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ickx70

Lorenzo Bandini

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Bellissime Immagini.

La vettura nell'ultima ? la 158 con il 1.5 12 cilindri?

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Bellissime Immagini.

La vettura nell'ultima ? la 158 con il 1.5 12 cilindri?

 

Quella che intendi tu si chiamava 512 oppure 1512. Per? aveva gli scarichi in basso.

 

Nella foto, se non sbaglio, si tratta della 312 di 3000 cc, in versione 3 valvole per cilindro che esord? a Monza '66.

 

(Quanto suonano fuoriposto queste annotazioni motoristiche di fronte al monomarca calmierato attuale..).

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Quella che intendi tu si chiamava 512 oppure 1512. Per? aveva gli scarichi in basso.

 

Nella foto, se non sbaglio, si tratta della 312 di 3000 cc, in versione 3 valvole per cilindro che esord? a Monza '66.

 

(Quanto suonano fuoriposto queste annotazioni motoristiche di fronte al monomarca calmierato attuale..).

 

 

Vero, troppo vero. In quelle stagione trovavi diverse versioni anche durante la stessa gara. Sembrano passati secoli, un automobilismo che ormai non c'? pi?.

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GP Monaco 1967: Lorenzo Bandini, 7 maggio

 

 

È il 7 maggio 1967 Gran Premio di Monaco e Lorenzo Bandini su Ferrari parte in prima fila, dal secondo posto, a fianco di J. Brabham…

 

Quando si accende il semaforo verde, Bandini prende subito il comando e spinge al massimo sull’acceleratore, guadagnando decimi su decimi nei confronti dell’inseguitore D.Hulme. La malasorte è tuttavia dietro l’angolo per Bandini: dopo una disastrosa partenza, Brabham rompe il motore nel giro di pochi metri, riversando litri di olio sulla pista. Al secondo giro, Bandini, ignaro di quanto successo, finisce sulla macchia d’olio e sbanda, perdendo due posizioni, a vantaggio di Hulme e J.Stewart.

Bandini non si dà per vinto e, rinfrancato anche dal ritiro dello scozzese, si mette all’inseguimento di Hulme. La Ferrari del romagnolo guadagna secondo su secondo e al 61° dei 100 giri previsti fa segnare un distacco di appena 7,6 secondi da Hulme. Ma proprio a questo punto Bandini trova sulla sua strada due doppiati, P. Rodriguez e G. Hill. Il primo si fa facilmente superare, ma il secondo, diventa un duro ostacolo nei confronti di Bandini. Il ferrarista riesce a superare Hill solo dopo diversi giri e con un distacco ormai di 12 secondi da Hulme. Ma gli sforzi per sorpassare il pilota della Lotus lo hanno spossato. Nei giri seguenti Bandini perde tempo ulteriore, tanto che all’80º giro il suo distacco da Hulme è ormai salito a 20 secondi.

Poi, all’82º giro si consuma la tragedia. Bandini giunge alla chicane del porto a velocità nettamente superiore a quella di solito tenuta dai piloti in quel punto: la Ferrari non tiene più la pista, sbanda e colpisce una bitta di ormeggio delle navi, sollevandosi e ricadendo a terra ormai avvolta dalle fiamme. I soccorsi non riescono a spegnere le fiamme tempestivamente, anche perché c’è chi pensa che Bandini sia finito in acqua: ma quando, tre minuti e mezzo dopo l’impatto, le fiamme sono domate, il corpo del pilota, ormai privo di sensi, è chiaramente visibile all’interno della Ferrari. Bandini viene trasportato all’Ospedale di Montecarlo in condizioni critiche, con una profonda ferita alla milza e ustioni su oltre il 60% del corpo. Purtroppo ogni tentativo dei medici risulta vano e Lorenzo Bandini si spegne, dopo settanta ore di agonia, il 10 maggio 1967.

 

Le indagini apertesi dopo l’incidente fanno chiarezza sulle cause. Senz’altro la prima fu la stanchezza di Bandini, la cui vettura fu trovata in quinta marcia, anziché in terza, come avrebbe dovuto essere nel punto dell’incidente. Ma pure un insieme di altri fattori avevano contribuito a rendere più drammatica una vicenda che forse poteva concludersi meno tragicamente: pesanti accuse sono lanciate in proposito contro la sicurezza dell’autodromo monegasco, specie a causa della presenza di lamiere metalliche e bitte per l’ormeggio, nonché di balle di fieno per attutire gli impatti, ma anche le prime ad incendiarsi. In più i soccorritori non indossavano tute anti-incendio e i primi estintori a loro disposizione erano di scarsa capacità: in tal modo essi non si erano potuti avvicinare a distanza sufficiente per spegnere le fiamme all’auto di Bandini, né erano riusciti a domare il rogo tempestivamente.

 

La morte di Bandini, amatissimo dagli appassionati di Formula 1 del tempo e dagli italiani tifosi della Ferrari, lascia un grande vuoto nel mondo automobilistico. Ai funerali, svoltisi a Reggiolo, parteciperanno oltre 100.000 persone.

 

GP Monaco 1967 – Ricordo

Fonte F1Passion

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Lorenzo Bandini (France 1966)

Lorenzo Bandini (ITA) (Scuderia Ferrari), Ferrari 312 - Ferrari Tipo 218 3.0 V12 (NC)

1966 French Grand Prix, Reims-Gueux

© Scuderia Ferrari

lorenzo_bandini__france_1966__by_f1_hist

Via F1history

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