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acorba67

Perché dopo Ascari più niente?

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Prendo spunto da un articolo su Autosprint. In questo Jackie Stewart giudicava i piloti dell'epoca - si sta parlando di fine anni 80 - e a proposito di Patrese diceva una roba del tipo "veloce, ma ? come tutti gli italiani, troppo emotivo" (le parole non me le ricordo esattamente, ma il senso era quello)

Occhei, avevo pensato, se lo dice lui.

Sennonch? anni dopo compare Fernando Alonso, non proprio un nordico, e allora il tarlo mi ? rientrato in mente: perch? in Italia con tutta la passione che esiste non abbiamo avuto pi? un campione del mondo?

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Visitatore Ayrton4ever

Alonso non ? nordico ma ? diabolicamente intelligente e sa quando ? il caso di insistere e quando no quindi ? latino fino a un certo punto.

 

Poi l'italia aspetta da Ascari ma la germania prima di avere schumacher aspettava dai tempi di Rudolf Caracciola

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.... e poi il discorso circa l'essere latini non regge. Gente come Piquet e Senna cosa erano ?

 

E' solo questione di buona programmazione e anche fortuna.

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Non parlo del periodo 1950/fine anni 70 perch? non c'ero o ero troppo piccolo per avere una idea chiara sugli italiani di allora, tuttavia dall'80 ad oggi, mi sembra difficile ridurre tutto ad una questione di emotivit?.

 

Alboreto per me aveva tutto per vincere il titolo, ma la Ferrari di allora ce la ricordiamo tutti (pensate alla storia delle turbine, nel 1985. Sono sicuro che Gio ci potrebbe raccontare tutto nel dettaglio...).

 

In effetti, perso il treno-Alboreto, non abbiamo pi? avuto grandi opportunit? di vedere italiani iridati: Patrese per? nel 1992 non avrebbe demeritato, se non altro perch? ha avuto un ruolo-chiave nello sviluppo della macchina. Ma sappiamo bene che in Williams volevano che il titolo lo vincesse Mansell, quindi non ha nemmeno potuto provarci...

 

A parte questi due casi, la questione ? estremamente ampia perch? si mischiano diversi aspetti (mancanza di talenti di livello assoluto, scarsa propensione da parte di diversi piloti a mettersi alla prova in campionati esteri, altre scelte sbagliate). Il problema ? che, a quanto pare, tra le giovani leve ancora una volta sembra mancare l'erede di Ascari (spero di sbagliarmi...).

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Prendo spunto da un articolo su Autosprint. In questo Jackie Stewart giudicava i piloti dell'epoca - si sta parlando di fine anni 80 - e a proposito di Patrese diceva una roba del tipo "veloce, ma ? come tutti gli italiani, troppo emotivo" (le parole non me le ricordo esattamente, ma il senso era quello)

Occhei, avevo pensato, se lo dice lui.

Sennonch? anni dopo compare Fernando Alonso, non proprio un nordico, e allora il tarlo mi ? rientrato in mente: perch? in Italia con tutta la passione che esiste non abbiamo avuto pi? un campione del mondo?

 

In Italia ce la passione x la F1 ma non ci sono scuole all'altezza per far crescere piloti, poi ce la questione sponsor, puoi essere talentuoso quanto vuoi ma se nn hai sponsor che ti supportano nn vai da nessuna parte.

Gli ultimi italiani arrivati in F.1 sono i classici piloti da met? schieramente indietro : Pantano, Liuzzi, Bruni.

Sono rimasti solo Trulli e Fisichella che ormai militano in F1 da pi? di 10 anni e purtroppo hanno raccolto poco soprattutto Trulli ke x me ? l'unico pilota italiano che su una macchina vincente avrebbe riskiato di lottare x il titolo ( infatti Briatore lo ha mandato a spasso xk? temeva ke potesse intralciare il suo pupillo Alonso) a differenza di Fisichella che x 2 anni ha avuto una vettura da mondiale ed ? riuscito a vincere appena 2 gare mentre il suo compagno centrava il bis mondiale.

C'? anche da dire che la Ferrari di piloti italiani non ne vuole proprio sapere, preferisce prendere un pilota affermato x vincere subito invece di cercare di far crescere un pilota italiano da portare in F1 come ha fatto la Mclaren con Hamilton o la Renault con Alonso o la stessa Ferrari con Massa.

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Complimenti per il topic veramente da Amarcord.

Qualche considerazione voglio farla sugli anni 50, 60 e 70, in quanto del periodo da patrese in su si ? gi? parlato abbondantemente.

Anni 50 dopo Ascari. Ci sono due ottimi piloti italiani dalle vite personali molto interessanti (provate a leggere "gli indisciplinati della F1" :aham: ) Castellotti e Musso. Sono all'altezza dei migliori, son autentici campioni in grado di vincere il mondiale, ma in quegli anni la morte ? dietro l'angolo e entrambi perdono la vita. Quando Musso mor? a reims era in piena lotta per il mondiale. Il ricambio generazionale dopo Ascari e Farina c'era stato ma quello era l'automobilismo di allora. Lo dico per i pi? giovani del forum: ora si fermano le corse per un detrito sulla pista, allora si correva con i morti (oltre dieci come a Monza 61) ai lati della pista e il GP proseguiva. Altre mentalit?, altri tempi che per noi ? difficile, se non impossibile comprendere. a proposito di Monza 61 un tedesco era ormai Campione del mondo, Von Trips, ma anche l? intervenne la morte. A voler essere precisi tra Caracciola e Schumacher c'? quindi Von Trips e potremmo dire anche Rindt, che fu pi? tedesco di quanto Andretti possa essere considerato italiano. Rindt non perse mai la cittadinanza tedesca. E poi ci fu Bellof, ma anche allora la sorte decise diversamente.

Ma torniamo agli italiani. Gli anni 60 videro anch'essi diversi piloti italiani all'altezza. Baghetti, un talento che si perse perch? mal gestito, ma che rimarr? nella storia per un'impresa difficilmete eguagliabile: vinse nel suo primo GP iridato dopo che aveva vinto nel suo primo GP in assoluto, e allora l?e prove non iridate avevano un notevole valore. Poi Lorenzo Bandini, per il quale sto ancora male pensando alla sua tragica fine. Nel 66 era in testa al mondiale ma poi un'incredibile serie di circostanze, scioperi e problemi vari di gestione della Ferrari, accoppiata alla volont?, costante in quegli anni, di preferire il Mondiale Marche alla F1, impedirono a Lorenzo di portare a termine l'impresa. Nel 67 poteva essere ancora possibile ma poi...

C'? da ricordare anche Scarfiotti, che era comunque un bel talento, specie sulle ruote coperte.

Gli anni 70 sono effettivamnete anni difficili, ma un pilota voglio ricordare per la grinta e il coraggio da leoni: Vittorio Brambilla.

Quindi non anni di buioi assoluto prima di arrivare all'epoca dei tre deglianni 80, solo un'epoca in cui la morte poteva decidere diversamente.

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Non so Ickx, forse Vittorione non lo vedo molto bene. Anche questo suo 'non arrendersi mai' ? indice, a mio modesto parere, pi? di un limite che di un pregio. Non che attaccare sia un difetto, ma i ritiri per aver strafatto e le uscite di pista per la sua irruenza si sprecano...

 

Merzario credo che fosse pi? veloce ma forse ad Arturo ? davvero mancata l'occasione buona, pi? di Brambilla e pi? di Giunti.

 

Infatti poi c'? Giunti, a mio parere era lui il talento italiano del decennio, bella gavetta in Alfa, una entrata in Ferrari giovane, con la fortuna di capitarci nel momento buono per giunta. Se mettiamo insieme Formula Uno e Sport prototipi credo che fosse superiore a Regazzoni. Poi per? l'incdente....

In quanto a gli altri, Galli, de Adamich e colleghi, credo che erano tutti un pelo sotto a Ignazio.

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Non so Ickx, forse Vittorione non lo vedo molto bene. Anche questo suo 'non arrendersi mai' ? indice, a mio modesto parere, pi? di un limite che di un pregio. Non che attaccare sia un difetto, ma i ritiri per aver strafatto e le uscite di pista per la sua irruenza si sprecano...

 

Merzario credo che fosse pi? veloce ma forse ad Arturo ? davvero mancata l'occasione buona, pi? di Brambilla e pi? di Giunti.

 

Infatti poi c'? Giunti, a mio parere era lui il talento italiano del decennio, bella gavetta in Alfa, una entrata in Ferrari giovane, con la fortuna di capitarci nel momento buono per giunta. Se mettiamo insieme Formula Uno e Sport prototipi credo che fosse superiore a Regazzoni. Poi per? l'incdente....

In quanto a gli altri, Galli, de Adamich e colleghi, credo che erano tutti un pelo sotto a Ignazio.

Di Brambilla non ho parlato come di un possibile campione mondiale, ma ti assicuro, era uno che non temeva il confronto con nessuno. De Adamich si avviava ad una buona carriera quando un incidente al primo GP del 68 ne pregiudic? lo sviluppo. L'incidente del 73 poi ne smorz? ogni altra velleit?. Rimase un buon pilota sulle ruote cooperte. Giunti ? un pilota a cui ho voluto bene, un ragazzo simpatico ed educato (era barone...). Per? in sibncerit? nelle gare del 1970 a cui partrcip? fu inferiiore a Regazzoni. La Ferrari aveva dato la stessa opportunit? a tutti e due, poi scelse. Fu un cruccio per Ignazio che a Baires 71 pensava ancora a questo.

Su Merzario ci torner? in seguito.

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non ci sono scuole all'altezza per far crescere piloti

 

Non sono d'accordo.

L'italia ha sfornato campioni in tutte le categorie automobolistiche! Abbiamo vinto gare in tutto il mondo e di tutti i tipi. E lo stiamo facendo ancora oggi.

 

I piloti d'oltre oceano vengono in italia o in inghilterra per crescere, in quanto abbiamo i campionati pi? duri e selettivi. Sono 50 anni che le cose stanno cos?. Perfino JV ? venuto proprio in italia per diventare pilota. (per dirne uno solo di cui si parla in questi giorni nell'altro topic)

 

Diciamo chiaramente che le scuderie inglesi di F1 non gradiscono i piloti italiani e che la Ferrari col progetto Schumy ha rinunciato ad una intera generazione di promesse.

Trulli ad esempio ? uno che da giovane ha vinto tutto, e come dice Aleksander ? stato Briatore a boicottarlo platealmente per non rovinare il giocattolo spagnolo. E' un dato di fatto.

 

Ora se la renault ti butta fuori, la McL e la Fer se ne sbattono di te, cosa si pu? fare se non accettare un contratto milionario per garantirsi una bella pensione?

 

Noi abbiamo avuto tanti grandi piloti. Se un discreto driver come Hill vince un mondiale e uno "fenomeno" come Coulthard siede sulla macchina migliore del lotto per quasi 10 anni consegutivamente, dovremmo, anzi dovrebbe chi pu? decidere certe cose, fare un bel meaculpa e rammaricarsi per gli anni ed i talenti sprecati.

 

Contemporaneamente mi disgusta vedere topic in cui Alboreto, Zanardi e Fisichella (e sicuramente ne ho perso altri) vengono cos? meschinemente derisi, insultati e offesi da ragazzini che sanno andare giusto in bicicletta, non conoscono la storia dell'automobilismo n? i curricula dei piloti su cui sputano stando comodamente seduti alla loro scrivania, mentre quelli alla loro et? gi? vincevano i primi trofei.

 

E' una vergogna.

 

Ricordo pure i commenti negativi e di scongiuro quando l'anno scorso si era paventata la possibilit? che Filippi, se non sbaglio, facesse il collaudatore della Ferrari. Crocefisso ancora prima di aver la possibilit? di esprimersi. Mentre piloti non certo fenomenali come Kovalainen e Piquet siedo gi? sulla F1 non si sa bene neanche perch?.

 

Diciamo che questi tifosi italiani non meritano campioni tricolori. Daltronde l'odio e gli insulti che si becca Rossi sono la cartina tornasole della demenza in cui versano gli spettatori italiani, forse rimbecilliti irrimediabilmente dal fenomeno "schifocalcio".

 

Gente mediocre che "lavora" per abbassare verso la mediocrit? anche gli altri. Gente mediocre di un'italia mediocre qual'

Modificato da 312t4

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Visitatore Ayrton4ever
A voler essere precisi tra Caracciola e Schumacher c'? quindi Von Trips e potremmo dire anche Rindt, che fu pi? tedesco di quanto Andretti possa essere considerato italiano.

 

Ho saltato Von Trips perch? non si ? potuto compiere come pilota senn? l'Italia poteva contare su Bandini...

Rindt ? tedesco un po' per caso...

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Ho saltato Von Trips perch? non si ? potuto compiere come pilota senn? l'Italia poteva contare su Bandini...

Rindt ? tedesco un po' per caso...

A differenza di Bandini, che avrebbe potuto vincere, Trips il mondiale lo aveva praticamente vinto. anche per il meccanismo degli scarti era favorito rispetto a P. Hill. Sta di fatto che era un pilota tedesco, fortissimo,probabilmente pi? di Hill, e che il mondiale lo perse per una tragedia. se il discorso era "non ci sono piloti tedeschi tra Caracciola e Schumacher" allora dobbiamo inserire Von Trips. E Bellof almeno.

Rind: al di l? di complesse situazioni storiche (quando nacque Jochen l'Austria era stata annessa da Hitler), Jochen era di famiglia tedesca con nonni austriaci, quei nonni che lo crebbero dopo che i genitori morirono sotto un bombardamento.

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In effetti Bandini ? stata forse la realt? pi? concreta, fino all'arrivo di Alboreto e company.

Promosso primo pilota dopo qualche anno di gavetta, solo per meriti propri...peccato che il destino gli abbia teso una trappola.

Al momento attuale non c'? una scuola, o meglio, un grande nome alle spalle, che prenda i piloti e li guidi in modo da diventare piloti di F1.

McLaren, Redbull, Bmw, hanno investito in piloti giovani e forti ed ora stanno raccogliendo i frutti.

Speriamo che qualche bella speranza italiana venga premiata un giorno.

Al momento c'? Filippi che ha un'opportunit? come collaudatore Honda, anche se in quest ultimo periodo si ? un p? perso.

Penso che il pilota che pu? crescere ed avere qualche occasione sia Valsecchi, ha vinto la gara finale GP2 Main Series e la seconda gara del GP2 Asia Series in Cina.

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Visitatore Ayrton4ever
se il discorso era "non ci sono piloti tedeschi tra Caracciola e Schumacher" allora dobbiamo inserire Von Trips. E Bellof almeno.

No il senso del topic come l'ho inteso io ? che l'italia non ha avuto grosse stelle o piloti vincenti dai tempi di Ascari ed ? una lunga sosta. Io dicevo che nemmeno la germania ecc. ecc. se poi inseriamo anche quelli che sarebbero potuti diventarlo con continuit? giusto mettere von trips ma anche Bandini e uno che era in crescita esponenziale era anche Nannini.

Non due Clark ma piloti italiani che con la famosa occasione giusta sarebbero potuti diventare campioni poi Von Trips poteva essere molto pi? forte di entrambi, ammetto la mia ignoranza su questo pilota

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No il senso del topic come l'ho inteso io ? che l'italia non ha avuto grosse stelle o piloti vincenti dai tempi di Ascari ed ? una lunga sosta. Io dicevo che nemmeno la germania ecc. ecc. se poi inseriamo anche quelli che sarebbero potuti diventarlo con continuit? giusto mettere von trips ma anche Bandini e uno che era in crescita esponenziale era anche Nannini.

Non due Clark ma piloti italiani che con la famosa occasione giusta sarebbero potuti diventare campioni poi Von Trips poteva essere molto pi? forte di entrambi, ammetto la mia ignoranza su questo pilota

 

Alla fine degli anni '70 eravamo pieni di giovanissimi talenti.Quella generazione e' stata sfortunata e soprattutto Michele Alboreto ed Elio De Angelis il titolo lo avrebbero potuto vincere non solo una volta.Purtroppo le cose non sono andate cosi'.Prima di loro vari talenti di valore si immolarono:tra gli altri Castellotti,Musso,Bandini,Scarfiotti,Giunti.La Ferrari fu' fatale a molti di loro.

Poi negli anni '90 e 2000,Fisichella e Trulli non sono stati da titolo,ma neppure cattivi piloti.

Insomma,se oggi dopo Ascari avessimo avuto qualche titolo in piu' non ci sarebbe stato proprio niente fuori posto.

La domanda e':c'e' qualcosa di sistemico nei nostri fallimenti,oppure e' stata soltanto sfortuna?Credo che bisognerebbe analizzare caso per caso.

 

 

 

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e dei piloti scandinavi che mi dite? hakkinen,raikkonen,peterson,rosberg....frutto di "scuola" o

di una freddezza emotiva di cui hanno fatto virt? mantenendo magari i nervi saldi,che uno spirito "latino"

magari non ha? ? una teoria campata in aria?

 

per quanto riguarda gli italiani...boh.... il pi? forte pu? essere trulli senza dubbio ma non ha

avuto possibilit? di giocarsi i mondiali....

Modificato da pigeiarvei

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io credo che la spiegazione sia molto piu' semplice di quello che sembra.dopo ascari non e' piu' nato un vero fuoriclasse italiano,cosi come prima di schumacher non e' nato uno tedesco,e dopo prost non e' nato uno francese.

 

non credo alla storia del boicottaggio dei team inglesi.i piloti italiani sono stati piu' volti ingaggiati dai team inglesi(patrese brabham williams) (de angelis mclaren) e ancora zanardi e tanti altri...

 

se ci fosse stato un alonso un senna un hakkinen col passaporto italiano i team inglesi avrebbero fatto la fila per ingaggiarlo.

 

non credo sia un problema di categorie minori o scuola italiana,visto che dai nostri campionati sono venuti fuori un sacco di campioni

 

 

dopo ascari ci sonostati buoni e ottimi piloti italiani,ma il fuoriclasse vero deve ancora nascere.tutto qua secondo me

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io credo che la spiegazione sia molto piu' semplice di quello che sembra.dopo ascari non e' piu' nato un vero fuoriclasse italiano,cosi come prima di schumacher non e' nato uno tedesco,e dopo prost non e' nato uno francese.

 

non credo alla storia del boicottaggio dei team inglesi.i piloti italiani sono stati piu' volti ingaggiati dai team inglesi(patrese brabham williams) (de angelis mclaren) e ancora zanardi e tanti altri...

 

se ci fosse stato un alonso un senna un hakkinen col passaporto italiano i team inglesi avrebbero fatto la fila per ingaggiarlo.

 

non credo sia un problema di categorie minori o scuola italiana,visto che dai nostri campionati sono venuti fuori un sacco di campioni

dopo ascari ci sonostati buoni e ottimi piloti italiani,ma il fuoriclasse vero deve ancora nascere.tutto qua secondo me

 

Non sono d'accordo nel mettere sullo stesso piano per esempio Schumacher e Senna con Prost e Piquet e poi Alonso ed Hakkinen.Poi bisognerebbe ben capire cosa si intende per fuoriclasse.Per esempio e' molto importante capire quanto conti la partecipazione allo sviluppo della macchina.

Altra cosa e' il fuoriclasse inteso come campionissimo irripetibile:a questa categoria accedono secondo me solo Fangio,Senna e Schumacher(dal '50 in poi).

Non parliamo poi del ''mito'' Gilles Villeneuve che non e' stato neanche un fuoriclasse,ma una concezione di vita vera e propria:fuori concorso.

Ancora, e' necesario aggiungere,quanto sia decisivo trovarsi piu' volte,per circostanze varie,con un mezzo vincente pur avendo fallito in precedenza varie occasioni.

Per una ragione o per un'altra tanti piloti italiani come Castellotti,Musso,Scarfiotti,Bandini,Giunti,Alboreto,De Angelis non hanno avuto mai vere occasioni da titolo.

Pensate solo per esempio ad Hawtworne, a Surtees, a Phil Hill, a Niki Lauda, a Jody Sheckter,ad Alain Prost,a Piquet,a Mansell:quanti anni con il volante giusto in mano!

Se negli anni '50 Castellotti e Musso non avessero avuto proccupazioni extrasportive, se Bandini e Giunti avessero avuto la Ferrari giusta e non avessero avuto quei casualissimi incidenti, se Alboreto avesse avuto le turbine del caso nel 1985 e se De Angelis avesse detto si nell'agosto 1984 alla corte di Frank Williams,quanti mondiali sarebero arrivati?

Non sono queste circostanze dipese dalla valentia nella messa a punto o nel pilotaggio,ma piuttosto da eventi esranei alla qualifica di Campione del Mondo.

Castellotti aveva pressioni sentimentali che lo dividevano tra Delia Scala e la madre,con Ferrari a soffiare sul fuoco.

Musso aveva debiti di gioco e doveva vincere a Reims per pagare i debiti anche di affari sbagliati ed anche in questo caso la competizione in casa Ferrari vedeva Hawtorne e Collins coalizzati contro di lui.

Bandini mori' a Montecarlo in un rogo causato da un probabile collasso fisico.

Giunti fu' coinvolto,a Baires, in un incidente folle a causa delle pazzie di Beltoise quando era ancora giovane.

Michele pago' la scelta di turbine sbagliate essendo assolutamente estraneo alle ragioni dell'opzione.

De Angelis nel '85 rimase in Lotus per una questione di coerenza professionale e fu' ripagato con pessima moneta,mentre nel '78 fu ad un passo nella sostituzione del grande Gilles Villeneuve(e il 1979 sarebbe stato l'anno dell'iride:era piu' veloce di Sheckter '79).

Tutti eventi estranei alle capacita' sportive vere e proprie,che sarebbero potuti capitare a molti e molti altri campioni del mondo.

 

La verita' e' che Ferrari non ha mai desiderato ardentemente(ad eccezione di Alboreto)vincere un mondiale con un giovane italiano,per il terrore di essere oscurato in termini pubblicistici(anche gli amatissimi Nuvolari e Villeneuve ebbero problemi di ''competizione'' nel culto dell'immagine che il Drake coltivava).

E,si sa, la Ferrari era il mezzo naturale per un giovane pilota italiano aspirante campione:pochi sono stati i nostri piloti ingaggiati come PRIME GUIDE da grandi case inglesi o tedesche,tant'e' che quando Chapmann scelse De Angelis si grido' al miracolo.

Lo stesso Alberto Ascari pago' a caro prezzo il divorzio da Ferrari.

 

 

 

 

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La verita' e' che Ferrari non ha mai desiderato ardentemente(ad eccezione di Alboreto)vincere un mondiale con un giovane italiano,per il terrore di essere oscurato in termini pubblicistici(anche gli amatissimi Nuvolari e Villeneuve ebbero problemi di ''competizione'' nel culto dell'immagine che il Drake coltivava).

E,si sa, la Ferrari era il mezzo naturale per un giovane pilota italiano aspirante campione:pochi sono stati i nostri piloti ingaggiati come PRIME GUIDE da grandi case inglesi o tedesche,tant'e' che quando Chapmann scelse De Angelis si grido' al miracolo.

Lo stesso Alberto Ascari pago' a caro prezzo il divorzio da Ferrari.

 

Sono d'accordo, per varie ragioni Ferrari non ha mai troppo amato le tensioni che si creavano quando aveva piloti italiani in squadra, e credo che il seme sia ancora ben vivo nella squadra.

D'altra parte se sento un intervista adesso di un Trulli o Fisichella rispetto a tanti colleghi ? tutto un continuo io, io, io quando le cose vanno bene, e la macchina, la macchina, la macchina quando le cose non vanno.

Forse un po' pi? di diplomazia aiuterebbe a trovare posto in squadre top.

 

Ciao

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Scusate ma mi ripeto.

Se negli anni passati verie vicissitudini ci hanno tolto un potenziale campione, e sono d'accordo, ? anche vero che negli ultimi 20 anni i nostri piloti sono stati abbandonati, diciamo cos?.

Non si pu? negare che se Hill ? diventato campione e Coulthard ? stato seduto per molte, troppe stagioni sulla vettura migliore, lo stesso sedile avrebbero potuto benissimo meritarlo anche tanti altri italiani, che in ogni caso, nel mentre, hanno vinto titoli e gare di tutti i tipi ed in tutto il mondo.

Perch? dei medi come Piquet Jr e Kovalainen sono in F1 e il nostro pantano non rimetter? pi? piede nel circus? Pantano non ? un fenomeno? Perch?, quelli che ho citato?

A quanti buoni italiani abbiamo rinunciato negli ultimi 20 anni?

Ripeto fino alla nausea che trulli se la giocava benissimo con Alonso. Poteva essere il campione del mondo 2005. Ma non era nei piani di billionaire..

 

Nel mentre una ferrari in completa crisi ha puntato tutto sul tedesco. Un piano aziendale a lungo termine che ha ripagato ma che ha richiesto una presenza sulla seconda vettura di piloti sacrificabili.

In questo senso ? stato un bene che non ci fosse un italiano a fare il pagetto, ma ora ? tempo che anche l'italia saluti un campione del mondo. Mi auguro che qualcuno al mondo possa dare una svolta a questa situazione imbarazzante.

 

E' tuttavia surreale che da una parte i tifosi si dichiarino rammaricati per l'assenza di un italiano al top (in F1), e contemporaneamente riversino le loro frustarzioni sui piloti in attivit? -e non- offendendoli nel modo pi? becero.

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se trulli e' l'erede di ascari allora....chiudiamo il topic....a parte gli scherzi...

 

damon hill non era un fenomeno,ma quando la williams lo ha ingaggiato negli anni 90' quali piloti italiani c'erano in giro?morbidelli zanardi?

 

altri piloti come patrese hanno avuto le macchine migliori in circolazione e non ha vinto,l'unico che ci e' andato vicino e' stato alboreto nell'85,ma aime' michele dopo quella stagione si e' eclissato rapidamente...

 

dopo ascari la migliore generazioni di italiani e' stata quella degli anni' 80',piloti bravissimi,ma purtroppo inferiori ai fuoriclasse piquet senna mansell prost che dominavano e vincevano..

 

poi ce' stato il buio degli anni' 90',e negli anni 2000 buoni piloti sicuramente,ma ripeto,se vogliamo considerare trulli alla pari di alonso allora possiamo anche parlare d'altro...

 

fisichella era considerato un fenomeno in sauber,poi in renault si e' visto cosa valeva...

 

continuo a ripetere che secondo me dopo ascari non ce' stato piu' un campione del mondo italiano,semplicemente perche' non abbiamo piu' avuto un vero pilota da mondiale

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