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The King of Spa

Pirelli e le corse: oltre un secolo di successi

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5 aprile 2013 – La storia di Pirelli negli sport motoristici si accompagna a quella industriale fin dalle origini ed è stata una storia di successi e di sfide tecnologiche che ha avuto un ruolo fondamentale non solo nell’evoluzione delle competizioni e delle vetture, ma anche nello sviluppo degli pneumatici progettati dai ricercatori della Bicocca per gli impieghi stradali.

 

Fondata nel 1872, Pirelli già nel 1897 prendeva parte a una gara motociclistica, dando il via a una avventura che in oltre un secolo ha visto la P lunga collezionare centinaia di successi su pista e su strada, sia nelle corse automobilistiche sia in quelle con le due ruote. Tra i principali successi oltre 80 Gran premi e 10 campionati di Formula Uno e circa 200 trionfi nelle varie specialità rallystiche. Ecco le tappe fondamentali di questo viaggio ad alta velocità che continua da oltre cento anni.

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Inizi del Novecento. Già nel 1897, Giovanni Battista Pirelli intuisce le opportunità delle competizioni agonistiche,

fornendo pneumatici a piloti impegnati in una gara motociclistica. Il debutto ufficiale nel mondo dello sport avviene però nel 1905 con la prima vera competizione cui Pirelli partecipa: la “Susa-Moncenisio”. L’anno precedente gli pneumatici della Casa milanese sfilano nella carovana automobilistica Milano-Roma, ma la prima vittoria giunge nel 1906, alla “Settimana Automobilistica di San Remo”. Il 1907 è l’anno della fama. Luigi agli occhi del Barzini ed il principe Scipione Borghese vincono, sull’Itala gommata Pirelli, il celebre rally Parigi-Pechino. E’ proprio in seguito a quella memorabile impresa che nel 1908, per il raid New York-Parigi, nasce il marchio della P Lunga, ideato per distinguere l’azienda dai concorrenti e rappresentarla in modo inconfondibile pubblico.

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Gli anni Dieci

Il 1913 è un anno da ricordare. Pirelli, nome sempre più noto nelle competizioni sportive, non sbaglia un colpo ed ogni gara si trasforma in vittoria. Al ”Grand Prix dell’Automobile Club de France” si classificano rispettivamente al primo e secondo posto Jacques Boillot e Louis Goux, entrambi su Peugeot equipaggiate Pirelli.

 

Felice Nazzaro, vincitore in Sicilia della leggendaria Targa Florio, attribuisce agli pneumatici il merito di avere battuto il record precedente in un telegramma inviato a Giovanni Battista Pirelli. Ma le vittorie non finiscono qui. Gli pneumatici Pirelli trionfano nella “corsa di velocità” al Meeting de la Sarthe, al Grand Prix de France a Le Mans, al Meeting de Mont Ventouxe, a Boulogne-sur- Mer nella Coupe de “L’Auto”.

 

Gli anni Venti

A Monza, nel 1922 si disputa il primo Gran Premio dell’Automobil Club, vinto da Felice Nazzaro e Pietro Bordino, al volante di due Fiat 804 gommate “Pirelli Superflex Cord”. Nel 1924, inizia la collaborazione con Alfa Romeo, con la quale la Casa milanese domina i Gran Premi dell’epoca equipaggiando l’Alfa P2 dei piloti Antonio Ascari e Giuseppe Campari. Gastone Brilli Peri è il vincitore a Monza nel 1925 del primo Campionato Automobilistico del Mondo e del Gran Premio d’Italia. Il quadrifoglio dell’Alfa Romeo e il Pirelli Superflex Cord, “Il pneumatico delle vittorie”, vengono incoronati Campioni del Mondo.

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Gli anni Trenta

Sono gli anni di Tazio Nuvolari. Già pilota delle moto Bianchi gommate Pirelli, nel 1925 Nuvolari partecipa su un’Alfa Romeo P2 al Gran Premio d’Italia e passa alle quattro ruote. Grazie ad Enzo Ferrari, fondatore in Alfa della Scuderia che porta il proprio nome e allo pneumatico “Pirelli Stella Bianca”, Nuvolari vince nel 1930 la mitica Mille Miglia e nel 1932 trionfa a Monza. Il pilota mantovano non si ferma più, conquista il primo posto nelle competizioni sportive ed entra nella leggenda. Nelle gare motociclistiche, le Guzzi, le Gilera e le Bianchi sono equipaggiate dal Pirelli Motocord: è con questo pneumatico che – tra il 1937 e il 1939 – piloti come Taruffi, Alberti, Vanni e Sandri, sulla Guzzi 250 e la Gilera 500, stabiliscono record su record di velocità. Il conflitto mondiale sospende l’attività nelle gare che riprende verso la fine degli anni ’40, con i successi delle moto Guzzi e Gilera. Nel 1948 Pirelli monta anche il Bisiluro motorizzato Gilera 500 con cui stabilisce ben 31 record di velocità raggiungendo i 300 km all’ora.

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Gli anni Cinquanta e Sessanta

Pirelli e Alfa Romeo fanno il loro ingresso nel cinema con il film “L’ultimo incontro”, interpretato dal popolare attore Amedeo Nazzari. Il set non è costruito appositamente per la pellicola, ma si tratta dell’Autodromo di Monza, durante il Gran Premio d’Italia del settembre 1950. Nel film chi gareggia è Nazzari, ma nella realtà è Juan Manuel Fangio, pilota argentino che nel 1951 si aggiudiccherà il titolo mondiale in Formula Uno con Pirelli e Alfa Romeo 159. Nel 1950, Fangio, costretto a fermarsi per ben due volte, lascia la vittoria al torinese Nino Farina. Nel Gran Premio di Monza di quell’anno, Alfa Romeo non è l’unico partner della Casa milanese. I “Pirelli Stella Bianca”, modificati e rinominati poi “Stelvio”, equipaggiano anche le Maserati di Bonetto e Chiron e la Ferrari 375 di Alberto Ascari, detto ”Ascarino”, figlio di Antonio Ascari, vincitore a Monza nel 1924. Il 1951 è l’anno del Cinturato, brevetto Pirelli che rivoluziona il settore degli pneumatici e di cui nel 1965 sarà testimonial sulla pista di Monza proprio il leggendario Juan Manuel Fangio.

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Nel 1952, con i “Pirelli Stella Bianca”, “Ascarino” diviene Campione del Mondo e nel 1953 duplica la vittoria. Con Farina, Fangio e Ascari sono quattro i Mondiali vinti di fila dagli pneumatici Pirelli. Il 26 maggio del 1955, Alberto Ascari, dopo aver assistito ad una sessione di prove Ferrari a Monza, chiede di poter provare la monoposto: fatalmente resterà vittima di un incidente mortale, su una delle curve del Vialone che da allora è nota come “Variante Ascari”. Nel ’54 Pirelli equipaggia la Ferrari che vince la “24 Ore di Le Mans” con la 375 MM Plus affidata a Trintignant e Gonzalez. La Casa milanese inizia a sviluppare coperture sempre più competitive e ad alte prestazioni per le competizioni più diverse: dalla Carrera Panamericana alle 1000 Miglia, dai Gran Premi alle prove di durata come la “12 Ore di Sebring”, vinta nel ’57 dalla Maserati 450S di Behra-Fangio. Nel 1957 si chiude la parentesi di Pirelli in Formula Uno.

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Gli anni Settanta

Inizia negli anni settanta l’esperienza di Pirelli nei rally, che oggi conta quasi 200 titoli all’attivo: dal Rally di Polonia 1973, vinto con la Fiat Abarth 124 di Warmbold-Todt al Rally d’Inghilterra 2005, appannaggio della Subaru Impreza WRC di Solberg-Mills. Passando dalla vittoria di Markku Alen con la Lancia Rally 037 al Tour de Corse 1984 ai successi di Sandro Munari con la Lancia Stratos al Rally di Montecarlo (dal 1975 al 1977) e la vittoria di Stig Blomqvist al “Sanremo” ‘83, fino alla centesima vittoria Pirelli nei rally mondiali con la Subaru Impreza WRC di Burns-Reid (1997). Poi ci sono i successi degli italiani: Franco Cunico, primo a Sanremo con la Ford Escort Cosworth nel 1993 e Piero Liatti, primo con la Subaru Impreza gommata Pirelli P Zero. Tra i recenti successi di Pirelli nel Rally, oltre all’impegno nel WRC, va ricordato quello ottenuto nel 2010 a Montecarlo, dove Ford ha vinto con l’unica auto in gara ufficialmente gommata dalla Casa milanese. In questo periodo è soprattutto il mercato motociclistico a vivere grandi trasformazioni. Si assiste a una segmentazione a seconda degli impieghi: si scoprono il cross, l’enduro e i raid fuoristrada e Pirelli conferma il proprio impegno nelle gare motociclistiche conquistando team e piloti.

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Gli anni Ottanta e Novanta

Nel 1981 Pirelli annuncia il proprio ritorno nella F1, venticinque anni dopo il comunicato che nel dicembre 1956 ne aveva annunciato il ritiro. Negli anni Ottanta, la Casa milanese si impone con Pirelli P7 radiale, lo pneumatico da competizione più evoluto dell’epoca elaborato dai tecnici Pirelli. Nel campionato di Formula Uno del 1981, il P7 equipaggia le Toleman TG 181 di Brian Henton e Derek Warwick. Successivamente, le gomme Pirelli da F1 vengono adottate da Osella, Arrows, Fittipaldi, Minardi e da team prestigiosi come Lotus, Brabham BMW. Nel 1983, le Lotus JPS di Elio De Angelis e Nigel Mansell ottengono degli ottimi risultati: Mansell si piazza quarto a Silverstone e terzo a Brands Hatch, mentre in quello stesso Gran Premio d’Europa De Angelis si aggiudica la pole position. Nel 1984, la Toleman accoglie tra le sue schiere un giovane collaudatore di nome Ayrton Senna che da lì a poco diventerà campione indiscusso e mai dimenticato.

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Nel 1985, il pilota brasiliano Nelson Piquet conquista con la Brabham BMW, equipaggiata Pirelli, il Gran Premio di Francia, disputato nel circuito di Castellet e festeggia con gli amici “Pirelliani” la vittoria. L’anno seguente, su una verde Benetton-BMW, Gerhard Berger vince il Gran Premio del Messico. Nel Gran Premio di Monza del 1991, ultimo anno di Pirelli in Formula Uno, la Benetton affianca Michael Schumacher a Nelson Piquet. Sul fianco degli pneumatici Pirelli compare la scritta PZero, il brand che da allora ha contrassegnato gli pneumatici sportivi Pirelli. Uscita dalla Formula Uno, Pirelli si concentra nei rally e nelle gare su pista delle derivate di serie proprio con le gomme della linea PZero, che diventa un punto di riferimento per i piloti e i team di tutte le discipline.

 

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Dal 2011…

Dopo vent’anni di assenza, Pirelli torna a legare il proprio nome alle emozioni e alle sfide della Formula Uno. E del giugno 2010 la decisione della FIA di affidare al Gruppo italiano la fornitura esclusiva di pneumatici per il massimo campionato automobilistico, nel triennio 2011-2013. A soli due mesi dall’annuncio, nell’agosto 2010, i tecnici Pirelli sono già pronti a provare le sei mescole previste dal regolamento per il campionato 2011. I primi test si svolgono sulla pista del Mugello: al volante della Toyota TF109 il pilota tedesco Nick Heidfeld nell’inedita veste di tester Pirelli. Nel novembre 2010, a chiusura della stagione, i PZero Pirelli fanno il loro debutto nei primi test ufficiali insieme con tutti i Team sul circuito di Abu Dhabi. Sempre negli Emirati Arabi, Pirelli inaugura il gennaio successivo la stagione di Formula Uno 2011, con una sessione di test senza precedenti nella storia delle monoposto più veloci del mondo: prove in notturna e su superfici bagnate artificialmente per riprodurre le condizioni tipiche di un Gran Premio sotto la pioggia.

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Il 27 Marzo del 2011 all’Albert Park di Melbourne, dopo 33 giornate complessive di test (15 in sessioni ufficiali e 18 in prove private), la gara d’apertura del mondiale, è iniziata ufficialmente la Formula Uno targata Pirelli.

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[ Video ] Pirelli: la rilevanza aerodinamica in F1

http://youtu.be/7ssYhHUKgAQ

 

f1passion.it

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Scusa ma sinceramente la tradizione e la gloria anni '50 c'entra pochissimo con la casa turca che corre da sola in F1...

Modificato da Biranbongse Bhanuban

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La globalizzazione e l'eseguire il volere altrui non gli rende merito.

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Adesso sono fornitore unico, quindi non capisco proprio dove si voglia andare a parare :)

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Adesso sono fornitore unico, quindi non capisco proprio dove si voglia andare a parare :)

 

ma neanche di cosa vantarsi del centinaio di podi del 2011-13.... :)

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