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gio66

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  1. gio66

    Ayrton Senna - L'uomo e il campione

    Apro un thread apposito.
  2. gio66

    Ayrton Senna - L'uomo e il campione

    Quello di cui, secondo me, non si tiene conto, quando si parla di quel giorno, ? il contesto dell'intero weekend. L'aria era pesantissima la domenica mattina. La morte di Ratzenberger aveva gi? lasciato dei segni profondissimi. I quotidiani (sportivi e non) di quella domenica non potevano non aver influito sull'animo degli appassionati di automobilismo che, per definizione, dovrebbero distinguersi dagli ultras da stadio proprio per il rispetto che si deve nei confronti di chi rischia la pelle ogni volta che esce dai box. Negli autodromi non si sente mai il coro "DE-VI MORI-RE"! Quel giorno, in modalit? diverse, accadde questo. O almeno io l'ho percepito cos?. Ho anche una foto di Larini che conclude il giro d'onore brandendo una bandiera rossa con tantissimi tifosi in pista che esultano al suo fianco. Fa un male cane...
  3. gio66

    Ayrton Senna - L'uomo e il campione

    Quel giorno c'ero. Mancavo l'appuntamento dal '91 per problemi di lavoro sebbene io abiti a 20 minuti di macchina dalla Rivazza (un'ora in bici). Trovai posto (col biglietto "prato") in una tribunetta di compaesani ferraristi all'interno delle Acque. Un amico mi aveva prestato il suo TV tascabile LCD col quale riuscivo a seguire il resto del tracciato. Quando ? successo il dramma, la cosa che mi ha fatto pi? male ? stato il boato di migliaia di meschini coperto subito dopo dall'urlo di altrettante migliaia di trombe da stadio. Uno dei "tenutari" della tribunetta se ne usc? con un soddisfatto "? finita l'epoca delle cavalcate solitarie, caro Senna". Io, dopo aver visto sul TV tascabile il movimento del casco, rividi nella mia mente le immagini del sabato e risposi al tenutario: "Guarda che s'? fatto male, imbecille!" Il resto non mi ? mai importato pi? di tanto. So per? per certo, da un Amico non certo schumacheriano che era l?, che il tedesco, sul podio, era all'oscuro della situazione.
  4. gio66

    Suzuka 1991

    Scusate, sono nuovo del forum. Grazie per la segnalazione. Ne terr? conto i futuro.
  5. gio66

    Bruno Senna

    Prima di tutto grazie a tutti per i complimenti al sito. E' stata dura per me scrivere solo 3 anni di corse cercando di non tralasciare niente. Penso alla fatica che deve essere scrivere la biografia di un pilota al termine della sua carriera... Grazie ancora, di cuore. Credo anch'io che la iSport sia la scelta migliore per Bruno, soprattutto per il feeling che ha detto di avere con il suo ingegnere di macchina, una figura fondamentale ed imprescindibile nell'automobilismo di oggi. Saper "leggere" le sensazioni del pilota e trasformarle in dati tecnici (quello che sapeva fare eccellentemente Colin Chapman con Jim Clark) ? una dote innata che permette al pilota di essere a suo agio e rendere al 100%. Purtroppo per Bruno, questo ? successo poco nel 2006 e tantomeno nel 2007. La GP2 ? difficilissima. I piloti hanno a disposizione solo mezz'ora di prove libere per trovare l'assetto giusto e poi un'altra mezz'ora per realizzare il miglior tempo in qualifica. Troppe volte, quest'anno, il team ? andato in confusione durante le libere e le qualifiche. Questo ? successo non soltanto con Bruno ma anche con Zaugg che, ad inizio stagione, doveva rappresentare una delle principali attrattive del campionato. Se andate a vedere i risultati vedrete che il sudafricano (vincente in A1GP) ? stato quasi sempre battuto da Bruno. Troppe volte il team, dopo prove inconcludenti, ha deciso di rivoluzionare completamente l'assetto per la gara, alla cieca, senza trovare il bandolo della matassa. Del resto, anche nel 2006 la Arden era partita bene (vittoria di Ammermuller in apertura di stagione) per poi precipitare nel prosieguo della stagione. Anche Kovalainen perse il titolo 2005 perch? la sua vettura fu surclassata dalla ART di Rosberg nel finale di campionato. Purtroppo (e mi fa molto male dirlo) devo dedurre che Gerhard Berger abbia reso a Bruno un servizio non proprio impeccabile. Quest'anno non aveva che l'imbarazzo della scelta: avrebbe potuto correre con ART o iSport allo stesso costo (il suo ingaggio lo paga la Santander) ma Berger ha insistito per la Arden e i risultati sono stati quelli che sapete. Se, per esempio, avesse corso con iSport, sarebbe stato certamente surclassato da Glock ma, almeno, avrebbe imparato molto di pi? di quanto ha imparato in Arden. Adesso deve essere aiutato a crescere. Il coach driver pu? essere un aiuto determinante, basta guardare a Luca Filippi. Nel 2006, nonostante pagasse per correre, ? stato appiedato dopo pochissime corse per mancanza di risultati. Suo padre, persona intelligentissima e competente (? stato ottimo rallysta con la Stratos a cavallo tra gli anni '70 e '80), ha deciso di mettere Luchino nelle mani di Vincenzo Sospiri che, giorno dopo giorno, lo ha plasmato ed aiutato a ritrovare fiducia in se stesso. Il risultato ? sotto gli occhi di tutti: nel 2008 Luca sar? uno dei potenziali vincitori della GP2 (forse con ART, non ? ancora sicuro) e, soprattutto, si ? guadagnato il posto da test driver per la Honda che pagher? il suo ingaggio in GP2. Non conosco Goodwin, so solo che ? il capo dei tester McLaren ma, sinceramente, gli avrei preferito Sospiri. La chuva. Questo ? un elemento che dimostra meglio di qualsiasi teoria quanto sia immenso il talento di Bruno rispetto alla sua esperienza. Il primo ricordo va a Donington 2006. Quella domenica ero a tavola quand? squill? il cellulare. Era un amico che aveva seguito Bruno a Donington. Al mio "Pronto!" rispose cos?: "A Donington piove e Bruno ha vinto!". Ho cacciato un urlo che vi lascio immaginare. Ogni volta che ha piovuto, ha sopperito col talento a quei limiti che invece trovava in condizioni di asfalto asciutto. Emblematica la gara del Mugello del 2006 alla quale abbiamo partecipato in massa come Fans Club (eravamo una cinquantina). Il venerd? non ci capisce una mazza, la vettura scivola ed ? lentissimo (non ricordo bene, credo 14? nelle libere). Il giorno dopo, in qualifica-1, la storia non cambia. E' solo 11? e staccatissimo. Al pomeriggio comincia a piovere e in qualifica-2 ottiene il 2? tempo. A questo punto, tutto il Fans Club fa la danza della chuva ma la domenica mattina, col cielo pur plumbeo, la chuva non arriva. Al via di gara-1 scatta benissimo ma poi comincia a perdere posizioni su posizioni girando su tempi altissimi. Delusione. Poco dopo il termine della corsa, durante il warm-up del FIA GT, comincia a piovere e facciamo gli scongiuri perch? essa continui il pi? possibile. Stavolta il cielo ci ascolta e, al via di gara-2, la pioggia scende pi? che mai. Bruno ? in testa alla S.Donato e allunga in modo forsennato staccando tutti di 2" al giro. Guardiamo la gara dalla terrazza dei box dove abbiamo anche a disposizione il monitor dei tempi e la TV a circuito chiuso. Viviane prega a mani giunte e non stacca gli occhi dal televisore, il viso ? tiratissimo, si vede che sta male come un cane. Il suo compagno Arthur, invece, sembra un invasato. Ogni volta che Bruno passa davanti a noi salta in piedi sulla sedia ed urla "Vamos garoto!!!". I giri passano, il vantaggio aumenta, la sofferenza pure. La pioggia rallenta notevolmente il ritmo per cui la corsa terminer? non dopo i 14 giri programmati ma allo scadere del limite dei 45 minuti. Ora Bruno ha 11" su Jarvis, arriva sul rettilineo quando mancano pochissimi secondi al 45? minuto ma, incredibilmente, il suo ingegnere non gli dice via-radio di rallentare e aspettare lo scadere del limite. Bruno passa sul traguardo quando mancano 3". Per 3 inutili secondi deve fare un giro in pi? con tutti i rischi che questo gli pu? comportare. Un mio amico al muretto mette le mani addosso all'ingegnere di pista urlandogliene di ogni ma, per fortuna, non succede niente e Bruno passa sotto alla bandiera a scacchi col pugno alzato. Il tripudio nella terrazza ? indescrivibile. Io mi scaravento gi? per la scala per correre verso il podio e in quel momento avviene una cosa che, ripensandoci, ancora adesso mi fa venire i lucciconi agli occhi. Non piove pi? e, per un attimo, 2 o 3 secondi al massimo, le nuvole si aprono e fanno filtrare un raggio di sole. Forse sar? suggestionabile, forse sar? un sognatore, ma in quel raggio di sole io ho visto Ayrton che tornava tra noi per dire al suo nipote prediletto: "Bravo Bruninho, sei stato proprio bravo". Sotto al podio ero a fianco di Viviane, finalmente sorridente. Mentre aspettavamo che finissero le interviste di rito ed uscissero i piloti, Viviane ha telefonato a nonna Neide dicendole della vittoria e facendole ascoltare il casino della "torcida italiana". Poi mi ha sorriso e ha detto "Grazie a Dio". Dopo la premiazione siamo andati tutti al box per festeggiare col nostro piccolo eroe. Quel giorno, purtroppo, mancava uno dei soci del Fans Club, un ragazzo morto 2 mesi prima per un male incurabile: aveva 24 anni. Al suo posto c'era il fratello minore, un ragazzino di 13 anni. Bruno era informato del fatto, ? andato dal ragazzino e gli ha detto: "Questa vittoria ? per tuo fratello". Questo ? Bruno. In questo video ho raccolto le immagini di quella domenica
  6. gio66

    Suzuka 1991

    Si Trail, ? cos?. Segnala sul calendario che non capiter? cos? spesso... :lol:
  7. gio66

    Bruno Senna

    Ciao a tutti. Vorrei dire qualcosa su Bruninho dal momento che sono uno dei consiglieri del Bruno Senna Fans Club Italy. Per quanto riguarda l'immediato futuro, ieri e oggi si ? allenato sul circuito di Pembrey con la Dallara-Mercedes del team Raikkonen-Robertson in vista del GP di Macao in programma dal 15 al 18 novembre. Lui ci tiene moltissimo, ? carico a molla, forse troppo. Spero che la foga non lo porti ad esagerare anche perch? avr? a che fare con gente come Grosjean (per me il favorito) che ? gi? alla sua terza esperienza in F3 a Macao (5? l'anno scorso), Hartley ed altri leoni pi? giovani di lui ma con molta pi? esperienza, un gap che si porter? dietro per tutta la carriera. Questi 2 giorni di test gli dovrebbero servire appunto per riacclimatarsi alla F3 dopo la buona stagione in GP2. In seguito Bruninho vorrebbe correre le 5 gare della GP2 Asia Series per fare pi? chilometri possibili in vista della decisiva stagione in GP2. Al 90% l'accordo con la iSport dovrebbe essere raggiunto per entrambi i campionati. Nei test post campionato si ? trovato molto bene sia col team Campos ma soprattutto con l'iSport, in particolar modo con il suo ingegnere di macchina. Situazione completamente diversa rispetto alla Arden con la quale il dialogo con chi di dovere ? stato molto confusionario. Questo ? costato il calo di prestazioni nella fase centrale della stagione ed ha portato alla rottura col team dopo le qualifiche di Monza. Il 2008 sar? la stagione decisiva: se convincer? (non ? necessario che vinca il titolo) allora potr? anche tentare di fare una buona carriera in F1. In caso contrario non credo che continui a correre: non ha bisogno n? di soldi n? di pubblicit?. Il suo problema ? il "buco" di 10 anni nella sua crescita, i 10 anni pi? importanti nella formazione di un pilota, che non gli consente di sviluppare la macchina al meglio. Da quest'anno ? seguito da un coach-driver, Chris Goodwin (chief test driver della McLaren) che ne dovrebbe affinare il grande talento. Non ? da poco, infatti, che dopo tutti quegli anni di inattivit? abbia conservato la velocit?. La dimostrazione l'abbiamo avuta Spa: nelle prime libere, su una pista nuova per tutti con le slick, ha messo in riga tutti. Poi gli altri hanno progredito, lui no. Secondo me il titolo 2008 sar? un affare tra lui, Filippi (amico di Bruno), Zuber e Maldonado, forse il pi? veloce (e il pi? pazzo) di tutti. Speriamo bene. Il Bruno "persona", per quel poco che l'ho potuto conoscere nelle 5/6 occasioni che ho avuto, sembra molto tranquillo, molto "alla mano" e disponibile, giocherellone e scherzoso. E' determinatissimo, vuole assolutamente diventare un campione, lui crede moltissimo nei suoi mezzi. E' attaccatissimo alla sua Famiglia, infatti ? sempre seguito da Viviane e Bianca, la sorella maggiore che gli fa da manager. Vedere Viviane quando Bruno ? in pista ? uno strazio: prega per tutto il tempo a mani giunte ma ha capito che Bruno ha il diritto di scegliere la sua vita. Nella mia firma trovate il link al sito del fan club. L?, se vi interessa, trovate la storia di Bruno e la cronaca di tutte la gare da lui disputate da quando ha cominciato in F.BMW nel 2004 (manca il finale del 2007 ma credo lo conosciate anche voi). Una cosa sola: per favore, non cercate Ayrton in Bruno. Lo so che, soprattutto col casco in testa, sembrano 2 goccie d'acqua ma bisogna portare rispetto ad entrambi. Bruno non sar? mai Ayrton, nemmeno dovesse vincere 10 mondiali. Lui stesso lo dice. Lui ? Bruno e tale rimarr?. Grazie.
  8. gio66

    Così parlò il Professore

    Forse perch? parecchie squadre credevano ciecamente in lui. Non dimentichiamo che cosa aveva fatto prima. Vinse l'Euro F3 (che era ben altra cosa da quello di oggi) del '79 con 9 successi in 13 gare compreso Montecarlo. And? a punti alla prima gara in F1 con una McLaren sull'orlo del fallimento e, nonostante l'incidente di Kyalami, ben presto divenne il punto di riferimento del team soppiantando il ben pi? esperto Watson. Insomma, voglio dire, era un predestinato. Tra l'altro Dennis, nell'84, lo prese per "un tozzo di pane" in quanto era stato silurato dalla Renault ed era a piedi quando gli abitacoli erano ormai tutti occupati (e ne fece ancora le spese il buon Wattie). Guarda, per quello che pu? valere, io all'epoca tifavo Lauda ma quando vidi il TAG-Porsche in fumo (erano 4 mesi che non avevano un problema simile) mi venne un piccolo dubbio. A Zeltweg Prost ebbe anche la sfortuna di capitare sull'olio appena perso da De Angelis, se non ricordo male. C'est la vie. Nell'84 lo meritava Prost e forse il team glil'ha fatto perdere. Nell'86 a Nelson ? capitato lo stesso.
  9. gio66

    Così parlò il Professore

    Intendevo dire che quando se ne and? non rimase in buoni rapporti col team.
  10. gio66

    Così parlò il Professore

    Credo che Prost sia uno dei pochissimi Campioni ad aver fatto tesoro dei propri errori per capitalizzarli e poi mietere successi. Le sconfitte nei mondiali '82, '83 ed '84 (quest'ultimo, forse per "merito" della TAG-Porsche, vedi Monza) hanno fatto s? che maturasse al punto da riuscire poi a portare a casa il titolo '86 che nessuno avrebbe mai e poi mai strappato alla Williams. Eppure lui ce l'ha fatta. Secondo me l'immagine del podio di Estoril '84 ? emblematica. Sembra proprio un passaggio di consegne con Niki che pare dire: "Ora sai come si fa. Tocca a te". Ha avuto l'enorme sfortuna di trovare sulla sua strada Ayrton Senna proprio nel momento di maggior splendore della carriera (a mio modo di vedere), altrimenti chiss? quanto avrebbe vinto ancora di pi?. Nel 2004 ho avuto modo di scambiare 2 parole con Jo Ramirez e non ho potuto fare a meno di chiedergli com'era l'atmosfera nei box McLaren in quei 2 anni. Il Grandissimo Jo mi disse che dal giorno in cui mise piede in McLaren, Ayrton aveva un solo obiettivo: battere il pilota pi? forte del mondo, cio? Alain. Per lui era proprio un'ossessione, era motivo di vita, perch? voleva dimostrare a tutti di essere lui il migliore di tutti e per farlo dove assolutamente annichilire Prost. Subito Alain non si rese conto di quanto stava succedendo. In quel momento era il Re indiscusso della F1 e, soprattutto del team McLaren. Quando realizz? che Ayrton voleva fargli le scarpe cerc? di reagire ma la "cattiveria" agonistica di Senna era tale che poche volte riusc? a contenerlo. Una "rabbia" simile Ramirez l'ha vista in Schumacher nei giri in cui tirava alla morte per guadagnare i secondi necessari a sopravanzare un avversario prima di un pit-stop. Comunque credo che sminuire un pilota come Prost non abbia alcun senso, n? ora, n? allora, n? mai. Se ha avuto un lato negativo, a mio parere, lo si deve ricercare nella sua cattiva gestione dei rapporti con la squadra. Temo infatti che il fallimento del suo team sia stata una sorta di "resa dei conti" messa in piedi dal Circus. Non dimentichiamo che se n'? andato da Renault e Ferrari sbattendo la porta e anche molto forte. E' anche vero che la Renault poi lo volle fortemente in Williams per? ho come la sensazione che, se c'? la volont? politica, nessun team di F1 possa chiudere i battenti per un debito di 60 milioni di dllari (mi pare fosse quella la cifra). Evidentemente a qualcuno non stava bene.
  11. gio66

    Suzuka 1991

    Grazie per la comprensione e scusate ancora se prima ho usato toni eccessivi riguardo alla storia della piazzola di partenza. E' che ero proprio convinto che fosse andata cos?, poi, rispolverando l'archivio, mi sono reso conto della topica che avevo preso. D'altra parte sono in piedi dalle 5 e sarebbe meglio che mi facessi un pisolino (anzi, ora ci vado). Comunque, come ho gi? scritto nel thread dedicato alla Williams, ben vengano critiche e consigli, come in questo caso: ? l'unico modo per confrontarsi e migliorare le proprie conoscenze. Se Aloisio non avesse insistito, forse non avrei cercato quel giornale e sarei rimasto della stessa opinione, sbagliando. P.S. Lungi da me l'idea di attaccare il Professore. Anche lui, come tutti i piloti, ha rischiato la pelle ogni vlta che ? entrato nell'abitacolo e gi? per questo gli devo tutto il mio rispetto.
  12. gio66

    Suzuka 1991

    Alt! Chiedo scusa!!! Hai ragione Aloisio, fu Senna a chiedere l'inversione. Ho trovato l'AS del GP. Scusatemi tutti.
  13. gio66

    Suzuka 1991

    Ennesimo esempio di storia alternativa. Nessuno aveva spostato nulla, fu Senna a pretendere di invertire il lato di partenza rispetto all'anno precedente (quando, guardacaso, Prost lo aveva bruciato partendo dalla seconda posizione). Io la so cos? e le cronache dell'epoca lo riportano. Mi dimostri il contrario, per favore? Evidentemente scrivo in cirillico. Leggete cosa ho scritto, se vi va. Andate a rileggere le cronache e troverete quello che ho scritto io. Se poi Senna si invent? tutto ? un altro paio di maniche.
  14. gio66

    Suzuka 1991

    forse in quel momento medit? la sua personale (ma non giustificabile) vendetta. non conoscevo bene la questione scarti, ma ricordo bene tutto il resto, ma non giustificano un bel nulla, quella manovra, a quella velocit?... ? una roba da pazzi. E chi l'ha giustificata? Io ti ho riportato dei dati di fatto. Almeno leggi prima di rispondere. Eccheccacchio!
  15. gio66

    Suzuka 1991

    Benissimo. Prendo atto che le cronache dell'epoca ci hanno raccontato un sacco di balle. Magari, se ti va, facci sapere dove prendi le tue informazioni, cos? anche noi poveri babbei sapremo dov'? la Sacra fonte del sapere.
  16. gio66

    Suzuka 1991

    A caldo disse che ci aveva pensato, ma che gli faceva troppo schifo per farlo. A freddo (un anno pi? tardi) Ayrton ammise la porcata (perch? di questo si tratt?). ?Nell?89 Balestre mi rub? un titolo conquistato sul campo? durante l?inverno successivo non potevo rivelare cosa pensavo altrimenti mi sarebbe stata ritirata la licenza? quello che ? avvenuto qui l?anno scorso ? stata la diretta conseguenza di tutte le fregature che ho dovuto sopportare? promisi a me stesso che sarei uscito in testa alla prima curva costasse quel che costasse. Prost part? bene e io entrai deciso anche a costo di fare l?incidente?. La risposta di Prost alle affermazioni del brasiliano non si fece attendere: ?Io lo sapevo gi? dallo scorso anno. Comunque non importa: io e Ayrton ci siamo parlati in Ungheria e sono state chiarite molte cose?.
  17. gio66

    Suzuka 1991

    Ennesimo esempio di storia alternativa. Nessuno aveva spostato nulla, fu Senna a pretendere di invertire il lato di partenza rispetto all'anno precedente (quando, guardacaso, Prost lo aveva bruciato partendo dalla seconda posizione). Io la so cos? e le cronache dell'epoca lo riportano. Mi dimostri il contrario, per favore?
  18. gio66

    Suzuka 1991

    Non sono gigi57 ma non credo di essere cos? lontano dai veri dati delle potenze del '91: Ford Cosworth DFR V8 (AGS, Footwork, Lola-Larrousse, Osella, Coloni): 610 CV Porsche V12 (Footwork): 680 CV Ford HB V8 (Benetton, Jordan): 660 CV Judd GV10 V10 (BMS-Dallara): 660 CV Yamaha OX99 V12 (Brabham) : 660 CV Ferrari F191 V12 (Ferrari, Minardi, depotenziati dopo Estoril): 710 CV Lamborghini L3512 V12 (Ligier, Modena Team): 620 CV Judd EV76 V8 (Lotus): 620 CV Ilmor LH10 V10 (Leyton House): 680 CV Honda RA121E V10 (McLaren): 710 CV Honda RA101E V10 (Tyrrell): 700 CV Renault RS3 (Williams): 700 CV Per quanto riguarda le benzine non ti posso aiutare.
  19. gio66

    Suzuka 1991

    Senso di colpa?! Comunque sono d'accordo con te. Non si pu?.
  20. gio66

    Suzuka 1991

    'azz! Li conosci tutti?! Posso mandarti un elenco di autografi da farmi fare? Grazie!
  21. gio66

    Suzuka 1991

    Cambi forum ma non migliora la tua preparazione in materia, caro Trail. Si giunse a Suzuka con la seguente situazione di classifica: Senna 78 punti, Prost 69. Il francese contava gi? 11 risultati utili ed era obbligato a fare meglio del 5? posto per incrementare il proprio bottino e, per sperare di giocarsi il titolo in Australia, doveva cercare di vincere. Senna, invece, con 9 punti di vantaggio non poteva concedersi il lusso di arrivare secondo perch?, sempre per il gioco degli scarti, poteva perdere il titolo per un punto. Senna protest? con gli organizzatori e con il presidente FIA Balestre per aver fatto spostare la pole position sul lato sporco della pista. La tensione aument? durante il briefing tenuto prima della partenza. Piquet propose ed ottenne che il pilota che, a causa di un errore, fosse arrivato lungo alla chicane del Triangolo, potesse ripartire attraverso la via di fuga dopo il ?via libera? dei commissari; in pratica venne autorizzata la manovra che l?anno prima era costata il titolo mondiale proprio a Senna. Il paulista abbandon? stizzito la riunione accusando gli altri piloti di aver cambiato opinione con dodici mesi di ritardo e forse in quel momento medit? la sua personale (ma non giustificabile) vendetta. La "sanzione" attribuita a Schumacher nel '97 ? stata una vera e proprio buffonata in quanto non gli sono stati tolti i risultati statistici (pole, vittorie e giri veloci) ma solo i punti (a mondiale gi? perso). Dimentichi invece, casualmente, di ricordare che, a stagione '89 conclusa, il tribunale della FIA di Parigi conferm? il verdetto di Suzuka (Senna fu squalificato per aver tratto un vantaggio dal taglio della chicane mentre, in realt?, rimase fermo per ben 38?!!!). e diffid? Senna in quanto la sua guida venne giudicata pericolosa per gli altri piloti. Se fosse stato coinvolto, nei successivi sei mesi, in altri incidenti, sarebbe stato escluso dal mondiale. Senna, umiliato, pens? addirittura al ritiro ma poi decise di lanciare di nuovo la sfida ad Alain Prost lasciandosi andare anche a dichiarazioni di fuoco contro Balestre, accusandolo pubblicamente di aver manipolato il campionato 1989 in favore del connazionale. Il Presidente della FIA pretese dall?indisciplinato brasiliano scuse formali, pena la mancata partecipazione al mondiale 1990. Le scuse non arrivarono mai e solo il difficile lavoro diplomatico di Ron Dennis, unito all?esborso di $100.000, permise a Senna di scendere in pista l?anno venturo. Tu, caro Trail, queste cose non le dici mai, chiss? perch?...?!
  22. gio66

    La Williams e Frank

    Hai ragione. Purtroppo l'ora tarda e la voglia di andare a nanna (stamattina sveglia alle 5) mi ha fatto tralasciare, colpevolmente, l'ultimo GP dell'87 e la prima presenza di Rick in Williams. Chiedo venia. P.S. Apprezzo ogni seppur minima critica/consiglio onde migliorare il mio personale archivio. Grazie fin d'ora a tutti.
  23. gio66

    La Williams e Frank

    La nuova FW11 per il 1986 presenta molte novit? rispetto alla FW10: l?elettronica, prima di tutto, per la gestione di iniezione, accensione e pressione di sovralimentazione. Un sistema di telemetria trasmette i dati dalla vettura ai box in tempo reale e i piloti possono parlare via radio col rispettivo ingegnere di macchina. La riduzione, da regolamento, della capacit? del serbatoio da 220 a 195 litri, permette di distendere un po? di pi? la posizione del pilota, abbassando il baricentro della vettura ed allungandone il passo. La potenza del V6 turbo Honda, versatile e poco ?assetato?, il ?genio? telaistico di Patrick Head, la trasformazione di Nigel Mansell, dopo la prima vittoria a Brands Hatch, da ?Mansueto? a ?Leone? e l?arrivo del 2 volte Campione del Mondo Nelson Piquet, sembrano lasciare poco spazio agli avversari. L?unico dubbio riguarda la gestione dei piloti, vero ?Tallone d?Achille? della Williams. Piquet ha costruito la sua carriera in Brabham col ruolo di prima guida indiscussa, beneficiando sempre del materiale migliore e delle attenzioni della squadra. Mansell vede crescere giorno dopo giorno la propria ambizione e, conscio dei propri mezzi e di quelli della vettura, non intende lasciarsi scappare la ghiottissima occasione di diventare Campione del Mondo. L?8 marzo, il team sta effettuando i canonici test pre-campionato sul circuito di Le Castellet. Al termine della giornata di prove, Frank Williams, mentre rientra in albergo al volante di una Ford presa a noleggio, esce di strada rovinosamente. Viene trasportato all?ospedale di Marsiglia in condizioni molto gravi. La diagnosi ? terribile: tetraplegia. Il dinamico Frank sar? costretto per il resto della vita a muoversi su di una sedia a ruote, sostenuto da un corsetto. Le prove del GP d?apertura vedono la Lotus-Renault di Senna ottenere la pole davanti a Piquet e Mansell. Al via il ?Leone? si inserisce tra il compagno e la Lotus per mettere subito pressione a Senna. Nel lungo rettilineo delle tribune affianca il paulista all?interno, nessuno dei due cede, impostano appaiati il curvone a sinistra con Mansell all?interno ma leggermente pi? indietro. L?inglese si scompone, le gomme si toccano e Mansell conclude la gara contro il guardrail interno dopo appena mezzo giro, come nel 1985. Nel corso del 2? giro Piquet si porta al comando superando Senna nello stesso rettilineo e lo lascer? solo per via dei 2 cambi gomme andando a vincere senza problemi. Con questa prima, facile, vittoria Nelson forse pensa (a torto) di aver gi? risolto le gerarchie interne al team. Non ? cos?. Dopo 13 anni si torna a correre in Spagna sul nuovo circuito di Jerez de la Frontera, in Andalusia, un circuito misto-lento dove i sorpassi sono difficili. I primi tre posti dello schieramento sono gli stessi di Rio. Senna scatta ancora al comando seguito da Piquet, Rosberg e Mansell. Questa volta l?inglese si dimostra ?Mansueto? nei primi giri ma comincia ad attaccare dal 18? passaggio superando in sequenza Prost, Rosberg e Piquet per portarsi al comando superando Senna al 40? giro. Nello stesso momento Piquet si ritira per problemi di surriscaldamento. Per Mansell sembra l?occasione buona per pareggiare subito i conti col compagno-avversario ma il progressivo degradarsi delle gomme lo costringe prima a rallentare e poi a fermarsi per cambiarle a 9 giri dalla fine. Torna in pista scatenato, fa segnare giri veloci a ripetizione, supera Prost e raggiunge Senna nel corso dell?ultimo giro. Le due vetture si giocano la vittoria in volata ed ? il brasiliano ad avere la meglio per soli 14 centesimi di secondo. Anche a Imola lo schieramento di partenza non cambia. Senna ? ancora il pi? veloce al via ma Piquet lo supera gi? nel corso del primo giro e conduce la gara senza problemi mentre Mansell rientra subito ai box per problemi elettronici prima di rompere il motore. Al pit-stop, i meccanici Williams perdono tempo con una ruota e Piquet rientra in pista dietro alle McLaren di Prost e Rosberg. Il finlandese rimane senza benzina a 2 giri dalla fine e Prost sembra rimanere a secco a sua volta nel corso dell?ultimo giro ma, grazie anche alla pendenza del circuito, riesce ad arrivare e a vincere davanti a Piquet. A Montecarlo, Mansell ? 2? in prova mentre Piquet ? solo 11?. La gara non ? favorevole ai piloti Williams: Mansell conclude al 4? posto e Piquet al 7? mentre Prost concede il bis dopo Imola. Piquet conquista la prima pole dell?anno a Spa mentre Mansell non va oltre il 5? tempo. Alla Source si toccano Berger e Prost provocando un ingorgo che permette a Piquet e Senna di prendere il largo inseguiti da Mansell. L?inglese raggiunge e supera Senna al 3? passaggio ma si gira alla Bus-stop perdendo 2 posizioni. Riparte furiosamente e supera la Ferrari di Johansson mentre Piquet rompe il motore al 16? giro. Dopo i pit-stop, Mansell si ritrova in testa ed ottiene la sua prima sospiratissima vittoria stagionale. La trasferta nordamericana inizia sul Circuito Gilles Villeneuve di Montreal dove Mansell e Piquet sono 1? e 3? in prova. Dopo un allungo iniziale, Mansell subisce il ritorno dello scatenatissimo Rosberg ma, grazie ad un?incertezza del finlandese nel doppiaggio della Lola-Ford di Jones, il ?Red five? si riporta in testa per la conquista della seconda vittoria consecutiva. Piquet sale fino al 2? posto ma ? costretto ad un cambio gomme supplementare che lo costringe al 3? posto finale. Sul circuito cittadino di Detroit, le Williams sono seconde in prova solo al velocissimo Senna che scatta al comando al semaforo verde. Mansell, ben presto, lo sopravanza ma dal 7? giro comincia a rallentare per problemi di freni. Senna fora e lascia la leadership prima ad Arnoux e poi a Laffite. Si forma un gruppetto agguerrito di 6 vetture e, dopo i pit-stop, Senna ? in testa inseguito da Piquet che, nella foga di raggiungerlo va a sbattere contro le barriere. Mansell, sempre pi? in crisi con i freni chiude 5?. Si riattraversa l?Atlantico per correre a Le Castellet dove Senna ? ancora in pole davanti a Mansell e Piquet. Il ?Leone? stavolta ? velocissimo e abbandona il primo posto solo per il tempo dei 2 pit-stop mentre Piquet fa una corsa in difesa finendo comunque 3?. A met? campionato, la classifica generale vede in testa Prost con 39 punti davanti a Mansell con 38, Senna 36 e Piquet 23. Nelson vede cos? ridimensionato il suo ruolo interno al team: pu? vantare solo una vittoria contro le 3 del compagno che sta lottando gomito a gomito con Senna e Prost per il titolo. Per il carioca ? il momento di reagire e comincia a farlo cercando di utilizzare le armi dell?astuzia e della psicologia. Piquet punzecchia il Leone sminuendolo pubblicamente, giudicandolo un pilota poco intelligente. A Brands Hatch, tra la commozione generale, fa il suo ritorno nei box Frank Williams. L?accoglienza della sua squadra non potrebbe essere migliore: la prima fila ? tutta Williams-Honda con la pole di Piquet. Alla prima curva, un incidente nelle retrovie mette fine alla lunghissima carriera di Jacques Laffite che riporta numerose fratture alle gambe: ? il suo 176? GP. La corsa viene interrotta per ripristinare le condizioni di sicurezza e Mansell ne approfitta per cambiare la vettura che alla prima partenza aveva manifestato diversi problemi. Al secondo via le Williams si sbarazzano ben presto della Benetton di Berger e cominciano uno splendido duello tra di loro. All?uscita dal pit-stop, Mansell ? primo ma ha ancora le gomme fredde e Piquet cerca in tutti i modi di superarlo. Le vetture rischiano il contatto pi? volte ma alla fine Mansell resiste e trionfa davanti al suo pubblico in delirio per una splendida doppietta Williams, la prima dell?anno. Il terzo classificato, Prost, ? staccato di un giro. Hockenheim vede le vetture di Didcot in difficolt? nelle prove: solo terza fila per Piquet e Mansell mentre la Honda annuncia che, dalla stagione successiva, equipagger? anche le Lotus di Senna e Nakajima. Dopo un avvio cauto, Piquet supera Berger, Senna e Rosberg portandosi al comando mentre Mansell ? in difficolt? a tenere dietro la Ferrari di Alboreto. Per una incomprensione con i box Piquet rientra per il pit-stop mentre la squadra aspetta Mansell. A causa di questa incomprensione, il brasiliano scende in quarta posizione. Dopo il secondo cambio gomme Nelson ? solo 3? ma non si d? per vinto e recupera sia Prost che Rosberg, entrambi in difficolt? coi consumi. A 6 giri dalla fine, Piquet ? in testa e va a vincere mentre Mansell agguanta un insperato 3? posto, grazie al ritiro di Rosberg e Prost a secco di benzina. Il francese spinge la vettura sul traguardo per conquistare un importante punticino. Per la prima volta il circo della F1 si trasferisce in un paese dell?est: il 10 agosto 1986 si corre a Budapest il 1? GP d?Ungheria su un circuito che assomiglia pi? ad un kartodromo che ad un autodromo. Senna ? sempre in pole davanti a Piquet mentre Mansell ? 4?. Senna conduce fino all?11? giro quando deve subire la superiorit? della Williams-Honda di Piquet. Dopo il cambio gomme, Senna ritorna in testa ma Piquet gli ? subito addosso e lo supera all?interno alla staccata della prima curva ma arriva lungo e permette al pilota della Lotus di ri-infilarlo. Due giri dopo, Nelson ritenta la manovra, questa volta all?esterno. La vettura si scompone, il retrotreno sbanda paurosamente ma Piquet, con un controllo formidabile, la riprende e la domina portando a termine quello che sar? ricordato come uno dei pi? bei sorpassi di tutti i tempi. Il carioca va a vincere mentre Mansell ? ancora 3?. Nelson ? ancora ?vivo?. A Zeltweg la tensione in casa Williams ? palpabile. Tra i 2 piloti non ci potr? mai essere collaborazione. 6? e 7? tempo per le vetture bianco-giallo-blu. Per la prima volta nell?anno, sia Mansell che Piquet sono costretti al ritiro per problemi tecnici. Fabi concede il bis della pole a Monza davanti a Prost, con Mansell 3? e Piquet 6? ma il GP d?Italia prender? il via senza la prima fila. Per problemi manifestati al momento del giro di ricognizione, sia Fabi che Prost sono costretti a partire dal fondo dello schieramento. Dopo un allungo iniziale di Berger, Mansell si porta in testa seguito dal compagno-nemico. A 13 giri dalla fine Piquet supera Mansell alla Curva Grande e va a vincere davanti all?inglese. Senna torna in pole a Estoril davanti a Mansell, con Piquet 6?. Nigel scatta in testa e saluta tutti. Piquet resta invischiato in una lotta a 3 con Prost e Senna ed ? anche autore di un testa-coda. Al penultimo giro, Senna rimane a secco regalando il 2? posto a Prost e il 3? a Piquet. Mansell ? primo in classifica con 11 punti di vantaggio su Piquet e 12 su Prost a 2 gare dal termine. Dopo 16 anni, si torna a correre il Gp del Messico dove Senna (all?ottava pole) regola Piquet e Mansell in qualifica. Al semaforo verde Mansell (colpito nella notte del sabato dalla classica ?maledizione di Montezuma? che lo porta a stare pi? nel bagno che nei box) ha un?esitazione e viene sfilato da tutto il gruppo mentre Piquet ?mena la danza?. Il brasiliano, per?, ? costretto a cambiare le gomme 3 volte per la troppa usura e chiude al 4? posto davanti al debilitato Mansell. Si giunge in Australia per l?ultimo GP dell?anno con 3 piloti che possono ancora vincere il titolo: Mansell con 70 punti utili davanti a Prost con 65 e Piquet con 63. L?inglese ? in forma ed ottiene la pole davanti a Piquet, Senna e Prost. Per il regolamento, che tiene conto solo degli 11 migliori risultati, gli ? sufficiente il terzo posto per laurearsi Campione del Mondo. Dopo una buona partenza, il ?Leone? si lascia sfilare da Senna, Piquet e Rosberg ed imposta la sua gara su Prost. Senna rallenta per problemi di motore e Rosberg, al suo ultimo GP, supera Piquet portandosi al comando della gara. Al 22? giro Piquet va in testacoda e viene superato da Prost e Mansell. Al 32? passaggio Prost cambia le gomme a causa di una foratura lenta e scende al 4? posto: sar? la mossa decisiva. Piquet, intanto, supera di nuovo Mansell ed ? 2?. Nel corso del 62? giro Rosberg si ritira per il dechappamento del pneumatico posteriore destro, Piquet passa a condurre e Prost supera Mansell che, a 20 giri dal termine, si sente ormai il titolo in tasca ma non ha fatto i conti col destino. Al passaggio seguente, la gomma posteriore sinistra della sua Williams esplode in pieno rettilineo, costringendo l?incolpevole inglese ad una acrobazia per evitare uno spaventoso incidente a 320 kmh. Il box Williams, temendo un altro dechappamento, richiama ai box Piquet e Prost va a vincere il Gp e Campionato, uno dei pi? emozionanti di sempre. Il pubblico resta ammutolito: Mansell ha perso, ma il suo box non l?ha aiutato per niente. La Williams si consola con il Mondiale Costruttori stravinto con 141 punti contro i 96 della McLaren-TAG Porsche. Piquet critica apertamente il team che non ha saputo/voluto dargli il ruolo di prima guida e, di conseguenza, ha perso il mondiale piloti. Per il 1987 vuole delle garanzie.Ha dalla sa parte la Honda che ha interessi di mercato nel Sudamerica ma Frank e Head fanno valere la loro indipendenza, incrinando di conseguenza i rapporti tra i piloti e col motorista. La FW11B ? simile alla vecchia monoposto tranne che per l?impianto di raffreddamento maggiorato ed il motore ancora pi? potente nonostante la valvola di scarico uguale per tutti imposta dalla FIA. Il campionato ha inizio il 12 aprile nel rovente autunno brasiliano. Mansell e Piquet dominano le qualifiche infliggendo oltre 2? di distacco alla Lotus di Senna e alla Benetton di Fabi. Per la gioia dei tifosi brasiliani, Piquet e Senna scattano al comando seguiti da Fabi, Boutsen, Mansell che ha sbagliato la partenza e Prost. Il ?Leone? recupera in breve due posizioni e si porta in scia a Senna. Al 7? passaggio Piquet ? costretto ai box per il surriscaldamento del motore e fa ripulire le prese d?aria dei radiatori dalla carta raccolta accidentalmente in pista e rientra al 12? posto. Tra l?undicesimo e il tredicesimo giro anche Senna e Mansell si fermano per cambiare i pneumatici lasciando il primo posto a Prost che li imita al sedicesimo giro permettendo allo scatenato Piquet di tornare al comando. Il brasiliano per? chiede troppo alle sue gomme e le deve sostituire nuovamente al 21? giro, cos? Prost si riprende la leadership per non abbandonarla pi? fino alla fine. Alle sue spalle si alternano al secondo posto Senna, Johansson e Piquet ed ? proprio quest?ultimo a concludere alla piazza d?onore. Durante le prove del GP di San Marino Piquet esce di pista a 280 kmh nella curva del Tamburello. Il pilota non riporta alcun trauma ma viene consigliato dal Dott. Sid Watkins, in via precauzionale, di non prendere il via alla gara. Avr? modo di salutare e rassicurare il pubblico imolese facendo un giro in sella ad una Ducati poco prima della partenza. L?incidente avr? comunque dei postumi che creeranno al pilota problemi di insonnia, mal di testa e stanchezza ingiustificata per ancora molti mesi. Senna coglie la 16ma pole in carriera davanti a Mansell. Senna scatta come un fulmine al semaforo verde ma gi? al 2? giro Mansell lo passa alla staccata della Tosa. Mansell cede il comando solo per il breve tempo necessario ai cambi gomme permettendo ad Alboreto di ricevere gli onori del pubblico ferrarista. Al termine della girandola dei pit-stop Mansell ? saldamente al comando e va a vincere a mani basse. Il leader della classifica Mansell si rivela ancora il pi? veloce nelle prove del GP del Belgio dove infligge 1?4 di distacco a Piquet, Senna e Berger. Sono necessarie due partenze in quanto al primo via le due Tyrrell di Palmer e Streiff si autoeliminano distruggendo entrambe le vetture all?uscita del Raidillon. Per rimuovere i resti delle monoposto da un punto cos? veloce il direttore di gara espone la bandiera rossa. Al secondo via Senna ? il pi? veloce seguito da Mansell, Piquet e Alboreto. Il ?Leone? cerca di risolvere la gara gi? nel corso del 1? giro attaccando Senna all?esterno alla esse di Fagnes; il brasiliano resiste all?attacco, il contatto ? inevitabile ed entrambi si devono ritirare. Quando si rincontreranno nei box daranno vita ad un breve alterco. Piquet conduce la gara davanti ad Alboreto ma entrambi, al 9? giro, sono costretti al ritiro per problemi meccanici. Terza pole stagionale per Mansell che precede Senna sul circuito di Montecarlo. L?inglese domina la gara fino al 29? giro quando ? costretto al ritiro per problemi allo scarico; gli subentra Senna che va a vincere agevolmente davanti a Piquet, Alboreto e Berger. Mansell ? di nuovo il pi? veloce nelle prove del GP di Detroit con 1?4 di vantaggio su Senna, Piquet e Boutsen. I primi tre guidano le fasi iniziali della gara ma gi? al 2? giro Piquet ? costretto ai box per una foratura. Al 33? passaggio Mansell si ferma a cambiare le gomme e cede la testa della gara a Senna che non la abbandona fino al traguardo. Nel finale l?inglese ? costretto a rallentare e chiude la gara solo al 5? posto distaccato di un giro. Vince Senna. alle sue spalle un fantastico Piquet che ha recuperato dal 21? posto. Al ritorno in Europa, sul tracciato del ?Paul Ricard?, Mansell segna la sua quarta pole consecutiva davanti a Prost, Senna e Piquet. Il ?Leone? domina la prima parte della gara seguito da Piquet. Al 19? giro Prost supera Piquet il quale ? costretto ad un primo pit-stop al 31? passaggio. Alla conclusione della girandola dei cambi gomme, la classifica vede Piquet in testa seguito da Mansell, Prost e Senna ma il brasiliano della Williams, pur essendo il pi? veloce in pista e autore del record sul giro, deve cambiare le gomme altre due volte permettendo a Mansell di aggiudicarsi la sua seconda vittoria stagionale. Sul terzo gradino del podio sale Prost. Piquet, a Silverstone, gioca un brutto scherzo al compagno Mansell e gli soffia la pole position davanti al pubblico di casa. Prost sorprende tutti all?accensione della luce verde ma, gi? al termine del primo giro, il duo Williams torna in testa alla gara. L'inglese comincia a sentire delle intense vibrazioni alle ruote che lo inducono a rientrare precauzionalmente ai box per sostituire le gomme. Al suo rientro in pista Nigel ha 26? di distacco ma, grazie alle gomme fresche, rimonta su Piquet guidando in modo impeccabile. A dieci giri dalla fine i secondi di distacco sono 7 e al 59? giro Mansell ? praticamente incollato a Piquet. Sull'Hangar Straight, dove le vetture raggiungono velocit? di 320 km/h, Mansell finge l'attacco all'interno, Piquet chiude, Nigel va verso l'esterno e Piquet chiude ancora commettendo l'errore che Mansell aspettava: l'inglese si butta all'interno della Stowe e ne esce in testa. Manterr? la posizione fino alla bandiera a scacchi. Ai primi 4 posti si classificano 4 vetture motorizzate Honda con Senna 3? ad un giro e Nakajima 4? a 2 giri. Tra il giro pi? veloce in gara delle due Williams e il migliore degli altri, Senna, c?? una differenza di quasi 2?. La gara ha un epilogo polemico. Piquet accusa il compagno di averlo attaccato troppo duramente ed il team di non aver fatto nulla per evitare un rischio che avrebbe potuto eliminare entrambe le vetture. I rapporti tra il brasiliano ed il team sono ormai irrimediabilmente deteriorati. Mansell ritrova la via della pole ad Hockenheim dove batte Senna, Prost e Piquet. Il brasiliano della Lotus scatta in testa ma gi? al termine del 1? giro cede il passo ai pi? veloci Mansell, Prost e Piquet. Il campione del mondo della McLaren, che dispone di una versione potenziata del motore TAG-Porsche per il GP di casa, si porta al comando all?ottavo passaggio. Al termine dei cambi gomme esplode il motore Honda di Mansell consentendo a Prost di avviarsi in tranquillit? verso una facile vittoria ma, a soli 5 giri dalla fine, la cinghia dell?alternatore si rompe e Piquet eredita la testa della corsa andando a vincere davanti all?altra McLaren di Johansson. Al giro di boa di met? campionato Piquet diventa il leader della classifica con una sola vittoria e ben 5 piazzamenti al 2? posto che gli valgono 39 punti contro i 35 di Senna e i 30 di Mansell. A Budapest, Mansell ottiene la settima pole stagionale davanti a Berger e Piquet che, prima della gara, annuncia un accordo biennale con la Lotus respingendo l?invito rivoltogli dal suo amico-tecnico Gordon Murray a seguirlo alla McLaren nel 1988. Il carioca giustifica il suo rifiuto ricordando il titolo 1986 perso per la difficile gestione interna del team Williams e non vuole ritrovarsi nelle stesse condizioni avendo per compagno un?altra prima guida del calibro di Prost. Scherzosamente indica Ayrton Senna come suo sostituto alla Williams. Anche la Honda decide di abbandonare la Williams a causa della indipendenza manifestata dal team nei confronti del motorista giapponese in fatto di gestione dei piloti. Nel 1988 i V6 turbo si trasferiranno da Didcot a Woking. Mansell prende subito la testa, seguito proprio dalle due Ferrari ma gi? al 13? giro il pilota austriaco ? costretto al ritiro per la rottura di un giunto. Piquet supera Alboreto al 29? giro. Alle spalle delle Williams seguono gli altri due contendenti al titolo Senna e Prost ma, a 6 giri dalla fine, avviene il colpo di scena. Mansell, in testa per tutta la gara, perde il dado di una ruota e, nonostante abbia oltre un minuto di vantaggio sul terzo classificato Senna, parcheggia la sua monoposto senza nemmeno tentare di raggiungere i box per un intervento d?emergenza. Doppietta brasiliana con Piquet davanti a Senna e Prost. Forte della sua posizione di leader della classifica Piquet conquista la pole in Austria seguito da Mansell. Lo stretto rettilineo di partenza di Zeltweg costringe il direttore di gara a dare il via per ben tre volte a causa di incidenti che coinvolgono diverse vetture. Al terzo e decisivo via Piquet ? il pi? veloce seguito da Boutsen, Berger e Mansell che tenta di rimediare alla brutta partenza superando Berger, poi costretto al ritiro nel corso del 5? giro, e Boutsen che perde troppo tempo ai box per il cambio dei pneumatici. Al 20? giro Piquet ? in difficolt? con le gomme, la sua vettura perde aderenza alla curva Rindt permettendo a Mansell di raggiungerlo e superarlo nel giro successivo. Il brasiliano rientra immediatamente ai box dove l?operazione di sostituzione delle gomme ? pi? lunga rispetto a quella del compagno. Impossibilitato a tentare la rimonta, Piquet si accontenta dei 6 punti del secondo posto. Sul circuito di Monza la Williams porta in gara per la prima volta le sospensioni attive sulla macchina di Piquet e il brasiliano non si fa sfuggire l?occasione per partire davanti a tutti; al suo fianco il compagno di squadra Mansell. Il brasiliano conduce il GP d?Italia davanti a Boutsen, Berger e Mansell fino al pit stop dove avviene la sorpresa della gara. Senna, che nei primi giri ha risparmiato le gomme mantenendosi in quinta posizione, beffa tutti non effettuando il cambio e andando in testa al 24? giro. Piquet, con le gomme fresche, ? pi? veloce del connazionale e comincia a pressarlo. Al 42? giro, per un?incomprensione con il doppiato Ghinzani, il pilota della Lotus arriva ?lungo? alla Parabolica uscendo di pista e restituendo la testa della corsa a Piquet. Dopo due giri, necessari per ripulire le gomme, Senna cerca disperatamente di riprendersi quella vittoria che sembrava gi? sua impegnando allo spasimo sia l?avversario della Williams che il direttore di corsa il quale, forse affascinato dallo splendido duello finale, si dimentica di abbassare la bandiera a scacchi di fronte al trionfante Piquet, alla sua ventesima vittoria, tra l?incredulit? del pubblico. Uno spento Mansell conclude 3? con quasi 50? di distacco. Dopo un dominio incontrastato che durava dal GP del Belgio, la Ferrari di Berger scalza le Williams dalla pole nel GP del Portogallo. Alle spalle dell?austriaco, alla prima pole in carriera, partono Mansell, Prost e Piquet. Il ?Leone? ? il pi? veloce al via ma gi? nel corso del 2? giro Berger si porta al comando con Senna e Piquet ad inseguire. Il gruppo dei migliori perde due elementi importanti quando Senna, all?undicesimo giro, ? costretto ad una lunga sosta ai box e, al 13? passaggio, il motore di Mansell si rompe. Al termine dell?ormai consueta girandola dei cambi gomme, Berger ? sempre primo seguito da Prost e Piquet. La lotta per la vittoria si restringe alla coppia Berger-Prost. Il campione del mondo fa valere tutta la sua esperienza pressando da vicino il giovane austriaco fino a indurlo ad un errore decisivo quando mancano appena due giri alla fine. Ripresosi dal testacoda Berger conclude al posto d?onore staccato di 20?, davanti a Piquet che, come ha imparato dal suo maestro Lauda, pensa ad accumulare punti preziosi rinunciando alla vittoria. E? questo infatti il nono podio consecutivo ottenuto dal brasiliano che eguaglia il record ottenuto da Clark nel 1963 e da Lauda tra il 1975 e il 1976. A quattro gare dal termine del campionato Piquet ? nettamente in testa al mondiale con 67 punti davanti a Senna con 49, Mansell 43 e Prost 40. Con una breve trasferta i team si spostano in Spagna dove le Williams si riprendono il ruolo di ?lepri? con Piquet, alla sua 24ma ed ultima pole in carriera, seguito da Mansell. Nonostante il distacco di ben 24 punti sui 36 ancora a disposizione, Mansell tenta il tutto per tutto e, dopo una partenza non brillante, si porta al comando superando Piquet nel finale del 1? giro e dominando la gara per una facile vittoria. Al 46? giro Piquet rientra a sostituire i pneumatici perdendo due posizioni a vantaggio di Senna e Prost. Rientrato in pista velocissimo, il carioca attacca subito il francese ma commette un errore precipitando al 6? posto. Il pilota della Williams non demorde e negli ultimi 12 giri compie 4 sorpassi. A 10 giri dalla fine esplode il motore della Ferrari di Berger, 6? in quel momento, inondando la pista d?olio. Ne fanno le spese prima Boutsen, che era brillantemente in terza posizione, e poi lo sfortunato Piquet che ? costretto a cedere il 2? e il 3? posto alle McLaren di Prost e Johansson. Vince Mansell. Il finale extra-europeo del campionato inizia sull?altopiano di Citt? del Messico dove Mansell, che crede ancora nella rimonta, ottiene il miglior tempo nelle prove davanti a Berger e Piquet. L?inglese parte bene davanti a Berger e Piquet. Nella serie delle ?esse? di ritorno verso il traguardo Prost tenta un sorpasso impossibile nei confronti di Piquet e la collisione ? inevitabile: il campione del mondo ? costretto al ritiro con la sospensione anteriore sinistra danneggiata mentre il brasiliano si gira e rimane in una posizione pericolosa con il motore spento. I commissari lo spingono per ripristinare le condizioni di sicurezza della corsa e Piquet ne approfitta per rimettere in moto e ripartire, seppure dall?ultima posizione. Nel frattempo Berger e Boutsen superano Mansell ma gi? nel corso del 2? giro il belga prende la testa lasciando presagire un?altra bella prestazione della Benetton sul circuito messicano come l?anno prima. I suoi sogni di gloria svaniscono gi? 15? giro per problemi elettrici mentre al 20? passaggio anche il nuovo leader Berger si ritira con il motore rotto. Ritorna cos? al comando Mansell seguito da Senna. Dopo soli 23 giri Piquet con una rimonta furiosa risale fino al 4? posto ma la corsa viene interrotta due giri dopo a causa di un rovinoso incidente occorso all?Arrows di Warwick. Alla ripartenza Piquet cerca di mettere in difficolt? Mansell recuperandogli 17 dei 43? di distacco accumulati prima della bandiera rossa ma il Leone non si scompone e va a conquistare la sua sesta vittoria. Si arriva in Giappone con gli unici contendenti al titolo distaccati di 12 punti ma non ? necessario aspettare la fine del GP per conoscere il nome del nuovo campione del mondo. Nelle prove libere del venerd? Piquet, consapevole del cospicuo vantaggio, ? pi? veloce dell?agitato Mansell il quale dimostra di non essere ancora pronto per la laurea di campione del mondo: tentando di battere il tempo del compagno di squadra il ?Leone? perde il controllo della vettura nelle ?esse? veloci dopo il traguardo andando a schiantarsi con il posteriore della macchina contro le barriere a 230 kmh. Mansell rimane dentro la vettura sofferente per lungo tempo a causa del terribile colpo subito alla schiena e viene poi estratto dall?abitacolo con la necessaria cautela. Pur non riportando danni, il baffuto inglese deve rinunciare al GP (riparte il giorno stesso per l?Inghilterra) incoronando, di fatto, Nelson Piquet campione del mondo per la terza volta. La classifica finale vede Piquet campione del mondo che, con 73 punti utili su 76 segnati, eguaglia il record di Prost del 1985 precedendo Mansell con 61, Senna 57 e Prost 46. La Williams vince il mondiale costruttori con 137 punti davanti alla McLaren con 76, Lotus 64 e Ferrari 53.
  24. gio66

    Senna su Voyager

    Hai colto in pieno Tisian. Ayrton era un uomo (ed un pilota) straordinario. Uno dei pochi (forse l'ultimo) che riusciva a dire cose importanti (condivisibili o no) in un'intervista. Un uomo che guardava oltre. Il semidio lo lascio ai fanatici. Grazie Tisian
  25. gio66

    Senna su Voyager

    Che tristezza... Come si fa a dire che dalla postazione dei commissari della Rivazza si sentiva Ayrton urlare dentro l'abitacolo? Ma il conduttore ha mai visto un GP dal vivo? I commissari gli avrebbero detto che alla Rivazza staccavano tutti a 320 kmh tranne Ayrton che staccava a 340. Ma non si ? reso conto che i commissari lo hanno preso ampiamente per i fondelli? Oppure si ? inventato tutto di sana pianta? Che tristezza... Lo lasciassero riposare in pace...
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