Vai al contenuto
Ferrarista

Il Drake

Post raccomandati

"Uomo dell'ossessione: l'americano Phil Hill, campione del mondo 1961, ha patito forse pi? di ogni altro il rovescio, il dorso di Ferrari.

<<Non ? possibile staccarsi completamente da lui: ? sempre l?>> diceva Hill tanti anni dopo la sua avventura a Maranello. E raccont? un sogno: si trovava in una citt? messicana o del Sudamerica, aveva appena scritto un articolo un p? brutale su Ferrari. C'era un oceano di mezzo ma lui gli apparve ugualmente e lo salut? con calma e con un sorriso. Era l'attimo di quiete che precede la bufera: Ferrari si irrigid? e poi esplose, ed esplodendo in un ingorgo di collera cadde all'indietro battendo la testa. Hill si vide mentre accorreva verso di lui, spaventato nonostante tutto. Tent? di soccorrerlo e accadde lo straordinario: il gigante stava rimpicciolendo, andava gi? gi? sempre pi? gi? fino a raggiungere l'altezza di un mezzo metro. Lo prese in braccio ma il nano lo morsic?. Phil Hill si svegli? sudato, l'ossessione era finita".

 

Dal libro "Enzo Ferrari, il Sceriffo" di Cesare De Agostini.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ecco la quarta e l'ultima:

 

img042a.jpg

 

 

img045s.jpg

 

Grazie mille!!

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

[....]

 

Con il varo del campionato del mondo, all'agitato fantasma del suo sogno si era sovrapposto un altro sogno: battere l'Alfa Romeo alla quale continuava a riservare antiche scintille di odio e di amore.

 

Finalmente aveva vinto, ma la terra sconosciuta gli procur? un'imprevedibile reazione:

"La vittoria non mi ha dato la gioia che speravo".

 

Anzi, la consider? un omicidio.

"Io ho ucciso mia madre"

 

Poi le ondate dell'attacco avevano perso sonorit? e potenza, la schiuma che sapeva anche di rabbia si era sciolta:

"Io piansi di gioia".

 

E piangendo aveva provato l'affetto immacolato per la mamma. Tutto era diventato calmo e tranquillo per l'incontro tra passato e presente:

"...nel cielo terso ho letto con chiarezza sconcertante l'intero libro dei nostri ricordi".

 

L'assedio era durato quattordici mesi. La Ferrari si era comportata come una torre, un ariete, una di quelle macchine che nel Medioevo, ma anche prima, venivano impiegate in guerra. L'Alfa Romeo era la cittadella da espugnare, le mura da abbattere.

 

Un giornalista francese aveva reso bene la situazione scrivendo che al Gran Premio del Belgio, sul nobile circuito di Spa che i piloti della sesta generazione ripudieranno perch? troppo pericoloso, l'attaccante aveva superato il fossato e aveva cominciato la salita alle mura. In Francia sull'altrettanto veloce circuito di Reims, terra di champagne, il colpo di maglio era giunto sul bastione.

In Gran Bretagna le macchine milanesi erano state messe finalmente in ginocchio: una serie di quattordici vittorie consecutive era stata interrotta. Sotto il dramma umano si nascondeva un risvolto tecnico quasi insolente: le Alfa erano dotate di compressore, le Ferrari no. A Maranello si era costruito un motore che non aveva una sola bocca da ingozzare ma tre da alimentare, come dire?, sorso per sorso. Ecco, in parole povere ma con grande scandalo dei tecnici, la differenza. Quando decise di abbandonare il compressore, qualcuno aveva temuto che gli si fosse offuscato il senso della realt?. [...]

 

(da "Enzo Ferrari, il sceriffo" di C. De Agostini)

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

[....]

 

Con il varo del campionato del mondo, all'agitato fantasma del suo sogno si era sovrapposto un altro sogno: battere l'Alfa Romeo alla quale continuava a riservare antiche scintille di odio e di amore.

 

Finalmente aveva vinto, ma la terra sconosciuta gli procur? un'imprevedibile reazione:

"La vittoria non mi ha dato la gioia che speravo".

 

Anzi, la consider? un omicidio.

"Io ho ucciso mia madre"

 

Poi le ondate dell'attacco avevano perso sonorit? e potenza, la schiuma che sapeva anche di rabbia si era sciolta:

"Io piansi di gioia".

 

E piangendo aveva provato l'affetto immacolato per la mamma. Tutto era diventato calmo e tranquillo per l'incontro tra passato e presente:

"...nel cielo terso ho letto con chiarezza sconcertante l'intero libro dei nostri ricordi".

 

L'assedio era durato quattordici mesi. La Ferrari si era comportata come una torre, un ariete, una di quelle macchine che nel Medioevo, ma anche prima, venivano impiegate in guerra. L'Alfa Romeo era la cittadella da espugnare, le mura da abbattere.

 

Un giornalista francese aveva reso bene la situazione scrivendo che al Gran Premio del Belgio, sul nobile circuito di Spa che i piloti della sesta generazione ripudieranno perch? troppo pericoloso, l'attaccante aveva superato il fossato e aveva cominciato la salita alle mura. In Francia sull'altrettanto veloce circuito di Reims, terra di champagne, il colpo di maglio era giunto sul bastione.

In Gran Bretagna le macchine milanesi erano state messe finalmente in ginocchio: una serie di quattordici vittorie consecutive era stata interrotta. Sotto il dramma umano si nascondeva un risvolto tecnico quasi insolente: le Alfa erano dotate di compressore, le Ferrari no. A Maranello si era costruito un motore che non aveva una sola bocca da ingozzare ma tre da alimentare, come dire?, sorso per sorso. Ecco, in parole povere ma con grande scandalo dei tecnici, la differenza. Quando decise di abbandonare il compressore, qualcuno aveva temuto che gli si fosse offuscato il senso della realt?. [...]

 

(da "Enzo Ferrari, il sceriffo" di C. De Agostini)

Cesare De Agostini ? per me il pi? grande scrittore di automobilismo , grazie *** :thumbsup:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Cesare De Agostini ? per me il pi? grande scrittore di automobilismo , grazie *** :thumbsup:

 

Anche per me ? uno dei pi? grandi che ci siano. Ed ? italiano, meglio cos

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

leggevo nell'altro thread sulle ipotesi varie di chi avesse preso o meno in Ferrari il Drake, secondo voi quali sarebbero stati i piloti che avrebbero indossato la casacca rossa dall'89 in poi?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

"Divent? costruttore quando sembrava che non ci fosse pi? niente da dire. I confini della bellezza erano gi? stati visitati da Bugatti, quelli della tecnica sofisticata da Lancia, quelli dell'industria genialmente organizzata da Ford."

 

(C. De Agostini, op. cit.)

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Gianni Brera ? noto come grande giornalista (e anche grande scrittore) di calcio e di ciclismo. Tuttavia aveva un particolare pallino per Enzo Ferrari, e alcune volte scendeva a Maranello per incontrarlo.

 

Una di queste volte in cui Brera "lasci? perdere per una volta le pedate di Boniperti e le ossa di cristallo di Coppi" per incontrare il futuro Drake fu qualche settimana dopo la vittoria di Monza '51, anzi quello fu proprio il primo incontro tra Brera e Ferrari.

 

Ne usc? un pezzo memorabile sulla Gazzetta, di cui ho solo ritrovato qualche frammento su alcuni libri di Cesare De Agostini.

 

Se qualcuno conosce o conoscer? il modo di poter leggere il testo completo di quell'articolo, faccia un fischio qui.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ragazzi sto per porvi una domanda magari per voi stupidissima

Ieri guardando Nuvolari mi sono soffermato sulla pubblicit? del programma "Ferrarissima" Si vede Enzo Ferrari che intervistato parla del rapporto che deve avere con l'interlocutore prima di essere assunto in fabbrica,che deve capire se traspare la passione per il lavoro che andr? a fare.

Si vede Enzo che porta gli occhiali scuri sua tipica caratteristica mi sapreste dire perch? li portava?

Grazie Mille in anticipo a tutti :)

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Si vede Enzo che porta gli occhiali scuri sua tipica caratteristica mi sapreste dire perch? li portava?

 

"Porto gli occhiali scuri perch? non voglio dare agli altri la sensazione di come sono fatto dentro. Io sono per i grandi amori e i grandi odi".

 

- Enzo Ferrari -

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Grazie mille Sun :D

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Mi sapete dire perch? Piero Ferrari non ? presidente della Ferrari?

Non lo ritengono adatto al ruolo o ci sn altri motivi?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Interessante :zizi:

E dove l'hai beccato?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Interessante :zizi:

E dove l'hai beccato?

 

Sull'Opera Omnia Ferrari uscita con la Gazzetta, mi pare a fine 2007.

 

Anche questo:

 

hjlgfl.png

 

Uploaded with ImageShack.us

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

"Porto gli occhiali scuri perch? non voglio dare agli altri la sensazione di come sono fatto dentro. Io sono per i grandi amori e i grandi odi".

 

- Enzo Ferrari -

 

questo e' quello che disse,in realta' sembra che avesse dei complessi sul proprio viso,in particolare sul naso.questo e' uno dei motivi per cui smise di andare nei circuiti,si sentiva osservato e pensava di essere brutto.con gli occhiali scuri pensava di stare meglio,di mascherare i difetti.

 

questa cosa ne consolido' il mito,col tempo,di personaggio impenetrabile e misterioso

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Prologo.

 

Enzo Anselmo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio 1898 ma, a seguito di un'intensa bufera di neve che blocca tutte le strade (anche se l?archivio meteo di allora parla solo di freddo intenso e pioggia) la sua nascita viene registrata dal padre Alfredo con due giorni di ritardo, il 20 febbraio.

 

 

Probabilmente Enzo Ferrari si ? inventato anche la sua data di nascita... :

 

img177x.jpg

 

Brano tratto da "Le stampelle della memoria", di Gianni Cancellieri, inserito nella monografia AISA (Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile), n.93, dal titolo "Materiali e metodologie per la storiografia dell'automobile - Giornata in onore di Andrea Curami e Angelo Tito Anselmi" (Milano 16 aprile 2011)

Modificato da sundance76

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

E farebbe bene

 

 

Il Drake non andava ai gp perch? aveva paura di qualcosa (dei voli?) ma non ho mai sentito che si facesse dei complessi sul suo viso e onestamente non mi sembra il tipo!

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×