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Astor

Pattinaggio Artistico su Ghiaccio - Stagione 2024-2025

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Anche quest'anno, stancamente (almeno per quel che mi riguarda), apro l'annuale topic sul pattinaggio di figura.

Anche quest'anno, un'altra stagione senza russi.
Detto che si cominciano a sentire "voci" sul fatto che i russi possano essere "reintegrati" nella prossima stagione (io però dubito che accadrà prima della fine della guerra in Ucraina e purtroppo non è detto che ciò avvenga entro il prossimo autunno, quantomeno per la conclusione definitiva con accordi tra le parti) e che però nello stesso ambiente russo si sentono opinioni che avvertono che dopo un così lungo stop è difficile capire se i loro pattinatori rimarranno al vertice come erano prima (in tre categorie su quattro), ciò che è accaduto in questi anni è stato tafazziano da parte dell'ISU, un autolesionismo paragonabile a quello dell'Europa che mette sanzioni alla Russia che hanno fatto molto più male a sè stessa che non a Mosca.
Per cui, sarebbe del tutto comprensibile che l'ISU volesse farla finita con le gare "di serie B" (in tre categorie su quattro).

Ma dato che l'ostracismo è stata una decisione puramente POLITICA, anche il suo termine sarà dato da motivi esclusivamente politici, su questo io non ho dubbi.
E la vedo ancora lunga, per una conclusione.
Vedremo se la situazione sarà tale da consentire la partecipazione di russi e bielorussi almeno per febbraio 2026, alle Olimpiadi di Milano-Cortina.

Anche quest'anno è una stagione che comincia piuttosto in sordina, con pure poco riscontro mediatico e copertura televisiva per ora scarsa (anche se è pur vero che la Rai già negli anni scorsi ha saltato la diretta dei primi Grand Prix nordamericani, mi aspetto che all'arrivo in Europa anche la TV nazionale li trasmetta).

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Bravi utenti facebookiani fans del pattinaggio, però ricordate che sono due anni che applaudite l'espulsione dei russi e vagheggiavate di vedere "gare migliori, senza i russi truffaldini" (semplifico in modo rozzo, ma questo era il vostro non-detto o semi-detto), invece adesso vi trovate con un pattinaggio che non brilla più.
Chi applaude il proprio mal, se lo tenga ...



Comunque, questo è il CALENDARIO 2024-2025:
 

Pattinaggio di figura 2024/2025: calendario completo di tutte le gare

Qui di seguito tutte le gare in programma.

18-20 ottobre 2024

  • ISU Grand Prix Skate America 2024, Allen, Texas

25-27 ottobre 2024

  • ISU Grand Prix Skate Canada 2024, Halifax

1-3 novembre 2024

  • ISU Grand Prix de France, Angers

8-10 novembre 2024

  • ISU Grand Prix NHK Trophy 2024, Tokyo

15-17 novembre 2024

  • ISU Grand Prix Finlandia Trophy, Helsinki

22-24 novembre 2024

  • ISU Grand Prix Cup of China, Chongqing

5-8 dicembre 2024

  • ISU Grand Prix Final 2024, Grenoble

28 gennaio – 2 febbraio 2025

  • Campionati europei di pattinaggio di figura ISU, Tallin

19-23 febbraio 2025

  • ISU Four continents championships, Seul

25-30 marzo 2025

  • Campionati mondiali di pattinaggio di figura ISU, Boston

17-20 aprile 2025

  • World figure skating Team trophy, Tokyo





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Si è già svolta la prima gara del Grand Prix, Skate America.

Qui i risultati:
https://en.wikipedia.org/wiki/2024_Skate_America


E qui alcuni commenti:

https://www.oasport.it/2024/10/pattinaggio-di-figura-fear-e-gibson-vincono-skate-america-battuti-i-campioni-del-mondo/

 

https://www.oasport.it/2024/10/pattinaggio-artistico-malinin-vince-skate-america-terzo-sigillo-di-fila-battuti-aymoz-e-miura/

 

https://www.oasport.it/2024/10/pattinaggio-artistico-wakaba-higuchi-rimonta-e-vince-skate-america-malinin-tallonato-da-miura/

 

https://www.oasport.it/2024/10/pattinaggio-artistico-riku-miura-e-ryuichi-kihara-vincono-skate-america/

 


Questo è il programma lungo di Malinin, che comprende una delle novità di questa stagione, ovvero il SALTO MORTALE ALL'INDIETRO, un elemento che prima veniva a volte fatto solo nei Gala e adesso è stato "sdoganato" anche per le gare (qui al minuto 4:11).
Francamente, io ne facevo anche a meno (ma sarò io che sono "antico" ...).

 



E questi sono i programmi lunghi degli altri vincitori:

 

 

 

 




Se nel frattempo qualcuno ha la curiosità di sapere cosa fanno le atlete e gli atleti russi che hanno visto la loro carriera troncata prima dal COVID e poi dalla guerra o dalla WADA, sappia che almeno le fanciulle hanno trovato modo di riciclarsi come pattinatrici di spettacoli sul ghiaccio, influencer, modelle, testimonial ecc.
 

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Per i  maschietti russi, ahimè, credo che cio sia molto meno spazio mediatico!  :asd:
(però, ammetto, non li ho cercati ... ;))

Chiudo con una notizia un pò più seria, anche se la protagonista rassicura i suoi fans:

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https://fs-gossips.com/12923/


Non si può dire che nella sua carriera Evgenia sia stata molto fortunata sotto il punto di vista della salute ... :(
Incrocio le dita.

Alla prossima!

(e, naturalmente, contribuite anche voi, fosse anche solo con domande!  :thumbsup:  ) 


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Ringraziato Astor una volta di più per gli spunti che ci sottopone in questo sempre più disastrato mondo del pattinaggio di figura di m… (sempre più di m…!!! ad peiora! Do un po’ di nobiltà con il detto latino che significa appunto “verso cose peggiori”), mi piace mettere in evidenza un paio di cose.

Comincio dalle richieste di informazioni su quali canali viene trasmesso il Grand Prix. Discovery + (a pagamento) trasmette le gare integralmente e in diretta e poi le mantiene on demand per un po’. Eurosport (che è Discovery + sui canali Sky) trasmette ma non integralmente. La Rai ha trasmesso in registrata su Raisport America e Canada ma solo alcuni atleti (4-5, e anche meno) per ogni specialità, poi in visione su Raiplay per un periodo limitato di tempo. Poi ha trasmesso in diretta la tappa in Francia, su Raiplay stanno per scadere le visioni.

Insomma, una specie di “chissenefrega”, inevitabile fra l’altro, vista la qualità delle gare. Dopo l’entusiasmo iniziale per le vittorie del “mondo libero” contro “quegli stronzi dei russi”, anche i più sfegatati tifosi del “ti piace vincere facile” si sono accorti del miserrimo livello tecnico e spettacolare in almeno due gare su quattro (Donne e Coppie) e si sono stancati.

E passiamo al concreto. La gara delle Coppie, persino più di quella delle Donne, pure massacrata dall’assenza delle russe, è una delle cose peggiori che si siano mai viste nella storia del pattinaggio una volta “artistico” e ora “di m… (non mi stancherò mai di ribadirlo). Bastava guardare le espressioni di Deanna Stellato-Dudek e Maxime Deschamps dopo la loro prova nel Libero Coppie a Skate Canada per capire tutto: vincono la tappa dopo una prova disastrosa nel Libero, da vergogna, con caduta e Goe negativo in ben 4 elementi su 11, ma non sorridono, hanno facce da funerale perché si rendono conto di quale ben misera figura hanno fatto. E i punteggi la dicono tutta su questo scandalo pervicacemente voluto dall’Isu e da tutte le nazioni che preferiscono “rubare” medaglie grazie all’assenza della Russia invece di provare a vincere con merito: 197.33 per vincere in Canada (e ti credo che Stellato-Dudek e Deschamps avevano quelle facce!), e non è che i giapponesi Miura-Kihara abbiano fatto tanto meglio, 214.23 per vincere a Skate America, e i tedeschi Hase-Volodin 211.69 per vincere in Francia. Giusto ricordare le ultime gare con le vere Coppie sul ghiaccio, con i russi Mishina-Galliamov 239.82, Tarasova-Morozov 236.43 e Boikova-Kozlovskii 227.23 agli Europei 2022; e all’Olimpiade di Pechino 2022, dietro l’oro dei cinesi Sui Wenjing-Han Cong con 239.88, ecco le tre coppie russe Tarasova-Morozov con 239.25, Mishina-Galliamov con 237.71 e Boikova-Kozlovskii con 220.50 (quarti con questo punteggio!!!). C’è bisogno di dire altro per capire in quale abisso il pattinaggio di Coppie sia sprofondato?

Ma non è finita, perché nella telecronaca Rai della tappa in Francia abbiamo modo di sapere dal commentatore tecnico Fabrizio Pedrazzini che le coppie italiane “Hanno programmi eccezionali”! Talmente eccezionali che Conti-Macii ottengono 203.39 (secondo posto) e Ghilardi-Ambrosini 176.62, sia pure con una caduta. Per favore, pur rispettando la bravura delle coppie italiane, che hanno mostrato grandi progressi negli ultimi anni, davvero dobbiamo credere alla favola dei “programmi eccezionali”? Per carità di patria, lasciamo stare.

E per le Donne non è che le cose vadano bene, sfacelo anche qui. A parte il fatto che quando, raramente, un’atleta fa il triplo Axel sembrano esplodere gli spettatori e i telecronisti come se avessero visto la Madonna scesa sulla terra per pattinare, ormai non c’è più traccia di un reperto mitologico: il quadruplo. Siamo tornati indietro di almeno venti anni, ma anche di più! E nelle tre tappe del Grand Prix fin qui disputate lo spettacolo e il livello tecnico sono stati quanto di peggio si possa immaginare, uno scenario davvero miserevole. In America la giapponese Higuchi ha vinto con 196.93 (!!!), in Canada la giapponese Sakamoto con 201.21 (!!, un punto esclamtivo in meno della Higuchi, ma rimaniamo comunque nell’abisso), in Francia la statunitense Glenn con 210.44 (miracolo, superati i 210!). Ma stiamo scherzando?

In tutto questo, giusto per non dimenticare la immensa vaccata dell’Isu, gran traffico di tecnici russi che, al contrario degli atleti, sono i benvenuti nel gran circo della vergogna. In particolare, abbiamo potuto ammirare la sempre presente Eteri Tutberidze nel “kiss and cry” a fianco degli atleti che allena, a loro volta russi “espatriati” per la grande ipocrisia: basta che non ci siano russi ufficiali sul ghiaccio, per il resto tutto è permesso. Lezioni di etica!

Infine, la grande trovata dell’Isu. Visto che il livello tecnico si è abbassato, che lo spettacolo latita più di quanto abbia fatto Messina Denaro, ecco la genialata per risollevare l’interesse degli spettatori e dei mezzi di informazione: legalizziamo il salto all’indietro, il backflip! Altro che Einstein, qui abbiamo gli alieni da Marte che vengono a risolvere la situazione.

E il peggio è che soprattutto i mezzi di informazione si sono adeguati, la Rai in particolare, con uno stupefacente telecronaca che adesso vi ripropongo, una esaltazione mistica del backflip dello statunitense Malinin a Skate America che quasi provoca lo svenimento di Maddalena Montecucco, testimoniato da Fabrizio Pedrazzini, in veste di commentatore.

Ecco la trascrizione testuale di cosa hanno detto in telecronaca subito dopo il Libero di Malinin.

Montecucco: “Ilya Malinin versione vampiro da brividi. Abbiamo visto delle cose e ci siamo guardati, non abbiamo poi commentato, lascio il commento a te”.

Pedrazzini: “Guarda, ho visto il tuo sguardo e la tua espressione quando ha presentato, in questa coreosequence finale, il backflip”.

M. “Mi sono spaventata”.

P. “E’ stato reinserito come possibile da inserire negli elementi”.

E poi, quando passano le immagini nel replay.

P. “Guardate qua, il backflip. In questo momento Maddalena ha fatto uno sguardo incredulo ed è rimasta senza fiato per, tipo, 20 secondi”.

M. “Non me l’aspettavo, davvero. Ilya mi ha stupito con questo backflip, un po’ come ha fatto Adam Siao agli Europei e forse è lui che alla fine lo ha fatto reintrodurre”.

Ma davvero? Quindi la Montecucco sapeva che qualcosa era successo prima di questa “apparizione” del backflip a Skate America. Ma la sua reazione, a sentire Pedrazzini, è stata quella di una persona che vede il backflip per la prima volta nella sua vita! E meno male che è sopravvissuta a 20 secondi senza respirare.

E allora, tornando alle cose serie, davvero i telecronisti pensano che una simile narrazione entusiastica possa nascondere la cruda realtà? Adam Siao Him Fa aveva eseguito questo salto agli Europei in primavera, salto che allora era proibito, ma lui aveva forzato la situazione, accettando di prendere una penalità di 2 punti per “elemento illegale” e sollevando così il problema. Dov’è la sorpresa che provoca 20 secondi di respiro mancante?

Ma non è nemmeno questo il punto. Il punto è che questo salto proibito è stato eseguito decine e decine di volte nei Gala di tantissime manifestazioni, provocando l’entusiasmo del pubblico. Insomma, il salto all’indietro lo facevano tantissimi uomini (e anche qualche donna) da tempo immemorabile e tutti si aspettavano di vederlo nei gala finali. Erano tutti abituati a questo salto e la Montecucco vuol farci credere che è rimasta estasiata davanti a un salto che era diventato normalità, sia pure fuori gara, da decenni? E Pedrazzini vuol farci credere che Montecucco è rimasta venti secondi senza respirare? Forse sarebbe meglio informarli che davanti alla tv non ci sono i Baluba delle popolari credenze milanesi (tribù africana cui si attribuiscono, dalle parti di Milano, doti favolose di ingenuità, tanto da poter prendere per il c… i suoi componenti, cosa tra l’altro non vera perché sono i Baluba a poter dare lezioni di civiltà a tutti) e che, proprio i telespettatori-Baluba sanno benissimo cosa sta accadendo, come anche gli spettatori che pagano il biglietto e che stanno diminuendo drasticamente dappertutto.

Se poi andiamo sul piano prettamente tecnico, possiamo solo dire che il salto all’indietro, così concepito, come performance isolata, non ha un grande significato, se non quello di mostrare l’abilità del pattinatore, non complessa, anzi banalmente semplice, al contrario dei salti nei quali la complessità dell’azione ha tutt’altro e vero significato tecnico, oltre che spettacolare.

Quindi, la spiegazione più semplice è proprio quella di voler circuire il pubblico con una novità “da circo” per nascondere tutte le magagne di questi ultimi anni, con l’esclusione scandalosa dei russi (e dei bielorussi) che ha come unico risultato il crollo di significato sportivo delle gare del “fu pattinaggio artistico”, tanto da falsare per sempre i risultati degli anni dal marzo 2022 in poi, fino a quando chissà se finirà, perché è facile vincere senza avversari ed è ancora più facile farlo nell’omertà generale di quasi tutti i mezzi di informazione.

 

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Caro Kamilo,

hai certamente molto più chiara tu la situazione attuale di me, che ho visto solo a spizzichi e bocconi la gara francese sulla Rai, con il ritorno della Secondini al posto della Montecucco.
E devo dire che, a livello di mera "simpatia" umana, preferisco la "gallina vecchia anche se non fa buon brodo" alla "gallina nuova che fa un brodo altrettanto scarso", anche perchè agli "starnazzamenti" entusiasti della Secondini ci sono abituato ... :asd:
Casomai, sopporto sempre meno Pedrazzini.

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Però sul discorso del livello infimo delle competizioni me ne sono accorto pure io che ho guardato svogliatamente e solo parzialmente le gare di queste settimane.
Il pattinaggio di figura sta crollando qualitativamente e sempre più appassionati trovano il "coraggio" di dirlo sui social, anche in quelli dove ancora vige il "pensiero unico" che "non c'è da rimpiangere l'assenza dei russi, finalmente vediamo un pattinaggio 'umano'" (però poi sono contenti di vedere Malinin che inanella quadrupli a ripetizione!).

Per il tuo e vostro piacere riporto qui un thread su Facebook (rigorosamente censurato, perchè si dice il peccato e non il peccatore ...).



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Ora, io capisco (si fa per dire ...) che ci sia gente che dice che nel pattinaggio di figura "senza i russi si sta benissimo".
Il masochismo è una caratteristica decisamente rara nell'umanità, per quanto io abbia visto in vita mia, ma ci sono "sadici" che poi alla fine devono quantomeno far finta di farsi piacere il risultato delle azioni scellerate da loro stessi fatte o da loro applaudite.
Credo che sia quello che sta accadendo a coloro che due anni fa gongolavano perchè dicevano che "finalmente" si sarebbe visto un pattinaggio "non acrobatico e non fatto da bimbette dopate usa-e-getta".
Pure io, che non ho mai apprezzato il pattinaggio SOLO "acrobatico, tutto salti" alla Trusova (almeno quella dei primi anni), mi sono subito reso conto che togliere i russi avrebbe voluto dire far diventare il pattinaggio di figura un "campionato di serie B", non ci voleva certo un genio per prevederlo.

Ma dire che "rincorrere le russe è difficile e distruttivo" è l'ammissione più chiara ("voce dal sen fuggita") che questa situazione a molti va bene PER PURO INTERESSE, ovvero che senza russi "tra i piedi" è MOOOOOLTO PIU' FACILE arrivare a MEDAGLIA (anzi: adesso è POSSIBILE, con i russi e soprattutto le russe, che sono atlete di tutt'altra categoria, Formula Uno contro Formula Due, adesso fuori dai giochi, mentte prima era spesso IMPOSSIBILE).

Per ora mi fermo qui, ma sarei curioso di sapere la tua opinione sul "tonfo" di Guignard-Fabbri, il cui esercizio lungo ho guardato senza tanto entusiasmo in generale, e pertanto anche con forse scarsa attenzione, ma devo dire che il loro lungo mi ha lasciato davvero "perplesso", per usare un eufemismo.
Al di là degli errori tecnici mi è parso noioso, vuoto di interpretazione, cosa che invece era diventata un loro punto di forza.

Sono io che mi sono semi-addormentato davanti alla TV (è più che possibile ... :D) o anche secondo te quell'esercizio è o "sbagliato" come concezione oppure richieda ancora un bel pò di lavoro per arrivare ad essere competitivo?



A proposito di NOIA, devo ammettere che Maria Sotskova, pattinatrice che ha chiuso purtroppo ingloriosamente la sua carriera con una storia di doping (credo l'unica pattinatrice russa ad essere stata "beccata" prima del "trappolone" teso alla Valieva, perchè la Bobrova è stata scagionata), mi è sempre parsa MOLTO NOIOSA.

Ora, mi viene il dubbio di non averla mai davvero apprezzata per le sue VERE E INDISCUTIBILI QUALITA'! :lol2:

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E con queste immagini per combattere la NOIA, per ora CHIUDO!

 


 

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Fino a quando Youtube non cancellerà il filmato per motivi di copyright, questo è il filmato ("artigianale", di meglio non ho trovato) di un minuto del programma libero con cui Kaori Sakamoto ha vinto il NHK Trophy, tappa giapponese del Grand Prix.

Che dire?
Ha meritatamente vinto con 231.88 punti (152.95 nel free, e con 76.75 di components, non pochi), un decisamente buon punteggio anche tenendo conto che siamo ancora ad inizio stagione.
Per confronto, a Pechino 2022 la Sakamoto arrivò terza (a causa del crollo psicologico della Valieva, per la nota vicenda) con 233.81.

Anche qui, il solito esercizio "muscolare" della giapponese, energetico e pieno di tripli, ma secondo me come al solito troppo pagato come components (che non sono proprio la specialità di Kaori).
Anche qui, nessun quadruplo ma pure nessun triplo axel per la netta vincitrice.

La Bianconi, in telecronaca Rai, ha sottolineato (senza prendere posizione) che non vediamo più quadrupli dal divieto per le russe, ma anche che Sakamoto è migliorata e che certamente ha già l'obiettivo di vincere a Milano-Cortina.
Si, la Sakamoto è probabilmente (un pò) migliorata ma è, non per sua colpa, lo specchio da una parte della decadenza del pattinaggio femminile e dall'altra (io temo) del fatto che probabilmente vedremo prima delle Olimpiadi una gonfiatura dei PCS (i components) per mascherare un pò quella stessa decadenza.
Almeno, questo è ciò che io mi aspetto (spero di sbagliarmi).

La domanda che molti si pongono (secondo me anche tra alcuni di coloro che non lo ammetterebbero neanche sotto tortura) è: "quando torneranno le russe?".
Ovviamente, prima che accada dovrà fermarsi la guerra in Ucraina.
E quando accadrà?
Io temo che la guerra in Ucraina difficilmente terminerà sul campo prima della prossima estate o dell'autunno 2025, e non è detto che si firmi subito un accordo formale e definitivo.
Se così fosse il CIO si troverà nella situazione o di decidere in fretta se riammettere i russi prima dell'inizio della stagione o di non poterlo fare che a stagione già iniziata. Se poi non c'è un accordo, ma solo un cessate il fuoco, allora non cambierà niente con l'ostracismo verso i russi.

Nel complesso, qualcosa mi dice che saremmo decisamente "stretti" per far rientrare i russi prima di Milano-Cortina e temo che ci sarà chi spingerà forte per ritardare la riammissione, in modo da avere tre posti sul podio a disposizione invece di ... ZERO! (nelle donne, o casomai un posto o due in più nelle altre categorie).

In questo senso, è piuttosto prevedibile che la Sakamoto possa puntare decisamente al prossimo oro olimpico, ed è pressochè scontato che nella danza "trionferanno" i soporiferi francesi Papadakis-Cizeron, premotati all'oro già da PyeongChang (dove un "incidente col vestito" di lei ci risparmiò l'oscenità di vederli messi, a colpa di "pompaggi", davanti ai divini Virtue-Moir).

Quella italiana sarà (se lo sarà) l'ultima olimpiade invernale senza russi e la tentazione di approfittarne penso che sia fortissima.
Con l'aggiunta irritante di sentire i peana dei media per i vincitori, e se per i narcotici francesi è un canto che sentiamo da anni e ci siamo abituati, per altri, come la pur dignitosissima Sakamoto descritta già da alcuni come "una delle più grandi di sempre" (!), si fa fatica ad accettarlo.

Nel frattempo, il circuito del Grand Prix questo fine settimana si sposta in Finlandia.
https://www.oasport.it/2024/11/gp-finlandia-trophy-2024-programma-orari-tv-streaming/
 


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Aliona Kostornaya e Alexandra Trusova nel recente show sul ghiaccio di Evgenij Plushenko.

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Ancora un triste spettacolo la tappa del Grand Prix in Finlandia, soprattutto con la desolante visione del palazzetto di Helsinki quasi vuoto, con un po’ di spettatori (ma comunque senza arrivare a riempirlo nemmeno a metà) solo nella seconda giornata con i liberi individuali e con il vuoto pneumatico nella terza e conclusiva quando erano in programma i liberi di Danza e Coppie, quest’ultima gara penalizzata addirittura più di quella dell’individuale Donne dall’assenza della Russia. E’ lo sfacelo completo di questo sport, vergognosamente coperto dai mezzi di informazione che continuano a parlare di “grande spettacolo”. L’unico accenno all’assenza di spettatori l’ho ascoltato nella cronaca di Eurosport della seconda giornata quando è stato fatto notare che c’era più gente rispetto alla prima giornata. Ma, ripeto, più gente che però non riempiva nemmeno la metà dell’impianto, come risultava dalle riprese in campo largo, quando si vedevano chiaramente i posti vuoti. Ma tutti contenti perché finalmente i russi “se lo prendono in quel posto” e il resto del mondo “vince facile”!

In questo tragico quadro, mi sembra che siamo rimasti in pochi a difendere non tanto le nostre idee quanto il pattinaggio artistico su ghiaccio. Non ci posso credere quando vedo tanti addetti ai lavori (chiunque, atleti, allenatori, dirigenti, giornalisti) e semplici appassionati far finta di niente e farsi un autolavaggio del cervello per convincersi che tutto questo è bellissimo!

Comunque, vado avanti, insieme ad Astor e pochissimi altri nella speranza che il mondo degli appassionati raggiunga una saturazione per tutta questa schifezza cui stiamo assistendo e cominci a protestare. Magari sto sognando, ma non so che altro fare.

Intanto, continuo a lottare con i miei scarsi mezzi. Ho accumulato un bel po’ di roba da commentare e adesso cerco di scaricarla tutta. Prima però voglio doverosamente rispondere ad Astor sulla situazione di Guignard-Fabbri, dei quali sono da sempre un grande ammiratore. Poi, nei prossimi post, andrò sulle altre questioni.

La prima cosa che vorrei far notare è che l’eventuale colpo di sonno di Astor, ammesso e non concesso che si sia davvero semiaddormentato davanti alla Tv, non sarebbe un peccato mortale, ma solo un inconscio tentativo di autodifesa mentale di fronte allo scempio messo in atto dall’Isu.

Ma andiamo con le considerazioni pratiche perché il dubbio sollevato da Astor è condivisibile, anche se non ritengo che il nuovo programma libero di Guignard e Fabbri sia negativo. Resta il fatto che quella sensazione di noia ha un fondamento. Cerco di spiegare meglio.

Punto fondamentale: questo programma libero è lo sviluppo della prova di esibizione nei Gala della scorsa stagione, con Guignard e Fabbbri nella veste di robot. E già questo aspetto contribuisce, giustamente, non solo a dare una sensazione di dejavu (e vai col francese, traduco: già visto), quindi di stanchezza e quindi di noia, ma provoca concretamente una mancanza di fluidità generale nella prova. L’esibizione nel Gala dura un paio di minuti, magari un po’ di più, e ha caratteristiche particolari, libere dai vincoli regolamentari e tecnici della prestazione in gara. Quando si passa ai quattro minuti circa, bisogna estendere questo programma, “tirarlo” come un’operazione di estetica facciale quando la pelle viene tirata in su e dietro la nuca per “piallare” le rughe. Tutto questo non è naturale fisicamente e non lo è artisticamente. Ne viene fuori una sensazione di “puzzle”, pezzi pur belli che però sembrano attaccati con lo scotch.

E siamo all’impressione generale, che è anche la mia personale prima sensazione che ho provato quando ho visto questo programma libero. Ma è chiaro che in questo quadro generale dobbiamo tener conto degli elementi tecnici e dell’interpretazione.

Prendiamo allora in considerazione il programma della scorsa stagione e quello attuale, esaminando la prova di Angers e quella delle Finali del Grand Prix 2023 a Pechino (che è poi la stessa dei Mondiali 2024 a Montreal). Prima di qualsiasi altra considerazione relativa al confronto dei risultati, ricordiamo che nel Libero ad Angers c’è stata la caduta di Fabbri nella “Circular step sequence”, quando gli ha ceduto letteralmente una gamba alla fine di questa sequenza di passi (si sente lui che parla alla loro coach Barbara Fusar Poli di sensazione di “gambe spezzate”), che ha provocato grado di esecuzione negativo (Goe fra meno 3 e meno 4) e un taglio di quasi 4 punti sul valore di base, oltre alla penalizzazione di un punto per la caduta. Quindi c’è una parziale spiegazione alla differenza di punteggio Tecnico nel Libero: 72.93 a Pechino (Finali Grand Prix 2023, attenzione, non l’Olimpiade 2022), 56.62 ad Angers. Ma è pur vero che anche senza la caduta il punteggio di Angers sarebbe stato comunque inferiore a quello di Pechino, quindi c’è un problema di base.

I due programmi, fondamentalmente, pur diversi nell’impostazione e nella musica, hanno le stesse caratteristiche degli elementi: 6 sono uguali (Twizzle, One foot, Diagonal, Circular step sequence, Stationary lift, Choreographic character step sequence), 3 sono cambiati (Choreographic assisted jump, Curve lift + rotational lift, Choreographic sliding movement a Pechino; Choreografic spin, Straight line lift + rotational lift, Choreographic dance lift ad Angers). Nella sostanza, la struttura degli elementi tecnici rimane la stessa. E anche il punteggio base è praticamente uguale: 46.79 a Pechino, 46.04 ad Angers.

Cosa cambia? Dicevo che anche senza la caduta ci sarebbe stata una sensibile differenza fra le due prove nella valutazione dei giudici, determinata dai Goe. Mettendo da parte l’elemento con la caduta, negli altri 8 elementi si vede chiaramente la disparità di giudizio: a Pechino, il totale di questi 8 elementi dà 38.21 come valore base e 60.76 come finale (+22.51); ad Angers 37.84 valore base e 51.81 totale (+ 13.97). Come si vede, anche senza la caduta, c’è una differenza notevole di quasi 10 punti nei soli gradi di esecuzione. Infatti, andando a vedere i risultati dettagliati, si vede che a Pechino i Goe erano praticamente tutti sul +3 e +4, con una decina di +5 e appena tre +2; ad Angers solamente cinque +4 su un totale di 64 giudizi (invece di 72 perché ho tolto l’elemento della caduta di Fabbri, che ha tutti meno 3 e meno 4), e poi una sfilza di +2, con un po’ di +3, qualche +1 e addirittura un meno 1 sulla Choreographic dance lift.

Il tutto si riflette anche nei punteggi dei Components: 56.76 a Pechino e 57.42 ai Mondiali a Montreal per il programma della passata stagione, 51.26 ad Angers per il nuovo. A Pechino voti da 9 a 9.75 (massimo 10, punteggi che scalano di 0.25 alla volta), ad Angers da 7.75 a 9.25.

Infine, la musica. Nella passata stagione era la colonna sonora del film Oppenheimer, un brano “classico” ed elegante con una introduzione lenta per poi andare in crescendo e chiudere con un finale maestoso, che assecondava alla perfezione la prova favolosa di Guignard e Fabbri, scandalosamente puniti dai giudici per favorire i canadesi Gilles-Poirier. In questa stagione, musica dei Robotboys, duo danese, e Kavinsky, francese, tutta dance elettronica, che si adatta al tema, ma che ha caratteristiche “non lineari”, se posso usare questa definizione. Va bene per i movimenti della prova di Guignard e Fabbri, con un andamento “a singhiozzo”, ma può non piacere o “disturbare”. E non dico che per questi motivi sia da “punire”, perché è quella giusta per il tema scelto, dico solo che qualche giudice può farsi influenzare dalla diversità e abbassare il voto perché non è nei suoi gusti. Ma non è questo il lavoro del giudice, che deve invece valutare se la musica si adatta al tema scelto e se lo accompagna nella giusta maniera, se esalta i movimenti dei pattinatori o se va via per conto suo e non contribuisce a far capire allo spettatore cosa viene rappresentato sul ghiaccio. Così, la mia convinzione è che i giudici abbiano applicato al voto Goe, che deve limitarsi all’esecuzione dell’elemento, un giudizio “da Components”. Non mi piace la musica, non mi piace il tema, non mi piacciono i costumi, merita un voto basso anche l’esecuzione!

E in questo credo che i giudici ad Angers abbiano sbagliato alla grandissima. Su Eurosport il programma è stato definito “divisivo” e la trovo una espressione giusta per capire cosa è successo. Ma gli stessi Fusar Poli, Guignard e Fabbri devono interrogarsi sull’efficacia di questo programma, che sicuramente ha qualche difficoltà per essere capito o anche soltanto accettato, ma devono anche riflettere sui difetti che ha, se possono essere cancellati o se sono inevitabili, come se connaturati alla coreografia e alle scelte tecniche.

Da parte mia, credo sia giusto, in loro difesa, far notare che quantomeno i singoli movimenti e in particolare i sollevamenti, sempre di livello superiore a tutte le altre coppie e in assoluto fra i più difficili e belli di qualsiasi era della Danza, sono stati eseguiti benissimo e avrebbero meritato ben altri punteggi. Se passiamo all’impressione generale anche io sono rimasto perplesso sulla “fluidità generale” della prova, quindi ritorno al concetto espresso prima di “puzzle”, che provoca una sensazione negativa, e magari anche di noia, e fa passare in secondo piano, sia pure ingiustamente, i meriti, l’efficacia e l’altissimo livello tecnico di Guignard e Fabbri. E la stessa sensazione di Astor di un esercizio “vuoto di interpretazione” è dovuta secondo me sia all’aspetto estetico “piatto” con quei costumi grigi ma inevitabilmente necessari per il tema scelto, sia alla difficoltà, in quanto “robot”, di movimenti più sciolti ed eleganti che rendono nella maniera più efficace possibile la bravura nell’interpretazione. Ma se consideriamo la difficoltà nei movimenti “robottizzati”, a scatti, dovremmo concedere a mio parere qualcosa in più alle doti interpretative di Guignard e Fabbri.

In conclusione, credo che tutto lo staff tecnico abbia la capacità di mettere in atto quei piccoli correttivi che possono migliorare la resa spettacolare di questo programma, perché quella tecnica secondo me è già elevatissima e i giudici hanno solo trovato la scusa di una novità “divisiva” per non riconoscerla (si sente Barbara Fusar Poli che esclama “E figurati” quando escono i risultati) e regalare la vittoria (col contributo inaspettato della caduta di Fabbri) ai francesi Lopareva-Brissaud.

La seconda ipotesi di Astor su questo programma, quella di un bel po’ di lavoro per arrivare a essere competitivo, può essere quella giusta.

 

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E adesso rimango ancora un po’ nella Danza perché ho ascoltato su Eurosport qualcosa di interessante sulle novità nel campo delle regole. Il discorso è stato fatto da Massimiliano Ambesi, che ha Raffaella Cazzaniga come commentatrice tecnica, in occasione della tappa giapponese Nhk del Grand Prix.

Ecco la trascrizione di quanto detto da Ambesi e Cazzaniga quando stavano commentando la gara di Danza.

AmbesiApprofittiamo per spiegare quali elementi bisogna eseguire. Possono essere 9 o 10, o meglio sono 10 perché i lift sono 3 ma 2 li puoi eseguire insieme, quindi viene fuori un lift combinato. Hai 3 elementi coreografici, poi spiegheremo dove possono essere collocati, la trottola, i twizzle, una sequenza in parallelo su un piede e poi una sequenza in coppia che può essere quello che si vuole, quindi sia in linea retta che circolare, quindi midlane, diagonale, serpentina o cerchio. E’ chiaro che questo proliferare degli elementi coreografici ha dato tanto potere ai giudici, nel senso che il valore base è sempre lo stesso e poi lì ci si può sbizzarrire con i “più” a piacimento.

CazzanigaSì, infatti al Congresso di questa estate nella Danza tanti elementi coreografici sono passati, cosa che invece non è cambiata nelle Coppie di artistico.

Ambesi Diciamo che i 3 elementi coreografici c’erano già nella passata stagione, più quella della rhythm dance che vale tantissimo. Nell’artistico c’era l’idea di eliminare un salto nelle gare di singolo e un sollevamento nelle Coppie. Quindi ci sarebbe stato un sollevamento coreografico nelle coppie di artistico e un salto in meno nei singoli. Posso dire la mia? Meno male che questa autentica porcheria non è passata, perché non si può pensare di mettere tutto in mano al giudizio di chi siede nel pannello. Qui bisogna pensare a usare la tecnologia in maniera tale che le chiamate del pannello tecnico non possono essere messe in discussione. Dopodiché, per quanto riguarda i giudici, bene che ci siano ma fissando dei confini. Cioè, se tu elimini degli elementi tecnici per mettere elementi coreografici per cui il giudice fa quello che vuole, secondo me non aiuti uno sport in difficoltà, in nessuna maniera. Quindi, l’obbiettivo non deve essere quello di rendere i giudici sempre più forti e in grado di stabilire a piacimento quello che succede. Bisogna trovare un equilibrio differente. Io sono contento che quella proposta sia stata bocciata. Poi la riproporranno per il prossimo quadriennio e spero che venga nuovamente bocciata, se vogliamo salvare il pattinaggio di figura. Se lo vogliamo mandare al patibolo, avanti su questa strada e ci si arriva.

CazzanigaChe nella Danza è un po’ il problema, Danza in mano alla soggettività.

AmbesiMa troppo.

 

Non ho parole. Ambesi che dice praticamente le stesse cose che penso io e che ho espresso più volte a proposito del potere dei giudici di “stabilire a piacimento quello che succede”!

Ma a questo punto viene fuori il domandone: dov’era Ambesi quando i giudici rivoltavano completamente il mondo della Danza mandando in orbita due autentici “killer” delle doti tecniche come i francesi Papadakis e Cizeron, creatori della Banal Dance, realizzatori del vuoto tecnico assoluto, distruttori di qualsiasi barlume di difficoltà? E già, dov’era Ambesi?

Forse riesco a ricordare. Era nella folta schiera di ammiratori di Pippadakis-Cazzeron, cantore delle loro gesta, autore di memorabili frasi come queste: “Una padronanza, una velocità, una coordinazione che hanno pochi eguali”; “Vediamo se arrivano a quel 230 complessivo, qualcosa di incredibile, ecco. Se pensi che per la medaglia di bronzo serve in questo momento 216,83, sono in un’altra dimensione”; “Vedo un 59,70 sulle componenti del programma che è record assoluto, 10 in performance, 10 in coreografia, 10 in interpretazione. Che cosa si può aggiungere?”.

Già, cosa si può aggiungere? Vogliamo provarci noi?

E aggiungiamo: Ambesi se ne viene fuori adesso con i giudici che fanno quello che vogliono e che mandano il pattinaggio artistico al patibolo?

Sono gli stessi giudici che hanno tentato di far vincere l’oro olimpico a una coppia insignificante dal punto di vista tecnico a scapito di due giganti come i canadesi Tessa Virtue e Scott Moir, che a Pyongchang rischiarono di essere battuti se i francesi non fossero stati leggermente penalizzati nel punteggio per la rottura di una spallina del costume della Papadakis durante il Corto (come prevede il regolamento, per chi non ha dimestichezza con le regole della Danza su ghiaccio, e lì i giudici non poterono ignorarlo). Virtue-Moir vinsero con appena 79 centesimi di vantaggio sui francesi, invece dei 10 punti di differenza che una giuria normale avrebbe dovuto attribuire loro!

In quel momento, secondo Ambesi, non si sentiva il bisogno di “salvare il pattinaggio di figura” e lo si poteva tranquillamente “mandare al patibolo”! Ma che strano.

Infine, una ulteriore dimostrazione di quanto il pattinaggio artistico sia in mano a scandalosi giudizi viene proprio dal Grand Prix di questa stagione, con un connubio Danza-Coppie davvero inaspettato. Ed è proprio Ambesi a far notare un “passaggio di consegne” fra le due specialità. Succede che nella gara delle Coppie si vede frequentemente un sollevamento che viene direttamente, anzi è letteralmente copiato dalla Danza e in particolare dalle prove degli statunitensi Madison Hubbell e Zachary Donohue, con la Hubbell in aria in una posizione difficilissima, corpo disteso e rigido in posizione inclinata, testa in avanti e piedi più in alto, con Donohue che deve fare uno sforzo incredibile per reggerla e lei costretta a un altrettanto immenso sforzo con i reni per restare in quella posizione. Giova ricordare che Hubbelle e Donohue sono stati i pattinatori di Danza più penalizzati negli ultimi anni, con punteggi che non riconoscevano loro il vero valore tecnico e la bellezza di sollevamenti che sono fra i migliori in assoluto di tutta la storia della Danza su ghiaccio.

Ebbene, i giudici li hanno ignobilmente penalizzati, a vantaggio di chiunque altro, a partire proprio da Pippadakis-Cazzeron, ma adesso quegli “scemi” delle Coppie, che evidentemente non capiscono un tubo di tecnica e armonia, scelgono proprio quel sollevamento per inserirlo nei loro programmi! Ma guarda un po’! E non stiamo parlando di una coppia soltanto, ma di quasi tutte le coppie in questa stagione. Un riconoscimento del grandissimo valore di Hubbell e Donohue, uno schiaffio ai giudici e a tutti quelli che stanno veramente distruggendo il pattinaggio artistico.

 

  

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