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sundance76

La Civilt? delle Corse Automobilistiche

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pensare che qualcosa ? nella mani di John Got... di Briatore mi fa tremare....

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Una curiosit?: come ci si pu? appassionare ad uno sport come l'automobilismo senza copertura mediatica? per me ? impensabile, OGGI, nell'era dei media e del "basta apparire", amare uno sport e non poterlo vedere.Non mi importa la mentalit? dei tempi eroici, oggi la F1 (e l'automobilismo in generale) vive di due cose: media e contatto diretto. ma il secondo ? sempre pi? difficile: box blindati, piloti inarrivabili, costo dei biglietti esorbitante. E poi una cosa che, pur da tifoso, non sono mai riuscito ad apprezzare: a differenza di quasi tutti gli altri sport, l'automobilismo non si presta ad essere guardato "in diretta". Pagare qualche centinasio di euro per vedere 24 vetture passarmi davanti 50-60 volte, e non capire l'andamento della gara senza l'ausilio di maxischermi o tv portatili (e a questo punto me la vedo in TV, no?): non potrei sopportare di non vedere i sorpassi, le staccate, le traiettorie disegnate perfettamente, il via e l'arrivo (che ovviamente non si vedono se non compri un biglietto in tribuna) e tutto ci? che accade in quei 305 km infuocati mi manda ai pazzi. e una semplice radiolina o un articolo di giornale non potr? mai soddisfarmi ugualmente.

 

Ti posso dare ragione sui prezzi, ma non sul resto. E' proprio dal vivo che cogli particolari che in tv magari non vedi. Ti piazzi in un bel punto, vedi le auto che passano e vedi che ognuna si comporta in maniera diversa, che ognuna ha un assetto diverso, che un pilota imposta la curva in maniera diversa ecc...In Tv sembra che vadano tutti uguali, ma cos? non ?.

Nel 2006 ero a Monza, Schumi faceva la roggia in maniera incredibile, ogni volta che passava stavo li a dire "adesso esce, adesso esce, la sta prendendo troppo forte", poi passava, correggeva un attimo la traiettoria e via verso la lesmo.

In Tv ste cose non le vedevi, si saltano sui cordoli, ma basta...dal vivo invece ? impressionante.

Parlo non solo della F1, ma per ogni categoria in generale. Poi la regia a volte ? scandalosa e si perde dei momenti interessanti.

A mio avviso la corsa vista dal vivo vale 1000 volte rispetto a quella vista in TV. Ma per la F1 ad esempio ? il prezzo che frena, 300? sono abbastanza per farti rimanere a casa.

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A mio avviso la corsa vista dal vivo vale 1000 volte rispetto a quella vista in TV. Ma per la F1 ad esempio ? il prezzo che frena, 300? sono abbastanza per farti rimanere a casa.

 

E non pensate che forse ci sia una volont? ben precisa di farci restare a casa davanti alla TV? Il punto ? proprio quello...

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Discorso bellissimo, che condivido!

Il miglior modo per seguire la F1 in TV ? uno soltanto: copertura totale dell'evento sportivo, senza commento, senza pubblicit?, senza speciali e chiacchiere. Piazzino qualche telecamera e qualche microfono ambientale in autodromo, le accendano al mattino e le spengano alla sera. Sembrer? di essere in autodromo, ci si guster? la gara come se si fosse a bordo pista.

Un sogno, purtroppo...

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no dai la telecronaca ci vuole senn? si prende veramente sonno

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no dai la telecronaca ci vuole senn? si prende veramente sonno

Se ? pura cronaca mi va bene, se ? propaganda condita da malignit? e gossip, no... e lo dico da ferrarista. Sarebbe bello avere la cronaca dallo speaker dell'autodromo.

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no dai la telecronaca ci vuole sennò si prende veramente sonno

 

io le volte che c'è stato sciopero dei cronisti non mi sono mai addormentato, anzi....:sbav:

Modificato da Finnish

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E non pensate che forse ci sia una volont? ben precisa di farci restare a casa davanti alla TV? Il punto ? proprio quello...

 

Il prezzo del biglietto ? altissimo per stare dietro al carrozzone di Ecclestone, con le sue cifre astronomiche di iscrizione.

L'obiettivo di Ecclestone ? quello di reclutare nuovi tifosi, gli appassionati casuali, quelli che seguono la F1 solo per vedere un po' di casino in pista. Se fosse per lui, chiuderebbe gli autodromi e lascerebbe alle sole TV l'incarico di mostrare il gp.

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Se è pura cronaca mi va bene, se è propaganda condita da malignità e gossip, no... e lo dico da ferrarista. Sarebbe bello avere la cronaca dallo speaker dell'autodromo.

 

Se prendiamo come esempio Mazzoni non ne usciamo più. :asd:

La telecronaca di Murray Walker era spettacolare. Anche quella di Sky non era male.

Modificato da Aviatore_Gilles

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Ho trovato un altro articolo di Ickx su Autosprint, molto bello.

Commenta la tragica morte di Graham Hill (incidente aereo a fine '75) con riflessioni che confermano la grande statura umana di Ickx, ma leggete anche il secondo paragrafo (sui GP '76) :asd::asd:

 

ickx3s.jpg

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chi ama veramente lo sport non potr? dispiacersi nel vedere 16 Gp l'anno, anche Ecclestone ha precisato di non voler superare un certo numero, quantomeno il rischio della nauseante "calcistizzazione" ? evitato.

Semmai punterei sulla qualit? dei Gp.

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***76 e Jackie Ickx sono la stessa persona :asd:

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ma serio sono fissati uguale :asd:

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Oh ***, è la prima volta che leggo qualcosa scritto da Ickx e sono rimasto così :zrzr: . Cazzarola quest'uomo ragiona e scrive benissimo, sembra di leggere un saggio filosofico di qualche secolo fa. Sono sinceramente ammirato; da queste poche righe, peraltro lungimiranti, emerge un intelletto fervido a dire poco. Ha solo guidato il buon Jacky o ha anche scritto robe?

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Oh ***, ? la prima volta che leggo qualcosa scritto da Ickx e sono rimasto cos? :zrzr: . Cazzarola quest'uomo ragiona e scrive benissimo, sembra di leggere un saggio filosofico di qualche secolo fa. Sono sinceramente ammirato; da queste poche righe, peraltro lungimiranti, emerge un intelletto fervido a dire poco. Ha solo guidato il buon Jacky o ha anche scritto robe?

 

Sono d'accordo con te, Wexx. Lo stesso Gianni Cancellieri, storico, scrittore e giornalista che ha diretto tutte le pi? famose testate automobilistiche italiane, disse dieci anni fa che se esistesse un "premio Pulitzer" da assegnare tra i vari piloti che hanno scritto su riviste o libri, lui personalmente lo darebbe a Jacky Ickx.

 

Un altro articolo di Ickx ? quello noto che ho in firma e che abbiamo discusso da anni. Per alcuni anni Jacky ha attivamente collaborato con Autosprint con quella rubrica fissa, ma ha scritto per numerosi altri periodici, palesando sempre una grande capacit? di analisi e di riflessione.

 

Da parte mia, sono sicuro di aver riportato in un topic altri ampi passi scritti da Ickx e riportati su alcuni libri di altri autori, ora li cerco nel forum.

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Ecco.

 

Dal libro "Tazio vivo" di Cesare De Agostini (a cura di Gianni Cancellieri), Conti editore 1987:

 

L'automobilismo era diventato "quel mini-universo di acque chiare - come osserva Ickx - che abbiamo creato per sublimare i nostri istinti aggressivi". Vissuta la preistoria, l'uomo non cambiò e continuò a massacrarsi facendosi la guerra. Fece però qualcosa, tanto perchè la parola civiltà non fosse completamente senza senso: inventò il combattimento senza esito mortale. Inventò lo sport. E se lo godette allo stato puro, pago dello scontro, del cozzo, dello spasimo.

 

Solo più tardi cominciò a dare peso alla "classifica", buona per il suo ragionamento ma non per l'aggressività che - compressa - continuava a ribollirgli dentro. E così la vita cominciò a essere giocata sui due fronti, il bianco e il nero, destra e sinistra, razionale e irrazionale, cuore e cervello.

 

In automobilismo le classifiche, i bilanci, i ragionamenti, i tavolini non sono mai stati la molla ideale per scatenare entusiasmi. Meglio gli spalti e i pugni alzati al cielo. La folla non capirà mai del tutto Stewart quando dice che il vecchio circuito di Spa era pericolosissimo perchè mancavano guard-rail e che bastava un pò di vento laterale perchè la macchina fosse fuori controllo e diventasse un missile. E non capirà nemmeno la sfumatura del grande pilota che aggiunge: "Nessuno di questi pensieri mi fa rallentare, però Spa continua a non piacermi".

 

Anche Clark era solito dire che la troppa audacia non paga in termini di risultati, ma lui, per vincere non aveva nemmeno bisogno di essere troppo audace sebbene non sempre disponesse della macchina migliore.

 

Neppure Prost può sperare di essere capito sino in fondo quando rileva che "correre con il cervello non significa essere senza coraggio. Il nostro è uno sport soggetto a tanti fattori, per un nonnulla si può buttar via una intera stagione di sacrifici. Non è il caso, meglio un piazzamento che un ritiro".

 

Un'analisi spietata del fenomeno l'ha fatta il solito Ickx: "Oggi la corsa - dice quello straordinario personaggio che chiamavano 'Pierino il terribile' - non attira più solo l'idealista adatto a correre, ma anche l'uomo-di-affari provvisto delle stesse doti. Con il livello elevato delle sue capacità fisiche e il suo dominio mentale, il pilota-uomo-di-affari può sicuramente andare molto in là nell'affrontare i rischi. E li affronta, ma esiste una soglia che non può oltrepassare. Nessuno può condannarlo per questo, innanzi tutto perchè il suo cervello si pronuncia per il rifiuto, poi perchè, agendo come fa, è fedele a sè stesso, Cosa che è essenziale sul piano umano. Tuttavia, in nome della ragione, non si può nemmeno condannare il pilota idealista che non si allontana, mai, dalla decisione di affrontare il pericolo di petto (ecco, Nuvolari, ecco Villeneuve, n.d.a.). Si tratta di un destino e quando un destino si impadronisce di qualcuno, accettare a cuor leggero la sua irrevocabilità mi pare la sola libertà offerta all'essere umano".

 

Ripeto che le parole di Jacky Ickx sono citate da Cesare De Agostini, nel libro "Tazio vivo", pag. 13. Ma sono propenso a pensare che inizialmente siano state pubblicate sulla rubrica che Ickx scriveva su AS.

 

Come si vede, si può davvero dire che "Ickx sapeva riflettere su sè stesso oltre che sulle curve che doveva affrontare" (definizione di Cesare De Agostini).

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Ickx aveva capito con anni d'anticipo una cosa che si sarebbe concretata molto più in là: l'automobilismo avrebbe perso la sua struttura unitaria e integrata, diventando un'assieme di categorie a sé stanti.

Il che è ovviamente legato all'aumento dei GP: se fai tante corse in F1, non hai tempo per le altre categorie.

Oggi manca la cultura per apprezzare l'automobilismo nel suo assieme, non per nulla, si legge di uno che ha vinto la più importante corsa del mondo, che è un incapace. Manca la comprensione del fenomeno - automobilismo nel suo assieme, primo perché non esiste più nel presente, secondo perché manca la capacità di capire il passato.

Modificato da Phoebe4Ever

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Uno "sport" che chiede tantissimi soldi non può restare elitario. Il resto è la sua diretta conseguenza.

La F1 dei morti in pista era bella ma peggiore di questa, noiosa e ripetitiva

Modificato da JLP

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Oh ***, ? la prima volta che leggo qualcosa scritto da Ickx e sono rimasto cos? :zrzr: . Cazzarola quest'uomo ragiona e scrive benissimo, sembra di leggere un saggio filosofico di qualche secolo fa. Sono sinceramente ammirato; da queste poche righe, peraltro lungimiranti, emerge un intelletto fervido a dire poco. Ha solo guidato il buon Jacky o ha anche scritto robe?

 

ma infatti: "un'altro elemento essenziale dell'interesse dell'essere umano risiede nell'intermittenza."...una profondit? che travalica l'argomento specifico; questo qui diceva cose importanti...

 

e pensare che per anni ho ascoltato raikkonen biascicare "doesn't matter" per qualsiasi cosa! :asd:...

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Uno "sport" che chiede tantissimi soldi non pu? restare elitario. Il resto ? la sua diretta conseguenza.

La F1 dei morti in pista era bella ma peggiore di questa, noiosa e ripetitiva

 

mhhh.. il problema secondo me non ? questo, non ? che la F1 sia elitaria .. ? che la F1 ? omnicomprensiva.

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