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Isomax89

Italia vicina al default?

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siamo stati anni a pensare a magistratura e intercettazioni,come i veri problemi italiani, invece di far qualcosa di utile. ce l'hanno gentilmente imposto dall'estero. le misure drastiche vanno fatte quando la gente ancora tirava avanti, non adesso che ha l'acqua alla gola.

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esatto! per questo speravo in un governo tecnico. qualcuno da mettere l? in questi 2 anni a fare le manovre dure ma necessarie, qualcuno che s? gi? di non essere rieletto...

? ovvio che sia a destra che a sinistra non vogliono fare le manovre...

ma guardate a che punto ? arrivata la grecia per vivacchiare, adesso si che devono fare le manovre lacrime e sangue...

ho paura che ci arriveremo anche noi di questo passo

Ma il governo tecnico chi lo appoggia? In Parlamento a prendere i numeri ci deve andare anche il governo tecnico.

Modificato da Osrevinu

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La necessit? di un governo tecnico dimostra la totale inutilit? dei politici.

Se quando le cose vanno male bisogna sempre chiamare qualcun'altro a fare le riforme tanto vale finirla di pagare questa gente che ai cittadini non ci pensa manco di striscio

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Tratto da: http://europeanphoenix.net/it/component/content/article/7-economia/167-finis-italiae-dopo-il-diktat-economico-dellue-

 

Finis Italiae: dopo il diktat dell?Ue svendita totale dello Stato sociale

 

di Federico Dal Cortivo

Quello che era iniziato nell?incontro sul panfilo reale Britannia nel 1992, presenti esponenti di spicco della finanza anglosassone e quel Mario Draghi ora alla BCE, la svendita dell?Italia e del suo patrimonio economico, si sta completando proprio in questi giorni.

 

Che l?Italia sia un Paese, nazione nel senso classico non si pu? definire da tempo, senza sovranit? si ? visto anche con la vicenda libica. Ora con la lettera di Berlusconi all?Ue ogni dubbio ? stato spazzato via definitivamente, il governo della ?repubblica delle banane italiana? si ? piegato senza battere ciglio a chi gli chiedeva di spazzare via in nome dell?euro e della stabilit? finanziaria, ogni residuo di Stato sociale e di tutela per i suoi cittadini, nonch? aprire la strada al capitale straniero.

 

Le misure che saranno prese in Italia, non era bastata evidentemente la recente manovra finanziaria, sono in linea con quelle che si sono gi? abbattute sulla Grecia e in passato su tutti coloro che sono finiti nelle maglie del sistema usurocratico imposto dal Fmi, Banca Mondiale, Bce e ora Unione Europea.

 

Sarkozy e la Merkel, Barroso e Van Rompuy hanno fatto la faccia feroce, e prima di loro i boiardi Draghi e Trischet, forti anche del sostegno in Italia di quel Napolitano che si pu? oramai considerare tranquillamente la quinta colonna delle oligarchie mondialiste.

 

Gli italiani, la cui sensibilit? nazionale dopo il 1945 ? stata semplicemente lavata, non hanno ancora appieno capito la gravit? delle misure intraprese da questo governo e non basta la lettera di Berlusconi sul ?Il Foglio? di domenica 30 novembre a tranquillizzarci, semmai ? solo una conferma di quanto avvenuto e che accadr? nel prossimo futuro.

 

Un?attenta lettura della relazione del Presidente del Consiglio fatta all?Ue apre scenari a dir poco inquietanti.

 

Si parla di debito pubblico, senza specificare verso chi, una storia che si trascina da tempo e in nome della quale ogni sacrificio dovrebbe essere giustificato, peccato che esso non sia altro che il debito che lo Stato italiano ha contratto con la banca privata d?emissione della moneta e con i relativi interessi passivi che crescono di anno in anno sui titoli di debito pubblico, in una spirale a salire senza fine. E? pura fantasia pensare che possa essere ripianato, ? la stessa situazione in cui viene a trovarsi chi incappa nelle maglie di uno strozzino, e la Banca d?Italia, la Bce e il Fmi, non sono altro che strozzini legalizzati che esautorano gli Stati dalle loro funzioni istituzionali, facendo da apripista agli speculatori internazionali che cos? potranno fare man bassa d?industrie, banche e servizi.

 

Le autentiche perle con le quali si vorrebbe far ripartire l?economia italiana, sono le stesse applicate in passato in America Latina, in Africa,in Asia, dove hanno portato solo miseria per i pi? e ricchezza per pochi oligarchi.

 

Privatizzazioni in primis, qui l?obiettivo ? quello non dichiarato di distruggere completamente il ?sistema Italia? e ridimensionare ancor di pi? la forza economica nazionale. Con la scusa della libera concorrenza, lo Stato e gli Enti Pubblici dovrebbero mettere sul mercato beni e servizi in nome di quella libera concorrenza sempre osannata ma utopica perch? alla fine prevale sempre la legge del pi? forte che sapr? imporre le sue regole a detrimento degli interessi collettivi, gli stessi che sono alla base del servizio pubblico che deve operare non a scopo di lucro. Una volta messe sul piatto ? facile intuire nelle mani di chi finirebbero, che sono poi gli stessi che reggono le fila delle grandi banche d?affari anglo-americane, una vera e propria espropriazione del nostro patrimonio economico. Va ricordato che in passato i governi Ciampi e Prodi, quest?ultimo uomo Goldman Sachs, avevano gi? provveduto a svendere interi settori strategici.

 

Non poteva mancare poi il solito richiamo al ?dinamismo delle aziende?, da attuarsi nell?arco di quattro mesi, che tradotto significa libert? di licenziamento, come se l?insicurezza del posto di lavoro fosse il volano per accrescere il benessere della popolazione. Questo per la gioia del ministro del Welfare, mai nome fu pi? inappropriato, Maurizio Sacconi, il falco liberal che in totale malafede crede che maggiore occupazione faccia rima con facilit? di licenziamento. Il ministro evidentemente dimentico dei suoi trascorsi socialisti, e senza alcuna dignit? nazionale, rilancia e ripete pappagallescamente quello che l?Ue ha imposto, con un accenno al ?pericolo terrorismo?, che funziona sempre quando si vuole criminalizzare eventuali proteste. Sacconi ha spiegato poi ?che si potrebbe sospendere l?applicazione dell?Art 18 dal sedicesimo assunto in poi nelle aziende con meno di quindici dipendenti e nelle quali oggi non si applica la Legge 300/70?, e di ?trovare interessanti le proposte del senatore del centro sinistra Ichino in modo da stabilire regole pi? flessibili per chi sarebbe costretto a uscire dal mondo del lavoro?. Pi? bipartisan di cos??

 

Nulla di nuovo sotto il sole, i peggiori italiani sono spesso stati al governo e lo sono tuttora in Parlamento e non da oggi. Ci basta sentire le risibili dichiarazioni di un Bersani che dovrebbe rappresentare l?opposizione, che non trova di meglio che incolpare l?attuale governo e difendere l?euro e l?Europa delle banche, il solito gioco al massacro dei tutti contro tutto che caratterizza la pochezza della classe politica italiana di oggi, la quale non ha alcuna visione strategica nel medio e lungo termine e non ha neppure vagamente l?idea di cosa siano gli interessi nazionali.

 

A queste azioni seguiranno tutta una serie di riforme del mercato del lavoro, che ? inevitabile intuire che andranno oltre ai gi? nefasti effetti della Legge Biagi. La sola parola ?efficientamento? del lavoro dovrebbe far riflettere. Entro il 2011 il Governo s?impegna a favorire l?occupazione dei giovani, con contratti di apprendistato e a tempo parziale, tutte cose gi? viste e che non hanno risolto nulla, mentre entro maggio 2012 sar? varata una ?riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e a licenziare?. Questa se approvata sar? il definitivo canto del cigno dei contratti a tempo indeterminato e la messa in soffitta dell?Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e con esso la sicurezza di un posto di lavoro su cui costruire il proprio futuro e quello della propria famiglia. Gi? adesso con la ?somministrazione di lavoro?, vero e proprio caporalato legalizzato, i tempi determinati pi? o meno lunghi, si ? creata una generazione di giovani precari, che arrivano alla soglia dei trenta anni non sapendo neppure che cosa avverr? domani del proprio contratto, una navigazione a vista che si sta ripercuotendo sull?intero sistema sociale italiano. Meno sicurezza, si traduce in meno nuclei famigliari, e quindi meno figli e di conseguenza un calo demografico in costante crescita, cos? qualcuno potr? dire che vi sono pi? pensionati e meno forza lavoro.

 

La scure liberista si abbatte anche sugli orari di lavoro, che negli esercizi commerciali saranno ?liberalizzati?, in poche parole potremmo avere come nella patria per eccellenza del capitalismo selvaggio, gli Stati Uniti, i negozi aperti anche la sera, i supermercati, i centri commerciali, che per? non risolveranno un bel niente, ma favoriranno solo uno sfrenato consumismo, distruggendo quel poco che ? rimasto di coesione sociale. Forse e senza il forse ? proprio quello uno degli obiettivi che si prefiggono gli gnomi dell?alta finanza, un popolo d?inebetiti consumatori senza radici in tanti quartieri dormitorio. Certo qualcuno sar? felice di poter comprare l?ultimo modello di I Pod anche alle 11 di sera, dimenticando che dall?altra parte del bancone vi sar? sempre una persona costretta a trascurare la propria vita sociale, un alieno che non sapr? pi? distinguere i giorni feriali da quelli festivi, un tutto uguale senza fine n? inizio.

 

Negli altri punti della lettera di capitolazione nazionale, non poteva mancare la Pubblica Amministrazione, da sempre considerata parassitaria da chi si crogiola nel mito del ?laissez faire liberista?, meno Stato e pi? privato ? il loro slogan. Sar? istituita la mobilit? obbligatoria, sar? introdotta la Cassa Integrazione Guadagni che vorr? dire riduzione salariale, poi diminuzione del personale e blocco ovviamente dell?avvicendamento. Invece di colpire chi non fa il proprio dovere, basterebbe l?esempio dei tanti Prefetti incapaci che circolano in Italia o lo stuolo dei magistrati inetti, e migliorare invece il servizio al cittadino, ridando senso dello Stato e dignit? a chi lavora per esso, si preferisce applicare le ricette che i cosiddetti ?mercati? vogliono.

 

Poi l?affondo sulle pensioni, com?era prevedibile, da sempre nel mirino di tutte le politiche neoliberiste, nonostante il bilancio dell?Inps, ente previdenziale nazionale, sia in attivo e non presenti problemi, ma l?Europa vuole che i lavoratori escano solo a 67 anni, una vita di lavoro se pensiamo bene che non ha giustificazioni se non quella di ottenere risparmi tramite il sistema previdenziale da dirottare poi a sostegno dei soliti noti di Francoforte e Bruxelles, un sacrificio in pi? per salvare le banche e l?euro.

 

Immaginiamo lo scenario con persone ridotte a lavorare con acciacchi di vario genere, demotivati dopo una vita passata dietro una scrivania o in fabbrica, mentre i loro figli sono costretti ad arrancare in cerca di un?occupazione stabile, e i padri invece costretti a non lasciare il posto di lavoro.

 

Hanno scippato il Tfr con la creazione dei fondi pensione privati, introdotto il sistema di calcolo contributivo al posto di quello retributivo, e ora vogliono farci morire sul posto di lavoro solo perch? le statistiche dicono che le attese di vita sono aumentate. Si ? vero si campa pi? a lungo, ma come e dove non ? certo sicuro, le malattie esistono ancora e le case di riposo sono piene di gente che vegeta e non vive realmente. L?ideologia che privilegia la produzione, il profitto a tutto il resto, disprezza da sempre chi vuole tempo per pensare, chi cerca nella socialit?, nella cultura, nell?arte un completamento del proprio vivere, perditempo sono considerati, del resto una testa pensante pu? creare grattacapi quindi ? meglio stroncare l?individuo a forza di lavoro

 

La resa italiana ? totale come si pu? ben vedere. Si parla di cinque miliardi annui che renderebbero i beni immobili dello Stato da cedere, cos? che altri pezzi dell?argenteria di famiglia finiranno nella mani di privati e non certo italiani.

 

Quella che ? la ricchezza e la storia di una Nazione, costruita con il sacrificio d?intere generazioni, sar? ceduta come si fa con gli immobili di un?azienda che fallisce.

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Ma il governo tecnico chi lo appoggia? In Parlamento a prendere i numeri ci deve andare anche il governo tecnico.

Centro, sinistra e quelli del pdl che non stanno pi? a questo (tremonti, scaiola e pisanu su tutti) il tutto con il benestare di napolitano che non ne pu? pi? di questa situazione

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Il problema ? proprio questo che descrivi te: si ? fatto l'Euro ma non si ? fatta la politica economia unita. Ma allora a che ca**o ? servito? Si sono lasciati i debiti pubblici in capo ad ogni singolo paese, la BCE non governa la moneta, non ha il potere di svalutarla, non pu? emettere moneta. In pratica non pu? fare niente, pu? solo mandare gi? o su il tasso di interesse, poca roba.

 

L'Euro doveva essere il punto d'arrivo della costruzione dell'Europa, non il punto di partenza.

 

Perch? come ha detto uno studioso qualche anno fa, l'Europa unitamente mette in piedi solo un'aggrefgazione militare che difende i suoi interessi, e a volte nemmeno quelli come dimostra il caso Libia.

In mezzo a tutto secondo me il problema ? soprattuttob questo governo che rappresenta interessi oligarchici e schierato a priori contro una patrimoniale vera per questioni di ideologia e per mantenere il proprio bacino di voti.

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Rimango inebetito nel leggere queste robe. La ricetta di questo signore quale sarebbe? Lo statalismo? L'economia keynesiana? L'intervento pubblico nell'economia? Tutte cose che ci ha portato alla situazione attuale. Questi signori sono sempre bravi a pontificare dalle loro cattedre ma quando si tratta di dire cosa fare non parlano, perch? non sanno cosa dire.

 

Addirittura si scaglia contro la liberalizzazione dell'orario dei negozi, tirando in ballo una presunta coesione sociale che non si sa che significa.

Modificato da Osrevinu

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Centro, sinistra e quelli del pdl che non stanno pi? a questo (tremonti, scaiola e pisanu su tutti) il tutto con il benestare di napolitano che non ne pu? pi? di questa situazione

Ma non esiste. I numeri non ci sono, al Senato non avrebbe la maggioranza. L'unica alternativa a questo esecutivo sono le elezioni anticipate e io gi? so chi votare. Cmq siamo OT, no politica.

Modificato da Osrevinu

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Purtroppo non c'? una soluzione, nel nostro paese per qualche oscura ragione, chiunque si sieda ai posti di comando finisce per fare pi? danni che altro. Siccome non si possono cancellare con un colpo di spugna 2 o 3 generazioni di politici, la vedo dura. Governo tecnico, almeno come lo intendiamo noi, ? garanzia di fallimento, la storia insegna.

Le elezioni ora come ora non so se ce le possiamo permettere, e anche rischiando chi dovremmo andare a votare? I personaggi son sempre quelli, che si riciclano di volta in volta come se niente fosse accaduto prima, o che mettono qualche utile idiota al loro posto.

Io, a differenza di tanti soloni, una risposta non ce l'ho. O meglio, ce l'avrei, se fossimo in un paese normale, ma dato che siamo in Italia, non vedo vie d'uscita praticabili. L'unica ? sperare che si diano una svegliata in parlamento e inizino quantomeno a fare qualcosa, (giusa o sbagliata che sia, ce lo dir? la storia in futuro), ma che si faccia qualcosa. Finora ho sentito solo chiacchiere e teatrini.

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Tratto da: http://europeanphoenix.net/it/component/content/article/7-economia/167-finis-italiae-dopo-il-diktat-economico-dellue-

 

Finis Italiae: dopo il diktat dell?Ue svendita totale dello Stato sociale

 

di Federico Dal Cortivo

Quello che era iniziato nell?incontro sul ................................

 

Quella che ? la ricchezza e la storia di una Nazione, costruita con il sacrificio d?intere generazioni, sar? ceduta come si fa con gli immobili di un?azienda che fallisce.

 

Quoto tutto

 

 

Rimango inebetito nel leggere queste robe. La ricetta di questo signore quale sarebbe? Lo statalismo? L'economia keynesiana? L'intervento pubblico nell'economia? Tutte cose che ci ha portato alla situazione attuale. Questi signori sono sempre bravi a pontificare dalle loro cattedre ma quando si tratta di dire cosa fare non parlano, perch? non sanno cosa dire.

 

Addirittura si scaglia contro la liberalizzazione dell'orario dei negozi, tirando in ballo una presunta coesione sociale che non si sa che significa.

 

Guarda i tuoi ragionamenti mi lasciano basito!

 

Dimmi a cosa serve avere i negozi aperti in continuazione?! Pensa ai supermercati che crescono con funghi e sono aperti 7 giorni su 7 ad orario continuato. Poi magari tu ti chiedi cosa c'? di male? Se fanno 100 ore a settimana o 40 la gente per magiare ha sempre bisogno delle stesse cose non ? che compra il doppi anzi paga il doppio perch? i costi di gestione sono raddoppiati!

Poi, io alla cassa vedo tante ragazze pi? o meno giovani; mi spieghi come fanno a farsi una famiglia se devono lavorare fino le 20 di sera?

E se la fanno chi guarda dei figli? Ti ricordo che i nonni devono fare i nonni e non i genitori;)

 

 

Il boom economico ? stato possibile grazie all'acquisizione dello stato di tante piccole realt? private che fornivano i servizi base.

La rete elettrica ? nata grazie a queste acquisizioni e allo stato che ha tirato i cavi dove in quel momento c'era solo la miseria! Ricordati che un privato guarda solo all'utile e a nient'altro. Mentre lo stato dovrebbe agire nell'interesse del cittadino e 50 anni fa ci? succedeva. guarda caso proprio in pieno boom economico

Quindi teniamoci strette quelle poche cose che sono ancora pubbliche.

Poi lasciamo perdere la stupidaggine della concorrenza perch? non mi pare che la bolletta del Enel o della telecom sia diminuita!

Modificato da Isomax89

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Purtroppo non c'? una soluzione, nel nostro paese per qualche oscura ragione, chiunque si sieda ai posti di comando finisce per fare pi? danni che altro. Siccome non si possono cancellare con un colpo di spugna 2 o 3 generazioni di politici, la vedo dura. Governo tecnico, almeno come lo intendiamo noi, ? garanzia di fallimento, la storia insegna.

Le elezioni ora come ora non so se ce le possiamo permettere, e anche rischiando chi dovremmo andare a votare? I personaggi son sempre quelli, che si riciclano di volta in volta come se niente fosse accaduto prima, o che mettono qualche utile idiota al loro posto.

Io, a differenza di tanti soloni, una risposta non ce l'ho. O meglio, ce l'avrei, se fossimo in un paese normale, ma dato che siamo in Italia, non vedo vie d'uscita praticabili. L'unica ? sperare che si diano una svegliata in parlamento e inizino quantomeno a fare qualcosa, (giusa o sbagliata che sia, ce lo dir? la storia in futuro), ma che si faccia qualcosa. Finora ho sentito solo chiacchiere e teatrini.

 

Il governo tecnico ha un senso se si mette qualcuno con i contro cog***i altrimenti sarebbe un'altro fallimento

Le elezioni sarebbero totalmente inutili, i volti sono sempre quelli :(

Bisogna sperare che per errore ci finisca al governo qualcuno che ha a cuore l'interesse dei cittadini

In caso contrario andremo sempre peggio

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C'? bisogno di parlare chiaro per?: si consideri seriamente di uscire dall'Euro;

 

ho il tempo di scrivere una risposta un po' pi? articolata di prima: sarebbe un disastro uscire dall'euro perch? col ns debito pubblico fuori dall'area euro i nostri titoli di stato dovremmo metterli al 30% nella speranza che qualche gonzo li compri.

Poi un conto ? non entrare proprio nell'euro un conto entrare e poi uscire

 

E' un furto, e questo governo non lo far? mai, vorrebbe dire che hanno perso la trebisonda.

Fu fatto da Amato nel 1992, la notte dell'11 luglio con effetto retroattivo al 9 luglio. Il 6 per mille sui conti correnti.

 

E' vero ma fu fatto per un motivo non cos? ad minchiam

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Quoto tutto

 

 

 

 

Guarda i tuoi ragionamenti mi lasciano basito!

 

Dimmi a cosa serve avere i negozi aperti in continuazione?! Pensa ai supermercati che crescono con funghi e sono aperti 7 giorni su 7 ad orario continuato. Poi magari tu ti chiedi cosa c'? di male? Se fanno 100 ore a settimana o 40 la gente per magiare ha sempre bisogno delle stesse cose non ? che compra il doppi anzi paga il doppio perch? i costi di gestione sono raddoppiati!

Poi, io alla cassa vedo tante ragazze pi? o meno giovani; mi spieghi come fanno a farsi una famiglia se devono lavorare fino le 20 di sera?

E se la fanno chi guarda dei figli? Ti ricordo che i nonni devono fare i nonni e non i genitori;)

 

 

Il boom economico ? stato possibile grazie all'acquisizione dello stato di tante piccole realt? private che fornivano i servizi base.

La rete elettrica ? nata grazie a queste acquisizioni e allo stato che ha tirato i cavi dove in quel momento c'era solo la miseria! Ricordati che un privato guarda solo all'utile e a nient'altro. Mentre lo stato dovrebbe agire nell'interesse del cittadino e 50 anni fa ci? succedeva. guarda caso proprio in pieno boom economico

Quindi teniamoci strette quelle poche cose che sono ancora pubbliche.

Poi lasciamo perdere la stupidaggine della concorrenza perch? non mi pare che la bolletta del Enel o della telecom sia diminuita!

Ma dai. Gli orari liberalizzati vuol dire necessit? di fare i turni e quindi assumere altra gente, questo ? solo uno dei motivi. Pensa all'estate che ? pieno di gente per la strada fino a tarda sera ma i negozi alle nove chiudono, mentre sono aperti quando per strada non c'? nessuno perch? fa caldo.

 

La concorrenza ? una cosa sacrosanta, il problema ? che in Italia si sono fatte le privatizzazioni senza le liberalizzazioni per questo di concorrenza ce n'? poca.

Modificato da Osrevinu

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LLe liberalizzazioni non servono a nulla il nostro problema ? la mostruosa spesa pubblica che abbiamo

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Invece servono eccome. Il problema ? che in Italia si sono privatizzare le cose sostituendo ad un monopolio pubblico un monopolio, o al limite un oligopolio, privato. E' qui che bisogna intervenire.

 

Sulla spesa pubblica ti quoto, lo sai come la penso.

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Ma dai. Gli orari liberalizzati vuol dire necessit? di fare i turni e quindi assumere altra gente, questo ? solo uno dei motivi. Pensa all'estate che ? pieno di gente per la strada fino a tarda sera ma i negozi alle nove chiudono, mentre sono aperti quando per strada non c'? nessuno perch? fa caldo.

 

La concorrenza ? una cosa sacrosanta, il problema ? che in Italia si sono le privatizzazioni senza le liberalizzazioni per questo di concorrenza ce n'? poca.

 

Beh certo perch? alle 10 di sera devo andare a comprarmi il vestito o ipod.

Se permetti vado al bar, in discoteca, vado in giro con la morosa o faccio altro...

Se ci pensi ci sono i locali che aprono di giorno e quelli che aprono di notte per motivi molto semplici e ovvi

 

La concorrenza ci deve essere in determinati settori. Non in quelli vitali per lo sviluppo economico dello stato..

Ti ripeto che i privati fanno investimenti dove possono ottenere utili. Lo stato invece deve fornire servizi e lo fa (faceva) anche se questo portava a delle perdite

Se telecom fosse pubblica e lo stato si comportasse da stato, internet si troverebbe in tutte le case e anche in quei paesi dove al privato non conviene tirare la banda larga.

 

Io ti ho motivato la mia posizione ma la tua mi sembra molto campata in aria.

 

ps: Se in Italia le privatizzazioni sono fatte a modo, allora non si fanno. Perch?? perch? in questo paese la privatizzazione NON funziona.

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E chi lo dice che ? campata per aria? Tu?

Per quanto mi riguarda sei te che non hai motivato nulla e hai posizioni campate per aria.

 

Si era partiti col dire di non offendere. Smentisci te stesso.

 

Meglio lasciare subito questo topic; sasera c'? la Champions.

Modificato da Osrevinu

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si ma basta con sta storia delle offese.

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E chi lo dice che ? campata per aria? Tu?

Per quanto mi riguarda sei te che non hai motivato nulla e hai posizioni campate per aria.

 

Si era partiti col dire di non offendere. Smentisci te stesso.

 

Meglio lasciare subito questo topic; sasera c'? la Champions.

 

Tu ti limiti a dire la tua senza dare un perch? per questo ho detto che sono campate per aria. Mentre io ti ho elencato rapidamente i pro del pubblico e i contro del privato

In ogni caso non volevo offenderti (poi campate per aria per me non ? un'offesa).

Aspetto fiducioso :) di capire i vantaggi delle privatizzazioni quando tu stesso hai detto che in Italia non funzionano :lol

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Nell'Euro dovevano entrarci solo l'Italia, la Germania, la Francia, la Spagna, l'Olanda e il Belgio e non cani e porci com'? successo.

Che poi la Gracia abbia taroccato i conti mi pare sia un fatto provato ;)

Non credo che tu abbia una vaga idea di ci? che fece l'Italia per entrare nell'Euro. Ci sarebbe da fare un excursus storico mica male. Posto una cosa che scrissi poco tempo fa.

 

Torniamo al 1992. A febbraio i paesi dell'Unione Europea (che proprio con quel trattato era nata) sottoscrissero il Trattato di Maastricht. La classe politica in quel periodo stava decidendo che una moneta unica era la soluzione ideale per eliminare il rischio da tasso di cambio e diminuire i costi di transazione. In quella sede si fissarono alcuni parametri per consentire alle nazioni di entrare della zona Euro, e si decise che un altro vincolo per essere accettati sarebbe stato l'appartenenza al Sistema Monetario Europeo da almeno due anni (esso prevedeva un regime di cambi fissi fra le varie valute). Caso vuole che il signor Soros (ve lo ricordate, quello che voleva comprarsi la Roma?) e altri finanzieri senza scrupoli nel settembre dello stesso anno attaccarono la lira (vendendo sul mercato un quantitativo enorme di lire, ci? avrebbe creato spinte per svalutare la lira). L'allora presidente della Banca d'Italia Ciampi fece ben poco per contrastare questo processo e l'Italia fu costretta a uscire dallo SME.?

Nel 1996, quando si doveva fare sul serio per rispettare i parametri e entrare nell'Eurozona, l'Italia in fretta e furia riusc? a rientrare nello SME: 2 anni e un mese prima dell'avvio della moneta comune. Ne valse la pena?

Consideriamo tutti gli altri parametri: debito/PIL, debito amministrazioni pubbliche, inflazione. Neanche a dirlo, erano tutti enormemente sopra i limiti, soprattutto il debito che, storicamente, in Italia ? stato enorme. E considerate una cosa: l'Italia aveva un dignitoso avanzo primario (ovvero entrate e uscite al netto degli interessi). Il problema erano gli ENORMI interessi sul debito preesistente. Il debito erano tanto, ma il tasso di interesse era schifosamente elevato, molto pi? di quello tedesco. Perch?? Perch? gli operatori economici erano quasi certi della mancata ammissione dell'Italia alla zona Euro (UEM). L'alto tasso di interesse richiesto dagli investitori rifletteva il fatto che, per acquistare titoli di debito pubblico italiani, richiedevano una remunerazione tale da compensare le perdite dovute alla svalutazione della moneta con cui erano pagati gli interessi. Il mercato si aspettava quindi una svalutazione della lira, e ci? faceva lievitare i tassi di interesse, rendendo il debito enorme.

L'allora governo Prodi (e chi lo incensa tanto dovrebbe rifletterci) vedeva, a capo del Ministero del Tesoro, il redivivo Ciampi. Proprio lui. Persona molto intelligente. Cap? che bisognava far capire ai mercati che ce l'avremmo fatta. Ci? avrebbe fatto diminuire i tassi di interesse e avrebbe facilitato i compiti. A quest'opera di ostentato ottimismo, si aggiunsero le manovre economiche. Ciampi cap? che prendere quei soldi aumentando a livelli folli l'imposizione fiscale, non sarebbe stato possibile. E poi aumentare le tasse ? impopolare, e ci? rende difficile rielezioni. Quindi, tutto fumo e niente arrosto. Una manovra senza interventi strutturali. Destinata a fallire. Ma bisognava diffondere ottimismo sui mercati, altrimenti avremmo perso il treno. La prima volta funzion? parzialmente: in un primo momento, il differenziale tra rendimento dei titoli tedeschi e quelli italiani diminu?, quindi diminu? il tasso di interesse. Ben presto torn? per? a risalire. Ciampi ci riprov? nel 1997 con un'altra manovra "finta", che di fatti mirava solo al rinvio dei pagamenti e a creare un fittizio avanzo che avrebbe colmato almeno parzialmente il debito. Nello scetticismo degli economisti, ci riusc?.

 

Ora siamo in questa situazione, e assieme alla Grecia siamo quelli messi peggio. Proprio come allora.

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