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gigi57

Quasi come nel 1976

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Anche allora un pilota inglese (James Hunt) su una Mclaren a beffare un ferrarista (lauda). Nel giro di rientro Hunt neppure esulta, pensando di aver perso il mondiale. Sceso dalla vettura addirittura insulta Teddy Mayer per avergli dato delle informazioni sbagliate. Invece, dopo essersi fermato per una foratura a due giri dalla fine, riesce a superare Regazzoni (criticato da alcuni per la sua arrendevolezza) e Jones, agguantando il terzo posto che gli garantisce il titolo.

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Anche allora un pilota inglese (James Hunt) su una Mclaren a beffare un ferrarista (lauda). Nel giro di rientro Hunt neppure esulta, pensando di aver perso il mondiale. Sceso dalla vettura addirittura insulta Teddy Mayer per avergli dato delle informazioni sbagliate. Invece, dopo essersi fermato per una foratura a due giri dalla fine, riesce a superare Regazzoni (criticato da alcuni per la sua arrendevolezza) e Jones, agguantando il terzo posto che gli garantisce il titolo.

L'unica somiglianza che vedo e fra i Team in lotta fra loro, oggi come allora Mclaren contro Ferrari con il pilota Mclaren vincente.

Nel 76 Lauda ebbe quel terribile incidente al Nurburgring che gli fece saltare 2 GP, senza quell'incidente avrebbe vinto il mondiale.

 

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l'epilogo all'ultimo giro, anche se con situazioni diverse, mi ricorda anche la stagione 1964

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A me ricorda il 74, la McLaren di oggi che come la Ferrari di allora sbaglia gli assetti all'ultima gara. Per? stavolta la McLaren vince, mentre allora la Ferrari perse.

A causa, appunto, degli assetti sbagliati.

Modificato da MH1HK23KR1

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Intervengo solo per difendere la memoria di Clay Regazzoni spesso accusato (a torto) di aver favorito Hunt.

L'ho gi?a fatto in altri forum nei quali, con grande acutezza e competenza, ? stato paragonato il GP del Brasile di domenica scorsa con quella famosa corsa sotto la pioggia al Fuji.

Quel GP l'ho vissuto in TV dal pre-gara all'ultimo giro: fu la Ferrari ad andare nel pallone dopo il "basta cos?" del grandissimo Lauda lasciando fuori il povero Regazzoni con le rain quando la pista era gi? asciutta. Nessun tradimento, nessun favoritismo per un Hunt spaesato e convinto di aver perso la chance della vita.

In pratica al box si scordarono di avere un'altra macchina in corsa, un'altra carta da giocare per mantenere il titolo che Lauda, mai grande come nella prima met? di quella stagione, avrebbe strameritato e aspettarono che la corsa finisse, sperando in un ritiro di Hunt.

Dopo fu facile da parte di uomini piccoli accusare Regazzoni, gi? "tagliato" in favore di Reutemann cui era stato fatto firmare frettolosamente un contratto con Lauda in sala di rianimazione, di aver "tradito" lasciando passare Hunt.

Una delle rare volte che mi sono vergognato di essere ferrarista.

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A me ricorda il 74, la McLaren di oggi che come la Ferrari di allora sbaglia gli assetti all'ultima gara. Per? stavolta la McLaren vince, mentre allora la Ferrari perse.

A causa, appunto, degli assetti sbagliati.

Non credo che in McLaren abbiano sbagliato gli assetti. Semplicemente Hamilton riesce a tenere il passo della Ferrari e a volte a stare davanti quando le caratteristiche del circuito, il tipo di gomme, temperature ecc gli permettono di applicare assetti molto rigidi. In un circuito ondulato come Interlagos e con gomme pi? morbide questo diventa pi? problematico.

Nel 74 per la Ferrari ci fu un problema con gli ammortizzatori, emerso gi? durante le prove della settimana prima

Intervengo solo per difendere la memoria di Clay Regazzoni spesso accusato (a torto) di aver favorito Hunt.

L'ho gi?a fatto in altri forum nei quali, con grande acutezza e competenza, ? stato paragonato il GP del Brasile di domenica scorsa con quella famosa corsa sotto la pioggia al Fuji.

A scanso di equivoci preciso che non ho mai condiviso il giudizio dato su Regazzoni. Accuse simili per? ricorrono frequentemente ed ? inevitabile. S'incolp? anche Schumacher per la mancata vittoria di Irvine nel 99...

Cmq ribadisco che il Gp del Fuji 1976, con quella partenza continuamente rimandata per la pioggia e il finale rocambolesco ? quello che pi? mi ricorda Interlagos 2008. Certo all'ora per i ferraristi fu un'alba amara, dato che Lauda partiva in vantaggio, mentre quest'anno si sapeva fin dall'inizio che ci sarebbe voluto un miracolo. Ho ancora sotto gli occhi quel giro di rientro con Hunt che non accenna a festeggiare... :superlol:

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Non credo che in McLaren abbiano sbagliato gli assetti. Semplicemente Hamilton riesce a tenere il passo della Ferrari e a volte a stare davanti quando le caratteristiche del circuito, il tipo di gomme, temperature ecc gli permettono di applicare assetti molto rigidi. In un circuito ondulato come Interlagos e con gomme pi? morbide questo diventa pi? problematico.

Nel 74 per la Ferrari ci fu un problema con gli ammortizzatori, emerso gi? durante le prove della settimana prima

 

A scanso di equivoci preciso che non ho mai condiviso il giudizio dato su Regazzoni. Accuse simili per? ricorrono frequentemente ed ? inevitabile. S'incolp? anche Schumacher per la mancata vittoria di Irvine nel 99...

Cmq ribadisco che il Gp del Fuji 1976, con quella partenza continuamente rimandata per la pioggia e il finale rocambolesco ? quello che pi? mi ricorda Interlagos 2008. Certo all'ora per i ferraristi fu un'alba amara, dato che Lauda partiva in vantaggio, mentre quest'anno si sapeva fin dall'inizio che ci sarebbe voluto un miracolo. Ho ancora sotto gli occhi quel giro di rientro con Hunt che non accenna a festeggiare... :superlol:

 

Rileggendo ora il mio post non vorrei che fosse stata fraintesa la parte in cui dico "con grande acutezza e competenza" interpretandola in senso ironico.

Tutt'altro, credo che il parallelo fra Interlagos 2008 e Fuji 1976 sia perfetto e calzante, infatti nessun commentatore della Rai vi ha fatto cenno.

Fu davvero un'alba amarissima quella, resa ancora pi? amara per i ferraristi che come me per tifavano per Regazzoni, prima dal trattamento riservato al povero Clay, letteralmente dimenticato, poi dalle voci che subito cominciarono a serpeggiare di un suo presunto "tradimento".

Del Fuji '76 io ho un'immagine chiara stampata in mente: la McLaren di James Hunt ferma ai box con un meccanico che con il nastro adesivo copre uno delle due cifre del numero (era l'11, mi sembra) per far comparire l'1 del Campione del Mondo...se ci ripenso divento ancora triste come allora !

Purtroppo noi tifosi di Clay siamo sempre stati presi a pesci in faccia ai tempi di Lauda.

D'accordo Lauda era un campione, ma Clay aveva sempre fatto il suo dovere, vincendo anche, e stare al passo di Niki non era impossibile solo per lui, lo stesso Hunt non avrebbe avuto storia senza il Nurburgring.

Credo per? (anche se pochi lo fanno) che si possa riconoscere la superiorit? di un pilota senza per forza svilire le qualit? di un altro: Barrichello alla Ferrari ha avuto come avversario Schumacher, siete certi che un altro scelto a caso avrebbe avuto una sorte migliore ?

 

 

 

 

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Anche se ero bambino (avevo appena compiuto i 10 anni) ricordo bene il 24 ottobre 1976 e lo ricordo come la prima mia grande delusione sportiva.

Anch'io mi svegliai alle 5 e rimasi in pigiama sul divano nell'attesa del via che veniva continuamente rimandato. Rischiai grosso con mia madre che stava perdendo la pazienza, voleva che tornassi a dormire (la scuola era appena ricominciata).

Ricordo la delusione nel vedere Niki fermo al 2? giro, poi di nuovo quando Brambilla and? in testacoda (volava!!!) e poi la speranza, quando Hunt si ferm? ai box.

Non ricordo di aver visto i sorpassi di Hunt negli ultimi 3 giri, ricordo solo la vignetta di MaVallese su AS nella quale Jones si scansava per far passare Hunt con tanto di fumetto "Passi, maest?" (o "Prego, maest?").

 

Della polemica su Clay sono venuto a sapere solo molto pi? tardi. Per quanto era dato sapere a noi lettori di AS, la posizione di Clay in Ferrari all'epoca era molto precaria (addirittura si vociferava che avesse cornificato Niki), il botto di Brands Hatch, la mancata resistenza ad Hunt a Zandvoort. Insomma, per me era lo Scudiero di Niki ma non mi sembrava cos? efficiente (ripeto, avevo 10 anni).

 

Poi sono venuto a sapere cos'era accaduto al Glen nel '74 e cominciai a farmi delle domande, soprattutto dopo aver letto un articolo di Sabbatini (padre) nel quale spiegava che mentre la McLaren aveva portato un telaio nuovo per Fitti, Clay disponeva di un telaio vecchio del '73. Ho incontrato pi? volte Borsari e ho cercato di saperne di pi? su quello strano weekend. Lui mi ha detto che la Koni mand? dei nuovi ammortizzatori, mai provati prima, ma non invi? un suo tecnico negli USA per cui il team si trov? disorientato. Solo dopo la gara (parole di Borsari) si accorsero che gli ammortizzatori erano bloccati.

 

Per quanto riguarda invece il Fuji '76, posso riportare quanto scritto da Audetto (allora DS Ferrari) in merito, prima della morte di Clay:

"Bisognerebbe chiederlo al Rega ! Certo che alla ultima gara Ferrari....!!

Ma le verit? sono tante, a cominciare dalla rinuncia di Ferrari di correre al GP d'Austria e con una sola Ferrari in Olanda, quando io volevo Peterson e non Reutemann, buon pilota ma fragile psicologicamente. Ma Niki non volle Ronnie in quanto lo conosceva bene da quando erano insieme in March!!

Contattai anche Emerson che per? era legato alla Copersucar (da molti soldi!), ma Niki fece fuoco e fiamme perch? voleva uno morbido, come Carlos.

E poi al Fuji lo fregarono i suoi colleghi, tutti d'accordo a fermarsi per la bufera ma solo quattro o cinque lo fecero. Purtroppo Niki si ferm? troppo presto, prima di Hunt che continu? imperterrito infischiandosene dell'accordo....

Quando finir? di lavorare scriver? un libro e mi toglier? qualche sassolino dalle scarpe, come l'uso delle radio che provammo a Fiorano, importate dai ?poveri? Rally, e che Ferrari non volle sviluppare e usare. Vi ricordate la foto di Rega con un'antennina sul casco a Fiorano? Se avessi avuto le radio in Giappone avrei potuto avvisare Niki che Hunt non si fermava, altro che il coraggio di aver paura; tutte balle.

Va beh, adesso lasciatemi pensare alla Super Aguri!"

Modificato da gio66

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Io non riesco a trovare elementi per capire se Clay si ferm? o no ai box per sostituire le gomme al Fuji '76, le fonti sono contrastanti, qualcuno ha la cronaca del GP, magari un giornale o un AS dell'epoca?

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Non ci fu alcun cambio gomme e infatti, chi pi? chi meno, tutti entrarono in crisi con le gomme da bagnato sulla pista che si stava asciugando. Ricordo che Hunt, che stava perdendo terreno, venne invitato a rientrare ai box ma lui fece ampi gesti con entrambe le mani al cielo per dire che voleva continuare cos?. Invece poi sar? costretto al cambio, perdendo una trentina di secondi che avrebbero potuto essergli fatali.

In crisi anche Jones e Regazzoni con le gomme che si stavano sgonfiando. Finiscono la gara a fatica : "quando sono tornato ai box la gomma anteriore si ? sgonfiata, era del tutto alla fine" dir? l'australiano.

A parte le inverse condizioni della pista nel finale, come vedete sono molte le analogie con Interlagos 2008.

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L'unica somiglianza che vedo e fra i Team in lotta fra loro, oggi come allora Mclaren contro Ferrari con il pilota Mclaren vincente.

 

Gigi 57 non apre un topic cos? a caso....la sua analogia, che peraltro ho riconosciuto anch'io immediatamente (ed io non ho vissuto quel 1976...) rimanendo interdetto quando ho sentito da Cesare Fiorio 'non non ? mai accaduto che un titolo si giocasse cos? all'ultimo giro', frase pronunciata, a risposta di una domanda della conduttrice, negli studi di Pole Position subito a chiusura gara.

 

Le analogie sono tante, cos? come le differenze e meno male, altrimenti sarebbe davvero inutile vivere. Ma vorrei vederle, queste analogie, da un'altro punto di vista. Partendo dalle scene finali.

 

Allora come oggi, al Fuji come a Interlagos, lo stupore, l'amarezza e la gioia vennero ripresi in maniera istantanea, allora fotograficamente, oggi direttamente in video, direttamente dai box alle case di tutti. Le immagini della famiglia Massa che gioiscono e poi, pietosamente, ritornano alla realt? sono state il culmine di una stagione di automobilismo vissuta all'insegna del Realyty-Show.

Tutto comincia con qualche foto, uno scandalo, e una questione di privacy.

A differenza degli ultimi anni, dove erano stati i fattori tecnici (mass damper) e di spionaggio industriale (spy story) a tenere in vita il mondiale nella sua sonnolenta fase estiva, quest'anno ? arrivato, e on un certo anticipo, il caso Mosley.

Si ? aperta una crepa, e tutti a guardarci dentro.

Intanto il campionato andava vanti evidenziando sempre pi? la fragilit? di Raikkonen, divenuta un leit motiv interpersonale, e la sempre pi? pressante pressione su Massa e Hamilton, due opposti, ma opposizioni pi? 'create' che davvero esistenti. Sono in realt? due ragazzi molto simili, forse identici.

Fattore ormai importante nell'immagine di un ragazzo-pilota, ? divenuta dunque la famiglia. Il pap? di Hamilton, cos? come quello di Massa, il fratello di HAmilton cos? come quello di Massa, la compagna di Hamilton cos? come qella di Massa hanno prodotto un 'format' molto pi? allargato capace di captare e far schierare anche molte casalinghe o telespettatori distratti e bistratti. Pian piano sembrava il programma della de Filippis.

Poi gli avvenimenti in gara, le sentenze del Belgio e del Fuji ad esempio, tutte rimarcando il ruolo di un giudice e dunque di un comportamento umano che esula dalla competizione tra piloti. Il mondiale 2008 si avviava cos? ad una guerra di nervi.

 

All'ultima gara il pubblico del Gran Premio era enorme, televisivamente parlando si assegnavano ben pi? di due soli titoli. Il titolo di MIGLIOR PAPA', di MIGLIOR FRATELLO, e di MIGLIOR COMPAGNA legavano al teleschermo almeno tanti distratti telespettatori quanti appassionati di automobilismo puro e semplice. Ad ogni curva, ad ogni accadimento le telecamere tornano a farci vedere le espressioni dei box, ad ogni soggettiva dall'abitacolo si alterna una soggettiva del parente di turno che, con un'espressione che rivela la piena coscenza del gioco e del ruolo, annuisce o dissente con una smorfia quasi a voler 'indicare' la propria strategia dinanzi al 'proprio' pubblico di appassionati al gossip. Credo che per la prima volta nella storia un gran Premio sia stato tanto ripreso nella sua zona pi? morta, ai box, zona pi? morta solo teoricamente in quanto, dati dell'ascolto alla mano, sorregge l'auditel molto pi? di un soporifero girare incessante di vetture. Ma curiosamente anche quando la gara entrava nella sua fase calda, caldissima degli ultimi 4 giri, il tempo materiale di riprese che arrivavano dalla psta era fortemente compromesso da continui, lunghi e copiosi siparietti dei due clan. Al traguardo non sul pilota, non sul muretto come ai tempi di Fiorio e di Frank Williams si ? andati ad indulgiare, ma tra i soliti parenti che, ovviamente, esultavano, assurdamente, da ambo le parti. La tensione, la guerra di nervi, l'imprescindibile necesit? di indagare, o meglio di interessare ai personaggi secondari comprimari e non protagonisti, rendendoli pi? protagonisti dei veri piloti stessi, si concretizza in quello sgomento del pap? di Massa.

Pensateci bene, ? da QUELLA immagine che abbiamo tutti capito che non era Felipe il vincitore. La cosa dovrebbe far riflettere abbastanza...

 

Tutto questo rende la stagione 2008 molto, tremendamente simile a quel 1976 dove, allora come adesso, da un caso straordinario (l'incidente al 'Ring) si cominci? a lavorare su un'aspetto parallelo al quello tecnico o sportivo, un romanzo che, supportato dalla presenza di due ragazzi solo apparentemente diversi, poteva poggiare e sviluppare sulla loro costruita 'opposizione' entrando ed uscendo dal personale, un'interesse secondario che alla fine si rilev? pi? decisivo di quello reale in pista. Perch? se l'uno era appunto reale, l'altro poteva essere 'realyty', vivo, raccontabile, fotografabile come gli scatti nel box Mc Laren dopo l'arrivo di Hunt.

Difficilmente si pu? spiegare meglio il finale di stagione 2008 da queste note parole: 'C'? stata una sorta di pseudo-intensit? intorno alla stagione del 1976, che ? rimasta a far parte del carattere della Formula Uno. Non ? sempre presente, ma la si pu? creare rendendo le cose pi? importanti di quello che realmente sono. E' questo il business dello spettacolo'. (Jochen Mass)

Ecco dov'? l'analogia.

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