Biranbongse Bhanuban 19 Inviato 3 Marzo, 2012 (modificato) Vent'anni fa Moriva Lella Lombardi. Vogliamo ricordarla ? Sopratutto come grande pilota vincitrice di molte gare mondiali Sport e Turismo ? http://www.youtube.com/watch?v=fCH9narJVwM Modificato 3 Marzo, 2012 da Biranbongse Bhanuban Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
The Magic 0 Inviato 5 Marzo, 2012 Grande Lella!!! Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
duvel 2 Inviato 5 Marzo, 2012 test per il team di Frank Williams, 1974 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
mp68 3 Inviato 5 Marzo, 2012 E per essere l'unica donna ad essere andata a punti in F1. Cavolo, gi? vent'anni... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Purley18 16 Inviato 5 Marzo, 2012 Una donna d'acciaio,non era facile(come lo ? anche adesso d'altronde)per le donne inserirsi con successo nelle competizioni automobilistiche. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
The Magic 0 Inviato 5 Marzo, 2012 Una donna d'acciaio,non era facile(come lo ? anche adesso d'altronde)per le donne inserirsi con successo nelle competizioni automobilistiche. Infatti,figuriamoci arrivare in F1 come ha fatto lei. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
vale82 2 Inviato 5 Marzo, 2012 Quindi, la Formula 1, ? l'unico Sport misto? Ovvero, dove posso esserci uomini e donne? Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
FABIO96 9 Inviato 5 Marzo, 2012 Anche il motociclismo....o la NASCAR, o la IRL... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Purley18 16 Inviato 5 Marzo, 2012 Quindi, la Formula 1, ? l'unico Sport misto? Ovvero, dove posso esserci uomini e donne? Attualmente ci sono donne impegnate anche in altre categorie:in America c'? una Danica Patrick molto competitiva,oppure Sara Fisher,Susy Stoddart o Katherine Legge. Dico solo che ai tempi di Lella Lombardi era molto difficile e impensabile che una donna potesse gareggiare in F1.Se non sbaglio l'ultima donna in F1 fu Giovanna Amati,che corse con la Brabham nel 1992(senza mai qualificarsi,rimpiazzata dal futuro campione del mondo Damon Hill). Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Cecco7 13 Inviato 5 Marzo, 2012 Attualmente ci sono donne impegnate anche in altre categorie:in America c'? una Danica Patrick molto competitiva,oppure Sara Fisher,Susy Stoddart o Katherine Legge. Dico solo che ai tempi di Lella Lombardi era molto difficile e impensabile che una donna potesse gareggiare in F1.Se non sbaglio l'ultima donna in F1 fu Giovanna Amati,che corse con la Brabham nel 1992(senza mai qualificarsi,rimpiazzata dal futuro campione del mondo Damon Hill). B?, non dimentichiamoci comunque Maria Teresa de Filippis, che in Formula Uno ? rimasta poco, ma quasi vent'anni prima. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
vale82 2 Inviato 5 Marzo, 2012 (modificato) Come invidio queste donne! Magari avessi un briciolo del loro coraggio e quello di Gilles. Appena il mio ragazzo, con la sua Punto, esagera un pochetto con l'accelleratore, mi vengono i capelli dritti! Ma questo, di certo, non mi impedisce di amare le automobili. Infatti, sogno tanto di poter avere, un giorno, una di quelle storiche Citroen 2CV. Modificato 5 Marzo, 2012 da vale82 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Purley18 16 Inviato 5 Marzo, 2012 B?, non dimentichiamoci comunque Maria Teresa de Filippis, che in Formula Uno ? rimasta poco, ma quasi vent'anni prima. Allora bisogna ricordare anche l'inglese Divina Galica. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
RIketto 0 Inviato 5 Marzo, 2012 Allora bisogna ricordare anche l'inglese Divina Galica. e Desire' Wilson, che ha pure vinto una gara di F. Aurora su una F1 (Wolf WR4, per la precisione) Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Andre92 1 Inviato 6 Marzo, 2012 Beh, negli anni '70, fino all'inizio degli '80, non era affatto raro vedere donne in pista, tra la Lombardi, la Wilson e la Galica. Interessante notare come sulle 5 donne (se non dimentichiamo qualcuno) che hanno corso in F1, ben 3 erano italiane. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 6 Marzo, 2012 C'erano pure la Junek e poi Hell? Nice, quest'ultima protagonista di un cruento incidente in Brasile. Qui l'AS del 1992, in occasione della scomparsa di Lella. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
sundance76 9 Inviato 6 Marzo, 2012 Da "L'Europeo": Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
mp68 3 Inviato 6 Marzo, 2012 Quindi, la Formula 1, ? l'unico Sport misto? Ovvero, dove posso esserci uomini e donne? Nel motomondiale classe 125cc corse Taru Rinne compagna di un certo Hakkinen... :-) Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Biranbongse Bhanuban 19 Inviato 6 Marzo, 2012 Quindi, la Formula 1, ? l'unico Sport misto? Ovvero, dove posso esserci uomini e donne? Anche l'ippica e l'equitazione. Una volta c'erano pure il tiro a segno e il tiro al piattello... poi hanno diviso le categorie, quando alcune donne hanno cominciato a battere i maschietti... Comuneuq Lella fu granmde anch eal dufori della F.1 vincendo gare di f,5000, Mondiale marche ed Europturismo. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Alliot 0 Inviato 10 Marzo, 2012 Se pu? interessare vi segnalo un articolo-tributo a Lella, pubblicato un paio di giorni fa su MotorInside (ho fatto copia e incolla dal sito). Lella Lombardi, pilota e antidiva: ? il Montjuic, bellezza! Rubrica: Giov, 08/03/2012 Non si chiede l?et? a una signora. Maria Grazia Lombardi, detta Lella, nasce a Frugarolo, un piccolo comune adagiato sulla pianura alessandrina a ridosso del torrente Orba, il 26 marzo 1941 o, secondo altre fonti, due anni pi? tardi, ovverosia nel 1943, figlia di un macellaio che per far quadrare i conti della famiglia non esita a mettersi al volante del suo furgone con l?obiettivo di trasportare la carne e i salumi nelle regioni vicine, in particolare in direzione Liguria. Di lei, in paese, si ricordano tutti, forse anche perch? pur frequentando i circuiti di mezzo mondo la ?tigre di Torino?, cos? Lella era stata soprannominata dalla stampa italiana per una sorta di pigrizia mediatica incapace di rimarcare le reali origini della donna pilota assurta al ruolo di erede dell?intramontabile Maria Teresa de Filippis, presente in F1 su Maserati e Porsche nel biennio 1958-59, aveva sempre dimostrato un attaccamento quasi primordiale alla bucolica Frugarolo, una popolazione di nemmeno duemila abitanti e la chiesa romanico-gotica di San Felice, ristrutturata di recente, pronta a dare il suo buongiorno agli abitanti o a chiunque si fosse trovato a passare da quelle parti in una poetica transumanza a cavallo tra Piemonte e Liguria. ?Era una donna piena di vita, non si pu? credere che non ci sia pi??. L?addolorato epitaffio consegnato dai suoi concittadini all?indirizzo dei principali quotidiani nazionali di venti anni fa, pi? precisamente quando la stella effervescente di Lella Lombardi cess? prematuramente di brillare in una stanza asettica della clinica San Camillo di Milano, dove l?ex driver di F1 e vetture Sport arriv? a concludere prematuramente il proprio percorso terreno ormai logorata da un male incurabile, rende bene l?idea di quanto potesse risultare intenso e circoscritto il rapporto instaurato dalla signora della velocit?, le cui imprese agonistiche servirono da esempio all?emula Giovanna Amati, brevemente nel Circus su Brabham al via del Mondiale 1992, con il diletto suolo natio. Che strana e meravigliosa sensazione immaginarla, ancora bambina, gi? in grado di guidare l?automobile di pap?, salvo poi divenire, appena diciottenne, il braccio operativo di casa Lombardi a bordo di quell?ingombrante furgone che nelle mani di Lella, fattezze fisiche da fantino e piglio da amazzone, doveva sembrare persino pi? voluminoso nelle dimensioni. Le entrate economiche, come spesso accadeva nelle famiglie laboriose degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, rappresentavano una voce delicata cui Lella e i genitori cercavano di sopperire con il duro impegno quotidiano e quella sana dose di motivazione personale insita nell?animo granitico di una futura antidiva mutata suo malgrado in mirabile personaggio. Non ? affatto una ragazza appariscente, Lella, e di grilli per la testa nemmeno a parlarne. A movimentare i suoi sogni di adolescente cresciuta forse troppo in fretta a causa delle impellenti responsabilit? c?? soltanto il rombo assordante di un motore e la fisionomia vivace delle monoposto da competizione. ?Le custodivo la macchina, perch? la mamma non era d?accordo?, ha ricordato ai microfoni de La Stampa del 6 marzo 1992 il carpentiere Giacomo Sburati, amico e primo sostenitore della Lombardi pilota, interpellato dai cronisti nel giorno dei funerali di Lella. ?Sapevamo della malattia, ma lei non ne parlava mai ? la testimonianza di Luca Canniferrari, all?epoca portacolori del team Lombardi Autosport fondato dalla stessa Lella all?indomani del ritiro dalle corse ? sono andato a trovarla in clinica. In un momento di lucidit? mi ha ancora chiesto delle gare?. Assaggiato il karting, nel 1965 l?acquisto a rate di una Formula Monza permette allo scalpitante pilota piemontese di cimentarsi nell?abitacolo di una monoposto addestrativa. A darle manforte in questa avventura ci sono il cognato e la sorella, dal momento che nelle intenzioni di Lella i genitori non devono sapere nulla della sua nuova e pericolosa attivit?. Il segreto dura lo spazio di tre corse: la talentuosa driver proveniente da Frugarolo vince la sua prima gara in carriera e la famiglia legge delle imprese della figlia direttamente sul giornale. E? la molla che fa scattare il cambiamento, perch? gradualmente, messa da parte ogni riserva, in casa Lombardi iniziano a supportare senza pi? infingimenti le ambizioni di Lella. ?Eravamo amici ? annotava a La Stampa un contrito Piercarlo Ghinzani, ex pilota di F1 riciclatosi con successo nelle vesti di team manager ? abbiamo corso negli stessi anni nelle formule Ford, Tre, Prototipi e Uno. Lella era brava e professionale. Non ? stata una show girl, non ha mai cercato pubblicit??. Gli albori degli anni Settanta dispensano fasti e gratificazioni. La Lombardi si aggiudica infatti il titolo di campione italiano nella Formula 850, quindi sbaraglia la concorrenza anche in F.Ford Mexico. Si arriva al 1974 e c?? il tempo per una divertita parentesi in F.5000. Lella balza agli onori delle cronache per la sua regolarit? e, in attesa di piazzarsi al quinto posto in classifica generale, riceve l?agognata convocazione in F1 partecipando alle prove del Gran Premio di Gran Bretagna di scena a Brands Hatch al volante di una Brabham BT42 privata del team Allied Polymer Group. Il driver alessandrino manca la qualificazione ma entra ugualmente nella storia per aver tentato di portare in gara una monoposto provvista del pi? alto numero mai registrato, ovverosia il 208, stampato a caratteri cubitali sull?ala anteriore della Brabham. Nel 1975, finalmente, Lella Lombardi da Frugarolo pu? imprimere una maggiore continuit? alla sua presenza nella massima serie per monoposto. In Sudafrica, sul circuito di Kyalami, diventa la prima donna a guadagnarsi l?accesso alla griglia di partenza di un Gran Premio dai tempi di Maria Teresa de Filippis, al via per l?ultima volta nel lontano 1958. In gara il portacolori della March 741 non vede il traguardo a causa di un problema tecnico, ciononostante si tratter? di pazientare fino al successivo Gran Premio di Spagna in programma al Montjuic, nei dintorni di Barcellona, per raccogliere i succosi frutti di una carriera giunta al suo culmine almeno per quanto attiene alle ruote scoperte. Questa volta il destriero di Lella ? una March 751 nei colori Lavazza spinta da un V8 Cosworth. In territorio iberico, nel week-end del 27 aprile ?75, sembra di stare dalle parti di Waterloo. I piloti protestano per le precarie condizioni di sicurezza del circuito, un ?cittadino? strappacuore noto per i temuti curvoni veloci denominati La Pergola, Pueblo Espanol e Sant Jordi, senza contare la Guardia Urbana, impegnativa curva con un raggio di novanta gradi che segue alla Recta de las Fuentes. Tra piccate esternazioni, polemiche e ritiri volontari di corridori celebri del calibro di Arturo Merzario ed Emerson Fittipaldi, affatto convinti di dover rischiare la pelle in circostanze troppo incerte, l?attenzione degli spettatori si sposta sul terrificante incidente occorso alla Hill di Rolf Stommelen, scaraventato sugli spalti complice il cedimento dell?alettone. Quattro i morti sulle tribune, con il Gran Premio sospeso anzitempo e la vittoria assegnata alla McLaren di Jochen Mass. Il punteggio ? dimezzato, ma ai margini della top 6 campeggia fieramente il nome di Lella Lombardi, immune al gran caos originatosi al giro numero 26. Lei che, nei ricordi di chi la conobbe, ancora ?ragazzina, su una Lambretta rossa, sfrecciava spericolata per le strade e le vie di campagna?, riusc? nell?impresa di iscrivere il proprio nome nel prestigioso albo d?oro della F1. Quella di met? anni Settanta, fatta di coraggio e staccate con il cuore in gola, dove la consapevolezza di essere l?unica presenza femminile in un mondo sfacciatamente maschile di certo non aiutava ad affrontare le sfide quotidiane. ?Ho sempre corso in mezzo agli uomini ? confess? nel 1981 a Stampa Sera, subito dopo aver conquistato il titolo Prototipi su una Osella Sport 2000 - voglio cio? dire che non ho mai corso per esibizionismo e per far vedere che ero pi? brava dei maschi, ma con l?unico scopo di divertirmi e perch? animata da una grandissima passione. No, sia ben chiaro, non sono femminista ma soltanto libera e indipendente?. Nell?anno del Montjuic, disgraziato sul fronte delle vite umane dissolte eppure al contempo irripetibile sotto il profilo di una donna pilota capace di concludere un Gran Premio in zona punti abbattendo i tanti tab? aleggianti all?epoca, per Lella matura la soddisfazione di un settimo posto artigliato sulla spietata Nordschleife del Nurburgring, oltre ventidue chilometri di pura follia e adrenalina, che nel 1976 metter? a dura prova la resistenza fisica e psicologica di un martoriato Niki Lauda. Il seguito ? un ragionato declino, soltanto in F1, fino al benservito della March che le preferir? l?incipiente virgulto Ronnie Peterson. ?La mia vettura ? ora guidata da un campione?, il lapidario commento all?annuncio dell?accordo che di fatto metteva la parola fine alla sua carriera nel Circus. Ricco di aneddoti, e non meno delizioso, il prosieguo di quell?avventura iniziata molti anni prima in sella a una motoretta e poi onorata gi? a partire dal karting. Il World Sportscar Championship, innanzitutto. Ma anche le gare di durata, dalle 1000 km pi? tradizionali ed esaltanti come Monza e Nurburgring alla 24 Ore di Le Mans passando per le competizioni Turismo e il DTM. Arduo dimenticarsi, erano ancora gli anni Settanta, di Lella Lombardi in coppia con un?altra donna volante, al secolo Marie Claude Beaumont, su una Renault Alpine A441. Molto pi? tardi, non senza il determinante contributo del suo ex meccanico Bruno Remondi, sarebbe arrivata la stagione del team Lombardi Autosport, peraltro tuttora in attivit?. Dal 1998, nel parco di Frugarolo, staziona un busto che raffigura Lella quale doveroso omaggio a una donna e a un pilota il cui dazio al mondo dello sport non merita di essere ignorato. E se l?avvenire dell?automobilismo italiano, F1 in testa, passasse attraverso una rivincita delle quote rosa a un ventennio dai pur generosi tentativi di Giovanna Amati, mai al via di un Gran Premio nel 1992? E? vero, i nostri Trulli e Liuzzi hanno almeno per il momento abbandonato il campo, mentre il futuro dei colori italiani si preannuncia oltremodo difficile. Chiss?, il nuovo potrebbe anche arrivare da giovani esponenti del gentil sesso in cerca d?autore, vedi a mo? di esempio le vicende delle smaliziate Vicky Piria (GP3 Series con Trident) e Michela Cerruti (GT tricolore con Roal ed European F3 Open con RP), in un potenziale continuum desideroso di riprendere le sue sradicate funzionalit? a pieno regime. Mr. Ecclestone, forse vale la pena rifletterci un attimo? Ermanno Frassoni Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
gio66 6 Inviato 20 Marzo, 2012 Chi se lo ricorda? Io ce l'avevo! Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti