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rumpen78

gp svezia 1978 watson sabotato?

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rillegendo un vecchio autosprint del 1985,ho letto un intervista di un ex meccanico alfa,il quale afefrmava che al gp di svezia 1978 la macchina di watson fu sabotata per far vincere lauda....qualcuno ne sa di piu'?

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L'unica cosa che so ? che fecero le qualifiche con gomme dure e col pieno di benzina per non mostrare tutto il potenziale agli avversari. Sicuramente, col senno di poi, la partenza a ritmo molto blando e l'uscita di pista di Wattie suonano strane dal momento che quella soluzione garantiva un grande vantaggio sulla concorrenza.

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Godetevi questa completa intervista di 6 mesi fa (ottobre 2008 ) fatta a Watson da Mario Donnini su AS, non ve ne pentirete!

 

Cuore da Corsa raccoglie le confidenze di un veterano

della F.1 Anni '70 e '80. Con 152 Gp all'attivo, 5 vittorie

e un 2? posto nel mondiale '82

il suo vissuto ? un atto d'accusa verso il presente

 

 

Watson contro le piste

A 62 anni l'ex pilota nordirlandese svela il passato, con lo sguardo dritto

e aperto nel futuro. Rimpiange il rischio, Hunt e odia le zone di fuga dei Gp di oggi

di Mario Donnini

 

 

 

John Watson dal '90 fa l'onesto ex pilota, ma uomo onesto lo ? da sempre. Intelligente, analitico, dice quello che pensa e soprattutto pensa a ci? che dice. I 152 Gp disputati dal 1973 al 1985, 5 vinti, 2 pole, 5 giri pi? veloci in 13 stagioni con Brabham, Surtees, Lotus, Penske, Brabham e McLaren, lo rendono meraviglioso testimone di un'epoca lontana e analista privilegiato del presente.

?Ho corso accanto a gente come Lauda, Fitti, Reutemann. Tempi belli, pericolosi. Analizzare quell'era con le logiche di oggi non serve a niente. No, noi non eravamo scemi. Guarda le cose con gli occhi di allora, piuttosto: noi pensavamo di correre con le vetture migliori al mondo, sui tracciati pi? impegnativi e con gli standard di sicurezza pi? elevati. Era vero?.

- ? cambiata per? la concezione del concetto di pericolo.

?Certamente. Io penso che la generazione degli Anni' 70 e '80 abbia corso sui circuiti pi? probanti nella storia dell'automobilismo. Prendi Watkins Glen. Fantastico. Curve tecniche, tratti velocissimi, pericolo ovunque. Tra quei rail mono o bilama ho provato emozioni paradisiache, ma ci ho visto morire il mio amico Cevert. Erano le regole del gioco. D?i, adesso andiamo alla curva 8 del modernissimo tracciato di Istanbul: strana, divisa in tre, affascinante. Incredibile. Ma tutt'attorno c'? una zona di fuga che sembra un aeroporto. Se sbagli non paghi. La curva 8 forse ? la pi? bella del mondiale 2008, ma non fa la differenza tra men e boys. Sali con me su una Brabham anno '77, usciamo dai box, buchiamo il rettifilo di Buenos Aires per poi affrontare una sequenza di "esse" velocissime che ti sparano su una parabolica che in prova si prendeva col pedale del gas a fondo corsa, in gara forse: dipendeva dal carico di benzina a bordo e da quanto, quel giorno, t'importasse sopravvivere davvero. Eccotela, la differenza?.

- Quando ? stata la svolta?

?Imola '94. La morte di Senna. Col mondo davanti alla Tv. Quel mondo che si ? alzato dalla poltrona, ha spento la tele e ha detto: "una cosa cos? non dovr? accadere mai pi?". Cos? da quel 1? maggio abbiamo tutti guadagnato e perso qualcosa. Pure la pista di Silverstone ? cambiata, ? stata addomesticata, con quella triste cose che chiamano "complex". Perch? sempre in quell'anno Lamy con la Lotus in prova usc? ad Abbey a 270 all'ora fin? in un tunnel sotto un ponte, rompendosi le gambe. Ecco ci? che rende magica la mia era: la miscela affascinante, l'equilibrio magico e critico che c'era tra i concetti di pericolo, sfida e sicurezza. Ora tutto pende verso la sicurezza, non c'? equilibrio?.

- Rispetto ai top driver 20enni di oggi, PlayStation oriented, i vostri giovani erano diversi.

?Nel 1981 correvo in McLaren con De Cesaris. Lui demol? un numero imprecisato di telai e a un certo punto gli dissi: "Ehi, Andrea, take it easy, cos? finirai per ammazzarti". Mi guard? inespressivo, rispondendomi: "No. Non credo". S?, tra noi c'era chi si sentiva a prova di pallottola?.

- Insomma, le piste di oggi le butteresti tutte?

?No, dico solo che Sepang e Shanghai sono bellissime, ma correre l? ? come giocare a carte privi di fiches, senza azzardo. Meglio Monza, dove si sfreccia in un parco, le tribune sono vicine alla pista, c'? ancora il senso visuale della velocit?. Lo sai perch? la F.1 esiste? Sai cosa accomuna il fatto che molti hanno messo in conto di morire correndo - e sono morti davvero - e tantissimi l'hanno scampata per un pelo e milioni, miliardi di tifosi si sono innamorati di tanti o di tutti loro? Il fatto che l'uomo ama le emozioni. Ora abbiamo tanta sicurezza e poche emozioni. ? logico, umano, ? l'evoluzione stessa delle cose. Ma poi allora non ha senso lamentarsi che la sfida riguarda pi? ingegneri, meccanici, mescole, strategie che non i piloti. E sai come andr? a finire? Tra vent'anni dei ragazzini guarderanno i filmati delle corse di Lewis, Felipe e Fernando e diranno: "ma come facevano 'sti scemi a correre in scatole di *****a su piste cos? pericolose?". S?, questa ? l'eterna essenza filosofica di ci? che gli uomini chiamano progresso?.

- John, quando vincevi diventavi britannico, se facevi pena eri nordirlandese.

?Vero. Da noi la stampa inglese si ? sempre comportata cos?. A volte il concetto di Gran Bretagna ? astrazione, ma quando fa comodo diventa un'entit? concreta in cui ti riconoscono volentieri?.

- La tua corsa pi? emozionante?

?Austria '76: il mio primo Gp vinto, su una pista vera, in condizioni meteo variabili. L'anno prima la mia squadra, la Penske, aveva visto morire il suo pilota Mark Donohue. Dodici mesi dopo avevamo trionfato. Credo sia stata l'unica volta in cui il grande Roger Penske abbia pianto?.

- Quella ? la tua vittoria pi? bella?

?No. Meglio il Gp di Gran Bretagna 1981, su McLaren: il primo successo dell'era Dennis-Barnard. Si correva di sabato, c'era la mia famiglia ai box. A fine premiazione mi fecero salire su un furgone per un altro giro d'onore, una tradizione britannica. Beh, dalla Copse in poi mi stava aspettando mezza Inghilterra. Reutemann, che era al mio fianco, sorrise e disse: "John, tutto questo ? per te"?.

- Il tuo incidente peggiore a Brands Hatch, con una Brabham Bt42: gamba rotta.

?Guaio tecnico, un dritto, colpisco le barriere l'avantreno s'apre e rotea a 90 gradi. La mia gamba con esso. Restai intrappolato un'ora?.

- Hai avuto una carriera strana: in ascesa fino al '78, poi, col passaggio alla McLaren e l'arrivo di Prost, sembravi finito, bruciato. Invece ti sei ripreso e hai ottenuto il meglio dall'81 all'83. Spiega perch?.

?Nell'80 il management McLaren con Teddy Mayer deve fronteggiare i malumori della Marlboro per la scarsit? dei risultati. Mayer e Alexander rischiano di perdere il timone e per dimostrare che hanno futuro puntano sul giovane Alain Prost. Era il loro salvacondotto, io invece a 34 anni rappresentavo il passato. In pista mica era vero, ma nella politica del team s?. E in F.1 la politica conta tanto. Ti faccio un esempio: a fine 1980 esce la McLaren M30, che non va neanche a spingerla, e Prost fa fatica. Allora, McLaren, cos'? successo al tuo wonder boy? Fatto sta che al Glen Alain ha un terribile incidente a va in ospedale. Vado a trovarlo e lui mi fa: "L'anno prossimo tu sarai il loro pilota n.1 perch? io me ne vado, rompo il contratto". Nel frattempo nella propriet? entra Ron Dennis e la mia carriera ri-decolla?.

- Hai corso con Lauda alla Brabham nel 1978 e in McLaren nell'82-'83. Tipo difficile, eh?

?La vita ? ingiusta. La vita ? ci? che riesci a tirare fuori da essa. Niki sa vivere. Intelligente, furbo, gran tester. Ma non ti distruggeva in pista, quanto fuori. Nel team dava a intendere a tutti: "Aiutate me che sono pluriridato, inutile perdere tempo con Watson". Attenzione, non lo diceva ma lo faceva capire con gli atteggiamenti, riuscendo nell'intento?.

- Un esempio concreto.

?Gp di Francia 1978. Ci hanno appena proibito il ventilatore. Peccato. Andiamo al Castellet e, bang!, stacco la pole. Sono alle stelle, Lauda ? seccato. Brutto segno. Dopo il warm-up mi prende da una parte il mio boss Ecclestone e mi fa: "Se nel finale di gara fossi davanti a Niki, saresti preparato a cedergli la posizione per consentire al team di continuare a lottare per il mondiale?". Mi caddero le braccia. Deglutii, presi coraggio e dissi: "Bernie, non ti dico una bugia: non penso proprio. Il contratto che mi hai fatto non mi chiede questo. Io non lo far?". Bernie tacque e io capii che il mio futuro non sarebbe stato in Brabham. Eppoi, scusa, Schumi cosa vuoi che abbia fatto con Irvine nel 1999? Fu un signore a cedergli la vittoria in Malesia ma poi a Suzuka, quando c'era da regalargli il mondiale, different story. Michael ha corso per s??.

- L'avvento dell'effetto suolo rovina il tuo 1978 e pure il 1979 e l'80 in McLaren. L'81 ? in ripresa e l'anno dopo hai l'unica, vera grande chance iridata.

?Avevo un problema. Alla McLaren John Barnard si occupava della vettura di Niki, Teddy Mayer della mia. Barnard dettava gli assetti che andavano bene per Niki e non sempre per me. Mayer non ? mai stato uno stupido e sapeva che un pilota in fondo ha bisogno solo di due cose: girare lo sterzo con fiducia e spingere l'acceleratore con fiducia. Io in quelle condizioni facevo spesso fatica a farlo. Solo da Long Beach 1982 riusciamo un po' ad aggiustare le cose. A fine anno ho solo 5 punti di distacco dall'iridato Rosberg. All'ultima gara a Las Vegas devo vincere e Keke finire 5? o peggio, ma l?, chiss? perch?, la Tyrrell di Alboreto diventa imprendibile?.

- Vuoi dire che la Tyrrell era fuori con l'antidoping?

?Lasciamo stare. Fatto sta che, guarda la vita, la mattina della corsa Dennis chiede al mio compagno Niki - come Bernie aveva fatto a me 4 anni prima -: "saresti disposto a cedere una posizione a John, col titolo in ballo?". Niki fu terribilmente disturbato da quella domanda. Poi in gara neppure il suo aiuto sarebbe servito. Ora posso dire che se in tutto il 1982 fossi stato supportato adeguatamente dal team, quel titolo avrei potuto vincerlo?.

- Nel 1983 a Long Beach la tua vittoria pi? incredibile, partendo 22?. Raccontala.

?Il telaio McLaren faceva lavorare in modo ideale le gomme Michelin solo col pieno di benzina. Fu cos? che io e Niki eravamo i pi? veloci, paradossalmente intruppati a fondo classifica. C'era da piazzare una gran rimonta, subito o mai pi?. Le cose andarono cos?. Risalimmo il gruppone e ci issammo al comando. Ma Niki mi era davanti e a questo punto viene la parte bella del racconto, quella che nessuno sa, che richiede un passo indietro?.

- Prego.

?Al termine del Gp precedente Niki parte per un tour Marlboro in Sudamerica. Chiedono di andare anche a me, ma rifiuto perch? la proposta ? quella di fare uno scalo in Argentina - dove infuria la guerra delle Falkland - per incontrare le truppe britanniche. Preferisco non mescolare sport e guerra cos? me ne vado a Long Beach in vacanza, con nove giorni d'anticipo sul Gp. Con me c'? Willi Dungl, mago della preparazione fisico-mentale, il guru che ha fatto rinascere Lauda. Ebbene, lavoro con lui una settimana full immersion e ne esco fortissimo, alle stelle. Un uomo nuovo?.

- In un suo libro Derek Daly sostiene che l'80% delle risorse di un top driver ? pura energia mentale.

?Io a quel punto sono al massimo della mia. In gara so bene che devo sbarazzarmi di Niki, senn? poi sar? troppo tardi. Perch? negli ultimi giri uno come Lauda non lo batti mai nella vita. Allora mi metto in testa che stavolta o lo svernicio o vado a muro, no problem. Ritardo la frenata dopo un lungo rettilineo che conduce a un tornante destro, lo affianco e mi sposto cattivo un pelino a sinistra: lui reagisce scartando pure a sinistra. Ha sub?to il colpo. Goodbye, Niki. Vado a vincere. Poi sul podio Lauda mi fa, piccato: "John, ma che *****o hai fatto mentre mi sorpassavi?". "Nulla, Niki. Solo la mia corsa". Poco dopo Willi Dungl mi abbraccia dicendomi: "John, eri talmente sicuro di te prima del via, che io sapevo benissimo chi avrebbe vinto: tu". Per massimizzare abilit? fisica e mentale uno come me ha bisogno di assistenza, uno tipo Niki sa fare da solo?.

- Il pi? duro che hai incontrato negli anni ruggenti?

?James Hunt. Uno onesto. Un anno al Gp di Silverstone ero in testa ma la macchina si ruppe. Vinse lui e disse: "Okay ? andata, ma oggi il pi? veloce era Watson". Prost non scherzava. A un Gp del 1983 me lo ritrovai dietro e mi tir? scemo. Attaccava senza sosta, lo vedevi da uno specchietto all'altro, ti massacrava psicologicamente. Avrei voluto girarmi e gridargli: "Ehi, rispetto per l'anzianit?!". Bah, lo feci passare?.

- Il 1983 ? la tua ultima stagione completa.

?Sai perch?? Ultimo Gp 1983, Sudafrica, si corre di sabato. Luned?, appena perso il mondiale, Prost chiama Dennis e gli dice: "Renault mi ha appena licenziato. Hai un posto libero?". Ron gli fa: "Ho Watson e Lauda. Niki ha un pluriennale, John nulla". ? fatta. Prost prende il mio posto. Fosse stato Niki senza contratto, sarebbe rimasto fregato lui. Ma onestamente penso che Ron abbia fatto la scelta giusta?.

- Nel 1985 il tuo ultimo Gp, ironia della sorte per sostituire l'infortunato Lauda.

?Ero fuori allenamento, la monoposto portava me, non viceversa. A fine corsa, 7?, avevo ritrovato gli automatismi, sarei potuto ripartire per un altro Gp. Ma era finita. Per sempre. Comunque va bene cos?, credimi?

- Il pi? grande talento inespresso?

?Stefan Bellof. Ci ho corso insieme nell'endurance. Non fosse morto a Spa con una Porsche, sarebbe diventato un grande?.

- Un aneddoto sulla concretezza del tuo ex boss Bernie Ecclestone.

?Watkins Glen '73, siamo nel pieno delle prove: Cevert ? appena morto contro un rail. Sono ai box distrutto. Incontro Ecclestone e glielo confesso. Lui non fa una piega e ribatte: "Sai cosa devi fare per stare meglio, John? Te lo dico subito. Torni subito in pista e spingi pi? di prima"?.

- John, sincero: e se nella tua carriera avessi incontrato prima il guru Willi Dungl?

?? il mio unico rimpianto. Ma di quell'epoca il mio pi? bel trofeo ? essere ancora vivo?.

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Io ricordo questo aneddoto raccontato da Chiti, ma non ricordo se si trattasse di un sabotaggio o pi? semplicemente di qualche favoritismo nelle scelte "meccaniche"

Questo perch? Lauda era abituato in precedenza ad un team pi? organizzato (anche se dall'atmosfera non proprio rosea) che non uno nato da un matrimonio italo-inglese un poco incompatibile....Niki non lo dava magari a vedere ma la cosa lo rendeva insofferente.

non dimentichiamo poi che all'epoca Watson era davvero un gran pilota, anche se non molto fortunato

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Bellissima intervista. Grande Wattie e grande Marietto.

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Godetevi questa completa intervista

:up::up::up:

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Tra vent'anni dei ragazzini guarderanno i filmati delle corse di Lewis, Felipe e Fernando e diranno: "ma come facevano 'sti scemi a correre in scatole di *****a su piste cos? pericolose?". S?, questa ? l'eterna essenza filosofica di ci? che gli uomini chiamano progresso?.

 

Come si fa a non dargli ragione?

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Come si fa a non dargli ragione?

 

Sono d'accordo.

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Io ricordo questo aneddoto raccontato da Chiti, ma non ricordo se si trattasse di un sabotaggio o pi? semplicemente di qualche favoritismo nelle scelte "meccaniche"

Questo perch? Lauda era abituato in precedenza ad un team pi? organizzato (anche se dall'atmosfera non proprio rosea) che non uno nato da un matrimonio italo-inglese un poco incompatibile....Niki non lo dava magari a vedere ma la cosa lo rendeva insofferente.

non dimentichiamo poi che all'epoca Watson era davvero un gran pilota, anche se non molto fortunato

Ricordo anch'io che l'aneddoto fu raccontato ad AS da Chiti, il quale aggiunse che fu un sabotaggio bello e buono: per favorire Niki vennero praticati dei fori alle minigonne della BT 46/2 del nordirlandese, in modo da diminuire l'effetto sigillante delle stesse minigonne, con inevitabili ripercussioni sull'aderenza della monoposto.

 

Comunque l'intervista a Watson secondo me ? da incorniciare sia per come riesce a descrivere un'epoca irripetibile, ma anche perch? il protagonista ? stato uno dei piloti pi? tenaci a cavallo tra gli anni 70/80.

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gp svezia '78,ce l'ho completo,con commento tedesco mi pare

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:up:

 

Domanda: si pu? avere nostalgia per un'epoca precedente la propria nascita? :confuso:

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piu' che altro ? rammarico per non averla mai vissuta...

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piu' che altro ? rammarico per non averla mai vissuta...

Gia...

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lo posto qua:una curiosit?,come mai non si sono mai disputati gran premi in scandinavia?credo che a parte alcuni anni dove fu introdotto appunto il gp di svezia,non si sia mai corso l?...eppure anche a livello di piloti ce ne sono tradizionalmente stati

:peterson,nillson,rosberg,johansonn,hakkinen,salo,raikkonen...

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