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Beyond

Scappare prima che la nave affondi

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Intanto a cipro prelievi forzosi dal 6% (si percento, non per mille) in su sui conti correnti. Sempre pi? successo di europa ed euro.

E sopra i 100mila il 10%.

Sono messi bene, anche oggi l'ennesima "perla" che sentiamo sempre da anni a questa parte: nella seconda meta del prossimo anno ci sara la ripresa.

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Io vivo alle Canarie, ho comprato degli immobili con la crisi immobiliare che li ha dato via a prezzi di saldo con i risparmi che avevo da parte, con 40€ con Ryanair sono in Italia per trovare la famiglia, con gli affitti degli immobili ci vivo tranquillamente, anzi riesco a risparmiare buona parte, la vita costa la metà e molte spese obbligatorie lì non le ho proprio (Riscaldamento, aria condizionata ecc), mi è difficile spendere in un mese tutto compreso, più di 300-350€ al mese, e vado spesso a pranzare fuori, almeno una volta a settimana.

 

Purtroppo dal punto di vista lavorativo non sono soddisfatto, a parte lavori nel turismo, non c'è altro da fare ed è cmq una delle zone con più alta disoccupazione d'Europa. Infatti stavo pensando di ritrasferirmi a Los Angeles se il progetto d'un mio amico va in porto.

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Il laureato medio, però, in un paese civile dovrebbe aspirare anche a fare un lavoro diverso (e più remunerativo) del lavoro che non richiede la laurea. In Italia, invece, i laureati devono andare a concorrere per posti in cui il loro titolo di studio è superfluo....ci credo che poi iniziano a lavorare più tardi e guadagnano di meno.

 

E purtroppo, finchè i ministri ci dicono che siamo choosy, c'è poco da fare, cambierà ben poco. Un laureato deve pretendere di lavorare per quello su cui ha studiato, altrimenti viene a mancare lo scopo dell'istruzione superiore.

 

E' un po' semplicistico ed utopico questo discorso, il mercato del lavoro risponde alle stesse leggi della domanda e dell'offerta, se ti laurei in un settore in cui non c'è nessuna domanda per il tuo lavoro, difficilmente lavorerei in quel settore se non aspettando anni.

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Il problema è che questa è una anomalia dell'Italia. Altrove, gli altri paesi investono in modo da occupare il più possibile la popolazione. Ovviamente si parla di paesi con un'organizzazione sociale ben diversa da noi (e direi anche da paesi come Grecia, Portogallo etc.).

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Il problema è che questa è una anomalia dell'Italia. Altrove, gli altri paesi investono in modo da occupare il più possibile la popolazione. Ovviamente si parla di paesi con un'organizzazione sociale ben diversa da noi (e direi anche da paesi come Grecia, Portogallo etc.).

 

si ma all'estero non è che diventano tutti avvocati o architetti come da noi, tanto per fare 2 esempi a caso.

il discorso di Alexander non è sbagliato

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forse anche perchè tanti che sarebbero andati volentieri a lavorare nelle ditte, non ci sono potuti andare perchè sta fallendo ogni cosa, e tentano la carta dell'università.

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..... che fallendo ogni cosa invece glie ne da' di possibilita' :asd:

 

 

 

Regards,

The frog

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non mi risulta che 10 anni fà stavano fallendo ditte a raffica

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parlavo ieri con mio padre, per farvi capire a che siamo arrivati come ricerca, dice che quest'anno dal dipartimento gli danno 950 euro di fondi... in passato dice che si arrivava anche a 10mila euro.

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non mi risulta che 10 anni ci fossero tutti sti posti di lavoro nei settori che dici te.

mi sa che sei rimasto un p? indietro coi tempi, il boom delle fabbriche ? m? che ? sparito

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si ma all'estero non è che diventano tutti avvocati o architetti come da noi, tanto per fare 2 esempi a caso.

il discorso di Alexander non è sbagliato

 

Il problema dell'Italia è che un paese fatto al contrario della logica umana, all'estero i numeri chiusi li mettono per lettere, filosofia e legge, per dire, da noi per medicina, ingegneria ed economia.

 

I numeri chiusi dovrebbero adattarsi alle richieste del mercato del lavoro, assurdo lasciarli liberi in settori dove non c'è sbocco e viceversa metterli laddove c'è più bisogno.

 

Ad ogni modo credo che i problemi dell'Italia siano così vari, ampi e gravi che un singolo provvedimento sensato resterebbe in ogni caso una goccia nel mare.

Modificato da Alexander

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numeri chiusi nelle facoltà umanistiche ...

 

 

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

ma che idea avete della cultura ?

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non mi risulta che 10 anni ci fossero tutti sti posti di lavoro nei settori che dici te.

mi sa che sei rimasto un pò indietro coi tempi, il boom delle fabbriche è mò che è sparito

 

 

nel '99 in fabbrica cercavano di brutto, almeno per le mie zone.

chiedi pure a finn se non mi credi

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numeri chiusi nelle facoltà umanistiche ...

 

 

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

ma che idea avete della cultura ?

 

In che senso? Che vuoi dire? Ti ricordo che stiamo parlando di formazione volta a dare un futuro lavorativo che costa decine di migliaia di euro a studente di denaro pubblico.

 

Poi non ho nulla contro le facoltà umanistica, i numeri chiusi dovrebbero variare in base alle necessità se il mondo del lavoro ricerca 10mila lavoratori in questi settori, è inutile e controproducente finanziare 100mila studenti di cui 90mila finiranno in un call center al più.

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L'università così come concepita non funziona e ha le ore contate. Ma anche se funzionasse col mercato del lavoro che (non) c'è in italia servirebbe a poco. I numeri chiusi per ingegneria, medicina o economia servono, anche lì ormai ci sono molti disoccupati, quindi meglio evitare che altri migliaia di ragazzi prendano un vicolo cieco. Se si deve rimanere a spasso tanto vale farlo dopo il diploma, basta quello a pulircisi il sedere, non c'è bisogno di un altro pezzo di carta.

Modificato da M.SchumyTheBest

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I numeri chiusi nelle facolt? che hai nominato te (e non solo quelle) servono come il pane

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ma il problema è che senza laureati, l'Italia avrà una manodopera capace solo di raccogliere banane.

 

Ma infatti è lì che arriveremo. Se non c'è un inversione di rotta l'italia (ma io dico l'europa del sud) è destinata a diventare un paese con l'economia basata sulla bassissima manovalanza; poca qualità dei prodotti, poca istruzione, poche tutele, poco salario, l'unica cosa alta sarà l'orario di lavoro. Il nostro made in italy saranno le suole di scarpe in plastica e le magliette da due euro. Il sogno di pravettoni diventerà realtà, ma questa volta nessuna riderà.

Modificato da M.SchumyTheBest

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numeri chiusi nelle facoltà umanistiche ...

 

 

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

ma che idea avete della cultura ?

Parlo da laureato triennale e futuro laureando magistrale in Storia. Il numero chiuso anche nelle facoltà umanistiche sarebbe sacrosanto. Quel che non bisogna fare è rendere private tutte le facoltà(la competizione tra statale e privato è giusta), ma mettere dei paletti fin da subito in TUTTI gli istituti sarebbe buona cosa.

 

Non è possibile che a Lettere o Filosofia(la mia facoltà, peraltro ora manco ci sono più le facoltà, bensì i Dipartimenti)conosca gente 3 o 4 anni fuoricorso. E'inconcepibile. Se vai all'Università prendi un impegno e lo devi rispettare. Discorso parzialmente diverso per lo studente lavoratore, anche se in quel caso il rischio, per me, è quello di far male due cose invece di farne solo una, ma bene.

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L'università così come concepita non funziona e ha le ore contate. Ma anche se funzionasse col mercato del lavoro che (non) c'è in italia servirebbe a poco. I numeri chiusi per ingegneria, medicina o economia servono, anche lì ormai ci sono molti disoccupati, quindi meglio evitare che altri migliaia di ragazzi prendano un vicolo cieco. Se si deve rimanere a spasso tanto vale farlo dopo il diploma, basta quello a pulircisi il sedere, non c'è bisogno di un altro pezzo di carta.
I numeri chiusi nelle facoltà che hai nominato te (e non solo quelle) servono come il pane

 

laureati-introvabili-2012.png

 

Mi aspetto in questo forum che gli utenti abbiano una mentalità matematico-scientifica e non sparino banalità senza alcuna connessione con la realtà come la può dire anche il mio barbiere. Ripeto ad ogni modo che i problemi sono tanti e gravi e questo è solo uno dei tanti.

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