Rain 1 Inviato 30 Aprile, 2008 So che il 1 maggio ? domani, ma non so se avr? occasione di venire in questo forum e ci tenevo a lasciare un messaggio per Ayrton. Da che ho memoria io della Formula1 c'? sempre stato Ayrton Senna. Ogni domenica da che mi ricordo, lui c'era. Sempre. Un segno del destino che mi avrebbe dovuto far capire a chi avrei dato il mio cuore di tifosa fu che nei miei sogni di bambina, che in qualche modo restava affascinata dal mondo delle corse, c'erano due scuderie leggendarie: la Lotus e la McLaren. Destino davvero visto che Ayrton avrebbe corso per entrambe conquistando i suoi primi successi con l'una e 3 titoli mondiali con l'altra. E io finii per andare in completa adorazione di colui che definisco il Pilota per eccellenza. Ho vissuto il mito di "Senna e Prost" e da piccolina sentivo i miei amici e compagni di scuola dire solo "Senna e Prost!", "Senna e Prost!". Alla fine cominciai anch'io a tifare per uno dei due e quando mi venne chiesto chi mi piacesse tra i due risposi: "Senna." e divenni rossa come un semaforo! L'imbarazzo fu tale che da allora decisi di non dire mai pi? a nessuno quanto tenessi a Senna. E cos? feci. E mi sarebbe costato. Seguivo la Formula1 per quanto possibile ad una bambina che non ? certo cresciuta in una famiglia di appassionati, un po' a modo mio e il primo ricordo di Ayrton Senna che ho ? forse del primo gran premio che lo ha messo in luce: quell'ormai leggendario Gran Premio di Montecarlo del 1984, dove sulla sua Toleman ha fatto quella corsa incredibile. Mi ricordo che di lui mi piacque.....il nome!!!! Ayrton Senna Da Silva. Ero una bambina. L'altra volta che mi colp? fu quando ad un gran premio Senna era senza casco e lo vidi l?, un attimino arrabbiato....per cos? dire. Forse era Monaco 88 dopo che usc? dalla corsa, ma non ne sono sicura. Ho pensato che non avevo mai visto niente di pi? bello! riferito a lui, mica alla sua uscita di pista!!! Mi ci volle ancora del tempo prima che capii quello che inevitabilmente mi sarebbe successo. Un certo Gran Premio del Brasile del 1991 per l'esattezza. Quando Ayrton corse e vinse in quel modo incredibile, senza marce, corse e vinse da eroe! Allora tutta la mia passione per lui esplose. Credo che allora sia nato davvero il mio amore per la Formula1, quello che mi contraddistingue tutt'ora, prima era un po' diverso, per questo chiamo quel gran premio il "Gran Premio del Destino". Dopo quella volta fu chiaro che Ayrton e la Formula1 avrebbero sempre occupato un posto speciale per me. Mi ricordo dei telegiornali che parlavano di quel gran premio e io....quanto ci sognai, quanto ci fantasticai. Senna era diventato il mio amore segreto. Avevo 15 anni. Se ripenso a quello che mi fece provare, potrei dire che ? stato davvero il mio amore adolescenziale. Mi ricordo che quando lo vedevo, in qualsiasi occasione, vibravo come una corda di violino. Alla premiazione dei "telegatti", non me lo potr? mai scordare, me lo vidi apparire in smoking, bello come un sogno, io che schizzai su come se fossi seduta su una molla e il grande Corrado che gli diceva, scherzando, "e come lo fermi? Io un'idea ce l'avrei: Alt!" riferito a Carol Alt con cui si diceva che avesse una storia, e quando la telecamera and? proprio su di lei, tra il pubblico, che sorrideva alla battuta......mi sentii una punta di gelosia...una punta?!? No, no. Altro che punta! "Che vuole questaaaa?!?!" Ayrton era solo mio. Adesso se ci ripenso mi viene da sorridere di me stessa. Penso di essere una persona privilegiata. Ho potuto godere della presenza della coppia pi? leggendaria della Formula1: Senna e Prost. Ho vissuto le loro vicende, non mi sono state raccontate. Sono i piloti dei miei tempi. Mi sento fortunata perch? ho potuto vivere la Formula1 quando c'era colui che per me ? diventato il simbolo stesso della Formula1, il campione dei campioni, il numero uno dei numeri uno. Il pi? grande in assoluto di tutti i tempi. Tutti gli altri sono destinati a venire dopo di lui. A inseguirlo senza mai raggiungerlo. L'ultimo ricordo: quella williams che non mi piaceva. Ayrton era cos? strano con quella tuta. Ancora oggi non riesco a vedere le sue foto del periodo williams. Dov'era la sua (mia) McLaren? La williams non riusciva a far esprimere il suo genio, il suo incredibile talento. Era una sofferenza. Quella domenica la notizia di Imola mi colse come un fulmine a ciel sereno. Ero costretta a un mega-pranzone del 1 maggio e quando il telegiornale diede la notizia ricordo solo che incredula come non mai, e persa, guardai i miei genitori e la mia frase di incredult? non la voglio ripetere. Dopo andai in camera mia e piansi, tanto, ma cos? tanto. Andai avanti cos? per diversi giorni. La cosa fu ancora pi? brutta perch? non parlai con nessuno di quello che mi stava capitando. Sentivo che nessuno mi avrebbe capita. Alla fine di tutto, tanto per peggiorare (se possibile) lo stato pietoso in cui ero, mi beccai pure l'influenza. Almeno questo mi giustific? con mia madre che si stava preoccupando vedendomi con una faccia da spavento che non mangiavo pi?. La convinsi che era tutto dovuto all'influenza che stavo covando. Poi guarii, ma dentro di me qualcosa si era rotto. Lo ? tutt'ora. Per quanto riguarda la Formula1....per me non c'era pi?. Non riuscivo pi? a guardarla. Non aveva senso. Ci sarebbero voluti 11 anni e un glaciale pilota nuovamente della McLaren (un certo Kimi Raikkonen) e un pilota spagnolo di grande passione, che avrebbe corso, guarda caso, per la McLaren (un certo Fernando Alonso) per riportarmi l?. Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Non lo ?. Non lo sar? mai. Mi sentii cos? strana dopo quel 1 maggio. Lui era sempre stato l? in pista. Ogni domenica di gran premio potevo contare su di lui, sulla sua presenza. Durante la pausa invernale pensavo a lui, a cosa stesse facendo e lo aspettavo fiduciosa alla prossima stagione. Sapevo che mi avrebbe accompagnata per tutta la sua carriera e poi lo avrei rivisto aggirarsi per i circuiti come fanno altri grandi campioni ora in pensione. Ma sapevo che, in un modo o nell'altro, non mi avrebbe mai lasciata. Lo avevo dato per scontato. E forse proprio per questo dopo quel giorno ho capito ancora di pi? quanto mi avesse segnata e quanto fosse importante per me. Non mi sono mai voluta definire la tifosa n.1 di Ayrton, sono sicura che c'? tra i suoi tifosi chi lo ha amato pi? di me e che ? degno di essere un suo tifoso e di sentirlo suo pi? di me. Per?, se dopo tanti anni ancora penso a lui, se in tutti questi anni ho pensato a lui, nonostante la mia vita con tutto il suo carico di avvenimenti, se sono qui a scrivere di lui, questo di certo qualcosa significa. Ayrton mi manchi. Non ti ho mai dimenticato. Non lo far? mai. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
rumpen78 6 Inviato 30 Aprile, 2008 a distanza di 14 anni ricordo ancora perfetamente quella giornata.cosa ho fatto cosa ho pensato e dove sono andato,dalla mattina fino a che sono andato a letto,la sera tardi.e parlandone a volte con qualcuno ho visto che quel giorno,e' una di quelle poche date in cui molti si ricordano dove erano e cosa facevano. ma la sensazione che ricordo piu' viva nella mia mente e' il senso di irrealta'.pensavo ad ogni gara successiva che ci fosse stato anche lui.invece la domenica in griglia mancava sempre un nome Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Visitatore Ayrton4ever Inviato 30 Aprile, 2008 Bellissima testimonianza, davvero Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Alesi27 2 Inviato 30 Aprile, 2008 Bellissimo post. Anche chi quel giorno compiva solo 4 anni come me capisce il vuoto che ha lasciato in questo mondo, nessuno come Lui. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
monza1993 3 Inviato 30 Aprile, 2008 Tanto per cominciare, un saluto di benvenuto a Rain. Un bellissimo post. Come ha segnalato bene Rumpen, quel giorno ? un p? il Kennedy's Days di almeno due generazioni di appassionati di Formula Uno, e forse non soltanto per loro. Quel giorno ? stampato nella menoria, e fu ben definito da Antonini con il facile ma perfetto titolo del marted? consueto di AS: "si chiude un'era" Quello che colpisce di Ayrton, oggi, ? la sua ancora incredibile immediatezza. Rivedo senza troppi problemi le sue imprese in pista, ma l? dove davvero vengo ricatapultato in quegli anni, rivivendo perfettamente come ero io quindici anni fa, ? quando rivedo le sue immagini sul podio, sorridente, mentre spruzza lo champage di turno. Ecco l'immediatezza. E nella civilt? mediterranea questa coincide con la bellezza, perch? c'? da aggiungere anche questo aspetto, pi? che marginale per un pilota: era anche un bell'uomo. Di immediatezze cos?, da allora, non ne ho ancora viste... E' un bene che parliamo di questo oggi e non domani, dunque una piccola variante per chiudere: Ayrton, salutaci Roland. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
lucaf2000 1664 Inviato 30 Aprile, 2008 era il mio idolo, quel giorno se ne and? una parte di me... quel pomeriggio f? un calvario, anche se mi rassegnai da subito, non ci furono mai speranze per i miracolo, e quando ormai alle 18 dissero che lo tenevano in vita con le macchine tutto per me era finito.. sono uno che in vita mia non ha mai pianto praticamente, ma mi ricordo benissimo che il giorno dopo a scuola quando ci siamo alzati per salutare la professoressa (abitudine che penso non esista piu') il mio migliore amico vedendomi distrutto mi guard? e mi disse: mi dispiace luca... mi misi a piangere tantissimo, davanti a tutti, non mi ? mai successa una cosa del genere, scoppiai come se stessi cercando di liberare qualcosa di troppo grande che non riuscivo a tenermi dentro.. molti non ci crederanno, ma ancora oggi mi devo riprendere dalla sua perdita, non ho davvero dubbi, quel giorno su quel muro ? morta una parte di me... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Loris87 0 Inviato 30 Aprile, 2008 Io ho iniziato a seguire la Formula 1 nel 97, verso Aprile Super Quark fece una puntata su Senna, su come la tecnologia di allora non pot? salvare la vita del pilota.... Io fino a quel momento non sentii nominare il suo nome, ma con l'andare nel tempo cercai di capire chi era, perch? ? stato molto amato, perch? il mondo tifava per lui..... A distanza di anni mi sembra di essere stato un suo tifoso accanito, di averlo seguito ogni domenica. Mi ? rimasta in mente quella vittoria ad Interlagos 91, con Lui che urla per aver vinto la gara e per il dolore al braccio. :rosa: Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
rumpen78 6 Inviato 30 Aprile, 2008 Tanto per cominciare, un saluto di benvenuto a Rain. Un bellissimo post. Come ha segnalato bene Rumpen, quel giorno ? un p? il Kennedy's Days di almeno due generazioni di appassionati di Formula Uno, e forse non soltanto per loro. Quel giorno ? stampato nella menoria, e fu ben definito da Antonini con il facile ma perfetto titolo del marted? consueto di AS: "si chiude un'era" Quello che colpisce di Ayrton, oggi, ? la sua ancora incredibile immediatezza. Rivedo senza troppi problemi le sue imprese in pista, ma l? dove davvero vengo ricatapultato in quegli anni, rivivendo perfettamente come ero io quindici anni fa, ? quando rivedo le sue immagini sul podio, sorridente, mentre spruzza lo champage di turno. Ecco l'immediatezza. E nella civilt? mediterranea questa coincide con la bellezza, perch? c'? da aggiungere anche questo aspetto, pi? che marginale per un pilota: era anche un bell'uomo. Di immediatezze cos?, da allora, non ne ho ancora viste... E' un bene che parliamo di questo oggi e non domani, dunque una piccola variante per chiudere: Ayrton, salutaci Roland. e' avvenuto tutto velocemente.dopo 10 minuti dall'incidente avevamo tutti capito che sarebbe morto.quel corpo disteso sull'asfalto con le braccia e i piedi divaricati e senza vita era la chiara immagine di un equipe di medici che si stava affannando su un cadavere.due giorni dopo copertina di autosprint a sfondo nero con scritta rossa,la copertina piu' drammatica mai pubblicata da un giornale sportiva.all'interno il titolo apriva "e' finita un'era". era tutto finito,nell'arco di pochi attimi,l'era piu' incredibile della f.1 si era conclusa. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
luke36 6 Inviato 30 Aprile, 2008 Benvenuta Rain. Domani prover? a scrivere qualcosa. So che sar? dura. La testimonianza di Rain, come la pioggia che Ayrton amava tanto, ? la prova che qualcosa ? acccaduto a tutti quelli che hanno apprezzato Senna sia come pilota che come uomo. Luke 36 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
rumpen78 6 Inviato 30 Aprile, 2008 e' strano che proprio prost abbia usato le parole piu' belle e sincere."a volte mi chiedo cosa ne sarebbe stato di lui..penso che sarebbe tornato in brasile semplicemente". ricordo un servizio di zermiani "quelle mani magiche non toccheranno mai piu' un volante...",conl'immagine di ayrton ai box,che mima il gesto di guidare,ad un meccanico.. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Spamming Driver 3 Inviato 30 Aprile, 2008 Oggi, invece, ? morto, sempre 14 anni fa, il povero Roland Ratzemberger... per? quello, chissenefrega, vero? L'importante ? ricordarsi solo di Senna (poveretto pure lui sia chiaro), solo lui ha lasciato la pelle sui circuiti...... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
gio66 6 Inviato 30 Aprile, 2008 Oggi, invece, ? morto, sempre 14 anni fa, il povero Roland Ratzemberger... per? quello, chissenefrega, vero? L'importante ? ricordarsi solo di Senna (poveretto pure lui sia chiaro), solo lui ha lasciato la pelle sui circuiti...... http://www.f1grandprix.it/public/IBforum2/...c=16625&hl= e non aggiungo altro per non rovinare entrambi i threads. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Visitatore Ayrton4ever Inviato 30 Aprile, 2008 molti non ci crederanno, ma ancora oggi mi devo riprendere dalla sua perdita, non ho davvero dubbi, quel giorno su quel muro ? morta una parte di me... non sai quanto quoto, ? un evento che mi ha cambiato la vita e che mi impedisce di andare a Imola domani: semplicemente non me la sento, non ce la faccio Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
lucaf2000 1664 Inviato 30 Aprile, 2008 Oggi, invece, ? morto, sempre 14 anni fa, il povero Roland Ratzemberger... per? quello, chissenefrega, vero? L'importante ? ricordarsi solo di Senna (poveretto pure lui sia chiaro), solo lui ha lasciato la pelle sui circuiti...... c'? un topic apposta, non capisco davvero questa tua uscita.... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Tom Kristensen 0 Inviato 30 Aprile, 2008 Ero solo un bambino in quel bruttissimo week end ma sei entrato nel mio cuore lo stesso. Con la morte di Roland fecero continuare lo spettacolo ma si doveva fermare! Lo spettacolo a volte deve fermarsi! E invece cos? non fu...E nemmeno per te si ferm?...Ma il cuore di tantissime persone si spezz? contro quel maledetto muretto e mentre il tuo cuore si fermava stavamo piangendo tutti. Quella pista ti ha portato via ma per sempre rimarrai nel nostro cuore, rimarrai il nostro Eroe! RIP AYRTON Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Yellow 312 Inviato 1 Maggio, 2008 non ho visto praticamente nulla di questo grande campione se non le repliche o alcuni spezzoni del suo talento quindi mi fermo qui con il commento... ? stato un Grande che ha segnato la f1... ciao ayrton Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
luke36 6 Inviato 1 Maggio, 2008 Il mio 1 Maggio 1994 ? Sembra strano parlarne, strano addirittura pensare alle conseguenze che quel giorno ha indotto in me. Quello che so ? che in realt? Ayrton non ? mai morto ma ? continuato a vivere negli insegnamenti che mi ha lasciato e che mi hanno aiutato a raggiungere obiettivi professionali di cui ringrazio soprattutto lui. E si, proprio cos?. Penso che in molti hanno subito la stessa influenza. Come ho gi? letto in tantissime testimonianze quello che sorprende e sconvolge per certi aspetti ? la sensazione che lui sia sempre stato vivo. Quel giorno ? come se fosse stato parte di un progetto. Non si spiega del perch? a distanza di 14 anni sembra che sia ieri che lui ci abbia lasciati. Questo va al di la dell'umana comprensione e razionalit?. L'impatto emotivo che quel giorno ha causato in me ? stato enorme. Come uomo di scienza sapevo che per lui non c'era nulla da fare ma dentro di me sapevo che qualcosa stava accadendo. Infatti ho fatto miei i suoi principi, il cercare di superare i miei limiti, avere dei sogni ma intravederne la realt?. Sapere che ha donato milioni di dollari senza farne trapelare mai notizia e porre le basi per la nascita della ASF (oggi IAS) e di cui posso dire di far parte potendo contribuire ad aiutare chi ha bisogno proprio partendo da quello che sono diventato grazie a quello che a me ha lasciato, in una sorta di cerchio che si chiude e di cui solo ora riesco a vederne il compimento. Credo che questo lo faccia mantenere in vita per sempre in me e fintanto che io vivr? sapr? che ci sar? sempre un nuovo obiettivo da raggiungere e un nuovo progetto da pianificare e soprattutto donare le mie conoscenze al suo sogno il che mi fa sentire costantemente parte integrante e fattiva del suo progetto illuminato. Voglio postare qui un articolo scritto da Michele Bernabei a dieci anni da quel 1 Maggio 1994. Credo che aiuter? molti a capire chi fosse Ayrton. Buona lettura. Dopo aver attraversato paesaggi torbidi, meschini, ambigui, spesso avvolti da nebbie fitte, avvolgenti, disorientanti, ritengo opportuno far uscire un?occhiata di sole sul lato positivo, genuino, sincero dello sport, tramite la proposizione della figura di un campione vero: Ayrton Senna. Il linguaggio delle emozioni agonistiche ha una profondit? arcaica che perdura nelle differenti et? e per questo motivo una pagina di cronaca sportiva pu? appassionarci di pi?, apparendo persino pi? seria di altre concernenti la politica o la cultura. Ayrton Senna ha impersonificato, in modo emozionante e struggente al tempo stesso, questa retorica del linguaggio, sostanziandola con la sua personalit? straordinaria, con la sua concentrazione mistica, con le sue regola di vita rigide secondo le quali ?per vincere occorre meritare e per meritare occorre lavorare?, impegnarsi, dove dare il meglio di s? significa sviluppare la propria parte pi? vera, identificando i punti deboli e quelli forti, ponendo solo questi come base del proprio successo, senza alienanti artifizi. Ayrton ci ha insegnato che la dote fondamentale di uno sportivo vincente ? l?assoluta concentrazione, raggiunta attraverso un assiduo lavoro di tenacia, di coraggio, di controllo costante di s? e delle proprie forze, avendo la consapevolezza che solo le proprie doti naturali sono il tramite ineliminabile verso la vittoria. Senna e gli altri, Senna e il resto, tanti grandi, lui di pi?, tanti campioni, lui extra. Nel mondo variopinto e strombazzante delle corse e dello sport moderno in generale, tra le macchine, le gomme, i telai, la squadra, emergeva la sua figura, il pilota che fa cantare il motore, e se non ci fossero i Nuvolari, i Fangio, i Senna, l?apice della competizione, la consacrazione della vittoria perderebbe non poco del suo mistico fascino, con una immagine forte ma reale sarebbe ?come infilare diamanti al dito di uno scimpanz??. Occorre quindi capire cosa Ayrton abbia dato allo sport, ? un aspetto unico ed imprescindibile sta nel fatto che con lui correva un paese intero, il Brasile, che materializza una inesprimibile ?saudade?,una nostalgia di vivere mentre vivi, una cadenza, un passo lieve su questa terra, la parte pi? intima di un popolo, non la chiassosa superficialit? delle cartoline, ma l?intimit? che ride di malinconia, come faceva Senna. Ayrton aveva su di s? un ruolo rappresentativo di sentimenti e speranze comuni, come se i gesti da lui compiuti fossero appartenute a una molteplicit? di anime, a tutti i brasiliani. A sostegno di ci? il funerale di Senna in Brasile fu un rito nazionale celebrato dai poveri delle ?favelas? e dai ricchi delle spiagge pi? dorate, il cui svolgimento in mezzo a una folla mesta e impulsiva illustr? i significati di simbolo e di eroe assegnati a un uomo che sapeva vincere non solo per la perfezione di guida ma, soprattutto, per un superiore sentimento e un ineguagliabile carisma. Ayrton, dopo la morte, ? stato assunto nel cielo della mitologia sportiva e ,infatti, una stella della costellazione di Auriga, per volont? dei tifosi, porta il suo nome. Fin da quando il suo casco gialloverde ha fatto la sua comparsa sulle piste di tutto il mondo,il dubbio per tutti, appassionati e non, ? sempre stato uno solo: Senna eguaglier? il record di titoli mondiali vinti da Fangio o lo sbricioler?? Ayrton era un miscuglio perfetto ed irripetibile, proprio di quelli che dalla nascita sono destinati a lasciare il segno nella storia, ma soprattutto nell?animo e nella memoria della gente. Tecnicamente, Ayrton aveva lo straordinario controllo del mezzo di Mansell, la generosit? agonistica di Gilles Villeneuve, la meticolosit? della messa a punto di Prost, la sagacia tattica di Fangio, la pulizia di guida di Clark, il fascino di Reutemann. Quindi,solo uno ?stop?, violento e fatale poteva frapporsi tra lui e il trono del pi? grande di sempre. E a tradirlo non poteva essere la sua immensa bravura, bens? solo un cedimento meccanico, perch? a correre si ? in due, il pilota e la macchina, se il pilota pu? nascere perfetto, non si pu? dire altrettanto delle automobili da corsa, neppure di quelle campioni del mondo. Siamo ormai al decimo anniversario della scomparsa, Senna ? morto il primo maggio 1994 a Imola, su una delle piste che lui amava di pi?,in quella Emilia-Romagna, terra di sognatori, cos? celebre per i Grandi dell?automobile. L?ultimo Ayrton, cos? cupo e pensoso, sentiva forse il peso di un mondo dello sport che si stava commercializzando, lasciando in disparte l?aspetto umano, preferendo gli atleti-robot, freddi e cinici. Chi seguiva da anni Ayrton e lo amava veramente come campione-simbolo,aveva visto sul suo volto una preoccupazione latente, persino i segni premonitori della voglia di piantarla l?, Senna cos? grande da presagire anche la sua fine. Nel mondo della competizione sportiva ad alti livelli, forse c?? cordialit? ma ben poca amicizia, Ayrton faticava a comprendere tutto questo, e il tarlo del dubbio per vivere nell?ambiente sbagliato lo tormentava ogni giorno di pi?. Al di sopra di ogni aspetto e di ogni tragico epilogo, resta la grande forza della sua figura, anche se il casco giallo ? scomparso, non scolorir? mai la sua indomabile energia che portava alla vittoria, la sua determinazione nel cercare nel sentimento la motivazione ultima per credere e condurre in porto la propria sfida. L?Ayrton che resta a noi, come esempio per lo sport intero, ? quello pi? vero, carico di entusiasmo, ma sempre lucido e mai banale nelle sue analisi. E?l?immagine di un campionissimo dipinta con i sentimenti piuttosto che con i numeri o le cronache, rappresenta un modo di intendere lo sport, le emozioni, gli stimoli, le passioni che va ben oltre la pur affascinante arte di guidare. Dunque,? bello chiudere con una frase che Ayrton amava ripetere, che racchiude tutto il Senna-pensiero:?Se una persona non ha pi? sogni, non ha pi? alcuna ragione di vivere. Sognare ? necessario anche se nel sogno va intravista la realt??. Grazie Ayrton, il tuo nome ? leggenda. In memoria di Ayrton Senna nel decimo anniversario della sua scomparsa. Luke 36 Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
mscwin 29 Inviato 1 Maggio, 2008 Ciao Campione. Per sempre Leggenda. Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
Ferrarista 1713 Inviato 1 Maggio, 2008 Credo che un campione di quella portata si meriti il tributo di tutti noi...io non l'ho mai visto veramente in azione, ma tutto quello che ho letto, visto e sentito su questo pilota mi ha fatto capire che non era uno come tutti gli altri... Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti