Vai al contenuto
Bigmeu

Parliamo di Architettura

Post raccomandati

Come scritto nella discussione sul ponte crollato a Massa, volevo iniziare una discussione sull’architettura.
Avevo inizialmente pensato di sbrodolare nozioni random su architetti e architettura o addirittura scrivere delle specie di lezioni noiosissime su singoli architetti e sulle loro opere.

 

Mi piacerebbe invece che sia qualcosa di più partecipato, in cui io non scrivo per il gusto di farlo e a voi se vi gira leggete finché non vi stufate, ma in cui magari se avete qualche curiosità, anche solo banalmente non sapete niente di cosa faccia un architetto, siete stati in viaggio da qualche parte e un particolare edificio vi ha colpito e volete saperne di più, oppure c'è un edifico della vostra città che vi incuriosisce, beh chiedete e proverò a rispondervi. 

Intanto sondo il terreno. Cosa pensate faccia un architetto?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Un po' invogliato dalla storia del ponte Morandi, mi sono incuriosito su opere architettoniche (magari un po' ardite) che poi sono finite male a causa della sottostima di effetti naturali o comportamenti dei materiali. Un esempio che mi ha lasciato molto sorpreso è l'aeroporto del Kansai, ma ci sono tante opere architettoniche che si sono trasformate in fail (tra cui i ponti Morandi).

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

L'architetto progetta, disegna l'opera in base a requisiti ed eventualmente uno stile scelto, calcola carichi e sceglie i materiali, o sbaglio? È lui a scegliere anche il metodo di costruzione (es. quante gru serviranno ad alzare il nuovo Morandi, alziamo tutto da terra o lo portiamo di lato, cose così...)?

 

Mi hanno sempre affascinato i grattacieli, perchè trovo incredibile come possano usare i piani bassi per costruire mammano quelli sopra con precisione tale da far stare in piedi torri da centinaia di mentri su basi ridottissime in proporzione.

 

Ovviamente mi interessa molto anche il disegno e lo sviluppo di circuiti automobilistici: ho avuto la fortuna di poter passare l'inverno in modalità pensionato a seguire i lavori sul circuito di Zandvoort. :asd:

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Per quello che ne do un (buon) architetto progetta, tenendo conto di numerosi fattori (ambientali, socioculturali, storici, ecologici, economici, demografici, urbanistici ecc...) e con occhio particolare all‘insediamento delle proprie opere nella realtà circostante, allo sviluppo futuro della zona di progetto ma del mondo in generale (tecnologie, materiali, filosofie costruttive ecc...).

 

 

Secondo me un architetto dovrebbe anche avere un compito educativo. Il problema è che chiunque può diventare architetto e che non tutti si dimostrano all‘altezza del compito. Ma questo riguarda ogni settore...

 

Da buon geometra ed amante dell‘architettura spezzo però una lancia in favore degli ingeneri, che permettono agli architetti la realizzazione di molti sogni ed ai cittadini la gioia di poterli ammirare.

 

Calcolando, ma anche usando la propria creatività e preparazione.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
1 ora fa, White Star ha scritto:

 

Mi hanno sempre affascinato i grattacieli, perchè trovo incredibile come possano usare i piani bassi per costruire mammano quelli sopra con precisione tale da far stare in piedi torri da centinaia di mentri su basi ridottissime in proporzione.

 

 

Se ti dicessi che esistono grattacieli costruiti dall'alto in basso? 
 

Come dice il buon Crucco, gli ingegneri sono parte integrante del processo. Sebbene un architetto debba essere in grado di capire e giudicare il comportamento strutturale della sua struttura, dato che comunque dovrà certificarne la stabilità, tutto l'aspetto dei calcoli e materiali strutturali è compito dell'ingegnere. L'architetto può suggerire la tipologia strutturale ( calcestruzzo, acciaio, legno ecc) se necessita di caratteristiche particolari negli spazi da lui ideati. 
In ogni caso, tutto ciò che è più grande di una palazzina residenziale è sicuramente frutto di una collaborazione fra un team di architetti e uno di ingegneri e spesso anche molte altre figure professionali. Il progetto diventa quindi un processo iterativo in cui si testano soluzioni e si verifica qual'è la più idonea per tutti.  

 

L'architetto non ha potere decisionale sui macchinari e le modalità di costruzione, ma spesso nelle costruzioni complesse lavora parallelamente all'impresa costruttrice per definire la migliore soluzione al problema. 

Io per esempio mi occupo del design di ponti, in questo periodo sto lavorando a due progetti, una nuova autostrada nella campagna inglese e un ponte basculante nel centro di Londra. Nel primo caso, per conformazione del terreno e altre problematiche tecniche abbiamo una dimensione massima possibile per le gru cingolate in cantiere. Questo vuol dire che abbiamo un limite di peso per ogni elemento strutturale prefabbricato e quindi dobbiamo lavorare per creare un design che non abbia elementi con dimensioni tali da non eccedere quel peso. Nel secondo caso invece, avendo la possibilità di trasportare l'intera struttura su chiatte e metterla in posizione senza sollevamenti, il peso non è un problema. In quel caso però il fatto che il ponte debba aprirsi ci ha visti collaborare con esperti di  sistemi idraulici per ottimizzare il bilanciamento della struttura e minimizzare il consumo energetico e la dimensione degli elementi che permettono il movimento. 
Diciamo che non abbiamo potere diretto sulla costruzione, ma è anche vero che spesso le nostre decisioni influiscono direttamente sui processi costruttivi scelti. Se per esempio a Genova avessero deciso di optare per un ponte sospeso o un arco, avrebbero adottato metodi di costruzione differenti.


@crucco beh dillo che giochi quasi in casa. Il fatto che chiunque possa diventare architetto è vero, ma allo stesso modo chiunque può diventare medico. Dopo 5 anni di studi uno conosce le nozioni fondamentali del buon costruire, purtroppo però ci sono delle cose che non si possono insegnare, come il gusto. 

@Ferrarista Il problema di Morandi fu quello di non considerare il mare come fattore. Il sistema costruttivo era sicuramente particolare ma risultava comunque fuori luogo per il contesto in cui era inserito. Il buon Morandi ha provato a replicare in serie lo stesso ponte, sperando così che il suo metodo diventasse celebre quasi quanto il sistema Nervi, senza ovviamente riuscirci. 
Comunque è vero che il mondo è pieno di opere ardite che forse hanno fatto il passo più lungo della gamba, ma bisogna anche considerare che per esempio l'aeroporto di Kansai ha visto l'inizio dei lavori per l'isola nel 1987 e purtroppo in quel periodo le simulazioni a computer erano tutt'altro che realtà. Lo studio delle correnti e dei fondali è stato probabilmente fatto fisicamente, magari con prove esplorative poco accurate o semplicemente un campione di sabbia di prova restituiva un risultato di portanza differente da quello che era la realtà. Adesso a dubai costruiamo isole artificiali come se non avessimo fatto altro per tutta la nostra esistenza. 
Però il progresso si fonda sui fallimenti e su tentativi di uomini geniali. Se Brunelleschi avesse preferito passare il suo tempo con le donzelle toscane, oggi Firenze avrebbe una cattedrale con un enorme buco al centro. 

 

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Che non è il buco del cuore.

 

Io sono letteralmente affascinato dall‘evoluzione e dalla storia dei ponti sull‘Hudson.

Ma anche di tutti gli altri costruiti ovunque nel mondo, in ogni epoca.

 

Ma non solo, grattacieli, acquedotti, anfiteatri, palazzi, castelli, chiese e pure di idee e filosofie di design, abitative e costruzione.

Modificato da crucco

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ravvivo questa discussione parlandovi di un mio piccolo successo personale. 
Oggi è stato svelato ed è iniziato il processo che porterà all'ottenimento delle autorizzazioni alla costruzione del primo progetto in cui ho avuto un ruolo rilevante. 
Pur non figurando in nessuna delle carte ufficiali, in questo ponte c'è tanto di mio e quindi lo considero la mia opera prima da architetto. 

Volevo quindi condividerlo con voi, dato che la mia iscrizione al forum risale al mio primo anno di architettura e mi avete quindi fatto compagnia lungo tutto il percorso

https://youtu.be/E3GKthox0QU
https://www.knightarchitects.co.uk/projects/south-dock-bridge
 

Modificato da Bigmeu
  • Like 2

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
15 minuti fa, Bigmeu ha scritto:

Ravvivo questa discussione parlandovi di un mio piccolo successo personale. 
Oggi è stato svelato ed è iniziato il processo che porterà all'ottenimento delle autorizzazioni alla costruzione del primo progetto in cui ho avuto un ruolo rilevante. 
Pur non figurando in nessuna delle carte ufficiali, in questo ponte c'è tanto di mio e quindi lo considero la mia opera prima da architetto. 

Volevo quindi condividerlo con voi, dato che la mia iscrizione al forum risale al mio primo anno di architettura e mi avete quindi fatto compagnia lungo tutto il percorso

https://youtu.be/E3GKthox0QU
https://www.knightarchitects.co.uk/projects/south-dock-bridge
 

 

Beh che dire, congratulazioni!

Che sia "ponte" per una grande quantità di successi ;-)

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Bravissimo!!! Congratulazioni e "Sossoddisfazioni"!

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Congratulazioni @Bigmeu! Davvero

 

Che ne pensi dell'architettura di Albert Speer? Lasciando da parte un attimo il contesto fuorviante ma soffermandoti solo all'aspetto architettonico.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
22 ore fa, Bigmeu ha scritto:

Ravvivo questa discussione parlandovi di un mio piccolo successo personale. 
Oggi è stato svelato ed è iniziato il processo che porterà all'ottenimento delle autorizzazioni alla costruzione del primo progetto in cui ho avuto un ruolo rilevante. 
Pur non figurando in nessuna delle carte ufficiali, in questo ponte c'è tanto di mio e quindi lo considero la mia opera prima da architetto. 

Volevo quindi condividerlo con voi, dato che la mia iscrizione al forum risale al mio primo anno di architettura e mi avete quindi fatto compagnia lungo tutto il percorso

https://youtu.be/E3GKthox0QU
https://www.knightarchitects.co.uk/projects/south-dock-bridge
 

 

ottimo, per curiosità questi ponti così piccoli e semplici presentano delle difficoltà nel progetto?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
30 minuti fa, Kimimathias ha scritto:

Congratulazioni @Bigmeu! Davvero

 

Che ne pensi dell'architettura di Albert Speer? Lasciando da parte un attimo il contesto fuorviante ma soffermandoti solo all'aspetto architettonico.


Non sono un esperto o appassionato del periodo e conosco poco la sua architettura. Un parere molto superficiale (e limitato alle sue architetture più celebri) è che rispetto a quello che si costruiva e progettava in quell'epoca, i suoi sono mezzi capolavori. Ovviamente il non doversi confrontare con budget limitati ha sicuramente influito.
Però, per quanto spesso costruisse edifici di dimensioni considerevoli, le proporzioni e l'armoniosità delle forme, dei ritmi e dei vari elementi, sembrano sempre essere rispettati ed esaltati. 
È però un parere molto molto superficiale e personale e ben poco studiato, non è proprio il primo architetto che ti presentano in facoltà. 

@Beyond a dir la verità spesso quelli piccoli sono anche i più infami.
Questo ad esempio si trova ad affrontare un cambio di quota (quasi invisibile) di 2 metri tra il lato con il triangolo vuoto e l'altro. Scavalcando anche un invisibile canale di navigazione di altezza 3m sul livello dell'acqua. Sostanzialmente l'impalcato (il pavimento) del ponte sale e poi scende per scavalcare questo requisito di navigabilità ma deve anche rispettare la normativa per le persone con disabilità e quindi evitare pendenze eccessive (oltre il 5% circa). Motivo per cui la struttura è messa ai lati e non sotto. 
Questo in più è anche un ponte mobile, quindi anche se non visibile, c'è una camera tecnica con i contrappesi e tutti i macchinari che ne consentono il movimento. 
Il gioco è far sembrare semplice una cosa che semplice non è. 

In linea generale però non è la dimensione di un ponte a decretarne la difficoltà.
Per citarne uno ormai noto a tutti, il nuovo ponte di Genova è di una semplicità disarmante. Di estetica c'è veramente poco e la struttura portante penso sia calcolabile pure da un gruppo di studenti universitari. Però è perfettamente funzionale e risponde ai requisiti di semplicità costruttiva, velocità nella realizzazione e costi relativamente bassi, quindi alla fine è comunque un ottimo compromesso.

La vera difficoltà in un progetto la fanno il contesto e i requisiti minimi a cui si deve rispondere. Magari un ponte che sulla carta sembra una banalità, poi si scopre progettualmente un casino. 
Alla fine grandi luci ti danno molta più libertà nello sceglierti il ritmo, il tipo di struttura e così via. Presentano però al contrario difficoltà costruttive intrinseche delle grandi luci. Mentre per un ponte di queste dimensioni ti basta una gru e lo cali in posizione. Ad esempio https://www.knightarchitects.co.uk/projects/in-progress/new-pooley-bridge Se scorri qualche immagine in giù è visibile.

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×