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Phoebe4Ever

Tazio Nuvolari

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Enzo Ferrari ne paragono' anche le caratteristiche fisiche.Comunque l'impressione e' che Ferrari avvertisse una certa emozione vedendo le ''evoluzioni'' di Villeneuve e che accostasse questo sentimento ai suoi anni giovanili quando Nuvolari lo faceva vibrare anche di ''paura''(vedi la descrizione di un giro di pista assieme al Mantovano Volante'').

Quindi non e' un parallelo tecnico,ma piuttosto un confronto tra le sue emozioni:quelle degli anni pionieristici e quelle tornate alla fine della vita,quando probabilmente non se le aspettava piu'.

 

Verissimo.

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Tornando alla mostra di Mantova su Nuvolari, che dura fino al 18 dicembre, ecco un filmato con la significativa testimonianza diretta del curatore della mostra stessa, Gianni Cancellieri, storico, scrittore, giornalista e concittadino di Tazio:

 

http://www.exibart.tv/inc/video_alta.php?id_video=1237

Modificato da sundance76

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Tornando alla mostra di Mantova su Nuvolari, che dura fino al 18 dicembre, ecco un filmato con la significativa testimonianza diretta del curatore della mostra stessa, Gianni Cancellieri, storico, scrittore, giornalista e concittadino di Tazio:

 

Notevole. Davvero notevole. Forse soltanto adesso, sulla base di questa fotografia-psicologia, si potrebbe pensare di girare un film su Tazio. Che sarebbe poi un film sulla sua epoca.

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Circuito di Brno (Cecoslovacchia), 1937. Nuvolari perde un pneumatico ma continua sul cerchione. Arriverà quinto:

 

1937masarykgptazionuvol.jpg

 

Qui al minuto 3:08 potete vedere il video, col frastuono del cerchione sull'asfalto:

 

Modificato da sundance76

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Probabilmente non tutti sanno che Monaco detiene anche il primato del primo Grand Prix in cui furono organizzate le cosiddette prove di qualificazione per determinare lo schieramento di partenza: accadde nelledizione del 1933, e la prima pole position della storia è del grande Achille Varzi, il signore delle curve, il grande rivale di Nuvolari.

 

Un ritratto di Achille Varzi:

varziauto.jpg

 

Proprio in quel GP del 33 si assistette a una entusiasmante e feroce battaglia tra i due.

 

Uno dei Gran Premi più belli di tutti i tempi, sicuramente.

 

Nuvolari, solitamente focoso e battagliero, quel giorno si rivelò anche abile ragionatore, mentre Varzi, che era conosciuto come un freddo calcolatore, per una volta si rivelò un lottatore formidabile. Tazio era sull'Alfa rossa, Achille sulla Bugatti azzurra. Eccoli alla Santa Devota:

 

1933monacogptazionuvola.jpg

 

1933monacogptazionuvola.jpg

 

"Quando si allineò per prendere il via del Gran Premio di Monaco '33, Varzi era da troppo tempo assente dal podio. Era un'incognita per gli altri ma anche per se stesso. E l'incognita cominciò con l'inaudita sconfessione della sua tattica abituale: pungolato dalla rivalità, cambiò - come dire - pelle e partì in testa. Era un rito per lui straordinario e Nuvolari capì che quel giorno aveva di fronte un avversario diverso.

 

Presto furono davanti e soli, e tutto quel vuoto attorno a loro dava il senso dell'eccezionale e, quasi, del mai accaduto. Si scambiarono la posizione varie volte: primo e secondo, secondo e primo, senza mai commettere un errore o una scorrettezza. Arrivarono alle ultime battute ancora freschi, in grado di prendere l'iniziativa o di reagire. A sette giri dalla fine Nuvolari aumentò l'andatura ma Varzi non perse un centimetro. Si giocarono il finale come due scacchisti.

 

Al 98mo giro (due alla fine) Varzi si esibì in un pezzo audacissimo: sorprese e infilò il rivale allentrata del Gasometro. La supremazia dell'azzurra Bugatti durò qualche centinaio di metri perchè sulla salita del Casinò la rossa Alfa di Nuvolari ritornò in testa. La folla era elettrizzata,gli occhi erano puntati verso il tunnel che porta al lungomare: sarebbe apparsa per prima l'Alfa o la Bugatti? Spuntò una macchia rossa immediatamente seguita da una azzurra. Nella discesa del Mirabeau e alla curva della stazione, Varzi non era riuscito a portarsi in testa. Si stava però rivelando un lottatore formidabile, mentre l'altro stava dimostrando un controllo e un equilibrio di guida sorprendenti. Alla salita del Casinò Varzi insisttte sulla terza e passò davanti. Ancora una volta gli occhi cercarono il tunnel. Fu un proiettile azzurro a uscire per primo, come sputato da un cannone gigante. Azzurro e solo. Il motore di Nuvolari aveva ceduto di schianto,il pilota arrivò a piedi spingendo la macchina beffardamente muta." (C. De Agostini, "TAZIO VIVO", 1987)

 

Curva della stazione (Loews).

 

Nuvolari davanti a Varzi....:

 

1933monacogptazionuvola.jpg

 

... e Varzi davanti a Nuvolari:

 

1933monacogpachillevarz.jpg

 

Nuvolari arriva spingendo la sua vettura dopo la rottura di motore all'ultimo giro:

 

1933monacogptazionuvola.jpg

 

1933monacogptazionuvolax.jpg

 

Achille Varzi taglia per primo il traguardo del GP di Monaco '33:

 

1933achilevarzi1c.jpg

 

Il duello di Monaco '33 fu una delle gare che cementò la leggenda della stupenda rivalità sportiva tra i due assi italiani, che in quel momento erano i migliori del mondo.

Ecco alcuni dipinti che celebrano quella gara bellissima:

 

af102fireicel.jpg

 

br005monacograndprixl.jpg

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:up::up:

L'espressione di Nuvolari....delusione e stanchezza assieme

credo che abbia dovuto spingere l'Alfa per un bel pezzo

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Donington 1938

 

nuvolaripaddock.jpg

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sono giovincello(1971) da piccolo sentivo parlare del grande nuvolari, ma tutto sommato non mi sono mai interessato pi? di tanto.

Qualche tempo fa mi sono recato a Mantova e ovviamente al museo dedicato a Tazio, vestito con maglia gialla (per rispetto verso nuvolari) e rigorosamente in anticipo di un ora.

Ho avuto il piacere di parlare con il personale del museo e sopratutto di essere omaggiato di un bellissimo libro "Il rombo del cigno" scritto e autografato da Mario Donnini, un libro che sa di benzina e rombo assordante.

A questo punto vi chiedo: perch? non parlare del grande Tazio?

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sono giovincello(1971) da piccolo sentivo parlare del grande nuvolari, ma tutto sommato non mi sono mai interessato pi? di tanto.

Qualche tempo fa mi sono recato a Mantova e ovviamente al museo dedicato a Tazio, vestito con maglia gialla (per rispetto verso nuvolari) e rigorosamente in anticipo di un ora.

Ho avuto il piacere di parlare con il personale del museo e sopratutto di essere omaggiato di un bellissimo libro "Il rombo del cigno" scritto e autografato da Mario Donnini, un libro che sa di benzina e rombo assordante.

A questo punto vi chiedo: perch? non parlare del grande Tazio?

 

Ecco qua. Ti ho portato nel topic dedicato a Nuvolari. E benvenuto nel forum. Ci sono anche altri thread dedicati ai suoi avversari.

 

Bella domanda la tua: "perch? non parlare del grande Tazio?".

 

Sono convinto che la maggior parte delle persone conosce Tazio per nome, ma non di fatto.

 

Forse, il parlarne pi? spesso potrebbe accendere in qualcuno la curiosit?. Vedremo.

 

Intanto, il tentare di parlare di Nuvolari ? un p? fare come Al Pacino che, nel docu-film "Riccardo III, un uomo, un re", va per strada a domandare alla gente che cosa sa di Shakespeare...

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Dubbio: nonostante la rivalit? sportiva lui e Varzi erano amici vero?

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Dubbio: nonostante la rivalità sportiva lui e Varzi erano amici vero?

 

Sì, erano molto amici. Ed erano consapevoli che la loro rivalità era più che altro una cosa pompata dalla stampa e che faceva anche il gioco del regime fascista orgoglioso di avere tali assi di valore mondiale.

 

Al GP di Germania 1932, il box Alfa Romeo decise che a vincere doveva essere Caracciola (ricordiamo che il tedesco corse quell'anno per l'unica volta con una squadra straniera, stante il momentaneo disimpegno della Mercedes) davanti a Nuvolari. Per ottenere questo risultato con sicurezza (visto che Tazio al precedente GP di Francia aveva disobbedito l'ordine andando a vincere davanti a Caracciola), quando Nuvolari si fermò per il rifornimento, venne tenuto fermo per favorire Caracciola (si correva in Germania e una vittoria del tedesco poteva favorire le vendite delle Alfa di serie).

Nuvolari si imbufalì, gettando anche una manciata di candele contro i meccanici, poi si calmò e rientrò in pista arrivando secondo.

 

Dopo la corsa tutti gli appartenenti al giro delle corse andarono al ristorante, giornalisti compresi. Varzi quel giorno non aveva corso, ma era presente. Caracciola era a festeggiare chissa dove. Nuvolari nel frattempo si era calmato, l'atmosfera era tranquilla e durante le innumerevoli chiacchierate, un giornalista fece la fatidica domanda a Nuvolari: "Chi è il più forte pilota attualmente?".

Tazio prese un foglietto, e ridendo, scrisse: "Primo io, secondo Achille...".

 

Altre volte, organizzatori e giornalisti proposero ai due di fare una "sfida definitiva" sulla pista di Monza a macchine pari.

 

La cosa parve montare sempre di più, tra appassionati e addetti ai lavori, nel silenzio dei protagonisti.

Alla fine, il giornalista Canestrini (quello che inventò la Mille Miglia, che ebbe l'idea della creazione della Lotteria di Tripoli e che suggellò il patto "scellerato" tra i due che si accordarono coi possessori dei biglietti vincenti al GP di Tripoli '33, forse qualcuno lo ricorda) sentì il bisogno di incontrarli.

Durante l'incontro, Nuvolari, in modo umano e realistico, disse a Varzi: "Se in questa sfida perdessi io, non me ne darei pace. Se perdessi tu, naturalmente ne soffriresti allo stesso modo. La nostra amicizia probabilmente finirebbe. Vale la pena prestarsi a questo gioco?"

 

Varzi capì e, senza parlare, gli stese la mano.

 

Anni dopo, quando entrambi erano alla fine della loro avventura umana e agonistica, si incontrarono a Mantova, e usando poche parole come sempre, Tazio disse: "Ho finito!". E Achille rispose: "Ho finito anch'io!".

 

Poche settimane dopo, Varzi morì in un incidente nelle prove del GP di Svizzera 1948. Nuvolari, già in preda alla malattia, morì nel suo letto nell'agosto 1953.

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E' in uscita un nuovo libro su Nuvolari e Varzi, ma ci vogliono 50€ :confused:

 

Nuvolari-Varzi

Modificato da ickx70

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Forse a costo di perdermi qualcosa, ma quel simpaticone chiamato de profundis-Terruzzi penso me ne terr? alla larga

 

personale pensiero eh

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Forse a costo di perdermi qualcosa, ma quel simpaticone chiamato de profundis-Terruzzi penso me ne terrà alla larga

 

personale pensiero eh

 

Ci mancherebbe, pensiero rispettabilissimo. Tuttavia, caro Duvel, nel caso in esame mi sembra improprio accostare il modo di fare giornalismo d'attualità di Terruzzi, che può piacere o non piacere, al modo in cui conduce un'inchiesta sulla vicenda di Varzi. Sì, perchè questo è un libro-inchiesta, un'indagine quasi da film, solo che è tutto vero, col detective che setaccia luoghi, persone sopravvissute che furono protagonisti diretti, infatti va detto che il libro fu originariamente stampato venti anni fa, 1991, col titolo "Una curva cieca - vita di Achille Varzi", ma era pubblicato in brossura in piccolo formato, con pochissime foto e un sommario elenco delle sue gare (solo in auto, niente moto).

Lo stile è totalmente diverso da chi conosce il Terruzzi "televisivo".

 

Oggi, quel libro è stato aggiornato alla luce delle recenti ricerche, compiute da diversi altri studiosi di Varzi, e c'è un apparato fotografico e statistico da renderlo il più imponente di tutta la collana di cui fa parte il libro ("Vite da corsa"), essendo anche più ricco del libro dedicato lo scorso anno a Rosemeyer.

E per tutto questo, e tanto altro ancora, a mio parere vale la pena di averlo.

 

Ma ne dovremmo parlare nel topic su Varzi..

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:up:

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Auto-Union-Type-D-Tazio-Nuvolari-900x1200.jpg

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Nuvolari metteva la tuta soltanto durante le prove dei giorni precedenti alla gara (oggi diremmo "qualifiche"), mentre durante il GP metteva sempre la maglia gialla con un nastro tricolore al collo tenuto con una spilla che raffigurava la tartarughina regalatagli da Gabriele D'Annunzio.

 

Questa bella foto postata da Gio, se non vado errato, dovrebbe riferirsi all'Eifel GP del 1939, che era una gara che si disputava in primavera sul Nurburgring, circuito dove poi a luglio si disputava anche il Gran Premio di Germania.

 

Unica differenza, l'Eifel GP durava 11 giri (250 km) contro i 22 (500 km) del Gran Premio di Germania.

 

All'Eifel '39, Nuvolari giunse 2° con l'Auto Union, con la inconsueta strategia di non fare nessun rifornimento (cosa permessa dalla durata piuttosto ridotta di quella gara, rispetto ai consueti 500 km dei Gran Premi internazionali, dove il rifornimento era una necessità inderogabile).

 

Vinse Hermann Lang su Mercedes, pilota che sarà il dominatore della stagione (5 vittorie, a Tripoli, Pau, Eifel, Belgio e Svizzera).

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