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Notizie varie 2013

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Speriamo!!! Mi sono rotto le palle di questo monogomma fatto a ca**o di cane.

 

Michelin però, da quanto ha sempre dichiarato, non è interessata ai regimi di mono-fornitura.

 

 

 

 

Infatti mi riferivo alla possibile concorrenza tra gommisti

 

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vi manca davvero la guerra tra gommisti?

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Visitatore Rhobar_III

vi manca davvero la guerra tra gommisti?

 

A me sì, e tanto.

 

Sarebbe un modo genuino per avere quella differenza di prestazione che oggi Pirelli crea in modo artificioso tra un set di gomme nuovo e un set di gomme alla frutta.

 

Inoltre, con la guerra tra i gommisti si correrebbe sempre al massimo, senza tutte queste manfrine sul consumo delle gomme che stanno veramente iniziando a stufarmi.

 

E in più verrebbe finalmente a mancare l'inutile regola della doppia mescola.

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vi manca davvero la guerra tra gommisti?

 

No, per niente. Ma è l'unica via d'uscita...

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vi manca davvero la guerra tra gommisti?

Tantissimo.

Soprattutto ora dopo queste gomma di m***a

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vi manca davvero la guerra tra gommisti?

 

No.

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vi manca davvero la guerra tra gommisti?

 

...mi manca l'estetica delle vetture pre 1998, ma non certo la plurifornitura delle gomme!

 

Inacettabile che una vettura venga penalizzata da una marca di gomme rispetto agli altri.

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Inacettabile che una vettura venga penalizzata da una marca di gomme rispetto agli altri.

 

Ecco, a me non manca vedere le Bridgestone 1s più lente sul bagnato, il non poter capire il vero valore di una macchina perché questo era mascherato dalle gomme diverse.

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Inacettabile che una vettura venga penalizzata da una marca di gomme rispetto agli altri.

 

Ecco, a me non manca vedere le Bridgestone 1s più lente sul bagnato, il non poter capire il vero valore di una macchina perché questo era mascherato dalle gomme diverse.

 

 

...vedo che ci siamo intesi!

 

Per esempio: causa guerra di gomme, a tuttoggi non ho ancora capito il vero valore della Ferrari F2005, vettura forse non al top di suo, ma sicuramente penalizzata da gomme inadeguate rispetto alla concorrenza (Michelin), ottenne buoni risultati solo nelle gare dove le gomme francesi avevano dei problemi di grip (Imola in primis...)

Modificato da tisian

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a me invece manca e anche tanto vedere una gara con un pilota che fà 60 giri da qualifica...

ma spero di rivederla un giorno :)

 

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la verità è che lo spettacolo della "vera" F1 causava incidenti, feriti e morti ogni anno.

"spettacolo" che televisivamente e umanamente non è accettabile

 

La direzione da prendere è quella della indycar, un solo costruttore e tanti motoristi.

In questo modo non c'è la necessità di avere gomme pappa per creare spettacolo

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a me invece manca e anche tanto vedere una gara con un pilota che fà 60 giri da qualifica...

ma spero di rivederla un giorno :)

 

 

 

...questa condizione si può ottenere con altri metodi senza ricorrere alla plurifornitura. :yes:

 

Se solo il capitolato di fornitura fosse diverso, la Pirelli potrebbe tranquillamente produrre una gomma che resiste molto di più, rendendo l'usura nettamente inferiore all'attuale e consentendo strategia e ritmo di gara differenti rispetto agli attuali!

 

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la verità è che lo spettacolo della "vera" F1 causava incidenti, feriti e morti ogni anno.

"spettacolo" che televisivamente e umanamente non è accettabile

 

La direzione da prendere è quella della indycar, un solo costruttore e tanti motoristi.

In questo modo non c'è la necessità di avere gomme pappa per creare spettacolo

 

...fermo restando che l'era della sicurezza "aleatoria" è, per fortuna, finito, secondo il mio modesto parere non serve ssere così drastici.

 

Gli americani ci hanno ripetutamente insegnato che, se si vuole, si puo fare un regolamento tecnico che, fermo restando la pluralità di costruttori di telaio e motore, non si possano fare soluzioni che favoriscano nettamente uno rispetto all'altro.

 

Ma qui siamo nella cervellotica europa.....dove ci nutriamo di seghe mentali.... :whistle:

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la verità è che lo spettacolo della "vera" F1 causava incidenti, feriti e morti ogni anno.

"spettacolo" che televisivamente e umanamente non è accettabile

 

La direzione da prendere è quella della indycar, un solo costruttore e tanti motoristi.

In questo modo non c'è la necessità di avere gomme pappa per creare spettacolo

 

...fermo restando che l'era della sicurezza "aleatoria" è, per fortuna, finito, secondo il mio modesto parere non serve ssere così drastici.

 

Gli americani ci hanno ripetutamente insegnato che, se si vuole, si puo fare un regolamento tecnico che, fermo restando la pluralità di costruttori di telaio e motore, non si possano fare soluzioni che favoriscano nettamente uno rispetto all'altro.

 

Ma qui siamo nella cervellotica europa.....dove ci nutriamo di seghe mentali.... :whistle:

 

la f1 non è solo cervellotica, ma anche iniqua.

i regolamenti tecnici in f1 sono volutamente poco precisi, in questo modo le punizioni si limitano a piccole multe o addirittura a nulla di fatto.

spesso si sente che uno più costruttori hanno una irregolarità, ma sarà illegale solo dal prossimo gp.

è illegale, deve essere squalificato per il gp in cui è stato definito tale

 

idem per i test che a mio parere non devono e non possono essere limitati per nessuno

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a me andrebbe bene una monofornitura come l'ultima Bridgestone per esempio

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a me andrebbe bene una monofornitura come l'ultima Bridgestone per esempio

 

:up: io gradirei anche cerchi tipo questi

 

7428117716_0fa752b3d2_z.jpg

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i giapponesi sono difficilmente manipolabili, non farebbero mai le gomme pappa, anche solo per una questione di immagine...

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Formula 1 tra risultati delegittimati e credibilità minata di Mauro Coppini

 

 

[Formula sopravvivenza] 8 giugno 2013 – L’interrogativo è drammatico. Riuscirà la Formula a sopravvivere ? Più in dettaglio: riuscirà la Formula 1 a sopravvivere a se stessa ?

Difficile dare una risposta definitiva, ma c’è un dato di fatto che non è possibile ignorare. Lo sviluppo sempre più accelerato delle tecnologie rischia di essere un ostacolo insuperabile alla definizione di regolamenti tecnici sportivi in grado di definire un “campo di battaglia” equo per tutti contendenti.

In origine c’era la Formula 1 “meccanica”: dal 1950 al 1970 l’evoluzione è stata impetuosa, ma pur sempre oggettivamente percepibile e quindi refrattaria a quel concetto di interpretazione soggettiva che rende così conflittuale la Formula 1 di oggi. A quei tempi bastava definire un numero limitato di parametri, tutti verificabili a vista, per costruire una “gabbia regolamentare” a prova di fuga. Cilindrata, peso e ingombri erano più che sufficenti.

Poi è arrivata la Formula 1 “aerodinamica” e le cose sono cambiate. Perché l’aerodinamica è certamente una scienza ma è altrettanto vero che essa stessa è soggetta ad interpretazione. Sperimentazione e calcolo si miscelano secondo percentuali continuamente variabili in funzione dei diversi obbiettivi. Raramente il risultato in galleria del vento si ripete in pista e quasi sempre è il dettaglio e la sua integrazione con il disegno complessivo della monoposto a fare la differenza. Di conseguenza ogni norma è soggetta a sua volta ad interpretazioni tecnico – semantiche che raramente arrivano a produrre una verità unanimamente condivisa.

Con l’avvento della Formula 1 “elettronica” la situazione è ulteriormente precipitata. La logica intuitiva del rapporto tra causa ed effetto nulla può di fronte a quella piccola scatola nera all’interno della quale si svolgono operazioni strategiche di controllo e di gestione. Non solo delle parti meccaniche ma anche della efficienza aerodinamica. Basti pensare al mantenimento di grandi volumi di gas di scarico anche in fase di rilascio ai fini di ottenere elevati livelli di deportanza anche al diminuire della velocità. Il paradosso che proprio l’elettronica sembra fornire un aiuto determinante alla semplificazione dei sistemi di verifica delle regole.

Se l’elettronica comanda tutto il sistema meccanico – aerodinamico della monoposto allora basta standardizzarne i segnali per ottenere il risultato. Purtroppo è solo una pura illusione. Perché sono innumerevoli le possibilità di agire indirettamente sulle logiche di funzionamento. Basta variare impercettibilmente la sezione di un cavo o, meglio ancora, l’interccio al suo interno per avere vantaggi ben difficilmente percepibili dal legislatore. Chiedere a qualunque concorrente dei monomarca per conferma.

E così, alla fine, dalla graduale sovrapposizione tra meccanica, aerodinamica ed elettronica, è nata la Formula 1 attuale, naturalmente impermeabile ad ogni normalizzazione intesa come risultato di un armonico sviluppo all’interno di un omogeneo percorso regolamentare. L’autorità sportiva ha preferito abdicare al suo ruolo, già ampiamente compromesso dallo strapotere di grandi costruttori, disponibili a fare accordi sottobanco tra di loro per poi denunciarli pubblicamente quando la situazione si volge a loro sfavore.

Per nascondere la propria impotenza il legislatore non ha trovato altro mezzo che quello di sostituirsi al progettista per produrre una pletora di vincoli che hanno trasformato il regolamento in una sorta di “manuale delle giovani marmotte” per la costruzione di una Formula 1. Motore, scocca, aerodinamica, tutto è puntualmente codificato. Si è trattato di operare un massiccio trasferimento delle variabile legate alla progettazione della monoposto, relegata al ruolo di “costante”, all’esterno del sistema.

Un autoritarismo tecnologico che ha trasformato la Formula 1 in un sistema soprassaturo nel quale l’aggiunta di una minima sostanza è sufficiente a far precipitare l’intera soluzione. Con un obiettivo molto preciso e che poco ha a che fare con la gestione di una pratica sportiva, quello della Fia di riappropiarsi del potere passato nel frattempo nelle mani dei costruttori. Mossa scontata da parte di un presidente, Jean Todt, molto più attento a consolidare la sua posizione piuttosto che quella della Formula 1.

Nasce così la“Formula 1 delle gomme” fatta apposta per sfilare ogni possibilità di controllo ai costruttori costringendoli a venire a patti volta per volta con federazione e organizzatori. Il gioco è riuscito solo in parte perché il caos conseguente a questo approccio sembra in grado di portare al collasso l’intero sistema delegittimando qualsiasi risultato e minando alla base la credibilità della formula ed il rapporto con concorrenti sempre più riluttanti ad investire al buio ben sapendo che la loro sorte dipende solo in parte dall’efficacia dei reparti corse.

E siamo finalmente all’ultimo atto. Nel 2014 sarà la volta della “Formula motori”, propulsori ad alto contenuto tecnologico, ma allo stesso tempo si comincia a parlare di un loro “congelamento” in funzione del contenimento dei costi. In altre parole si costringono i costruttori ad uno sforzo immane per aderire a nuove specifiche (sovralimentazione, kers e attivazione elettrica del compressore) che hanno il compito di creare un collegamento con i temi della produzione di serie del futuro ma, nello stesso tempo, si impedisce la possibilità di sviluppo di una tecnologia che, proprio per la preponderanza dei contenuti elettronici, propone tassi di sviluppo imprevedibili. Si spenderanno molti soldi solo per arrivare alle soglie di un futuro che sarà poi impossibile varcare.

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a me invece manca e anche tanto vedere una gara con un pilota che fà 60 giri da qualifica...

ma spero di rivederla un giorno :)

 

 

...questa condizione si può ottenere con altri metodi senza ricorrere alla plurifornitura. :yes:

 

Se solo il capitolato di fornitura fosse diverso, la Pirelli potrebbe tranquillamente produrre una gomma che resiste molto di più, rendendo l'usura nettamente inferiore all'attuale e consentendo strategia e ritmo di gara differenti rispetto agli attuali!

Purtroppo con i se e con i ma non si fa niente...

Ti faccio una domanda : preferisci questo monogomma al plurigomma di 10 anni fa?

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