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marcostraz

2010 Indycar Series

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Comunque nel warm-up ho visto delle cose turche. Boh......cio?.....se fanno cos? in prova in gara si lanciano le granate.

E' vero!

Sembrava la tangenziale di Bologna alle 9 del mattino.

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Intanto che si aspetta la gara, un articolo su AJ Foyt tratto dall'ultimo numero di Autosport ...

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... ed uno su Danny Sullivan, sempre dallo stesso numero.

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Un post come questo sui forum americani innescherebbe l'apertura di 15 topic su come erano belli quei tempi, e come tutto ? tragico, invivibile, atroce, angosciante, disastroso, inguaribile, irrecuperabile, in fin di vita, morto adesso... :asd:

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2012 car: '100 percent behind one another'

 

JOLIET, Ill. -- Educating and engaging manufacturers regarding the next generation of IZOD IndyCar Series car and engine formula are the objectives of Indy Racing League CEO Randy Bernard, de Ferran Dragon Racing managing partner/president Gil de Ferran and Pi Research founder Tony Purnell during a trip to Europe that begins Aug. 31.

Parma, Italy, is the first stop for a meeting with Dallara Automobili principals. The group also will meet with officials of McLaren, Ferrari, Mercedes, Cosworth, Audi, Renault and Lotus among others.

De Ferran and Purnell were members of the ICONIC Advisory Committee that researched and recommended the 2012 chassis and engine platform to the sanctioning Indy Racing League. The engine formula was announced June 2, and the new car ? a rolling chassis supplied by Dallara with aero kits (the car?s clothing) open to development, manufacturing and supply by any group ? was unveiled July 14.

?We have come up with such an innovative and different concept on how to tackle some of the challenges IndyCar faces that we need to ensure the concept is well-understood and not misinterpreted,? de Ferran said. ?Therefore, the importance of not only this trip but other initiatives that are going on are of significance in order to achieve this objective.?

Such was the line of questioning of Bernard and Tony Cotman, who recently was named project manager for the development of the 2012 technical program, during a meeting at Chicagoland Speedway.

?The league and team owners are 100 percent behind one another in building this brand and building IndyCar,? Bernard said following the meeting. ?We need to be one and come together to build IndyCar, and that?s what happened today. We?re not going to agree on everything, but what we can do is come together and create the best solution to make everybody working together and taking the league in the correct direction.?

That message was echoed by Dreyer & Reinbold Racing co-owner Dennis Reinbold, who noted that Cotman will provide updates to owners at another meeting during the Kentucky Indy 300 race weekend Sept. 3-4. Cost-effectiveness, replacement parts and the technical rules were among the answers owners were seeking.

?We wanted to dispel any rumors or talk out there that we are not working in lockstep because that?s not factual,? he said. ?We?re going to work very closely with Tony Cotman on the development of the new chassis for 2012. We have a lot of positive momentum for the series and 2012 will be a very important year for us with the new car, and the methodology to get that done is going to take a lot of work.

?(The owners) wanted to convey that to Randy and Tony and offer to help in any way we can. Randy and Tony have agreed to work with us and we?ll work with Dallara, which is an excellent provider to make it the best that we can. The timeline is tight, so that?s why we all need to work together to make this happen.?

Cotman, who oversaw development and implementation of Champ Car?s chassis in 2007, will be responsible for writing technical regulations for both engine and chassis, coordinating with suppliers and manufacturers and communicating with teams. He will work with the IZOD IndyCar Series? technical and safety staff as well as outside engine and aerodynamic experts during the process.

?Tony represents not only the league, but the team owners,? said Bernard, who added that Cotman has the authority to engage consultants in the both areas of development. ?This has to be a win-win for everybody. If it is, it will be a win-win for the fans.?

 

http://www.indycar.com/news/show/55-izod-indycar-series/39414-2012-car-and-39-100-percent-behind-one-anotherand-39/

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Ad ogni restart la Patrick perde 5 o 6 posizioni...... boh.

Modificato da Adam Clayton

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Ma fottiti.

 

La mandano fuori dall'ultimo pit sesta, ed al restart va decima e poi 14esima.

Assurda: poi s'incazza dei fischi presi o con chi le dice che com Nationwide + Indy non sta combinando nulla su entrambi i fronti.

Modificato da Adam Clayton

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Lasciamola perdere.....prima o poi si renderà conto e si ritirerà. Una persona che poteva fare grandi cose si è tramutata per un motivo o un altro in una FALLITA. Si godrà i soldi, questo è poco ma sicuro.

 

Comunque ecco il tipo di cose che un team come Penske non può permettersi e che costa punti preziosi. Avere problemi con il rifornimento è letale quando non devi fare altro che arrivare in top 10 e stare tranquillo col mega-vantaggio che hai.

Modificato da CerberuS

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IL team Penske sta facendo errori tipici del team Ganassi di qualche anno f?, e sulla macchina sbagliata purtroppo. Power ha corso in un modo incredibile, di certo non sembrava uno che doveva gestire il vantaggio in classifica. Come ogni anno grande spettacolo e, a parte il vincitore, se ne tornano a casa tutti pi? o meno arrabbiati. Kanaan e Castroneves erano furiosi dopo la gara per il comportamento di alcuni piloti. Come sempre i piloti del team KV hanno fatto casino, in pista e ai box (povero Jimmy Vasser!), ma anche Rahal, lo stesso Power e altri, manovre assassine. Ma penso che sia la natura della pista, anche Castroneves ha ammesso che qui per guadagnare posizioni bisogna correre in modo "stupido". Comunque nessuno ? decollato e questa ? la cosa pi? importante.

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IndyCar - Chicagoland, Gara: Franchitti batte Wheldon in volata:

http://indycaritaly.myblog.it/archive/2010/08/29/indycar-chicagoland-gara-franchitti-batte-wheldon-in-volata.html

 

Comunque ecco il tipo di cose che un team come Penske non pu? permettersi e che costa punti preziosi. Avere problemi con il rifornimento ? letale quando non devi fare altro che arrivare in top 10 e stare tranquillo col mega-vantaggio che hai.

C'era qualcosa stanotte nel box Penske...praticamente tutti e tre i piloti hanno perso tempo al pit...

 

PS: Comunque ? davvero un dispiacere che non si correr? pi? qua...

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PS: Comunque ? davvero un dispiacere che non si correr? pi? qua...

Veramente.

Chicago ha sempre dato belle gare.

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Lasciamola perdere.....prima o poi si renderà conto e si ritirerà. Una persona che poteva fare grandi cose si è tramutata per un motivo o un altro in una FALLITA. Si godrà i soldi, questo è poco ma sicuro.

Mi sa che purtroppo hai ragione, ma è una cosa che mi spiace.

 

Anche un'altra volta avevo fatto un paragone con la Sharapova: lei è la sportiva più pagata del mondo, Danica è la prima donna non tennista (quarta al mondo). Anche la russa rimane una macchina da soldi, però, anche se purtroppo l'infortunio di due anni fa l'ha compromessa per sempre, è una belva in campo, e sta cercando di rientrare nelle prime 10 facendosi un c*lo pazzesco anche in tornei che, dopo la vittoria a Wimbledon, non avrebbe mai pensato di tornare a fare in vita sua.

 

Danica da esordiente piantò persino delle pole position. La si è vista crescere ed arrivare a vincere, obiettivamente, solo per strategia azzeccata.... ma da lì, scantati e prosegui. Ed invece l'impressione è che dalla vittoria di Motegi sia iniziata una lunghissima discesa, sfociata quest'anno in una stagione molto opaca, degna solo per la serata in Texas.

 

Appare chiaro che l'unica riflessione fatta dopo Motegi, non sia stata quella di come crescere sportivamente e vedere di guadagnare di più. No, si è deciso di guadagnare su tutto e basta da subito. Ed ora ti trovi impegnata in una doppia stagione che ti sta facendo fare una figura di m***a immensa in Indy, e passi da inosservata in Nationwide, se non per l'attenzione di una passerina che gira per la pitlane.

 

Ieri sera la macchina c'era, e lo dimostrano i tempi, ma non ha mai preso un restart.... e ai box, all'ultimo pit, le avevano persino regalato un miracolo, buttandola fuori sesta.

Modificato da Adam Clayton

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http://www.youtube.com/watch?v=yMPeZlmRFOo

 

Il modo in cui risponde a quello che gli fa notare l'intervistatore al minuto 1:50 (e nessuno tra i media ha mai avuto le palle di diglielo in faccia) ti fa capire che ? completamente pazza. Questa persona ? l'emblema della potenza devastante dei media e dei danni che pu? fare nella mente di alcuni.

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Se non lo avessi visto e sentito non ci avrei creduto.

Pazzesco! Gli fa notare una cosa obiettiva, non soggettiva.

E risponde in sto ca**o di modo.........

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Aldil? dell'atteggiamento, che non costituisce di certo una sorpresa, vorrei che mi aiutaste a ricordare questi grandi risultati ottenuti in carriera. Sul momento mi viene la vittoria a Motegi, frutto della strategia ma sempre di vittoria si tratta, il secondo posto in Texas quest'anno, due terzi posti nel 2007 (uno a Detroit del tutto casuale), le prime file di Sonoma e Mid Ohio sempre nel 2007 (alle quali non ? seguito niente di concreto in gara), tre pole su ovale nel 2005, in virt? del peso piuma che la favoriva rispetto ai compagni. Pole che tanto per cambiare non hanno trovato nessun riscontro in gara. Poi penso alla prima 500 miglia dove, praticamente senza esperienza, si qualific? in seconda fila (per la cronaca con la stessa macchina con cui Brack and? pi? veloce del polesitter Kanaan). Poi in gara, con la macchina pi? veloce, stazion? nella top 10 prima di rovinare la giornata a tre piloti incolpevoli in una ripartenza. Grazie alla strategia si ritrov? in testa, combattendo con carattere con Wheldon, prima di essere passata da Meira ed Herta a causa del serbatoio vuoto. Infine penso alla passata stagione, dove effettivamente si ? dimostrata molto consistente, portando a casa numerosi piazzamenti e un buon terzo posto a Indy. Battendo i compagni: Mutoh, pilota assolutamente mediocre; Andretti, ancora alla ricerca di se stesso ma a mio parere pi? talentuoso della Patrick; Kanaan, alle prese con la peggior stagione della carriera. Tutto questo dopo 81 gare, alla sesta stagione, magari non nelle squadre migliori (nel 2005 e nel 2007 il mezzo era vincente) ma sempre con macchine competitive. Per il resto, sugli stradali, a parte qualche isolato exploit ha ancora tutto da dimostrare. Sugli ovali, in mezzo al gruppo ? sempre poco sicura, impacciata. Infatti andava fortissimo a Nashville, Motegi, Indianapolis, piste dove difficilmente si vedono grossi gruppi di macchine combattere. Se consideriamo che notoriamente nel team Andretti l'assetto delle macchine spesso e volentieri lo fa Kanaan, proprio perch? gli altri per inesperienza o incapacit? non sono in grado, davvero non vedo nulla di pi? di un pilota mediocre, come molti altri.

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Analisi perfetta in tutte le virgole, bilanciata, attinente ai fatti sia in positivo che in negativo. Te lo dice un sostenitore che ha sempre cercato di capire, di trovare giustificazioni e guardare avanti, ma che adesso ha raggiunto il punto di cottura. Mi fanno ridere quelli che, in qualsiasi sport, si definiscono dei "veri" fan, cio? gente priva di senso della realt?, incapace di criticare, di attaccare e mettere allo scoperto le cose che non vanno. Il vero fan ? chi supporta in maniera consapevole, il resto ? idiota.

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Esatto. Personalmente ho sempre sostenuto Castroneves, ma sono il primo ad ammettere che se Dixon e Franchitti hanno vinto due titoli e lui ? ancora l? in attesa del primo, non ? certo una coincidenza o solo questione di sfortuna. Per giudicare la Patrick penso che, per quanto difficile :asd: , si debba guardare ai suoi risultati come se fosse un uomo. In quest'ottica ci si accorge che lo status raggiunto ? del tutto sproporzionato ai risultati ottenuti. E per una Patrick nel team Andretti abbiamo piloti talentuosi come Servia, Tracy, Scheckter (per fare qualche nome) che si devono accontentare di correre una gara ogni tanto...

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Appunto, ma la questione è proprio quella. Lei è una donna, i suoi risultati vanno giudicati in quell'ottica, non ci si può esimere, non si può fare finta che sia un uomo. E' proprio questo l'errore che hanno commesso tutti i suoi detrattori, accaniti e non, ignoranti e non, cioè dimenticarsi della suo essere donna, che quello che lei ha fatto di buono in questi anni non si era mai e poi mai visto prima tra i suoi parisesso nella storia delle corse, quelle che contano davvero. I risultati sono arrivati in misura minore, ma le prestazioni ci sono state, sono indiscutibili e sempre rimarranno, la competitività dimostrata è limpida. Il mio punto di critica è ben diverso da quello dei più, io non attacco i suoi risultati in valore assoluto, proprio perchè mi ricordo del suo sesso, non attacco la sproporzione tra pubblicità e palmares, per quanto sia stra-oggettiva. Io lamento la mancanza dei risultati in base al potenziale evidente che costituiva la sua base di partenza, e il perchè questo potenziale è andato perso per strada.

 

Il discorso deve partire da un presupposto. Bobby Rahal non è ubriaco, Jackie Stewart non è un fuori di testa, e così come loro tutte le altre persone di un certo livello che videro un talento speciale in una sedicenne americana che andò a vivere da sola dall'altra parte del mondo, spinta da una passione enorme, in un paese come l'Inghilterra dove il concetto di una donna in pista non è contemplato neanche dal più moderno uomo.

 

Dal momento in cui ha scelto di vendersi ai media, ha perso la propria dignità, i propri obiettivi, la sua vita professionale è cambiata per sempre. Spesso queste circostanze sono favorite dalla gente che ti circonda, e se le persone chiave della tua vita ti guidano in una certa direzione, e tu hai un carattere che facilita questo, si imbocca quella strada e non si torna più indietro. Penso nello specifico al padre, che le consigliò caldamente di impostare la sua esistenza sull'immagine e sull'esposizione che quella 500 miglia le potè garantire instantaneamente e per un lungo periodo, che dura ancora adesso. Soldi, soldi, soldi, strafottendosene di prendersi cura del motivo per cui era lì, ovvero essere un pilota, strafottendosene di quelle che erano le sue aspirazioni, prima di stringere la mano al dio denaro che spazza via tutto. Il potenziale di un qualsiasi atleta può essere immenso, ma se non trova terreno fertile, se non trova appoggio in una mentalità da professionista, è destinato a morire.

Modificato da CerberuS

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I media, con la loro ipercelebrazione di Danica, impostarono sin dall'inizio nella mente delle persone uno standard minimo di risultati, secondo cui qualsiasi piazzamento che non sia una vittoria o un podio per lei ? da giudicare un fallimento. Ma non ? cos?. Esistono le vie di mezzo. Non ci sono solo i campioni e le m**de. Ci sono i buoni piloti, che non vincono, ma sanno essere competitivi. Questo clima era percepibile gi? a fine 2005, dove secondo un metro di giudizio non "drogato", si sarebbe dovuta valutare la stagione di Danica come molto positiva, superiore a qualsiasi rosea aspettativa per un rookie, donna, che non aveva mai corso sugli ovali in vita sua. Poco importa il fatto di essere stata inserita in un team piuttosto competitivo, non ? che qualsiasi pilota con zero esperienza sugli ovali sarebbe andato forte. (Qua sarebbe da aprire un altro discorso su come Rahal passando dalla CART alla IRL nel 2003, con Danica in Atlantic e gi? programmata per un futuro nella Champ Car, abbia di fatto deviato il naturale sbocco della sua carriera, cambiando priorit?, metodi di lavoro eccetera e determinando in parte lo scarso rendimento sugli stradali).

 

Invece a causa del vortice creato da Indy scatur? che molti, a fine stagione, non giudicarono la sua annata come positiva, ma preferirono dire che non aveva vinto una gara, non aveva fatto questo, non aveva fatto quello, come se stessero parlando di un veterano al suo decimo anno. Per colpa dei media l'asticella delle aspettative si era alzata a dismisura, e da allora non si ? pi? abbassata. Gli ingranaggi si erano messi in moto e lei ? diventata lentamente prigioniera di se stessa. Di questo non se n'? accorta, oppure non vuole ammetterlo, nel vano tentativo di rimanere coerente con il suo lato pi? antico, la Danica pilota. Ma non fa altro che prendersi per il c*lo.

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Le altre donne, comunque meno brave di lei, non hanno avuto per? le sue possibilit?. Limitandoci al presente Sarah Fisher, che ha attaccato al muro pi? macchine di quante ne abbia portate al traguardo, ha sempre corso per team piccoli, facendo risultati quando ancora anche strutture di queste dimensioni potevano essere competitive, prima dell'invasione dei team CART. Milka Duno vabb?, mettersi il casco in testa non significa essere un pilota; la De Silvestro almeno sugli stradali ha mostrato un ottimo potenziale, vedremo l'anno prossimo con un po' di esperienza e di pressione in pi?. Il fatto ? che lei stessa esord? dicendo: "La macchina non sa se a guidarla ? un uomo o una donna". Siccome, aldil? dei luoghi comuni e delle battute da bar, non ci sono motivi per cui una donna debba andare meno di un uomo (specie da quando hanno implementato il servosterzo, chiss? per aiutare chi...), quando lei ? in macchina la giudico esattamente come gli altri piloti. Infatti penso anch'io che la prima stagione sia stata molto positiva, perch? lo sarebbe stata per chiunque, considerando le basi di partenza. Gli errori a Indy e il non aver vinto gare non possono far dimenticare la sua esperienza nulla sugli ovali o l'enorme pressione che ha avuto addosso fin dalla prima gara. Ma passato l'effetto sorpresa ci dev'essere la conferma, specie quando ti atteggi a superstar. Che poi questo ruolo le sia stato cucito addosso o se lo sia preso poco importa. ? comprensibile che abbia usato la sua immagine per arrivare ad un top team. Conquistato un traguardo per? bisogna raggiungere l'altro, giustificare non solo il proprio status ma anche il proprio modo di porsi. E questo non ? successo. Poi possiamo tirare fuori mille storie: formazione di pilota incompleta, ingegnere sbagliato, rapporto teso coi compagni, problemi del team a livello gestionale ecc ecc. Sta di fatto che poi ti arriva un Hunter-Reay che alla prima stagione nel team li bastona tutti e tre. In definitiva, il potenziale assoluto della Patrick secondo me non supera quello del "buon pilota". Alla Scott Sharp per intenderci. Qualche vittoria, qualche colpo di classe ogni tanto, in mezzo a tanti errori evitabili e ad una incostanza inguaribile.

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