Vai al contenuto
Ruberekus

2018.08 | Gran Premio di Francia - Le Castellet [Presentazione]

Post raccomandati

intervista a Toto sul Paul Ricard

 

Cosa avete capito analizzando il weekend di Montreal?

“Il fine settimana in Canada non ha soddisfatto le nostre aspettative. In passato, Montreal è stata una pista sulla quale abbiamo lottato per la vittoria, ma quest'anno ci è mancata la prestazione, sia sabato che domenica. Abbiamo analizzato il weekend, trovando i motivi per cui non è stato possibile fare di più, ma questo non cambia il fatto che abbiamo lasciato punti sul campo”.

“Questa stagione sta confermando un confronto molto intenso, ed è cruciale essere davanti a giocarsela in ogni fine settimana, solo così si lotterà per il campionato. Ci aspetta una sfida entusiasmante, e questa squadra ha già dimostrato in passato di essere in grado di reagire e superare gli ostacolo. Stiamo lavorando duramente per superare anche questo momento”.

“Il Gran Premio di Francia dovrebbe essere una gara interessante. Non capita spesso di arrivare su una pista dove non esiste uno storico, e questo rende il weekend un po' più complicato sul fronte della preparazione, ma anche questo elemento si aggiunge alla sfida. Siamo al via di tre settimane decisamente intense, che metteranno alla prova tutte le squadre di Formula 1, ma è anche un periodo in cui ci sarà la possibilità di guadagnare un sacco di punti per la classifica di campionato, ed è ciò che vogliamo fare”.

Come ci si prepara ad un weekend su una nuova pista?
“Il primo passo nella preparazione per il GP di Francia è stato quello di generare mappe precise del tracciato, che ha un giro di 5.842 km (composto da 15 curve, sei a sinistra e nove a destra). Il modo più semplice è ricavare le mappe dai disegni tecnici del circuito, conoscendone i bordi e la topografia. Tuttavia, la maggior parte delle squadre in questi giorni proveranno a utilizzare le mappe Lidar (Light Detection and Ranging) generate dal laser, che sono ancora più accurate”.

Può entrare più nel dettaglio?
“Oltre all'elevata precisione, le mappe di Lidar offrono un altro vantaggio: contengono tutte le caratteristiche visive dell'area. Sono state utilizzate per il simulatore Driver-In-Loop (DIL) poiché forniscono ai piloti il riconoscimento visivo per abbinare ciò che vedranno nella realtà”.

“Il team ha anche bisogno di mappe accurate per altri strumenti di simulazione, che raccolgono dati ed elaborano i numeri fornendo agli ingegneri una direzione iniziale su come affrontare il weekend. Su un circuito ben conosciuto queste simulazioni utilizzano anche i dati storici ricavati sul tracciato, su una nuova pista le simulazioni sono derivate dai giri DIL”.

Quali sono le caratteristiche chiave della pista e come si approccia il per il set-up iniziale della monoposto?
“Gli ingegneri di Formula 1 non approcciano un nuovo circuito dicendo ‘questa è una pista con grandi frenate’ o ‘questa è una pista con un lungo rettilineo’. Iniziano con lo studio dei dati che emergono impostando e configurando il simulatore in molti modi differenti, e si iniziano a definire i punti critici, come il carico delle ali. Quindi faranno molti giri con il simulatore utilizzando diversi livelli di carico dell’ala posteriore, bilanciando quello dell’ala anteriore e definendo quale configurazione sia la più performante”.

“Se parliamo del Paul Ricard, a causa delle chicane, non ci sono rettilinei particolarmente lunghi, ed i piloti trascorrono un periodo di tempo non così ridotto in curva; dalla curva 3 alla 7 e dalla 10 alla 15 sono in curva quasi costantemente. Sia i rettilinei relativamente corti che la quantità di curve, pongono la pista tra quelle con un livello medio-alto di carico aerodinamico”.

Che dati avete ricavato?
“In un giro ci aspettiamo 46 cambi di marcia, e il pedale dell’acceleratore a fondo per il 58% del tempo. Ciò è dovuto al tratto dalla curva 10 alla 13 che è previsto in pieno. Alla curva 11 i piloti arriveranno a superare i 4G di forza, e le velocità massime sono previste intorno ai 325 km/h”.

Quali altri fattori sono importanti nelle simulazioni?
“Si cerca, ad esempio, di capire quanto saranno impegnative le staccate, in modo da poter definire il livello del raffreddamento dei freni e i conseguenti settaggi sul setup iniziale. Dalle nostre simulazioni la frenata non dovrebbe essere un problema al Paul Ricard”.

“È importante anche capire quali sono le irregolarità della pista, perché servono a determinare l’altezza minima da terra della monoposto in movimento. Più ondulazioni ci sono e maggiore è la necessità di avere un assetto morbido, che andrà a scapito delle prestazioni aerodinamiche”.

“Il Paul Ricard è stato riasfaltato di recente, quindi dovrebbe essere abbastanza liscio e lineare, con pochi dossi. Ma il dato finale lo avremo quando scenderemo in pista, insieme a quello della temperatura. Quando l’asfalto è nuovo solitamente è anche più scuro, quindi in grado di raggiungere temperature elevate se, come sembra, ci sarà il sole”.

Ci sono alcuni elementi che la squadra non può simulare al meglio?
“Il bilanciamento della vettura non è semplice da replicare, cioé capire se e dove il pilota avrà sottosterzo o sovrasterzo. Questo perché il bilanciamento della monoposto ha molto a che fare con le temperature degli pneumatici, che a loro volta dipendono dalla velocità di percorrenza delle curve e dalle temperature ambientali. A volte gli ingegneri provano anche a trovare similitudini tra la pista nuova e alcune conosciute, cercando curve simili o riferimenti raccolti da tracciati con asfalto nuovo e con temperature simili a quelle che ci si aspetteranno”.

Quale sarà l’aspetto più impegnativo per i piloti?
“Dovranno ovviamente familiarizzare con il circuito, ma di solito non hanno bisogno di molto tempo. L'obiettivo principale è quello di affinare le traiettorie, magari in una sessione di prove libere si lavora di più per uno specifico tratto della pista per poi passare ad un altro nel turno successivo. Poi si mette tutto insieme”.

“Credo che per i piloti saranno stimolanti alcuni tratti del circuito, come tra la curva 3 e la 7, che offrono la possibilità di traiettorie differenti ed anche un’interpretazione dei cordoli non così scontata. Ma per le conclusioni definitive servirà ovviamente essere in pista…”.

 

 

 

solo 58% di farfalla aperta, avrei detto di più

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ecco come era il circuito del Paul Ricard nel 1973 (gara completa). Del 1971 ci sono purtroppo pochissime immagini.

 

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

alla fine anche a budapest non è che ci siano punti interessanti, però ultimamente le gare sono migliori di quelle che vediamo ad abu dhabi o messico dove a mega rettilinei seguono staccate.

Budapest è (a mio parere, ovviamente) molto interessante.

 

la prima curva favorisce i sorpassi perché è il rettifilo che porta alla staccatona è preceduto da un curvone da terza marcia da dove si esce in quarta (quanto di meglio per fare in modo che chi sta dietro si avvicini a chi sta davanti), non mancano i dislivelli, non mancano i punti guidati... inoltre è una pista massacrante per piloti e meccanica.

 

Citi abu dahbi, li il sorpasso alla fine del lungo rettifilo non avviene perché preceduto a sua volta da un tornante, questo crea effetto elastico e chi sta dietro perde contatto con chi sta davanti.

Modificato da Trailblazer

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Interessante l'intervista di Toto, fa capire fino in fondo il livello di dettaglio che è presente in F1. Chi più velocemente si adatterà al nuovo circuito più probabilità avrà di vincere, io mi affido alla meticolosità di Seb. Chissà Hamilton invece che risposte darà...

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Chissà Hamilton invece che risposte darà...

motore+gommino dovrebbero essere sufficienti a passare l'esame

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

ci mancava un precipizio

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Non sono capaci di fare un rettilineo con una staccata da prima o da seconda!

Ma che ci vuole? Mago Merlino? Bah

Che belli gli appassionati che, ormai assuefatti ai tilkodromi, li invocano come un assetato nel deserto. Piuttosto sarà una pena vedere la Signes fatta in pieno come se niente fosse. Spero che gli appassionati si facciano sentire e che già dall'anno prossima venga sostituita da un tornante da fare a passo d'uomo. Sempre più facile che cestinare queste "auto" che non si sorpassano neanche se sono sulle tele.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma sbaglio o non ci sono tribune in questo circuito? I tifosi dove andranno a vedere la gara?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

le hanno allestite negli ultimi mesi

 

19231.jpg

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Come detto qualche giorno fa la ricordo una pista interessante dove si sono viste gare godibili.

Vedremo.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

ma nella chicane sul Mistral, cosa hanno messo per bloccare il taglio in caso di lungo in frenata?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

La sabbia

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Budapest è (a mio parere, ovviamente) molto interessante.

 

la prima curva favorisce i sorpassi perché è il rettifilo che porta alla staccatona è preceduto da un curvone da terza marcia da dove si esce in quarta (quanto di meglio per fare in modo che chi sta dietro si avvicini a chi sta davanti), non mancano i dislivelli, non mancano i punti guidati... inoltre è una pista massacrante per piloti e meccanica.

 

Citi abu dahbi, li il sorpasso alla fine del lungo rettifilo non avviene perché preceduto a sua volta da un tornante, questo crea effetto elastico e chi sta dietro perde contatto con chi sta davanti.

 

 

 

Che belli gli appassionati che, ormai assuefatti ai tilkodromi, li invocano come un assetato nel deserto. Piuttosto sarà una pena vedere la Signes fatta in pieno come se niente fosse. Spero che gli appassionati si facciano sentire e che già dall'anno prossima venga sostituita da un tornante da fare a passo d'uomo. Sempre più facile che cestinare queste "auto" che non si sorpassano neanche se sono sulle tele.

 

 

Ragazzi, io c'ero nel 1986 quando Budapest arrivò in F1. Se per tutti fu un colpo correre in un paese comunista, all'unanimità la pista fu considerata una meerda. Una gimkane infinita di curve lente senza sosta con un solo rettilineo corto. La sopressione di due curve nel 1989 e i due piccoli allunghi del 2003 non hanno cambiato la sostanza. E' una pista a cui mancano dei curvoni veloci e almeno un rettilineo dove dar sfogo ai cavalli.

 

Ciò non toglie che nei primi anni le gare siano state bellissime, ma, come dico sempre, una volta le gare belle potevano capitare dapertutto. Inoltre, al tempo, su 16 piste era una delle tre lente con Monaco e Detroit, mentre Jerez e Adelaide erano già più scorrevoli.

 

Come dici te Bellof, gli ultimi vent'anni hanno creato schiere di appassionati che credono ai tilkodromi, che si scandalizzano per un rail vicino alla pista e che considerano di valenza storica piste della straminchia come Budapest e Nurburgring.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Sono anni che ne parliamo e più passano gli anni e meno siamo a parlarne, è una battaglia persa.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

La sabbia

 

ma?!?! forse non mi son spiegato

 

se di base il rettilineo è uno solo in asfalto, adesso con la chicane cosa hanno messo per bloccare qualcuno che per errore possa andar dritto e non farla?

hanno messo delle gomme?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

tungsteno

 

è molto peggio della sabbia, bastano un paio di uscite per rovinare le gomme (soprattutto con delle merdacce come le Piselli)

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

 

 

 

Ragazzi, io c'ero nel 1986 quando Budapest arrivò in F1. Se per tutti fu un colpo correre in un paese comunista, all'unanimità la pista fu considerata una meerda. Una gimkane infinita di curve lente senza sosta con un solo rettilineo corto. La sopressione di due curve nel 1989 e i due piccoli allunghi del 2003 non hanno cambiato la sostanza. E' una pista a cui mancano dei curvoni veloci e almeno un rettilineo dove dar sfogo ai cavalli.

 

Ciò non toglie che nei primi anni le gare siano state bellissime, ma, come dico sempre, una volta le gare belle potevano capitare dapertutto. Inoltre, al tempo, su 16 piste era una delle tre lente con Monaco e Detroit, mentre Jerez e Adelaide erano già più scorrevoli.

 

Come dici te Bellof, gli ultimi vent'anni hanno creato schiere di appassionati che credono ai tilkodromi, che si scandalizzano per un rail vicino alla pista e che considerano di valenza storica piste della straminchia come Budapest e Nurburgring.

 

 

Credo che prima non si creassero piste con la fissa dello spettacolo e del sorpasso, ma per avere un calendario fatto da x piste veloci (monza, hockneheim, a1ring, spa) un tot misto veloci (montreal, le castellet, messico, jacarepagua) ecc.ecc.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

 

Chissà Hamilton invece che risposte darà...

motore+gommino dovrebbero essere sufficienti a passare l'esame

 

il gommino in quali altre piste ci sarà?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Silverstone, così la gang del rapper potrà festeggiare.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

 

 

Ragazzi, io c'ero nel 1986 quando Budapest arrivò in F1. Se per tutti fu un colpo correre in un paese comunista, all'unanimità la pista fu considerata una meerda. Una gimkane infinita di curve lente senza sosta con un solo rettilineo corto. La sopressione di due curve nel 1989 e i due piccoli allunghi del 2003 non hanno cambiato la sostanza. E' una pista a cui mancano dei curvoni veloci e almeno un rettilineo dove dar sfogo ai cavalli.

 

Ciò non toglie che nei primi anni le gare siano state bellissime, ma, come dico sempre, una volta le gare belle potevano capitare dapertutto. Inoltre, al tempo, su 16 piste era una delle tre lente con Monaco e Detroit, mentre Jerez e Adelaide erano già più scorrevoli.

 

Come dici te Bellof, gli ultimi vent'anni hanno creato schiere di appassionati che credono ai tilkodromi, che si scandalizzano per un rail vicino alla pista e che considerano di valenza storica piste della straminchia come Budapest e Nurburgring.

 

penso che una pista come Budapest, lenta, odiosa, fastidiosa... ma non per questo priva di contenuti tecnici, in un calendario di 16 o di 20 gare che sia, ci stia tutta.

 

Del resto il parco piste dev'essere abbastanza variegato da fare in modo che esistano diversi orientamenti su cui indirizzare lo sviluppo delle vetture, se tutte le piste fossero tutte curvoni da pelo e guidate, le auto sarebbero tutte plafonate. Il bello sta anche nel considerare la Ferrari (ad esempio) più veloce e dunque favorita nelle piste lente e la mercedes (sempre per esempio) più veloce in quelle veloci.

Modificato da Trailblazer

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×