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Monaco 70

 

Non ci si annoiava allora

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Visitatore Astor

@Astor:

 

Ovvero, oggi mancano piloti di livello veramente medio-buono, in grado di dar fastidio e spesso battere i pi? grandi campioni: gli Ickx, i Regazzoni, i Peterson ... oggi dove sono?

Stai parlando di piloti coi "controcazzi" tutti vincitori del difficilissimo Europeo di Formula 2 quando era ancora fatto con macchine che si equivalevano e c'erano i piloti di Formula 1 a dare filo da torcere a quelli emergenti. Non mi puoi considerare un Peterson che ha fatto pi? di dieci poles, che era uno che a Monza e a Montecarlo andava pi? forte degli altri (e sto parlando di due circuiti completamente diversi), un pilota di medio livello, anzi ? stato spesso paragonato a Moss, per non parlare di Ickx che era uno specialista del Nurburgring e dei tracciati non permanenti oltre che un 6 volte vincitore alla "Le Mans".

Ai tempi non si vinceva un mondiale cos? facilmente e spesso erano i piloti che rispettavano il mezzo ed esibivano una certa intelligenza tattiva a trionfare.

 

Non mi puoi neppure paragonare un Regazzoni a un Lauda o un Reutemann ad un Fittipaldi.

In quanto a Peterson, lo considero un perfetto prototipo di pilota incompleto, quello tutto velocit? e completamente privo di sensibilit? meccanica e doti di sviluppatore. Non posso, nel complesso, considerarlo pi? che "medio", per veloce che fosse.

E' verissimo il discorso dell'intelligenza tattica e della sensibilit? meccanica: ma quelle sono proprio doti primarie dei campioni, mica doti secondarie!

Se quelle non ce l'hai rimani, se va bene, un Mansell, se no un Montoya o un Peterson.

 

 

Aggiungete questo fatto alla minore affidabilit? delle vetture di allora, con conseguente "rotazione delle vittorie" dovuta anche ai ritiri, e all'esistenza di una "classe media" di ottimi piloti (a mio avviso oggi quasi mancante) e il gioco ? fatto: le corse erano pi? combattute, molti piloti pur non essendo campionissimi (es.: Regazzoni, Reutemann) davano del filo da torcere anche ai pi? grandi.

Non capisco cosa intendi per pi? grandi. All'epoca i pi? grandi, se intendi Stewart, Lauda, Fittipaldi, avevano grande rispetto per quelli che tu chiami piloti di medio livello.

 

Ovvio che avevano un grande rispetto: Regazzoni era "un p? pi? fastidioso" per un Fittipaldi di quanto non lo sia oggi un Heidfeld per uno Schumacher!

Il che non toglie che quelli "medi" fossero e "medi" rimanevano, a confronto con i "top".

In fin dei conti, il buon Clay ha vinto solo 5 GP in undici stagioni e ha anche guidato delle buone macchine, non solo la Ensign.

 

All'epoca, prima delle wing cars, la guida era estremamente pi? tecnica di oggi e il controsterzo e il punta tacco dovevano essere parte del bagaglio culturale del pilota altrimenti nisba, non si passavano nemmeno le prequalifiche.

 

Disapprovo il continuo rifarsi al passato della Formula Uno come se allora ci fossero solo maggiori difficolt? da superare e oggi solo facilitazioni.

Nessuno fa un discorso simile per l'aviazione, sostenendo che Francesco Baracca, per il fatto di pilotare un aereo di legno e tela, fosse un pilota pi? tosto di un pilota di jet di oggi, che deve sopportare 6g mentre controlla una marea di avionica e ha bisogno di una preparazione avanzata per farlo.

Forse un campione di oggi negli anni '60 o '70 farebbe fallimento, ma pu? essere vero anche il contrario.

 

 

Sono anche d'accordo con chi ha fatto notare la minore specializzazione dei piloti di allora, cosa che tra l'altro consentiva a molti pi? piloti di mettersi in luce, senza dover contare solo sulla Formula Uno.

Tra Campionato Marche, Can Am, Campionato Interserie, Formula 2, Tasman Cup, ecc., un pilota che non fosse troppo scarso poteva raccogliere comunque risultati di prestigio (e giustificare il suo ingaggio in Formula Uno!).

Vedasi per esempio Chris Amon, mai vincitore di GP di F1 ma vincitore di parecchie altre gare, comprese le prestigiose 24 ore di Le Mans e Daytona.

 

Salti un passaggio fondamentale: la minore specializzazione era dovuta ai salari pi? bassi per i piloti di Formula 1.

 

Non credo di aver saltato nulla, semplicemente il mio discorso aveva altra ottica.

Non stavo trattando n? dei salari n? della polarizzazione che Ecclestone ha portato verso la F1, facevo solo una constatazione.

 

In conclusione non sono per niente daccordo con quello detto da Astor. A mio parere oggi non ? la mid grid a sfigurare. Ma ? invece il fondo dello schieramento ad essere infoltito da piloti che non farebbero la prima fila neanche nella Euroseries F3. E' un dato di fatto quei 6 7 piloti che chiudono gli schieramenti non valgono una scarpa dei piloti titolati. Una volta era molto diverso. C'erano molti pi? entranti che dovevano spartirsi il fondo dello schieramento con le prequalifiche e le qualifiche. Questo faceva s? che alla partenza c'era gi? stata una selezione di piloti e non ? un caso raro che casi da f1rejects siano riusciti ad andare a punti o a fare prestazioni superlative.

 

Solo per rimanere all'anno 1970, troviamo in fondo agli schieramenti piloti come Francois Migault, Brian Redman o Teddy Pillette e cito solo alcuni della marea di illustri sconosciuti o quasi.

Non mi sembra che molti di loro avrebbero raggiunto grandi vette neppure se avessero avuto vetture migliori, n? che fossero migliori dei Klien e degli Albers di oggi.

 

E' vero che allora c'erano molti pi? partenti e molta pi? competizione per qualificarsi. Ma ? pure vero che allora c'erano anche degli autentici semidilettanti ai quali veniva affidata una vettura, gente che "faceva numero", provava per qualche gara, non si qualificava e tornava nell'anonimato.

Il primo che cambi? questo stato di cose, credo, fu Hector Rebaque, pessimo pilota che alla fine degli anni '80 spesso non riusciva neppure a qualificarsi con un'ottima Lotus da lui (miliardario) acquistata, con la quale peraltro faceva tutta l'annata. Si pu? almeno dire che ci mettesse soldi suoi e non degli sponsor.

 

La differenza con oggi direi che non sta nella qualit? del fondo griglia, che secondo me era scarsa allora come oggi, ma casomai nel fatto che un pilota mediocre, che so un Gimmi Bruni, magari il sedile lo tiene per tutta l'annata nonostante i risultati, causa contratti e sponsorizzazioni, se non mere "spinte" (anche nazionalistiche, vedi certi giapponesi).

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Carenza di formule alternative alla F1 per formare piloti di categoria superiore certo, ? anche questa la mancanza dell'automobilismo di oggi, ma ? anche la competizione serrata non solo in pista anche per accaparrarsi un volante a darci i piloti, poi con l'arrivo di queste grandi case a spartirsi le vittorie sono solo loro, non ? un caso tutti i team indipendenti stanno andando a sparire, vediamo la Brabham ha ceduto agli inizi degli anni 90, la mitica Lotus in F1 ? fallita su per giu' negli stessi anni, Eddie Jordan ha venduto il team perch? non ce la faceva pi? finanziariamente, la Williams ? in crisi, l'unica che ? rimasta ? la McLaren ma con struttura disgiunta rispetto alle grandi case che fanno tutte da sole ? in grossa crisi, chiaramente non c'? pi? la possibilit? per i piloti che guidano per queste macchine di mettersi molto in luce, ricordiamo Senna che faceva i podi con la Toleman

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@Astor:

 

Ovvero, oggi mancano piloti di livello veramente medio-buono, in grado di dar fastidio e spesso battere i pi? grandi campioni: gli Ickx, i Regazzoni, i Peterson ... oggi dove sono?

Stai parlando di piloti coi "controcazzi" tutti vincitori del difficilissimo Europeo di Formula 2 quando era ancora fatto con macchine che si equivalevano e c'erano i piloti di Formula 1 a dare filo da torcere a quelli emergenti. Non mi puoi considerare un Peterson che ha fatto pi? di dieci poles, che era uno che a Monza e a Montecarlo andava pi? forte degli altri (e sto parlando di due circuiti completamente diversi), un pilota di medio livello, anzi ? stato spesso paragonato a Moss, per non parlare di Ickx che era uno specialista del Nurburgring e dei tracciati non permanenti oltre che un 6 volte vincitore alla "Le Mans".

Ai tempi non si vinceva un mondiale cos? facilmente e spesso erano i piloti che rispettavano il mezzo ed esibivano una certa intelligenza tattiva a trionfare.

 

Non mi puoi neppure paragonare un Regazzoni a un Lauda o un Reutemann ad un Fittipaldi.

In quanto a Peterson, lo considero un perfetto prototipo di pilota incompleto, quello tutto velocit? e completamente privo di sensibilit? meccanica e doti di sviluppatore. Non posso, nel complesso, considerarlo pi? che "medio", per veloce che fosse.

E' verissimo il discorso dell'intelligenza tattica e della sensibilit? meccanica: ma quelle sono proprio doti primarie dei campioni, mica doti secondarie!

Se quelle non ce l'hai rimani, se va bene, un Mansell, se no un Montoya o un Peterson.

 

 

Aggiungete questo fatto alla minore affidabilit? delle vetture di allora, con conseguente "rotazione delle vittorie" dovuta anche ai ritiri, e all'esistenza di una "classe media" di ottimi piloti (a mio avviso oggi quasi mancante) e il gioco ? fatto: le corse erano pi? combattute, molti piloti pur non essendo campionissimi (es.: Regazzoni, Reutemann) davano del filo da torcere anche ai pi? grandi.

Non capisco cosa intendi per pi? grandi. All'epoca i pi? grandi, se intendi Stewart, Lauda, Fittipaldi, avevano grande rispetto per quelli che tu chiami piloti di medio livello.

 

Ovvio che avevano un grande rispetto: Regazzoni era "un p? pi? fastidioso" per un Fittipaldi di quanto non lo sia oggi un Heidfeld per uno Schumacher!

Il che non toglie che quelli "medi" fossero e "medi" rimanevano, a confronto con i "top".

In fin dei conti, il buon Clay ha vinto solo 5 GP in undici stagioni e ha anche guidato delle buone macchine, non solo la Ensign.

Regazzoni nel 1974 fino all'ultima gara ha conteso il titolo a Fittipaldi.

 

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@ Astor: Brian Redman era un grande pilota del passatto che ha vinto campionati di Formula 5000 e un sacco di gare Endurance per non contare un podio alla seconda gara di formula 1 (8 punti in 15 partenze); inoltre ha vinto gare endurance come la 12 ore di Sebring e la Targa Florio, quando queste avevano una valenza e un richiamo mondiale.

Nel film "the speed merchants" viene dedicato un intero capitolo alla figura di Redman, consiglio a tutti l'acquisto del film.

 

Non possiamo considerare grandi piloti solo quelli che hanno vinto un campionato del mondo. Ce ne sono tanti altri che per un motivo o per l'altro non sono riusciti ad emergere ed hanno dovuto ripiegare su altre categorie. Ancora oggi ne troviamo di esempi: basta pensare ai nostri Pirro e Capello, plurivincitori alla 24 ore di Le Mans, o anche a Tarquini che ? un grande pilota e andava forte anche in F1

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@Astor:

 

Ovvero, oggi mancano piloti di livello veramente medio-buono, in grado di dar fastidio e spesso battere i pi? grandi campioni: gli Ickx, i Regazzoni, i Peterson ... oggi dove sono?

Stai parlando di piloti coi "controcazzi" tutti vincitori del difficilissimo Europeo di Formula 2 quando era ancora fatto con macchine che si equivalevano e c'erano i piloti di Formula 1 a dare filo da torcere a quelli emergenti. Non mi puoi considerare un Peterson che ha fatto pi? di dieci poles, che era uno che a Monza e a Montecarlo andava pi? forte degli altri (e sto parlando di due circuiti completamente diversi), un pilota di medio livello, anzi ? stato spesso paragonato a Moss, per non parlare di Ickx che era uno specialista del Nurburgring e dei tracciati non permanenti oltre che un 6 volte vincitore alla "Le Mans".

Ai tempi non si vinceva un mondiale cos? facilmente e spesso erano i piloti che rispettavano il mezzo ed esibivano una certa intelligenza tattiva a trionfare.

 

Aggiungete questo fatto alla minore affidabilit? delle vetture di allora, con conseguente "rotazione delle vittorie" dovuta anche ai ritiri, e all'esistenza di una "classe media" di ottimi piloti (a mio avviso oggi quasi mancante) e il gioco ? fatto: le corse erano pi? combattute, molti piloti pur non essendo campionissimi (es.: Regazzoni, Reutemann) davano del filo da torcere anche ai pi? grandi.

Non capisco cosa intendi per pi? grandi. All'epoca i pi? grandi, se intendi Stewart, Lauda, Fittipaldi, avevano grande rispetto per quelli che tu chiami piloti di medio livello. Carlos Reutemann ad esempio esord? con una pole position ed era un ottimo collaudatore mentre Regazzoni arriv? in F1 subito confermandosi la star che era nell'europeo di F2, pilota coriaceo e battagliero. Oggi non si possono nemmeno fare queste distinzioni dato che i piloti vengono valutati al pi? sul giro singolo "a-la-Senna" piuttosto che nella loro prestazione complessiva. Di piloti tosti mi viene in mente solo Liuzzi e i Montoya e Villeneuve che furono. Anni fa contavano molti meno piazzamenti e tutti i piloti, almeno li 70%, erano dei potenziali vincitori. Oggi solo 2 o 3 per gara hanno i seri favori dei pronostici prima della partenza. Il fattore affidabilit? era molto determinante ma mai quanto la capacit? del pilota di riuscire ad adattarsi alla pista meglio degli altri (e parlo per il caso specifico, non come qualit? in generale). All'epoca, prima delle wing cars, la guida era estremamente pi? tecnica di oggi e il controsterzo e il punta tacco dovevano essere parte del bagaglio culturale del pilota altrimenti nisba, non si passavano nemmeno le prequalifiche.

 

Sono anche d'accordo con chi ha fatto notare la minore specializzazione dei piloti di allora, cosa che tra l'altro consentiva a molti pi? piloti di mettersi in luce, senza dover contare solo sulla Formula Uno.

Tra Campionato Marche, Can Am, Campionato Interserie, Formula 2, Tasman Cup, ecc., un pilota che non fosse troppo scarso poteva raccogliere comunque risultati di prestigio (e giustificare il suo ingaggio in Formula Uno!).

Vedasi per esempio Chris Amon, mai vincitore di GP di F1 ma vincitore di parecchie altre gare, comprese le prestigiose 24 ore di Le Mans e Daytona.

 

Salti un passaggio fondamentale: la minore specializzazione era dovuta ai salari pi? bassi per i piloti di Formula 1. Ad esempio Bandini si pagava le trasferte da solo quando correva in Ferrari. Stewart, come ricordato prima, fece anche lui delle gare Can-Am e molti altri come Andretti correvano nei prototipi e nelle gare turismo/stock per migliorare il proprio tenore di vita. Lo stesso Piquet dichiar? che nel 1980 quando era alla Brabham la maggior parte dei suoi introiti erano dovuti alle gare Procar, delle corse che si correvano sulla vettura GT della BMW durante il weekend del gran premio.

Per i piloti ? sempre e solo esistita la Formula 1, allora come oggi, perch? ? l'unica serie al mondo che permette di fregiarsi del non indifferente titolo di campione del mondo. Ma 30 anni fa c'erano tanti altri campionati di rilievo come il famoso mondiale marche; era il "sistema corse" ad essere organizzato in maniera pi? efficiente facendo in modo che le diverse categorie fossero entit? ben distinte e che non si facessero concorrenza l'un l'altro. Oggi la F1 monopolizza l'attenzione mediatica e gli sponsor si concentrano solo in quella direzione.

 

In conclusione non sono per niente daccordo con quello detto da Astor. A mio parere oggi non ? la mid grid a sfigurare. Ma ? invece il fondo dello schieramento ad essere infoltito da piloti che non farebbero la prima fila neanche nella Euroseries F3. E' un dato di fatto quei 6 7 piloti che chiudono gli schieramenti non valgono una scarpa dei piloti titolati. Una volta era molto diverso. C'erano molti pi? entranti che dovevano spartirsi il fondo dello schieramento con le prequalifiche e le qualifiche. Questo faceva s? che alla partenza c'era gi? stata una selezione di piloti e non ? un caso raro che casi da f1rejects siano riusciti ad andare a punti o a fare prestazioni superlative. Oggi la formula 1 non ? competizione pura.

 

PS: non tolgo nulla a Chris Amon, che ? stato un grande pilota. Ma quella Le Mans del 66 l'ha vinta (insieme a McLaren) per un puro caso, anzi per un cavillo burocratico. Infatti la gara era stata condotta dall'altra GT40 di Ken Miles e Denny Hulme ma per il traguardo Henry Ford volle che le macchine arrivassero in parata segnando lo stesso tempo finale. Fu cos? che la vittoria fu assegnata al duo neozelandese perch? una regola della Le Mans voleva che in caso di arrivo con lo stesso tempo avrebbe primeggiato la macchina meglio piazzata in qualifica.

 

Posso solo che quotare ed aggiungere che i titoli mondiali del passato, proprio per le cose dette sopra, hanno una valenza nettamente superiore a quelli del nostro presente.

 

*** :deluso:

Difficile da capire questa tua affermazione, cosa vuol dire che il titolo di Hunt nel 76 vale triplo perch? ha ribaltato una situazione riuscendo a correre la gara della vita sotto il diluvio universale recuperando diverse posizioni dopo una foratura. Intendo...? risaputo che Fangio dettava legge nelle squadre in cui correva e richiedeva il materiale migliore a disposizione nel team, relegando agli altri la seconda scelta. Secondo il tuo ragionamento allora Fangio ne ha vinti 15 di mondiali?!?

 

 

No. Non intendevo quello che hai fatto notare. Hunt ? il caso limite. Intendevo dire che la qualit? medio/alta dei piloti del passato era nettamente superiore a quella odierna. Il percorso di avvicinamento alla massima formula durava anni. Non ? un caso che oggi a 21 anni si corre in F1 mentre a 28 anni sino a 17-18 anni fa si vinceva il primo titolo mondiale. Proprio per le maggiori qualit? complessive dei piloti del passato, le vittore e i titoli hanno avuto un valore ben diverso. Piquet, Prost, Mansell, Senna, Lauda, Stewart e via discorrendo, erano grandissimi piloti che si confrontavano spesso tra loro stessi e anche contro piloti di medio/alto livello (Berger, Alesi, Cevert, Reutemann, Ragazzoni, Rosberg, Pironi, Arnoux, Nannini, De Angelis, Patrese e via dicendo) che spesso davano molto filo da torcere.

 

Fangio ? la paleoformula1. Pertanto non la giudico comparabile a quella degli anni sessanta/settanta in poi.

 

La certezza di quanto affermo me la danno le "acrobazie" che spesso tali piloti compivano in pista e non solo: tracciati difficilissimi se rapportati ai mezzi dell'epoca fanno impallidire quelli di oggi, piatti, tracciati con il cad, sempre uguali e ripetitivi.

 

I regolamenti non hanno un peso determinante. In fondo vengono e vanno, si rinnovano ma ci? che conta ? solo e sempre il pilota.

 

*** :deluso:

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Il fatto ? che oggi arrivano in F1 dei piloti che non hanno ancora vinto niente e, se ci sono riusciti, l'hanno fatto in factory teams con mezzi molto superiori alla concorrenza. Basta guardare Rosberg che quest'anno ? entrato in una crisi a spirale.

Per quanto riguarda Fangio molti lo considerano il pi? grande, 1 mese fa leggevo anche un articolo di Pino Allievi che lo metteva al primo posto con Senna e Schumacher a pari merito. Io nn ho mai visto correre Fangio e non mi permetto di contestare questa classifica. Mi limito a fare notare che a met? degli anni 50, quando ha vinto gli ultimi 3 titoli Fangio era l'ultimo pilota di quella generazione ante guerra. La sua carriera era molto diversa dagli altri piloti avendo iniziato a correre nei GP solo dopo la guerra avendo un desiderio di vittoria maggiore dei suoi avversari. Ha un po' vissuto un finale di carriera come quello di Schumacher, con i piloti che avevano un incredibile timore riverenziale nei suoi confronti. Faccio notare che spesso dettava legge e sceglieva lui i materiali a disposizione dei compagni di squadra. Inoltre Fangio riusc? a non morire mai in gara, caso fortunato ma fu anche bravo lui capire il limite delle macchine meglio degli altri. Ma molti dei suoi veri avversari sono morti in gara e mi riferisco soprattutto a quell'Ascari l? che aveva pi? o meno la sua stessa et

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Visitatore Astor

Ovvio che avevano un grande rispetto: Regazzoni era "un p? pi? fastidioso" per un Fittipaldi di quanto non lo sia oggi un Heidfeld per uno Schumacher!

Il che non toglie che quelli "medi" fossero e "medi" rimanevano, a confronto con i "top".

In fin dei conti, il buon Clay ha vinto solo 5 GP in undici stagioni e ha anche guidato delle buone macchine, non solo la Ensign.

Regazzoni nel 1974 fino all'ultima gara ha conteso il titolo a Fittipaldi.

 

Infatti quel che io sostengo ? che dietro ai campioni di allora c'erano "secondi livelli" ben pi? incisivi di quelli di oggi.

 

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Prendiamo in esame alcune annate di f1 e vediamo quanti campioni del mondo hanno corso contemnporaneamente:

1965:Clark, G. Hill, Surtees, Brabham + Stewart, Hulme, Rindt che lo diventeranno

1970: Hulme, Brabham, Stewart, Rindt (nell'anno), G. Hill, Surtees + Fittipaldi e Andretti che lo diventeranno

1975: Fittipaldi, Lauda(nell'anno) + Andretti, Scheckter e Hunt che lo diventeranno

1980: Scheckter, Andretti, Fittipaldi, Jones (nell'anno) + Mansell, Prost, Piquet che lo diventeranno

2007: Alonso + Raikkonen e... Hamilton, Colthard, Yamamoto

 

Non si tratta di essere nostalgici del passato, ma mancheranno non solo le punte nel prossimo campionato ma in parte anche la mid grid

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Visitatore Astor

@ Astor: Brian Redman era un grande pilota del passatto che ha vinto campionati di Formula 5000 e un sacco di gare Endurance per non contare un podio alla seconda gara di formula 1 (8 punti in 15 partenze); inoltre ha vinto gare endurance come la 12 ore di Sebring e la Targa Florio, quando queste avevano una valenza e un richiamo mondiale.

 

Lo so: quando Redman correva in F1 io stavo abbandonando i calzoni corti e me lo ricordo bene (soprattutto per le gare di durata).

Ma se avesse dimostrato davvero cospicuo talento in F1, avrebbe avuto la possibilit? di fare ben pi? che 15 gare in 6 stagioni.

 

Non possiamo considerare grandi piloti solo quelli che hanno vinto un campionato del mondo.

 

Sono d'accordo. Ma innanzitutto non prenderei a paragone le gare di durata o altro. Qui parliamo di Formula Uno, no? E allora giudichiamo i risultati in Formula Uno.

Probabilmente Schumacher nelle gare di durata (che pure ha fatto) non sarebbe diventato grande come Ickx, anche se avesse corso all'epoca d'oro dei Prototipi. Cos? come io considero Ickx uno dei pi? grandi nelle gare endurance ma solo un buon pilota in Formula Uno.

E come dimenticare Mario Andretti? Uno dei pi? grandi di sempre a livello di versatilit? (oltre che di longevit?: vincere con una vettura Indy ancora a cinquantatr? anni!), ma certo non lo metto ai vertici della F1 anche se ha vinto un mondiale.

 

Per quanto riguarda la F1, certamente posso mettere Moss tra i grandi, pur non avendo mai vinto un campionato.

Ma Moss ? un p? un'eccezione, secondo me: se vado a scorrere la storia della F1 vedo anche piloti "solo" medio-buoni (Hulme, Rosberg, D.Hill ...) che sono riusciti a "carpire" un campionato ma, a parte Moss, non vedo grandi campioni che siano rimasti a secco di titoli. Oggi, come quarant'anni fa, se hai i numeri qualcuno ti nota, ti da la macchina e prima o poi diventi campione (escludendo eventi luttuosi, ovviamente).

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Diamo tempo al tempo guardando all'indietro si dice, in campo c'erano dei futuri campioni, chi ci dice che non sia cos? anche ora, il prossimo anno questa eventualit? potrebbe concretizzarsi seriamente; certo che nell'era sciu' macher di questi papapibili campioni poi all'atto pratico se n'? materializzati ben pochi, uno che secondo me poteva essere realmente l'antisciu'macher per eccekllenza era Karl Wendlinger, poteva diventare davvero un grandissinmo ma il destino gli ? stato avverso.

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secondo me l'era dell'elettronica ha livellato un po' tutto,di conseguenza e' difficile capire bene dietro chi i nasconde il campione o meno...

 

nelle epoche passate macchinepiu' difficile da guidare facevano emergere per forza chi aveva talento...

 

io comunque oggigiorno a part raikkonen e alonso non vedo nessun fuoriclasse,se penso che oramai fisichella e' diventato per forza di cose uno dei migliori 5 piloti al mondo mi viene da piangere....

 

e il fatto che non vengano fuori talenti e' strano visto che la categorie ci sono gp2 formula 3000 formula 3 inglese,tedesca etc.. e anche valide visto che senna e schumahcer sono venuti fuori dalla f.3...

 

la f.1 e' rimasto l'unica sport al mondo dove non nascono piu' i fuoriclasse,basta vedere quello che succede nelle moto nel calcio etc...

 

boh un motivo ci deve essere.....

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@ Astor: Brian Redman era un grande pilota del passatto che ha vinto campionati di Formula 5000 e un sacco di gare Endurance per non contare un podio alla seconda gara di formula 1 (8 punti in 15 partenze); inoltre ha vinto gare endurance come la 12 ore di Sebring e la Targa Florio, quando queste avevano una valenza e un richiamo mondiale.

 

Lo so: quando Redman correva in F1 io stavo abbandonando i calzoni corti e me lo ricordo bene (soprattutto per le gare di durata).

Ma se avesse dimostrato davvero cospicuo talento in F1, avrebbe avuto la possibilit? di fare ben pi? che 15 gare in 6 stagioni.

 

Non possiamo considerare grandi piloti solo quelli che hanno vinto un campionato del mondo.

 

Sono d'accordo. Ma innanzitutto non prenderei a paragone le gare di durata o altro. Qui parliamo di Formula Uno, no? E allora giudichiamo i risultati in Formula Uno.

Probabilmente Schumacher nelle gare di durata (che pure ha fatto) non sarebbe diventato grande come Ickx, anche se avesse corso all'epoca d'oro dei Prototipi. Cos? come io considero Ickx uno dei pi? grandi nelle gare endurance ma solo un buon pilota in Formula Uno.

E come dimenticare Mario Andretti? Uno dei pi? grandi di sempre a livello di versatilit? (oltre che di longevit?: vincere con una vettura Indy ancora a cinquantatr? anni!), ma certo non lo metto ai vertici della F1 anche se ha vinto un mondiale.

 

Per quanto riguarda la F1, certamente posso mettere Moss tra i grandi, pur non avendo mai vinto un campionato.

Ma Moss ? un p? un'eccezione, secondo me: se vado a scorrere la storia della F1 vedo anche piloti "solo" medio-buoni (Hulme, Rosberg, D.Hill ...) che sono riusciti a "carpire" un campionato ma, a parte Moss, non vedo grandi campioni che siano rimasti a secco di titoli. Oggi, come quarant'anni fa, se hai i numeri qualcuno ti nota, ti da la macchina e prima o poi diventi campione (escludendo eventi luttuosi, ovviamente).

Credo che all'epoca era molto diverso. C'erano molte gare di prestigio mentre oggi conta solo il mondiale per il ritorno d'immagine che esso offre. In pi? aggiungiamo che le case costruttrici hanno cambiato il modo di concepire le corse. Senza la macchina migliore ? praticamente impossibile vincere un campionato, dato che sono due macchine che si spartiscono la posta. Non mi permetto di criticare le tue affermazioni e n? mi lamento del periodo attuale. Trovo solamente che le corse di 40 anni fa erano diverse e contava molto di pi? il pilota, cosa che dovrebbe essere naturale in un mondiale piloti.

Cmq andiamo a vedere la competitivit? delle corse in base al numero di vincitori per anno partendo dal 1970:

 

1970: 6 vincitori diversi in 13 gare

1971: 6 vincitori diversi in 11 gare

1972: 5 vincitori diversi in 11 gare

1973: 5 vincitori diversi in 15 gare

1974: 7 vincitori diversi in 15 gare

1975: 9 vincitori diversi in 14 gare

1976: 7 vincitori diversi in 16 gare

1977: 8 vincitori diversi in 17 gare

1978: 6 vincitori diversi in 16 gare

1979: 7 vincitori diversi in 15 gare

1980: 7 vincitori diversi in 14 gare

1981: 7 vincitori diversi in 15 gare

1982: 12 vincitori diversi in 16 gare

1983: 8 vincitori diversi in 15 gare

1984: 5 vincitori diversi in 16 gare

1985: 8 vincitori diversi in 16 gare

1986: 5 vincitori diversi in 16 gare

1987: 5 vincitori diversi in 16 gare

1988: 3 vincitori diversi in 16 gare

1989: 6 vincitori diversi in 16 gare

1990: 6 vincitori diversi in 16 gare

1991: 5 vincitori diversi in 16 gare

1992: 5 vincitori diversi in 16 gare

1993: 4 vincitori diversi in 16 gare

1994: 4 vincitori diversi in 16 gare

1995: 5 vincitori diversi in 17 gare

1996: 4 vincitori diversi in 16 gare

1997: 6 vincitori diversi in 17 gare

1998: 4 vincitori diversi in 16 gare

1999: 6 vincitori diversi in 16 gare

2000: 4 vincitori diversi in 17 gare

2001: 5 vincitori diversi in 17 gare

2002: 4 vincitori diversi in 17 gare

2003: 8 vincitori diversi in 16 gare

2004: 5 vincitori diversi in 18 gare

2005: 5 vincitori diversi in 19 gare

2006: 5 vincitori diversi in 18 gare

 

fino al 1984 c'? una correlazione positiva tra numero di gare e numero di vincitori diversi. Dal 1985 in poi abbiamo in media 5 vincitori diversi, fatta eccezione per il 2003.

Da questi numeri (sempre se ho fatto bene i conti, non ho niente da fare mentre sono al lavoro eh?) si evince che quando sono entrate le grandi case (1984) sono riusciti a vincere i piloti dei top team pi? uno o due outsiders a stagione. Inoltre 30 anni fa c'erano molti pi? piloti in grado di vincere i GP, e quindi le gare e i campionati erano molto pi? combattuti.

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bisognerebbe aggiungere che prima c'erano piu' vincitori come meno gare a disposizione 15 16 gare contro 18 19 di oggi...

 

il fattore piu' decisivo credo che sia l'affidabilita'..oramai con le macchine di oggi che non si rompono mai e' difficile che sfugga qualche gara ai primi due top team...

 

si dovrebbe fare anche una statistiche delle squadre vincenti anno per anno...

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Visitatore Achille Varzi

bisognerebbe aggiungere che prima c'erano piu' vincitori come meno gare a disposizione 15 16 gare contro 18 19 di oggi...

 

il fattore piu' decisivo credo che sia l'affidabilita'..oramai con le macchine di oggi che non si rompono mai e' difficile che sfugga qualche gara ai primi due top team...

 

si dovrebbe fare anche una statistiche delle squadre vincenti anno per anno...

 

Concordo, l'affidabilita' e' la chiave. A sua volta questa e' controllata dall'organizzazione del team, che dipende molto dai finanziamenti. L'84 e' l'anno in cui i budgets dei top team cominciano a gonfiare a dismisura.

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@ Astor: Brian Redman era un grande pilota del passatto che ha vinto campionati di Formula 5000 e un sacco di gare Endurance per non contare un podio alla seconda gara di formula 1 (8 punti in 15 partenze); inoltre ha vinto gare endurance come la 12 ore di Sebring e la Targa Florio, quando queste avevano una valenza e un richiamo mondiale.

 

Lo so: quando Redman correva in F1 io stavo abbandonando i calzoni corti e me lo ricordo bene (soprattutto per le gare di durata).

Ma se avesse dimostrato davvero cospicuo talento in F1, avrebbe avuto la possibilit? di fare ben pi? che 15 gare in 6 stagioni.

 

Non possiamo considerare grandi piloti solo quelli che hanno vinto un campionato del mondo.

 

Sono d'accordo. Ma innanzitutto non prenderei a paragone le gare di durata o altro. Qui parliamo di Formula Uno, no? E allora giudichiamo i risultati in Formula Uno.

Probabilmente Schumacher nelle gare di durata (che pure ha fatto) non sarebbe diventato grande come Ickx, anche se avesse corso all'epoca d'oro dei Prototipi. Cos? come io considero Ickx uno dei pi? grandi nelle gare endurance ma solo un buon pilota in Formula Uno.

E come dimenticare Mario Andretti? Uno dei pi? grandi di sempre a livello di versatilit? (oltre che di longevit?: vincere con una vettura Indy ancora a cinquantatr? anni!), ma certo non lo metto ai vertici della F1 anche se ha vinto un mondiale.

 

Per quanto riguarda la F1, certamente posso mettere Moss tra i grandi, pur non avendo mai vinto un campionato.

Ma Moss ? un p? un'eccezione, secondo me: se vado a scorrere la storia della F1 vedo anche piloti "solo" medio-buoni (Hulme, Rosberg, D.Hill ...) che sono riusciti a "carpire" un campionato ma, a parte Moss, non vedo grandi campioni che siano rimasti a secco di titoli. Oggi, come quarant'anni fa, se hai i numeri qualcuno ti nota, ti da la macchina e prima o poi diventi campione (escludendo eventi luttuosi, ovviamente).

Credo che all'epoca era molto diverso. C'erano molte gare di prestigio mentre oggi conta solo il mondiale per il ritorno d'immagine che esso offre. In pi? aggiungiamo che le case costruttrici hanno cambiato il modo di concepire le corse. Senza la macchina migliore ? praticamente impossibile vincere un campionato, dato che sono due macchine che si spartiscono la posta. Non mi permetto di criticare le tue affermazioni e n? mi lamento del periodo attuale. Trovo solamente che le corse di 40 anni fa erano diverse e contava molto di pi? il pilota, cosa che dovrebbe essere naturale in un mondiale piloti.

Cmq andiamo a vedere la competitivit? delle corse in base al numero di vincitori per anno partendo dal 1970:

 

1970: 6 vincitori diversi in 13 gare

1971: 6 vincitori diversi in 11 gare

1972: 5 vincitori diversi in 11 gare

1973: 5 vincitori diversi in 15 gare

1974: 7 vincitori diversi in 15 gare

1975: 9 vincitori diversi in 14 gare

1976: 7 vincitori diversi in 16 gare

1977: 8 vincitori diversi in 17 gare

1978: 6 vincitori diversi in 16 gare

1979: 7 vincitori diversi in 15 gare

1980: 7 vincitori diversi in 14 gare

1981: 7 vincitori diversi in 15 gare

1982: 12 vincitori diversi in 16 gare

1983: 8 vincitori diversi in 15 gare

1984: 5 vincitori diversi in 16 gare

1985: 8 vincitori diversi in 16 gare

1986: 5 vincitori diversi in 16 gare

1987: 5 vincitori diversi in 16 gare

1988: 3 vincitori diversi in 16 gare

1989: 6 vincitori diversi in 16 gare

1990: 6 vincitori diversi in 16 gare

1991: 5 vincitori diversi in 16 gare

1992: 5 vincitori diversi in 16 gare

1993: 4 vincitori diversi in 16 gare

1994: 4 vincitori diversi in 16 gare

1995: 5 vincitori diversi in 17 gare

1996: 4 vincitori diversi in 16 gare

1997: 6 vincitori diversi in 17 gare

1998: 4 vincitori diversi in 16 gare

1999: 6 vincitori diversi in 16 gare

2000: 4 vincitori diversi in 17 gare

2001: 5 vincitori diversi in 17 gare

2002: 4 vincitori diversi in 17 gare

2003: 8 vincitori diversi in 16 gare

2004: 5 vincitori diversi in 18 gare

2005: 5 vincitori diversi in 19 gare

2006: 5 vincitori diversi in 18 gare

 

fino al 1984 c'? una correlazione positiva tra numero di gare e numero di vincitori diversi. Dal 1985 in poi abbiamo in media 5 vincitori diversi, fatta eccezione per il 2003.

Da questi numeri (sempre se ho fatto bene i conti, non ho niente da fare mentre sono al lavoro eh?) si evince che quando sono entrate le grandi case (1984) sono riusciti a vincere i piloti dei top team pi? uno o due outsiders a stagione. Inoltre 30 anni fa c'erano molti pi? piloti in grado di vincere i GP, e quindi le gare e i campionati erano molto pi? combattuti.

 

 

Interessante disamina. Tuttavia sarebbe ancora pi? interessante valutare chi ha vinto e soprattutto chi di chi ha vinto si ? piazzato in buone posizioni per poter ambire al titolo. A me sembra, andando a memoria, che sebbene il numero di vittorie sia pi? o meno sovrapponibile dal 1984 in poi, tuttavia manca il dato delle posizioni di rincalzo, cosa che fa la vera differenza. Insomma nel 2006 abbiamo avuto 6 vincitori diversi, ma esclusi Alonso e Schumacher, gli altri vincitori come si sono piazzati nelle restanti gare ? Vedrai che spesso si sono ritirati o hanno concluso tra le ultime posizioni degli otto e che pertanto hanno vinto per puro caso.

Diverso era in passato, ove il vincitore/i avevano anche una notevole costanza di rendimenti sia in termini di prestazioni che di punteggi nell'ambito dell'annata ma cosa ancor pi? importante era che i piloti ad essere in queste condizioni erono molteplici !!! Tutta qui la differenza.

 

*** ;)

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I GP del passato spesso li potevamo giudicare solo leggendo i resoconti sui giornali specializzati: Autosprint in primo luogo. Fino al 1975, se non ricordo male, non venivano trasmessi tutti i GP e quelli che venivano trasmessi o erano interrrotti oppure, specie in Itali, erano ripresi con pochissime telecamere. Anche dopo il 76, all'epoca della riforma RAi, il pomeriggio su Raidue veniva condiviso da Arbore e giochini e avvenimenti sportivi che venivano spesso massacrati. Maurizio Barendson infine ottenne maggior rispetto.A Monza c'erano le telecamere solo all'arrivo e alla parabolica, a volte alla seconda di Lesmo, nel 69 ci fu la prima volta l'elicottero. Mitico a Imola per le gare sport e il motociclismo: telecamere all'arrivo e alle Acque Minerali ancora con la tribuna a terrazza: ytotale poche centinaia di metri di copertura. Era difficile allora farsi un'idea di persona di cosa fossero i GP, senza moviola e videoregistrazione! Scusate la nostalgia ma forse sto invecchiando! :unsure: :(

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Visitatore Achille Varzi

Interessante disamina. Tuttavia sarebbe ancora pi? interessante valutare chi ha vinto e soprattutto chi di chi ha vinto si ? piazzato in buone posizioni per poter ambire al titolo. A me sembra, andando a memoria, che sebbene il numero di vittorie sia pi? o meno sovrapponibile dal 1984 in poi, tuttavia manca il dato delle posizioni di rincalzo, cosa che fa la vera differenza. Insomma nel 2006 abbiamo avuto 6 vincitori diversi, ma esclusi Alonso e Schumacher, gli altri vincitori come si sono piazzati nelle restanti gare ? Vedrai che spesso si sono ritirati o hanno concluso tra le ultime posizioni degli otto e che pertanto hanno vinto per puro caso.

Diverso era in passato, ove il vincitore/i avevano anche una notevole costanza di rendimenti sia in termini di prestazioni che di punteggi nell'ambito dell'annata ma cosa ancor pi? importante era che i piloti ad essere in queste condizioni erono molteplici !!! Tutta qui la differenza.

 

*** ;)

 

Il numero di vincitori assoluti ha grande importanza perche' il numero di vittorie e' spesso il primcipale parametro che indica il successo di piloti e vetture. E l'importanza anche mediatica di una vittoria in un GP non e' paragonabile al valore di un semplice piazzamento. e' con la prima vittoria, la maiden victory, che nascono i campioni.

 

Cio' che tu dici naturalmente e' importante perche' i risultati dei piazzamenti sono un indice della competitivita' generale. Il modo piu' rapido per valutare quest'ultima e' guardare con quanti punti il mondiale e' stato vinto. Siamo passati dai 45-60 ai 70-100. ovvero, da ormai 20 anni le vetture di seconda fascia non hanno alcuna possibilita' di primeggiare. Questa, tra tutte, e' la pecca piu' seria dell'attuale F1.

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