Conan Edogawa

Va in Ferrari perchè lì lo volevano e in Mercedes non più, tutto mi sembra fuorchè un voltafaccia. L'alternativa era ritirarsi quando ancora sente di avere qualche cartuccia,, quello sì che sarebbe stato un gran bel rimpianto.

Sembra che il multi-year contract di Hamilton annunciato nel comunicato Ferrari sia un triennale.

Beh, potrebbe essere un inizio per un impegno che col tempo si farà più grande. La strutture e la galleria del vento che Toyota ha a Colonia (per anni "prestata" a McLaren) è ancora oggi una delle più all'avanguardia anche dopo 15 anni dal ritiro dei giapponesi, potrebbe essere utile ad un team come la Haas che non ha grandi risorse.

Schumacher però almeno nei piani originali e fino alla decisione di rimettersi in gioco 3 anni più tardi restava a disposizione della Ferrari come tester, uomo immagine, ambasciatore del marchio, per un certo periodo era anche vicino alla squadra durante i weekend di gara. Non andava direttamente a rafforzare un concorrente. Inoltre la Ferrari è forse l'unica squadra che viene tifata in quanto tale, a prescindere da chi la guida, dai risultati che ottiene, rinunciare a Schumacher non ha comportato una perdita di tifosi, di interesse. Per Mercedes lo stesso discorso non vale, o almeno non fino in fondo. Una grossissima fetta di chi oggi sostiene Mercedes lo fa perchè c'è Hamilton per l'appunto, sono persone che comprano merchandising Mercedes perchè c'è Hamilton e dal prossimo anno non lo faranno più. Sono più tifosi del pilota e non della scuderia. Hamilton è l'unico pilota che ha una marea di tifosi in tutte le piste in cui si va a correre e non escluderei neanche che questo fenomeno continui anche dopo il ritiro, similmente a quanto avviene nel motomondiale con Valentino Rossi Una mossa che porta il tuo team a veder decimati i propri "clienti" non è così intelligente.

Il boss di Toyota Masaya Kaji nel box Haas a Silverstone, si dice che si possa andare verso una patnership simile a quella in essere tra Alfa Romeo e Sauber fino all'anno scorso

C’è del servilismo imbarazzante verso Toto e Mercedes da parte dei media. Anzichè chiedere ad Hamilton se ha dei rimpianti nell’aver firmato con Ferrari, un giornalismo con la schiena dritta domanderebbe a Toto se ha dei rimpianti nell’aver offerto un contratto annuale al pilota a cui deve tutto. Mercedes non solo ha perso uno dei pochissimi piloti che anche a 40 anni riesce a risultare determinante nei momenti cruciali di un GP, ma si è anche lasciata sfuggire il più grosso ambasciatore e uomo immagine che avrebbe mai potuto desiderare. Qualcuno dovrebbe chiedere a Toto se non si è pentito di aver tradito gli interessi della sua azienda anziché continuare a prendersi gioco della Ferrari colpevole di vivere la stessa crisi tecnica in cui Mercedes versava fino a 1 mese fa

Beh, non ha neanche riconosciuto che le sue erano illazioni, è un po’ come Verstappen, anche @Beyond non concepisce l’opzione di essere in errore. Ovviamente i vertici del forum dovrebbero domandarsi se comportamenti simili sono consoni al ruolo di amministratore.

Vabbè Vanzini avrà mille difetti però è anche vero che ormai ci si lamenta quasi di ogni cosa, sinceramente preferisco sempre un telecronista che si esalta per tutti i piloti, che si emoziona per tutti, rispetto ad uno fazioso che certi trattamenti magari li riserva solo alla scuderia o al pilota che più gli vanno a genio La trovo una forma di rispetto verso chi guarda, se una domenica lo si accusa di essere pro Hamilton, quella dopo pro Leclerc e quella dopo ancora pro Verstappen vuol dire che il suo ruolo lo fa bene, è praticamente la garanzia del suo essere equidistante. A parte poi che domenica scorsa sarebbe stato difficile non trascendere anche per quelli a cui di Lewis non è mai fregato niente per tutta la carica emotiva che c’era dentro quella vittoria

La situazione era già preoccupante, ma leggere Franco Nugnes parlare di un "Mister X" da annunciare dopo la pausa estiva che andrà a disegnare la Ferrari del futuro (nè Newey, nè Serra) la rende proprio inquietante. https://it.motorsport.com/f1/news/f1-ferrari-ce-un-piano-per-arrivare-alla-macchina-di-lewis-/10633304/

La roba dei trucchetti fu una cosa verificata dalla FIA che dopo i sospetti di Senna chiese a Ferrari, McLaren e Benetton di fornire i dati sorgente dei sistemi informatici per verificare se ci fossero delle anomalie. Ferrari e McLaren collaborarono, la Benetton no e poi si è capito il perchè. E dire che sulla moralità di Flavio Briatore dovrebbero esserci pochi dubbi...

Beh, Briatore era solo il capo di quel team. E considerando che i personaggi più importanti della struttura di quel team (Brawn, Rory Byrne, Schumacher, numerosissimi meccanici) sono migrati in Ferrari dopo il 1996 non è affatto sorprendente che Newey possa avere determinate idee nei loro riguardi. Comunque io non ne stavo ovviamente facendo un discorso dii nazionalità, dico solo che non mi sembra giusto dare a Newey del rosicone solo perchè ritiene irregolare una vettura che irregolare lo era con tutte le scarpe. Se gli standard di sicurezza di 30 anni fa si fossero anche solo avvicinati a quelli di oggi, per una roba come quella del filtro rimosso sarebbero scattate squalifiche a iosa. La Brabham del 1983 di Bernie Ecclestone e la Benetton del 1994 di Flavio Briatore hanno vinto il campionato del mondo con delle macchine che di regolare avevano (forse) solo la vernice e non serve il libro di Adrian Newey per ribadirlo...

Beh, che la Benetton del 1994 fosse una macchina irregolare è una verità storica. Si rifiutarono di fornire alla FIA i riscontri dei propri sistemi informatici e quando si andò a verificare per scoprire se ci fosse qualcosa di sospetto si scoprì che nei software della squadra c'erano i file con dentro l'attivazione del launch control bandito l'anno prima. Per non parlare della valvola senza filtro per velocizzare l'immissione del carburante durante i pit-stop, un trucchetto che ad Hockenheim stava per carbonizzare Jos Verstappen. Sinceramente trovo assurdo che a distanza di 30 anni le polemiche su quella stagione si concentrino su un contatto (Hill-Schumacher nel title decider di Adelaide), un sorpasso in un giro di ricognizione (Silverstone) e non sulle cose serie, che oltretutto hanno messo in serio pericolo la vita di un uomo all'interno di una stagione già tragica di suo.

Io il libro l'ho letto e mi è sembrato di carpire un trauma irrisolto con quello che è accaduto ad Imola 1994. Forse è solo una mia elucubrazione senza fondamento, ma mi son fatto l'idea che per Adrian lavorare in Italia a pochi km dal posto in cui ha vissuto il momento più brutto della sua carriera (per non parlare del processo, delle sue tante ombre, delle omissioni nelle testimonianze) rappresenti un peso troppo grande, probabilmente un deterrente ancor più grande del semplice trasferirsi da una nazione ad un'altra.

Dopo le accuse infamanti che mi hai riservato ho deciso che non lo meritavi.

Boh, i conti non spetta a me farli Comunque Wolff dice che a Silverstone non hanno portato niente, si è solo ottimizzato quello che già avevano e infatti non si aspettavano di andare così bene. Io sono convinto che le condizioni particolari con temperature basse e pista green li abbiano aiutati, il resto lo hanno fatto due piloti in stato di grazia (pure Russell ha fatto un grande weekend, anche se purtroppo non ha visto il traguardo) e gli errori del muretto McLaren.

Comunque dopo queste due vittorie consecutive sembrano gasatissimi, il DT James Allison dice che ora che hanno capito come far funzionare la macchina non devono temere nessun tracciato, Toto addirittura rilancia e annuncia che arriveranno altri aggiornamenti sia a Budapest che a Spa

Ehi un attimino, hanno fatto delle gare molto buone (le migliori delle quali, Montreal e Silverstone, in condizioni e temperature comunque molto particolari) ma da qui a vederli addirittura capaci di vincere il titolo il prossimo anno credo che ancora ce ne voglia. Nel caso se la prospettiva fosse quella penso che andrebbero all in su Verstappen invece che su Sainz

Anche perchè nel caso di Max a fare casini dentro al team è suo papà.

Anche se fosse non lo avrebbe comunque fatto con Hamilton al volante, Lewis la decisione di andar via l'ha presa quando Toto Wolff la scorsa estate gli ha offerto un contratto da 1+1 anzichè un biennale secco, non c'entra la competitività del team Si è sentito tagliato fuori ed è andato da chi gli garantirà di restare in F1 almeno fino al 2026.

Elezioni diverse, sistemi elettorali diversi, risultati diversi. Macron non è uno sciocco e sapeva benissimo che con i ballottaggi si sarebbe venuta a creare la famosa conventio ad excludendum che ha sempre pregiudicato al Front National (sia col padre che con la figlia) la possibilità di andare al governo. La sorpresa è stata che la sinistra una volta tanto è stata in grado di unirsi in un unico blocco e ciò li ha portati ad ottenere un risultato superiore alle attese.

Pazzesca la gestione che ha fatto con la Soft usata nel finale, la stessa gomma con cui Norris guidando una vettura più performante della sua è letteralmente affondato. Incredibile il valore aggiunto che la classe del pilota può fornire in gare tirate e rese imprevedibili dal meteo come quella di ieri. Questi contesti sono il suo pane quotidiano praticamente da inizio carriera.

Quale sarebbe stato il contributo di ForzaFerrari88 alla sconfitta di Hamilton ad Abu Dhabi? Ha persuaso lui Masi tramite minacce di ritorsioni fisiche?

Ciao a tutti, ho scoperto il forum da qualche giorno e alla fine ho deciso di unirmi a voi. Ho 24 anni e seguo la F1 praticamente da quando ho memoria, con mio nonno che fin da bambino mi ha trasmesso l'amore per la Ferrari. Spero di divertirmi e di conoscere tanti altri appassionati.

Sono nuovo del forum, ho bisogno di capire.

Beh, speriamo sia di buon auspicio, dopo aver cestinato i quattro mesi di aggiornamenti ad Austin quella la gara Ferrari riuscì a vincerla. Seriamente, concordo sulla necessità di fare tabula rasa nelle figure chiave della squadra, mi sembra che Vasseur sia il primo ad esserne cosciente e che ci stia provando. Purtroppo tra gardening e ingegneri top (non solo Newey) riluttanti nel lasciare i paesi in cui vivono o hanno sempre lavorato l'impresa è ardua.