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Osrevinu

2011.12 | Gran Premio del Belgio - Spa-Francorchamps [Presentazione]

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Non ho detto che ci dovrebbero correre adesso, i circuiti anni '60 erano i migliori, affascinanti e affrontabili solo in quegli anni. Ma mi sembra una follia affermare che il circuito attuale ? migliore dell'originario, su... E comunque non arriverebbero di certo ai 400 oggi, con i motori che hanno...

 

E' il mio parere non la verit? assoluta ;-)

 

Le corse negli anni 60 avevano caratteristiche e motivazioni completamente diverse da ora. La velocit? assoluta era pi? importante (come in America) la velocit? in curva relativa, a causa di gomme e sospensioni "primitive". Inoltre il talento faceva un enorme differenza.

Con l'arrivo dell'effetto suolo e delle gomme radiali il discorso ? cambiato: pi? velocit? in curva e meno in rettilineo. Oggi sul vecchio circuito le F1 staccherebbero il gas solo alla Source, il resto lo farebbero a chiodo.

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Oh, ragazzi, suvvia, qualche via di fuga c'era :asd:

 

1966spa071.jpg

 

Questa scena si vede anche nel film con M. Trintignant: da 6:52 a 6:57

 

http://www.youtube.com/watch?v=To3bKJUnB18

Modificato da andycott

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Nel 1934 Mercedes e Auto Union avevano debuttato da poco, e Stuck (Auto Union) aveva vinto il GP di Germania il 15 luglio.

 

Il GP del Belgio a Spa per il 29 luglio si preannunciava eccitante, con Alfa, Bugatti e Maserati contro Mercedes e Auto Union. Ma gli organizzatori belgi chiesero ai tedeschi centottantamila franchi per il carburante speciale di cui necessitavano i loro motori. E 48 ore prima della gara le due Auto Union e le tre Mercedes ritirarono la loro iscrizione.

 

La gara, cos?, ebbe un parco partenti davvero ristretto.... solo sette vetture.

 

Le Alfa (Scuderia Ferrari) furono eliminate: Chiron ebbe un incidente, Varzi ruppe il motore (aveva la stessa vettura, molto provata, con cui una settimana prima aveva vinto a Livorno).

 

La gara fu un trionfo Bugatti, con Dreyfus primo, Brivio secondo e Robert Benoist quarto. Terzo Sommer su Maserati.

 

La griglia di partenza coi sette partecipanti rimasti. In prima fila l'Alfa di Chiron n. 14 ? al centro tra le due Bugatti di Benoist (2) e Brivio (6). In seconda fila Varzi (Alfa) e Dreyfus (Bugatti), infine Sommer (Maserati) e il privato gentleman Montier su una vettura di sua costruzione :

 

startspa19342.jpg

Modificato da sundance76

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ma non intende il migliore per guida, intende che ? molto freddo e riesce a fare sempre scelte strategiche azzeccate. sicuramente sull'acqua button ? bravo, ma non il migliore senza dubbio

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In gara si sa gi? quale sar? la DRS Zone? Il rettilineo del Kemmel?

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immagino di si

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Nel 1934 ......

 

startspa19342.jpg

 

Come sono rassicuranti quelle ruotine....

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guarda che sbagliano anche la nuova

 

:asd:

 

in realt? speriamo piova in ogni gp...anche ad abu dabhi e in bahrein :asd:

 

soprattutto in quelli.

 

 

ci mancherebbe, ma se lo bannassero da tutto fosse sempre meglio.

 

onboard pregiato :asd:

 

http://www.youtube.com/watch?v=vRYKMEHehKs

Modificato da The King of Spa

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dovrebbero lasciarlo libero per tutti i piloti in ogni punto del circuito.

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Io metterei due zone DRS: la prima al Kemmel, l'altra a Blanchimont.

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io non ne metterei neanche uno, tanto gi? si sorpassa a spa :sisi:

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l? era webber che aveva velocit? minime, basta vedere che vantaggio prende quello che stava davanti

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Non rispondo a "l'utonto che non piace"

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Non rispondo a "l'utonto che non piace"

se non rispondi che cac posti a fare?

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Che spettacolo Spa! Insieme ad Interlagos ? la mia pista preferita. Vedo bene le Ferrari stavolta.

Modificato da sundance76

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se non rispondi che cac posti a fare?

Per farlo capire anche agli altri, con la speranza (vana a quanto pare) che non ci sia bisogna di spiegarlo

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L'ultima pi? recente edizione sul circuito lungo fu nel 1970, vinse Pedro Rodriguez su BRM, battendo di poco Chris Amon (March), ancora una volta vicino a ottenere una vittoria che invece non verr? mai.

 

Ecco Rodriguez sulla sua BRM sponsorizzata Yardley davanti alla Ferrari di Ickx nelle prime fasi di gara:

 

mexicanpedrospa.jpg

 

Quella gara ? stata mirabilmente raccontata dall'utente (da tempo assente) Pedro59 sul suo blog "La trib? dei piedi pesanti", che copio e incollo qui:

 

SPA

 

rodriguezamon.jpg

 

C'? un'aria pesante ai Box, quel primo weekend di un maggio radioso.

 

Mancano le Mc Laren, col loro colore giallo-uovo.

 

Manca soprattutto Bruce Mclaren, che ? morto tre giorni prima a Goodwood provando l'ultimo modello per la CAN-AM.

 

"I grandi piloti" - ha detto qualcuno - "muoiono nei punti pi? facili...".

 

Cos? era accaduto anche per Mc Laren, come per Jim Clark e Peter Collins.

 

Il tempo ? stato sempre splendido in quel mesto, lungo, week-end di Spa sotto un cielo azzurro che per il Belgio ? una rarit? anche per poche ore.

 

Alla BRM ci sono musi lunghi, e la tristezza non ? solo dovuta alla perdita di un amico, di uno dei piloti migliori di una generazione ricca di talento come poche altre;le cose per la casa inglese non vanno bene.

 

Come da un po' di tempo.

 

La nuova macchina, la P153, con il nuovo motore V12 sta deludendo profondamente.

 

Louis Stanley, il nuovo patron della BRM, si sta chiedendo se per caso non ha sbagliato tutto, la Yardley, che sponsorizza con i suoi profumi le vetture inglesi, comincia ad esserne certa.

 

Nei primi tre Gran Premi un misero sesto posto a Monaco, con Rodriguez, poi solo delusioni cocenti: tre ritiri per Oliver e due mancate qualificazioni per il terzo pilota Eaton.

 

Un disastro.

 

La P153 si ? subito mostrata una macchina difficile da guidare, il V12 ? potente come il cosworth DFV ma poco progressivo, selvaggio come uno stallone ancora da domare in accelerazione restituisce la potenza in maniera quasi brutale ed il telaio non ? che migliori le cose.

 

Spa, inoltre, non ? il circuito pi? adatto per mettere a punto una formula 1; ? gi? abbastanza difficile correrci con una vettura perfetta.

 

Il tracciato che ferisce la verde campagna belga sembra essere stato disegnato dal diavolo in persona.

 

I ricchi inglesi, che frequentavano le terme a Spa, avevano cominciato a sfidarsi gi? nei primi anni del secolo su quelle strade, polverose , ma spesso viscide e pericolose, e dopo la Grande Guerra , nei primi anni '20, cominci? ad essere utilizzato per le corse.

 

Quelle 9 miglia di strada belga erano subito diventate una palestra di ardimento(*) con pochi paragoni.

 

Quel pomeriggio del 7 maggio 1970, Pedro Rodriguez, aveva cominciato presto a scrutare il cielo, per una volta non sperava nella pioggia.

Gli andava bene quel sole limpido e caldo.

 

Il sabato aveva strappato il sesto tempo, ma i clienti che ha davanti non sono gente che incoraggi la speranza: Jacky Stewart, Jochen Rindt, Chris Amon, Jacky Ickx e Jack Brabham non sarebbero stati clienti facili in nessun circuito, figurarsi a Spa.

 

La notte prima alla BRM hanno lavorato sodo, oggi sperano di raccogliere i frutti di quell?impegno apparentemente disperato.

In Belgio si erano subito concentrati su due sole vetture, e l'ultimo giorno soltanto sulla sua, quella di Pedro.

 

La mattina, Rodriguez ha fatto un paio di giri di ricognizione, non di pi?.

 

Ha paura della fragilit? del selettore del cambio, uno dei tantissimi problemi di quella monoposto nata male, ha guidato, sul velocissimo nastro d?asfalto composto con le strade della campagna belga, con prudenza, quasi saggiando la pista, sforzandosi di capire dove il comportamento della sua monoposto poteva trasformarsi in vantaggio

La vettura ? ancora difficile da guidare, come sempre, ma per questo non ci sono problemi, per? nel tratto che porta a Masta Corner, il nome che gli inglesi danno a Stavelot, quel lungo rettilineo con le staccionate a pochi metri dalla sede stradale, la sua BRM ? velocissima.

Era nata in quei due giri d?assaggio la sua idea.

Semplice e lineare.

Attaccare subito, e attaccare sempre.

 

Al via, mentre guardava la bandiera a scacchi in mano allo starter, pregava in cuor suo che il motore reggesse, come il cambio, come le sospensioni, che si interrompesse quel rosario di incidenti meccanici che aveva reso la vita impossibile a Jackie Oliver.

 

Quel motore, quel telaio, quelle sospensioni, quei freni e quel selettore del cambio fin l? fragile come cristallo di Boemia, avevano retto fino ad allora quando, a un solo giro alla fine dei ventotto previsti, Pedro Rodriguez ? ancora in testa al Gran Premio del Belgio.

 

Ha retto, e ancora si chiedeva come abbia potuto farlo, anche lui, Pedro Rodriguez che ha domato quel mostro scalciante sorpassando, uno dopo l'altro nei primi cinque giri, Rindt, Stewart e Amon, dopo aver bruciato alla partenza Brabham e Ickx .

 

Ora ? indolenzito in ogni parte del corpo, le vibrazioni aumentano ogni giro, man mano che le gomme si deteriorano.

Ogni scossa gli fa pensare che anche le gomme devono reggere, ogni scossa pu? essere quella che lo lascia senza cambio a Malm?dy o a Blanchimont.

 

La mano destra ? piagata dalla leva del selettore che ha perduto subito la protezione di gomma, la visiera del casco da qualche giro gli d? fastidio all'occhio destro, irritato dalla fascia ignifuga.

Alla Source nei primissimi giri di bagarre le gomme di un avversario gli hanno sparato addosso del brecciolino, da allora la visiera ha preso a muoversi, a vibrare, un rumore che gli rimbomba sull?orecchio destro-

Un tormento.

 

Non bastasse questo, l'imbottitura dell'abitacolo, verso la pedaliera, si ? spostata gi? dai primi giri ed un tubo rovente del liquido di raffreddamento, di tanto in tanto con gli inevitabili sballottamenti gli tortura il polpaccio sinistro.

 

-?Meglio quello che il destro?- pensa Pedro guardando gli specchietti.

 

Quando alla Source ci vede riflesso il musetto rosso della March di Amon capisce che ha perduto terreno.

 

"Si ? avvicinato" - pensa .

 

E lui pi? forte di cos? sa di non poter andare e sa anche che quell?ultimo giro si decider? da l? a Stavelot.

 

Affrontano ?in pieno? quello che gli inglesi hanno battezzato "downhill", la discesa che da La Source porta verso il ponte dell'Eau Rouge.

?Downhill? ? un nome che suggerisce pratini all?inglese, e passeggiate col cane.

 

Invece questa ? qualcosa da far scoppiare il cuore, motore a pieni giri, curva in appoggio, 10.000 giri, 10.100 giri.

?Non pi? di 10.500, Pedro, mi raccomando? ? gli aveva detto il suo capomeccanico con la faccia stanca.

 

All'ottavo giro, quando Pedro aveva commesso un piccolo errore e Chris Amon si era fatto sotto, l'avevano percorsa restando appaiati.

Allora i 10.500 giri erano diventati un ricordo.

 

Ora Amon ? a meno di 1", ma ? pur sempre negli specchietti, non di fianco a lui, e il motore della BRM suona ancora bene.

 

L?indicatore ora sfiora gli 11.200 giri la strada si raddrizza.

 

Pedro affonda il piede, deciso a tenere il comando, spera nella brutale potenza del V12.

E? qui che si decide tutto.

-?Dio fa che regga?-

 

Un cartello, niente pi? di un lampo giallo, segnala l?inizio del rettifilo in leggera salita

Le vibrazioni aumentano e per paura che il selettore del cambio salti, sul Masta Straight, cos? gli inglesi hanno battezzato il rettifilo che conduce a Stavelot, ci poggia sopra la mano destra.

 

Il piede sempre gi?.

11.500 giri.

Gli specchietti sono ancora pieni del rosso di Amon

 

La visiera picchia sul casco ? come avere un martello che picchia sopra l?occhio destro, appena pu? stacca la mano dal cambio per cercare di aggiustarsi la fascia ignifuga e bloccare la parte che vibra.

 

"Se non riesce a prendermi la scia"- pensa -" Ho vinto..."

 

Quando Chris esce per cercare l'assalto, il muro di vento lo respinge indietro.

 

Non ? riuscito a prendere la scia, anche lui, ora, sa di aver perso.

 

L'ultimo assalto, dimostrativo, Amon lo prova quando percorrono La Source per l?ultima volta.

 

Dalle tribune la March appare vicinissima, ma loro due sanno entrambi quanto sia in realt? lontana.

 

L?ultimo urlo dei due motori, l?ultima brutale scossa , l?ultima botta della visiera sul casco , poi un lampo a scacchi bianchi e neri.

 

Pedro che ha vinto il GP pi? entusiasmante dell?anno ora ? sfinito.

 

La BRM che torna sul gradino pi? alto del podio dopo quattro anni, proprio nel suo momento pi? nero, ora respira.

Alla Yardley, produttori di profumo, odorano per la prima volta quello inebriante della vittoria.

 

Chris Amon, nel giro in cui si era avvicinato tanto da sembrare in grado di superarlo aveva abbassato il tempo della ?pole? di Stewart.

 

La media del vincitore ? stata di oltre 241 Km/h, la pi? alta di sempre.

 

?E? stata?- scriver? un giornale inglese- ?una corsa automobilistica al limite delle possibilit? umane. E forse anche oltre?.

 

FRANCESCO PARIGI

 

http://piedipesanti.splinder.com/post/2792664/spa

Modificato da sundance76

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