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sundance76

Guy Moll, il Gilles Villeneuve degli anni '30

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Un giusto e doveroso omaggio a Guy Moll, complimenti. :up:

 

Dopo la gara di Montreux, il mese di giugno prevedeva il GP di Barcellona sull'impegnativo tracciato cittadino del Montjuich (quello dove la F1 correr? fino al '75, anno dell'incidente di Stommelen, come leggeremo nell'apposito topic di Monza1993).

Enzo Ferrari manda Varzi, Chiron e Lehoux (che faranno tripletta). Moll non ? convocato.

 

Le polemiche del dopo-Tripoli, e la presunta insofferenza di Moll agli ordini di scuderia tengono banco sulla stampa. In particolare, la rivista italiana MACS (Motori Aero Cicli e Sport) scrisse, attraverso il suo direttore Morasso che "la partecipazione di Moll alla "Scuderia Ferrari" ? probabilmente la conseguenza di una specie di transazione?Il signor Moll avrebbe a suo tempo passato l'ordine per una macchina alla casa milanese versandone anche l'anticipo. Tali ordini vennero poi annullati ma in certi casi, allo scopo di evitare complicazioni e questioni, furono trovati accomodamenti nel senso che taluni acquirenti, pur rinunciando ad ottenere la vettura in proprio, potevano disporne nella qualit? di partecipanti alla Scuderia Ferrari, unica proprietaria delle vetture monoposto. Ci? spiegherebbe la mancanza di cameratismo del Moll verso i suoi compagni di Scuderia e il suo atteggiamento individualistico ed insofferente di disciplina verso il comm. Ferrari e il Conte Trossi (presidente della Scuderia, nda)?"

Come detto, io non ho ancora trovato riscontri a questa tesi che potrebbe anche essere veritiera.

 

Intanto la rivista "Motor" scriveva che Ferrari amava far vincere Chiron nelle corse francesi e Varzi in quelle italiane.

 

La stampa francese alimentava intanto le polemiche, ad esempio il famoso giornalista Charles Faroux afferm? che Ferrari mandava "sempre all'ultimo momento le iscrizioni danneggiando cos? gli organizzatori che non potevano cominciare per tempo la pubblicit?".

 

Ferrari rimase in silenzio ma, come faceva di solito, raggiunto un certo limite, esplose.

 

Il 30 giugno sulla rivista "Auto Italiana" comparve un lungo e veemente trafiletto, intitolato "La messa a punto della Scuderia Ferrari", inviato anche a "L'Auto" di Parigi. Ecco il testo integrale della risentita smentita: "Alcuni giornali e riviste francesi hanno riportato ? dopo il Gran Premio di Tripoli ? una serie di aneddoti e notizie riguardanti la "Scuderia Ferrari? Si ? scritto che ? uso nella Scuderia che porta il mio nome e che si onora di rappresentare in tutte le competizioni la grande marca Alfa Romeo, di stabilire in antecedenza l'ordine di arrivo di ciascuna corsa e di imporre ai corridori il rispetto di tale ordine. Assolutamente falso; i corridori della "Scuderia Ferrari" per contratto sono liberi, liberissimi di difendere le loro chances, sempre, ed i contratti ? che sono a disposizione di chiunque voglia vedere ? ne fanno fede. Chiron, Lehoux, Moll sono autorizzati per primi ad esibire i loro. Si ? anche scritto che a Tripoli avevo stabilito "primo Varzi, secondo Chiron". Altrettanto falso: tanto ? vero che le due sole vetture della "Scuderia" che fossero munite di motori nuovissimi erano state assegnate a Guy Moll e al conte Trossi, come il sig. Moll pu? attestare, in quanto gli altri avevano le monoposto che gi? corsero ad Alessandria. Chi ha scritto questo dimentica pure che Moll deve alla monoposto Alfa Romeo, alla "Scuderia Ferrari" che ? una organizzazione italiana conosciuta e seguita con particolare attenzione dagli organizzatori francesi, se ha potuto correre, se ha potuto vincere, se ha potuto farsi luce in questo inizio di stagione vincendo a Monaco e il Gran Premio dell'Avus cui partecip? colla unica monoposto aerodinamica, cio? la pi? veloce. Sono certo che tutto ci? non ha dimenticato il giovane Moll?".

 

Insomma, Ferrari puntualizzava che nessun favoritismo era posto in essere nella sua squadra e che le polemiche dei giornali soprattutto francesi erano infondate. E poneva l'accento sul fatto che Moll stava diventando un corridore affermato e vincente proprio grazie al trattamento paritario che la Scuderia gli dedicava.

 

All'orizzonte, 1 luglio, c'? il "Grand Prix dell'A.C. di FRANCIA", che all'epoca era il pi? prestigioso del calendario agonistico.

Modificato da sundance76

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Per certi versi, il mondo delle corse ? rimasto uguale: presunti favoritismi, team order, stampa che si lamenta che il proprio protetto ? bistrattato, team che si difende ricordando che un risultato ? stato ottenuto anche grazie al team eccc..

 

Per altri, questo ? un mondo distante, eroico ed affascinante.

 

Grazie a sun, per questo racconto.

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MH1, hai centrato uno degli aspetti a cui tengo.

 

Intanto era arrivato il primo luglio 1934, sul lungo circuito di Monthlery (12 km e mezzo..), si svolgeva il Gran Premio per eccellenza, quello dell'A.C. di FRANCIA, che fino agli anni '20 era tanto prestigioso da esser considerato spesso un Mondiale in prova unica.

 

Quest'anno, poi, diveniva ancor pi? importante per via della contemporanea presenza, oltre alle abituali Alfa Romeo, Bugatti e Maserati, delle "Silver Arrows", le Frecce d'Argento tedesche delle Mercedes e delle Auto Union, che gi? nei test pre-GP avevano infranto in modo insolente i precedenti record della pista.

 

La gara vedr? una straordinaria lotta lunga 500 km (40 giri..) tra le Mercedes di Caracciola, Fagioli e Brauchitsch, le Auto Union di Stuck e Momberger, e le Alfa di Chiron, Varzi e Trossi.

 

E Moll? Guy era stato convocato, ma solo come riserva.

 

Le vetture tedesche si dimostrarono velocissime e competitive, ma ancora poco affidabili, cos? alla fine Chiron trionfer?, per una tripletta dell'Alfa (Scuderia Ferrari).

 

Risentiamo Cesare De Agostini (op. cit.):

"Al Gran Premio di Francia la Scuderia Ferrari aveva ottenuto una grande vittoria, il nome dell'uomo di Modena era gi? molto solido in tutta Europa.

Ma anche in Francia, Guy Moll fece sentire tutto il peso di una bravura difficilmente valutabile. Trossi (Presidente della Scuderia Ferrari) si era fermato ai box con la sua Alfa P3 mal messa: mancavano la prima e la terza marcia.

<< E' finita >> disse il conte biellese togliendosi il caschetto.

Moll, presente come riserva, stava scalpitando.

<< Prendo io la macchina? >> domand?.

Il responsabile dei box era Luigi Bazzi che lanci? un'occhiata interrogativa a Trossi.

<< Non potrei fare un giro per vedere come va? >> insisteva Moll.

Lo lasciarono andare. Cominci? a girare con prudenza, poi sempre pi? forte. Nettamente pi? forte di quello che aveva saputo fare Trossi. Ad un certo punto era riuscito a occupare la seconda posizione. Si ferm? per un rifornimento e concluse in terza posizione dopo Chiron e Varzi."

 

1934gpacfmontlheryguymo.jpg

Modificato da sundance76

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L'eccezionale prestazione di Moll al GP di Francia a Monthl?ry, pur essendo partito come riserva e essendo subentrato a Trossi su una vettura col cambio danneggiato e senza due marce, ebbe notevole eco sopratutto sulla stampa francese. I giornali d'oltralpe scrissero che Moll era stato rallentato da segnali ai box, altrimenti sarebbe arrivato secondo, e si spingevano a dire che "il giovane campione ci far? stupire ancor di pi? il giorno in cui gli si lascer? libera la briglia".

 

Cesare De Agostini (op. cit.): "Lo fotografarono insieme ad Achille Varzi. Davanti a un obiettivo, i piloti pi? grandi sanno sempre offrire l'ultima sostanza. In quella immagine, nata forse per caso, due uomini avevano lasciato che si stampasse la loro anima definitiva. Varzi appare un p? assente, calmo di una calma che sconvolgeva perch? a trent'anni era gi? vecchio. Moll sembra suo figlio. Da una tuta bianca e abbondante, sorge un sorriso che piega verso destra e che invano cerca di far dimenticare due mani incapaci di trovare il proprio posto."

 

Il circus dei Gran Premi non dovette spostarsi di molto per la gara successiva: infatti sette giorni dopo, l'8 luglio, era in programma, sul veloce circuito di Reims (dove la F1 correr? fino al '66), il "Gran Premio della Marna". Quasi un bis del GP di Francia, visto che anch'esso si correva sulla distanza dei 500 km (se penso ai 250 obbligatori dal 2010...).

 

Moll ai box di Reims:

1934reimsguymollalfarom.jpg

 

I tedeschi (Mercedes e Auto Union) non c'erano, preferirono concentrarsi in test privati in vista del GP di Germania per rimediare ai guai di affidabilit? che si erano manifestati in Francia (la loro velocit? aveva per? mostrato che sarebbero stati dolori per tutti, se avessero trovato l'affidabilit?).

 

Senza le squadre germaniche, le Alfa di Varzi, Moll e Chiron ebbero soltanto le Maserati come veri avversari (tra cui brillava Nuvolari che, dopo essere uscito polemicamente dalla Scuderia Ferrari l'anno prima, correva da indipendente con la sua Maserati 8CM).

 

Nelle qualifiche, Varzi strapp? la pole position proprio davanti al compagno-rivale Guy Moll, mentre il loro team-mate Louis Chiron (il trionfatore di Monthl?ry una settimana prima) si accontent? di un quinto tempo in seconda fila (griglia 3-2-3-2...) superato anche da Nuvolari, quarto.

 

Ecco la prima fila pochi minuti prima della partenza: in primo piano la Maserati di Etancelin, al centro l'Alfa del pole-man Varzi, all'estrema sinistra l'altra Alfa di Guy Moll:

reims21934.png

 

In gara la maggiore velocit? delle Alfa ebbe facilmente la meglio sulle Maserati.

Varzi alla partenza prese la testa, Nuvolari ebbe subito guai di gomme fino alla rottura del ponte posteriore.

 

Nella foto, lo scatto dei tre in prima fila:

reims1934.png

 

Poche decine di metri dopo la partenza Varzi va in fuga, Etancelin (n.2) tenta di seguirlo, braccato dalle altre due Alfa di Chiron e Moll:

moll11.jpg

 

Chiron prese poi la testa durante la fase dei pit-stop, Varzi ai box dovette cambiare le candele e Moll sal? al secondo posto.

 

Chiron, gi? vincitore sette giorni prima del GP di Francia a Monthl?ry, trionfava anche al GP di Reims, davanti a Guy Moll, il quale dal canto suo aggiungeva un altro podio al proprio palmar?s stagionale: su sei gare, aveva gi? ottenuto 2 vittorie, 2 secondi posti e 1 terzo....

Modificato da sundance76

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e' un topic bellissimo. Non so se lo ho gi? scritto nelle pagine precedenti, se si, allora non mi astengo dal ribadirlo.

Grazie ***! :up:

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e' un topic bellissimo. Non so se lo ho gi? scritto nelle pagine precedenti, se si, allora non mi astengo dal ribadirlo.

Grazie ***! :up:

 

Grazie a te e a quelli che seguono questa cronaca delle geste agonistiche di un pilota lontano nel tempo ma meritevole di essere tuttora presente nel cuore dei veri appassionati.

 

Per la terza domenica consecutiva, 15 luglio, si tornava in pista, stavolta per l'importante Gran Premio di Germania. 19 concorrenti presero il via sul Nurburgring di 22,780 km, per un totale di 570 km. L'Alfa Romeo (Scuderia Ferrari) contava di nuovo su Varzi, Chiron e Moll, mentre tra i privati che correvano con le monoposto italiane spiccavano Balestrero, Minozzi, Battilana, Mag, Soffietti; l'Auto Union era presente con Stuck, Momberger e Burgaller; la Mercedes con Caracciola, Fagioli e Geier; la Maserati con Hamilton, Nuvolari, Zehender e Ruesch.

Vinse Hans Stuck sulla potente e difficile Auto Union a motore posteriore, portando alla vittoria i colori tedeschi.

La stampa italiana, l'indomani, minimizzava l'affermazione delle vetture tedesche. Hanno vinto perch? giocavano in casa, scrisse Mario Morasso sulla rivista MACS, perch? "stabilite, sperimentate e preparate per quello specialissimo circuito che ? il Nurburgring". In realt? le auto tedesche stavano prendendo il comando delle operazioni, a dispetto del miope e superficiale nazionalismo dei mass media italiani.

 

Moll fu costretto a uno dei suoi rari ritiri, fermato al sesto giro da un guasto al cambio.

 

Modificato da sundance76

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1 luglio, 8 luglio, 15 luglio e ora 22 luglio: il calendario agonistico 1934 prevedeva un'estate senza respiro.

 

Il 22 era in programma la Coppa Ciano (dal nome del ministro fascista) sul lungo (20 km...), tortuoso e estenuante circuito del Montenero a Livorno.

La Mercedes non partecip?, cos? come l'Auto Union trionfatrice al 'Ring una settimana prima. Senza i tedeschi, la gara si profilava come una lotta tra Nuvolari sulla sua Maserati privata, e le Alfa-Ferrari di Varzi, Trossi e Guy Moll. La griglia di partenza fu decisa dal sorteggio, e Moll fu scaraventato in ultima fila.

 

Ma ci voleva ben altro per fermare il giovane algerino.

Fu una corsa durissima, con vari rovesciamenti di classifica e colpi di scena emozionanti.

 

Rileggiamo le parole di Enzo Ferrari, presente ai box della sua Scuderia quel giorno di luglio di 75 anni fa:

"....voglio raccontare questo fatto, che fra i tanti che ho vissuto mi ? rimasto fortemente impresso. Durante la corsa del Montenero, a Livorno, Moll aveva superato Varzi, ma aveva poi bucato una gomma in prossimit? dei box; Varzi lo aveva superato, ma, sostituita di furia la ruota, Moll lo aveva ripreso in un solo giro ( 1 giro era 20 km ), con un recupero favoloso, e gi? lo incalzava. Decisi di segnalargli di desistere: non era buona norma di scuderia darsi una tale battaglia, cercare addirittura la provocazione. Cos? preparai il segnale, ma proprio nell'attimo in cui lo mostravo al sopraggiungente scatenato ragazzo, la sua auto inizi? un pauroso testacoda in piena curva. Moll cambi? velocit? e arriv? alla fantascienza dell'automobilismo facendomi addirittura cenno che aveva capito mentre piroettava; rimise in carreggiata la vettura e ripart?, ripetendomi con la mano che aveva capito. Rimasi sbalordito. Non avevo mai visto una tale freddezza, una tale padronanza di s?, da spaccare in due il ragionamento anche sotto le disumane sollecitazioni del pericolo.........".

 

Varzi vinse di nuovo, Moll fu secondo, ma che gara!! Nuvolari non pot? nulla contro le Alfa, salvo ottenere un terzo posto.

 

Alcuni giorni dopo, la rivista MACS (Motori Aero Cicli e Sports), che spesso era stata molto critica verso il giovane algerino dal carattere impetuoso e irruento, pubblic? un articolo dal titolo "Un giudizio su Moll", in cui finalmente, anche se a denti stretti, veniva riconosciuto il suo talento; ecco il testo:

"Si ? detto che Moll era un corridore irruente, capace di spingere a fondo nei circuiti veloci ma non di padroneggiare la sua azione sui circuiti difficili e faticosi. E' un giudizio da cambiare?I fatti parlano per lui. Se a Tripoli, circuito veloce, ? arrivato a ruota con Varzi, se all'Avus, circuito velocissimo, ha battuto Varzi, se alla Marna, circuito abbastanza veloce, ? arrivato vicinissimo al vincitore Chiron, al Montenero, circuito oltremodo difficile ed estenuante, sebbene egli fosse al suo debutto su quel terreno, ? stato quello che ha minacciato pi? seriamente Varzi, classificandosi dopo di lui a soli 11 secondi di distacco e attribuendosi il giro pi? veloce, in 13'47". L'Alfa monoposto ha aperto a Moll la via della vittoria, e Moll a sua volta mostra di saperla percorrere da campione".

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***, tu sai qualcosa in pi? sul punto dove ? morto Moll?

 

17? km, zona Mulino dopo Cappelle e verso Montesilvano. Io ricordo per? vagamente qualcosa in una mia ricerca di tempo fa.....si parlava per caso di un ponte?

 

Vorrei portare dei fiori, visto che nelle prossime mi recher? sicuramente a Cappelle.

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Dopo la corsa del Montenero del 22 luglio '34, c'era ancora una quinta domenica consecutiva di gare, infatti il 29 luglio si svolgeva il GP del Belgio a Spa, dove Ferrari mand? solo Varzi e Chiron.

 

Sembra quindi che le gerarchie in squadra non cambiassero, nonostante le grandi prestazioni di Moll, visto che Varzi e Chiron rimanevano sempre i titolari fissi.

 

Il successivo impegno, per Guy Moll e la Scuderia Ferrari, era previsto per il 15 agosto a Pescara, in programma la decima Coppa Acerbo, dal nome del ministro del governo fascista, Giacomo Acerbo, che aveva messo un palio un trofeo in onore del fratello Tito scomparso nella prima guerra mondiale. Ferrari rimase sempre affettivamente legato alla prestigiosa gara abruzzese, anche perch? egli stesso come pilota l'aveva vinta nel 1924, alla sua prima edizione.

 

Il manifesto dell'edizione 1934:

1934pescara.jpg

 

Il tracciato era il cosiddetto "triangolo magico". Infatti il circuito era grossomodo paragonabile a un triangolo in cui due lati erano formati da due immensi rettilinei, mentre il terzo era costituito dal tratto collinare molto tormentato e pieno di curve, che saliva dal centro di Pescara verso i paesini di Villa Raspa e Spoltore e ridiscendeva verso Cappelle.

 

Il tratto rettilineo da Cappelle a Montesilvano, molto lungo, comprendeva anche il cosiddetto "chilometro lanciato", un tratto dove venivano rilevate le velocit? medie delle vetture gi? in movimento su un chilometro.

 

tracciatopescara.jpg

 

Sentiamo ancora Cesare De Agostini:

 

Arriv? cos? a Pescara, in pieno agosto, con quelle mani che quando non erano appoggiate su un volante sembravano in esilio. Il tracciato di Pescara prevedeva un lunghissimo rettilineo, Montesilvano. Vi si arrivava sfiniti dalle curve e lo si infilava come s?infila la cruna di un ago per venir risucchiati dalla velocit?: 290 avevano segnato le potenti Mercedes, 268 l?Alfa di Moll. Ventidue chilometri di differenza. E su questi ventidue chilometri si gioc? la vita di quel diavoletto nero di occhi e di capelli che ? unico con Nuvolari ? aveva saputo offrire a Ferrari un esempio da fantascienza: in pieno testa-coda, aveva fatto cenno di aver capito il segnale che lo stesso Ferrari gli stava mostrando. Una cosa ai limiti dell?impossibile che l?uomo di Maranello definir? come capacit? straordinaria di spaccare in due il ragionamento sotto le disumane sollecitazioni del rischio.

 

Quel giorno a Pescara, Moll si trov? nella necessit? di inseguire l?imprendibile Mercedes di Fagioli. Stabil? dei tempi definiti spettacolosi e incredibili, culminanti in un 10 minuti e 51 secondi che nessuno avrebbe migliorato. All?uscita da una curva sband?, il motore gli si spense, scese dalla macchina, rimise in moto, risal?. Quando pass? sul traguardo, il cronometro rivel? che aveva percorso il giro in 11 minuti e 3 secondi. Sfrecci? davanti ai box scuotendo la testa: il suo ultimo passaggio. Era il diciassettesimo giro, ne mancavano ancora tre alla fine, la Mercedes di Fagioli era davanti di circa venti secondi. Rilevarono che in quel giro, iniziato scuotendo la testa, Moll dovette compiere delle prodezze inenarrabili perch? all?inizio della base del chilometro lanciato, dopo la serie di curve, il suo distacco da Fagioli era sceso a una decina di secondi. L?algerino poteva quasi vedere la Mercedes di Fagioli ma prima di quella c?era un altro bolide d?argento. Lo guidava Ernest Henne, un motociclista tedesco che stava tentando senza troppa fortuna l?avventura del volante. Moll pass? alla base entrata del chilometro lanciato quasi affiancato a Henne. Erano le ore 12, 54 minuti e 40 secondi. Qualche attimo dopo le due vetture, l?Alfa Romeo e la Mercedes, si agganciarono. La macchina italiana inizi? il pazzo rodeo della morte: abbatt? una decina di piccoli alberi, entr? in un fosso, lo raschi?, ne usc?. Vi rientr? per cozzare contro la spalletta erbosa di un ponticello, salt? sulla strada tre quattro volte come una mostruosa palla meccanica sfigurata dalla velocit?. Pass? oltre i fili di una linea telefonica e si and? a fermare contro una casa. Mentre aspettava il colpo definitivo, Guy Moll cap? tutto. Non c?era Ferrari a mostrargli un cartello ma ancora una volta spacc? in due il ragionamento:

 

?Addio signor Ferrari??

 

?Mi spiace, signor Ferrari!?

 

Poi pi? nulla. Lo trovarono rotto come una di quelle preziose statuine di porcellana bianca e azzurra scivolate per terra in un attimo di disattenzione: Moll, questo Villeneuve tradotto in Algeria con cinquant?anni di anticipo e incrociato con sangue francese e spagnolo, aveva dato il suo amore a una giovane che non dimenticher?. Dopo quasi mezzo secolo, si ripresenter? al ?signor Ferrari? da remote lontananze di tempo e di spazio: ?La ricordavo come una bella bionda e mi sono visto venire incontro una nonnina? ma ai suoi occhi devo essere cambiato anch?io?.

Mentre le spoglie di Guy Moll viaggiavano verso l?Algeria, il mondo dei Gran Premi reag? come aveva sempre reagito e sempre reagir?: calando una impenetrabile cortina di stoffa misteriosa sul volto e anche sul nome del pilota che se ne era andato come tutti i piloti che muoiono: all?improvviso, senza avvertire. [?]

 

Cesare De Agostini, ?Enzo Ferrari, il sceriffo? (1985)

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Incidente mortale al al 17? chilometro, al 17? giro di una gara che aveva visto alla partenza 17 vetture. . .

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ma come hanno fatto ad agganciarsi in rettilineo? :nope:

 

non ? che Henne ha cercato di chiuderlo (o qualcosa del genere) per non farlo passare?

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ma come hanno fatto ad agganciarsi in rettilineo? :nope:

 

non ? che Henne ha cercato di chiuderlo (o qualcosa del genere) per non farlo passare?

 

Domanda legittima, ma il fatto ? che forse non si sono nemmeno agganciati. La versione presa per buona da De Agostini nel suo racconto ? solo una delle varie possibili.

 

Passiamo a vederle pi? approfonditamente.

 

Anche Ferrari nelle sue memorie dice "..ci fu una sbandata, dovuta probabilmente a una collisione".

 

Gli attimi precedenti all'incidente, Henne e Moll uno dietro l'altro escono dalle curve di Cappelle prima di lanciarsi sul fatale rettilineo:

1934mercedesbenzw25copp.jpg

 

Franco Gozzi, nel 1994, dedic? ben due volte la sua rubrica "Tunnel" su Autosprint al "caso Moll", cio? all'incidente.

 

Inoltre ho reperito anche la testimonianza diretta dell'altro pilota, Henne, che ? morto nel 2005.

 

Gozzi nell'AS n. 20 del 1994 scrive di aver ricevuto alcune importanti versioni dell'incidente.

Due i principali e iniziali filoni dell'ambiente giornalistico:

 

1 - Moll tocc? Henne all'uscita della chicane e sbilanciato non riusc? a riprendere il controllo della vettura quando si lanci? in velocit? sul rettifilo (Versione Franco Lini, su parere di Gigi Villoresi).

 

2 - cedimento della sospensione dell'Alfa Romeo di Moll proprio mentre stava doppiando la Mercedes di Henne in piena velocit? sul rettilineo, collisione tra i due e Moll ebbe la peggio (versione Roberto Bonetto, su testimonianza di Giambattista Guidotti).

 

Mauro Mori, infallibile storico dell'automobilismo e archivio della Gazzetta dello Sport, invi? poi a Gozzi due precisi contributi:

 

1 - Brivio, pilota della Scuderia Ferrari, ma quel giorno a Pescara era in gara con una Bugatti (arriv? 3?), molto informato delle cose della Scuderia visto che era biellese come il conte Trossi (pilota e Presidente della Scuderia), dice che "a causare in qualche modo l'uscita di strada sul velocissimo rettilineo che da Cappelle porta a Montesilvano potrebbero essere stati dei lavori di modifica sulle sospensioni della vettura P3 di Moll eseguiti a Modena sotto la direzione tecnica di Luigi Bazzi e che avrebbero variato l'abituale assetto della vettura"

 

2 - Nello Ugolini, direttore sportivo della Scuderia Ferrari, presente anch'egli a Pescara quel giorno, afferma: " Moll era in lotta per la vittoria e nel doppiare la Mercedes W25 dell'esordiente Henne usc? di strada in un punto del circuito stradale in cui le vetture andavano a circa 260 all'ora", e anche secondo lui ci fu collisione.

 

Gozzi, allora, dando per buona la tesi della collisione, si domanda: "Ci fu o no un cedimento delle sospensioni e, se ci fu, erano le vecchie originali o le nuove modificate? Una modifica alle sospensioni c'? stata davvero ed ? registrata nelle corse della Scuderia: le macchine acquistate a Milano dall'Alfa Romeo avevano un assale rigido che veniva sostituito con uno nuovo progettato a Modena, con sospensioni tipo Dubonnet a ruote anteriori indipendenti e posteriormente semi-cantilever. Per? questa operazione ? datata 1935, ? apparsa sulle macchine di quell'anni e le poche fotografie esistenti lo confermano.

Come potevano esserci in una corsa disputata il 15 agosto 1934?

A meno che, pur adottate ufficialmente nel 1935, non siano state introdotte con montaggi sperimentali anche l'anno precedente..."

 

A questo punto, entrano in gioco altre due testimonianze, ma ci vuole un post successivo..

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Come abbiamo appena visto, per molti ? probabile che vi sia stata una collisione tra le vetture di Henne e Moll.

 

Ma proprio Henne, che come detto ? scomparso recentemente (2005), nel 1986 rilasci? alcune dichiarazioni a Chris Nixon che le inser? nel meraviglioso libro "Racing the Silver Arrows - Mercedes Benz versus Auto Union 1934-1939" (il libro di riferimento su quell'epoca). Eccole da me tradotte dall'inglese:

 

"Guy Moll dovette fermarsi al box e poi inizi? a guidare molto velocemente per recuperare il tempo perduto. Egli stava andando davvero troppo veloce e mi raggiunse in un punto dove la strada era molto stretta, forse dai 3 ai 5 metri di larghezza. Io vidi che lui tentava di passare, ma avrebbe dovuto solo aspettare per due o tre chilometri e la strada sarebbe stata molto pi? larga, abbastanza anche per 3 o anche 4 vetture affiancate.

Ma Moll non volle aspettare. Noi eravamo tra i 260 e 270 km/h in questo punto molto stretto. In quell'epoca il Cavallino Rampante della Scuderia Ferrari era posizionato giusto sulla parte anteriore del cofano delle Alfa e io potevo vederlo con la coda dell'occhio. Io stavo allora attendendo il terribile attimo in cui la ruota anteriore di Moll avrebbe potuto toccare la mia posteriore, ma poi sembr? cambiar idea e l'Alfa torn? indietro. Io guardai nello specchietto e improvvisamente vidi la macchina sbandare senza controllo prima di sbattere contro alcuni alberi. Quando ripassai in quel punto vidi che era finito contro una casetta. Bench? egli fosse veramente molto vicino a me prima dell'incidente, le nostre macchine non si sono mai toccate, e io sono sicuro che egli fu investito da una raffica di Scirocco, il vento caldo che era davvero molto forte in quel momento dell'anno."

 

La vettura di Moll dopo l'incidente:

1934alfaromeop3coppaace.jpg

 

1934alfaromeop3coppaace.jpg

Modificato da sundance76

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***, tu sai qualcosa in pi? sul punto dove ? morto Moll?

 

17? km, zona Mulino dopo Cappelle e verso Montesilvano. Io ricordo per? vagamente qualcosa in una mia ricerca di tempo fa.....si parlava per caso di un ponte?

 

Vorrei portare dei fiori, visto che nelle prossime mi recher? sicuramente a Cappelle.

Senza dubbio ti accompagner?...

***, io sono presente anche su F1 community e mi sono iscritto qu? dopo aver letto questo thread.

Complimenti vivissimi, a me leggere di questi funambolici eroi del passato sconosciuti ai pi? da i brividi lungo la schiena, personaggi ai limiti del reale portabandiera della purezza e della passione per i motori: se io dovessi trovarmi un giorno a spiegare a un bambino cos'? una leggenda, narrerei la storia di Guy Moll.

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Benvenuto The Iceman, fa molto piacere sapere che anche tu sia interessato a questi personaggi che spesso vengono dimenticati nella nebbia del passato. Grazie per la tua passione.

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Guy Moll all'attacco della chicane a Pescara, prima del fatale incidente:

moll1934.jpg

 

Una cosa molto importante la si trova nel libro di Santuccione e Smoglica, quando scrivono che "le vetture percorrono affiancate qualche centinaio di metri. All'improvviso Moll stacca il motore" e poi inizia la tragica carambola tra gli alberi, il fossato, il ponticello e la casa cantoniera.

 

E nel rottame, la leva del cambio viene trovata in folle.

 

Ma ? anche importante sapere che vi fu un'inchiesta ufficiale per stabilire le cause della sciagura.

Esclusi coinvolgimenti di gomme, si avalla la tesi del colpo di vento laterale che avrebbe provocato improvviso scarrocciamento della vettura rispetto alla sua linea di corsa. La motivazione tuttavia non spiega la posizione in folle della leva del cambio.

N? la tesi dello schiaffo laterale di vento lega con l'improvvisa staccata all'origine della sbandata fatale. Staccata del motore e leva del cambio in folle sarebbero coerenti se si prendesse in esame non tanto grippaggio del motore o del ponte, quanto pi? l'eventualit? d'improvviso calo della pressione d'olio. Da qualche altra parte si avanza l'ipotesi della rottura di una chiavetta nei leveraggi dello sterzo, guasto riscontrato nel precedente GP di Cecoslovacchia sulla identica vettura di Chiron.

 

L'ultimo passaggio a Cappelle di Guy Moll:

moll4.png

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Senza dubbio ti accompagner?...

***, io sono presente anche su F1 community e mi sono iscritto qu? dopo aver letto questo thread.

Complimenti vivissimi, a me leggere di questi funambolici eroi del passato sconosciuti ai pi? da i brividi lungo la schiena, personaggi ai limiti del reale portabandiera della purezza e della passione per i motori: se io dovessi trovarmi un giorno a spiegare a un bambino cos'? una leggenda, narrerei la storia di Guy Moll.

Benvenuto Iceman, siamo anche delle stesse parti... :yes:

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