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lucagt2

Ultimo giro di Senna a San Marino 94: si vedono gli occhi di Ayrton in un fotogramma

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Ho letto il libro tre anni fa.

 

Sul muro in se non c'era nulla da fare. Non si poteva spostare. Non si poteva di fatto eseguire una modifica strutturale alla via di fuga. Quindi Rubython sottolinea il fatto che oggettivamente non si poteva attuare nessuna soluzione concreta atta a modificare il tamburello. Almeno in tempi brevi e cio? all'intorno del GP. In passato so che se ne discusse ma evidentemente i piloti non avevano un peso tale da dettare le condizioni sul da farsi.

 

Nel merito del 1? maggio si pu? solo dire che all'epoca andavano "di moda" i muri di cemento, lasciati nudi e questo sull'esperienza degli ovali americani della Formula Indy. Peccato che l'ottusit? di chi ? addetto alla sicurezza non capisse che un conto ? mantenere dei muri di cemento armato liberi in traiettorie tali che possano assecondare il muro stesso (vedi gli ovali ad esempio ove accompagnano la pista a m? di ovale concentrico), altra cosa era lasciare liberi muri di cemento ortogonali o quasi alla pista ed in particolare al tamburello e nel punto ove uscirono Piquet e Berger e Senna, il muro era quasi ortogonale alla via di fuga. Di qui la polemica (secondo me giusta) che se ci fossero state delle pile di pneumatici, l'impatto sarebbe stato notevolmente attutito e le parti mobili della monoposto probabilmente inglobate nella pila di pneumatici. Di questo si discusse ma chiaramente l'organizzazione del circuito ne usc? pulita come l'acqua di fonte. Esempio lampante di quanto dico fu l'incidente di Barrichello. Cosa c'era addossato al muro ? UNA FOTTUTISSIMA PILA DI PNEUMATICI. Ora, con tutta la buona volont?, chi avrebbe mai immaginato che Barrichello potesse uscire in quel punto ? Insomma a memoria sulla vecchia Imola, li non si usciva cos? frequentemente, anzi direi che l'uscita li ci sta solo se la monoposto perde aderenza, come accadde a Barrichello. MA alla tamburello che notoriamente era punto ove occorsero gi? incidenti gravi, nessun pneumatico. A distanza di tantissimi anni, nessuno ha saputo dare una spiegazione di questa incongruenza. Nessuno.

da quello che posso capire ci fu in fondo una mancanza di azione decisa da parte dei piloti. lo sapevano che era pericoloso il punto, non si poteva modificare per? non chiesero di mettere una barriera di gomme. davvero inspiegabile, visto che pare fossero tutti in apprensione.

 

Senna merely had to say to Poggi "put me a row of tyres along that wall" and it would have been done, two or three rows if he had asked. But he didn't. In that way he was responsible for his onw death, he had the means to prevent it. He sealed his fate by not asking for a tyre wall, so when the inevitable loss of control happened, he was unprotected.

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da quello che posso capire ci fu in fondo una mancanza di azione decisa da parte dei piloti. lo sapevano che era pericoloso il punto, non si poteva modificare per? non chiesero di mettere una barriera di gomme. davvero inspiegabile, visto che pare fossero tutti in apprensione.

 

Senna merely had to say to Poggi "put me a row of tyres along that wall" and it would have been done, two or three rows if he had asked. But he didn't. In that way he was responsible for his onw death, he had the means to prevent it. He sealed his fate by not asking for a tyre wall, so when the inevitable loss of control happened, he was unprotected.

 

 

Si ma se Senna o gli altri non lo fecero, non significa che l'organizzazione del circuito non avesse nessuna autorit? per farlo. Anzi. Era compito dell'organizzazione provvedere a mettere il circuito nelle condizioni di sicurezza ideali per far svolgere il GP. Non voglio credere che all'epoca ci fossa una tale democrazia che allo schioccar delle dita dei piloti gli organizzatori eseguivano. Poggi poteva prendere le sue decisioni indipendentemente dal consiglio dei piloti. Inoltre ritengo che ci fosse o fossero degli addetti alla sicurezza della pista che avevano pianificato ove disporre pneumatici e quant'altro. In fondo sono solo loro i responsabili di cosa fanno in casa loro.

 

Ritengo molto pi? semplicemente che Rubython abbia "romanzato" molto questa cosa. Se non c'erano gomme li le cause non erano perch? i piloti non le volevano. Semmai gli incidenti passati, seppur drammatici, convinsero tutti che il muro di cemento fosse ancora la soluzione migliore.Io immagino sempre l'incidente di MS o di Kovalainen. Ma senza gomme dove starebbero ora ?

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Intendo dire che la decelerazione ha avuto un effetto secondario rispetto alla decompressione nella scatola cranica provocata dalla frattura dell'osso frontale, non voglio dire che non l'ha avuta; questa unita a quello che ho detto, contraccolpo e rottura dell'osso frontale, ha causato la frattura alla base cranica. Questo fu quanto disse il medico, lo ricordo bene, perchè lo lessi e rilessi diverse volte. Infatti il medico disse anche che aveva delle lesioni sulla parte superiore della testa causate proprio dall'effetto causato dalla decompressione, come causate da un grosso oggetto contundente.

Modificato da tigre

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Nessun ha risposto alla mia domanda:una forte decelerazione pu? essere fatale anche con le macchine odierne?

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non sono un medico, ma il corpo umano non ? fatto per reggere a valori di g molto elevati.

ad esempio i piloti dei jet se fanno manovre con accelerazioni troppo elevate, penso dai 6-7 g in s?, svengono, figuriamoci subire decelerazioni dovute a incidenti di 50-60-70g o ancora di pi?.

anche se la macchina reggesse a 1000 g, il pilota dentro morirebbe

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ma ? chiaro, qualsiasi impatto cos? violento porta a delle conseguenze

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Magico_Shumy di chi ? quel casco che hai messo poche pagine prima?che incidente

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Ma le fratture alla base cranica non erano gravi anche quelle?e se non erro quelle non dipendevano dal piantone, ma dalla decelerazione per l'urto..

comunque io l'ho sempre pensata come Luke, con le file di gomme sia al tamburello che alla villeneuve avremmo ancora sia Ronald che Ayrton

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...comunque io l'ho sempre pensata come Luke, con le file di gomme sia al tamburello che alla villeneuve avremmo ancora sia Ronald che Ayrton

 

Il ragionamento è plausibile, tuttavia la violenza e l'angolo con cui hanno impattato lascia aperta qualsiasi possibilità di esito, anche infausto, dei due incidenti, anche con le pile di gomme.

 

Se mi dici con le vetture di oggi è un altro discorso, ma con quelle....erano cmq due gran botti :zizi:

Modificato da altafollia

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Allora non mi sono spiegato: da quello che disse il medico, le fratture furono causate dal contraccolpo sull'airscope, non alla decelerazione in se

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erano gran botti sicuramente, ma almeno per il botto di senna si sarebbe attuttito meglio il botto...

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Il ragionamento ? plausibile, tuttavia la violenza e l'angolo con cui hanno impattato lascia aperta qualsiasi possibilit? di esito, anche infausto, dei due incidenti, anche con le pile di gomme.

 

Se mi dici con le vetture di oggi ? un altro discorso, ma con quelle....erano cmq due gran botti :zizi:

 

anche secondo me, l'incidente di Ratzenberger abvrebbe avuto esito mortale con quaslunque cosa secondo me, anche operch? le lesioni mortali in quello furonbo causate proprio dalla decelerazione, andanbdo a sbattere quasi a trecento all'ora, diversamente per quello di Senna dove comunque l'angolo di impatto era parecchio brutto, piu' brutto per esempio di quello che uno pu? avere in una pista ovale americana; Piquet per esempio a Imola si salvo' perch? picchio' con il retro della macchina

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Una forte decelerazione puo esser fatale anche oggi...penso con queste F1!no?nessuno risponde ehehehhe

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Il dibattito tra muro e gomme ? sempre molto delicato. Dipende molto dall'angolo di impatto, se tale angolo ? molto aperto, in caso di curve ad ampio raggio come il Tamburello e la Villeneuve, si tendeva a lasciare il muro scoperto per permettere alla macchina di scivolare via. Sia la FW16 (ma anche le macchine di Piquet, Alboreto e Patrese) che la S941 si sono fermate parecchie decine di metri dopo l'urto proprio perch? sono scivolate via.

 

Le gomme fermano la macchina ma possono comportare una decelerazione molto violenta - come nel caso di Burti - o anche fare da fulcro come quando si spezz? la scocca della Minardi di Martini alle Acque nel '90.

 

Col senno di poi ci sta tutto e il suo contrario ma ogni curva ha differenti necessit? di sicurezza passiva.

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Una forte decelerazione puo esser fatale anche oggi...penso con queste F1!no?nessuno risponde ehehehhe

ti abbiamo gi? risposto

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si!ti chiedo scusa!

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Il dibattito tra muro e gomme è sempre molto delicato. Dipende molto dall'angolo di impatto, se tale angolo è molto aperto, in caso di curve ad ampio raggio come il Tamburello e la Villeneuve, si tendeva a lasciare il muro scoperto per permettere alla macchina di scivolare via. Sia la FW16 (ma anche le macchine di Piquet, Alboreto e Patrese) che la S941 si sono fermate parecchie decine di metri dopo l'urto proprio perchè sono scivolate via.

 

Le gomme fermano la macchina ma possono comportare una decelerazione molto violenta - come nel caso di Burti - o anche fare da fulcro come quando si spezzò la scocca della Minardi di Martini alle Acque nel '90.

 

Col senno di poi ci sta tutto e il suo contrario ma ogni curva ha differenti necessità di sicurezza passiva.

 

 

Vero. Ma essendo il braccetto della sospensione stata la causa del decesso di Ayrton, che è schizzato letteralmente con accellerazione identica a quella d'impatto della monoposto ed essendo il muro di cemento anelastico appunto, con una pila di gomme sicuramente non si avrebbero avuto pezzi (vedi braccetto) sparate come proiettili che di contro sarebbero state inglobate nella pila stessa. Di fatto Senna è deceduto per il braccetto che ha perforato il casco (si vede molto bene il documento fotografico) e non ha perso molta accellerazione impattando il casco se si è conficcato a mò di lama nell'osso frontale a tutto spessore e penetrato nell'encefalo causando una lesione mortale attraverso la lacerazione sia della porzione frontale dell'emisfero dx che di quello sx, senza interessare tuttavia il tronco encefalico (questo dette ad Ayrton qualche ora di vita in più). Insomma per farla breve le gomme avrebbero conglobato e ridotto grandemente il rischio che parti mobili come braccetti, pneumatici e altro, schizzassero contro il pilota appunto. Inoltre le gomme avrebbero contribuito a ridurre comunque la decellerazione violenta della Williams e sono convinto che l'impatto sul muro sarebbe stato a velocità nettamente inferiore a quel punto.

 

Le famose fratture della base cranica non sono state causate dalla decellerazione ma da una sommatoria di effetti. Mi ripeto brevemente dato che ne abbiamo parlato in modo molto approfondito in un famoso topic (che qualcuno potrebbe riesumare se vuole per propria curiosità personale).

 

Immaginate l'impatto contro il muro. Ora improvvisa decellerazione della monoposto. Il tronco e collo e testa di Ayrton si proeittano in avanti. A questo punto il braccetto, schizza e impatta violentemente il casco di Ayton verosimilmente nella sua massima flessione in avanti. Pertanto al contraccolpo in se, peraltro non così violento (altrimenti avremmo dovuto avere lesioni gravi anche del collo - rachide cervicale - eppure non sono state trovate fratture vertebrali, nonostante l'effetto sommatoria del braccetto), si aggiunge l'impatto diretto del braccetto che somma l'effetto del contraccolpo da decellerazione a quello di accellerazione del corpo contundente e cioè il braccetto. Questo causa oltra che al danno diretto del cranio di Ayrton, anche una fortissima contusione del casco stesso contro l'airscope della Williams che causa la frattura della base cranica. Insomma per farla semplice è come se Ayrton fosse stato colpito da un maglio che è schizzato nell'impatto con una accellerazione pari a quella d'impatto della Williams sul muro di cemento.

 

Penso sia chiaro.

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Ma essendo il braccetto della sospensione stata la causa del decesso di Ayrton

 

Certo, ma fino a quel giorno nessuno immaginava una causa simile nello studio delle protezioni passive, tant'? che proprio in seguito a quel 1? maggio ? stata imposta in tutte le formule a ruote scoperte una conformazione delle sospensioni tale da ridurre la possibilit? di ribaltamento dei triangoli verso l'abitacolo in caso di urto.

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Certo, ma fino a quel giorno nessuno immaginava una causa simile nello studio delle protezioni passive, tant'è che proprio in seguito a quel 1° maggio è stata imposta in tutte le formule a ruote scoperte una conformazione delle sospensioni tale da ridurre la possibilità di ribaltamento dei triangoli verso l'abitacolo in caso di urto.

 

 

Vero. Ma ritengo che chi fosse addetto allo studio della protezione passiva, dovesse conoscere comunque la fisica degli urti e sapere che un oggetto dotato di forte accellerazione può seguire traiettorie non deducibili aprioristicamente o semplicemente sulla base di "ipotesi di tipo probabilistico". Soprattutto quando non si sapeva in che modo e direzione la monoposto avrebbe potuto impattare su un muro di cemento.

 

La verità è che all'epoca si idolatrava il "dio muretto di cemento". Si pensava che si fosse trovata la panacea a tutti gli impatti, ritenendo lo "scivolare" sul muro stesso il vero "metodo" salvavita. In realtà, come detto pochi post fa, un conto è girare su un ovale americano, altro era quello di guidare su una pista come quella di Imola ove, anche Berger, usci in modo imponderabile e non certo seguendo la traiettoria della curva ma finendoci quasi ortogonalmente.

 

Oggi si utilizzano ancora le gomme e in molti casi coperte da una sorta di muro di plasctica, preso pari pari dai sistemi passivi delle discese liber ove si associa all'effetto "assorbimento" dei pneumatici, anche l'effetto "scivolamento" garantito dalla parete di plastica liscia.

 

http://www.youtube.com/watch?v=PevE_Q7nSnw

 

In questo filmato si nota come la McLaren impatti a forte velocità in modo molto ortogonale su una pila di pneumatici larga ben 5 file !! Al davanti del muro di gomme una copertura a mò di parete, di plastica piuttosto rigida. L'impatto di Ayrton fu molto meno incidente ad esempio. Lo dimostrano i segni dei pneumatici lasciati sul cemento, eppure sappiamo le conseguenze. Credo che con una pila di gome come quella di Jerez, Ayrton sarebbe rimasto illeso.

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In questa simulazione 3D, si vede molto bene come funzione il muro di gomme + parete di plastica. E' come se avvolgesse la monoposto. Pertanto le parti mobili sono letteralmente conglobate nel muro di gomme stesso.

 

http://www.youtube.com/watch?v=alfcPaQmH10

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