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chatruc

17 Ottobre 1981

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Oggi ? il 17 Ottobre 2012 e in Argentina, molte persone (ma non tutti) festeggiano il sessantasettesimo aniversario della rivoluzione peronista. In breve, nella primavera australe del 1945, il generale Juan Domingo Per?n era ministro del lavoro e degli esteri del governo del generale Farrell, salito alla presidenza sostituendo il generale Ramirez, salito in carica con un colpo di stato due anni prima. Grazie all'applicazioni di politiche sociali, Per?n si era guadagnato le preferenze del popolo e l'astio dei suoi cammerati, che decisero di arrestarlo e confinarlo prima in una prigione e poi in un'ospedale. Senza alcuna organizzazione politica organica e ben oltre il potere di mobilitazione dei sindacati, il popolo argentino decise quel giorno di smettere di lavorare e concentrarsi nel centro citt? esigendo la liberazione di Per?n, che verso sera parl? nella pubblica piazza. Pochi mesi dopo, ci furono libere elezioni e Per?n fu proclamato democraticamente presidente della repubblica, iniziando un periodo di grande ricchezza per la nazione.

 

Trentasei anni dopo, Per?n era gi? passato al mondo dei pi?, non prima di essere stato riconfermato presidente nel 1952, cacciato via con un colpo di stato nel 1955 e di aver riassunto la presidenza nel 1973, prima di morire in carica nel 1974. L'Argentina non viveva un periodo di grande ricchezza, anzi, l'ultima dittatura militare (quella del 1976, da non confondere con quelle del 1962 e 1966) aveva affossato la nazione sommergendola di debiti. L'inflazione cresceva giorno dopo giorno, il dramma dei sequestri, torture e uccisioni dei militanti politici stava emergendo e l'euforia del mondiale vinto nel 1978 era un pallido e sbiadito ricordo.

 

Con queste premesse, non poteva che andare cos?. Carlos Reutemann era in testa sin dal terzo, pardon secondo GP stagionale, quando vinse a Rio sotto la pioggia battente nonostante un cartello che indicava al "gaucho triste" di cedere la posizione al compagno di squadra, nonch? campione del mondo, Alan Jones. In queste prime gare, Reutemanne e la Williams erano fortissimi: sempre sotto la pioggia Reutemann domin? su tutto e tutti in Sudafrica, ma la gara non era valida per il campionato, causa guerra FISA-FOCA. A Long Beach, era in testa davanti a Jones prima di commettere un leggero errore, cedendo la posizione al compagno di squadra. Affiancato Jones in testa alla classifica a Rio, Reutemann festeggi? il suo compleanno con il secondo posto in casa a Buenos Aires, dove vinse Nelson Piquet, lo stesso ragazzo che nel 1974 gli lucidava i cerchioni della sua Brabham sulla griglia di partenza di Interlagos. Piquet vinse ancora a Imola, con la Brabham sospettata di avere una macchina irregolare, ma Lole vinse poi a Zolder, gara in cui sia Nelson che Jones andarono a sbattere mentre erano in testa. Per la cronaca, Reutemann prese sotto un meccanico ai box durante le prove, che poi mor? giorni dopo. A Monaco Piquet fin? fuori mentre era in testa mentre Reutemann rovin? la sua gara toccandosi con Mansell nei primi giri. Ancora incidenti per Jones e Piquet in Spagna, dove Reutemann arriva quarto. Brutta giornata per l'argentino a Dijon, mentre Piquet arriva terzo, ma tutto si ribalta a Silverstone: Piquet sbatte e sembra dover forse saltare un GP, mentre Reutemann arriva secondo ed ? in testa con ben 17 punti su Piquet, con sei gare da disputare. In poche parole, se Reutemann finisse sempre secondo, Piquet dovrebbe per forza vincere ogni gara.

 

Ma tutto cambi? in Germania. Piquet non dovette saltare quella gara e vinse, mentre Reutemann ebbe dei guai al motore un dopo l'altro sin dalle prove. Fu in questa occasione che tutti concordano sul fatto che a Reutemann vennero dati motori di serie B a mo' di bendetta per l'ordine di squadra non rispettato a Rio, ma ? pur vero che lo stesso Jones ebbe in gara dei problemi al propulsore. In Austria le cose andarono appena meglio, con Piquet terzo e Lole quarto ma il distacco era di soli sei punti, mentre in Olanda arriv? un'altra delusione. Un nervosissimo Reutemann centr? Laffitte a inizio gara in un maldestro tentativo di sorpasso mentre Piquet arriv? secondo, affiancando l'argentino in classifica. A Monza ci fu una rocambolesca gara sul bagnato, ma alla fine, sembrava un'altra batosta per Reumann quarto dietro a Piquet. Il brasiliano si accingeva a diventare unico leader del campionato mentre usciva dall'Ascari per l'ultima volta, ma il suo motore esplose. Reutemann torn? da solo in testa per tre punti. Ancora pioggia in Canada (sesta gara bagnata su sedici!) dove Piquet si porta ad un solo punto da Reutemann.

 

L'ultima gara si correva di sabato a Las Vegas. Era normale che si corresse di sabato, come avveniva in Inghilterra e Sudafrica. Reutemann partiva in pole ed era tranquillo mentre Piquet arrancava. Partito male, Reutemann fece una corsa che fu un vero e proprio calvario, perdendo una marcia dopo l'altra, mentre il compagno Jones andava a vincere indisturbato. Quinto al primo giro, sesto al secondo, settimo al terzo, Reutemann fu inseguito da Piquet fino al diciasettesimo (la disgrazia) giro, dove il brasiliano lo super?. Al 22esimo giro Piquet ? sesto e virtualmente campione con Lole nono. La speranza si riaccende al trentesimo giro con Piquet e Reutemann appiaiati in classifica, ma il brasiliano risale fino al terzo posto. Il caldo ? opprimente e Piquet cede fino al quinto posto, ma Reutemann ? solo ottavo. Piquet vince il campionato nonostante sia necessario tirarlo fuori dalla macchina semisvenuto, mentre il sogno di un campione argentino del dopoFangio finisce per sempre.

 

Quel giorno, l'Argentina divorzia ufficialmente dalla Formula 1. Reutemann decide di ritirarsi nonostante la delusione dei suoi meccanici che sono tristi quanto lui. Orfana dal ritirato Jones, la Williams si trova senza piloti e fa di tutto pur di convicere Reutemann a rientrare. Il Lole torna nel 1982 con il secondo posto in Sudafrica e si ritira a Rio, ma ormai non ne pu? pi? e appende il casco al chiodo per sempre. Viene sostituito da Mario Andretti a Long Beach e da Derek Daly per il resto della stagione. L'inflazione vola in Argentina e il GP di F1 salta, mentre quello del motomondiale si fa lo stesso appena quattro giorni prima dello scoppio della guerra delle Malvinas/Falklands, ultima cartuccia rimasta al governo militare, se non per rimanere al potere, almeno per uscirne con "onore". Il settimanale Corsa, che nel 1981 dedica praticamente l'intero giornale alla F1, con dettagliati rapporti di ogni singola giornata di prove e gara, relega nel 1982 la stessa a due paginette alla fine del giornale e si concentra sul decaduto automobilismo nazionale, che da l? a poco esplode in popolarit?.

 

Il Gran Premio degli anni 1983 e 1986, non ? quello della Formula 1, ma quello di una surreale e anacronistica corsa a tappe che il Turismo Carretera svolge sulle Pampas a 300 all'ora sulle strade di campagna. Torna la democrazia e gli anni del Senna-Prost passano in sordina come una sorta di lontano spettacolo televisivo di nicchia. Ancora nel 1993, il circuito di Buenos Aires si presenta come nel 1981, con la pubblicit? "Citroen" alla prima curva e le torrette gialle per i commissari. Un talento come Oscar "Poppy" Larrauri non ha in fondi necessari per fare una discreta carriera e finisce per salire su una anonima EuroBrun. Bravi piloti come Fontana, Tuero e Mazzacane, non hanno i mezzi per dimostrare esattamente quanto valgono, anche se il primo ha strabattuto Ralf Schumacher e Jarno Trulli nella F3 tedesca. La febbre neoliberale degli anni '90 consente di rinnovare la pista e attiarare il motomondiale nel 1994 e la F1 nel 1995, anno in cui l'unico superstite dell'edizione precedente ? Mansell, che comunque ? troppo grasso per correre. Si disputano quattro edizioni sul tortuoso circuito numero 6, di cui ci si ricorda della spettacolare ultima edizione vinta da Schumacher. I soldi finiscono ancora e la F1 se ne va ancora, lasciando il pienone nelle tribune per le categorie locali. Sono gi? passati i 14 anni che tra il 1981 e il 1995 tennero lontana la F1 dalle Pampas, e dopo il falso annuncio di Mar Del Plata, la cosa sembra che andr? avanti per anni.

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Un bell'excursus storico di Chatruc, bravo.

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Reutemann nel 1981 aveva la grande occassione di vincere il mondiale di F1 e sarebbe stato il primo dopo Fangio.

 

La stagione 1981 fu la prima di 2 gran italiani (e lo sar? fino al 2005), e soprattuto di Las Vegas al posto del Glen!!!

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Io sono dell'idea che la F1 debba correre in certi paesi dove l'interesse per i motori ? forte. Credo che non possano mancare i GP di Francia, Sudafrica, Argentina e Messico. Per queste nazioni dovrebbe essere riservato quel trattamento di favore attualmente applicato ai GP storici europei, che pagano un cachet decisamente inferiore a quello dei GP nelle nazioni emergenti.

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