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monza1993

Rolf Stommelen

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hanstein-team.jpg

Eccolo Joakim Bonnier, in tutta la sua fisicit?. Alla sua sinistra troviamo Hans Hermann che nel confronto fisico quasi sparisce... al volante c'? invece Dan Gurney mentre alla destra dello svedese ecco Edgar Barth, (+1965) padre di quel Jurgen che ritroveremo tra qualche anno nella pi? rocambolesca Le Mans della storia dellla Porsche...

Se non sbaglio Barth mor? poco tempo dopo di cancro.. Povero Edgar...

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Nell?ennesimo rimescolamento degli equipaggi che vede Chiti sempre pi? in versione ?Sibilla Cumana?, era gi? previsto che Rolf avesse corso la prossima 1000 Km sul veloce Osterachenrig in coppia con Peter Revson. Ma non sar? cos?, l?Autodelta infatti cancella dal proprio programma le prossime due trasferte conclusive per fermarsi al termine di una stagione incredibilmente sfortunata e deludente. Se ? pur vero che spesso gli equipaggi delle trentatr? sono stati afflitti da una incredibile sfortuna, va anche detto che l?errore dell?Autodelta nel farsi trovare cos? impreparata per il primo campionato da tre litri dopo tanti anni di preparazione ? davvero stato un passo indietro notevole dopo i miglioramenti del 1971 che invece avevano fatto pensare ad un buon livello di competitivit?. Il V8 dell?Alfa ? il primo imputato sul?banco dei colpevoli, ma forse non l?unico.

Senza volante per un impegno gi? preso, e con una stagione di Formula uno deludente e senza sbocco, per Rolf non resta che cogliere a braccia aperte l?invito da parte dell?amico Diter Quester per correre la corsa austriaca su una sua barchetta da due litri motorizzata BMW.

Il manico di Stommelen su una pista a lui molto cara ripagher? ampiamente la scelta dell? ultim?ora con una corsa ancora una volta al di sopra del mezzo stesso. Alla bandiera a scacchi per l?equipaggio ex-Alfa Stommelen-Hezemans un primo posto di categoria, ma soprattutto il quinto posto assoluto dietro a ben quattro Ferrari 312 PB!

 

Altro che sfortuna o jella, per i due piloti il risultato conseguito con la piccola Chevron suona ancor pi? sinistramente nelle orecchie di Chiti e colleghi. All?Autodelta urge una drastica rivoluzione, ma sar? ancora una volta una pi? mite ?evoluzione?, posticipando sempre pi? la strada verso il successo.

L?unico successo per Stommelen in questo 1972 arriva alla 6 ore del Nurburgring per vetture turismo, il 9 luglio, dove vince a bordo di una BMW 2800 Cs della scuderia Schnitzer con i compagni Hayer e Fritzpartik, con cui v? particolarmente d?accordo e con il quale comincia negli anni un rapporto di grande amicizia oltre che di lavoro.

 

Modificato da monza1993

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rolf_stommelen.jpg

 

A volte la vita prende dunque una strana piega e a volte per cause davvero fuori dalla volont? o dalla possibilit? di poter fare diversamente per raddrizzare un percorso destinato a flettersi.

Il 1972 di Stommelen ha dato la sinistra curvatura al proseguo della sua carriera pur non dipendendo questo direttamente dai suoi risultati. Tuttavia, se per molti resta ancora una indiretta colpevolezza del pilota tedesco nel attirare a s? certe disfatte pi? di altri, causando cos? un declino agonistico motivato da scelte sbagliate e dalla blasfema filosofia spicciola del ?la fortuna aiuta i campioni?, sar? meglio guardare ancora una volta con un?osservazione analitica completa la stagione che sta per cominciare.

Se la posizione di Rolf a fine settantadue era scomoda, considerata l?et? e i risultati conseguiti, nel 1973 tale posizione correr? addirittura il pericolo di essere completamente compromessa e di chiudergli definitivamente le porte dell?automobilismo internazionale. Il fatto che sia riuscito, nonostante tutte queste incredibili circostanze sfavorevoli a rimanere agli alti livelli di questo sport dovrebbe gi? di per se far riflettere lungamente sulla sua capacit? di essere un pilota, contro le disavventure, contro i suoi colleghi schierati agonisticamente al suo fianco ogni domenica, contro i progetti sbagliati e contro le difficili organizzazioni dei reparti corse. Aggiungerei con una punta di romanticismo, sapendo tuttavia di non dire qualcosa di troppo lontano dalla realt?, che Rolf Stommelen, a trent?anni, per continuare a fare il pilota da corsa ha dovuto combattere contro il mondo intero, e come un Don Chischotte sar? proprio dall?alto del suo cavallo che potr? ironicamente guardarsi indietro con il sorriso di chi ? riuscito a lasciare un campo minato che per tanti ? ancora di l? a venire, cavalcando fiero a testa alta tra i bolidi ed il pubblico.

Per capire il senso di questa scena irreale che per? sar? realissima, bisogna cominciare ad allargare il punto di vista, perch? se abbiamo detto che ha lottato contro il mondo intero ? proprio al mondo intero che dovremmo volgere il nostro sguardo.

 

 

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?Sabato libero, quaranta ore, unit?, contratto, riforme?.

Se questa storia fosse un film, queste voci dovrebbero risuonare forti nella sala mentre lo schermo ? a nero. Voci registrate dal vivo, s?intende. Frammenti di uomini e donne, di piazze e di comizi.

Pian piano poi la dissolvenza del nero farebbe affiorare un poco di luce in sala, una fabbrica deserta, un reparto in sciopero, un banco prova fermo.

Poi, il forte ruggito di un dodici cilindri boxer.

Forse ? per questo che il plurifrazionato di Arese avr? una vita tumultuosa e turbo?lenta, diventando nel 1977 il pi? potente motore atmosferico della formula uno. L?ultimo ruggito prima che i nuovi sibili dei turbocompressori cominciassero a popolare i circuiti di tutto il mondo.

E il suo ruggito arriva proprio da quelle piazze, da quelle strade, da quei cortei e da quei slogan di quattro anni prima: ?Sabato libero, unit?, contratto, riforme, au-to-no-mia-o-pe-ra-ia?.

 

Il 9 febbraio del 1973, pi? di mille pulman e ventuno treni speciali riversano a Roma duecentocinquantamila operai che scendono in piazza per rivendicare i propri diritti in una trattativa tra sindacato e governo che sta andando troppo per le lunghe. E? solo la punta dell?iceberg di una situazione ormai protratta da diversi anni, giunta oggi al livello di massima pressione atmosferica. Proprio quella che utilizzeranno i turbocompressori. Qui per? la pressione ? sociale e non ? soltanto italiana, anche in Germania, in Francia e altrove si assiste al colpo di coda del miracolo economico del decennio appena trascorso. I sacrifici e i sudori di dieci, quindici anni di incremento produttivo presentano il loro conto, e adesso la classe operaia ? una pentola a pressione.

E? facile immaginare che il ramo guida del grande boom adesso sia anche il ramo guida delle grandi lotte sindacali. I metalmeccanici.

Cos? il ventinove marzo gli operai del primo turno della Fiat entrano come tutte le mattine in fabbrica, ma stavolta non ne escono pi?. E? la spallata decisiva. Mirafiori ? occupata.

Da qui comincia tutto.

 

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Ma cosa c?entrano mai le lotte sindacali, le tute blu, le quaranta ore lavorative con la vita di un pilota da corsa, seduto dietro un volante su un circuito qualsiasi in mezzo al mondo? Certo, qualche ritardo nelle trasferte, qualche scalo in aeroporto per girare intorno a questo o quello sciopero, ma nulla di pi?.

E invece no.

 

Dopo aver tanto atteso il nuovo regolamento da tre litri, averlo preparato con calma e dedizione e aver dimostrato poi di disporre di una vettura buona ma poco potente, alla Alfa Romeo non si pu? pi? aspettare. La nuova arma per riportare in alto il bastione alfista e riprendersi dallo choc della debacle della scorsa stagione ? tutta l?, in un blocco motore fermo sul banco prova della fabbrica. E nessuno lo fa girare.

Cos? all?Autodelta si ritrovano con l?ennesima fregatura, stavolta addirittura grottesca.

Per il campionato Marche c?? grande attesa per uno scontro tra giganti tutti armati delle stesse armi. Ferrari, Matra, Mirage e Alfa dispongono ormai tutti di unit? motrici plurifrazionate, dodici cilindri che assicurano prestazioni e durata, ormai indispensabili per contrastare il dominio delle 312 Pb. Ma mentre il Weslake V12 della Mirage si rivela ben presto un disastro, alla Alfa Romeo hanno messo insieme un piccolo diavolo che, ancora in fasce, ? gi? capace di erogare 475 cavalli con un regime di rotazione vicino agli undicimila e cinquecento giri/minuto. Non si fa mistero circa la volont? di arrivare presto alla soglia dei cinquecento cavalli.

Ma ? tutto fermo.

 

Il 2 febbraio era cominciato il campionato a Daytona, Ferrari, Matra e Alfa sono tutte assenti. Lo scontro ? rinviato a Vallelunga, proprio nel bel mezzo dei tumulti.

Al termine delle sei ore di gara la Matra di Pescarolo-Larousse vince davanti a tre Ferrari. L?Alfa non ? presente.

Una sola 33TT ? in pista ma si tratta della vettura gestita dalla scuderia Brascia Corse, con ancora il V8.

Tre settimane dopo si replica a Dijon per la 1000Km che sostituisce la corsa di Brands Hatch.

1? Pescarolo-Larousse su Matra

2? Ickx-Redman su Ferrari

 

Poi Monza, nel solito giorno di San Marco. Stavolta il cavallino si prende la rivincita piazzando due 312 ai primi due posti. Ma neanche sulla pista lombarda le Alfa Romeo sono riuscite a portare la loro vettura titolare affidata alla coppia Stommelen-de Adamich e l?unica trentatr? in pista ? ancora una volta quella della Brescia Corse.

Ma qualcosa si muove, lentamente il braccio di ferro politico sta facendo tornare le linee di produzione nuovamente all?attivit? e pian piano gli scioperi cominciano a diradarsi.

La nuova 33TT12 potr? cos? scendere in pista a Spa ai primi di maggio.

Stommelen pu? cos? finalmente cominciare la sua stagione, dopo aver dovuto aspettare forzatamente la fine dei disordini sindacali. Con un handicap gi? pesante, cerca subito di capire dove potr? spingersi con la nuova vettura, adesso potente e veloce quanto quelle dei colleghi.

Spa, per un battesimo del genere ? il peggior posto, velocissima e tirata, la ?Nurburging da duecento all?ora? non permette nessuna improvvisazione dell?ultim?ora e se non si dispone di una vettura gi? ben collaudata ? difficile spuntarla, e metterci del proprio pu? regalare brutte sorprese.

Ickx ? in pole con 3?12, un secondo pi? veloce di Pesca. Stommelen ? sesto, ha gi? messo dietro una Matra e cerca di avvicinarsi alle Mirage di Hailwood e Bell, qui molto veloci.

Mentre la 33TT12 affronta velocissima il rettilineo, una gomma si affloscia impercettibilmente, ma a quella velocit? vuol dire andare per campi. A Spa, non ? un bel vedersi. Cos? come la barchetta di Arese osservata da Chiti quando il carro attrezzi la riporta ai box. Irreparabile.

Niente da fare, anche in Belgio l?Alfa non partir?.

 

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LA nuovissima Alfa Romeo 33TT12. Vuota. Stommelen non vede l'ora di salirci sopra....

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Dunque per la 33TT12 il battesimo ? rimandato l? dove fu definitivamente bocciata la 33TT3: Targa Florio.

L?ultima Targa Florio sar? dunque la prima del nuovo motore Alfa, che proprio da qui comincia una risalita ai vertici dell?automobilismo mondiale culminando in due titoli mondiali e due vittorie in Formula Uno, con Niki Lauda.

Per essere sicuri di non incappare in altri problemi l?Autodelta carica due vetture sulle bisarche destinate alla Sicilia. Stommelen-de Adamich saranno infatti affiancati da Ragazzoni-Facetti. Stessa scelta per Ferrari che parteciper? con Ickx-Redman e Merzario-Vaccarella.

In qualifica Ickx si adatta benissimo al tracciato per lui inedito e firma la pole position che in Sicilia vuol dire partire per ultimo. Dietro di lui la lotta ? furibonda con Ragazzoni che spinge al massimo e segna il secondo crono, poi Stommelen lo migliora avvicinandosi molto al tempo del Ferrarista. Clay, deciso a dimostrare che poteva battere gli uomini Alfa non solo perch? disponeva di una 312 ritenta cercando di scavalcare Rolf. Il risultato ? un botto che lo toglie dalla gara ancor prima di cominciare.

 

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Regazzoni parcheggia cos? la sua Alfa 33...

 

Dunque per l?Alfa comincia gi? a mettersi male, rispetto ad un?anno fa adesso la situazione si ? capovolta con una sola trentatr? a dare la caccia a due Ferrari. Ma ? quella di Stommelen, dunque quella buona.

Rolf parte infatti indiavolato e a caccia assassina si mette ad aggredire l?asfalto cocente delle Madonie, segnando quello che sar? il giro veloce della gara, l?ultimo giro veloce della Targa Florio. Ickx e Merzario spingono forte per tenere il passo del tedesco con il risultato di frantumare l?asse motore sulla vettura di Arturo mentre il belga fa della sua 312 un atlante botanico della tipica macchia mediterranea. Dopo due giri le Ferrari sono gi? sistemate.

Stommelen ha battuto tutti, chiunque ha cercato di tenere i suoi ritmi, sia in prova che in gara ha dovuto fare i conti con le mille insidie di una corsa unica e speciale, capace ancora di attirare le folle di un tempo. Sono infatti circa settecentomila le persone che vedono transitare per tre volte l?Alfa con in casco bianco-rosso di Rolf, tre passaggi, uno ogni mezz?ora, l?alfa numero 6 arriva, scodinzola nei tornanti alzando polveroni e facendo sentire l?odore degli pneumatici cotti sul catrame e se ne va, con un?accelerazione bruciante e un rombo che ? pi? un grido di protesta che il suono di un motore. L?autonomia operaia arriva sul terreno siculo ? sputa in faccia a chi la segue tutto il senso dei vuoti discorsi sulla questione meridionale e su tutte le demagogie sul mezzogiorno. Settecentomila siciliani ancora oggi si ricordano i passaggi di Stommelen e la sua furibonda lotta contro un traguardo che ad ogni passaggio diventa sempre pi? simbolico e carico di significati. La vittoria dell?Alfa ? la vittoria della classe operaia e Rolf ne ? l?interprete pi? emblematico. Per tre passaggi lo vedono passare, per tre volte lo salutano e lo fotografano. Saranno le ultime fotografie dalla Targa Florio, che continuer? ad esistere ma come puro fantasma di s? stessa, come gli operai saranno i fantasmi di loro stessi, come le manifestazioni e le grida di protesta saranno da qui in avanti il fantasma, spesso malinconico, degli anni ruggenti. La Targa Florio chiude, e con lei si chiude un?era. Stommelen ? colui che gira per l?ultima volta la chiave nella serratura.

Dopo, ? tutto passato.

 

 

targa1973Copia2copia.jpg

Stommelen vola verso una vittoria ormai predestinata. Ma non sar? cos?...

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Dopo, ? tutto passato.

 

 

E il dopo comincia subito, al quarto passaggio. Assiepati su gli ulivi e sulle colline, tutti aspettano adesso de Adamich, ma invano. Andrea si ? perso.

Dopo aver preso il sedile di Stommelen il triestino ? inciampato anch?egli lungo il percorso, forse anch?egli vittima della sindrome di Rolf. Cercando di non sfigurare nel confronto, forza il sorpasso su una Fulvia pi? lenta, poi un?incomprensione e il triestino picchia e si ritira, negando una vittoria che era ormai certa.

 

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Stommelen ? appena sceso mentre De Adamich sistema gi? il suo sedile. Durer? 40 chilometri.

 

 

Cevert su Matra, Ickx su Ferrari e Stommelen su Alfa Romeo. Occupano i primi tre posti in griglia e nessuno ha dubbi sul fatto che uno tra loro, e non altri, vincer? questa 1000 km del Nurburgring.

Cevert rifila sette secondi al collega Pescarolo, e nonostante Francois sia in stato di grazia Pesca non ? certo uno specialista della nordscheilfe. Cos? come i sei secondi rifilati da Ickx a Carlos Pace, pilota della seconda Ferrari.

Regazzoni per? ? un discorso diverso. Non ? uno specialista ma su i saliscendi della foresta nera si ? sempre sentito a suo agio, e lo dimostrer? definitivamente tra un?anno. Forse perch? allora avr? capito meglio dove sono le ?risorse? dell?inferno verde. Stommelen infatti gli rifila sette secondi.

Dunque il primo e forse unico vero scontro tra i tre giganti che avrebbe dovuto infiammare ancor pi? il campionato del 1973, avviene sulla pista pi? selettiva del campionato. Doveva essere uno scontro tra giganti Industriali e invece ? uno scontro tra giganti dietro al volante. Tra uomini che fanno la differenza.

Si risolve tutto dopo dodici giri, quando il Motore della Matra di Cevert esplode e la frizione di Stommelen cede. Vince Ickx su Ferrari.

 

L?Alfa chiude cos? ancora una volta anzitempo una stagione che per lei ? durata appena sei settimane. Un contratto da titolare di una grande casa come l?Alfa Romeo per correre appena sei settimane all?anno? Per Rolf Stommelen ? il caso di trovarsi un altro impegno parallelo.

Cos? coglie al volo l?opportunit? di correre a Diepholtz, il 15 luglio, nel campionato turismo tedesco. A bordo di una Porsche 911 taglia il traguardo davanti a tutti ma gi? pensa a quanto accaduto il giorno prima a Silverstone. Uno scellerato sudafricano di nome Schekter, per guadagnare qualche posizione al via, ha pensato bene di staccare per ultimo alla prima curva, con tutte le monoposto imbottigliate. Alla fine le monoposto distrutte sono nove. E per uno dei loro piloti, ferito nell?incidente ma salvo, ? davvero la fine della stagione.

Il destino vuole che si tratti proprio di Andrea de Adamich....

 

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non conosco rolf stommelen se non per l'episodio dell'alettone che uccise degli spettatori.

seguo la f1 dal 1982.

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Cos? coglie al volo l?opportunit? di correre a Diepholtz, il 15 luglio, nel campionato turismo tedesco. A bordo di una Porsche 911 taglia il traguardo davanti a tutti ma gi? pensa a quanto accaduto il giorno prima a Silverstone. Uno scellerato sudafricano di nome Schekter, per guadagnare qualche posizione al via, ha pensato bene di staccare per ultimo alla prima curva, con tutte le monoposto imbottigliate. Alla fine le monoposto distrutte sono nove.

 

Caro Monza1993, aspettavo con ansia il tuo aggiornamento di questo tuo bellissimo Topic, pensa che l'ho inserito nei miei 'preferiti' ...volevo solo correggerti in un punto.. Credo che Schechter non abbia causato l'incidente in partenza, ma alla fine del primo giro.. alla Woodcote... ma vado a memoria.. posso sbagliare anch'io....

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Caro Monza1993, aspettavo con ansia il tuo aggiornamento di questo tuo bellissimo Topic, pensa che l'ho inserito nei miei 'preferiti' ...volevo solo correggerti in un punto.. Credo che Schechter non abbia causato l'incidente in partenza, ma alla fine del primo giro.. alla Woodcote... ma vado a memoria.. posso sbagliare anch'io....

 

Credo proprio che tu abbia ragione e ringrazio te, cos? come tutti coloro che 'addirizzano il tiro' delle mie imprecisioni. E' l'unico e indispensabile modo per cercare sempre di avicinarci il pi? possibile alla realt? effettiva.

 

Quella 'prima curva' ? comunque pi? o meno una citazione (nel senso che vado mooolto a memoria) di quando Dennis Hulme raccont? ai giornalisti del fatto. Il senso dela sua espressione era -all'inizio della corsa- ma lui stesso parl? (o forse fu interpretato male) della 'prima curva'. Non ricordo pi? dove ho letto quella ricostruzione ma sarebbe bello poterla riacciuffare perch? ? nota la sua espressione 'credendo di avere lui solo il dono divino della guida tra le mani' (riferita a Scheckter, e vado sempre a memoria dunque le virgolette prendetele con molta cautela...)

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Alle prove per il Gran Premio di Germania cos?, sulla terza Brabham semiufficiale c?? stampato il nome di Rolf Stommelen, accanto alle due titolari affidate a Carlos Reutmann e Wilson Fittipaldi.

Stavolta Stommelen non ? l?unico tedesco. Insieme a lui, sulla griglia della nordschilfe c?? anche Jochen Mass, il ventiseienne di Dorfen che un?anno prima ha impressionato tutti con la sua vittoria in Formula 2 proprio qui sul Nurburgring, praticamente al debutto.

Tuttavia, nonostante non potesse capitare un circuito migliore per Rolf, la disabitudine con le ruote scoperte e con la loro leggerezza si fa sentire subito. Le prestazioni non sono un gran che, i tempi non si abbassano e cos? Stommelen vive un fine settimana anonimo e opaco, chiudendo appena all?undicesimo posto, ancora una volta immediatamente dietro a?.Pescarolo.

Neanche sul suo amato Osterreichring, due settimane dopo, riesce a fare granch?. Avvicina comunque gi? il crono di Fittipaldi, segno che st? cominciando a prendere confidenza con la monoposto, ma dopo ventuno passaggi ? costretto al ritiro.

Al successivo appuntamento a Monza per?, Stommelen rompe il ghiaccio. In qualifica la sua Brabham, quella semiufficiale schierata dalla scuderia Ceramicha Pagnossin ? pi? rapida di quelle gestite direttamente dalla Motor Racing Developmens di Bernie Ecclestone. Non era mai accaduto durante la stagione. Ottiene il nono tempo, e pu? ben sperare in una buona gara. Tuttavia, coerente alla ?legge di Stommelen?, al primo passaggio transita diciottesimo?al secondo ? ventesimo e al terzo addirittura ventitreesimo ed ultimo. Quando comincia a far scendere i suoi tempi, dimostra di avere un passo identico a quello di Reutmann anche in assetto gara, ma il suo risveglio ? tardivo e incostante. Chiude dodicesimo dopo aver lottato per trenta giri (riuscendo alla fine a spuntarla) con le accelerazioni del dodici cilindri della BRM di Beltoise.

Qualifiche disastrose in Canada dove becca parecchi decimi da Fittipaldi e ben due secondi netti da Reutmann. Al via per?, la pista allagata che metter? le ali a Niki Lauda permette anche a Stommelen di risalire sino all?ottava posizione, poi per? tra le lotterie dei cambi gomme e una primissima pace car in pista che genera pi? confusione che altro, oltre ad una vettura non pi? performante, Rolf chiude soltanto al dodicesimo posto a quattro giri dal vincitore (decretato quattro ore dopo la fine della corsa?) Peter Revson, alla sua ultima giornata da leone. Morir? tra meno di sei mesi in un incidente a Kyalamy.

 

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La stagione agonistica di Stommelen si chiude cos? con un bottino davvero magro, quattro gare con le Sport e quattro Gran Premi di Formula uno in tutto, pi? qualche gara turismo. Davvero molto poco per un pilota che si era preparato ancora una volta ad una stagione da protagonista con l?Autodelta ma che poi per motivi estranei ha visto naufragare impietosamente tutta la sua preparazione invernale tra scioperi e contestazioni. Eppure, l?essere riuscito a ritornare su una monoposto di Formula Uno nonostante tutte le disavventure costituisce certamente un risultato gi? di per s? estremamente importante. Stommelen ? ancora il pilota tedesco pi? apprezzato dal pubblico e pi? temuto dai diretti avversari e lo si capisce a fine stagione, a dicembre, quando, invitato alla pi? importante esposizione tedesca dell?automobile sportiva ad Essen, Stommelen pu? mettere in mostra tutto il suo senso umoristico e cavalcare a testa alta tra i bolidi dell?automobilismo europeo che proprio qui, nel 1970, lo avevano eletto pilota tedesco dell?anno.

 

In ottobre infatti, la guerra dello Yom Kippur ha dato il via a quello che sar? una delle crisi energetiche pi? dure dal dopoguerra. Questo ?73 che era cominciato con gli scioperi e con le manifestazioni in piazza volge a concludersi con le ?domeniche a piedi?. Stavolta non solo l?Alfa Romeo ? bloccata dalle forze contingenti, ma tutto l?automobilismo subisce una dura frenata. La prossima celeberrima 24 ore di Daytona di Febbraio sar? ridotta ad una 6 ore ed uscir? dal calendario del mondiale, mentre in molti gi? cominciano a parlare di vetture da competizione elettriche o solari.

 

In questo critico clima economico, alla grande esposizione di Essen, ribattezzata Jochen Rindt Show, (una fiera capace di ricostruire all?interno dei suoi padiglioni un?intero schieramento di partenza di un Gran Premio Formula Uno, o di una mille chilometri Endurance, avvalendosi della presenza di tutti i maggiori piloti dell?automobilismo e del motociclismo mondiale), Rolf Stommelen pensa bene di presentarsi a cavallo di un purosangue bianco proprio come risposta alla crisi petrolifera. Come dire che se i piloti da corsa rischieranno di restare a piedi nel venturo millenovecentosettantaquattro, lui sa gi? come fare per continuare a correre? applaudito da un pubblico meravigliato e divertito, Rolf si muove nei padiglioni tra le vetture da quattrocento milioni a cavallo di questo destriero e sembra davvero poter affermare dall?alto del suo purosangue che se neanche questa travagliata stagione ? riuscita a farlo rimanere appiedato, non sar? certo una banale crisi petrolifera di proporzione mondiale ad impedirgli di continuare a fare il pilota. Quello che per altri comincia ad essere un dubbio amletico carico di incertezze e presumibilmente pieno di complicazioni, per Stommelen ? gi? un tratto di pista che ha lasciato alle sue spalle.

 

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In un'elegante giacca di velluto nero e girocollo esistenzialista Stommelen cavalca al Jochen Rindt Show tra il pubblico divertito.

 

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Come spesso accade, ecco in tarda serata il nostro appuntamento con la nostra Fiction su Stommelen. :assonnato:

Siamo a 4 mila visite al topic e dunque permettetemi queta breve parentesi per ringraziare ancora una volta tutti voi che seguite questa maratona davvero fuori da ogni schema. La vostra continuit? ? per me motivo di grande piacere e spero di riuscire almeno a divertirvi, magari piazzando anche qualche considerazione di filosofia spicciola sulle corse e affini. C'? chi segue Montalbano, chi segue il dottor House e chi segue Un posto al Sole.

 

Noi seguiamo Rolf Stommelen. :superlol:

 

E dunque....

 

32488.jpg

 

 

Con l?abbandono della Ferrari il mondiale Marche perde moltissimo del suo interesse e del suo pubblico. In meno di tre anni l?automobilismo da monoposto della Formula Uno ? riuscita cos? a capovolgere una situazione di inferiorit? con il pi? blasonato mondiale per gare di durata e da oggi in poi saranno sempre meno i piloti che si alterneranno tra le due categorie. L?automobilismo st? cambiando.

Per Rolf Stommelen cos? si profila l?ipotesi di un?altra stagione a ?mezzo servizio? e decide dunque di trovarsi anche un volante nel campionato turismo tedesco denominato DRM.

L?impegno con le trentatr? di Chiti, al quinto anno con Stommelen, tuttavia ? prioritario e l?Autodelta non vuole certo lesinare in preparazione questo duello che si preannuncia cruciale con i campioni in carica della Matra. Ancora una volta per gran parte dell?inverno Rolf passa molte ore dietro il volante della vettura nella ricerca di una buona messa a punto e di una buona affidabilit?.

Usciti dal campionato per il caro petrolio, Daytona e Sebbring non offrono pi? l?opportunit? di testare le vetture in previsione degli appuntamenti pi? importanti del campionato che si aprir? direttamente a Monza a fine aprile. Per assettare al meglio le barchette di Arese cos? si decide di partecipare alla 4 ore di Le Mans prevista per il 24 marzo, che offrir? l?opportunit? di sentire ?il polso? alle tre litri dodici cilindri italiane.

Dominio indiscusso per l?Alfa in qualifica con Merzario che si rivela pi? rapido di Stommelen di otto decimi. In gara per? Rolf segna il giro pi? veloce e vince la prima manche di due ore con grande scioltezza anche a causa della mancata partenza di Arturo. In seconda manche partecipa anche la Matra di Pescarolo e l?Alfa si nasconde rientrando dopo due giri. C?? una grande tensione tra i due costruttori che praticamente non si affrontano in maniera diretta da almeno due anni, e seppur svuotato, il Mondiale Marche rappresenta ancora il loro impegno maggiore prima del loro prossimo arrivo in Formula Uno.

 

 

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Cos? il campionato mondiale Marche comincia come una partita a scacchi con una sequenza di Alfa-Matra-Alfa-Matra-Alfa sulla griglia di partenza della mille chilometri lombarda. Con il miglior tempo conquistato in prova Arturo Merzario fa gi? capire di star vivendo un?anno magico nella sua carriera; la velocit? dell?italiano in questo settantaquattro ? davvero degna dei migliori piloti in circolazione e Andretti al suo fianco stenta quasi a tenere il suo passo. Con il terzo crono invece partir? l?equipaggio lunare Ickx-Stommelen alla loro unica coabitazione in carriera mentre quinti sono il convalescente de Adamich affiancato da Carlo Facetti che ha ottenuto ottimi risultati con la vecchia trentatr? TT della Brescia Corse nella stagione scorsa. Le Matra invece, orfane di Cevert morto al Glen a fine ?73, rispondono con i collaudati Pescarolo-Larousse affiancati da una seconda vettura affidata alla coppia Beltoise-Jarier.

A Monza il passo dell?Autodelta ? facilitato certamente dal ritiro di entrambi gli equipaggi francesi, ma la tripletta che le trentatr? centrano dopo quattro ore e tre quarti di gara nel giorno della liberazione italiana segnano anche una gran bella liberazione per Chiti, adesso davvero soddisfatto e rassicurato sul piano dell?affidabilit?.

Le lepri Merzario-Andretti precedono i ?controllori? Stommelen-Ick sul traguardo.

Felice del secondo posto ottenuto, il tedesco si mette subito al volante della sua vettura stradale per risalire in Germania dove tre giorni dopo lo attende il primo appuntamento del DMR al Nurburgring.

 

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Ecco una foto del cambio Ickx Stommelen

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Bellissima fotografia. Grazie Ickx, le tue risorse sono infinite. :up:

 

 

Sulla Nordscheilfe la Ford schiera due vetture affidate a Tonie Hezemans e Rolf Stommelen. Nonostante i problemi di accensione dovuti all?impianto Lucas, (che verr? in seguito sostituito da un sistema Bosh) Hezemans ? in pole, mentre Stommelen ? terzo dietro anche alla 911 di Stenzel. Ecco cosa dichiara il pilota Alfa riguardo la Capri: ?La Capri ha molta potenza ma ha bisogno anche di una ottima messa a punto per riuscire a sfruttare tutto il suo potenziale?.

Sono in settantamila gli spettatori tedeschi assiepati per assistere alla gara che si preannuncia all?insegna di un dominio Ford. Appare infatti gi? chiaro che sar? una delle due Capri ufficiali a vincere la corsa, ma chi la spunter? tra Tonie e Rolf?

I due piloti offrono uno spettacolo davvero impressionante con Hezamans che, partito dalla pole otterr? anche il giro veloce, ma ? pressato in ogni punto del circuito da Stommelen che si ? ben presto sbarazzato di Stenzel. Giro dopo giro, curva dopo curva le due Capri si danno battaglia infiammando il pubblico in una partigianeria che richiama il tifo ciclistico di quarant?anni prima. Alla fine la spunta Stommelen per appena due decimi sul traguardo e cos?, il campionato DRM comincia subito con una vittoria.

 

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Stommelen precede Hezemans in un duello avvincente durato l'intera corsa.

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Tre settimane dopo Stommelen ? nuovamente impegnato sulla nordscheilfe, stavolta per? per il terzo appuntamento del Mondiale Marche con l?Alfa Romeo. Dopo Monza infatti l?Autodelta ha dovuto saltare l?appuntamento della 1000 Km di Spa ancora una volta per problemi aziendali. Ickx cos? non ha perso tempo a farsi ingaggiare dalla Matra che lo schiera su una sua vettura in coppia con Jarier. A Spa ottengono il giro veloce e la vittoria.

 

Il 19 maggio dunque l?Alfa Romeo deve cercare di rintuzzare l?attacco in campionato dei francesi e sostituisce Ickx con Carlos Reutmann. La crisi petrolifera fa sentire anche in Germania il suo peso e cos? quest'anno la mille chilometri ? ridotta a 33 giri, (753 Km) questo render? ancora pi? 'tirata' la corse di durata. Per preparare meglio la maratona tedesca l?Autodelta si trasferisce sulla nordscheilfe gi? qualche giorno prima per provare al meglio le sue vetture.

Proprio per questo motivo al momento di affrontare le prove vere e proprie l?Alfa si ritrova con una serie di rotture al motore, rotture gi? preventivate ma che portano comunque via molto tempo non permettendo ai piloti di girare con continuit?. Due Matra cos? occupano la prima fila e due Alfa Romeo la seconda. Stommelen ? quarto, ancora una volta Merzario ha prodotto una prestazione super rifilando quasi un secondo all?idolo di casa. Le prestazioni della qualifica fanno intendere subito di come la lotta per il campionato sia tiratissima. La pole position della Matra ? soltanto tre secondi pi? lenta della pole delle agili e leggere monoposto di Formula Uno dello scorso anno. Non solo: al Dottinger Hohe, Pescarolo-Larousse arrivano a trecento chilometri orari, Merzario a 298 e Stommelen a 297,5. Sono valori impressionanti su questa pista.

In gara il dominio Matra dimostrato in qualifica vive una naturale evoluzione con Jarier che nel corso del suo primo turno, quattro giri, distacca la seconda Matra di Pescarolo di undici secondi.

Ma se la competizione tra le Matra potr? sembrare sin troppo dura, quella all?Alfa ? addirittura fratricida. Stommelen passato in testa nelle prime fasi di gara ? pressato da vicino da Merzario che tenta ad ogni staccata di infilarsi cercando un varco nella stretta carreggiata. Rolf ha ormai gi? capito che non pu? andare a riprendere le Matra e decide cos? di far passare Arturo che si invola come un indiavolato. Il ritmo dell?italiano appare subito spropositato al tedesco che non si accoda e continua su quelli che ritiene essere i tempi di esercizio ottimali del suo mezzo. La mossa strategica di Stommelen si riveler? giusta e Rolf potr? cos? concludere al secondo posto approfittando dei guai della Matra di Pesca e degli inevitabili problemi di gomme a cui va in contro Merzario nell?ultima parte di gara dove sar? costretto a retrocedere sino all?ottavo posto.

 

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Lasciata la grande Nurburgring, il mondiale Sport si trasferisce sulla piccola nurburgring, in Emilia. La 1000 Km di Imola rappresenta l?ultima occasione per l?Alfa di contrastare le Matra dal momento che la pista del Nurburgring era la carta migliore per batterli e invece non c?? stata storia.

La novit? ? che l?indisciplinato Ickx torna nuovamente al volante della trentatr?, stavolta per? in coabitazione con Merzario che ancora una volta si dimostra in stato di grazia e risulta essere il pilota Alfa pi? veloce in prova, seppur Rolf lo segue ad appena due decimi. Il suo terzo tempo dietro alle due barchette francesi per? dimostra subito che anche sul santerno sar? dura batterli. E Arturo ci mette pure del suo quando, dopo dodici giri si tocca con l?Osella di Nanni Galli decretando il ritiro per entrambi. Tocca cos? ancora una volta a Stommelen centrare il miglior piazzamento per l?Autodelta, ancora una volta secondo.

 

Una settimana dopo ecco Rolf nuovamente alla guida della sua Capri per il terzo appuntamento del turismo tedesco avendo saltato il secondo che si correva nello stesso giorno della mille chilometri emiliana. Ad Hokenheim Stommelen ottiene la pole position ma in gara deve vedersela con la Porsche 911 di Hans Hayer che passer? sul traguardo tre secondi prima della Ford. Il terzo classificato, Stenzel, ? a oltre mezzo minuto dai due battistrada che hanno dato spettacolo sui lunghi rettilinei nel bosco.

 

Valutata come una preannunciata sconfitta, peraltro sonora, l?Alfa non partecipa alla 24 ore di Le Mans e si ripresenta a Zeltweeg. Qui Stommelen mette fin dalle qualifiche tutti i suoi colleghi in riga rifilando quasi nove decimi a Ickx-Merzario e i soliti due secondi a de Adamich-Facetti. E? l?unico che pu? tenere il passo delle Matra e cos? fa, per due terzi di corsa, sino quando un principio di incendio lo costringe al primo ritiro stagionale. Problemi di valvole affliggono la vettura di Merzario e cos? stavolta a chiudere alle spalle di Pescarolo-Larousse ci pensano proprio de Adamich e Facetti.

Ma ? chiaro che per l?Alfa ogni velleit? di campionato ? sfumata, proprio come la nuvola di fumo lasciata dall?arrosto di trentatr? della vettura di Rolf. Ma l?estate calda di Stommelen non ? ancora finita?

 

 

Modificato da monza1993

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Due settimane dopo l?Autodelta disputa la sua ultima corsa con le trentatr?, nessuno ancora lo pu? sapere anche se si vocifera gi? da tempo che l?Alfa sta spostando la sua attenzione sulla Formula Uno come fornitrice di motori. Il calo di interesse di questa stagione post-Ferrari ? stato notevole e inoltre si prospetta l?ipotesi che l?anno prossimo le trentatr? di Chiti non abbiano nessun avversario con cui confrontarsi. Dunque da un lato si cerca qualcuno disposto a rivelare tutto il materiale e dall?altro si comincia a cercare una porta d?ingresso non troppo laterale per affacciarsi alla Formula Uno.

Ma tutto questo ? ancora di l? da venire a Watkins Glen.

 

Gli occhi vedono, veloci si spostano da un punto all?altro e percepiscono. Ma si chiudono facilmente. Finche sono aperti tutto il resto passa in secondo piano, gli odori i suoni il caldo o il freddo e il saporaccio in bocca. Loro stanno aperti e guardano, determinano ogni gesto ogni reazione ogni istinto. Soprattutto al volante.

Quelli di Stommelen stanno dietro due lenti che li aiutano a capire meglio le distanze, la profondit?, la prospettiva delle cose. Senza quei due tondini trasparenti gli occhi di Rolf ritarderebbero troppo le staccate, valuterebbero male lo spazio di frenata e finirebbero per chiudersi istintivamente quando la vettura comincia a spanciare sul terriccio delle vie di fuga. Invece con quell?invenzione del medioevo appoggiata sulle orecchie Rolf vede chiaramente e al cartello dei duecento metri comincia a prepararsi. A cento metri colpo veloce sul pedale del freno con il piede destro mentre il sinistro scende e sale velocissimo disinnescando la frizione e scalando una marcia, l?occhio segue la traiettoria di curva arrivando prima della vettura sul punto di corda e in quell?istante, quando il corpo di Rolf deve ancora arrivare al punto corda ma i suoi occhi gi? ci sono, apre il gas. Questo giochetto di prospettive oculari ? il vero grande segreto della guida di Stommelen.

Al Glen la trentatre st? scendendo veloce sulle curve in discesa dopo il rettilineo quando d?un tratto istintivamente gli occhi si chiudono. Rolf ha infatti perso il controllo della vettura e sta andando dritto e veloce contro le protezioni. Gli occhi, stabilendo di colpo che una prospettiva frontale a duecento all?ora non ha neanche bisogno delle sue lenti per capire la drammatica riduzione di spazio, istintivamente come qualsiasi essere vivente dotato di senso di conservazione chiudono l?interruttore di percezione e si obliano, un attimo, un?attimo soltanto, ma tanto basta per riportare allo stato percettivo forte il segnale degli altri quattro sensi. L?udito innanzitutto, che non pu? chiudere le orecchie ed ? costretto a sentire il botto, un tonfo di lamiera che si accartoccia con qualche rumore di vetri in frantumi. La frustata sulle cinture registrata dal senso del tatto da a Stommelen l?esatta cognizione di quello che sta succedendo anche se ha gli occhi chiusi e non pu? vedere nulla. Quando il rumore tende a scemare con qualche morbido tonfo di pneumatici che pesanti ricadono a pioggia tutt?intorno, ? la volta dell?olfatto far registrare a Rolf le istantanee nere di questi interminabili attimi. E l?odore che sente ? un odore acre e acido di benzina misto a fumo e gomma bruciata. Pessimo. Nulla comunque in confronto a quello che arriva dal gusto. Nella bocca l?odore comincia proprio a diventare sapore, il sapore della benzina e della gomma bruciata scendono sulle tonsille e continua sino ad arrivare allo stomaco che si chiude ermeticamente e nello sforzo rischia di provocare un rigurgito che fa risalire un saporaccio di saliva, bile e succhi gastrici che ? quasi peggio dell?impasto di petrolio che ricopre la lingua. A questo punto i quattro sensi danno decisi il segnale di pericolo estremo e costringono alla coscienza di Rolf di restare attenta e sveglia. Gli occhi si riaprono.

 

Lo scenario che si apre davanti alle lenti storte sotto il casco ? inizialmente di difficile decifrazione. Niente ? al suo solito posto. La strumentazione dell?abitacolo, dove gli occhi ricadono quasi di abitudine per capire cosa sta succedendo, non esiste pi?. Solo il volante malamente piegato permette al pilota di capire che ? ancora nella vettura, perch? tutto il resto ? in fiamme. Non ? Rolf adesso nell?abitacolo ma ? il Pilota, uguale a tutti gli altri e con le stesse mosse, con gli stessi istinti e con la stessa volont? di venirne fuori al pi? presto. Venir fuori dall?inferno che divampa sempre pi? forte e fa salire la temperatura sotto la tuta, sotto i guanti e sotto il casco....

 

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?I piedi sono liberi?. Non ? il primo pensiero di Rolf, ma ? il primo pensiero di un Pilota chiuso nel suo tumulo da corsa. E? la sensazione pi? vicina alla vita che possa provare un pilota da corsa, sentire i piedi e le gambe interi e liberi dalle lamiere. Per un?attimo forse Rolf pensa a quanto deve essere tragico trovarsi in questa situazione e sentirsi le gambe incastrate, una sensazione di morte prima ancora della morte vera e propria, vissuta cio? mentre si ? ancora vivi e sai che non ti resta che aspettare. Una tortura psicologica senza soluzione temporanea. Forse per un?attimo Rolf, nelle fiamme della sua Alfa Romeo ripensa velocemente a Roger Williamson, a Ignazio Giunti, a Lorenzo Bandini a Jo Sclesser. Ma ? un?attimo, ed ? un pensiero di Rolf ma ? il Pilota ad agire e cos? cerca il moschetto delle cinture di sicurezza e lo sgancia. Con le fiamme che ormai lo raggiungono e cominciano ad avvolgerlo riesce a sfilare le gambe dell?angusto abitacolo accartocciato e poggiando una mano sulla carrozzeria bollente cerca la leva per saltare fuori come un gatto. La scocca dell?Alfa ? cocente e anche sotto il guanto la sensazione sulla mano ? di una bruciatura forte, quasi insopportabile, ma per il Pilota ? una sensazione di rinascita.

La sagoma felina che gli addetti al circuito vedono saltare fuori da questo ammasso di fiamme e fumo non ? un Pilota da corsa, ma ? nuovamente un uomo.

Rolf Stommelen si salva, e con gesti lenti comincia a slacciarsi il casco mentre soltanto adesso arrivano i primi estintori.

Il destino pu? attendere?

 

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