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lucaf2000

30 Aprile 1994

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è incredibile come la maggior parte degli incidenti di quel week end stregato siano delle tragiche fatalità che potrebbero succedere anche oggi

 

Direi proprio di no invece, è praticamente un altro sport rispetto alle condizioni di quel periodo.

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in ogni caso la sicurezza che non possa succedere nulla non c'è!basta vedere gutierrezz...

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Diciamo che hanno abbassato il rischio al minimo possibile penso, poi basta vedere l'incidente a spa nel 2012 nel quale Alonso ha rischiato grosso, certe eventualità non si possono eliminare ma questo fa parte della vita non solo degli sport motoristici.

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Diciamo che ci sono riusciti praticamente riducendo questo sport ai minimi termini....non voglio fare polemica ma in parte è così!

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è incredibile come la maggior parte degli incidenti di quel week end stregato siano delle tragiche fatalità che potrebbero succedere anche oggi

 

Direi proprio di no invece, è praticamente un altro sport rispetto alle condizioni di quel periodo.

 

 

 

se perdi un'ala prima di una curva ti schianti come all'ora

 

un pezzo può arrivare in faccia al pilota anche oggi (magari una molla)

 

un'incidente in partenza potrebbe far arrivare pezzi in tribuna

 

gomme vaganti ai box ne ho viste fino all'anno scorso

 

certe sfighe possono ancora succedere, le conseguenze sono sicuramente migliorate (vedi Kubica 2007)

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ti schianti ma non c'è il muro...

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I rischi sono veramente ridotti al minimo. Rimangono vere e proprie fatalità, ad es. pezzo di ferro da monoposto che finisce in visiera, forse un giorno macchina che vola e finisce casco contro colonna del ponte nei cittadini (vedi Singapore) oppure macchina che vola e atterra su casco (ci siamo andati vicini un paio di volte). Secondo me un guaio può capitare se una macchina rimane senza freni con via di fuga in asfalto, magari sul bagnato.

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Pero' entrambi sono morti per cedimenti che NULLA hanno a che vedere con l'eliminazione dell'elettronica e delle sospensioni attive.

 

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L'ala potresti perderla anche oggi ma di sicuro non nel modo "ridicolo" di Ratzenberger considerando quanto erano rigide le macchine in quella stagione all'inizio, anni fa anche le differenze di budget pesavano molto di più sulla sicurezza dei vari team direi e il suo purtroppo era uno di quelli iscritti per "miracolo". Senna abbiamo già detto che poteva sopravvivere anche all'epoca con qualche cm più in alto di nella traiettoria di quel maledetto pezzo. Barrichello penso che non avrebbe mai spiccato il volo oggi.

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Su Barrichello, la questione è che al tempo i cordoli non erano normati. Ogni circuito li faceva a modo suo e da una parte era carico perchè c'erano piste famose per cordoli difficili, altre famose per i cordoli da taglio. Dopo quel volo, la FIA decise di fare norme per indicare la geometria dei cordoli.

 

Ho sempre pensato che anche senza il braccetto, Senna si sarebbe ammazzato ma di recente, la primario dell'Ospedale di Bologna ha detto chiaro e tondo che l'unica ferita mortale era quella e che senza quel braccetto sarebbe sopravvissuto.

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Su Barrichello, la questione è che al tempo i cordoli non erano normati. Ogni circuito li faceva a modo suo e da una parte era carico perchè c'erano piste famose per cordoli difficili, altre famose per i cordoli da taglio. Dopo quel volo, la FIA decise di fare norme per indicare la geometria dei cordoli.

 

Ho sempre pensato che anche senza il braccetto, Senna si sarebbe ammazzato ma di recente, la primario dell'Ospedale di Bologna ha detto chiaro e tondo che l'unica ferita mortale era quella e che senza quel braccetto sarebbe sopravvissuto.

 

Ribadisco che non è una cosa recente, è da una vita che si sa che è morto per quel dannato pezzo e per la sua traiettoria fatale. Senna senza quel pezzo infilato in testa sarebbe tornato a piedi ai box.

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A piedi ai box non saprei visto che la botta è stata tremenda...chissà cosa sarebbe successo, se ce l'avrebbe fatta con Schumacher, se sarebbe andato in Ferrari, se avrebbe chiuso in Minardi, se sarebbe andato in Indycar...tutte ipotesi senza risposte.

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Per tanti lui è solo "colui che morì il giorno prima di Senna". Era un bravo pilota, arrivato in F1 relativamente tardi rispetto alla media (comunque non ho mai capito se il suo anno di nascita sia il 1960 o il 1962)

Riguardo al suo incidente me lo ricordo bene... quel pomeriggio avevo fnito i compiti di inglese, mia lingua madre nonchè mia materia di studio preferita... ricordo ancora l'argomento: la differenza tra gone e been... lugubre coincidenza, se penso a quello che accadde. Dunque, dicevo, dopo aver finito i compiti salii in cameretta per vedere le qualifiche di Imola... accesi il mio piccolo Grundig e la prima cosa che vidi fu la Simtek distrutta, con la testa di Roland ciondolante... Accidenti, è gravissimo, pensai. Avevo capito che c'era ben poco da fare. Scesi le scale e lo dissi ai miei.

:cray:

 

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19 ore fa, F.126ck ha scritto:

Neanch'io. Sapevo che c'era stata una crepa e infatti non capivo perchè tutto questo accanimento per la rottura di Senna e questa indulgenza sul caso Ratzemberger della serie "purtroppo si è rotto l'alettone". Invece ho visto pure la foto. Lui si è girato alla Tosa, ha saltellato sul cordolo e probabilmente l'alettone si è incrinato lì. Al giro dopo non è rientrato per un controllo (errore gravissimo) e ha provato (puirtroppo) un giro veloce.

 

Ho appena visto la gara di Toronto del 1992. Mario Andretti si tocca con Little Al, riparte senza danni apparenti ed essendo quarto, pensavo che tirasse dritto (visto che siamo in gara)...invece...si ferma ai box per un controllo e poi riparte.

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E comunque nemmeno con il nuovo indizio si riesce a collegare l'incidente alla pericolosità delle macchine di quella stagione, sarebbe potuto succedere anche l'anno prima così come quello di Ayrton. 

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8 ore fa, F.126ck ha scritto:

E comunque nemmeno con il nuovo indizio si riesce a collegare l'incidente alla pericolosità delle macchine di quella stagione, sarebbe potuto succedere anche l'anno prima così come quello di Ayrton. 

 

Il pericolo di quelle macchine non era superiore a quello della precedente stagione. Quelle vetture erano molto veloci e le vie di fuga non erano adatte. Infatti tutti i circuiti venirono aggiornati subito dopo, anche piste pressochè perfette come Barcellona e Magny Cours.

 

Il problema era che in F1 ci si era (forse in qualche modo "giustamente") addormentati sul fatto che le vetture non si spaccavano  mai in caso di incidenti violenti e che i piloti ormai erano 12 che se la cavanano sempre in caso di incidenti molto violenti. Con le scocche in fibra di carbonio era morto solo De Angelis e Streiff era rimasto paralizzato, ma in entrambi i casi c'erano mancanze per quanto riguarda i servizi di sicurezza nelle prove private. L'unico a uscire malconcio in quei 12 anni senza colpe esterne era stato Donelly (Senna diceva che fosse la macchina difettosa ma Warcick a Monza era uscito senza danni, forse era quella scocca in particolare, poi si accusava il guard rail senza gomme).

 

In quel periodo era stato sottovalutato un aspetto fondamentale che era la decelerazione degli organi interni del pilota (incidente di Ratzemberger) e il collo che non era protetto nè dalle scocche (troppo basse ai lati) nè da un collare di contenimento dei movimenti. Infine gli abitacoli non avevano misure minime.

 

Tutti questi aspetti forse si sarebbero risolto nel dopo Ratzemberger senza stravolgere la categoria, introdocendo le novità sulle macchime riducendo la potenza e allargando le vie di fuga, senza stravolgere le piste. Purtroppo la morte di Senna fu una chiavica per la categoria. Da segnalare che un braccetto sulla visiera è stato un caso più unico che raro e sarebbe potuto accadere anche tanti anni dopo.

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Prestazionalmente erano simili, ma l'abolizione dell'elettronica forse le aveva rese più scorbutiche e nervose da controllare al limite. Diciamo che le vetture, prestazionalmente, avevano fatto un balzo in avanti enorme, mentre le piste erano rimaste le stesse di 10/15 anni prima. Solo la fortuna aveva rimandato quello che comunque sarebbe prima o poi successo. Il problema è che successe tutto nello stesso weekend. 

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18 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Prestazionalmente erano simili, ma l'abolizione dell'elettronica forse le aveva rese più scorbutiche e nervose da controllare al limite. Diciamo che le vetture, prestazionalmente, avevano fatto un balzo in avanti enorme, mentre le piste erano rimaste le stesse di 10/15 anni prima. Solo la fortuna aveva rimandato quello che comunque sarebbe prima o poi successo. Il problema è che successe tutto nello stesso weekend. 

Attenzione: questo lo disse pure Alboreto il giorno stesso della morte di Senna, ma tolte Williams, McLaren e Benetton, gli altri team non avevano sospensioni attive nè ABS o TC.

 

Questo discorso potrebbe essere ammesso per il botto di Letho a Silverstone. Ma per gli incidenti di Lamy e Wendlinger non vale.

 

Non cito Senna perchè è uscito per lo sterzo, nè Ratzemberger perchè ha rotto l'ala e nemmeno Barrichello perchè ha sbagliato di brutto l'ingresso (aveva una marcia di troppo).

 

Io insisto sul fatto che c'erano molti punti delle piste scoperti perchè la sicurezza delle vetture aveva fatto pensare che tutto fosse OK. A Imola, pista considerata al top della sicurezza, avevano fatto gli ultimi ritocchi a pista e via di fuga nel 1988 e 1989 (raddrizzamento uscita variante alta, rimozione zona pubblico prima della Rivazza) e poi avevano pure messo il cemento fuori dal Tamburello. Nel frattempo andavano 5 secondi più veloci, forse la differenza che ha fatto andare oltre il limite, oltre ad una certa dose di sfortuna.

 

Al tempo c'erano piccolissimi dettagli che avrebbero potuto ridurre i rischi. Ad esempio nessuno si era posto il problema della geometria dei cordoli (oggi oggetto di una definizione geometrica perfetta secondo i regolamenti di omologazione delle piste) e questo fece volare Barrichello. Poi, nel caso di Senna, lo scopo del cemento era quello che in caso di perdita di controllo fosse possibile frenare un po' e raddrizzare la macchina. Nessuno fece caso alla mancanza di complanarità (che di fatto fece saltellare la vettura non consentendo una frenata perfetta) o alla superficie (ora invece tutte le vie di fuga sono in asfalto per tale motivo).

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34 minuti fa, chatruc ha scritto:

Attenzione: questo lo disse pure Alboreto il giorno stesso della morte di Senna, ma tolte Williams, McLaren e Benetton, gli altri team non avevano sospensioni attive nè ABS o TC.

 

Questo discorso potrebbe essere ammesso per il botto di Letho a Silverstone. Ma per gli incidenti di Lamy e Wendlinger non vale.

 

Non cito Senna perchè è uscito per lo sterzo, nè Ratzemberger perchè ha rotto l'ala e nemmeno Barrichello perchè ha sbagliato di brutto l'ingresso (aveva una marcia di troppo).

 

Io insisto sul fatto che c'erano molti punti delle piste scoperti perchè la sicurezza delle vetture aveva fatto pensare che tutto fosse OK. A Imola, pista considerata al top della sicurezza, avevano fatto gli ultimi ritocchi a pista e via di fuga nel 1988 e 1989 (raddrizzamento uscita variante alta, rimozione zona pubblico prima della Rivazza) e poi avevano pure messo il cemento fuori dal Tamburello. Nel frattempo andavano 5 secondi più veloci, forse la differenza che ha fatto andare oltre il limite, oltre ad una certa dose di sfortuna.

 

Al tempo c'erano piccolissimi dettagli che avrebbero potuto ridurre i rischi. Ad esempio nessuno si era posto il problema della geometria dei cordoli (oggi oggetto di una definizione geometrica perfetta secondo i regolamenti di omologazione delle piste) e questo fece volare Barrichello. Poi, nel caso di Senna, lo scopo del cemento era quello che in caso di perdita di controllo fosse possibile frenare un po' e raddrizzare la macchina. Nessuno fece caso alla mancanza di complanarità (che di fatto fece saltellare la vettura non consentendo una frenata perfetta) o alla superficie (ora invece tutte le vie di fuga sono in asfalto per tale motivo).

 

Ci fu anche l'incidente di Montermini a Barcellona. 

Ci furono molte leggerezze, soprattutto perché ci fu l'errata convinzione che la f1 fosse ormai sicura e la morte lontana. 

Il 1994 ha riportato tutti sulla Terra, in poche gare cancellate completamente tutte le convinzioni che avevano. 

Importante però anche la sicurezza delle auto, collare Hans, protezioni, strutture deformabili, tutto ha fatto si che la situazione fosse più normale.

Concordo anche sulle piste, poche accortezze in più e magari niente sarebbe successo in quell'anno. 

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