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Tomba, Pantani, Rossi. Chi vi ha dato di pi??

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Ciao a tutti, ho pensato di migrare in questa sezione per parlare di questi tre campioni. Credo che siano stati i pi? grandi sportivi italiani degli ultimi trent'anni, o per lo meno i pi? grandi come valore agonistico unito all'impatto mediatico ed emotivo. In un certo senso si sono "passati la palla", quando ? declinato Tomba ? spuntato Pantani e allo stesso modo per molti Valentino ha colmato il vuoto lasciato dal pirata. Il modo in cui hanno interpretato le rispettive discipline, la capacit? che hanno avuto di "andare oltre", di condire la mera esecuzione agonistica di un tocco in pi?, mi ha davvero colpito. A vincere sono in tanti, ma questi tre hanno fatto ben altro, hanno coltivato il gusto per l'impresa e ci hanno regalato emozioni che molti campioni altrettanto forti non trasmetteranno mai.

 

Credo che ognuno di noi abbia dei ricordi legati a uno o a ciscuno di questi tre giganti, e cos? vorrei sentire i vostri, e vorrei sapere se anche a voi ? mai venuto in mente questo accostamento o se ? solo una mia suggestione bizzarra.

 

PS: il topic mi ? venuto in mente andando a leggere il link di MagicoSchumi sulla morte di Pantani nel topic dove siamo andato off topic e off limits XD . Sono rimasto letteralmente inebetito ripensando ai pomeriggi passati ad aspettare lo scatto di Marco. Il ricordo di Tomba ? ovviamente pi? infantile, ma forse ancora pi? emozionante. Rossi ovviamente l'ho seguito gi? da adulto, ma devo dire che anche lui mi ha fatto stringere le chiappe, e non poche volte.

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Che dire, sono tutti i tre grandissimi

 

 

 

Lo sci non ? uno sport mediatico come il ciclismo o la moto, forse per quello Tomba e "meno conosciuto", ma probabilmente la sua gesta e dominazione sia la pi? spettacolare. Sempre vinceva lui, o al meno ? quello che ne ho ancora registrato in testa, nell HD morbido :hihi:

 

 

 

Rossi ha un problema simile ad Alonso. La parte personale non ? stata sempre bene digerita, a volte giustamente a volte ingiustamente.

Lui ? un supergrande ma ha ancora la ombra di Agostini e non soltanto per i numeri. Cio? non ? solo nel olimpo motoristico degli italiani

 

 

 

Pantani ? una roba diversa. Mi ricorda molto a gli eroi spagnoli scalatori: Fuentes, Bahamontes, Perico Delgado, Arroyo...che meraviglia! Tutti noi col cuore a 200, col crono in mano, cercando disperatamente le distanzie con la maglia gialla

 

Lui era la speranza del spettacolo in stato puro, il davide contro il golia. Purtroppo la sua vita non fu facile...ed il suo lavoro e le nostre speranze rimangono e rimarr?no senza finire

Modificato da mongo

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eheh topic a dir poco straricco di contenuti, 3 fenomeni senza pari che forse meriterebbero un topic ciascuno, specialmente Tomba e Pantani, visto che Valentino ? ancora in piena attivit? (ahim? :hihi:) e lungi dall'aver finito di stupirci a mio avviso.

 

Rossi ? una persona che detesto e un pilota di cui faccio ancora fatica a comprenderne la grandezza. E' sicuramente il miglior pilota motociclistico della storia insieme ad Agostini, almeno per quanto riguarda il Motomondiale. Mi fa ribrezzo il suo carattere, non sono un suo tifoso, ma trovo incredibili le sue imprese e immenso il suo talento. A 360?. Non ha difetti, ? dannatamente forte psicologicamente, per batterlo serve la perfezione assoluta. Mi riservo comunque in futuro di snocciolare aneddoti su di lui, su di lui si ? gi? parlato abbastanza e forse non serve neanche parlarne, abbiamo ancora la fortuna di vederlo all'opera e questo basta.

 

Discorso diverso per Tomba e Pantani, loro appartengono al passato e bisognerebbe parlarne il pi? possibile, specialmente della vicenda di Marco.

 

Tomba nello sci, Pantani nel ciclismo, Alesi e Schumi in F1 sono stati i miei idoli d'infazia, ho iniziato a seguire questi sport nei primi anni '90 quando avevo appena iniziato le elementari. Si pu? dire che mi sono innamorato di questi sport grazie a loro e alle loro imprese, pi? o meno grandi.

Albertone purtroppo me lo sono goduto poco "live", ho sporadici ricordi, ma l'idea di potenza e cattiveria agonistica che trapelava dalla sua sagoma che dribblava i paletti era qualcosa di eccezionale. Il Tomba uomo forse non era granch?, ma come sportivo ? indubbiamente un fenomeno di quelli che nascono ogni 30-40 anni. Si ? ritirato troppo presto, avrebbe avuto ancora molto da dire, reggeva da solo lo sci italiano, almeno a livello maschile.

 

Su Marco poi, beh... sfondi una porta aperta, ? in assoluto lo sportivo che mi ha regalato le emozioni pi? grandi. Grazie a lui ho iniziato a correre in bicicletta da ragazzino, anche se solo a livello amatoriale. Di sicuro se avessi potuto intraprendere una carriera sportiva avrei scelto il ciclismo. Ancora oggi per me prendere la bici, fare una salita e pensare a Marco ? un'emozione.

Ho iniziato a seguirlo per puro caso al Giro del '94, secondo anno in cui seguivo il ciclismo. Ricordo che tifavo Chiappucci, ma in quel giro El Diablo era fuori forma, per cui rivolsi il mio tifo su Argentin perch? era ovviamente italiano ed aveva vinto 2 delle prime 4 tappe ed era gi? in maglia rosa. Dopo la sciagurata tappa di Campitello Matese in cui Moreno and? in crisi e cedette la maglia al compagno Berzin, uscendo di fatto di classifica rimasi un p? shockato, da bambino di 7 anni qual'ero :hihi: , per cui vedere un ragazzino venuto dal nulla come Marco che ad Aprica e sul Mortirolo fece impallidire gente come Indurain, "l'odiato" Berzin e tutti i grandi dell'epoca mi fece scattare la scintilla della passione. Senza rendermene conto avevo assistito alla genesi del pi? grande scalatore di tutti i tempi. Al Tour dell'anno successivo, dopo l'impresa sull'alpe d'Huez divenne un idolo per me.

Ho avuto l'immenso privilegio di poterlo vedere seppur per pochi ma lunghissimi secondi durante la prima tappa del Giro del '99 (Agrigento-Modica) che pass? dal corso principale del mio paese. Io ero li in mezzo alla strada ed ? il ricordo forse pi? bello, anche se sportivamente parlando forse insignificante visto che non ho avuto la fortuna di vederlo su una salita ma mentre passeggiava a 30 all'ora in pianura nella prima tappa del Giro. Parler? dopo del '98 perch? rischierei di scrivere un post-fiume ancora peggio di quanto non sia questo. :hihi:

Quello che successe a Madonna di Campiglio all'epoca non potevo capirlo e saperlo, fu una mazzata. Il ricordo televisivo pi? bello per? rimarr? la tappa di Courchevel al Tour 2000, dove con una preparazione ridicola e si e no al 70% della forma (almeno rispetto al '99) stacc? l'Armstrong pi? forte di sempre, di ben 50'' su una salita non troppo dura dove era difficile fare la differenza.

Ma direi che il capolavoro assoluto di Marco, rimasto purtroppo incompiuto per un banale errore di alimentazione, fu la successiva tappa che arrivava a Morzine.

La classifica, nonostante le due vittorie, non gli sorrideva. Credo avesse 6 o 7 minuti di ritardo dall'americano, per prendere la maglia gialla serviva un'impresa divina. Lui la prov?, scatt? a 129km dall'arrivo, quando mancavano ancora ben 4 salite, fu in testa a tirare per ben 81 chilometri, 25 dei quali in splendida solitudine. In cima alla Colombiere Armstrong aveva gi? mollato, beccava 2 minuti, mancava il Joux Plane, se Marco avesse trovato collaborazione e si fosse alimentato bene nella discesa del Colombiere probabilmente avrebbe fatto saltare Armstrong e con lui il Tour sulla salita successiva, una delle pi? dure fra l'altro. Questi numeri lui li aveva, basta ricordare i 9 minuti a Ullrich della tappa delle Deux Alpes, quando scatt? sul Galibier a 70km dall'arrivo.

Quel giorno Armstrong and? in tilt per la prima e unica volta in salita, perse 1'40" da Ullrich alla fine, Pantani arriv? a 13' a causa della dissenteria e si ritir? l'indomani, ma che visione ebbe il Pirata...fece venire i brividi a chi intu? la grandezza di quella visione, la grandezza di chi ha il coraggio di seguire le proprie visioni...

Se gli fosse riuscito quel numero probabilmente non sarebbe comunque bastato per vincere il Tour visto che se non erro mancava una cronometro, per? ragazzi, sarebbe stata un'impresa su cui si sarebbero potuti scrivere trattati.

L'ultimo ricordo lo dedico al Giro del 2003, l'ultimo di Marco. Dopo due anni di anonimato, solitudine, cocaina e persecuzioni giudiziarie Marco sembrava rinato, se non come quello di un tempo, almeno come ciclista professionista in grado ancora di dire la sua a 33 anni. A quel giro arriv? con una preparazione a dir poco approssimativa (iniziata a Febbraio dopo una breve disintossicazione), dove inizi? a correre soltanto a fine marzo, alla Settimana Coppi e Bartali, per via della squalifica di 8 mesi per i fatti del 2001 di cui parler? in un altro momento. Tutti sanno che per preparare un Tour i grandi iniziano la preparazione a novembre-dicembre, per il giro un mesetto prima. Tenendo conto di questo, vederlo sullo Zoncolan, unico a resistere e contrattaccare allo scatto del miglior Simoni di sempre ? stato come rinascere, vedergli fare lo stesso nella disgraziata tappa di Valle Varaita, quando cadde in discesa mentre si giocava la vittoria con Garzelli e Simoni, vederlo rialzarsi dolorante, finire la tappa stremato e rivederlo il giorno dopo attaccare e scattare almeno 5 volte negli ultimi 6-7 km alle Cascate del Toce, quei ricordi forse sono ancora pi? belli di quelli dei grandi trionfi. L? mi illusi di aver ritrovato il Marco dei giorni migliori, arrivare 14? in un Giro d'Italia con una preparazione ridicola e nonostante una caduta che gli ha fatto perdere almeno 7-8 posizioni ? gi? un'impresa.

Dopo l'ultima tappa di Milano ci fu una bella intervista al "processo alla tappa"; Marco era convinto di andare al Tour, anche se per via di una fusione con la squadra di Cipollini. Alla fine di quel Giro voleva correre il Tour, il suo obiettivo era battere Armstrong e finire ci? che aveva lasciato in sospeso nel 2000. Gli diedero l'ennesima botta non invitandolo, lui che il Tour lo vinse nel '98 e lo infiamm? per molti anni non poteva accettarlo, aveva un orgoglio smisurato come il suo talento. Con l'orgoglio che aveva non poteva sopravvivere a tanto accanimento. Guardava dentro la sofferenza e gli andava incontro come un samurai, che fosse una salita, la vita o la morte. Era l'uomo che sapeva creare il vuoto, in tutti i sensi.

Quella fu la fine sportiva e l'inizio della fine umana di Marco, il resto ? storia che merita di essere approfondita a parte, perch? ? una storia che ha dell'incredibile.

Unico e irripetibile. Ha lasciato il vuoto in chi lo amava.

 

PS: perdonate il post fiume, alla fine non mi sono trattenuto cercher? di essere meno prolisso nei prossimi post.. :blush2:

Modificato da Magico_Schumi

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Visitatore Ayrton4ever

Tra i 3 citati quello che ho apprezzato di pi? ? stato Alberto Tomba.

 

Le sue rimonte nelle seconde manche erano irripetibili, il vederlo scalare le classifiche, bellissimo...

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in un'intervista rocca ha detto che quando era piu' giovane, tutti quelli della nazionale si alzavano il mattino presto per allenarsi e cercare di essere come lui ma senza riuscirci...

poi arrivava tomba, alle 10 della mattina ed era il piu' veloce di tutti come niente..

questa ? la differenza tra chi puo' e chi non potr? mai

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Thread molto interessante.

 

Tomba ? mio coetaneo per cui mi sono subito affezionato a lui. Anche il nostro peso corporeo era simile, l'unica differenza era la sua distribuzione :rotfl:

 

Un altro dei motivi per cui mi ? piaciuto subito fu il numero di pettorale alto col quale si mise in luce in Coppa del Mondo. Anche quando c'erano i vari Thoeni, Gros, Radici e Plank il mio tifo andava soprattutto agli outsider che riuscivano a classificarsi tra i primi nonostante partissero con pettorali altissimi. Ricordo ad esempio Cristian Orlainsky che anche col #45 riusciva spesso ad inserirsi tra i migliori, e poi Jacques Luthy e il grande Marc Girardelli che ad inizio carriera dimostrarono le loro doti su piste che sembravano gradinate.

 

Le sue vittorie hanno poi fatto il resto. La rimonta nello slalom di Calgary '88 fu un'emozione incredibile per me, paragonabile all'Italia-Brasile 3-2 del Sarri?.

http://www.youtube.com/watch?v=InqI87Ysp_0

 

Nei primi anni '90 il responsabile vendite dell'Enervit per l'alta Italia, che era amico del mio datore di lavoro di allora, mi disse che aveva una muscolatura fuori dall'ordinario.

 

C'? un altro utente di questo forum che ha avuto modo di conoscerlo bene. Se magari volesse scrivere qualcosa a questo proposito... ;-)

 

 

Per il Panta l'approccio fu un po' diverso. Qui da noi si conoscevano le sue doti fin da ragazzino perch? lui ? sempre stato forte, il pi? forte, e lui ne era consapevole. Rimanemmo un po' delusi quando nel 1990 perse il Giro dilettanti: eravamo sicurissimi di vederlo vincere (andammo a vedere la tappa sul Pordoi, i dilettanti partivano prima dei pro) e invece vinse Wladimir Belli. Comunque confidavamo che avrebbe fatto sicuramente bene anche tra i pro... ma non cos? tanto.

 

Credo che quello che ha fatto lui (e soprattutto come lo ha fatto) sia irripetibile. Ci ha lasciati tutti sbalorditi. Era il pi? forte.

 

Quello che ? successo a Madonna di Campiglio era nell'aria, purtroppo.

Penso che Marco abbia "sfidato" la persona sbagliata, colui che teneva in piedi il ciclismo in Italia in quegli anni e che poi gliel'ha fatta pagare cara, carissima.

La cosa pi? triste ? che troppa gente gli ha voltato le spalle, forse su suggerimento del "padrone del vapore" di allora.

 

Comunque Pantani stava uscendo dalla m***a dove era finito, nonostante tutto, anche per merito di chi volle tornare al suo fianco per amore. La sua forza di volont? era enorme, ce la stava facendo. Dopo l'ultima caduta al Giro 2003 aveva la coscia massacrata, una "braciola" che avrebbe fatto ritirare subito qualsiasi altro corridore, ma lui non si arrese. Poi, dopo quel Giro...

 

 

Il primo a parlarmi del "figlio di Graziano" che andava forte fu un camionista di Cesena nel '95. Lui aveva un team che disputava gare minori e cominciava ad apprezzare quel ragazzino mingherlino.

Poi l'esordio nel mondiale, le prime vittorie ma soprattutto il suo modo di correre mi hanno fatto tornare un po' di "febbre".

Nel '99 mi sono iscritto al suo fan club e per tre anni sono anche andato alla festa di Tavullia ma poi ? diventato tutto troppo grande e pericoloso: immaginate 10.000 persone ammassate in una stradina stretta in una serata afosa. E pensare che fino al '99 era possibile restare a chiacchierare con lui, tranquillamente seduti sul muretto della scalinata antistante la sede del FC fino a notte fonda.

 

Pochi giorni fa ho chiesto a Mario Lega un parere sul sorpasso di Barcellona. Lui mi ha spiegato che ? la differenza che c'? tra i piloti dei circuiti "alla Tilke" e quelli veri.

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Quello che ? successo a Madonna di Campiglio era nell'aria, purtroppo.

Penso che Marco abbia "sfidato" la persona sbagliata, colui che teneva in piedi il ciclismo in Italia in quegli anni e che poi gliel'ha fatta pagare cara, carissima.

La cosa pi? triste ? che troppa gente gli ha voltato le spalle, forse su suggerimento del "padrone del vapore" di allora.

 

Ti riferisci a Gian Carlo Ceruti?

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Tra questi 3? Dico Pantani.

 

Dico anche che il pi? grande rivale di Pantani per me ? stato Tonkov, un signor ciclista.

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Indurain, Armstrong, Ullrich e gli altri erano meno forti di Tonkov ? :unsure:

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ullrich secondo me aveva pure piu' talento naturale di pantani e amstrong...

per molti sar? una bestemmia, ma se quel ragazzo avesse fatto veramente la vita d'atleta...non ce ne sarebbe stato per nessuno

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Indurain, Armstrong, Ullrich e gli altri erano meno forti di Tonkov ? :unsure:

Tonkov ha affrontato il miglior Pantani in carriera, Ullrich pure, ma ha sofferto molto di pi?. Uno come Tonkov non avrebbe mai beccato 9 minuti da uno scalatore in una tappa.

 

Discorso diverso su Armstrong, ma quello non era pi? il vero Pantani(soltanto alcuni lampi di immensa classe) e su Indurain(che comunque Pantani riusci a battere pi? di una volta).

 

Per me Pantani ha avuto vita molto dura contro Tonkov e Zulle, pi? che contro quei 3, per motivi diversi. Che poi Miguel, Lance e Jan siano stati in carriera pi? forti di Zulle e Tonkov mi sembra logico(su Ullrich, per?, ho sempre qualche diffidenza), eh.

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Beh dipende cosa s'intende, forse a cronometro e come completezza e predisposizione p?er le corse a tappe si, ma in salita nessuno si ? mai minimamente avvicinato a Pantani.

Il record dell'Alpe d'Huez parla chiaro, diede 1 secondo ad Armstrong che l'aveva affrontata in cronoscalata di14km, Marco la fece dopo 150km di corsa, non al top della forma perch? nel giro di 2 mesi ebbe la caduta al giro che lo costrinse a diversi giorni di stop e la bronchite durante il tour. Eppure fece quello che fece.

 

Oggi Cassani, citando proprio una tappa del Tour del '97, con arrivo ad Arcalis come quella di dopodomani, ha raccontato un aneddoto. Dopo la tappa Pantani era, per la prima volta dopo due anni, tornato ad alti livelli in salita. In quella tappa fu secondo soltanto ad Ullrich, all'arrivo Cassani parl? col Pirata chiedendogli se era contento di essere tornato fra i grandi. Lui rispose incazzato: "Contento? Non ? possibile che mi sia fatto staccare da quello l?..."

Pochi giorni dopo stacc? tutti sull'Alpe d'Huez dopo 6km di salita, ne stacc? uno ogni 500m, Virenque, Riis, Ullrich e tutti gli altri e fece il record di scalata. All'arrivo disse che poteva fare di meglio se avesse avuto la condizione dei giorni migliori. :hihi:

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Tonkov ha affrontato il miglior Pantani in carriera, Ullrich pure, ma ha sofferto molto di pi?. Uno come Tonkov non avrebbe mai beccato 9 minuti da uno scalatore in una tappa.

 

Discorso diverso su Armstrong, ma quello non era pi? il vero Pantani(soltanto alcuni lampi di immensa classe) e su Indurain(che comunque Pantani riusci a battere pi? di una volta).

 

Per me Pantani ha avuto vita molto dura contro Tonkov e Zulle, pi? che contro quei 3, per motivi diversi. Che poi Miguel, Lance e Jan siano stati in carriera pi? forti di Zulle e Tonkov mi sembra logico(su Ullrich, per?, ho sempre qualche diffidenza), eh.

 

Il miglior Pantani in carriera l'hanno visto Gotti, Simoni, Savoldelli e Jalabert, e per pochi km, forse solo ad Oropa :hihi:

 

Armstrong vide un Pantani si e no al 70% della forma fisica, e con una forma psicologica ai minimi storici, eppure gli bast? per beccarsi quasi un minuto a Courchevel su una salita neanche impossibile, sicuramente pi? adatta a lui che a un arrampicatore come il Pirata.

Il giorno dopo vide i sorci verdi fin dalla prima salita, se solo il Pirata si fosse alimentato bene in discesa dalla Colombiere ne avremmo viste delle belle sull'ultima salita. Per me Lance avrebbe fatto la fine di Ullrich due anni prima... arriv? alla fine di quella tappa in tilt, perse 2 minuti da un Ullrich ormai in declino...

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Beh dipende cosa s'intende, forse a cronometro e come completezza e predisposizione p?er le corse a tappe si, ma in salita nessuno si ? mai minimamente avvicinato a Pantani.

Il record dell'Alpe d'Huez parla chiaro, diede 1 secondo ad Armstrong che l'aveva affrontata in cronoscalata di14km, Marco la fece dopo 150km di corsa, non al top della forma perch? nel giro di 2 mesi ebbe la caduta al giro che lo costrinse a diversi giorni di stop e la bronchite durante il tour. Eppure fece quello che fece.

 

Oggi Cassani, citando proprio una tappa del Tour del '97, con arrivo ad Arcalis come quella di dopodomani, ha raccontato un aneddoto. Dopo la tappa Pantani era, per la prima volta dopo due anni, tornato ad alti livelli in salita. In quella tappa fu secondo soltanto ad Ullrich, all'arrivo Cassani parl? col Pirata chiedendogli se era contento di essere tornato fra i grandi. Lui rispose incazzato: "Contento? Non ? possibile che mi sia fatto staccare da quello l?..."

Pochi giorni dopo stacc? tutti sull'Alpe d'Huez dopo 6km di salita, ne stacc? uno ogni 500m, Virenque, Riis, Ullrich e tutti gli altri e fece il record di scalata. All'arrivo disse che poteva fare di meglio se avesse avuto la condizione dei giorni migliori. :hihi:

Charly Gaul(considerato quasi all'unanimit? il pi? forte scalatore di sempre) ha detto che Pantani era uno scalatore pi? forte di lui.

 

Io comunque parlavo di predisposizione al Giro, di completezza. Direi che quanto alle doti di scalatori ne ricordo ben pochi al suo livello, a meno di dover andare a tirar fuori Ocana, Bartali, Van Impe o Delgado.

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nel 99 avrebbe vinto il tour se non gli avessero fatto quel che gli hanno fatto....

purtroppo il povero marco ? stato uno dei capri espriatori

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Sulla predisposizione a grandi corse a tappe, specialmente per come va di moda ultimamente, ricche di pianura e con poche o ridicole montagne ? ovvio che gente come Ullrich e Armstrong hanno le caratteristiche ideali, per? al Pantani del '99 sarebbe bastato un Mount Ventoux e qualche altro strappetto tipo l'Arcalis per fare differenze di minuti, non di secondi...che avrebbe potuto amministrare nelle cronometro.

 

PS: per chi volesse rivivere le imprese di Marco pu? trovare sul tubo l'intera puntata di Sfide a lui dedicata, la seconda per la precisione (credo l'abbiano trasmessa di recente), evitate la prima, fatta coi piedi, subito dopo la morte, dove non so quale caprone riusc? a spacciare le immagini dell'ultima grande salita di Marco, quella delle Cascate del Toce nel 2003, con quelle della tappa dello Zoncolan dello stesso giro...

Questa ? la prima delle 12 parti:

 

http://www.youtube.com/watch?v=oNcIzteCuhs

 

Qui la versione intera:

http://www.tvdream.net/sport/sfide-lultima...-marco-pantani/

 

Gli aneddoti dei compagni di squadra sono stupendi, specialmente quello di Conti sulla Marmolada, mi ha fatto cadere dalla sedia XD

Modificato da Magico_Schumi

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Ti riferisci a Gian Carlo Ceruti?

 

No, non era certo lui a tenere in piedi il ciclismo.

 

In quel Giro Pantani entr? in grande polemica con una squadra in particolare e, se non ricordo male, quella squadra port? a casa ben pochi risultati, anche grazie al lavoro di marcatura quotidiano della Mercatone Uno.

E il patron di quella squadra contava moltissimo, pur non avendo ruoli istituzionali, nel ciclismo.

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Sicuramente, Pantani ? quello che mi ha regalato pi? emozioni. Ricordo quell'estate epica del 1998 in cui mi appassionai al ciclismo (e infatti da allora un po' di passione ce l'ho ancora per questo sport) e seguii letteralmente a bocca aperta tutte le imprese del pirata. Io all'epoca ero un ragazzino di 10 anni, ma mi ricordo che mi fece davvero emozionare...

 

Di Tomba non ho questo gran ricordo, per il semplice fatto che ero troppo piccolo quando lui vinceva...

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impossibile scegliere chi tra questi tre giganti dello sport ha dato di piu ma c'? una cosa che li accomuna:non solo vincevano (rossi lo fa ancora) ma lo facevano emozionando in modo speciale

 

questa, non ? una semplice vittoria:

:zrzr:

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sicuramente il pirata Marco Pantani, grazie a lui ho iniziato ad appassionarmi al ciclismo, e se tuttora lo seguo devo dire grazie al pirata, a dire il vero dopo la sua scomparsa avevo deciso di non seguire piu questo sport, ma poi ho ricominciato ad appassionarmi di nuovo.

un ciclista Mostruoso, uno che quando si alzava sui pedali sapeva davvero regalare emozioni, perch? sapevi che con quello scatto avrebbe sicuramente staccato gli altri... oggi ci sono dei buoni scalatori in Italia, ma quello che faceva Pantani era di un altro livello.

tra l'altro lui oltre ad avere un talento immenso, aveva anche una forza di volont? spaventosa, perch? ? riuscito a rialzarsi dopo tante cadute e infortuni, e a tornare sempre piu forte di prima.

Modificato da dave

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