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luke36

L'incidente di Ayrton Senna

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All'epoca non seguivo la F1...non vorrei sbagliarmi...ma mi sembra che le protezioni laterali furono introdotte gi? dal 1995.

 

La Sauber, dopo l'incidente di Wendlinger a Monaco '94, realizz? spontaneamente sin dal GP di Spagna una struttura in carbonio con capacit? di deformazione di 10 cm. con 500 Kg. di pressione ai lati dell'abitacolo. Al suo interno, per proteggere la testa del pilota, vi era una speciale schiuma con grande capacit? di assorbimento studiata dai laboratori Mercedes.

 

magnycoursfrentzenot6.th.jpg

 

94cdn29ie5.th.jpg

 

Gli altri costruttori preferirono posticipare l'adozione di analoghe protezioni per effettuare maggiori studi. In Canada, comunque, i poggiatesta avevano spessori maggiorati.

 

Per il 1995 la FIA impose parecchie migliorie alla cellula di sopravvivenza, compreso l'innalzamento di 15 cm. dell'altezza minima della scocca. Prima era di 40 cm. dal fondo piatto, venne portata a 65 per tutto il perimetro dell'abitacolo.

 

L'adozione obbligatoria delle protezioni laterali fu deliberata dal Consiglio Mondiale della FIA il 19 ottobre 1995 con decorrenza dal primo GP del 1996.

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secondo voi con una fila di gomme in quel muro senna sarebbe ancora vivo?

A mio parere, la questione non pu? essere risolta con un tale accorgimento, ? un po' pi? complessa. Mi spiego:

credo che sia un errore pensare che sarebbe bastato qualche per garantire una traiettoria diversa della sospensione e Senna sarebbe sopravvissuto.

 

La fila di gomme, fatta come quella dove sbatterono Burti o Schumacher, era molto pericolosa, perch? il muso della macchina tendeva a infilarsi sotto la pila di gomme mentre il retrotreno non riuscendo a smaltire l'inerzia data dalla velocit? avrebbe creato una situazione estremamente pericolosa. Avrebbe potuto persino staccarsi.

Inoltre, Senna usc? ad una velocit? molto pi? elevata di quella di Schumacher, e con una macchina del 1994. Se ha ceduto il telaio di una vettura del 1999, a me vien da pensare che quella Williams si sarebbe tranciata in due e se anche non fosse morto, Senna avrebbe fatto la fine di Zanardi.

 

In ogni caso, l'impatto mortale ? stato determinato da una notevole serie di fattori, con le gomme se ne sarebbe eliminato qualcuno, ma se ne sarebbero creati altri... magari quell'incidente non sarebbe stato mortale, ma lo sarebbe stato quello di un altro. Il fatto ? che quella curva, gomme o non gomme, non poteva essere percorsa dalle auto di quel periodo.

Pi? ci penso, pi? sono convinto che in quel momento si era raggiunto un tale livello per colpa delle auto che sopravvivere in impatti del genere era pi? dovuto alla casualit? che ad altro. Quel tipo di curva era impraticabile per quel tipo di auto, con la posizione della testa molto sporgente.

Oggi, secondo me, con le auto pi? sicure, con la testa pi? protetta, con l'Hans device e con le file di gomme protette da quella banda ulteriore che le tiene unite, uno potrebbe andare a sbattere con lo stesso angolo di Senna, senza rallentare, e tutto si risolverebbe in una settimana di convalescenza, come successo a Kubica.

 

 

sono d'accordo con rubster steels.anche se ritengo che la componente determinante per la morte di senna sia stato l'abitacolo dal quale la testa era tutta esposta compreso il collo.

 

i muretti ci sono ancora oggi,vedi ad esempio in canada,pero' gli abitacoli sono diversi e il casco del pilota e' incassato dentro l'abitacolo.

 

difatti una delle prime misure della fia fu di introdurre le protezioni laterali nell'abitacolo nel 1996

 

 

Non mi trovate concorde affatto.

 

Ormai ? assodato che un muro di gomme avrebbe salvato Ayrton e non avrebbe fatto danni a Nelson. L'inerzia si sarebbe nettamente ridotta e non solo: molte parti mobili non sarebbero volate in modo random ma si sarebbero "insaccate" nella pila di gomme. Per cominciare il braccetto della sopsensione non si sarebbe staccato e volato via ma semplicemente "inviluppato" nella pila stessa. L'impatto laterale dx si sarebbe grandemente disperso sul muro di gomme e questo avrebbe garantito una decellerazione nettamente meno brusca che non quella offerta da un muro di cemento. Non solo: la frattura comminuta della base cranica fu causata soprattutto dal braccetto che sospinse con una accellerazione quasi pari alla velocit? d'impattamento sul muro di cemento, il capo di Senna contro l'airscope causando questo evento le fratture. Pertanto Ayrton ne sarebbe uscito praticamente illeso. E questo non l'ho scritto io ma fior fior di esperti internazionali.

 

MS si ruppe la tibia dx (se non ricordo male), ma senza gomme ? Un bel frontale sul cemento o guard-rail: almeno avrebbe riportato fratture plurime agli arti inferiori per non parlare del contraccolpo al collo e cranio sull'airscope, che avrebbe potuto dare conseguenze anche mortali a quel punto.

 

In fisica ? ovvio il concetto che se impatto un corpo immobile come un muro di cemento, scarico tutta l'energie cinetica di ritorno sul corpo in movimento e cio? la monoposto. Ma se impatto un corpo mobile come una pila di gomme, l'energia cinetica della monoposto si dissipa grandemente. Pertanto i muri di gomme sono basilari in F1 e nelle corse in genere.

 

Anche Peterson: certo la dinamica non era prevedibile. Ma se sul guard-rail ci fossero state le gomme, pensate veramente che si sarebbe fratturato le gambe in quel modo ?

 

L'argomento sulle cause del decesso di Ayrton ? per quanto mi rigurda, talemente chiaro e concluso che non vedo come si possa ancora dissertare.

 

Altro appunto: la modifica del piantone doveva dare "agio" alla guida di Ayrton e la modifica non consentiva miglioramenti prestazionali, in termini tecnici. Imola non era un tracciato fatto di curve e curvette, tornantini e altro, ma un tracciato da fare in pieno quasi nella maggior parte del tempo. Pertanto la modifica non fu pensata a Imola ne tantomeno eseguita li. Impossibile pensare che per una questione di "comfort" si fosse approtata la modifica proprio nelle giornate di Imola. Semmai essa fu pensata dopo il Brasile e Aida, circuiti notoriamente ricchi di curve e tornantini ove evidentemente il problema del confort si faceva sentire alla distanza.

 

Luke 36

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Visitatore alexf1 fan

 

In fisica ? ovvio il concetto che se impatto un corpo immobile come un muro di cemento, scarico tutta l'energie cinetica di ritorno sul corpo in movimento e cio? la monoposto. Ma se impatto un corpo mobile come una pila di gomme, l'energia cinetica della monoposto si dissipa grandemente. Pertanto i muri di gomme sono basilari in F1 e nelle corse in genere

 

Dipende dai casi , principalmente dall'angolo di impatto contro il corpo in questione.

 

Nel caso di urto completamente anelastico le gomme sarebbero fondamentali per ammorbidire l'impatto . (MS a Silvesrtone)

 

Viceversa in caso di urto tangenziale ad alta velocit? le gomme avrebbero potuto provocare una decelerazione troppo repentina con conseguenti lesioni interne , gli organi collasserebbero . Una cosa simile ? accaduta a 2 rallysti italiani 2 o 3 anni fa che hanno impattato a 200 alll'ora . La cellula della macchina era intatta ma sono morti ugualmente .

 

 

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Non mi trovate concorde affatto.

 

Ormai ? assodato che un muro di gomme avrebbe salvato Ayrton e non avrebbe fatto danni a Nelson. L'inerzia si sarebbe nettamente ridotta e non solo: molte parti mobili non sarebbero volate in modo random ma si sarebbero "insaccate" nella pila di gomme. Per cominciare il braccetto della sopsensione non si sarebbe staccato e volato via ma semplicemente "inviluppato" nella pila stessa. L'impatto laterale dx si sarebbe grandemente disperso sul muro di gomme e questo avrebbe garantito una decellerazione nettamente meno brusca che non quella offerta da un muro di cemento. Non solo: la frattura comminuta della base cranica fu causata soprattutto dal braccetto che sospinse con una accellerazione quasi pari alla velocit? d'impattamento sul muro di cemento, il capo di Senna contro l'airscope causando questo evento le fratture. Pertanto Ayrton ne sarebbe uscito praticamente illeso. E questo non l'ho scritto io ma fior fior di esperti internazionali.

 

MS si ruppe la tibia dx (se non ricordo male), ma senza gomme ? Un bel frontale sul cemento o guard-rail: almeno avrebbe riportato fratture plurime agli arti inferiori per non parlare del contraccolpo al collo e cranio sull'airscope, che avrebbe potuto dare conseguenze anche mortali a quel punto.

 

In fisica ? ovvio il concetto che se impatto un corpo immobile come un muro di cemento, scarico tutta l'energie cinetica di ritorno sul corpo in movimento e cio? la monoposto. Ma se impatto un corpo mobile come una pila di gomme, l'energia cinetica della monoposto si dissipa grandemente. Pertanto i muri di gomme sono basilari in F1 e nelle corse in genere.

 

Anche Peterson: certo la dinamica non era prevedibile. Ma se sul guard-rail ci fossero state le gomme, pensate veramente che si sarebbe fratturato le gambe in quel modo ?

 

L'argomento sulle cause del decesso di Ayrton ? per quanto mi rigurda, talemente chiaro e concluso che non vedo come si possa ancora dissertare.

 

Altro appunto: la modifica del piantone doveva dare "agio" alla guida di Ayrton e la modifica non consentiva miglioramenti prestazionali, in termini tecnici. Imola non era un tracciato fatto di curve e curvette, tornantini e altro, ma un tracciato da fare in pieno quasi nella maggior parte del tempo. Pertanto la modifica non fu pensata a Imola ne tantomeno eseguita li. Impossibile pensare che per una questione di "comfort" si fosse approtata la modifica proprio nelle giornate di Imola. Semmai essa fu pensata dopo il Brasile e Aida, circuiti notoriamente ricchi di curve e tornantini ove evidentemente il problema del confort si faceva sentire alla distanza.

 

Luke 36

Ovviamente impattare contro delle gomme ? molto meglio che impattare contro un muretto, non volevo discutere questo. Anche io sono abbastanza convinto che, nello specifico, la fila di gomme avrebbe modificato la traiettoria della sospensione e ammorbidito sufficientemente la decelerazione nell'incidente di Ayrton.

 

Il mio dubbio per? ? un altro: in curve molto veloci, la fila di gomme presenta un pericolo quando l'angolo di impatto ? piccolo.

Per esempio, quando Berger ? uscito al Tamburello 'aveva bisogno' di una parete liscia su cui scivolare. Se ci fossero state le gomme, avrebbe corso il rischio di rimanere incastrato sotto le gomme come Burti a Spa mentre bruciava (e le gomme sarebbero state ulteriore combustibile).

 

Oppure, come successo anche al pilota morto a Interlagos qualche giorno fa, le gomme avrebbero potuto rallentare solo il lato di una macchina che impattava e lasciare invece l'inerzia al lato libero, dando luogo ad avvitamenti se non addirittura cedimenti della scocca che, in un impatto alle velocit? che si percorrevano al Tamburello, sarebbero stati estremamente pericolosi.

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Il problema con le gomme ? che attutiscono s? la forza d'impatto ma, allo stesso tempo, la macchina subisce una decelerazione troppo brusca o, peggio ancora, s'incastra dentro ad esse... Non sarebbe meglio l'utilizzo di un soft-wall come quello di Indianapolis? La deformazione del muro soffice, durante l'impatto, non sarebbe tale da causare un "effetto fionda", in pi? si andrebbe a sbattere contro protezioni dalla superficie compatta e continua, senza dunque correre il rischio di rimanere intrappolati tra le pile di gomme (con tutti gli svantaggi che il "fenomeno" comporta). Gi? oggi vengono posizionati lungo le protezioni fogli di gomma al fine di evitare che la vettura penetri dentro ad esse. Tuttavia l'esiguo spessore, secondo me, non garantisce protezione sufficiente contro gli appuntiti musetti delle macchine.

Ora, non ricordo con queli materiali sono costruiti i soft-wall e quanto costano. Per?, visto che la Fia dice che la sicurezza non ha prezzo, potrebbero anche pensare seriamente ad un loro utilizzo...

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Il problema con le gomme ? che attutiscono s? la forza d'impatto ma, allo stesso tempo, la macchina subisce una decelerazione troppo brusca o, peggio ancora, s'incastra dentro ad esse... Non sarebbe meglio l'utilizzo di un soft-wall come quello di Indianapolis? La deformazione del muro soffice, durante l'impatto, non sarebbe tale da causare un "effetto fionda", in pi? si andrebbe a sbattere contro protezioni dalla superficie compatta e continua, senza dunque correre il rischio di rimanere intrappolati tra le pile di gomme (con tutti gli svantaggi che il "fenomeno" comporta). Gi? oggi vengono posizionati lungo le protezioni fogli di gomma al fine di evitare che la vettura penetri dentro ad esse. Tuttavia l'esiguo spessore, secondo me, non garantisce protezione sufficiente contro gli appuntiti musetti delle macchine.

Ora, non ricordo con queli materiali sono costruiti i soft-wall e quanto costano. Per?, visto che la Fia dice che la sicurezza non ha prezzo, potrebbero anche pensare seriamente ad un loro utilizzo...

:up:

 

A mio parere con una soluzione simile, il vecchio Tamburello e la vecchia Villeneuve non avrebbero visto tutti quei morti.

Ma il soft-wall esisteva nel 1994? O l'unica alternativa al muro era la pila di gomme?

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Grazie di tutte le spiegazioni.

 

Grazie a te per la curiosit?.

E' bello stare in un forum dove c'? gente che ha voglia di conoscere la Storia della F1.

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secondo me invece le gomme avrebbero attutito meglio il colpo ad entrambi, ronald ha avuto una decerelazione ancora peggiore infatti ? morto nel giro di pochissimi minuti

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Visitatore Ayrton4ever

...dunque competizione sospesa e impianto sotto sequestro....

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...dunque competizione sospesa e impianto sotto sequestro....

 

 

La competizione non fu sospesa per il solito cavillo legale. Ratzemberger non mor? in pista, ma secondo le fonti ufficiali in clinica. Per questo il ciricuito non fu posto sotto sequestro, come imporrebbe la legge italiana. Ma Roland era gi? morto ! Praticamente non respirava pi?. Ebbe la frattura delle prime vertebre cervicali e si capisce anche da come la testa "rotola" sull'abitacolo in modo innaturale, cio? svincolata dal resto della colonna vertebrale. Tale lesione porte a morte per asfissia. Cio? le terminazioni nervose che fanno muovere il diaframma per consentire gli atti respiratori, erano state lesionate irreparabilmente con la frattura del collo. Roland esce dal circuito intubato.

 

Luke 36

 

PS

Soliti cavilli all'italiana. Gli interessi erano troppo importanti ...... !

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E' stato uno schifo, quel GP non avrebbe dovuto esserci. Cmq quoto l'idea di DavideHill, ma resta il fatto che, muretto,gomme,o altro, se Ayrton rifacesse 20 volte quell'incidente non morirebbe. Resto dell'idea che l'unica causa vera e propria della morte sia una terribile fatalit?. Sarebbe bastato, chess?, che lo sterzo avesse ceduto un decimo di secondo dopo e magari la sospensione finiva da altre parti...

 

 

Poi non oso neanche immaginare cosa avrebbero trovato di Schumi i commissari se a Silverstone non ci fossero state le gomme...

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...dunque competizione sospesa e impianto sotto sequestro....

 

 

La competizione non fu sospesa per il solito cavillo legale. Ratzemberger non mor? in pista, ma secondo le fonti ufficiali in clinica. Per questo il ciricuito non fu posto sotto sequestro, come imporrebbe la legge italiana. Ma Roland era gi? morto ! Praticamente non respirava pi?. Ebbe la frattura delle prime vertebre cervicali e si capisce anche da come la testa "rotola" sull'abitacolo in modo innaturale, cio? svincolata dal resto della colonna vertebrale. Tale lesione porte a morte per asfissia. Cio? le terminazioni nervose che fanno muovere il diaframma per consentire gli atti respiratori, erano state lesionate irreparabilmente con la frattura del collo. Roland esce dal circuito intubato.

 

Luke 36

 

PS

Soliti cavilli all'italiana. Gli interessi erano troppo importanti ...... !

 

Ci fu una polemica molto forte, a riguardo.

In qualche numero di As successivo alla settimana nera ci fu l'intervento del medico che soccorse Roland. Escluse con tutta forza la versione del pilota gi? morto, insistette nel spiegare come i soccorsi si servirono anche della respirazione bocca a bocca, con tutto il sangue che fuoriusciva. Adesso ? chiaro che anche quando l'irreparabile ? gi? avvenuto non per forza avviene di colpo. Rolan ? 'effettivamente' morto fuori dal circuito, dunque appigliarsi al cavillo burocratico diviene soltanto una questione di polemica.

 

Come al solito non ? il singolo caso che dave far riflettere sulla potenziale applicazione della legge, ma dovrebbe questa essere sogetta a 'correzioni' di tiro in seguito ai singoli casi ch presentano delle nuove 'anomalie'.

Mi pare che in tal senso la legge non sia cambiata, ? questa la cosa sconcertante. Quella legge andr? bene per incidenti come quello di Peterson, ma non per situazioni come quelle di Imola.

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E' stato uno schifo, quel GP non avrebbe dovuto esserci. Cmq quoto l'idea di DavideHill, ma resta il fatto che, muretto,gomme,o altro, se Ayrton rifacesse 20 volte quell'incidente non morirebbe. Resto dell'idea che l'unica causa vera e propria della morte sia una terribile fatalit?. Sarebbe bastato, chess?, che lo sterzo avesse ceduto un decimo di secondo dopo e magari la sospensione finiva da altre parti...

 

 

Poi non oso neanche immaginare cosa avrebbero trovato di Schumi i commissari se a Silverstone non ci fossero state le gomme...

 

ma infatti io continuo a ripetere che con una fila di gomme senna sarebbe ancora vivo

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Sono sempre stato a favore della teoria pro-pneumatici al Tamburello, ma devo ammettere che le obiezioni di Rubster Steels non sono campate in aria.

Pur rimanendo dell'idea che la fila di pneumatici mi darebbe pi? sicurezza comunque

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Ormai ? assodato che un muro di gomme avrebbe salvato Ayrton e non avrebbe fatto danni a Nelson. L'inerzia si sarebbe nettamente ridotta e non solo: molte parti mobili non sarebbero volate in modo random ma si sarebbero "insaccate" nella pila di gomme. Per cominciare il braccetto della sopsensione non si sarebbe staccato e volato via ma semplicemente "inviluppato" nella pila stessa. L'impatto laterale dx si sarebbe grandemente disperso sul muro di gomme e questo avrebbe garantito una decellerazione nettamente meno brusca che non quella offerta da un muro di cemento. Non solo: la frattura comminuta della base cranica fu causata soprattutto dal braccetto che sospinse con una accellerazione quasi pari alla velocit? d'impattamento sul muro di cemento, il capo di Senna contro l'airscope causando questo evento le fratture. Pertanto Ayrton ne sarebbe uscito praticamente illeso. E questo non l'ho scritto io ma fior fior di esperti internazionali.

 

Non sono molto d'accordo

 

Tutti avrete visto la famosa intervista in cui Ayrton disse "There are calculated risks, and there are unexpected situations that can happen".

 

"I rischi calcolati" sono quelli di una macchina che si rompe in un curvone da 310km/h: contro questi rischi calcolati, si costruisce una monoscocca in carbonio che resiste a qualsiasi impatto. Inoltre, all'esterno del suddetto curvone si piazza un muro di cemento che in caso di impatto fa scivolare via la macchina riducendo per quanto possibile le decelerazioni. E fin qui ? andato tutto bene, perch? Ayrton (sospensione a parte) dopo il botto era ancora tutto intero.

 

Ma ci sono anche "situazioni inaspettate che possono verificarsi"... come una sospensione che vola via impazzita dopo il botto... che pu? andare a finire ovunque! Quello non ? un rischio calcolato, n? calcolabile, non puoi fare previsioni su questo, non esistono contromisure preventive.

 

Senna ? morto esclusivamente a causa della sospensione impazzita, come dici te Luke. Ma non ? stato il muro a "indirizzarla", o meglio, non ? detto che una pila di gomme l'avrebbe deviata o mantenuta a distanza, ed ? stata solo una sfortunatissima casualit? che sia finita dove ? finita (e non 1cm pi? in su)

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si ma devi considerare che oltre alla sospensione che si ? infilata dentro la visiera, aveva numerose fratture alla base cranica per via dello schianto, quindi sarebbe morto comunque probabilmente anche senza la sospensione maledetta.

non per niente, ratzemberger il giorno prima ? morto nel giro di 4 minuti proprio per le fratture alla base cranica ed anche alla curva villeneuve non c'erano gomme...

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anche senza sospensione ha subito una decelerazione notevole ed un impatto sul muro a 210 km/h e' sempre ad alto rischio.

 

oltretutto l'angolo d'impatto di tre quarti anteriore sottopone la testa ad un colpo violentissimo.

 

senna aveva fratture alla base cranica oltreche sulla fronte.sembra che anche le fratture alla base cranica siano dovute alla sospensione,che,entrando nel casco,ha mandato violentemente la testa a sbattere contro l'airscoop.

 

quindi il tutto sarebbe stato provocato dal braccetto della sospensione.

 

ratzemberger e' morto senza la sospensione e' vero,ma e' morto per la rottura di una vertebra cervicale,danno che senna non aveva,infatti il corpo era integro,ad eccezione dei muscoli del collo che il medico che fece l'autopsia trovo' sottosforzo anche se non aveva lesioni.

 

il fatto e' che senza il braccetto della sospensione e' difficile dire se senna sarebbe sopravvisuto.in un impatto del genere contano molto i dettagli come la ruota che salvo' alboreto e fece da spessore col muro.

 

diciamo che si sarebbe salvato al'80% come altri prima di lui al tamburello

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Credo che ***, che ? il principale esperto della materia sul forum, abbia dimostrato che le fratture alla base cranica siano state provocate proprio dall'impatto con la sospensione e non dall'urto sul muro. Insomma la maledetta sospensione, ilcircuito di Imola, e ovviamente la rottura dello sterzo sono le cause della morte di Senna. Anzi per me la rottura del piantone ? la causa dell'incidente ma non sarebbe dovuta diventare la causa dellamorte.

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