Vai al contenuto
Ferrarista

2013.03 | Gran Premio della Cina - Shanghai [Gara - Commenti]

Post raccomandati

sarà pure troppo magra però è carina. non è brutta

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma il topic di presentazione del Bahrain non si fa? :wacko:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

No ti devi accontentare delle donne dei piloti.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Questo dorme più di Kimi

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

C_27_articolo_103188_listaparagrafi_itemParagrafo_0_immaginecorpo.jpg

 

:rotfl::asd:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma la presentazione del bahrain quando arriva?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

abtnaVhE.jpg

 

se come penso è li da minimo una settimana 12 ore al giorno... poorello non ha tutti i torti a riposarsi;

... capitalismo estremo...

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Come secondi piatti, nel menu mi sembra di leggere "Vettel arrosto" :o

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

C_27_articolo_103188_listaparagrafi_itemParagrafo_0_immaginecorpo.jpg

 

:rotfl::asd:

 

chi l'ha scattata, Briatore?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

ma il nuovo Thread di presentazione a quando???

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

ma il nuovo Thread di presentazione a quando???

quoto! :huh:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

vero non c'e il thread di presentazione !

 

gomblotto !

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma il titolo non dovrebbe essere 2013.04 invece che 2013.03?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

vero non c'e il thread di presentazione !

 

gomblotto !

Sarà anche un caso ma tutto lascia presupporre che stavolta vincerà Felipe.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

GP Cina: il punto di vista dell’ingegnere

 

17 aprile 2013 – La pista di Shanghai si è confermata severo banco di prova per gli pneumatici e ha costretto gli ingegneri delle varie squadre a un lavoro certosino di messa a punto delle monoposto.

 

Ciò è dovuto principalmente al fatto che il grip è notevolmente migliorato durante l’evento e, questo, stante l’estrema specializzazione cui le gomme Pirelli di quest’anno ci stanno abituando, ha costretto a numerosi interventi sul set up per raggiungere il bilanciamento ottimale. Le rigidezze verticali, ma anche a rollio, sono state più volte cambiate avendo come obiettivo la riduzione del sottosterzo in generale, e del consumo di battistrada dello pneumatico anteriore sinistro, il più sollecitato sulle curve 1-2 e 12-13.

 

La prima si affronta in frenata con velocità decrescenti e successivi cambi marcia in scalata da 300 km/h fino a 80 km/h, mentre la 12-13 si percorre in accelerazione dalla 2° alla 5° marcia; in entrambi i casi le sollecitazioni laterali sono alquanto elevate, vicine ai 3.0-3.5 g, e il rischio del sottosterzo sempre in agguato, pur se la pendenza trasversale contribuisce ad attenuare il fenomeno. La presenza sul resto del tracciato di curve di velocità medio alta in successione e, principalmente, di due lunghi rettilinei, dove la Fia ha consentito l’uso del DRS, ha aggiunto anche incertezza sulla configurazione aerodinamica da adottare.

 

Le squadre più titolate hanno optato per una soluzione che privilegiasse la velocità di punta e, fatto nuovo per il team, anche la Red Bull ha fatto dei confronti in tal senso; limitatamente ai due rettilinei, infatti, la differenza di tempo tra una soluzione meno carica ed una più carica è valutabile in circa 5÷6 decimi. La scelta è stata quindi fatta considerando la differenza in termini cronometrici rilevati nel resto del tracciato e, in ottica gara, dopo aver valutato il diverso degrado delle gomme a seconda della configurazione adottata. Nel caso della Red Bull poi, viste la penalizzazione di Webber in Qualifica, il Team ha deciso di rompere il regime di parco chiuso e stravolgere l’abituale assetto aerodinamico, passando ad una soluzione più scarica con conseguente allungamento della 7° marcia, per tentare una rimonta che poi non c’è stata. A complicare il lavoro di tecnici e piloti si è aggiunta la decisione della Pirelli di fornire come gomme “option” le Soft che, appartengono alla classe delle High Working Range, vale a dire forniscono le migliori prestazioni quando la temperatura di esercizio è compresa tra i 105° e i 125°, a differenza delle “Prime”, le gomme Medie che appartengono alla classe delle Low Working Range 90°÷115°.

 

Questo vuol dire che, con le temperature dell’asfalto registrate in Cina, non particolarmente elevate, specialmente nel giro di qualifica con la Soft, per ottenere la migliore prestazione occorreva uno stile di guida aggressivo per innescare la temperatura, fatto che portava ad avere facilmente del graining.

Ma anche in assetto gara il decadimento della prestazione era consistente e valutabile in circa 0.5 sec al giro, contro gli 0.15 delle Medie; questo ha determinato le strategie dei Team, che hanno visto la sola Mc Laren, in difetto di prestazione assoluta, a tentare la soluzione su due soli pit stop con le soft montate negli ultimi 7 giri a vettura scarica e pista gommata.

 

Ad emergere in questa situazione tecnica molto complessa sono state la Lotus, la Ferrari e la Mercedes, mentre la Red Bull è apparsa un po’ “confusa”, fatto che ha parzialmente oscurato le sue prestazioni che a mio giudizio rimangono notevoli. In Qualifica Raikkonen nel primo settore, e Massa e Alonso nel secondo e terzo, sono stati i più veloci ma la Pole è andata a Hamilton capace di contenere in pochi centesimi il ritardo dai migliori intertempi in ciascun settore.

 

Il vantaggio ed il migliore equilibrio della Lotus e della Ferrari in assetto gara è però emerso già dalle simulazioni del venerdì, nelle quali la Mercedes ha mostrato un degrado appena superiore rispetto alle rivali. Nel confronto con la scorsa stagione il progresso è comunque chiaro e sembra ascrivibile al FRIC, il sistema di sospensioni idrauliche interconnesse che, contenendo i movimenti di pitch in accelerazione e frenata, e di rollio in curva, consente di avere assetti e quindi valori di carico aerodinamico abbastanza costanti nelle varie contingenze.

 

Da quanto osservato in pista però si può dire che la Mercedes non ha ancora i valori assoluti di carico aerodinamico della Red Bull, ma probabilmente neanche di Ferrari e Lotus, fatto che la penalizza in gara con decadimento delle prestazioni appena più elevato; in più il sistema accusa ancora defaillances tecniche che magari incidono anche sulla costanza di funzionalità in gara. La Lotus e la Ferrari si sono invece equivalse, sia in qualifica sia in gara; con una partenza migliore e senza l’handicap della mancanza dei flap anteriori in seguito al contatto in gara, fatto che ha sicuramente penalizzato le performance, Raikkonen avrebbe potuto accusare a fine gara un ritardo inferiore ai 10 secondi, se non addirittura contendere il primato ad Alonso. Il confronto con la Ferrari, velocità di punta simili e intertempi paragonabili nei tre settori, conferma quanto le due monoposto siano in questo momento molto vicine pur se conservano proprie specificità.

 

La Lotus ha un assetto più morbido rispetto alla Ferrari, specie in direzione verticale, e questo le conferisce un comportamento più fluido e meno brusco, a vantaggio della durata delle gomme; in più in Cina è sembrato migliorato il comportamento in qualifica con un innesco del grip più rapido a beneficio della prestazione nel giro unico.

 

La Ferrari sembra avere tra i suoi punti di forza un buon bilanciamento nelle curve di velocità medio alta, frutto di efficienza aerodinamica e buon compromesso tra funzionalità dell’estrattore e soffiaggio degli scarichi con gas aperto; forse la monoposto soffre nelle curve lente e di lunga percorrenza. E questo potrebbe dipendere dal sottosterzo, come sembrerebbe capire osservando il comportamento della monoposto e dalle dichiarazioni dei piloti, o magari da scarsa aderenza del retrotreno, dovuta ad efficienza del complesso estrattore-soffiaggio scarichi in rilascio non al top.

 

Infine una valutazione sulla Red Bull, in evidenza in questo Gran Premio più per la coda delle polemiche tra i piloti, per le “disattenzioni” sul carburante e per le scelte tecniche e di strategia, che per le sue prestazioni. Il quarto posto di Vettel, praticamente in volata con Raikkonen e Hamilton, conferma che dal punto di vista tecnico la monoposto è ancora molto competitiva, se non la migliore; lo si deduce da quanto visto nelle prove libere e da quanto accaduto in qualifica, circostanza forse non adeguatamente analizzata.

Nel suo giro non completato in Qualifica 3, anche se con gomme Medie, Vettel realizza due ottimi intertempi, vanificati poi dal bloccaggio in frenata e dalla decisione di rientrare ai box; se il team avesse deciso per le Soft forse la 5a posizione in griglia poteva essere alla sua portata e, con una strategia più tradizionale”, consentirgli di essere in lotta con i primi.

Le performance della monoposto si confermano di tutto rispetto, pur su una pista dove i due lunghi rettilinei sono penalizzanti per chi adotta configurazioni ad elevato carico aerodinamico.

 

In Bahrain, dove la velocità media è più alta e non ci sono i lunghi rettilinei di Shangai, è da attendersi un ritorno prepotente della monoposto campione del mondo.

F1P | Giancarlo Bruno

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Alonso, l’espressione corrucciata di chi è determinato a dominare

 

 

18 aprile 2013 – Fernando Alonso ha riportato se stesso e la Ferrari sul gradino piú alto, dopo un digiuno durato 12 gare. Si trattava del Gran Premio in Germania della passata stagione. La vittoria in Cina é figlia di un lavoro affronfato con tranquillitá e determinazione, cosa a cui non eravamo abituati negli ultimi tempi per la Ferrari. Massa si é concentrato sull’acquisizione dei dati sugli pneumatici al venerdí. Lo spagnolo si é invece focalizzato nella ricerca della prestazione e nei due casi i risultati si sono visti. Nelle qualifiche si é sfiorata la prima fila con Alonso.

 

 

In gara il “race pace”, passo gara, è stato vincente e se non fosse stato per una parte centrale dove Massa ha sofferto troppo di “graining”, anche il brasiliano avrebbe potuto giocarsi il podio. C’é da rimarcare che Fernando, non ha sbagliato nulla dal punto di vista della guida ed ha dimostrato una concetrazione invidiabile.Anzi verso fine gara il suo Ing.Andrea Stella lo ha richiamato ad un ritmo solo di controllo e gestione, ma Fernando ha comunque fatto dei giri veloci, voluti o capitati, per dimostrare che se ne avesse avuto bisogno, avrebbe potuto spremere ancora la sua Ferrari.

 

Mosse psicologiche e metodi inequivocabili per inviare messaggi chiari su quanto siano competitivi. Difficile analizzare gli stili di guida. I piloti troppe volte dall’inizio dell’anno hanno detto che i pneumatici prodotti dalla Pirelli, con il loro degrado e caratteristiche danno sensazioni diverse, quasi da interpretare giro dopo giro. In Cina molti hanno sottolineato che la monoposto con la mescola “soft” si comportava in modo diverso dalle “medie”, quasi fosse una vettura completamente diversa. Sancito questo, rimarremo in attesa del “summit” dopo il Gran Premio del Bahrain tra le squadre da un lato e la Pirelli dall’altro, con la Fia a gestire cosa si deciderá; ovvero se scegliere mescole piú conservative e meno aggressive per il proseguo della stagione.

 

 

Mi spingo quindi oltre commentando quello che si percepisce dalla postura dei piloti, dal loro atteggiamento, perché la Cina ha una caratteristica singolare. La zona retrostante i garage, il fatidico paddock, é immenso. Le “casette” dove si trovano le “hospitality” delle squadre per ospiti e giornalisti sono lontane da quelle adibite per i tecnici. Accade dunque che con questi spazi enormi piloti ed ingegneri devono fare lunghe camminate sotto gli occhi di tutti. Ed ecco che capita di vedere Fernando Alonso, con un passo deciso e spavaldo, sempre affiancato dal fedele fisioterapista Fabrizio Borra. Lo spagnolo regala pochi sorrisi, con lo sguardo fisso in avanti. Sembra quasi corrucciato in volto ma é la determinazione di chi ha la consapevolezza che la gara in Cina é di suo dominio, di sua proprietá e non puó perdere questa occasione.

 

Felipe é rinato almeno nello spirito. Ci siamo incrociati poco prima delle qualifiche, o meglio arrivando alle mie spalle mi ha tirato un buffetto o qualcosa di piú sulla nuca e si é messo a ridacchiare. Questo senso di tranquillitá e rilassatezza, é la dimostrazione che Felipe ha capito che puó andare ancora forte ed essere utile alla causa Ferrari in questa stagione. Diverso l’atteggiamento in Red Bull. Mark Webber sorrideva a tutti forse piú del solito, come a dire: “io sono quello che é stato beffato in Malesia, ma non mi piego, anzi sono piú determinato di prima”. Ci siamo dati una stretta di mano per salutarci, e da quando conosco Mark, non é mai stata cosí intensa.

 

 

Il suo compagno di squadra. Corretto definirli ancora cosí? É arrivato con le migliori intenzioni dopo le scuse e le precisazioni. Il suo volto peró si é intristito dopo le prime prove del venerdí e si é rabbuiato sempre piú fino a pochi minuti prima della partenza, quando con giá la tuta indossata ha percorso il tragitto con vistose cuffie per ascoltare la musica. Forse era piú un espediente per isolarsi da tutto e da tutti, dopo aver accettato una strategia per le qualifiche e gara, che poi si é rivelata perdente. È stata la prima volta che ho visto Sebastian cosí “tirato”, poco propenso al contatto con gli altri. In casa Mercedes si dimostra ancora serenitá e positivitá. Nico Rosberg va forte ma i problemi tecnici nelle prove libere, qualifica e gara, non gli hanno consentito di battagliare. Difficile vederlo alterato nelle interviste. Lui è sempre misurato nelle dichiarazioni quasi a confermare che quel viso da bambino non puó permettersi escandescenze. Peró qualche domanda dovrebbe cominciare a porsela riguardo alle forze distribuite internamente alla squadra. Guarda caso era Michael Schumacher l’anno scorso ad avere problemi tecnici. Oggi arrivato Lewis con lo status ipotetico di prima guida, tocca a Nico affrontare tutte queste noie. Non penso alla cospirazione, ma alla mancanza di capacitá del team di preparare due vetture uguali.

 

 

Kimi Raikkonen conferma il suo carattere schietto e senza fronzoli. Di poche parole come sempre con la stampa, ne deve aver spesa qualcuna di un certo peso sabato mattina alla fine delle prove libere. La sua monoposto non andava come il venerdí ed ha scoperto una modifica fatta dagli ingegneri non concordata. Qualcuno si è preso una bella lavata di capo dal finlandese e chissá quanti avrebbero voluto assistere. Con la vettura riportata all’assetto originale, il risultato lo sappiamo. Kimi parte in prima fila e finisce sul podio malgrado l’ala davanti danneggiata nel sorpasso di Perez.

 

Se Jenson Button rimane tranquillo forte della sua esperienza e consapevole che da una settimana all’altra, tutto puó cambiare, non é certo cosí per Sergio Perez. La pressione si sente. Due errori nelle prove di cui uno veramente da principiante, sbattere contro le barriere all’entrata dei box, non é bello per un pilota di Formula 1. Approdare in una squadra cosí importante e non avere la monoposto competitiva non é certo facile. Si dice che la stagione é lunga ma i risultati devono arrivare da subito, per zittire qualsiasi illazione futura. Questo Sergio lo ha capito e si riperquote anche sul suo umore, meno gioviale e accondiscendente a parlare con i giornalisti.

 

Tutti gli altri attraversavano questo zona non protetta tra hospitality e garage molto velocemente guardando per terra e senza incrociare gli sguardi. Difficile spiegare che con il regolamento modificato solo in alcuni dettagli, il divario tra le squadre piú importanti e quelle di centro classifica é aumentato, quando in realtá alla fine della passata stagione i distacchi erano piú contenuti. Ma c’é chi riesce ad essere soddisfatto come Daniel Ricciardo e la squadra della Toro Rosso. I primi punti mondiali sono da festeggiare, ma non bisogna ovviamente fermarsi qui, perché la lotta sará serrata fino all’ultima gara.

F1P | Ivan Capelli

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×