesi più concreta, al momento, è che serva negli allenamenti per consentire all'atleta uno sforzo maggiore (ipotesi già messa in luce da Astor in un suo intervento), ma in maniera diversa da quello che succede in altri sport in cui è necessaria una fatica prolungata, come nel calcio per esempio.

 

6) Negli sport di "lunga fatica" le sostanze che consentono uno sforzo prolungato in allenamento servono anche a consentire un irrobustimento del fisico, con la partecipazione decisiva degli anabolizzanti, che hanno una funzione decisamente superiore nel doping.

 

7) Nel caso della sostanza trovata nel flacone della Valieva, l'ipotesi più verosimile è che la funzione non sia quella del rafforzamento fisico, ma di un aiuto che potremmo definire "momentaneo e istantaneo" per farle provare uno stesso esercizio cento volte anziché cinquanta. Ma siamo sempre nel campo delle ipotesi.

 

8) La possibilità di stabilire l'eventuale sabotaggio è cancellata se si rinuncia alle controanalisi, visto che non c'è un ulteriore esame in grado di confutare il primo risultato. E al momento non sappiamo ancora se i russi hanno chiesto o no le controanalisi.

 

9) In base ai regolamenti in vigore, Valieva non può essere squalificata nemmeno per un solo giorno, perché l'attuale legge antidoping prevede questa impossibilità per i minori di 16 anni al momento del controllo. L'ipotesi di Astor di una squalifica, sia pur minima, la interpreto come una personale preoccupazione, dovuta probabilmente al fatto che Cio e Wada hanno scatenato una campagna di aggressione contro la Valieva per colpire la Russia.

 

10) Il Cio e la Wada stanno studiando il modo di squalificare comunque Valieva. Se ci dovessero riuscire la situazione diventerebbe ancora più ingarbugliata e ingiusta. Se la squalificano, purtroppo, è molto difficile che si limitino a pochi mesi perché in questo caso la squalifica non sarebbe "afflittiva", in pratica non avrebbe conseguenze per l'atleta che potrebbe gareggiare sin dall'inizio della prossima stagione. C'è il rischio che le diano un anno per impedirle di gareggiare per l'intera stagione 2022-2023.

 

11) Se arrivasse una squalifica di questo genere, la Russia scatenerebbe la reazione legale, anche fuori dell'ambito sportivo, proprio perché Valieva, in base alle leggi attuali, non può essere squalificata. Quindi, la domanda è: Cio e Wada su cosa stanno davvero puntando? Squalificare comunque Valieva e poi fregarsene di tutto il resto, disposti persino a non tener conto delle eventuali sentenze di tribunali civili?

 

La mia sensazione è proprio questa, che Cio e Wada vogliano andare avanti su questa strada, approfittando fra l'altro del fatto che la Russia sportiva sia nel mirino del mondo occidentale per la guerra in Ucraina, tanto da poter decidere qualsiasi sanzione contro di essa senza che alcuno su ribelli. Lo vediamo già adesso con la scandalosa esclusione di russi e bielorussi dalle gare internazionali, a cominciare dai Mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio a Montpellier la settimana prossima. Mi immagino la "soddisfazione" di questa gente nel calpestare il diritti degli sportivi in nome di chissà quale senso di giustizia, che io chiamerei vendetta.

E ancor più mi indigna che tutto questo sia fatto distruggendo una ragazza, la mia sorellina Kamila, per il solo scopo di usarla contro la Russia. Senza vergogna!

 

 

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Affiche-GB-Championnat-du-monde-de-patin

 

 

Ammetto che non mi era chiaro che, da regolamento antidoping, la Valieva non può essere squalificata.
A questo punto, cosa faranno WADA e CIO?
Per metterla in difficoltà le squalificano tutti i suoi allenatori?  :D


Nel frattempo, si avvicinano i Mondiali di Montpellier (21-27 marzo, le gare iniziano il 23), che saranno la manifestazione pattinatoria più "dequalificata" forse di sempre.
 

Oltre alla mancanza della squadra russa e di quella bielorussa, pure i cinesi non ci saranno!
E perchè? Motivi "geopolitici"?
A quanto io ho letto, ma su una sola fonte, i cinesi non avrebbero iscritto alcun atleta perchè ... il loro vaccino anti-COVID non è riconosciuto dall'Unione Europea e non li avrebbero fatti entrare!
Vero? Bufala?

 

Ed oggi si è saputo che Nathan Chen non ci sarà, per un ancora non ben chiaro infortunio.

A queste assenze già pesantissime possiamo aggiungere i forfait, per vari motivi, di: Yuzuru Hanyu, Rika Kihira, Yelim Kim ed altri atleti di minor fama.

 

Un Mondiale decisamente di "serie B".

 

Comunque, questa è la pagina dove ci sono i link ai futuri risultati:

 

https://results.isu.org/events/fsevent00111055.htm

 

e qui gli orari:

 

https://www.oasport.it/2022/03/calendario-mondiali-pattinaggio-artistico-2022-programma-orari-tv-streaming/



Un pò per le preoccupazioni della guerra, un pò per i tanti forfait di gran peso, credo che saranno mondiali in tono minore anche mediatico.
Comunque, vedremo.

 

Ora, come notazione di cronaca e a proposito di guerra, e sperando di non scatenare ulteriormente gli haters che, in altri forum e gruppi FB, vedo già abbastanza scatenati contro tutto ciò che è russo, segnalo che tra gli atleti che oggi hanno partecipato alla manifestazione che si è svolta allo stadio Luzhniki di Mosca, nella quale è stato celebrato l'ottavo anniversario dell'annessione della Crimea alla Russia, con la partecipazione di Putin, sono stati notati tra gli atleti presenti, di diverse discipline, anche dei pattinatori di figura.

Non dirò chi sono (uno, anzi una l'avevo riconosciuta in diretta, sullo spezzone trasmesso dalle nostre tv), proprio per non aiutare nessuno ad erigere un'altra "colonna infame".
Se qualcuno vuole creare delle personali "liste di proscrizione morale", si arrangi lui.
Io non gli do una mano.
 

 

59_Immagine.jpg

 

 

 

 

Modificato da Astor

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I Mondiali più scarsi della storia del pattinaggio artistico su ghiaccio (mi rifiuto di chiamarlo pattinaggio di figura che tra l'altro, visti i tempi, andrebbe bene solo come pattinaggio di figura dimmm :porcoquiporcola:) sono cominciati a Montpellier proprio con la gara "incriminata" dell'Olimpiade di Pechino, il singolo donne, e mi piange il cuore nel pensare alla mia dolcissima sorellina Kamila, vittima della cosiddetta "sete di giustizia" di Cio e di tanti Paesi (gli Usa in prima fila) che si fingono indignati e si stropicciano le mani pensando di poter approfittare della scandalosa esclusione degli atleti russi. E con lei tanti altri campioni e campionesse che devono stare a guardare. Una vergogna senza fine.

A prescindere comunque dalle simpatie personali, secondo me l'aspetto più grave di quanto sta accadendo non è stato messo in evidenza dalla stampa, dagli appassionati, in tutti i mezzi di informazione, nei forum e nei blog.

Ed è questo. I russi e i bielorussi non sono stati esclusi da ogni gara per quello che hanno fatto o che  pensano, no, sono stati esclusi per quello che sono: russi e bielorussi appunto.

Non è un gioco di parole o di concetti. E' il principio in base al quale, in tanti momenti storici e in situazioni più particolari e tragiche che andavano oltre lo sport, sono stati compiuti massacri e genocidi. Tu sei ebreo, armeno, curdo, zingaro o di qualunque altro popolo preso di mira dal criminale di turno, devi essere cancellato. Putin è un criminale, perché devono essere puniti anche i russi che lo giudicano tale, che sono contro di lui, che non vogliono la guerra contro l'Ucraina? E sicuramente ci sono i russi che lo appoggiano, anche nel mondo dello sport, ma questo non significa che "ci dispiace se anche gli innocenti ci vanno di mezzo, ma non è colpa nostra se siamo costretti a escludere tutti i russi", così ragionando nella stessa maniera di chi è aggressore. E quello che sta accadendo in molti "social", con attacchi a questo e quell'atleta russo che appoggia Putin o che ha partecipato alla celebrazione di massa dell'altro giorno, è l'ulteriore dimostrazione che non si cerca la giustizia, ma solo una scusa per sfogare il proprio odio.

Chiudo questa parte con un altro riferimento. Si preferisce lo sport come mezzo "spettacolare" per colpire la Russia, ma siete stati bene attenti a quello che sta succedendo in campo economico? Poco alla volta, la Borsa russa sta riguadagnando le posizioni perdute, il rublo sta risalendo nella quotazione rispetto a dollaro ed euro, quando la guerra finirà, perché finirà per forza, le sanzioni saranno cancellate e gli oligarchi russi si riprenderanno i soldi perduti, perché i soldi non sono mai perduti definitivamente, ma solo momentaneamente, come sanno benissimo gli esperti del settore. Chi ci perde definitivamente sono gli sportivi che non hanno potuto partecipare alle gare, perché quella gara non si rifarà.

 

Per il momento è quasi tutto, sui Mondiali torno nei prossimi giorni. Mi basta segnalare, in proposito, la bella prova di Kaori Sakamoto, per me la pattinatrice più simpatica di tutte (la mia sorellina Valieva è fuori classifica ovviamente), che ha superato per la prima volta e meritatamente quota 80 nel Corto ed è la grande favorita per l'oro. Posso accettare solo lei come vincitrice senza le russe. E ancora, nella breve e bella cerimonia d'apertura, il discorso della presidentessa della Federazione francese, la bonissima Nathalie Pechalat, che ha salutato gli atleti ucraini, invitati sul palco del kiss and cry per l'applauso del pubblico che ha fatto piangere qualcuno di loro per la commozione. La parte coreografica sul ghiaccio, subito dopo, è stata aperta da Valentina Marchei. Poi, comincia la gara delle Coppie e i primi a scendere in pista sono proprio gli ucraini, Sofiia Holichenko e Artem Darenskyi, dieci punti sotto il loro migliori risultato, ma per quello c he hanno passato è una vera impresa e giustamente sono portati in trionfo.

 

Infine, un piccolo passo indietro, ai giorni dell'Olimpiade di Pechino, ma non per parlare delle gare. Rivedendo i programmi Rai di quei giorni ho notato una cosa incredibile. Il16 febbraio, con le gare di pattinaggio nel momento più importante e in piena "tempesta Valieva", cosa ti manda in onda la Rai in qualche riempitivo fra un commento in studio e una diretta di un'altra gara? Non lo indovinerete mai!!! Ebbene, manda la replica del singolo uomini e del Gala dei Four Continents 2022 che si sono svolti a gennaio :wacko2::wacko2::wacko2: !!!!!

Qual è l'arcano in base al quale si decide di rimandare in onda una gara e addirittura un Gala (:sticazzi:) di interesse molto minore (è un eufemismo) mentre è in corso una competizione che sta appassionando il mondo intero, per motivi prettamente sportivi e no? Fra l'altro le gare dell'Olimpiade sono state massacrate nella normale programmazione Rai e proprio per questo sarebbero state doppiamente meritevoli di essere ripescate. Invece, si vanno a riprendere singolo uomini e Gala dei Four continents!!! Siamo oltre la fantascienza horror.

 

   

 

Intanto, per addolcire un po' il clima e per sorridere un po', ecco un filmato che quasi sicuramente gli appassionati conosceranno già, ma è sempre meglio non darl,o per scontato, così possiamo sorridere un po': https://www.youtube.com/watch?v=RVkCyEVzI5U

 

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Mi permetto di tornare all’Olimpiade di Pechino per mettere in luce qualcosa oltre ai temi principali già trattati, riguardanti sia le polemiche, come la Valieva, sia gli aspetti tecnici, come la vittoria di Nathan Chen e il quadruplo Axel di Yuzuru Hanyu. E c’è molto da considerare in questa ricerca.

 

Comincio dal singolo Donne. Alla fine tutto si è risolto nel duello fra Shcherbakova e Trusova, oro e argento, ma con uno strascico causato dalle dichiarazioni della Trusova, che in un primo momento aveva addirittura ipotizzato di lasciare tutto visto che non è riuscita a vincere nemmeno con 5 salti quadrupli portati a termine nel programma libero. Purtroppo, ancora una volta, nei mezzi di informazione di tutto il mondo si è dato spazio agli aspetti polemici considerati “accattivanti” e quindi in grado di raccogliere più ascoltatori e lettori, ma questa è l’opinione di chi non capisce una beata mazza di pattinaggio artistico e, più in generale, di sport. Eppure, c’era la possibilità di far capire molto di più, di mettere in luce le reali differenze fra le due pattinatrici russe e il motivo per il quale Trusova non ha alcuna ragione di lamentarsi.

 

La prima cosa da far notare riguarda gli elementi tecnici. E’ vero che la Shcherbakova ha solo due quadrupli nel programma, ma i suoi “gradi di esecuzione” sono tutti positivi con giudizi dal 3 al 5, solo pochi 2. La Trusova ha Goe negativi in 3 dei 7 elementi di salto (il quadruplo Toeloop, la combinazione doppio Axel-triplo Toeloop, il quadruplo Lutz) e negli altri 4 i Goe sono positivi, ma con nessun 5, qualche 4 e in maggiorparte dall’1 al 3, è chiara quindi la minor qualità con l’abbassamento del punteggio rispetto alla Shcherbakova, che limita l’handicap nel Libero (100.49 contro 106.16). Nel Corto, invece, a causa del regolamento che vieta i quadrupli, c’è equilibrio e, complice la caduta della Trusova nel triplo Axel, la Shcherbakova va addirittura avanti: 42.87 contro 40.12.

 

Ma è nel punteggio dei Components che tutto appare più chiaro. La Shcherbakova ottiene 75.26 nel Libero (37.33 nel Corto), la Trusova 70.97 nel Libero (35.48 nel Corto). In totale, una differenza di 6.14 a favore della Shcherbakova, non molto, ma abbastanza per vincere l’oro. E allora, perché la Trusova non può lamentarsi? Perché i suoi punteggi nei Components sono esagerati, non hanno alcun senso, una differenza di appena 4.29 punti nel Libero rispetto alla Shcherbakova è qualcosa più di scandaloso, è semplicemente ridicolo. Bravissima nei salti, la Trusova di artistico ha davvero poco, ma molto poco. Delle cinque parti che concorrono a fare il punteggio nei Components si possono considerare all’altezza delle migliori solo le Qualità di pattinaggio e la Performance, ma le Transizioni, la Composizione e l’Interpretazione della musica sono quasi nulle, fra un salto e l’altro c’è solo una lunga e piatta scivolata. A dirla tutta, il suo punteggio reale nei Components dovrebbe essere intorno ai 60 punti nel Libero e 30 scarsi nel Corto.

 

Al contrario, la Shcherbakova è ingiustamente sottovalutata nelle componenti artistiche, probabilmente a causa delle sue “origini”. In effetti, il giudizio sulle ragazzine terribili dalla Russia è sempre stato negativo per come si sono presentate sulla scena, “cavallette saltatrici” e nient’altro. Ma, a parte la Valieva che sin dall’inizio ha mostrato qualità artistiche di rilievo (senza dimenticare l’elegantissima Kostornaia), poco alla volta le vere doti sono arrivate alla superficie. E la Shcherbakova negli ultimi due anni ha mostrato qualità molto raffinate, sia nella scelta delle musiche sia nelle coreografie, tanto che non può assolutamente essere inquadrata come ragazzina terribile ma come pattinatrice completa ed elegante.

 

Nota personalissima. Rimpiango con tutto il cuore la splendida Eugenija Medvedeva, vera vittima della Tutberidze che volle a ogni costo imporre Alina Zagitova (brava, per carità, ma vincitrice dell’oro solamente grazie ai decimi in più per i 7 salti tutti nella seconda parte del Libero, tant’è che poi è cambiato il regolamento e i punti in più sono limitati a soli 3 salti). Mi manca la grazia della Medvedeva e spero ancora (lo so che è la speranza del disperato) che possa tornare.  

 

Delle Coppie posso solo dire che finalmente i cinesi Sui Wenjing e Han Cong hanno ottenuto la vittoria che avrebbero meritato già nel 2018 a Pyeongchang, quando le giurie decisero che una ucraina e un francese, sotto la bandiera tedesca, dovevano assolutamente essere campioni olimpici. Niente da dire sugli atleti che cambiano nazione per necessità, ma che ci sia stata una corsa al passaporto per il francese, conclusasi appena in tempo per andare all’Olimpiade, non mi sembra una cosa sportiva. E nemmeno che i giudici abbiano deciso che la pattinatrice ucraina, avendo fallito l’oro olimpico col partner tedesco, avesse il diritto divino di vincerlo. Comunque, i cinesi alla fine hanno anche rischiato di perderlo di nuovo questo oro, causa un errore nel Libero, ma la loro superiorità tecnica è stata tale che un altro argento sarebbe stato uno scandalo. E poi, la classe di Sui Wenjing è così elevata da metterla sul piano delle migliori di sempre, con Han Cong che non è solo un “portantino”, ma che rivela doti tecniche e interpretative di alto livello. E poi, che meraviglia quel quadruplo Twist lift all'inizio del programma Libero! Non riescono a farlo quadruplo i muscolari giganti delle altre coppie con la partner piccolissima, ci riesce lui, appena 1,70, il più piccolo di tutti i pattinatori delle Coppie, con Sui Wenjing, questa è vera classe.  

 

Concludo con la Danza. E qui siamo davvero alle pagliacciate. Il discorso va diviso in due, quello sui francesi Papadakis-Cizeron, la coppia più noiosa e banale dell’intera storia del pattinaggio, e quello sulle altre posizioni, con la discriminazione clamorosa ai danni degli statunitensi Hubbell e Donohue, per me i più bravi degli ultimi 5 anni, che purtroppo hanno annunciato il ritiro.

 

Una volta di più, si è visto che le giurie della Danza agiscono col pilota automatico e con le posizioni già assegnate. Così, per non farsi mancare niente e per dimostrare che i francesi sono davvero i più bravi, i giudici hanno deciso di assegnare loro anche i record più disparati. E dire che nei 10 secondi iniziali del Corto avevo avuto l’impressione che Papadakis e Cizeron avessero svoltato, grazie ad alcuni movimenti inusuali per loro e molto interessanti, ma l’incanto è svanito immediatamente, sono tornati al loro solito “tran tran”, movimenti lenti e stucchevoli, con commentatori e osservatori a sdilinquirsi per loro. Quando loro sono in pista ho bisogno di un elettroshock per rimanere sveglio. E, sinceramente, mi dispiace per lui, perché è bravo, ma lei è inguardabile. A Montpellier tutto è pronto per un altro loro trionfo, ovviamente con nuovo record del mondo. Possibile che la Danza sia finita così in basso? Ogni volta che li vedo, poi la notte sogno Maya Usova e Alexander Zhulin e a seguire Tessa Virtue e Scott Moir, e se dormo molto anche Shae-Lynn Bourne e Viktor Kraatz. Ovviamente, gli uomini come semplici accompagnatori, le donne come mie regine.

 

Se loro sono i vincitori designati, anche l’argento è sempre deciso, meno che a Montpellier, ma solo perché i russi sono esclusi. E proprio una coppia russa è la beneficiata delle nefandezze dei giudici della Danza. Naturalmente, si tratta di Sinitsina e Katsalapov, la bonazza e lo sborrone, che avrebbe dovuto essere radiato per il semplice fatto di aver provocato la fine della carriera della bravissima (e bellissima) Elena Ilinykh che lo oscurava con la sua personalità, tanto da suscitare la sua invidia. E grida ancora vendetta il suo clamoroso errore nel Corto ai Mondiali 2014 a Saitama, uno sbandamento sul twizzle, che impedì la vittoria finale. La bella Elena avrebbe avuto il diritto di prenderlo a bastonate. Invece fu lui a lamentarsi!  Così, lui si è scelto una bionda scema che non dà fastidio e non lo oscura. E non apre bocca quando lui commette errori, ancora su un twizzle ai Mondiali 2021 a Stoccolma, anche se in quell’occasione non compromette l’oro, vista l’assenza di Papadakis-Cizeron.

 

E non approfondisco, per carità di patria, la discriminazione evidente che subisce l’altra coppia russa, la più brava per me, Aleksandra Stepanova (nettamente più brava della Sinitsina, non c’è paragone) e Ivan Bukin, perché se i giudici portano su immeritatamente una devono portare giù immeritatamente l’altra. E la Russia ha deciso che il più bravo è Katsalapov (con Sinitsina, bonazza ruota di scorta) e i giudici obbediscono.

 

A Pechino, la dimostrazione che tutto è deciso in partenza si vede già nella gara a squadre. Senza la Francia, ecco che Sinitsina e Katsalapov sono battuti dalle coppie statunitensi sia nel Corto, da Hubbell-Donohue, sia nel Libero, da Chock-Bates. Come mai? Beh, la Russia non ha problemi a vincere la gara (anche se poi il risultato resterà in sospeso per la vicenda del doping della Valieva), quindi non c’è bisogno di far vincere i russi nella Danza, i giudici possono anche fare le cose giuste! Così, ecco cosa succede:

 

Corto Danza Squadre

Hubbell-Donohue 86.56 (48.50 – 38.06)

Sinitsina-Katsalapov 85.05 (46.92 – 38.13)

 

Libero Danza Squadre

Chock-Bates 129.07 (71.81 – 57.26)

Sinitsina-Katsalapov 128.17 (71.42 – 57.75)  -1 extended lift

 

Ma quando si arriva alla gara vera le cose cambiano. E qui, fermo restando che Papadakis-Cizeron sono irraggiungibili con le giurie che sbavano letteralmente per loro, le nefandezze vengono sempre più alla ribalta con i risultati che vedete qui:

 

Corto Danza

Hubbell-Donohue 87.13 (48.82 – 38.31)

Chock-Bates 84.14 (46.39 – 37.75)

Sinitsina-Katsalapov 88.85 (50.26 – 38.59)

 

Libero Danza

Hubbell-Donohue 130.89 (73.56 – 58.33)  -1 extended lift

Chock-Bates 130.63 (72.59 – 58.04)

Sinitsina-Katsalapov 131.66 (73.43 – 58.23)

 

Facendo il confronto con la Danza della gara a squadre, si notano due cose importanti.

 

La prima. Il punteggio dei Components è praticamente lo stesso, a ulteriore dimostrazione che i giudici nemmeno badano più a cosa accade effettivamente in gara per le varie voci, ma, come già si è visto, vanno avanti con le impressioni raccolte negli allenamenti, quindi i punteggi sono quasi sempre gli stessi, qualsiasi cosa si verifichi sul ghiaccio.

 

La seconda. Le coppie statunitensi, una per il Corto e l’altra per il Libero, ottengono negli elementi tecnici quasi gli stessi punti presi nella gara a squadre. Sinitsina e Katsalapov, invece, si ritrovano con quasi 4 punti in più nel Corto e 2 punti in più nel Libero. Al momento decisivo, quando c’è da assegnare la medaglia, ecco che i giudici ridiventano protagonisti e si assicurano che tutto vada come deve andare.

 

Così, alla fine, i penalizzati sono Madison Hubbell e Zachary Donohue, ai quali va il contentino del bronzo, ma che per me sono nettamente i migliori di tutti, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello artistico. Una vera ingiustizia e un vero peccato.  

 

 

P.S. Torno solo per un momento sull’attualità. Mentre a Montpellier le gare vanno avanti nello sconforto tecnico generale, nel mondo in guerra continuano ad accadere cose un po’ strane. Gli Stati Uniti, dopo aver gettato la scomunica sui talebani in Afghanistan, hanno cominciato a riconsiderarli. Il mese scorso, il presidente Biden ha deciso di scongelare 7 miliardi di dollari che l’Afghanistan ha nelle banche statunitensi e che sono stati illecitamente bloccati dal governo Usa, metà di questi saranno usati per aiutare l’Afghanistan nella crisi umanitaria, fame e altro, che sta attraversando, in parte proprio a causa dei fondi illegalmente bloccati dagli Usa. Insomma, i talebani ridiventano buoni per gli Usa proprio quando tornano i problemi con la Russia. E proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia che i talebani hanno nuovamente vietato alle donne le scuole superiori. Che bella coincidenza: gli Usa, quando hanno bisogno di punti d’appoggio contro la Russia, dimenticano le dichiarazioni sui diritti fondamentali e chissenefrega se le donne afghane non possono pià andare a scuola.

Ma anche dall’Ucraina arriva qualche notizia interessante. Il presidente Zelensky ha fatto approvare un decreto che impone a tutte le Tv e ai siti internet di trasmettere su un’unica piattaforma. In pratica, va in onda solo una trasmissione su tutte le Tv, non si può trasmettere alcunché che vada contro la versione ufficiale del Governo ucraino. Nello stesso decreto sono stati esclusi i partiti non schierati apertamente col presidente a cominciare dal principale partito di opposizione. Ma Zelensky è un eroe della democrazia e l’importante è che gli atleti russi siano esclusi da ogni competizione.

 

 

 

 

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Grazie della disamina sulle Olimpiadi, che chiude un grosso "buco" che vi avevo lasciato io.

Per ora commento solo su Shcherbakova/Trusova e concordo con te.
Forse PCS di 60 nel free e 30 nel corto sono pochi perfino per il mio metro di giudizio "trusovofobico"  :D , magari le darei un paio di punti in più, forse anche tre soprattutto nel corto, dove non potendo fare quad si impegna un pò di più nell'interpretazione.
Ma sostanzialmente sono d'accordo e il mio giudizio è immutato da anni e non può dambiare molto anche se riconosco che, sui PCS, un piccolo miglioramento nella Trusova c'è stato (credo inevitabile con la crescita psicofisica).

In quanto a Shcherbakova, la giudico una degnissima campionessa olimpica.
L'ho sempre definita una "medio-girl"

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ma non in senso negativo.

Non ha mai avuto la batteria multipla di quadrupli della Trusova (ma quelli che la Shcherbakova fa li sbaglia di meno e di solito li fa meglio), nè ha la (ex) grazia surreale della Kostornaya (la cui "scomparsa agonistica" è secondo me la cosa più "tragica" nel pattinaggio degli ultimi decenni assieme alla dissoluzione della coppia Ilynikh/Katsalapov)  e neanche di quella più acerba ma già validissima della Valieva.
Però ha un pò dell'una e un pò dell'altra e già in tempi non sospetti scrivevo che se una o più delle altre russe avesse sbagliato, sarebbe stata una bella gatta da pelare per chiunque.

Sulla Medvedeva, da tempo io ho detto: amen.
La carriera è andata così ed è stata splendida, le manca solo un oro olimpico che avrebbe ottenuto se in quella sfortunata stagione non si fosse infortunata e avesse dovuto farne metà, olimpiadi comprese, gareggiando con una frattura da stress.

Mi è piaciuta da subito, quando tantissima altra gente non la sopportava "per le sue mossettine" (caratteristica giovanile che poi ha comunque attenuato).
Invece a me piaceva parecchio soprattutto perchè "non sapevi mai cosa avrebbe fatto un secondo dopo".

Programmi curatissimi e diversi da quelli di chiunque altra, un pattinaggio personalissimo.
Poi i guai fisici, la  Tutberizde che la "sostituisce" con la Zagitova senza pensarci due volte, il "divorzio", l'America, il Covid ecc.
Troppi problemi per una pattinatrice sola ...


Questo ha lasciato campo libero alla (qui va detto) fortunatissima Zagitova, una pattinatrice molto, molto meno di personalità che ha beneficiato sia dei guai fisici della Medvedeva che del fatto che non erano ancora arrivate le quadrupliste.
In pratica una buona pattinatrice, ma nulla di straordinario, che si è trovata al massimo della carriera esattamente nel momento giusto.
Elogiarla al di là dei suoi meriti semplicemente perchè "secondo le statistiche ha vinto più di tutte" è "contare le patate" (cit.). ;-)

In termini di "testa" e carattere, la Medvedeva le da due giri di pista e dal punto di vista tecnico il divario, se c'era, era minimo mentre era rilevante sui PCS (a favore netto qui della Medvedeva, nonostante una buona "gonfiatura" di quelli della Zagitova).

Vabbè, spero che l'ostracismo verso i russi termini prima di quanto io tema (ma non sono per nulla ottimista) ed Evgenia possa trovare un suo posto nell'ambiente del pattinaggio.
Credo abbia tutti i numeri per far bene anche senza fare più l'agonista.

Per oggi mi fermo qui.
Grazie dell'ottimo intervento.


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I due primi titoli assegnati ai Mondiali a Montpellier rinnovano la tristezza per questa edizione tarpata da decisioni che niente hanno a che fare con lo sport, ma almeno per quanto riguarda le Donne il senso di ingiustizia è mitigato dal fatto che a vincere è stata la giapponese Kaori Sakamoto, degna avversaria delle russe a Pechino con una prova che, anche se non fosse arrivato il bronzo, sarebbe stata comunque di altissimo livello.

 

Per le Coppie, invece, buio assoluto. L'oro agli statunitensi Alexa Knierim e Brandon Frazier, sesti a Pechino dopo tre coppie russe e due cinesi, era prevedibile, grazie soprattutto a lei che quantomeno ha una forte personalità, lui invece è niente altro che un "portatore" e chiudiamola qui. E anche se è vero che hanno ottenuto 221.09 punti, che a Pechino avrebbero consentito loro di arrivare quarti, ciò è dovuto semplicemente alla generosità dei giudici perché pensare che Knierim-Frazier possano stare sopra Boikova-Kozlovskii e Peng-Jin è folle. Questa è stata la gara più sacrificata e sicuramente la più scarsa di tutte le gare di tutte le edizioni dei Mondiali.

 

Tornando alle donne, avevo già detto che la Sakamoto, per me, è la più simpatica di tutte, ma è anche di grande statura tecnica. Tutti gli atterraggi dopo i salti sono così solidi e con "scivolate" lunghe ed eleganti da far dubitare che possa mai fare errori su questi elementi, tanta è la sicurezza che mostra. A parte le russe, più forte di lei vedo solo l'altra giapponese Rika Kihira se riuscirà a superare i problemi fisici che ha avuto in questi ultimi due anni.

 

Per il resto, la statunitense Alysa Liu, ai suoi primi Mondiali, si prende il bronzo, ma solo perché la sudcoreana Young You commette un suicidio sportivo sbagliando i due salti meno difficili, un triplo Rittberger che diventa semplice e dà zero punti, un triplo Flip sottoruotato, ma le sue qualità, anche artistiche, credo possano portarla in alto. Brava la belga Loena Hendrickx, argento.

 

E infine una menzione speciale per Anastasiia Gubanova, in gara per la Georgia, che dal 14mo posto del Corto risale fino al quinto finale grazie a una bella prova in cui ottiene il quinto punteggio nel Libero. Ah, dimenticavo, la Gubanova è russa, nata a Togliatti, la città sul fiume Volga intitolata al segretario del Partito Comunista Italiano del dopoguerra. Per tale motivo, mi aspetto che venga squalificata e cancellata dalla classifica finale, anzi, proprio dalla partecipazione ai Mondiali!!!!! :porcoquiporcola:

 

Visto che torna sempre diattualità la Russia, voglio precisare che, anche se appaio cattivello con la Trusova, ho simpatia per lei, ovviamente non quando reclama cose che non stanno né in cielo né in terra, ma anche in questo caso posso attribuire lo sfogo alla frustrazione per la mancata vittoria. Sono sempre convinto che il suo punteggio nei Components sia quello da me indicato, e grossomodo è anche quello ipotizzato da Astor che sicuramente ha ragione ad assegnarle qualche punto in più, senza comunque distaccarsi dalla sostanza del discorso, ma davvero mi dispiace che questa ragazza sia stata impostata in questa maniera, sfruttando al massimo una sua inclinazione ai salti, ma senza minimamente preoccuparsi di provare qualcosa in più dal punto di vista artistico. E il fatto stesso che lei abbia provato a migliorare, passando per un anno sotto la guida di Pluscenko, significa che dentro di sé sentiva che qualcosa non le era stato dato completamente o che qualcosa le era stato tolto, sentiva che avrebbe potuto provare un migliore approccio al pattinaggio senza ridurlo a una visione di rozza di soli salti quadrupli. Che non ci sia riuscita e sia tornata alla Tutberidze per me non significa che abbia fallito, significa che avrebbe dovuto essere impostata meglio quando era più piccola. Non sarebbe riuscita a esprimere doti artistiche come Kostornaia e Valieva, ok, ma qualcosa in più sono convinto che avrebbe potuto ottenere come completezza sportiva e artistica.

 

E chiudo con la Medvedeva. Astor mi ha provocato e io sono costretto a rispondere. Beh, ho scelto anch'io una foto di questa meravigliosa pattinatrice.

 

 

 

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Ah bè, Kamilo, se la vuoi mettere così ... :asd:

 

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Modificato da Astor

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Ah, dimenticavo ... ;-)

 

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Per descrivere la sensazione che mi hanno lasciato i Mondiali a Montpellier, in particolare l’ultima gara, quella della Danza, non posso far altro che ricorrere alle parole di una famosa canzone napoletana, “Munasterio 'e Santa Chiara”, nei versi che fanno così: “Tengo 'o core scuro scuro” e “Chistu core mme se schianta”. :piango:

Già questi Mondiali si sono presentati azzoppati dalla scandalosa decisione di impedire ai russi di partecipare, un peccato dell’Isu (sulla scia di quello del Cio) che non potrà mai essere perdonato dagli sportivi veri. Poi, si è aggiunta l’assenza dei cinesi (hanno rinunciato per evitare 21 giorni di quarantena al loro ritorno in Cina) che ha distrutto quel che restava della gara delle Coppie. Infine, come annunciato, i giudici hanno deciso di regalare ai francesi Pippadakis-Cazzeron (lo so che si chiamano Papadakis-Cizeron, ma i nomi che ho usato mi sembrano più adeguati alla situazione) altri record mondiali nella Danza, un sacrilegio che suona ancor più ripugnante se consideriamo la storia di questa gara con campioni che dovrebbero partire per un’altra galassia per prendere le giuste distanze da questo obbrobrio. :incazzato:

Faccio solo un piccolo passo indietro per dire che nel singolo Uomini Yuma Kagiyama, dopo la bella impressione suscitata a Pechino, ha buttato la vittoria con due errori gravi nel Libero (quadruplo Rittberger degradato e triplo Axel che diventa semplice) che gli hanno tolto una ventina di punti, quelli che sarebbero serviti per lasciarsi alle spalle Shoma Uno. Quest’ultimo, al contrario di altre volte, ha fatto programmi puliti, specie nel Libero, probabilmente l’assenza di Nathan Chen e Yuzuru Hanyu gli ha tolto il nervosismo che lo aveva frenato in più di una occasione.

Ma arriviamo alla Danza, messa a fine programma proprio per preparare l’apoteosi ai francesi. Come sempre, Pippadakis-Cazzeron si sono distinti per il programma più banale fra tutte le coppie di testa, per essere i meno veloci, quelli con meno fantasia e, soprattutto, con minore difficoltà in generale e nei sollevamenti in particolare. Ma i commenti che si continuano a sentire sono del genere “estasi davanti ai capolavori”. Mi meraviglia che i commentatori non svengano davanti a cotanta bellezza, presi dalla sindrome di Stendhal. :clapping:

Il commento più diffuso che si ascolta, soprattutto nelle trasmissioni Tv, è che magari non si riesce a cogliere tutta la portata della loro bravura, ma questi sono eccezionali. Insomma, della serie “voi telespettatori, gente comune, non capite una mazza, ma noi che siamo esperti riusciamo a vedere cose che voi non potrete mai apprezzare”. Peccato che quando guardiamo le altre coppie riusciamo ad accorgerci, chissà perché, che i sollevamenti sono più difficili e più spettacolari, insomma più belli, che ci sono movimenti inusuali e al tempo stesso eleganti, accattivanti, che la velocità è maggiore e che la scelta delle musiche è varia, non il solito accompagnamento sdilinquente, come di un pessimo valzer che assomiglia più a una marcia funebre. Ma siamo noi che non capiamo una beata min**ia!

Vorrei però soffermarmi, al di là dei giudizi personali, su qualcosa di molto preciso che nella trasmissione Rai, ha fatto notare il commentatore Fabrizio Pedrazzini, che accompagna la giornalista Arianna Secondini. Mentre la regia fa rivedere alcune fasi al rallentatore della prova dei francesi, Pedrazzini dà una spiegazione della, se così possiamo definirla, minore spettacolarità della coppia. Lui dice: “Loro sono stati molto intelligenti perché, rileggendo bene i regolamenti, riescono a ottenere livelli altissimi negli elementi con delle soluzioni che da fuori dici “ma perché non ci ho pensato io?”. Uno invece cerca la Biellmann, la spaccata, il salto del tre, la capriola mortale nel cerchio di fuoco, non ce n’è bisogno, è la loro genialità”.

Allora, vediamo un po’. Secondo quanto dice Pedrazzini, loro cercano nei regolamenti alcuni aspetti che permettano di ottenere il giudizio massimo nei livelli ma senza ricorrere a elementi di difficoltà superiore, perché non saprei spiegarmi in altro modo i riferimenti che lui ha fatto ricorrendo anche all’estremizzazione della “capriola mortale nel cerchio di fuoco”. E quindi la loro “genialità” sta nell’ottenere punteggi superiori con difficoltà inferiori. Possono anche essere intelligenti (ma io direi furbi), ma il risultato per gli spettatori non è certo il massimo. Poi possono continuare a dire che gli spettatori, fra cui noi, non capiscono una mazza, ma, almeno a casa mia, chi fa una cosa più difficile ottiene un premio più grande. Si vede che abitiamo in case molto diverse.

Un esempio concreto lo vedo quando lo stesso Pedrazzini, nello stesso commento al replay del Libero, descrive un sollevamento che io vedo così: entrata con un giro di Papadakis su se stessa (per un momento torno al nome sbagliato) fra le braccia di Cizeron e lei che si adagia sulla coscia di lui, piegato sul ghiaccio, lei rimane stesa e ferma, senza alcun movimento rotatorio, per poi rialzarsi. Per me, banalità assoluta, soprattutto se comparato con i sollevamenti bellissimi e difficilissimi di Hubbell-Donohue, ma anche di Chock-Bates e Guignard-Fabbri. Pedrazzini, invece, commenta: “Guarda questo ingresso con questa posizione, me-ra-vi-glio-so”. Stacca le sillabe, a dare maggiore enfasi al “meraviglioso”.

Diciamo che sollevamenti di questo genere io li vedo nelle coppie che sono eliminate nella Ridondens, ah scusate, il Corto Danza, ma la pronuncia dei commentatori Tv mi dà sempre l’impressione alla “Ridolini”!   :bad:

Ma non è finita. Proseguo con un altro riferimento preciso di Pedrazzini.

Sempre nello stesso replay del Libero, al termine del sollevamento, Pedrazzini dice: “Il loro stationary lift è di livello 3, è stato abbassato di un livello, vuol dire che non hanno accettato determinate caratteristiche, quel sollevamento dovrebbe avere il cambio di posizione, più 6 giri e un ingresso, o l’uscita in questo caso, probabilmente non è stato considerato”.

Quindi, invece del livello 4, il massimo, la giuria ha dato un livello 3. Diciamo che è una delle pochissime volte in cui i giudici non sono colpiti dal raptus Pippadakis-Cazzeron e comunque concedono loro quasi il massimo. Ma Pedrazzini, badate bene, non dice che “non hanno riconosciuto” il livello 4, dice che “non hanno accettato determinate caratteristiche”. La lingua italiana è molto precisa, non si può equivocare. Se dici che non “hanno riconosciuto” significa che il sollevamento non aveva, almeno agli occhi dei giudici, le qualità necessarie per arrivare al livello massimo, quindi queste qualità non sono state “riconosciute”. Se dici che “non hanno accettato” significa che il sollevamento è stato effettuato bene, ma i giudici avevano un’altra idea. E’ una sottigliezza, ma importante. Tu puoi fare una cosa meravigliosa, i giudici ammettono che è meravigliosa, ma non l’accettano perché non ha le determinate caratteristiche che loro dicono dovrebbe avere. In sostanza, i francesi hanno fatto una cosa comunque bellissima ma i giudici l’hanno considerata non conforme completamente alle norme e quindi non l’hanno “accettata”. In ulteriore sostanza, i francesi non hanno sbagliato, ma sono troppo avanti e tutti i miseri mortali, a eccezione dei commentatori Tv, non possono capirli.

Fa il paio con Eurosport quando viene detto che Pippadakis-Cazzeron hanno rivoluzionato la Danza e fissato nuovi criteri che saranno d’esempio per il 2023 e il 2024. E sì, fino alla fine dei tempi!   :sticazzi:

Rivoluzionato la Danza!!! Ma, tanto per rimanere in Francia, hanno mai visto i Duchesnay? Lo so erano canadesi, naturalizzati francesi, ma secondo me l’ispirazione l’hanno avuta in Francia. Non si può vilipendere il loro ricordo in questo modo!

Poveri noi! E povero pattinaggio di Danza!  

 

Beh, Astor, a proposito della Medvedeva, io per la verità intendevo una visione poetica e artistica.

 

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Ma se proprio vuoi andare su un altro terreno, mica mi tiro indietro. :thumbsup: E non finisce qui!

 

 

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Ah, dimenticavo! :thumbsup:

 

 

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21 ore fa, Kamilo ha scritto:

Per descrivere la sensazione che mi hanno lasciato i Mondiali a Montpellier, in particolare l’ultima gara, quella della Danza, non posso far altro che ricorrere alle parole di una famosa canzone napoletana, “Munasterio 'e Santa Chiara”, nei versi che fanno così: “Tengo 'o core scuro scuro” e “Chistu core mme se schianta”. :piango:

 

Già questi Mondiali si sono presentati azzoppati dalla scandalosa decisione di impedire ai russi di partecipare, un peccato dell’Isu (sulla scia di quello del Cio) che non potrà mai essere perdonato dagli sportivi veri. Poi, si è aggiunta l’assenza dei cinesi (hanno rinunciato per evitare 21 giorni di quarantena al loro ritorno in Cina) che ha distrutto quel che restava della gara delle Coppie. Infine, come annunciato, i giudici hanno deciso di regalare ai francesi Pippadakis-Cazzeron (lo so che si chiamano Papadakis-Cizeron, ma i nomi che ho usato mi sembrano più adeguati alla situazione) altri record mondiali nella Danza, un sacrilegio che suona ancor più ripugnante se consideriamo la storia di questa gara con campioni che dovrebbero partire per un’altra galassia per prendere le giuste distanze da questo obbrobrio. :incazzato:

 

 



Kamilo, su Pippadakis-Cazzeron con me sfondi una porta aperta.

Ora, io posso (a malapena) "capire" che un ragazzino o una ragazzina (diciamo un dodicenne ...) che si avvicina ORA al pattinaggio possa anche credere che il fuffarolo-duo francese sia "il meglio" o addirittura una coppia "venuta da cielo in terra a miracol mostrare", visto poi che i "commentatori televisivi" (e qui purtroppo bi-partisan, Rai o Eurosport non si scappa) glielo raccontano ad ogni passo incrociato dei due transalpini.
Ma qui non c'è neppure bisogno di tornare ai Duchesnay e agli anni '90 o precedenti.

Come mi è già capitato di dire, secondo me chiunque non abbia chiara la marcatissima differenza qualitativa tra Papadakis/Cizeron e le coppie top che li hanno immediatamente preceduti, ovvero Virtue/Moir e Davis/White (ma non solo, penso con tristezza alla dissolta coppia Ilinykh/Katsalapov), allora ha veramente bisogno di riparametrare completamente i propri elementi di giudizio sulla Danza.
 

 



E qui posso almeno "scusare" commentatori che non sono specialisti di Danza (anche se non è necessario esserlo per capire l'inconsistenza dei francesi), ma trovo scandaloso Pedrazzini, uno specialista della disciplina, il quale (forse per non uscire volutamente dalla "narrazione giornalistica mainstream" ormai consolidata da oltre un quadriennio olimpico) si adopera per giustificare le evidentissime carenze di P/C "rovesciandole" e descrivendole come punti di forza!
 

Perchè la cosa pazzesca è che i francesi hanno costruito TUTTA la loro carriera cercando di eliminare TUTTE le difficoltà tecniche e ciò nonostante sono stati premiati costantemente dalle giurie, con un pattinaggio vaporoso (e alla fine banale e stucchevole) che io ho definito "da polpi in amore".

Quando mai li si è visti fare la spettacolare entrata di un programma come quella dei divini Virtue/Moir del video qui sopra?

 

Quando mai li si è visti fare un sollevamente anche solo un pò avvicinabile a questo che segue?


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Ora, a qualcuno (a molti) piace il pattinaggio "facile e ruffiano" di Papadakis/Cizeron?
Per carità, legittimo.  Fin che si tratta di giudizi sul "piacere" che da il vederli pattinare (a me fanno sbadigliare, comunque ...).

Ma le GIURIE NO! :incazzato:

Le giurie devono considerare tutto, anche (e forse soprattutto) le difficoltà.

E se si arriva alla situazione che invece non le si considerano affatto  (e la cosa è cominciata già prima di PyeongChang, perchè senza la "spallina malandrina" della Papadakis nel programma corto i francesi avrebbero scandalosamente vinto anche quell'oro) e addirittura si gratifica la soporifera coppia con record mondiali a ripetizione (!), anche quando poi è evidente che i due si sono adagiati da tempo sul loro facile modo di pattinare, allora si spiega come siamo arrivati al Grande Scandalo del Figure Skating di questi ultimi anni (che sono i punteggi di P/C, non la Valieva ...).

Ho seguito molto poco questi Mondiali "azzoppati", a parte la gara femminile, e non li ho seguiti su Eurosport.
Quindi mi par di capire che mi sono risparmiato l'aurea considerazione/auspicio dei (o del) commentatori di Eurosport sul fatto che i francesi "abbiano fissato nuovi criteri che saranno di esempio per il 2023 e 2024" (e perchè non fino a Milano Cortina 2026, visto che ci siamo?).
 

Perchè questo sarebbe la dimostrazione finale di come i due francesi abbiano rovinato la Danza, la "fuffa" elevata a "grande Danza sul Ghiaccio", forse anche oltre la fine della loro carriera.

Fine carriera che io auspico, per questi motivi, che arrivi il prima possibile, con la loro agognata medaglia d'oro olimpica, che era prenotata "senza se e senza ma" da quattro anni (ed erano quattro anni che lo dicevo).
Fine carriera sulla quale, però, pare che non abbiano ancora deciso.

 

https://www.oasport.it/2022/03/pattinaggio-di-figura-papadakis-cizeron-incerti-sul-futuro-non-sappiamo-se-porre-fine-alla-nostra-carriera


Perciò, ho paura che ce li troveremo ancora a fare danni per qualche anno, ovvero continuare a favorire e consolidare l'INVOLUZIONE (altro che "evoluzione", altro che "nuovi criteri"!) della Danza.

Proprio quando sembrava che il quadriennio di "pazzia" potesse essere terminato, con i francesi finalmente soddisfatti di poter dire "mission accomplie"  a ritirarsi "in gloria" ...
 


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Una cosa che posso anticipare già mi irriterà fino alla fine della mia vita, sarà il sentir descrivere P/C come "straordinari interpreti", "innovatori", "rimasti nella storia della Danza" ecc. e chi non li avrà visti pattinare ci crederà, accumunandoli o addirittura ritenendoli superiori a coppie strepitose come quelle altre sopra citate.
Pazienza, sarà l'ennesima dimostrazione dei danni che fa la diminuzione dello spirito critico, un male intellettuale che sta dilagando in ogni ambito.




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Se i camomillosi francesi non sanno ancora cosa faranno, purtroppo questa coppia, Hubbell/Donohue, ha invece terminato la carriera a Montpellier.
Una coppia che è cresciuta costantemente negli ultimi anni e che, per fortuna nostra, ha rifiutato il pattinaggio "facile e morbido" introdotto dai francesi.
E ciò a differenza di altri, come Sinitsina/Katsalapov che si sono progressivamente "papadakiscizeronizzati", anche se qui un ulteriore motivo ci può essere: la Sinitsina per lungo tempo è stata una pattinatrice lenta e noiosa (non che la Papadakis sia molto meglio ...), e anche se è molto migliorata negli ultimi anni, diventando decisamente più veloce e reattiva,  il percorso di avvicinamento allo "stile francese" era stato con tutta evidenza predisposto da anni.

Tornando ad Hubbell/Donohue, per loro sfortuna, questa scelta "non ruffiana" li ha ovviamente messi in svantaggio davanti alle giurie (così come per tante altre coppie).
Ci resteranno però i loro programmi, ottimi esempi di quello "stile nordamericano" che combina velocità, originalità e potenza.
Speriamo che trovino altri emulatori.

Grazie, Madison e Zachary! :amore:

 


 



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Modificato da Astor

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Sono riuscito a recuperare tutte le registrazioni Rai ed Eurosport dei Mondiali, ne farò un resoconto completo, a proposito di Pippadakis-Cazzeron, fra un po'. Per il momento è importante chiedere scusa, oltre che a chi legge, ad Astor per averlo indotto a una piccola imprecisione quando si fa riferimento a Eurosport al fatto che "hanno rivoluzionato la Danza e fissato nuovi criteri che saranno d'esempio per il 2023 e 2024", frase da me citata nel precedente intervento. La frase è invece di Pedrazzini, sulla Rai, La sostanza non cambia, il riferimento va giustamente corretto. Così come non cambia il senso dell'intervento di Astor, assolutamente da condividere. Ma quando riferirò di tutti i commenti sulla coppia francese si potrà constatare che differenze fra Rai ed Eurosport praticamente non ce ne sono: apoteosi senza limiti.

Per il momento posso solo dire che, guardando il video di Virtue-Moir di Pyeongchang 2018, l'indignazione diventa ancora più grande quando vediamo che questa prova ha ottenuto soltanto 122.40 punti contro i 123.35 di Pippadakis-Cazzeron, scandaloso, da vergogna totale oltre che da incompetenza assoluta, ma siccome non credo all'incompetenza dei giudici, da disonestà assoluta.

 

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Ok, allora ritiro le critiche ai commentatori di Eurosport sulla frase relativa ai "nuovi criteri".
Ma attendo "con preoccupazione" di sapere cosa hanno detto le due emittenti ... :shock:

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Completiamo il lavoro, per rallegrarci in questi tempi grami ...

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Saggia e simpatica ragazza.  :rolleyes:

 

 

 

Modificato da Astor

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Come promesso, eccoci alla prima puntata dei commenti televisivi sulla coppia di Danza sul ghiaccio Papadakis-Cizeron. Cominciamo dalla Rai che purtroppo, piccola parentesi sull’impostazione generale delle trasmissioni, continua a suddividere le telecronache del ghiaccio fra streaming e Tv. E non si tratta di gare complete solo in streaming o solo in Tv, ma di gare “spezzate”, un po’ in streaming, un po’ in Tv. Quindi, si deve andare sul computer e sintonizzarsi, poi passare alla Tv, ma il peggio è l’inverso: presto, fare presto, accendere il computer e cercare lo streaming Rai. E siamo proprio sicuri che tutti abbiano un computer? E siamo sicuri che gli spettatori di una certa età siano in grado di passare da una parte all’altra senza problemi? E sempre con la pecca originale: due canali che hanno la stessa programmazione! Si potrebbe risolvere tutto con due programmazioni, quindi trasmettere il ghiaccio o qualsiasi altro sport integralmente, invece stiamo qui, costretti a saltellare da una postazione all’altra. Che goduria!

 

 

E andiamo con i commenti ai Mondiali di Montpellier. Una anticipazione l’avevo già fatta nel precedente intervento. Adesso riproduco la quasi integrale trascrizione di quello che hanno detto Arianna Secondini, telecronista Rai, e Fabrizio Pedrazzini, ex pattinatore di Danza e commentatore, a proposito di Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron.

Comincio con il commento durante il riscaldamento del programma Corto, la cosiddetta Rhythm dance, che preferisco chiamare Ridondens, così come viene pronunciata in Tv.

 

 

Secondini “I favoriti in assoluto sono sempre loro, Gabrielle e Guillaume”

Pedrazzini “Hanno fatto due incrociati e hanno usato tipo mezza pista. Loro, è pazzesco perché è evidente la loro superiorità soprattutto per quanto riguarda la pattinata e la qualità di esecuzione. E’ incredibile la morbidezza con cui eseguono anche i passi base del pattinaggio”.

Secondini “Questo programma è bellissimo, originale, portano questa street dance walking, hanno lavorato proprio con dei ballerini esperti per diventare dei walkers, è un ballo centrato tantissimo sul movimento delle braccia, del corpo, lo noterete, perché loro sono perfetti”.

 

 

Ed ecco la conversazione alla fine del Corto.

Secondini “Pazzeschi”.

Pedrazzini “A me m’avevano convinto al secondo movimento di ginocchio, io ero già convinto. Assurdo. Sono pazzeschi, sono pazzeschi. Ma Guillaume che cosa non è. E’ allucinante. Questo è uno stile di ballo nato negli anni Settanta a San Francisco nei club delle drag queen ed è un ballo tipico per questa tipologia di spettacoli che andavano un po’ a fare una caricatura e a interpretare quelle che erano le movenze delle grandi dive degli anni Cinquanta e Sessanta e loro le reinterpretavano in maniera di caricatura, le usavano le drag queen. Adesso è diventato invece uno stile, proprio uno stile di ballo e loro hanno voluto portare questo”.

Secondini “Va benissimo, direi. Hanno lavorato tantissimo per le coreografie con ballerini esperti, hanno fatto un lavoro incredibile e si vede la ricerca, la perfezione che c’è nei loro movimenti”.

Pedrazzini “Poi loro sono particolari perché loro ti propongono sempre questi programmi dove la prima volta che li guardi dici “no, non mi piace, hanno sbagliato”, poi dopo pochi giorni diventi pazzo perché è paz-ze-sco quello che presentano. Dai. In quel momento lì, io avevo già capito, eh, io avrei già dato un 10, adesso vediamo, secondo me i 10 partono perché è assurdo. Questo è il twizzle, avevano la gamba, il contatto e le braccia distese in avanti, questo è le braccia con il gomito al di sopra del livello della spalla e questo è un choct all’interno della pattern step, dove non si possono per niente staccare, guardate come Gabriella cercava sempre con la mano, e anche Guillaume, di avere il contatto. Questa è invece la pattern, controvenda esterna avanti, uno dei passi più difficili per eseguirli correttamente. Abbiamo visto due review che sono nelle due sequenze di passi. A Gabriella è stato abbassato il livello 4 a livello 3 ed è stato confermato invece la midline step di livello 3. Tra l’altro, hanno preso il livello 4 nei twizzle, nel midnight blues e questo è lo stationary lift, lui rimane in posizione crouched, quindi accovacciato per almeno 3 secondi, era già in quella posizione quando sono entrati, e poi ci sono tutti gli altri movimenti che vanno a definire il livello”.

Secondini “Stiamo per andare a vedere un altro record del mondo, vero, ne siamo certi?"

Pedrazzini “Eh, mi sembra di sì ormai”.

Secondini “Tanto loro battono se stessi da anni, dal 2018 battono se stessi. Adesso sono arrivati a 90,83, proprio all’Olimpiade”.

Appare il punteggio e alla coppia francese viene assegnato 92,73.

Secondini “Ancora un meraviglioso record del mondo. Ma io voglio segnalarvi finalmente il 10 nell’interpretazione”.

Pedrazzini “Ooooohhhh”.

Secondini “Giusto così”.

Pedrazzini “L’avevo detto”.

Secondini “9,82 negli skating skills, 9,75 di transitions, 9,96 la performance, 9.93 la coreografia, e…”

Tutti e due insieme “Dieci, nell’interpretazione”.

Secondini “Che bello, pazzesco. T’ho detto, mi veniva solo quella parola, pazzeschi, appena abbiamo finito di vederli. Sono pazzeschi. A qualcuno piace questo loro modo di ballare, qualcuno rimane un po’ perplesso, ma vi assicuro che se andate a vedere una prova di walking e guardate loro ve ne innamorate, perché anche noi all’inizio eravamo un po’ perplessi, poi vedendo quel movimento di braccia così perfetto, all’unisono, incredibile, ce ne siamo follemente innamorati anche noi”.

 

 

E allora, cerco di far notare un paio di cose prima di passare al Libero. Le osservazioni, ovviamente, riguardano quasi del tutto le parole di Pedrazzini, visto che lui è l’esperto “tecnico” e dovrebbe dare le indicazioni più precise e chiare su cosa stiamo guardando. Ebbene, non riesco a trovarne neppure una che spieghi in cosa consista davvero la bravura dei francesi. E’ una lunga sequela di pazzesco, meraviglioso, morbidezza, superiorità evidente, ma nemmeno un chiarimento vero su cosa accade in pista. Al massimo, quando c’è il replay, Pedrazzini descrive cosa stiamo vedendo, al massimo dice che quell’elemento è difficile, ma niente di più, ma col tono di chi stia dicendo “ma guardate quanto sono incredibili”. E perché sono incredibili? Nessuna risposta. E poi, si arriva addirittura all’assurdo “A me m’avevano convinto al secondo movimento di ginocchio, io ero già convinto”!

Per chi conosce bene le leggi del modo di influenzare le persone questo è il modo di far credere di stare dimostrando la bravura di qualcuno ricorrendo però alla semplice descrizione, non alla spiegazione sul “perché” quella è bravura. Esempio concreto. Pedrazzini descrive i gesti normali e anche banali di qualche elemento con il tono e l’enfasi di chi sta commentando una impresa straordinaria. Riproduco di nuovo la parte sul replay del Corto. “Questo è il twizzle, avevano la gamba, il contatto e le braccia distese in avanti, questo è le braccia con il gomito al di sopra del livello della spalla e questo è un choct all’interno della pattern step, dove non si possono per niente staccare, guardate come Gabriella cercava sempre con la mano, e anche Guillaume, di avere il contatto. Questa è invece la pattern, controvenda esterna avanti, uno dei passi più difficili per eseguirli correttamente”. Ecco che stanno vicini, Gabriella cerca con la mano di avere il contatto e così via. E cosa avrebbe mai dovuto fare, di grazia? Cerca il contatto, sta con le braccia distese, come se le altre coppie non cercassero il contatto e non avessero le braccia distese. E’ il grande bluff, perché non c’è una sola parola a dimostrare perché i francesi sono più bravi. Pedrazzini si limita a dire che la controvenda è davvero difficile. Tanto piacere. Dovrebbe dire se i francesi la eseguono meglio delle altre coppie e perché la eseguono meglio. Ma questo mica lo dice.

E soprattutto non fa mai riferimento agli aspetti più rilevanti. Parla di morbidezza, ma non di velocità dell’esecuzione (i francesi sono i più lenti di tutte le coppie di testa, e non solo di testa), non di difficoltà tecniche (completamente azzerate dai francesi), di fantasia.

Il bello è che gli stessi cronisti Rai ammettono che ci sono dubbi al primo impatto con i programmi dei francesi, ma che poi vengono da questi conquistati. Davvero? E ci volete spiegare perché poi venite conquistati da questi programmi? Nemmeno una parola.

Cercando di approfondire, a proposito dei nuovi movimenti tratti da street walking, guardando i primi 10 secondi del Corto di Pippadakis-Cazzeron avevo già detto che per la prima volta non mi facevano addormentare. Il problema è che dopo quei 10 secondi si torna al programma banale e noioso, salvo riprendere quei movimenti alla fine del programma. Poi ho ricordato il programma Corto di Tessa Virtue e Scott Moir del 2017, con musica e impostazione generali diverse, ma con una notevole similitudine nei primi secondi, con il movimento delle braccia, soprattutto di lei, che creavano qualcosa di nuovo e speciale. Ecco il link di quell’esercizio:

https://www.youtube.com/watch?v=p_PLsiDtxAE

Beh, la differenza, stilistica e tecnica, fra i movimenti di Virtue e Papadakis non è nemmeno commentabile, non c’è paragone. Ma soprattutto si nota una cosa importante: i movimenti delle braccia della Papadakis sono “autonomi”, come staccati dal corpo che rimane praticamente fermo. Quelli della Virtue sono strettamente in armonia con il corpo che si muove all’unisono e contribuisce a creare una sensazione di equilibrio e di bellezza. La differenza è tutta lì: movimenti che sembrano solo casualmente “appiccicati” al corpo e movimenti che ne fanno parte, meravigliosamente.

 

 

E adesso passiamo ai commenti alla fine del Libero.

 

 

Secondini “Sono la perfezione. Penso non ci sia altro da dire”.

Pedrazzini “Niente da dire. Tranne che stanno rivedendo due elementi”.

Secondini “Ma ininfluenti in un programma così. Senti che applausi, senti che emozione, bellissimo questo loro ritorno al campionato del mondo, dopo aver vinto l’oro olimpico che era il loro grande obbiettivo”.

Pedrazzini “Cosa dire di Gabriella e Guillaume? Loro hanno una pattinata morbida, fili morbidissimi e una morbidezza con una postura estremamente rilassata. Loro hanno un po’ spiegato al mondo intero come è pattinare bene. E loro stanno spiegando un po’ quali sono i canoni per pattinare bene nel 2022, nel 2023, nel 2024. Allora, i loro programmi sono sempre un pochino difficili da comprendere perché hanno un loro stile molto criptico all’inizio, come anche il programma corto, non si capisce molto bene qual è lo stile, qual è l’idea. Poi, col passare del tempo, con la stagione, non puoi dire nulla, soprattutto sulla qualità di esecuzione, non puoi proprio dire nulla”.

Secondini “Bellissimi. Perfetti. Talmente perfetti che potrebbero da qualcuno essere considerati freddi”.

Pedrazzini “Sì, sì”.

Secondini “Perché è tutto così facile per loro”.

Pedrazzini “Brava. Rendono tutto facilissimo. E poi, sai che cosa? Loro sono stati forse tra i primi a leggere meglio i regolamenti dell’Isu. Loro sono stati molto intelligenti perché, rileggendo bene i regolamenti, loro riescono a ottenere livelli altissimi negli elementi con delle soluzioni che da fuori dici “ma perché non ci ho pensato io, perché non ci ho pensato io?”. Guarda questo ingresso con questa posizione, meraviglioso. Uno invece cerca la Biellmann, la spaccata, il salto del tre, la capriola mortale nel cerchio di fuoco, non ce n’è bisogno, è la loro genialità. Perché guarda poi come lo rendono. Il loro stationary lift è di livello 3, è stato abbassato di un livello, vuol dire che non hanno accettato determinate caratteristiche, quel sollevamento dovrebbe avere il cambio di posizione, più 6 giri e un ingresso, o l’uscita in questo caso, probabilmente non è stato considerato, è stato dato solo il livello 3. In realtà, però, nella one foot è stato alzato a livello 4, la one foot di Gabriella”.

Secondini “Intanto vi dico che stanno per comparire tre meravigliosi 10 nei components, ve li voglio anticipare, nella performance, nella coreografia e nell’interpretazione come è giusto che sia per i campioni olimpici che vanno a vincere un altro titolo mondiale meritatissimo davanti al proprio pubblico e lo vanno a vincere con un altro record del mondo, con un overall che li consacra i migliori al mondo”.

 

 

E qui ci sono diverse cose importanti da far notare.

Si parte con “hanno un po’ spiegato al mondo intero come è pattinare bene. E loro stanno spiegando un po’ quali sono i canoni per pattinare bene nel 2022, nel 2023, nel 2024”. Addirittura! E perché fermarsi al 2024? Visto che ci siamo proseguiamo fino al 2028 o 2032, anzi, obblighiamo tutte le scuole di pattinaggio a impostare la Danza secondo i canoni dei francesi. Pedrazzini lancia Pippadakis-Cazzeron come nessuna altra coppia di Danza, nell’intera storia del pattinaggio, è stata mai considerata. E, ripeto, con una espressione di difficoltà tecnica che equivale a zero. Ma stiamo scherzando?

E poi, come già nel programma Corto, si fa riferimento ai dubbi che esistono, nel mondo del pattinaggio, sui francesi. E già questo è strano, perché se sono davvero così eccezionali, chi si può mai permettere di dubitare delle loro qualità? La risposta la dà Pedrazzini: “I loro programmi sono sempre un pochino difficili da comprendere perché hanno un loro stile molto criptico all’inizio, come anche il programma corto, non si capisce molto bene qual è lo stile, qual è l’idea. Poi, col passare del tempo, con la stagione, non puoi dire nulla, soprattutto sulla qualità di esecuzione, non puoi proprio dire nulla”.  Quindi, voi non potete capire, questi due sono troppo in alto per l’umana comprensione. Ma fidatevi di me, questi sono i più bravi di tutti, della famosa serie dantesca “vuolsi così cola dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”.

E per completare l’opera ecco quello che già avevo fatto notare nel mio precedente intervento: l’ammissione esplicita che Pippadakis-Cazzeron hanno annullato le difficoltà tecniche perché “non servono” per ottenere i punteggi massimi. E perché non servono? Perché nei regolamenti dell’Isu ci sono i trucchetti per superare la mancanza di bravura tecnica. Ma che fenomeni!

In pratica, ci viene sbattuto in faccia che le qualità tecniche non servono più, che, tanto per fare un esempio, i sollevamenti difficilissimi, magistrali e spettacolari di Virtue-Moir, ma anche quello fantastico dell’ultimo esercizio di Hubbell-Donohue, non servono a vincere perché bastano quelli banali e facilissimi di Pippadakis-Cazzeron per vincere Mondiali e Olimpiadi.

Beh, dovrei dire che tutto questo è ridicolo e scandaloso, che pure è vero, ma mi sento di dire soltanto che tutto questo è triste, per il pattinaggio artistico su ghiaccio e per lo sport in generale.

Per il momento è tutto. Nella prossima puntata l’esame dei commenti su Eurosport.

Modificato da Kamilo
errore di grammatica

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@Kamilo ho letto che hai problemi con gli allegati, per postare delle foto che trovi online basta che fai copia e incolla sul forum direttamente, senza scaricarle e caricarle in quanto lo spazio disponibile per gli allegati veri e propri è limitato. altrimenti puoi caricare immagini su un sito di hosting e mettere qui i relativi link.

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